Nys nel GVA, Essenpre lui - Fontana ipoteca il Giro a Verbania
La quarta prova del trofeo GVA è andata in scena ad Essen, cittadina al confine tra il Belgio e l'Olanda, dove il ciclocross si respira nell'aria visto che tra gli abitanti ci sono Bart Aernouts, il campione belga under 23 Tom Meuseen e il vice campione del mondo Zdenek Stybar, residente in loco da un paio d'anni per motivi logistici e di cuore.
Gli atleti hanno trovato una giornata asciutta, soleggiata ma molto fredda, con tratti di percorso ghiacciati e pochissimi metri fangosi. Il tracciato, ormai classico, prevede una prima parte nervosa nel bosco con una collinetta ripidissima da affrontare due volte che solo i più abili riuscivano a scalare senza scendere, seguita da una seconda parte in un prato con una serie di curve a 180° che costringevano i corridori a continue variazioni di ritmo. Lars Boom, tornato alle gare dopo i problemi fisici che lo hanno tenuto lontano due settimane, è scattato come un proiettile alla partenza, seguito dall'altro specialista dei via, il suo connazionale Thijs Al.
Sven Nys ha atteso soltanto un giro prima di aprire il gas e lo ha fatto in modo violento, facendo subito il vuoto e transitando alla fine del secondo giro con una decina di secondi di vantaggio sul gruppo, tirato da un Boom grintoso ma comprensibilmente non al top. La spinta del pubblico ha messo le ali ai piedi di Stybar che con una bellissima progressione ha raggiunto in breve tempo Nys, complice un rallentamento del campione belga dopo il traguardo volante del secondo giro (la particolarità del trofeo GVA è infatti quella di assegnare punti valevoli per la classifica finale in traguardi volanti dopo due giri di corsa). Anche Wellens ha tentato l'aggancio, ma è scivolato in una curva a destra, perdendo terreno prezioso. La sua corsa è stata penalizzata pochi giri dopo anche da una foratura. Per questi motivi la sua sesta posizione finale è comunque positiva. Alle spalle della coppia di testa si sono alternati all'inseguimento diversi corridori uniti in un gruppetto che è rimasto compatto per quasi tutta la corsa comprendente il campione del mondo Boom, Sven e Dieter Vanthourenhout, Kevin Pauwels, Bart Aernouts, Radomir Simunek (poi caduto e finito lontano dai primi). Richard Groenendaal è rimasto per tutta la corsa a cinquanta metri dal gruppetto, senza mai agganciarlo, fino al decimo posto finale.
Davanti Nys e Stybar, con cambi regolari come in una gara su strada, guadagnavano progressivamente terreno, circa sei–sette secondi al giro, incuranti delle scaramucce degli inseguitori. La sorpresa della giornata è stato Thijs Al che, dopo la solita partenza degna del miglior Usain Bolt, è retrocesso in coda al gruppetto inseguitore, apparendo anche a tratti in difficoltà, salvo poi riemergere negli ultimi due giri con una progressione veramente decisa che ha piegato la resistenza di tutti gli altri avversari.
Sven Nys come sua consuetudine ha atteso l'ultimo giro studiando i punti deboli dell'avversario e attaccandolo proprio nel punto giusto, in questo caso la zampetta nel bosco, che Nys ha superato agevolmente in bici mentre Stybar è stato costretto a mettere piede a terra quasi in cima, perdendo quei dieci metri che sotto i colpi di Nys sono diventati sempre di più, diventando 11" al traguardo.
Nys ha così vinto per la quinta volta in carriera la gara di Essen, rafforzando ulteriormente la leadership nella classifica generale del trofeo GVA. Thijs Al ha conquistato il primo podio “pesante” della carriera, costringendo l'idolo di casa Aernouts alla medaglia di legno. Marco Bianco ha chiuso in 24esima posizione. Le posizioni dalla quinta alla decima sono andate rispettivamente a Pauwels, Wellens, Sven Vanthourenhout, Dieter Vanthourenhout, Boom e Groenendaal. Non ha preso parte alla contesa Klaas Vantornout, che ha deciso di sacrificare le gare del trofeo GVA per preservare le energie per le gare di Coppa del Mondo e del Superprestige.
Il calendario internazionale ha fatto tappa nella giornata di Domenica a Verbania, più precisamente a Pignone, per il GP San Martino, gara classificata addirittura "classe 1" (la più prestigiosa dopo la Coppa del Mondo). Il campione italiano Marco Aurelio Fontana sì è rifatto dopo la sconfitta di sei giorni prima a Faè di Oderzo, vincendo solitario e ipotecando di fatto la classifica finale del Giro D'Italia di ciclocross.
Il portacolori dell'Esercito Fabio Ursi lo ha infastidito fino alla fine, ma si è dovuto accontentare della seconda posizione, ulteriore buon piazzamento in quella che senza dubbio si può considerare la migliore stagione della sua giovane carriera. Il podio è stato completato dallo svedese Emil Lindgren, biker di livello internazionale che si sta affacciando con buoni risultati nel mondo del ciclocross. L'intenzione dello svedese, tesserato per una società italiana, è quella di ben figurare nei mondiali di Hoogerheide. Cristian Cominelli, quarto assoluto, è stato il miglior Under 23.
Un'altra atleta proveniente dalla mtb, Eva Lechner, ha vinto la gara femminile, battendo la specialista milanese Francesca Cucciniello e la francese Aline Parsy. Tra le Under 23, successo di Veronica Alessio.
Per la prossima settimana il calendario prevede la gara di coppa del mondo di Nommay, in Francia.