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Pianeta giovani

I sogni di Girardini

Montegrotto Terme, 15 giugno 2006. È quasi l'una e i corridori stanno per partire. In cielo neppure una nuvola, il termometro indica 31 gradi. La Carovana Rosa sale dal Meridione ma nelle tappe precedenti ha trovato temperature invernali, a volte attorno ai quattro gradi: i ciclisti non sono abituati a questa calura. Concentrati, si preparano per i 114 km pianeggianti che li condurranno a Vittorio Veneto, ai piedi delle montagne che invadono i loro sogni (a volte anche gli incubi) e che affronteranno fra un paio di giorni.

Ventunenne di Lavis (Trento), nato il tredici agosto, Maurizio Girardini è stato uno dei principali protagonisti della frazione con arrivo a Potenza Picena.

«La sesta tappa è risultata impegnativa - racconta il portacolori della Zalf Desirée Fior - Al km 40 ha preso il largo una fuga di cinque atleti fra cui il mio compagno Bazzana. Con lui davanti eravamo ben coperti, in più ha guadagnato qualche punto nei traguardi volanti. Si era deciso che se la fuga fosse stata annullata io sarei partito nel finale, e così è accaduto. Ai meno dieci dal traguardo gli attaccanti sono stati riassorbiti poi, ai meno cinque, Borgato ha fatto il buco e io mi sono riportato su di lui. All'ultimo km mi sono girato e ho visto il gruppo troppo vicino, così me ne sono andato da solo. Ho dato tutto», prosegue, «ma ai meno cinquecento mi hanno ripreso. Per me c'è un po' di rammarico ma la squadra si è comportata molto bene, tanto che un altro mio compagno, Conati, si è piazzato terzo allo sprint».

La prima parte di questo 2006 per il trentino non è stata delle migliori.

«Le conseguenze di una caduta in allenamento (lacero-contusioni) mi hanno costretto a dieci giorni di ospedale e a dieci chiuso in casa, senza alzarmi mai dal letto. Ho ricominciato gli allenamenti a fine marzo-primi di aprile e la prima gara l'ho disputata il 23 aprile».

Nonostante il periodo di pausa, si è sicuramente ripreso molto bene dall'infortunio infatti il due giugno, al Trofeo De Gasperi in quel di Trento, ha ottenuto un meritevole quarto posto alle spalle di Lloyd, Filippov e Malacarne. Per quanto riguarda gli obiettivi prossimi e quelli futuri, Girardini ha le idee chiare.

«Voglio vincere una tappa di questo Giro, che mi piace molto e che vanta un'ottima organizzazione da parte di Castellano e della Egidio Event. Per il futuro, naturalmente io vorrei passare al professionismo».

A noi resta da capire quali siano le sue qualità.

«Io sono un corridore adatto ai percorsi misti».

Gli rubiamo un pronostico per la maglia rosa finale.

«Vedo molto bene Francesco Gavazzi: scommetterei su di lui».

Il viale si riempie di biciclette, anche le ammiraglie si accodano. Le autorità sono già ai bordi della striscia della partenza, la bandierina in mano. I motori delle auto al seguito si accendono. Clack, le tacchette degli scarpini si incastrano nei pedali, rendendo i girini un tutt'uno con le loro bici. Un fischietto e uno scroscio di applausi inaugurano in Veneto la settima tappa del Giro d'Italia Baby.

Enula Bassanelli

Rivera racconta il Montecassiano

Francesco Rivera, 23enne del G.S. Marco Pantani Rosini, ha vinto sabato scorso il Trofeo Edilizia Mogetta a Montecassiano, in provincia di Massa.

Rivera ci racconta la sua gara.

«Le 12 tornate di 10,5 km ciascuna sono state contraddistinte numerosi scatti, tutti di breve durata perché la velocità era molto sostenuta - spiega Francesco - Circa a metà corsa ho percorso un giro in avanscoperta insieme ad un altro corridore, tanto per saggiare la gamba. Poi due miei compagni di squadra, Moi e Garofalo sono entrati nella fuga grande e son stati ripresi nelle ultime due tornate. Nell'affrontare il pezzo in salita (di 1 km) ha tirato la mia squadra. Poi Bucciero è partito e io sono andato a riprenderlo con altri tre corridori. All'ultimo km siamo stati riassorbiti dal gruppo che è rinvenuto a gran velocità, difatti io mi sono sfilato, però ho prontamente recuperato posizioni, ho trovato uno spiraglio sulla destra e sono riuscito a vincere la volata».

Dopo un 2005 un po' al di sotto delle aspettative, rivediamo Rivera in grande spolvero.

«Dopo il secondo posto ottenuto alla Coppa San Bernardino mi aspettavo una vittoria, oggi stavo bene ed è arrivata. Ho voluto partire subito in forma quest'anno. Alla gara d'esordio, la Firenze–Empoli, sono stato sfortunato perché ho rotto la catena. Nelle gare successive ci sono sempre state delle fughe con dei miei compagni di squadra, quindi ho potuto fare poco, ma ho vinto le volate del gruppo».

Il team, conoscendo lo stato di forma del corridore di Isola Liri, in quest'occasione ha impostato la tattica a suo favore.

«Si è stabilito che in caso di arrivo in volata i miei compagni avrebbero tirato per me, ed io non sarei entrato nelle fughe a meno che non fossero state davvero importanti».

Sorge spontaneo chiedersi, alla luce di questi risultati, come si trovi Rivera nella nuova squadra.

«Mi trovo benissimo, sia con i dirigenti che con i compagni. Siamo un gruppo unito, non riceviamo pressioni, siamo sereni. Mi trovo meglio rispetto agli anni precedenti. L'esperienza alla Palazzago mi è stata utile solo durante i primi due anni, in cui, per esempio, abbiamo disputato alcune corse all'estero. Poi non si è più rilevata costruttiva».

Per concludere vorremmo sapere a quali corse parteciperà la formazione toscana nel prossimo futuro.

«Il G.S. Marco Pantani parteciperà alla Milano-Busseto, alla Piccola Sanremo e alla Città di Castello. Se sarà aperta ai dilettanti, saremo sicuramente al via della Settimana Lombarda. A seguire disputeremo la Coppa Lanciotto Ballerini e il Mercatale».

Enula Bassanelli

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