Il campione è Gavazzi - Trionfo Unidelta nel Tricolore
«Mentre l'Inno stava suonando, mi è passato nella mente tutto. Tutta la carriera, tutti i sacrifici, tutte le difficoltà. Un momento che è valso degli anni». Francesco Gavazzi racconta così, con gli occhi ancora umidi di commozione, la vittoria più importante della sua vita. Una maglia tricolore che arriva al termine di una corsa dura, segnata da un caldo canicolare che ha pian piano decimato i 149 partenti, lasciando solo 26 superstiti a tagliare il traguardo.
Si parte alle 11.30 da Artegna, provincia di Udine, tranquillo paesino della pedemontana friulana che per l'occasione si è riempito della turbinosa e caotica vitalità che sempre accompagna le gare di ciclismo. C'è il Montenars da scalare per otto volte: non il lato duro, durissimo, battezzato al Giro d'Italia nella tappa di Gemona, ma l'altro versante, leggermente più pedalabile; dallo scollinamento mancano solo 4 km all'arrivo, quasi tutti in discesa, tecnica e piena di curve.
Già a partire dal secondo giro del circuito la gara si scalda con alcuni scatti, ma è solo nel corso del sesto passaggio sul Montenars che il gruppo si scioglie letteralmente, dando il via a un manipolo di coraggiosi che riusciranno a portarsi sin sul traguardo. Si tratta di una ventina di corridori, tra i quali spiccano Davide Malacarne, il fresco vincitore del Giro d'Italia Dario Cataldo, Francesco Gavazzi, Stefano Basso, Ermanno Capelli e Maurizio Girardini.
A 5 km dal traguardo Stefano Basso accende la miccia sulla salita del Montenars, Girardini e Stefani si accodano, e nella discesa rientra anche Gavazzi. Peccato per Girardini, che prende male una curva e rischia di finire fuori strada, pagando comunque qualche decina di metri da recuperare sui primi: prova lo stesso ad approfittare di un rallentamento degli altri due avversari in prossimità dell'arrivo per provare ad anticiparli, ma Gavazzi non si lascia sorprendere e con un deciso colpo di reni decide il campionato italiano negli ultimi 50 metri di corsa, sul pavè del centro di Artegna.
Alle loro spalle, solo altri 23 corridori, tra i quali è da segnalare il bellissimo quinto posto ottenuto da Davide Malacarne, al primo anno nella categoria, ma combattivo e sempre tra i primi durante tutto lo svolgimento della corsa. Tutti gli altri, bloccati dal caldo afoso.
Non stupisce quindi che tra coloro che son riusciti a finire la gara (tra cui alcuni dei migliori dilettanti del momento), ci siano per lo più atleti abituati alle alte temperature. «Vado molto bene con il caldo - spiega infatti Girardini - e anche se la vittoria non è arrivata mi sto lo stesso togliendo delle belle soddisfazioni in questa stagione che è iniziata male con il mio infortunio a febbraio. Ora cercherò di tirar fuori qualcosa dalle prossime corse che ho in programma».
Francesco Gavazzi racconta felice e, forse, ancora incredulo, la propria vittoria a tv e giornalisti, avvolto da quel tricolore con lo sponsor ancora appiccicato su soltanto alla buona. «Ho vissuto sia l'attesa che la gara con grandissima tranquillità - confessa il 22enne della Unidelta, che a fine stagione passerà pro' con la Lampre - in questo periodo sto andando molto bene e so che devo prendere quello che viene. E poi so che con il caldo mi esprimo meglio: le gare che si corrono in estate secondo me sono le più dure proprio per le condizioni climatiche che possono anche essere molto difficili da sopportare».
La giornata volge al termine, ci sono le bici da lavare e le coppe da portare a casa. Ma per Francesco Gavazzi non finisce qui: per lui inizia adesso un lungo anno, un anno in cui sarà per tutti il Campione Italiano.