Conclusione allo sprint ad Asiago per il GiroBio: Mattia Pozzo, unico dei suoi rimasto in gara, conquista l'ultima tappa precedendo Marco Benfatto (Idea) e Antonino Puccio (Hopplà). Nulla cambia in classifica e dunque l'americano Dombrowski può festeggiare la vittoria finale davanti ad Aru e Pierre Paolo Penasa.
Come sul Terminillo, così sul Gavia il più forte di tutti è stato Joseph Dombrowski, che ha conquistato tappa e maglia rosa: «I miei compagni hanno fatto subito un ritmo alto. Sono scattato presto ma ho badato molto a mantenere un buon vantaggio sugli altri. Non so se sono il miglio scalatore del Giro, oggi c'erano un sacco di montagne, che per me hanno significato un sacco di sofferenza». Lo statunitense, alla domanda se il GiroBio sia finito, ci risponde con una verità («Sì...») a cui ripara immediatamente piazzando una mezza bugia («No, no, c'è ancora domani.
La tappa regina del GiroBio, con arrivo al Passo Gavia, va al fuoriclasse statunitense Joseph Dombrowski, che come al Terminillo è stato capace di fare la diffeRenza in salita. Sul Passo del Ballino attaccano in 14: Eugert Zhupa (Trevigiani), Nazar Jumabekov (Kazakistan), Mirko Puccioni (Caparrini), Andrea Manfredi ed Antonino Puccio (Hopplà), Andrea Vaccher (Marchiol), Gianfranco Zilioli e Matteo Mammini (Colpack), Pietro Tedesco (General Store), Diego Rosa (Palazzago), Yonathan Salinas e Jorge Abreu (MGKvis), Ricardo Pichetta (Monviso), Donato De Ieso (Vejus).
Succede di tutto sugli sterrati toscani nella quinta tappa del GiroBio. La vittoria va al russo Ilnur Zakarin, più lesto dei diretti rivali ad inserirsi nella fuga buona e, se vogliamo, anche fortunato. Numerosi i tentativi di fuga ma gli Usa del leader Dombrowski non fanno andar via gente pericolosa come Novak. Nel primo tratto di sterrato la selezione è spietata, con la Trevigiani a fare un'andatura indiavolata. Nel secondo settore se ne vanno Barbin, Coledan, Novak, Sgrinzato, Tleubayev, Abreu, Zakarin e Di Serafino.
Le parole del vincitore del Terminillo Joseph Dombrowski (Usa): «Sicuramente per me è una grande giornata. Ho preso un po' di vantaggio allo scollinamento, nella discesa le cose non sono andate per il meglio per via delle condizioni meteo. Comunque una grandissima giornata. Non ero sicuro di prendere la maglia rosa né mi aspettavo di prenderla già adesso. Insomma, è ancora presto ma da domani la squadra ed io lotteremo per difenderla».
Il pronostico lo vedeva come uno dei favoriti per la vittoria finale del Giro Bio e lui ha risposto da campione al primo appello: il giovane americano Joe Dombroski ha attaccato a fondo sulla salita del Terminillo, che caratterizzava questa quarta tappa, e ha inflitto distacchi molto pesanti a tutti gli avversari.