3a tappa: Córdoba - Puertollano
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Alessandro Petacchi torna in grande spolvero e vince la terza tappa della Vuelta, battendo quelli che potrebbero essere i suoi principali avversari tra un mese al Mondiale di Madrid: Zabel e Boonen.
Caldissimo il clima, il gruppo parte forte (prima ora a 44 di media) ma poi rallenta. Tentativi di fuga: con Veneberg, Baldato, Gómez Gómez, Irizar, García Marin, al km 21 c'è anche Veikkanen, che però più avanti si ritirerà (al km 55). Il gruppetto viene comunque ripreso in fretta, e al km 31 ci provano ancora Irizar e Gómez Gómez con Charteau, Verbrugghe, Piil e Florencio. Altro tentativo: al km 44 Horrach e Adolfo García Quesada.
Il gruppo torna compatto in vista dell'unico Gpm di giornata, l'Alto de la Sierra de Cardeña, vetta al km 61,5. Scollina per primo Joaquín Rodríguez (che conquista così la maglia di leader del Gpm), davanti a González Martínez e a Bertagnolli. Al km 68 si ritira Furlan.
Al km 70 parte la fuga più lunga della giornata: protagonista solitario ne è Javier Pascual Rodríguez, che ottiene un margine massimo di 4'00" al km 115, ma che poi viene ripreso abbastanza in fretta non appena le squadre dei velocisti si mettono in moto: l'attacco viene annullato al km 128.
Sugli sprint intermedi Bradley McGee si scatena e conquista in totale 10" di abbuono, che gli permettono di allungare in classifica: terzo a Fuencaliente, al km 91 (dietro a Pascual in fuga e Joaquín Rodríguez), secondo a Puerto del Pulido, al km 126 (dietro a Pascual e davanti a Guesdon), secondo ad Almodóvar del Campo, al km 143, davanti a Flecha e dietro a Ziegler: proprio il tedesco è partito per il suo attacco al km 138, e al traguardo volante tocca, con 28", il suo margine massimo.
Ripreso Ziegler al km 149, la Fassa Bortolo prende in mano la situazione e mette 7 uomini a tirare la volata a Petacchi negli ultimi 4 km. Lo spezzino non tradisce e vince, esultando con grande veemenza. Evidentemente vive questo ritorno al successo come la chiusura di un periodo non proprio semplice