Grandissima vittoria di Alessandro Petacchi, che vince allo sprint la 96esima Milano-Sanremo, staccando di ruota tutti i rivali in via Roma, malgrado sia rimasto al vento già ai 300 metri.

Forfeit importanti a Milano: non partono Hincapie e McEwen, alle prese con problemi respiratori. Non prende il via nemmeno Fanelli, il gruppo è formato così da 195 corridori. Freire indossa la maglia di leader del Pro Tour e non, come avrebbe voluto, quella iridata.

La fuga-fiume della giornata porta la firma di Casper, Isasi, Righi, Santambrogio e Simeoni, scattati al km 33 e arrivati ad avere 17'40" di vantaggio sul plotone, intorno al km 76, nei pressi di Tortona. Alle loro spalle provano a lungo a inserirsi nella fuga Salomone e Bucciero, i quali però non arrivano mai ad avere meno di 4' dai battistrada (pur avendo oltre 10' sul gruppo).

In cima al Turchino, km 143, Salomone e Bucciero vengono ripresi, e i 5 fuggitivi hanno ancora 13'45" di margine. Ma le squadre dei velocisti, Fassa Bortolo (grande lavoro di Ongarato) e Liberty Seguros su tutte, iniziano un'inseguimento che dà i suoi frutti: al km 200 il distacco cala a 8'38", al km 215 restano 4'30", al km 236 il margine non supera i 2'. Dal gruppo, sul Capo Mele (km 241), Tafi prova un allungo dimostrativo.

Subito dopo, ai piedi del Capo Cervo (km 245), i fuggitivi vengono ripresi. Sul Capo Berta (km 254) la Cofidis tenta di rendere la corsa dura, e infatti una decina di corridori di secondo piano perde contatto sul Berta. Bettini dà segno di mettersi al servizio di Boonen. Vasseur fa l'andatura e addirittura stacca di ruota il gruppo, poi parte in contropiede Agnoli, che viene però ripreso prima dello scollinamento dalla Panaria, in quel momento in testa al plotone.

Una caduta in mezzo al gruppo, intorno alla cinquantesima posizione, coinvolge diversi corridori al km 262: Moreni, Pospyeyev, Hoste, Eisel, Milesi, Schreck. Il plotone ne risulta frazionato, davanti restano non più di 60 uomini, il secondo drappello (circa 30 unità, con tra gli altri Marinangeli), ha 20" di ritardo poco prima della Cipressa. Il primo gruppo mantiene un ritmo altissimo, per tutti gli altri non c'è più storia.

Simone Masciarelli prova lo scatto ai piedi della Cipressa (al km 267), ma la Fassa Bortolo controlla tutti, il gruppo è allungato. Ascani tiene una buona andatura nel primo tratto di salita, Kirchen è alle sue spalle. Luca Mazzanti se ne va dopo un chilometro di salita, scatta anche Oscar Pereiro, ma il gruppo si avvicina, anticipato da un'accelerazione di Casagrande. Ripreso Mazzanti, al terzo chilometro di salita parte Tiralongo in contropiede, tampinato ancora da Casagrande.

Il plotone, tirato ora dalla Liberty Seguros, non lascia comunque spazio. Ci prova allora Sella, all'ultimo chilometro di Cipressa, quando le pendenze si addolciscono: e anche il vicentino viene ripreso in fretta. La scalata viene completata in 9'30", tempo record, e in vetta i Fassa Bortolo sono davanti.

In discesa Mirko Celestino si mette davanti, ma quando si rientra sull'Aurelia (km 275) a scattare è Bettini, poi raggiunto da Kashechkin. Il gruppo si prende un istante di pausa, il tempo perché la Fassa si riorganizzi e si rimetta in caccia per annullare i 16" di distacco dai due fuggitivi. Il vantaggio dei due attaccanti però sale fino a 26", e gli uomini di Petacchi devono mettersi tutti davanti a tirare.

Bettini è incontenibile, Kashechkin dà pochi cambi, e nonostante ciò il vantaggio sale a 30". La Rabobank di Freire va allora a dare una mano ai Fassa. Il distacco inizia a scendere: a 10 km dall'arrivo 20" separano i fuggitivi dal gruppo.

Sul Poggio il plotone avvicina Bettini e Kashechkin, Vicioso parte in contropiede dopo un chilometro di salita, riprende e supera i due battistrada, che poi vengono riassorbiti dal resto del gruppo. Tiralongo si porta su Vicioso al secondo chilometro di salita (quando ne mancano 7 all'arrivo), poi prova l'accelerazione Vinokourov, e in contropiede se ne vanno Rebellin e Pellizotti, con Kirchen a rimorchio.

In cima anche Celestino e Merckx ha qualche metro di vantaggio sul gruppo: 6" il margine tra i 5 attaccanti e un plotone allungato in cui Petacchi e Cipollini, così come Freire, sono nelle prime posizioni. Un po' più indietro c'è Boonen. Valverde riprende i primi ai 4 km, Celestino fa l'andatura ma non stacca gli altri. E a fine discesa, a 2 km dall'arrivo, il gruppo torna compatto.

Brochard prova un allungo ai 1500 metri, ma il treno Fassa Bortolo annulla il tentativo, e lancia la volata. Petacchi è alla ruota del Quick Step Bettini, che si accorge di non avere Boonen dietro e si sposta ai 300 metri. Petacchi aspetta un attimo, poi parte ai 250 metri, esplode tutta la sua potenza e va a vincere con grande margine su Hondo e Hushovd