Una frazione di cui non c'è praticamente niente da dire: si parte da Valladolid, dopo poco più di 150 km si arriva a Salamanca, e tra le due città è difficile rilevare elementi orografici. Tutto in piano, se le squadre dei velocisti rimasti non dormono (c'è in effetti il rischio che i ranghi siano ridotti, a questo punto di Vuelta), la volatona di prammatica è più che scontata. Un'insidia concreta potrebbe, però, essere il maltempo ed in particolare il vento: dovrebbe essere contrario per quasi tutta la tappa ma attenzione ai chilometri centrali (tra Medina del Campo e Fuentesauco) perché qui potrebbe spirare da tre quarti e creare dei ventagli.
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allandavis27 (ieri): non vedo l'ora che arrivino i Giochi del Commonwealth e i Mondiali
Roman86_K (ieri): la mia testa s'è presa una cronometro in assoluto relax e le gambe non stavano bene ;-) Ma sono sicuro che sabato darò il mio meglio! Complimenti a Peter Velits, bel lavoro!
GustavVeronica (ieri): oggi ho dato tutto. Non sono stato abbastanza forte suppongo! Comunque quarto alla fine, non male!
jacopoguarnieri: "Non insegnare alla scimmia a farsi le seghe, altrimenti impazzisce!" #proverbigiapponesi
La città di Valladolid ha vissuto il suo periodo di massimo splendore tra i XV ed il XVI secolo. In questo periodo, infatti, Valladolid è la capitale della parte spagnola dell'impero di Carlo V e sede di tutte le corti reali: non è un caso che il Re Filippo II sia nato proprio qui. Nel 1561 viene quasi interamente distrutta da un incendio e nel 1636 subisce una gravissima inondazione: queste due calamità portano ad un declino della città e ci sono voluto quasi due secoli perché iniziasse ad espandersi nuovamente. Valladolid è legata anche a due personaggi storici dalla grandissima fama: è infatti l'ultima città in cui ha vissuto Cristoforo Colombo e anche lo scrittore Miguel de Cervantes ha trascorso qua un periodo della sua vita.