Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Cinque colli, va bene, ma a questa nona frazione mancano una cinquantina di chilometri per poter essere pienamente definita tappone pirenaico. 168 in totale non sono tantissimi; 30 dall'ultima vetta al traguardo invece forse sì, anche se è già da salutare con soddisfazione il fatto che non si arrivi a Pau... 23 km di falsopiano, i primi, annunciano le tante fatiche di giornata. Si parte dal Portet d'Aspet, dal versante più facile, quello di Saint-Lary: 6 km di scalata, ma solo gli ultimi 2.5 (prossimi al 10%) veramente tosti. I 4 km di discesa fino a Pont de l'Oule sono molto ripidi (tra l'8 e il 12%) anche se non complicatissimi. Giunti a valle, 3 km di piano, una rampa di 1 km al 10%, discesina e quindi attacco al Col de Menté, seconda scalata di giornata: 7 km al 7.7%, seguiti da 10 km di picchiata niente male: soprattutto i primi 3, per pendenza (tra il 7 e il 9%) e strada (i tornanti si susseguono), sono mozzafiato. A Saint-Béat, km 54, possiamo dire che si concluda la prima parte della tappa, con quasi 20 km di pianura fino allo sprint intermedio di Bagnères-de-Luchon. Dalla famosa località (più volte sede di tappa del Tour) si approccia il Peyresourde, terza scalata di giornata nonché la più lunga coi suoi 13 km di salita. La pendenza media è del 7%, e dal settimo chilometro alla vetta l'ascesa è regolare sul 7-8%. Proprio qui (la vetta è a quasi 80 km dal traguardo) potrebbe - o dovrebbe - partire un attacco kamikaze, ma ci saranno kamikaze in gruppo? Dal Gpm 8 km di discesa (non tremenda) verso Armenteule, un giro intorno al Lac de Génos e l'approccio al Col de Val Louron, quarto di giornata: salita di 7 km in cui i tornanti si susseguono su pendenze molto ostiche soprattutto nella prima metà, dove si danza intorno al 10% (la pendenza media della scalata è dell'8.3%). In vetta siamo a poco meno di 60 km dal traguardo, gli 11 km di discesa verso Saint-Lary-Soulan presentano qualche tornante dalle parti di Azet (a metà picchiata) ma le pendenze non sono esagerate. 8 km di fondovalle fino a Guchet anticipano l'ultima ascesa di giornata, quella alla Hourquette d'Ancizan, 10 km al 7.7%: più duri i primi 4 (tra l'8 e il 10%), poi le pendenze si fanno appena più dolci presentando anche diversi tratti di respiro. A questo punto però si spera che i corridori che hanno necessità di attaccare non abbiano aspettato il finale di questa salita, anche perché - come accennato sopra - non mancano le possibilità di recupero da parte degli inseguitori, lungo i 30 km che separano il Gpm da Bagnères-de-Bigorre: una discesa lunghissima ma soprattutto pedalabile oltre ogni misura, visto che solo nei primi 8 km presenta qualche momento di difficoltà, per poi spianare in maniera becera. Ecco il senso del discorso del kamikaze affrontato prima: se non si attacca sul Peyresourde (o almeno sul Val Louron) difficilmente si farà qualche differenza.

Saint-Girons

Saint-Girons è un paesino che si colloca ai piedi dei Pirenei nella prefettura dell'Ariege, ed è attraversata dai fiumi Salat e Lez, che s'incontrano nel centro della città. Di origine romana, Saint-Girons è il classico paesino turistico che vive di fiere e mercati, offre anche un fiorente settore imprenditoriale di prodotti artigianali, quali birre artigianali e formaggi, ad esempio. Tra le attrazioni turistiche, la cattedrale ottocentesca decorata con teste di lupo, che dentro ospita dipinti di Alfonso Cano, la più antica chiesa di Saint Valier, primo vescovo del Couserans (la parte occidentale dell'Ariege, di cui Saint-Girons è la città più importante), l'aula d'epoca del 1900 nella Scuola dei Jacobins, il "sentiero della libertà" che portava in Spagna i rifugiati durante la seconda guerra, mondiale, e l'antichissima cattedrale di St. Lizier, sito protetto dall'UNESCO.

Bagnères-de-Bigorre

Bagnères-de-Bigorre è stata una località gettonata al Tour più per le partenze di tappa che gli arrivi: dal 1952 a oggi si contano nove partenze e cinque arrivi, e tranne che in un paio di occasioni si è trattato sempre di tappe pirenaiche. L'esordio fu appunto nel 1952, con la Toulouse - Bagnères-de-Bigorre vinta da Raphael Gemignani nell'anno di Coppi. Dopo la Dax - Bagnères-de-Bigorre del 1965 vinta da Julio Jimenez, bisogna aspettare fino al 2008 per rivedere un arrivo nel paesino pirenaico: anche stavolta si tratta di una tappa da Toulouse, con ben 7 GPM, di cui gli ultimi due sono il Peyresourde e l'Aspin. Stiamo parlando proprio della tappa dell'impresa di Riccardo Riccò, poi cancellata dagli annali per la sua positività all'EPO, che all'epoca animò non poco il pubblico italiano e non solo. Riccò scattò sull'Aspin e rifilò 1'04" a Vladimir Efimkin, al quale poi venne assegnata la tappa, e 1'17" al gruppo maglia gialla.

Nicola Stufano
Saint-Girons

Saint-Girons è un paesino che si colloca ai piedi dei Pirenei nella prefettura dell'Ariege, ed è attraversata dai fiumi Salat e Lez, che s'incontrano nel centro della città. Di origine romana, Saint-Girons è il classico paesino turistico che vive di fiere e mercati, offre anche un fiorente settore imprenditoriale di prodotti artigianali, quali birre artigianali e formaggi, ad esempio. Tra le attrazioni turistiche, la cattedrale ottocentesca decorata con teste di lupo, che dentro ospita dipinti di Alfonso Cano, la più antica chiesa di Saint Valier, primo vescovo del Couserans (la parte occidentale dell'Ariege, di cui Saint-Girons è la città più importante), l'aula d'epoca del 1900 nella Scuola dei Jacobins, il "sentiero della libertà" che portava in Spagna i rifugiati durante la seconda guerra, mondiale, e l'antichissima cattedrale di St. Lizier, sito protetto dall'UNESCO.

Bagnères-de-Bigorre

Bagnères-de-Bigorre è stata una località gettonata al Tour più per le partenze di tappa che gli arrivi: dal 1952 a oggi si contano nove partenze e cinque arrivi, e tranne che in un paio di occasioni si è trattato sempre di tappe pirenaiche. L'esordio fu appunto nel 1952, con la Toulouse - Bagnères-de-Bigorre vinta da Raphael Gemignani nell'anno di Coppi. Dopo la Dax - Bagnères-de-Bigorre del 1965 vinta da Julio Jimenez, bisogna aspettare fino al 2008 per rivedere un arrivo nel paesino pirenaico: anche stavolta si tratta di una tappa da Toulouse, con ben 7 GPM, di cui gli ultimi due sono il Peyresourde e l'Aspin. Stiamo parlando proprio della tappa dell'impresa di Riccardo Riccò, poi cancellata dagli annali per la sua positività all'EPO, che all'epoca animò non poco il pubblico italiano e non solo. Riccò scattò sull'Aspin e rifilò 1'04" a Vladimir Efimkin, al quale poi venne assegnata la tappa, e 1'17" al gruppo maglia gialla.

Saint-Girons

Saint-Girons è un paesino che si colloca ai piedi dei Pirenei nella prefettura dell'Ariege, ed è attraversata dai fiumi Salat e Lez, che s'incontrano nel centro della città. Di origine romana, Saint-Girons è il classico paesino turistico che vive di fiere e mercati, offre anche un fiorente settore imprenditoriale di prodotti artigianali, quali birre artigianali e formaggi, ad esempio. Tra le attrazioni turistiche, la cattedrale ottocentesca decorata con teste di lupo, che dentro ospita dipinti di Alfonso Cano, la più antica chiesa di Saint Valier, primo vescovo del Couserans (la parte occidentale dell'Ariege, di cui Saint-Girons è la città più importante), l'aula d'epoca del 1900 nella Scuola dei Jacobins, il "sentiero della libertà" che portava in Spagna i rifugiati durante la seconda guerra, mondiale, e l'antichissima cattedrale di St. Lizier, sito protetto dall'UNESCO.

Bagnères-de-Bigorre

Bagnères-de-Bigorre è stata una località gettonata al Tour più per le partenze di tappa che gli arrivi: dal 1952 a oggi si contano nove partenze e cinque arrivi, e tranne che in un paio di occasioni si è trattato sempre di tappe pirenaiche. L'esordio fu appunto nel 1952, con la Toulouse - Bagnères-de-Bigorre vinta da Raphael Gemignani nell'anno di Coppi. Dopo la Dax - Bagnères-de-Bigorre del 1965 vinta da Julio Jimenez, bisogna aspettare fino al 2008 per rivedere un arrivo nel paesino pirenaico: anche stavolta si tratta di una tappa da Toulouse, con ben 7 GPM, di cui gli ultimi due sono il Peyresourde e l'Aspin. Stiamo parlando proprio della tappa dell'impresa di Riccardo Riccò, poi cancellata dagli annali per la sua positività all'EPO, che all'epoca animò non poco il pubblico italiano e non solo. Riccò scattò sull'Aspin e rifilò 1'04" a Vladimir Efimkin, al quale poi venne assegnata la tappa, e 1'17" al gruppo maglia gialla.

Saint-Girons

Saint-Girons è un paesino che si colloca ai piedi dei Pirenei nella prefettura dell'Ariege, ed è attraversata dai fiumi Salat e Lez, che s'incontrano nel centro della città. Di origine romana, Saint-Girons è il classico paesino turistico che vive di fiere e mercati, offre anche un fiorente settore imprenditoriale di prodotti artigianali, quali birre artigianali e formaggi, ad esempio. Tra le attrazioni turistiche, la cattedrale ottocentesca decorata con teste di lupo, che dentro ospita dipinti di Alfonso Cano, la più antica chiesa di Saint Valier, primo vescovo del Couserans (la parte occidentale dell'Ariege, di cui Saint-Girons è la città più importante), l'aula d'epoca del 1900 nella Scuola dei Jacobins, il "sentiero della libertà" che portava in Spagna i rifugiati durante la seconda guerra, mondiale, e l'antichissima cattedrale di St. Lizier, sito protetto dall'UNESCO.

Bagnères-de-Bigorre

Bagnères-de-Bigorre è stata una località gettonata al Tour più per le partenze di tappa che gli arrivi: dal 1952 a oggi si contano nove partenze e cinque arrivi, e tranne che in un paio di occasioni si è trattato sempre di tappe pirenaiche. L'esordio fu appunto nel 1952, con la Toulouse - Bagnères-de-Bigorre vinta da Raphael Gemignani nell'anno di Coppi. Dopo la Dax - Bagnères-de-Bigorre del 1965 vinta da Julio Jimenez, bisogna aspettare fino al 2008 per rivedere un arrivo nel paesino pirenaico: anche stavolta si tratta di una tappa da Toulouse, con ben 7 GPM, di cui gli ultimi due sono il Peyresourde e l'Aspin. Stiamo parlando proprio della tappa dell'impresa di Riccardo Riccò, poi cancellata dagli annali per la sua positività all'EPO, che all'epoca animò non poco il pubblico italiano e non solo. Riccò scattò sull'Aspin e rifilò 1'04" a Vladimir Efimkin, al quale poi venne assegnata la tappa, e 1'17" al gruppo maglia gialla.

Saint-Girons

Saint-Girons è un paesino che si colloca ai piedi dei Pirenei nella prefettura dell'Ariege, ed è attraversata dai fiumi Salat e Lez, che s'incontrano nel centro della città. Di origine romana, Saint-Girons è il classico paesino turistico che vive di fiere e mercati, offre anche un fiorente settore imprenditoriale di prodotti artigianali, quali birre artigianali e formaggi, ad esempio. Tra le attrazioni turistiche, la cattedrale ottocentesca decorata con teste di lupo, che dentro ospita dipinti di Alfonso Cano, la più antica chiesa di Saint Valier, primo vescovo del Couserans (la parte occidentale dell'Ariege, di cui Saint-Girons è la città più importante), l'aula d'epoca del 1900 nella Scuola dei Jacobins, il "sentiero della libertà" che portava in Spagna i rifugiati durante la seconda guerra, mondiale, e l'antichissima cattedrale di St. Lizier, sito protetto dall'UNESCO.

Bagnères-de-Bigorre

Bagnères-de-Bigorre è stata una località gettonata al Tour più per le partenze di tappa che gli arrivi: dal 1952 a oggi si contano nove partenze e cinque arrivi, e tranne che in un paio di occasioni si è trattato sempre di tappe pirenaiche. L'esordio fu appunto nel 1952, con la Toulouse - Bagnères-de-Bigorre vinta da Raphael Gemignani nell'anno di Coppi. Dopo la Dax - Bagnères-de-Bigorre del 1965 vinta da Julio Jimenez, bisogna aspettare fino al 2008 per rivedere un arrivo nel paesino pirenaico: anche stavolta si tratta di una tappa da Toulouse, con ben 7 GPM, di cui gli ultimi due sono il Peyresourde e l'Aspin. Stiamo parlando proprio della tappa dell'impresa di Riccardo Riccò, poi cancellata dagli annali per la sua positività all'EPO, che all'epoca animò non poco il pubblico italiano e non solo. Riccò scattò sull'Aspin e rifilò 1'04" a Vladimir Efimkin, al quale poi venne assegnata la tappa, e 1'17" al gruppo maglia gialla.

Saint-Girons

Saint-Girons è un paesino che si colloca ai piedi dei Pirenei nella prefettura dell'Ariege, ed è attraversata dai fiumi Salat e Lez, che s'incontrano nel centro della città. Di origine romana, Saint-Girons è il classico paesino turistico che vive di fiere e mercati, offre anche un fiorente settore imprenditoriale di prodotti artigianali, quali birre artigianali e formaggi, ad esempio. Tra le attrazioni turistiche, la cattedrale ottocentesca decorata con teste di lupo, che dentro ospita dipinti di Alfonso Cano, la più antica chiesa di Saint Valier, primo vescovo del Couserans (la parte occidentale dell'Ariege, di cui Saint-Girons è la città più importante), l'aula d'epoca del 1900 nella Scuola dei Jacobins, il "sentiero della libertà" che portava in Spagna i rifugiati durante la seconda guerra, mondiale, e l'antichissima cattedrale di St. Lizier, sito protetto dall'UNESCO.

Bagnères-de-Bigorre

Bagnères-de-Bigorre è stata una località gettonata al Tour più per le partenze di tappa che gli arrivi: dal 1952 a oggi si contano nove partenze e cinque arrivi, e tranne che in un paio di occasioni si è trattato sempre di tappe pirenaiche. L'esordio fu appunto nel 1952, con la Toulouse - Bagnères-de-Bigorre vinta da Raphael Gemignani nell'anno di Coppi. Dopo la Dax - Bagnères-de-Bigorre del 1965 vinta da Julio Jimenez, bisogna aspettare fino al 2008 per rivedere un arrivo nel paesino pirenaico: anche stavolta si tratta di una tappa da Toulouse, con ben 7 GPM, di cui gli ultimi due sono il Peyresourde e l'Aspin. Stiamo parlando proprio della tappa dell'impresa di Riccardo Riccò, poi cancellata dagli annali per la sua positività all'EPO, che all'epoca animò non poco il pubblico italiano e non solo. Riccò scattò sull'Aspin e rifilò 1'04" a Vladimir Efimkin, al quale poi venne assegnata la tappa, e 1'17" al gruppo maglia gialla.

Meteo

11.20 - Saint-Girons
13.45 - Bagnères-de-Luchon
16.35 - Bagnères-de-Bigorre

Soggetti Alternativi

Debutta anche lui al Tour de France dopo aver disputato la Vuelta (finendola in entrambi i casi) nelle due precedenti stagioni. Passato professionista nella Skil-Shimano (poi Argos) nel 2010, si era messo in luce già tra gli Under 23, vincendo la Ronde de l'Isard ed una tappa al Giro della Valle d'Aosta (chiuso poi al 7° posto). Tra i professionisti ha alzato le braccia al cielo solo una volta finora, vincendo una tappa del Giro d'Austria nel 2011, anno in cui ha sfiorato anche il successo di tappa alla Vuelta (terzo nella 18esima frazione). Le sue doti di passista-scalatore però son venute alla ribalta soprattutto in brevi gare a tappe, con top-ten centrate alla Vuelta Murcia, nel Criterium International, al Circuit de la Sarthe, al Giro del Lussemburgo, al Giro di Polonia e al Giro del Mediterraneo mentre quest'anno ha chiuso 12esimo al Delfinato. Cercherà soprattutto di indovinare la fuga da lontano in questo Tour, oltre ad assistere i capitani. Magari riuscirà a trovare il colpo di...Geniez!

Vivian Ghianni

Debutta anche lui al Tour de France dopo aver disputato la Vuelta (finendola in entrambi i casi) nelle due precedenti stagioni. Passato professionista nella Skil-Shimano (poi Argos) nel 2010, si era messo in luce già tra gli Under 23, vincendo la Ronde de l'Isard ed una tappa al Giro della Valle d'Aosta (chiuso poi al 7° posto). Tra i professionisti ha alzato le braccia al cielo solo una volta finora, vincendo una tappa del Giro d'Austria nel 2011, anno in cui ha sfiorato anche il successo di tappa alla Vuelta (terzo nella 18esima frazione). Le sue doti di passista-scalatore però son venute alla ribalta soprattutto in brevi gare a tappe, con top-ten centrate alla Vuelta Murcia, nel Criterium International, al Circuit de la Sarthe, al Giro del Lussemburgo, al Giro di Polonia e al Giro del Mediterraneo mentre quest'anno ha chiuso 12esimo al Delfinato. Cercherà soprattutto di indovinare la fuga da lontano in questo Tour, oltre ad assistere i capitani. Magari riuscirà a trovare il colpo di...Geniez!

Debutta anche lui al Tour de France dopo aver disputato la Vuelta (finendola in entrambi i casi) nelle due precedenti stagioni. Passato professionista nella Skil-Shimano (poi Argos) nel 2010, si era messo in luce già tra gli Under 23, vincendo la Ronde de l'Isard ed una tappa al Giro della Valle d'Aosta (chiuso poi al 7° posto). Tra i professionisti ha alzato le braccia al cielo solo una volta finora, vincendo una tappa del Giro d'Austria nel 2011, anno in cui ha sfiorato anche il successo di tappa alla Vuelta (terzo nella 18esima frazione). Le sue doti di passista-scalatore però son venute alla ribalta soprattutto in brevi gare a tappe, con top-ten centrate alla Vuelta Murcia, nel Criterium International, al Circuit de la Sarthe, al Giro del Lussemburgo, al Giro di Polonia e al Giro del Mediterraneo mentre quest'anno ha chiuso 12esimo al Delfinato. Cercherà soprattutto di indovinare la fuga da lontano in questo Tour, oltre ad assistere i capitani. Magari riuscirà a trovare il colpo di...Geniez!

Debutta anche lui al Tour de France dopo aver disputato la Vuelta (finendola in entrambi i casi) nelle due precedenti stagioni. Passato professionista nella Skil-Shimano (poi Argos) nel 2010, si era messo in luce già tra gli Under 23, vincendo la Ronde de l'Isard ed una tappa al Giro della Valle d'Aosta (chiuso poi al 7° posto). Tra i professionisti ha alzato le braccia al cielo solo una volta finora, vincendo una tappa del Giro d'Austria nel 2011, anno in cui ha sfiorato anche il successo di tappa alla Vuelta (terzo nella 18esima frazione). Le sue doti di passista-scalatore però son venute alla ribalta soprattutto in brevi gare a tappe, con top-ten centrate alla Vuelta Murcia, nel Criterium International, al Circuit de la Sarthe, al Giro del Lussemburgo, al Giro di Polonia e al Giro del Mediterraneo mentre quest'anno ha chiuso 12esimo al Delfinato. Cercherà soprattutto di indovinare la fuga da lontano in questo Tour, oltre ad assistere i capitani. Magari riuscirà a trovare il colpo di...Geniez!

Debutta anche lui al Tour de France dopo aver disputato la Vuelta (finendola in entrambi i casi) nelle due precedenti stagioni. Passato professionista nella Skil-Shimano (poi Argos) nel 2010, si era messo in luce già tra gli Under 23, vincendo la Ronde de l'Isard ed una tappa al Giro della Valle d'Aosta (chiuso poi al 7° posto). Tra i professionisti ha alzato le braccia al cielo solo una volta finora, vincendo una tappa del Giro d'Austria nel 2011, anno in cui ha sfiorato anche il successo di tappa alla Vuelta (terzo nella 18esima frazione). Le sue doti di passista-scalatore però son venute alla ribalta soprattutto in brevi gare a tappe, con top-ten centrate alla Vuelta Murcia, nel Criterium International, al Circuit de la Sarthe, al Giro del Lussemburgo, al Giro di Polonia e al Giro del Mediterraneo mentre quest'anno ha chiuso 12esimo al Delfinato. Cercherà soprattutto di indovinare la fuga da lontano in questo Tour, oltre ad assistere i capitani. Magari riuscirà a trovare il colpo di...Geniez!

Debutta anche lui al Tour de France dopo aver disputato la Vuelta (finendola in entrambi i casi) nelle due precedenti stagioni. Passato professionista nella Skil-Shimano (poi Argos) nel 2010, si era messo in luce già tra gli Under 23, vincendo la Ronde de l'Isard ed una tappa al Giro della Valle d'Aosta (chiuso poi al 7° posto). Tra i professionisti ha alzato le braccia al cielo solo una volta finora, vincendo una tappa del Giro d'Austria nel 2011, anno in cui ha sfiorato anche il successo di tappa alla Vuelta (terzo nella 18esima frazione). Le sue doti di passista-scalatore però son venute alla ribalta soprattutto in brevi gare a tappe, con top-ten centrate alla Vuelta Murcia, nel Criterium International, al Circuit de la Sarthe, al Giro del Lussemburgo, al Giro di Polonia e al Giro del Mediterraneo mentre quest'anno ha chiuso 12esimo al Delfinato. Cercherà soprattutto di indovinare la fuga da lontano in questo Tour, oltre ad assistere i capitani. Magari riuscirà a trovare il colpo di...Geniez!

TourTweet

@HansenAdam: Se @Greghenderson1 ed io non fossimo andati a quel rave party la scorsa notte avremmo fatto noi 1° & 2°. Solo per dire a @chrisfroome & @richie_porte #bellacorsa

@chrisfroome:Mi sento privilegiato a vestire la maglia gialla del TDF. È un onore ma 'è ancora tanta strada da qui a Parigi!

@MATTEOTRENTIN: Gia in viaggio per la partenza della tappa di oggi! Obiettivo sopravvivere e prendere il volo di stasera! #opqstdf #goodlucktoall

@MuriloFischerMF: @MATTEOTRENTIN Matteo...volo x Nantes..non x Venezia....AIUTO OGGI!!!!!

La classifica al contrario

Rohan DennisCi si attendeva la prima fuga solitaria di un certo valore e i Pirenei hanno mantenuto le promesse. In vetta ad Ax 3 Domaines Rohan Dennis, giovane australiano della Garmin, che ha vinto con ampio margine, portando a termine un'impresa come merita un tale arrivo: il ventitreenne ha distanziato il nostro Roberto Ferrari della Lampre, secondo come nella tappa di venerdì, di ben 7'08". Il terzo posto, a pari tempo con il velocista bresciano, va al francese Brice Feillu della Sojasun, assai sorprendente da trovare in simili posizioni nelle frazioni montagnose. Quarto a 7'30" un altro italiano, il friulano Davide Cimolai della Lampre, che vince la volata di gruppo davanti all'olandese dell'Omega Pharma Niki Terpstra. In ultima posizione il britannico della Sky Chris Froome con il pesantissimo ritardo di 38'45". Nonostante la tappa diversa dalle precedenti non cambia la vetta della generale, con l'olandese dell'Argos Tom Veelers a guidare la fila sul kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana con i soliti 37" di distacco. Nuovo invece il terzo componente del podio, il britannico della Sky Geraint Thomas, che ha 3'15" di distacco. Al quarto posto è sceso l'altro kazako ruggente, Assan Bazayev dell'Astana, che ora ha 3'29", mentre quinto è il belga Kris Boeckmans della Vacansoleil, con 3'30" di svantaggio. Cambio per quanto riguarda l'ultimo posto, con Froome che bissa il risultato di tappa, lontano 1h32'18".

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Carrera Jeans)

Claudio Chiappucci vince a Val Louron davanti a Miguel Indurain nel Tour 1991 © centerlinerule.blogspot.itHa fatto sognare, discutere, sbuffare, ha lanciato campionissimi, ha vinto forse meno di quanto fosse lecito aspettarsi. La Carrera Jeans nasce nel 1979 con il nome di Inoxpran sotto la guida di Davide Boifava. Già nel 1981 arriva un doppio successo: Giovanni Battaglin vince la Vuelta ed il Giro mentre nel 1983 è Roberto Visentini a sfiorare la vittoria nella corsa rosa (sarà 2°). Nel 1984 subentra lo sponsor Carrera Jeans. Importante il 1986, anno in cui Visentini vince il Giro d'Italia. L'anno successivo si presenta alla corsa rosa con l'intenzione di concedere il bis, ma c'è anche l'irlandese Stephen Roche, che alla stagione d'esordio con la squadra non ha brillato e vuole rifarsi. Aveva portato la maglia rosa per dieci giorni, poi Visentini si era impoto nella crono di San Marino, battendo gli specialisti ed infliggendo 2'47" a Roche. È lo stesso irlandese che nella Lido di Jesolo-Sappada attacca inaspettatamente Visentini nella discesa dalla forcella di Monte Rest. La Carrera è spaccata in due. Visentini chiude per due volte su Roche che verso Sappada attacca ancora e lì Visentini, dopo un'accesa discussione con il ds Davide Boifava, molla gli ormeggi e pagherà a Roche 6'50", con l'irlandese in rosa. Ed è proprio nel 1987 che lo stesso Roche abbinerà al Giro la vittoria al Tour, l'unica ottenuta nella sua esistenza dalla Carrera. Roche lascia il team nel 1987 per passare alla Fagor-MBK (tornerà per chiudere la carriera nelle stagioni '92 e '93) e così Claudio Chiappucci, nel 1987 gregario di Roche e Visentini, si fa spazio. Al Tour del '90 è 2°, nel '91 va in fuga verso Val Louron con il primo Indurain, vincendo la tappa (al Navarro la maglia); chiuderà 3° nella generale. Nel 1992 è nuovamente 2° e, come nel '91, si aggiudica la maglia a pois di miglior scalatore. Proprio in quegli anni sta crescendo il giovane Marco Pantani. In luce già dal Giro '94, quando mise in croce Indurain e Berzin, chiudendo 2° alle spalle del russo, al Tour '95 vince due tappe (all'Alpe d'Huez ed a Guzet-neige) e bissa il primato tra i giovani, già conseguito nel '94. Nel '96, dopo aver ottenuto una maglia gialla con Roche nel 1987, 25 vittorie di tappa al Tour (merito di Guido Bontempi, Jörgen-Vagn Pedersen, Erich Mächler, Massimo Ghirotto, Acácio da Silva, Fabio Roscioli, Claudio Chiappucci, Marco Pantani, Massimo Podenzana, Stephen Roche e Djamolidine Abdoujaparov) oltre a tre maglie a pois (due con Chiappucci ed una con Battaglin), una maglia verde con Abdoujaparov, due maglie bianche con Pantani, Carrera ritira la sponsorizzazione. Il gruppo si scinde: chi andrà con Pantani e Martinelli alla Mercatone Uno, chi seguirà Chiappucci e Boifava alla Asics.

Francesco Sulas

100% Grandi Squadre (Carrera Jeans)

Claudio Chiappucci vince a Val Louron davanti a Miguel Indurain nel Tour 1991 © centerlinerule.blogspot.itHa fatto sognare, discutere, sbuffare, ha lanciato campionissimi, ha vinto forse meno di quanto fosse lecito aspettarsi. La Carrera Jeans nasce nel 1979 con il nome di Inoxpran sotto la guida di Davide Boifava. Già nel 1981 arriva un doppio successo: Giovanni Battaglin vince la Vuelta ed il Giro mentre nel 1983 è Roberto Visentini a sfiorare la vittoria nella corsa rosa (sarà 2°). Nel 1984 subentra lo sponsor Carrera Jeans. Importante il 1986, anno in cui Visentini vince il Giro d'Italia. L'anno successivo si presenta alla corsa rosa con l'intenzione di concedere il bis, ma c'è anche l'irlandese Stephen Roche, che alla stagione d'esordio con la squadra non ha brillato e vuole rifarsi. Aveva portato la maglia rosa per dieci giorni, poi Visentini si era impoto nella crono di San Marino, battendo gli specialisti ed infliggendo 2'47" a Roche. È lo stesso irlandese che nella Lido di Jesolo-Sappada attacca inaspettatamente Visentini nella discesa dalla forcella di Monte Rest. La Carrera è spaccata in due. Visentini chiude per due volte su Roche che verso Sappada attacca ancora e lì Visentini, dopo un'accesa discussione con il ds Davide Boifava, molla gli ormeggi e pagherà a Roche 6'50", con l'irlandese in rosa. Ed è proprio nel 1987 che lo stesso Roche abbinerà al Giro la vittoria al Tour, l'unica ottenuta nella sua esistenza dalla Carrera. Roche lascia il team nel 1987 per passare alla Fagor-MBK (tornerà per chiudere la carriera nelle stagioni '92 e '93) e così Claudio Chiappucci, nel 1987 gregario di Roche e Visentini, si fa spazio. Al Tour del '90 è 2°, nel '91 va in fuga verso Val Louron con il primo Indurain, vincendo la tappa (al Navarro la maglia); chiuderà 3° nella generale. Nel 1992 è nuovamente 2° e, come nel '91, si aggiudica la maglia a pois di miglior scalatore. Proprio in quegli anni sta crescendo il giovane Marco Pantani. In luce già dal Giro '94, quando mise in croce Indurain e Berzin, chiudendo 2° alle spalle del russo, al Tour '95 vince due tappe (all'Alpe d'Huez ed a Guzet-neige) e bissa il primato tra i giovani, già conseguito nel '94. Nel '96, dopo aver ottenuto una maglia gialla con Roche nel 1987, 25 vittorie di tappa al Tour (merito di Guido Bontempi, Jörgen-Vagn Pedersen, Erich Mächler, Massimo Ghirotto, Acácio da Silva, Fabio Roscioli, Claudio Chiappucci, Marco Pantani, Massimo Podenzana, Stephen Roche e Djamolidine Abdoujaparov) oltre a tre maglie a pois (due con Chiappucci ed una con Battaglin), una maglia verde con Abdoujaparov, due maglie bianche con Pantani, Carrera ritira la sponsorizzazione. Il gruppo si scinde: chi andrà con Pantani e Martinelli alla Mercatone Uno, chi seguirà Chiappucci e Boifava alla Asics.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Rohan DennisCi si attendeva la prima fuga solitaria di un certo valore e i Pirenei hanno mantenuto le promesse. In vetta ad Ax 3 Domaines Rohan Dennis, giovane australiano della Garmin, che ha vinto con ampio margine, portando a termine un'impresa come merita un tale arrivo: il ventitreenne ha distanziato il nostro Roberto Ferrari della Lampre, secondo come nella tappa di venerdì, di ben 7'08". Il terzo posto, a pari tempo con il velocista bresciano, va al francese Brice Feillu della Sojasun, assai sorprendente da trovare in simili posizioni nelle frazioni montagnose. Quarto a 7'30" un altro italiano, il friulano Davide Cimolai della Lampre, che vince la volata di gruppo davanti all'olandese dell'Omega Pharma Niki Terpstra. In ultima posizione il britannico della Sky Chris Froome con il pesantissimo ritardo di 38'45". Nonostante la tappa diversa dalle precedenti non cambia la vetta della generale, con l'olandese dell'Argos Tom Veelers a guidare la fila sul kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana con i soliti 37" di distacco. Nuovo invece il terzo componente del podio, il britannico della Sky Geraint Thomas, che ha 3'15" di distacco. Al quarto posto è sceso l'altro kazako ruggente, Assan Bazayev dell'Astana, che ora ha 3'29", mentre quinto è il belga Kris Boeckmans della Vacansoleil, con 3'30" di svantaggio. Cambio per quanto riguarda l'ultimo posto, con Froome che bissa il risultato di tappa, lontano 1h32'18".

Alberto Vigonesi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2013 - 9a tappa
Rassegna TourNotes 2013 - 9a tappa
Rassegna TourNotes 2013 - 9a tappa
Rassegna TourNotes 2013 - 9a tappa
Rassegna TourNotes 2013 - 9a tappa

La classifica al contrario

Rohan DennisCi si attendeva la prima fuga solitaria di un certo valore e i Pirenei hanno mantenuto le promesse. In vetta ad Ax 3 Domaines Rohan Dennis, giovane australiano della Garmin, che ha vinto con ampio margine, portando a termine un'impresa come merita un tale arrivo: il ventitreenne ha distanziato il nostro Roberto Ferrari della Lampre, secondo come nella tappa di venerdì, di ben 7'08". Il terzo posto, a pari tempo con il velocista bresciano, va al francese Brice Feillu della Sojasun, assai sorprendente da trovare in simili posizioni nelle frazioni montagnose. Quarto a 7'30" un altro italiano, il friulano Davide Cimolai della Lampre, che vince la volata di gruppo davanti all'olandese dell'Omega Pharma Niki Terpstra. In ultima posizione il britannico della Sky Chris Froome con il pesantissimo ritardo di 38'45". Nonostante la tappa diversa dalle precedenti non cambia la vetta della generale, con l'olandese dell'Argos Tom Veelers a guidare la fila sul kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana con i soliti 37" di distacco. Nuovo invece il terzo componente del podio, il britannico della Sky Geraint Thomas, che ha 3'15" di distacco. Al quarto posto è sceso l'altro kazako ruggente, Assan Bazayev dell'Astana, che ora ha 3'29", mentre quinto è il belga Kris Boeckmans della Vacansoleil, con 3'30" di svantaggio. Cambio per quanto riguarda l'ultimo posto, con Froome che bissa il risultato di tappa, lontano 1h32'18".

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Carrera Jeans)

Claudio Chiappucci vince a Val Louron davanti a Miguel Indurain nel Tour 1991 © centerlinerule.blogspot.itHa fatto sognare, discutere, sbuffare, ha lanciato campionissimi, ha vinto forse meno di quanto fosse lecito aspettarsi. La Carrera Jeans nasce nel 1979 con il nome di Inoxpran sotto la guida di Davide Boifava. Già nel 1981 arriva un doppio successo: Giovanni Battaglin vince la Vuelta ed il Giro mentre nel 1983 è Roberto Visentini a sfiorare la vittoria nella corsa rosa (sarà 2°). Nel 1984 subentra lo sponsor Carrera Jeans. Importante il 1986, anno in cui Visentini vince il Giro d'Italia. L'anno successivo si presenta alla corsa rosa con l'intenzione di concedere il bis, ma c'è anche l'irlandese Stephen Roche, che alla stagione d'esordio con la squadra non ha brillato e vuole rifarsi. Aveva portato la maglia rosa per dieci giorni, poi Visentini si era impoto nella crono di San Marino, battendo gli specialisti ed infliggendo 2'47" a Roche. È lo stesso irlandese che nella Lido di Jesolo-Sappada attacca inaspettatamente Visentini nella discesa dalla forcella di Monte Rest. La Carrera è spaccata in due. Visentini chiude per due volte su Roche che verso Sappada attacca ancora e lì Visentini, dopo un'accesa discussione con il ds Davide Boifava, molla gli ormeggi e pagherà a Roche 6'50", con l'irlandese in rosa. Ed è proprio nel 1987 che lo stesso Roche abbinerà al Giro la vittoria al Tour, l'unica ottenuta nella sua esistenza dalla Carrera. Roche lascia il team nel 1987 per passare alla Fagor-MBK (tornerà per chiudere la carriera nelle stagioni '92 e '93) e così Claudio Chiappucci, nel 1987 gregario di Roche e Visentini, si fa spazio. Al Tour del '90 è 2°, nel '91 va in fuga verso Val Louron con il primo Indurain, vincendo la tappa (al Navarro la maglia); chiuderà 3° nella generale. Nel 1992 è nuovamente 2° e, come nel '91, si aggiudica la maglia a pois di miglior scalatore. Proprio in quegli anni sta crescendo il giovane Marco Pantani. In luce già dal Giro '94, quando mise in croce Indurain e Berzin, chiudendo 2° alle spalle del russo, al Tour '95 vince due tappe (all'Alpe d'Huez ed a Guzet-neige) e bissa il primato tra i giovani, già conseguito nel '94. Nel '96, dopo aver ottenuto una maglia gialla con Roche nel 1987, 25 vittorie di tappa al Tour (merito di Guido Bontempi, Jörgen-Vagn Pedersen, Erich Mächler, Massimo Ghirotto, Acácio da Silva, Fabio Roscioli, Claudio Chiappucci, Marco Pantani, Massimo Podenzana, Stephen Roche e Djamolidine Abdoujaparov) oltre a tre maglie a pois (due con Chiappucci ed una con Battaglin), una maglia verde con Abdoujaparov, due maglie bianche con Pantani, Carrera ritira la sponsorizzazione. Il gruppo si scinde: chi andrà con Pantani e Martinelli alla Mercatone Uno, chi seguirà Chiappucci e Boifava alla Asics.

Francesco Sulas

100% Grandi Squadre (Carrera Jeans)

Claudio Chiappucci vince a Val Louron davanti a Miguel Indurain nel Tour 1991 © centerlinerule.blogspot.itHa fatto sognare, discutere, sbuffare, ha lanciato campionissimi, ha vinto forse meno di quanto fosse lecito aspettarsi. La Carrera Jeans nasce nel 1979 con il nome di Inoxpran sotto la guida di Davide Boifava. Già nel 1981 arriva un doppio successo: Giovanni Battaglin vince la Vuelta ed il Giro mentre nel 1983 è Roberto Visentini a sfiorare la vittoria nella corsa rosa (sarà 2°). Nel 1984 subentra lo sponsor Carrera Jeans. Importante il 1986, anno in cui Visentini vince il Giro d'Italia. L'anno successivo si presenta alla corsa rosa con l'intenzione di concedere il bis, ma c'è anche l'irlandese Stephen Roche, che alla stagione d'esordio con la squadra non ha brillato e vuole rifarsi. Aveva portato la maglia rosa per dieci giorni, poi Visentini si era impoto nella crono di San Marino, battendo gli specialisti ed infliggendo 2'47" a Roche. È lo stesso irlandese che nella Lido di Jesolo-Sappada attacca inaspettatamente Visentini nella discesa dalla forcella di Monte Rest. La Carrera è spaccata in due. Visentini chiude per due volte su Roche che verso Sappada attacca ancora e lì Visentini, dopo un'accesa discussione con il ds Davide Boifava, molla gli ormeggi e pagherà a Roche 6'50", con l'irlandese in rosa. Ed è proprio nel 1987 che lo stesso Roche abbinerà al Giro la vittoria al Tour, l'unica ottenuta nella sua esistenza dalla Carrera. Roche lascia il team nel 1987 per passare alla Fagor-MBK (tornerà per chiudere la carriera nelle stagioni '92 e '93) e così Claudio Chiappucci, nel 1987 gregario di Roche e Visentini, si fa spazio. Al Tour del '90 è 2°, nel '91 va in fuga verso Val Louron con il primo Indurain, vincendo la tappa (al Navarro la maglia); chiuderà 3° nella generale. Nel 1992 è nuovamente 2° e, come nel '91, si aggiudica la maglia a pois di miglior scalatore. Proprio in quegli anni sta crescendo il giovane Marco Pantani. In luce già dal Giro '94, quando mise in croce Indurain e Berzin, chiudendo 2° alle spalle del russo, al Tour '95 vince due tappe (all'Alpe d'Huez ed a Guzet-neige) e bissa il primato tra i giovani, già conseguito nel '94. Nel '96, dopo aver ottenuto una maglia gialla con Roche nel 1987, 25 vittorie di tappa al Tour (merito di Guido Bontempi, Jörgen-Vagn Pedersen, Erich Mächler, Massimo Ghirotto, Acácio da Silva, Fabio Roscioli, Claudio Chiappucci, Marco Pantani, Massimo Podenzana, Stephen Roche e Djamolidine Abdoujaparov) oltre a tre maglie a pois (due con Chiappucci ed una con Battaglin), una maglia verde con Abdoujaparov, due maglie bianche con Pantani, Carrera ritira la sponsorizzazione. Il gruppo si scinde: chi andrà con Pantani e Martinelli alla Mercatone Uno, chi seguirà Chiappucci e Boifava alla Asics.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Rohan DennisCi si attendeva la prima fuga solitaria di un certo valore e i Pirenei hanno mantenuto le promesse. In vetta ad Ax 3 Domaines Rohan Dennis, giovane australiano della Garmin, che ha vinto con ampio margine, portando a termine un'impresa come merita un tale arrivo: il ventitreenne ha distanziato il nostro Roberto Ferrari della Lampre, secondo come nella tappa di venerdì, di ben 7'08". Il terzo posto, a pari tempo con il velocista bresciano, va al francese Brice Feillu della Sojasun, assai sorprendente da trovare in simili posizioni nelle frazioni montagnose. Quarto a 7'30" un altro italiano, il friulano Davide Cimolai della Lampre, che vince la volata di gruppo davanti all'olandese dell'Omega Pharma Niki Terpstra. In ultima posizione il britannico della Sky Chris Froome con il pesantissimo ritardo di 38'45". Nonostante la tappa diversa dalle precedenti non cambia la vetta della generale, con l'olandese dell'Argos Tom Veelers a guidare la fila sul kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana con i soliti 37" di distacco. Nuovo invece il terzo componente del podio, il britannico della Sky Geraint Thomas, che ha 3'15" di distacco. Al quarto posto è sceso l'altro kazako ruggente, Assan Bazayev dell'Astana, che ora ha 3'29", mentre quinto è il belga Kris Boeckmans della Vacansoleil, con 3'30" di svantaggio. Cambio per quanto riguarda l'ultimo posto, con Froome che bissa il risultato di tappa, lontano 1h32'18".

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Carrera Jeans)

Claudio Chiappucci vince a Val Louron davanti a Miguel Indurain nel Tour 1991 © centerlinerule.blogspot.itHa fatto sognare, discutere, sbuffare, ha lanciato campionissimi, ha vinto forse meno di quanto fosse lecito aspettarsi. La Carrera Jeans nasce nel 1979 con il nome di Inoxpran sotto la guida di Davide Boifava. Già nel 1981 arriva un doppio successo: Giovanni Battaglin vince la Vuelta ed il Giro mentre nel 1983 è Roberto Visentini a sfiorare la vittoria nella corsa rosa (sarà 2°). Nel 1984 subentra lo sponsor Carrera Jeans. Importante il 1986, anno in cui Visentini vince il Giro d'Italia. L'anno successivo si presenta alla corsa rosa con l'intenzione di concedere il bis, ma c'è anche l'irlandese Stephen Roche, che alla stagione d'esordio con la squadra non ha brillato e vuole rifarsi. Aveva portato la maglia rosa per dieci giorni, poi Visentini si era impoto nella crono di San Marino, battendo gli specialisti ed infliggendo 2'47" a Roche. È lo stesso irlandese che nella Lido di Jesolo-Sappada attacca inaspettatamente Visentini nella discesa dalla forcella di Monte Rest. La Carrera è spaccata in due. Visentini chiude per due volte su Roche che verso Sappada attacca ancora e lì Visentini, dopo un'accesa discussione con il ds Davide Boifava, molla gli ormeggi e pagherà a Roche 6'50", con l'irlandese in rosa. Ed è proprio nel 1987 che lo stesso Roche abbinerà al Giro la vittoria al Tour, l'unica ottenuta nella sua esistenza dalla Carrera. Roche lascia il team nel 1987 per passare alla Fagor-MBK (tornerà per chiudere la carriera nelle stagioni '92 e '93) e così Claudio Chiappucci, nel 1987 gregario di Roche e Visentini, si fa spazio. Al Tour del '90 è 2°, nel '91 va in fuga verso Val Louron con il primo Indurain, vincendo la tappa (al Navarro la maglia); chiuderà 3° nella generale. Nel 1992 è nuovamente 2° e, come nel '91, si aggiudica la maglia a pois di miglior scalatore. Proprio in quegli anni sta crescendo il giovane Marco Pantani. In luce già dal Giro '94, quando mise in croce Indurain e Berzin, chiudendo 2° alle spalle del russo, al Tour '95 vince due tappe (all'Alpe d'Huez ed a Guzet-neige) e bissa il primato tra i giovani, già conseguito nel '94. Nel '96, dopo aver ottenuto una maglia gialla con Roche nel 1987, 25 vittorie di tappa al Tour (merito di Guido Bontempi, Jörgen-Vagn Pedersen, Erich Mächler, Massimo Ghirotto, Acácio da Silva, Fabio Roscioli, Claudio Chiappucci, Marco Pantani, Massimo Podenzana, Stephen Roche e Djamolidine Abdoujaparov) oltre a tre maglie a pois (due con Chiappucci ed una con Battaglin), una maglia verde con Abdoujaparov, due maglie bianche con Pantani, Carrera ritira la sponsorizzazione. Il gruppo si scinde: chi andrà con Pantani e Martinelli alla Mercatone Uno, chi seguirà Chiappucci e Boifava alla Asics.

Francesco Sulas

100% Grandi Squadre (Carrera Jeans)

Claudio Chiappucci vince a Val Louron davanti a Miguel Indurain nel Tour 1991 © centerlinerule.blogspot.itHa fatto sognare, discutere, sbuffare, ha lanciato campionissimi, ha vinto forse meno di quanto fosse lecito aspettarsi. La Carrera Jeans nasce nel 1979 con il nome di Inoxpran sotto la guida di Davide Boifava. Già nel 1981 arriva un doppio successo: Giovanni Battaglin vince la Vuelta ed il Giro mentre nel 1983 è Roberto Visentini a sfiorare la vittoria nella corsa rosa (sarà 2°). Nel 1984 subentra lo sponsor Carrera Jeans. Importante il 1986, anno in cui Visentini vince il Giro d'Italia. L'anno successivo si presenta alla corsa rosa con l'intenzione di concedere il bis, ma c'è anche l'irlandese Stephen Roche, che alla stagione d'esordio con la squadra non ha brillato e vuole rifarsi. Aveva portato la maglia rosa per dieci giorni, poi Visentini si era impoto nella crono di San Marino, battendo gli specialisti ed infliggendo 2'47" a Roche. È lo stesso irlandese che nella Lido di Jesolo-Sappada attacca inaspettatamente Visentini nella discesa dalla forcella di Monte Rest. La Carrera è spaccata in due. Visentini chiude per due volte su Roche che verso Sappada attacca ancora e lì Visentini, dopo un'accesa discussione con il ds Davide Boifava, molla gli ormeggi e pagherà a Roche 6'50", con l'irlandese in rosa. Ed è proprio nel 1987 che lo stesso Roche abbinerà al Giro la vittoria al Tour, l'unica ottenuta nella sua esistenza dalla Carrera. Roche lascia il team nel 1987 per passare alla Fagor-MBK (tornerà per chiudere la carriera nelle stagioni '92 e '93) e così Claudio Chiappucci, nel 1987 gregario di Roche e Visentini, si fa spazio. Al Tour del '90 è 2°, nel '91 va in fuga verso Val Louron con il primo Indurain, vincendo la tappa (al Navarro la maglia); chiuderà 3° nella generale. Nel 1992 è nuovamente 2° e, come nel '91, si aggiudica la maglia a pois di miglior scalatore. Proprio in quegli anni sta crescendo il giovane Marco Pantani. In luce già dal Giro '94, quando mise in croce Indurain e Berzin, chiudendo 2° alle spalle del russo, al Tour '95 vince due tappe (all'Alpe d'Huez ed a Guzet-neige) e bissa il primato tra i giovani, già conseguito nel '94. Nel '96, dopo aver ottenuto una maglia gialla con Roche nel 1987, 25 vittorie di tappa al Tour (merito di Guido Bontempi, Jörgen-Vagn Pedersen, Erich Mächler, Massimo Ghirotto, Acácio da Silva, Fabio Roscioli, Claudio Chiappucci, Marco Pantani, Massimo Podenzana, Stephen Roche e Djamolidine Abdoujaparov) oltre a tre maglie a pois (due con Chiappucci ed una con Battaglin), una maglia verde con Abdoujaparov, due maglie bianche con Pantani, Carrera ritira la sponsorizzazione. Il gruppo si scinde: chi andrà con Pantani e Martinelli alla Mercatone Uno, chi seguirà Chiappucci e Boifava alla Asics.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Rohan DennisCi si attendeva la prima fuga solitaria di un certo valore e i Pirenei hanno mantenuto le promesse. In vetta ad Ax 3 Domaines Rohan Dennis, giovane australiano della Garmin, che ha vinto con ampio margine, portando a termine un'impresa come merita un tale arrivo: il ventitreenne ha distanziato il nostro Roberto Ferrari della Lampre, secondo come nella tappa di venerdì, di ben 7'08". Il terzo posto, a pari tempo con il velocista bresciano, va al francese Brice Feillu della Sojasun, assai sorprendente da trovare in simili posizioni nelle frazioni montagnose. Quarto a 7'30" un altro italiano, il friulano Davide Cimolai della Lampre, che vince la volata di gruppo davanti all'olandese dell'Omega Pharma Niki Terpstra. In ultima posizione il britannico della Sky Chris Froome con il pesantissimo ritardo di 38'45". Nonostante la tappa diversa dalle precedenti non cambia la vetta della generale, con l'olandese dell'Argos Tom Veelers a guidare la fila sul kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana con i soliti 37" di distacco. Nuovo invece il terzo componente del podio, il britannico della Sky Geraint Thomas, che ha 3'15" di distacco. Al quarto posto è sceso l'altro kazako ruggente, Assan Bazayev dell'Astana, che ora ha 3'29", mentre quinto è il belga Kris Boeckmans della Vacansoleil, con 3'30" di svantaggio. Cambio per quanto riguarda l'ultimo posto, con Froome che bissa il risultato di tappa, lontano 1h32'18".

Alberto Vigonesi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano