Interessante cronometro a metà Tour, non dal chilometraggio di quelli che ammazzerebbero la classifica, ma comunque abbastanza da specialisti contro il tempo: del resto appena 9 curve (5 a destra e 4 a sinistra) più qualche semicurva in 33 chilometri di tappa la dicono abbastanza lunga sul tipo di prova che attende i corridori; né si può dire che altimetricamente ci siano difficoltà in grado di rimescolare le carte: solo nel primo terzo di gara ci sono due o tre strappetti (parliamo di mezzo chilometro al 5%, poi un chilometro al 3, poi un altro mezzo al 4...) che obbligheranno - non tutti - a cambiare rapporto, dopodiché la frazione fila completamente piana e senza obbligare gli atleti a troppe correzioni di traiettorie. L'arrivo, ai piedi della famosa e bellissima abbazia di Mont-Saint-Michel, è paesaggisticamente senza pari, ma gli uomini di classifica - impegnati a dare tutto su quel rettilineo conclusivo - non si godranno il panorama.
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@RuiCostaCyclist: Visto che ho i migliori follower del mondo, ecco una foto come regalo. Il completo che userò domani. Adesso a letto :) pic.twitter.com/gwgIRg7ypO
@ALANMARANGONI: Anche oggi ci siamo scannati per bene...adesso si va a nanna...domani si corre contro se stessi... #nostress @letour
@juliensimon85: Piccolo blitz oggi sulle mie strade d'allenamento! Grazie dei messaggi e degli incitamenti, ho avuto i brividi!!!!!
@MarkCavendish: Non c'è modo che io mi muova volontariamente contro un corridore, specialmente durante una volata. Spero che @tom_veelers stia bene
@marcelkittel: Sono molto contento per questa seconda tappa vinta, soprattutto dopo che ho sentito che Tommy sta bene e può continuare. Grande lavoro di squadra della @1t4i di nuovo!!
Non è la prima volta che Avranches ospita il Tour de France, anzi negli ultimi 25 anni questa località ha sviluppato un certo feeling con la Grande Boucle. Nel 1990 il primo approccio, con la Avranches-Rouen: in seguito apparizioni in altre due edizioni. Non è la prima volta che Avranches ospita una crono, tra l'altro: nel 1993 fu località d'arrivo della cronosquadre Dinard-Avranches di 81 km, che gli appassionati italiani ricorderanno bene, perché vinse una formazione italiana, la GB-MG (antenata della Mapei) di Jaskula, unico polacco della storia a finire sul podio del Tour, proprio in quella edizione, di Museeuw, Ballerini, ma soprattutto di Cipollini, che grazie a quel successo conseguì la sua prima maglia gialla, persa il giorno dopo (e poi ripresa) a favore di Nelissen nella Avranches-Evreux. Nel 2002 Avranches fu sede di arrivo sulla sua Côte, e vinse uno spumeggiante Bradley McGee involandosi negli ultimi 500 metri all'inseguimento di Pedro Horrillo. Fu una frazione caratterizzata dalle cadute, con Armstrong che perse secondi per un capitombolo nel finale (allora non c'era l'annullamento ai 3 km), Il campione del mondo Freire ammaccato e Rous costretto al ritiro.