Il tappone pirenaico pare a prima vista più bello di quello alpino, e ciò se non altro terrà vive le attese fino all'ultima settimana. Si corre al mercoledì, dopo il riposo di Pau, e dopo 40 km di tappa si incontra l'Aubisque: 16 km al 7% medio, ma la salita vera, quella dura, è limitabile agli ultimi 10 km (costantemente sopra l'8%). In ogni caso il primo colle di giornata sarà terreno di caccia per quelli che lottano per la maglia a pois, visto che i big si guarderanno bene dall'intervenire, per il semplice motivo che dopo la vetta il gruppo è atteso da una trentina di km di discesa e quasi 20 di falsopiano fino a Luz-Saint-Sauveur: e se il nome di questa località vi dice qualcosa, non c'è nulla di strano, visto che parliamo di uno dei versanti del Tourmalet. 19 km di scalata, pendenza media del 7.4% senza picchi eccessivi, ma si sa che il Tourmalet è il Tourmalet, e può fare sempre la differenza. A patto che ci si provi. Dalla vetta del Tour (2115 metri slm) si scende per 17 km e poi ci si beve l'Aspin tutto d'un fiato, visto che il versante da Sainte-Marie-de-Campan è probabilmente il più facile: per due terzi siamo più che altro in presenza di un falsopiano, poi negli ultimi 4 km la salita si inerpica un po', diventando ben più impegnativa. E comunque dalla cima manca ancora tanto: per cominciare, 13 km di discesa fino ad Arreau, quindi - dopo 10 km di falsopiano all'insù - l'ultimo colle di giornata, il Peyresourde: i 9.5 km di ascesa alternano punti più leggeri (in avvio ma anche subito prima della fine) a tratti più impegnativi. In ogni caso, dopo il tanto dislivello di giornata, potrebbe bastare anche questo versante per fare la differenza. Dalla cima a Bagnères-de-Luchon, 16 km di discesa ripida all'inizio, spianata nella parte centrale, poi di nuovo più tecnica e infine dolcissima: una tipologia di percorso che potrebbe spingere all'azione corridori forti nelle picchiate, ponendo quindi le basi per qualche variazione sul tema.
Vincenzo Nibali più che mai il più atteso nella prima vera frazione pirenaica del Tour: Paddy Power riconosce al siciliano una quota di 5.40, ben più bassa dell'8.50 di Evans o del 10 netto di Rolland e Van den Broeck. A seguire la coppia Sky (Froome a 13 e Wiggins a 18), quindi Pinot a 24, a completare un disegno di alta classifica che verrà chiamato pesantemente in causa dal celebre "Giro della morte" comprendente le più famose salite dei Pirenei. Naturalmente una frazione del genere solleticherà anche gli istinti di chi vorrà andare in fuga, e l'esperienza insegna che non è remota l'ipotesi che un attacco da lontano vada in porto. Ecco allora Scarponi, Valverde e Kiryienka dati a 30, Voeckler e Rui Costa a 35, Vinokourov e Sánchez a 45. Occhio a Kessiakoff (che si muoverà forse per la maglia a pois) quotato a 90; e Paddy Power si ricorda anche di Giampaolo Caruso, inserito nell'elenco dei quotati con un dato di 150.
Al Tour si vince sempre in 2! (Informazione pubblicitaria)
30 Giugno - 22 Luglio 2012
Affiliati a Paddy Power attraverso Cicloweb, cliccando sul link! Ti verranno rimborsate tutte le scommesse perdenti relative al Vincente Tappa qualora il tuo ciclista arrivasse secondo
• La promozione è valida per tutti gli utenti di Paddy Power.it
• Saranno rimborsate solo le scommesse perdenti relative al Vincente Tappa
• La promozione non si applica per le scommesse live
• La promozione non si applica per le scommesse su "Altro"
• Rimborso massimo 100€ per utente
• Il bonus ricevuto dovrà essere giocato almeno una volta per essere prelevabile
• Il bonus verrà accreditato entro 48 ore dalla fine dell'avvenimento oggetto della promozione
• Il bonus ricevuto dovrà essere utilizzato entro 7 giorni dall'accredito
Si parte da Pau, capoluogo del Béarn, nel dipartimento dei Pirenei Atlantici. Siamo in Aquitania, nella Francia sud-occidentale. Questa è una delle località più presenti nella storia del Tour visto che ha ospitato partenza o arrivo di tappa per un totale di oltre cento volte. La prima nel lontano 1930 con la vittoria di Binda e l'ultima proprio l'altro ieri con il successo di Fédrigo. Non solo ciclismo a Pau, visto che nel Novembre 2011 è stata insignita del titolo di città della storia e dell'arte. Tra le attrattive per i turisti va segnalato senz'altro il Castello di Pau che è l'attrazione turistica più importante: costruito nel XIV secolo, ha dato i natali anche al Re di Francia Enrico IV di Borbone, uno dei più amati dell'intera storia transalpina. Merita una citazione anche il Musée des Beaux-Arts dove si possono ammirare tra gli altri i dipinti di Rubens e Degas. Pau è una città che oltre all'arte va a braccetto con lo sport, visto e considerato che oltre al Tour ha ospitato per ben dieci volte un GP di Formula 1.