Il Portale del Ciclismo professionistico

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Certo che a volte gli organizzatori paiono mettersi d'impegno per frustrare anche le migliori intenzioni. La 14esima tappa del Tour, ovvero quella che porta il gruppo dalle parti dei Pirenei, dà il senso di un po' di spreco, e vediamo perché: il Col du Portel, 2a categoria al km 30, è solo un episodio nello sviluppo, facile, dei primi 100 km della frazione. Dopo lo sprint intermedio di Tarascon-sur-Ariège, si cambia registro, e 15 km di falsopiano a salire precedono gli 11 km del Port de Lers, salita di tutto rispetto con pendenza media del 7%. Ancor più interessante, dopo 16 km di discesa su Massat, il Mur de Péguère: 6 km di scalata facile, poi 3300 metri da spasimo, con tratti fino al 18% di pendenza. Una volta arrivati in cima, si dovrebbero coprire 26 km (già troppi, considerando che i primi 18 sarebbero di comoda discesa) per giungere a Foix. Ma, ecco la scelta assassina, una volta entrati nella cittadina d'arrivo si svolta a sinistra, facendo un lungo giro andata&ritorno lungo le due sponde dell'Ariège, ritrovandosi così 13 km (di pianura) di troppo che non faranno certo bene alle ambizioni degli attaccanti.

Tappa promettente dal punto di vista dello spettacolo e delle evoluzioni di classifica, ma promettente anche perché ad essere favorito, secondo Paddy Power, è Vincenzo Nibali. Il siciliano è quotato a 7.50, contro i 10 di Evans, gli 11 di Van den Broeck e i 14 di Chris Froome. Voeckler, dall'alto della sua esperienza e della sua capacità di prendere la fuga giusta, è accreditato di una quota di 16 (così come Pinot e Rolland), appena più basso di Kiryienka (dato a 18) e di Casar (a 20). La maglia gialla Wiggins passerà una giornata a difendersi, Paddy Power lo quota a 20. Infine, se Scarponi va all'attacco e riesce a vincere, farà felici quelli che lo avranno giocato a 45.

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30 Giugno - 22 Luglio 2012
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Limoux

Questa piccola cittadina dell'Aude deve molta della sua popolarità alla gastronomia: nelle campagne intorno ad essa fu infatti sviluppato il primo vino spumante della storia. Questo vino si chiama Blanquette de Limoux e la scoperta della rifermentazione in bottiglia pose le basi per la scoperta dello champagne e la futura nascita del Dom Perignon. I vini spumanti prodotti in zona sono talmente famosi e riconosciuti che ogni anno in primavera si tiene una manifestazione dal nome "Toques e Clochers". I Toques sono dei pasti preparati dai top chef della zona, i Clochers sono i campanili antichi che vengono restaurati con i proventi guadagnati tramite un'asta di questi vini. Limoux vanta anche il carnevale più lungo del mondo: dura ben tre mesi e termina in piena quaresima, la domenica delle palme.

Foix

Nei tempi recenti Foix si è molto interessata al Tour de France, ospitando prima due partenze di tappe pirenaiche (Foix-Pla d'Adet nel 2001 e Foix-Loudenvielle nel 2007), e poi l'arrivo della Lammezan-Foix nel 2008. Si trattava di una frazione dal percorso misto, con la scalata di un gran premio della montagna di prima categoria, il Col de Portel, a 55 km dall'arrivo. Andò via una fuga di 12 elementi e tra questi c'erano tre italiani: Pozzato, Ballan, Velo. Moinard tentò il colpo solitario e se ne andò via sulla salita, ma venne ripreso a 5 km da Foix. Nel finale ecco il contropiede di Arvesen, Ballan ed Elmiger ed è il norvegese a prevalere, vincendo così una tappa al Tour dopo aver vinto l'anno prima al Giro. Questa tappa sarà ricordata anche come l'ultima di Riccardo Riccò in quel Tour de France: la mattina dopo uscirà la notizia della sua positività al CERA e tutta la Saunier Duval si ritirerà.

Nicola Stufano
Limoux

Questa piccola cittadina dell'Aude deve molta della sua popolarità alla gastronomia: nelle campagne intorno ad essa fu infatti sviluppato il primo vino spumante della storia. Questo vino si chiama Blanquette de Limoux e la scoperta della rifermentazione in bottiglia pose le basi per la scoperta dello champagne e la futura nascita del Dom Perignon. I vini spumanti prodotti in zona sono talmente famosi e riconosciuti che ogni anno in primavera si tiene una manifestazione dal nome "Toques e Clochers". I Toques sono dei pasti preparati dai top chef della zona, i Clochers sono i campanili antichi che vengono restaurati con i proventi guadagnati tramite un'asta di questi vini. Limoux vanta anche il carnevale più lungo del mondo: dura ben tre mesi e termina in piena quaresima, la domenica delle palme.

Foix

Nei tempi recenti Foix si è molto interessata al Tour de France, ospitando prima due partenze di tappe pirenaiche (Foix-Pla d'Adet nel 2001 e Foix-Loudenvielle nel 2007), e poi l'arrivo della Lammezan-Foix nel 2008. Si trattava di una frazione dal percorso misto, con la scalata di un gran premio della montagna di prima categoria, il Col de Portel, a 55 km dall'arrivo. Andò via una fuga di 12 elementi e tra questi c'erano tre italiani: Pozzato, Ballan, Velo. Moinard tentò il colpo solitario e se ne andò via sulla salita, ma venne ripreso a 5 km da Foix. Nel finale ecco il contropiede di Arvesen, Ballan ed Elmiger ed è il norvegese a prevalere, vincendo così una tappa al Tour dopo aver vinto l'anno prima al Giro. Questa tappa sarà ricordata anche come l'ultima di Riccardo Riccò in quel Tour de France: la mattina dopo uscirà la notizia della sua positività al CERA e tutta la Saunier Duval si ritirerà.

Limoux

Questa piccola cittadina dell'Aude deve molta della sua popolarità alla gastronomia: nelle campagne intorno ad essa fu infatti sviluppato il primo vino spumante della storia. Questo vino si chiama Blanquette de Limoux e la scoperta della rifermentazione in bottiglia pose le basi per la scoperta dello champagne e la futura nascita del Dom Perignon. I vini spumanti prodotti in zona sono talmente famosi e riconosciuti che ogni anno in primavera si tiene una manifestazione dal nome "Toques e Clochers". I Toques sono dei pasti preparati dai top chef della zona, i Clochers sono i campanili antichi che vengono restaurati con i proventi guadagnati tramite un'asta di questi vini. Limoux vanta anche il carnevale più lungo del mondo: dura ben tre mesi e termina in piena quaresima, la domenica delle palme.

Foix

Nei tempi recenti Foix si è molto interessata al Tour de France, ospitando prima due partenze di tappe pirenaiche (Foix-Pla d'Adet nel 2001 e Foix-Loudenvielle nel 2007), e poi l'arrivo della Lammezan-Foix nel 2008. Si trattava di una frazione dal percorso misto, con la scalata di un gran premio della montagna di prima categoria, il Col de Portel, a 55 km dall'arrivo. Andò via una fuga di 12 elementi e tra questi c'erano tre italiani: Pozzato, Ballan, Velo. Moinard tentò il colpo solitario e se ne andò via sulla salita, ma venne ripreso a 5 km da Foix. Nel finale ecco il contropiede di Arvesen, Ballan ed Elmiger ed è il norvegese a prevalere, vincendo così una tappa al Tour dopo aver vinto l'anno prima al Giro. Questa tappa sarà ricordata anche come l'ultima di Riccardo Riccò in quel Tour de France: la mattina dopo uscirà la notizia della sua positività al CERA e tutta la Saunier Duval si ritirerà.

Limoux

Questa piccola cittadina dell'Aude deve molta della sua popolarità alla gastronomia: nelle campagne intorno ad essa fu infatti sviluppato il primo vino spumante della storia. Questo vino si chiama Blanquette de Limoux e la scoperta della rifermentazione in bottiglia pose le basi per la scoperta dello champagne e la futura nascita del Dom Perignon. I vini spumanti prodotti in zona sono talmente famosi e riconosciuti che ogni anno in primavera si tiene una manifestazione dal nome "Toques e Clochers". I Toques sono dei pasti preparati dai top chef della zona, i Clochers sono i campanili antichi che vengono restaurati con i proventi guadagnati tramite un'asta di questi vini. Limoux vanta anche il carnevale più lungo del mondo: dura ben tre mesi e termina in piena quaresima, la domenica delle palme.

Foix

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Foix

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Limoux

Questa piccola cittadina dell'Aude deve molta della sua popolarità alla gastronomia: nelle campagne intorno ad essa fu infatti sviluppato il primo vino spumante della storia. Questo vino si chiama Blanquette de Limoux e la scoperta della rifermentazione in bottiglia pose le basi per la scoperta dello champagne e la futura nascita del Dom Perignon. I vini spumanti prodotti in zona sono talmente famosi e riconosciuti che ogni anno in primavera si tiene una manifestazione dal nome "Toques e Clochers". I Toques sono dei pasti preparati dai top chef della zona, i Clochers sono i campanili antichi che vengono restaurati con i proventi guadagnati tramite un'asta di questi vini. Limoux vanta anche il carnevale più lungo del mondo: dura ben tre mesi e termina in piena quaresima, la domenica delle palme.

Foix

Nei tempi recenti Foix si è molto interessata al Tour de France, ospitando prima due partenze di tappe pirenaiche (Foix-Pla d'Adet nel 2001 e Foix-Loudenvielle nel 2007), e poi l'arrivo della Lammezan-Foix nel 2008. Si trattava di una frazione dal percorso misto, con la scalata di un gran premio della montagna di prima categoria, il Col de Portel, a 55 km dall'arrivo. Andò via una fuga di 12 elementi e tra questi c'erano tre italiani: Pozzato, Ballan, Velo. Moinard tentò il colpo solitario e se ne andò via sulla salita, ma venne ripreso a 5 km da Foix. Nel finale ecco il contropiede di Arvesen, Ballan ed Elmiger ed è il norvegese a prevalere, vincendo così una tappa al Tour dopo aver vinto l'anno prima al Giro. Questa tappa sarà ricordata anche come l'ultima di Riccardo Riccò in quel Tour de France: la mattina dopo uscirà la notizia della sua positività al CERA e tutta la Saunier Duval si ritirerà.

Meteo

12.20 - Limoux
14.50 - Bompas
17.15 - Foix

Soggetti Alternativi

32 anni, 11 stagioni da professionista, ottava partecipazione al Tour de France per lui (che ha preso parte anche per sei volte al Giro d'Italia ed una alla Vuelta). I suoi trascorsi da dilettante, dove ha vinto praticamente tutto (due volte il Giro della Valle d'Aosta, il Mondiale in linea, il Giro delle Regioni, il Palio del Recioto, la Roubaix Espoirs tra le altre), lo proponevano come talento cristallino atteso ad una carriera luminosa. Dopo gli esordi tutt'altro che negativi (3° al Giro 2003, 5° l'anno successivo) non è però riuscito a ripetersi, trasformandosi via via in gregario di lusso. Tra i suoi principali successi la Vuelta a Catalunya del 2005, la tappa di Carcassonne al Tour 2006 e la tappa di Manosque alla Parigi-Nizza 2007, anno in cui arrivò 8° (da gregario di Contador) alla Grande Boucle. Può essere utile pedina se qualcuno dei suoi compagni dovesse attaccare oppure può cercare con una fuga quel successo che manca ormai da oltre 5 anni. Per riscoprirsi un...Popovincente!

Vivian Ghianni

32 anni, 11 stagioni da professionista, ottava partecipazione al Tour de France per lui (che ha preso parte anche per sei volte al Giro d'Italia ed una alla Vuelta). I suoi trascorsi da dilettante, dove ha vinto praticamente tutto (due volte il Giro della Valle d'Aosta, il Mondiale in linea, il Giro delle Regioni, il Palio del Recioto, la Roubaix Espoirs tra le altre), lo proponevano come talento cristallino atteso ad una carriera luminosa. Dopo gli esordi tutt'altro che negativi (3° al Giro 2003, 5° l'anno successivo) non è però riuscito a ripetersi, trasformandosi via via in gregario di lusso. Tra i suoi principali successi la Vuelta a Catalunya del 2005, la tappa di Carcassonne al Tour 2006 e la tappa di Manosque alla Parigi-Nizza 2007, anno in cui arrivò 8° (da gregario di Contador) alla Grande Boucle. Può essere utile pedina se qualcuno dei suoi compagni dovesse attaccare oppure può cercare con una fuga quel successo che manca ormai da oltre 5 anni. Per riscoprirsi un...Popovincente!

32 anni, 11 stagioni da professionista, ottava partecipazione al Tour de France per lui (che ha preso parte anche per sei volte al Giro d'Italia ed una alla Vuelta). I suoi trascorsi da dilettante, dove ha vinto praticamente tutto (due volte il Giro della Valle d'Aosta, il Mondiale in linea, il Giro delle Regioni, il Palio del Recioto, la Roubaix Espoirs tra le altre), lo proponevano come talento cristallino atteso ad una carriera luminosa. Dopo gli esordi tutt'altro che negativi (3° al Giro 2003, 5° l'anno successivo) non è però riuscito a ripetersi, trasformandosi via via in gregario di lusso. Tra i suoi principali successi la Vuelta a Catalunya del 2005, la tappa di Carcassonne al Tour 2006 e la tappa di Manosque alla Parigi-Nizza 2007, anno in cui arrivò 8° (da gregario di Contador) alla Grande Boucle. Può essere utile pedina se qualcuno dei suoi compagni dovesse attaccare oppure può cercare con una fuga quel successo che manca ormai da oltre 5 anni. Per riscoprirsi un...Popovincente!

32 anni, 11 stagioni da professionista, ottava partecipazione al Tour de France per lui (che ha preso parte anche per sei volte al Giro d'Italia ed una alla Vuelta). I suoi trascorsi da dilettante, dove ha vinto praticamente tutto (due volte il Giro della Valle d'Aosta, il Mondiale in linea, il Giro delle Regioni, il Palio del Recioto, la Roubaix Espoirs tra le altre), lo proponevano come talento cristallino atteso ad una carriera luminosa. Dopo gli esordi tutt'altro che negativi (3° al Giro 2003, 5° l'anno successivo) non è però riuscito a ripetersi, trasformandosi via via in gregario di lusso. Tra i suoi principali successi la Vuelta a Catalunya del 2005, la tappa di Carcassonne al Tour 2006 e la tappa di Manosque alla Parigi-Nizza 2007, anno in cui arrivò 8° (da gregario di Contador) alla Grande Boucle. Può essere utile pedina se qualcuno dei suoi compagni dovesse attaccare oppure può cercare con una fuga quel successo che manca ormai da oltre 5 anni. Per riscoprirsi un...Popovincente!

32 anni, 11 stagioni da professionista, ottava partecipazione al Tour de France per lui (che ha preso parte anche per sei volte al Giro d'Italia ed una alla Vuelta). I suoi trascorsi da dilettante, dove ha vinto praticamente tutto (due volte il Giro della Valle d'Aosta, il Mondiale in linea, il Giro delle Regioni, il Palio del Recioto, la Roubaix Espoirs tra le altre), lo proponevano come talento cristallino atteso ad una carriera luminosa. Dopo gli esordi tutt'altro che negativi (3° al Giro 2003, 5° l'anno successivo) non è però riuscito a ripetersi, trasformandosi via via in gregario di lusso. Tra i suoi principali successi la Vuelta a Catalunya del 2005, la tappa di Carcassonne al Tour 2006 e la tappa di Manosque alla Parigi-Nizza 2007, anno in cui arrivò 8° (da gregario di Contador) alla Grande Boucle. Può essere utile pedina se qualcuno dei suoi compagni dovesse attaccare oppure può cercare con una fuga quel successo che manca ormai da oltre 5 anni. Per riscoprirsi un...Popovincente!

32 anni, 11 stagioni da professionista, ottava partecipazione al Tour de France per lui (che ha preso parte anche per sei volte al Giro d'Italia ed una alla Vuelta). I suoi trascorsi da dilettante, dove ha vinto praticamente tutto (due volte il Giro della Valle d'Aosta, il Mondiale in linea, il Giro delle Regioni, il Palio del Recioto, la Roubaix Espoirs tra le altre), lo proponevano come talento cristallino atteso ad una carriera luminosa. Dopo gli esordi tutt'altro che negativi (3° al Giro 2003, 5° l'anno successivo) non è però riuscito a ripetersi, trasformandosi via via in gregario di lusso. Tra i suoi principali successi la Vuelta a Catalunya del 2005, la tappa di Carcassonne al Tour 2006 e la tappa di Manosque alla Parigi-Nizza 2007, anno in cui arrivò 8° (da gregario di Contador) alla Grande Boucle. Può essere utile pedina se qualcuno dei suoi compagni dovesse attaccare oppure può cercare con una fuga quel successo che manca ormai da oltre 5 anni. Per riscoprirsi un...Popovincente!

TourTweet

@manuelquinziato: Ieri a 40km dall'arrivo ho partorito questo twitt: "Le limate sono come i fari abbaglianti, danno fastidio solo quelle degli altri!"

@sergiompaulinho: Buongiorno. Oggi una tappa più dura con un'ultima salita con rampe fino al 18%

@LLEONSANCHEZ: Chiedo scusa a @bradwiggins. È il leader della corsa e così lui e la sua squadra possono fare quello che vogliono. Manca una settimana. Un abbraccio

@MarkCavendish: Non ho assolutamente parole per descrivere l'onore che ho appena ricevuto dall'Equipe come miglior velocista della storia del Tour de France. Grazie

@simongerrans: Di sicuro abbiamo percorso un po' di chilometri oggi. Dall'hotel alla partenza 76 km, tappa 214 km, dall'arrivo all'hotel 125 km

La maglia gialla virtuale

Le retrovie del gruppo maglia giallaTroppa lontana dal traguardo la durissima salita del Mur de Péguère? La risposta è no, almeno nel Tour de France virtuale che stiamo realizzato con il supporto dei ragazzi di PcCiclismo.net. Nella Limoux-Foix, infatti, i big si sono dati grande battaglia e ne è uscita una classifica ben diversa da come era dopo l'arrivo a Le Cap d'Agde.

Dopo una trentina di chilometri sul Col du Portel ha preso il largo la fuga del giorno con Di Gregorio, Roy, Fofonov, Trofimov e Kadri: proprio quest'ultimo grazie a questa azione è riuscito a conquistare la maglia a pois anche se la classifica è ancora parecchio chiusa. I cinque sono andati d'accordo fino ai piedi del Port de Lers dove è scattato Trofimov per cercare una clamorosa impresa solitaria. Al gpm dietro al russo della Katusha c'è Fofonov da solo e poi un gruppetto con Roy, Di Gregorio, Kadri e Horner che era uscito dal gruppo per tentare di rientrare almeno parzialmente in classifica; il plotone aveva più di cinque minuti e mezzo di ritardo.

Fin qui niente di diverso da quanto ci si potesse aspettare ma sul Mur de Péguère è successo di tutto: la selezione è stata netta, le squadre si sono sfaldate e poco prima del gpm hanno attaccato Samuel Sánchez, Vincenzo Nibali, Robert Gesink e Ryder Hesjedal che hanno guadagnato una decina di secondi prima di lanciarsi a capofitto in discesa. Questo quartetto scatenato (tre su quattro sono già tornati a casa nel Tour reale e chissà che non ci avrebbero provato davvero) ha ripreso Trofimov e Horner ed è arrivato a guadagnare fino a 1'20" su un drappello di 12 inseguitori tra cui tutti i migliori della classifica. Dietro non c'era grosso accordo anche perché gli Sky erano solo in due e così da dietro sono riusciti a rientrare diversi corridori. Nella volatina ristretta Samuel Sánchez ha vinto davanti a Hesjedal, Gesink, Horner e Nibali con Trofimov che ha chiuso a 49". Il gruppo ha tagliato il traguardo con 59" di ritardo.

In virtù di questi distacchi adesso il nostro Vincenzo Nibali ha conquistato la maglia gialla che già aveva vestito ad inizio Tour, e la situazione di classifica è adesso incertissima: Nibali ha 23" su Froome, 27" su Sánchez, 34" su Evans e 1'14" su Wiggins. Impossibile dire cosa potrà succedere nei prossimi giorni.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Christophe KernDoppietta, tremenda doppietta! Ventiquattr'ore dopo la vittoria di Annonay Christophe Kern, appunto, raddoppia, e conquista il traguardo di Le Cap d'Agde. I ventagli sono stati decisivi per la seconda vittoria in quest'edizione della Grande Boucle di Kern che grazie ad una tecnica all'avanguardia supera per soli 8" il fin qui troppo piazzato Sebastian Langeveld e Jelle Vanendert. Alla faccia del motorino di Cancellara, sprezzante dell'elicottero veronese di Moser, Kern approfittava del venticello laterale per applicare sotto al sellino un semplice ventilatore. L'elettrodomestico, oltre a rinfrescare il buon Christophe, permetteva di guadagnare quei 2-3 km/h necessari per battere l'agguerritissima concorrenza. In classifica generale la terza giornata da leader di Tyler Farrar (seconda consecutiva senza fare a botte, le camomille di Vaughters sortiscono un ottimo effetto), con Engoulvent a 3'33" (distacco perfetto?) e Vansummeren a 6'32" viene però oscurata da un altro primato, di un altro Kern, in un'altra corsa. Già, non esiste solo il Tour al Mondo ed allora ecco il giovane rampante Julian Kern primeggiare al GP Nobili Rubinetterie, in quel di Stresa. Julian non è coetaneo, connazionale (è tedesco) o congiunto da qualsivoglia vincolo di parentela con il nostro Christophe, ma la stoffa del campione c'è anche in lui, chiara e distinta, e l'ha messa in mostra dinanzi a tutti. Signori, poche ciance: c'è un Kern per il presente ed uno per il futuro, questa la lezione imparata ieri.

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Le retrovie del gruppo maglia giallaTroppa lontana dal traguardo la durissima salita del Mur de Péguère? La risposta è no, almeno nel Tour de France virtuale che stiamo realizzato con il supporto dei ragazzi di PcCiclismo.net. Nella Limoux-Foix, infatti, i big si sono dati grande battaglia e ne è uscita una classifica ben diversa da come era dopo l'arrivo a Le Cap d'Agde.

Dopo una trentina di chilometri sul Col du Portel ha preso il largo la fuga del giorno con Di Gregorio, Roy, Fofonov, Trofimov e Kadri: proprio quest'ultimo grazie a questa azione è riuscito a conquistare la maglia a pois anche se la classifica è ancora parecchio chiusa. I cinque sono andati d'accordo fino ai piedi del Port de Lers dove è scattato Trofimov per cercare una clamorosa impresa solitaria. Al gpm dietro al russo della Katusha c'è Fofonov da solo e poi un gruppetto con Roy, Di Gregorio, Kadri e Horner che era uscito dal gruppo per tentare di rientrare almeno parzialmente in classifica; il plotone aveva più di cinque minuti e mezzo di ritardo.

Fin qui niente di diverso da quanto ci si potesse aspettare ma sul Mur de Péguère è successo di tutto: la selezione è stata netta, le squadre si sono sfaldate e poco prima del gpm hanno attaccato Samuel Sánchez, Vincenzo Nibali, Robert Gesink e Ryder Hesjedal che hanno guadagnato una decina di secondi prima di lanciarsi a capofitto in discesa. Questo quartetto scatenato (tre su quattro sono già tornati a casa nel Tour reale e chissà che non ci avrebbero provato davvero) ha ripreso Trofimov e Horner ed è arrivato a guadagnare fino a 1'20" su un drappello di 12 inseguitori tra cui tutti i migliori della classifica. Dietro non c'era grosso accordo anche perché gli Sky erano solo in due e così da dietro sono riusciti a rientrare diversi corridori. Nella volatina ristretta Samuel Sánchez ha vinto davanti a Hesjedal, Gesink, Horner e Nibali con Trofimov che ha chiuso a 49". Il gruppo ha tagliato il traguardo con 59" di ritardo.

In virtù di questi distacchi adesso il nostro Vincenzo Nibali ha conquistato la maglia gialla che già aveva vestito ad inizio Tour, e la situazione di classifica è adesso incertissima: Nibali ha 23" su Froome, 27" su Sánchez, 34" su Evans e 1'14" su Wiggins. Impossibile dire cosa potrà succedere nei prossimi giorni.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Christophe KernDoppietta, tremenda doppietta! Ventiquattr'ore dopo la vittoria di Annonay Christophe Kern, appunto, raddoppia, e conquista il traguardo di Le Cap d'Agde. I ventagli sono stati decisivi per la seconda vittoria in quest'edizione della Grande Boucle di Kern che grazie ad una tecnica all'avanguardia supera per soli 8" il fin qui troppo piazzato Sebastian Langeveld e Jelle Vanendert. Alla faccia del motorino di Cancellara, sprezzante dell'elicottero veronese di Moser, Kern approfittava del venticello laterale per applicare sotto al sellino un semplice ventilatore. L'elettrodomestico, oltre a rinfrescare il buon Christophe, permetteva di guadagnare quei 2-3 km/h necessari per battere l'agguerritissima concorrenza. In classifica generale la terza giornata da leader di Tyler Farrar (seconda consecutiva senza fare a botte, le camomille di Vaughters sortiscono un ottimo effetto), con Engoulvent a 3'33" (distacco perfetto?) e Vansummeren a 6'32" viene però oscurata da un altro primato, di un altro Kern, in un'altra corsa. Già, non esiste solo il Tour al Mondo ed allora ecco il giovane rampante Julian Kern primeggiare al GP Nobili Rubinetterie, in quel di Stresa. Julian non è coetaneo, connazionale (è tedesco) o congiunto da qualsivoglia vincolo di parentela con il nostro Christophe, ma la stoffa del campione c'è anche in lui, chiara e distinta, e l'ha messa in mostra dinanzi a tutti. Signori, poche ciance: c'è un Kern per il presente ed uno per il futuro, questa la lezione imparata ieri.

Francesco Sulas

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2012 - 14a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 14a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 14a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 14a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 14a tappa

La maglia gialla virtuale

Le retrovie del gruppo maglia giallaTroppa lontana dal traguardo la durissima salita del Mur de Péguère? La risposta è no, almeno nel Tour de France virtuale che stiamo realizzato con il supporto dei ragazzi di PcCiclismo.net. Nella Limoux-Foix, infatti, i big si sono dati grande battaglia e ne è uscita una classifica ben diversa da come era dopo l'arrivo a Le Cap d'Agde.

Dopo una trentina di chilometri sul Col du Portel ha preso il largo la fuga del giorno con Di Gregorio, Roy, Fofonov, Trofimov e Kadri: proprio quest'ultimo grazie a questa azione è riuscito a conquistare la maglia a pois anche se la classifica è ancora parecchio chiusa. I cinque sono andati d'accordo fino ai piedi del Port de Lers dove è scattato Trofimov per cercare una clamorosa impresa solitaria. Al gpm dietro al russo della Katusha c'è Fofonov da solo e poi un gruppetto con Roy, Di Gregorio, Kadri e Horner che era uscito dal gruppo per tentare di rientrare almeno parzialmente in classifica; il plotone aveva più di cinque minuti e mezzo di ritardo.

Fin qui niente di diverso da quanto ci si potesse aspettare ma sul Mur de Péguère è successo di tutto: la selezione è stata netta, le squadre si sono sfaldate e poco prima del gpm hanno attaccato Samuel Sánchez, Vincenzo Nibali, Robert Gesink e Ryder Hesjedal che hanno guadagnato una decina di secondi prima di lanciarsi a capofitto in discesa. Questo quartetto scatenato (tre su quattro sono già tornati a casa nel Tour reale e chissà che non ci avrebbero provato davvero) ha ripreso Trofimov e Horner ed è arrivato a guadagnare fino a 1'20" su un drappello di 12 inseguitori tra cui tutti i migliori della classifica. Dietro non c'era grosso accordo anche perché gli Sky erano solo in due e così da dietro sono riusciti a rientrare diversi corridori. Nella volatina ristretta Samuel Sánchez ha vinto davanti a Hesjedal, Gesink, Horner e Nibali con Trofimov che ha chiuso a 49". Il gruppo ha tagliato il traguardo con 59" di ritardo.

In virtù di questi distacchi adesso il nostro Vincenzo Nibali ha conquistato la maglia gialla che già aveva vestito ad inizio Tour, e la situazione di classifica è adesso incertissima: Nibali ha 23" su Froome, 27" su Sánchez, 34" su Evans e 1'14" su Wiggins. Impossibile dire cosa potrà succedere nei prossimi giorni.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Christophe KernDoppietta, tremenda doppietta! Ventiquattr'ore dopo la vittoria di Annonay Christophe Kern, appunto, raddoppia, e conquista il traguardo di Le Cap d'Agde. I ventagli sono stati decisivi per la seconda vittoria in quest'edizione della Grande Boucle di Kern che grazie ad una tecnica all'avanguardia supera per soli 8" il fin qui troppo piazzato Sebastian Langeveld e Jelle Vanendert. Alla faccia del motorino di Cancellara, sprezzante dell'elicottero veronese di Moser, Kern approfittava del venticello laterale per applicare sotto al sellino un semplice ventilatore. L'elettrodomestico, oltre a rinfrescare il buon Christophe, permetteva di guadagnare quei 2-3 km/h necessari per battere l'agguerritissima concorrenza. In classifica generale la terza giornata da leader di Tyler Farrar (seconda consecutiva senza fare a botte, le camomille di Vaughters sortiscono un ottimo effetto), con Engoulvent a 3'33" (distacco perfetto?) e Vansummeren a 6'32" viene però oscurata da un altro primato, di un altro Kern, in un'altra corsa. Già, non esiste solo il Tour al Mondo ed allora ecco il giovane rampante Julian Kern primeggiare al GP Nobili Rubinetterie, in quel di Stresa. Julian non è coetaneo, connazionale (è tedesco) o congiunto da qualsivoglia vincolo di parentela con il nostro Christophe, ma la stoffa del campione c'è anche in lui, chiara e distinta, e l'ha messa in mostra dinanzi a tutti. Signori, poche ciance: c'è un Kern per il presente ed uno per il futuro, questa la lezione imparata ieri.

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Le retrovie del gruppo maglia giallaTroppa lontana dal traguardo la durissima salita del Mur de Péguère? La risposta è no, almeno nel Tour de France virtuale che stiamo realizzato con il supporto dei ragazzi di PcCiclismo.net. Nella Limoux-Foix, infatti, i big si sono dati grande battaglia e ne è uscita una classifica ben diversa da come era dopo l'arrivo a Le Cap d'Agde.

Dopo una trentina di chilometri sul Col du Portel ha preso il largo la fuga del giorno con Di Gregorio, Roy, Fofonov, Trofimov e Kadri: proprio quest'ultimo grazie a questa azione è riuscito a conquistare la maglia a pois anche se la classifica è ancora parecchio chiusa. I cinque sono andati d'accordo fino ai piedi del Port de Lers dove è scattato Trofimov per cercare una clamorosa impresa solitaria. Al gpm dietro al russo della Katusha c'è Fofonov da solo e poi un gruppetto con Roy, Di Gregorio, Kadri e Horner che era uscito dal gruppo per tentare di rientrare almeno parzialmente in classifica; il plotone aveva più di cinque minuti e mezzo di ritardo.

Fin qui niente di diverso da quanto ci si potesse aspettare ma sul Mur de Péguère è successo di tutto: la selezione è stata netta, le squadre si sono sfaldate e poco prima del gpm hanno attaccato Samuel Sánchez, Vincenzo Nibali, Robert Gesink e Ryder Hesjedal che hanno guadagnato una decina di secondi prima di lanciarsi a capofitto in discesa. Questo quartetto scatenato (tre su quattro sono già tornati a casa nel Tour reale e chissà che non ci avrebbero provato davvero) ha ripreso Trofimov e Horner ed è arrivato a guadagnare fino a 1'20" su un drappello di 12 inseguitori tra cui tutti i migliori della classifica. Dietro non c'era grosso accordo anche perché gli Sky erano solo in due e così da dietro sono riusciti a rientrare diversi corridori. Nella volatina ristretta Samuel Sánchez ha vinto davanti a Hesjedal, Gesink, Horner e Nibali con Trofimov che ha chiuso a 49". Il gruppo ha tagliato il traguardo con 59" di ritardo.

In virtù di questi distacchi adesso il nostro Vincenzo Nibali ha conquistato la maglia gialla che già aveva vestito ad inizio Tour, e la situazione di classifica è adesso incertissima: Nibali ha 23" su Froome, 27" su Sánchez, 34" su Evans e 1'14" su Wiggins. Impossibile dire cosa potrà succedere nei prossimi giorni.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Christophe KernDoppietta, tremenda doppietta! Ventiquattr'ore dopo la vittoria di Annonay Christophe Kern, appunto, raddoppia, e conquista il traguardo di Le Cap d'Agde. I ventagli sono stati decisivi per la seconda vittoria in quest'edizione della Grande Boucle di Kern che grazie ad una tecnica all'avanguardia supera per soli 8" il fin qui troppo piazzato Sebastian Langeveld e Jelle Vanendert. Alla faccia del motorino di Cancellara, sprezzante dell'elicottero veronese di Moser, Kern approfittava del venticello laterale per applicare sotto al sellino un semplice ventilatore. L'elettrodomestico, oltre a rinfrescare il buon Christophe, permetteva di guadagnare quei 2-3 km/h necessari per battere l'agguerritissima concorrenza. In classifica generale la terza giornata da leader di Tyler Farrar (seconda consecutiva senza fare a botte, le camomille di Vaughters sortiscono un ottimo effetto), con Engoulvent a 3'33" (distacco perfetto?) e Vansummeren a 6'32" viene però oscurata da un altro primato, di un altro Kern, in un'altra corsa. Già, non esiste solo il Tour al Mondo ed allora ecco il giovane rampante Julian Kern primeggiare al GP Nobili Rubinetterie, in quel di Stresa. Julian non è coetaneo, connazionale (è tedesco) o congiunto da qualsivoglia vincolo di parentela con il nostro Christophe, ma la stoffa del campione c'è anche in lui, chiara e distinta, e l'ha messa in mostra dinanzi a tutti. Signori, poche ciance: c'è un Kern per il presente ed uno per il futuro, questa la lezione imparata ieri.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Christophe KernDoppietta, tremenda doppietta! Ventiquattr'ore dopo la vittoria di Annonay Christophe Kern, appunto, raddoppia, e conquista il traguardo di Le Cap d'Agde. I ventagli sono stati decisivi per la seconda vittoria in quest'edizione della Grande Boucle di Kern che grazie ad una tecnica all'avanguardia supera per soli 8" il fin qui troppo piazzato Sebastian Langeveld e Jelle Vanendert. Alla faccia del motorino di Cancellara, sprezzante dell'elicottero veronese di Moser, Kern approfittava del venticello laterale per applicare sotto al sellino un semplice ventilatore. L'elettrodomestico, oltre a rinfrescare il buon Christophe, permetteva di guadagnare quei 2-3 km/h necessari per battere l'agguerritissima concorrenza. In classifica generale la terza giornata da leader di Tyler Farrar (seconda consecutiva senza fare a botte, le camomille di Vaughters sortiscono un ottimo effetto), con Engoulvent a 3'33" (distacco perfetto?) e Vansummeren a 6'32" viene però oscurata da un altro primato, di un altro Kern, in un'altra corsa. Già, non esiste solo il Tour al Mondo ed allora ecco il giovane rampante Julian Kern primeggiare al GP Nobili Rubinetterie, in quel di Stresa. Julian non è coetaneo, connazionale (è tedesco) o congiunto da qualsivoglia vincolo di parentela con il nostro Christophe, ma la stoffa del campione c'è anche in lui, chiara e distinta, e l'ha messa in mostra dinanzi a tutti. Signori, poche ciance: c'è un Kern per il presente ed uno per il futuro, questa la lezione imparata ieri.

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Le retrovie del gruppo maglia giallaTroppa lontana dal traguardo la durissima salita del Mur de Péguère? La risposta è no, almeno nel Tour de France virtuale che stiamo realizzato con il supporto dei ragazzi di PcCiclismo.net. Nella Limoux-Foix, infatti, i big si sono dati grande battaglia e ne è uscita una classifica ben diversa da come era dopo l'arrivo a Le Cap d'Agde.

Dopo una trentina di chilometri sul Col du Portel ha preso il largo la fuga del giorno con Di Gregorio, Roy, Fofonov, Trofimov e Kadri: proprio quest'ultimo grazie a questa azione è riuscito a conquistare la maglia a pois anche se la classifica è ancora parecchio chiusa. I cinque sono andati d'accordo fino ai piedi del Port de Lers dove è scattato Trofimov per cercare una clamorosa impresa solitaria. Al gpm dietro al russo della Katusha c'è Fofonov da solo e poi un gruppetto con Roy, Di Gregorio, Kadri e Horner che era uscito dal gruppo per tentare di rientrare almeno parzialmente in classifica; il plotone aveva più di cinque minuti e mezzo di ritardo.

Fin qui niente di diverso da quanto ci si potesse aspettare ma sul Mur de Péguère è successo di tutto: la selezione è stata netta, le squadre si sono sfaldate e poco prima del gpm hanno attaccato Samuel Sánchez, Vincenzo Nibali, Robert Gesink e Ryder Hesjedal che hanno guadagnato una decina di secondi prima di lanciarsi a capofitto in discesa. Questo quartetto scatenato (tre su quattro sono già tornati a casa nel Tour reale e chissà che non ci avrebbero provato davvero) ha ripreso Trofimov e Horner ed è arrivato a guadagnare fino a 1'20" su un drappello di 12 inseguitori tra cui tutti i migliori della classifica. Dietro non c'era grosso accordo anche perché gli Sky erano solo in due e così da dietro sono riusciti a rientrare diversi corridori. Nella volatina ristretta Samuel Sánchez ha vinto davanti a Hesjedal, Gesink, Horner e Nibali con Trofimov che ha chiuso a 49". Il gruppo ha tagliato il traguardo con 59" di ritardo.

In virtù di questi distacchi adesso il nostro Vincenzo Nibali ha conquistato la maglia gialla che già aveva vestito ad inizio Tour, e la situazione di classifica è adesso incertissima: Nibali ha 23" su Froome, 27" su Sánchez, 34" su Evans e 1'14" su Wiggins. Impossibile dire cosa potrà succedere nei prossimi giorni.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Christophe KernDoppietta, tremenda doppietta! Ventiquattr'ore dopo la vittoria di Annonay Christophe Kern, appunto, raddoppia, e conquista il traguardo di Le Cap d'Agde. I ventagli sono stati decisivi per la seconda vittoria in quest'edizione della Grande Boucle di Kern che grazie ad una tecnica all'avanguardia supera per soli 8" il fin qui troppo piazzato Sebastian Langeveld e Jelle Vanendert. Alla faccia del motorino di Cancellara, sprezzante dell'elicottero veronese di Moser, Kern approfittava del venticello laterale per applicare sotto al sellino un semplice ventilatore. L'elettrodomestico, oltre a rinfrescare il buon Christophe, permetteva di guadagnare quei 2-3 km/h necessari per battere l'agguerritissima concorrenza. In classifica generale la terza giornata da leader di Tyler Farrar (seconda consecutiva senza fare a botte, le camomille di Vaughters sortiscono un ottimo effetto), con Engoulvent a 3'33" (distacco perfetto?) e Vansummeren a 6'32" viene però oscurata da un altro primato, di un altro Kern, in un'altra corsa. Già, non esiste solo il Tour al Mondo ed allora ecco il giovane rampante Julian Kern primeggiare al GP Nobili Rubinetterie, in quel di Stresa. Julian non è coetaneo, connazionale (è tedesco) o congiunto da qualsivoglia vincolo di parentela con il nostro Christophe, ma la stoffa del campione c'è anche in lui, chiara e distinta, e l'ha messa in mostra dinanzi a tutti. Signori, poche ciance: c'è un Kern per il presente ed uno per il futuro, questa la lezione imparata ieri.

Francesco Sulas

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