Il Portale del Ciclismo professionistico

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Dopo un trasferimento da nord, si entra nel cuore della Francia con la settima tappa; e finalmente gli sprinter puri avranno l'agognato traguardo a loro disposizione: da Le Mans a Châteauroux 218 km senza l'ombra di un Gpm, nemmeno fittizio. Tanta pianura, lambendo il territorio di Tours e approdando nell'Indre, al centro dell'Esagono. Per restare in tema con la giornata in toto dedicata alle ruote veloci, anche gli ultimissimi chilometri saranno piatti come un tavolo da biliardo: per dire anche dei precedenti, qui nel '98 si impose Mario Cipollini, e nel 2008 Mark Cavendish: se qualcuno riuscirà ad anticipare la volata, avrà fatto un'impresa clamorosa.

E chi, se non l'uomo dell'Isola di Man, potrebbe essere il favorito assoluto per la tappa odierna? Cannonball viene quotato a 1.65 da Betclic.it che crede assolutamente nelle potenzialità del britannico. Alle sue spalle c'è Tyler Farrar, già forte come il collega di una bella vittoria di tappa, che è dato a 4.50. Qualunque altro vincitore azzeccato sarebbe un bel colpo per gli scommettitori, a partire da José Joaquín Rojas (a 10), per finire ad Alessandro Petacchi, ancora alla ricerca dei sincronismi migliori, ma dato alla bellezza di uno a 22. Andando a ridare uno sguardo alle quote per la vittoria finale, troviamo un Alberto Contador, dopo le vicissitudini delle prime giornate, ancora favorito per Betclic.it, ma con una quota salita fino a 2.10, contro i 2.75 di Andy Schleck e i 4.50 di Cadel Evans.

Le Mans

La cittadina, situata nella regione della Loira, è conosciuta soprattutto per la celeberrima 24 ore, competizione automobilistica riproposta annualmente all'interno del Circuit de la Sarthe che, lungo i suoi oltre 13 km, sfrutta per gran parte strade di campagna ordinariamente aperte al traffico regolare. La corsa comincia tradizionalmente alle 16 del sabato, per poi concludersi esattamente un giorno dopo, lungo il quale tre piloti (ma in passato potevano essere due o anche uno solo) guidano a turno sfidando le altre scuderie. Curiosa fino a qualche decennio fa la partenza, che avveniva con i piloti in piedi, fuori dagli abitacoli, dalla parte opposta della strada rispetto alle automobili. Quando, alle 16 in putno, lo starter sventolava la bandiera, i piloti correvano verso le loro auto e davano il via alla gara. Per questioni di sicurezza questa usanza fu interrotta nel 1970.

Chateauroux

Due soli gli arrivi nella città dell'Indre (Centro), entrambi in tempi relativamente recenti ed entrambi al termine di una tappa che aveva preso il via da Chôlet. Come quella odierna, le frazioni del 1998 e del 2008 non presentavano difficoltà di sorta e si sono entrambe concluse con una volata generale firmata da un grande specialista dell'esercizio. Tredici anni fa fu Re Leone Cipollini a piazzare la sua zampata, precedendo Zabel e Mengin (Ferrigato fu quarto, Guidi nono), cogliendo così la sua settima vittoria alla Grande Boucle (avrebbe conquistato l'ottava l'indomani). Dieci anni dopo è toccato a Mark Cavendish apporre la sua firma per cominciare proprio qui la sua serie vincente che in quattro anni l'ha portato a raggiungere quota 16. 

Giuseppe Cristiano
Le Mans

La cittadina, situata nella regione della Loira, è conosciuta soprattutto per la celeberrima 24 ore, competizione automobilistica riproposta annualmente all'interno del Circuit de la Sarthe che, lungo i suoi oltre 13 km, sfrutta per gran parte strade di campagna ordinariamente aperte al traffico regolare. La corsa comincia tradizionalmente alle 16 del sabato, per poi concludersi esattamente un giorno dopo, lungo il quale tre piloti (ma in passato potevano essere due o anche uno solo) guidano a turno sfidando le altre scuderie. Curiosa fino a qualche decennio fa la partenza, che avveniva con i piloti in piedi, fuori dagli abitacoli, dalla parte opposta della strada rispetto alle automobili. Quando, alle 16 in putno, lo starter sventolava la bandiera, i piloti correvano verso le loro auto e davano il via alla gara. Per questioni di sicurezza questa usanza fu interrotta nel 1970.

Chateauroux

Due soli gli arrivi nella città dell'Indre (Centro), entrambi in tempi relativamente recenti ed entrambi al termine di una tappa che aveva preso il via da Chôlet. Come quella odierna, le frazioni del 1998 e del 2008 non presentavano difficoltà di sorta e si sono entrambe concluse con una volata generale firmata da un grande specialista dell'esercizio. Tredici anni fa fu Re Leone Cipollini a piazzare la sua zampata, precedendo Zabel e Mengin (Ferrigato fu quarto, Guidi nono), cogliendo così la sua settima vittoria alla Grande Boucle (avrebbe conquistato l'ottava l'indomani). Dieci anni dopo è toccato a Mark Cavendish apporre la sua firma per cominciare proprio qui la sua serie vincente che in quattro anni l'ha portato a raggiungere quota 16. 

Le Mans

La cittadina, situata nella regione della Loira, è conosciuta soprattutto per la celeberrima 24 ore, competizione automobilistica riproposta annualmente all'interno del Circuit de la Sarthe che, lungo i suoi oltre 13 km, sfrutta per gran parte strade di campagna ordinariamente aperte al traffico regolare. La corsa comincia tradizionalmente alle 16 del sabato, per poi concludersi esattamente un giorno dopo, lungo il quale tre piloti (ma in passato potevano essere due o anche uno solo) guidano a turno sfidando le altre scuderie. Curiosa fino a qualche decennio fa la partenza, che avveniva con i piloti in piedi, fuori dagli abitacoli, dalla parte opposta della strada rispetto alle automobili. Quando, alle 16 in putno, lo starter sventolava la bandiera, i piloti correvano verso le loro auto e davano il via alla gara. Per questioni di sicurezza questa usanza fu interrotta nel 1970.

Chateauroux

Due soli gli arrivi nella città dell'Indre (Centro), entrambi in tempi relativamente recenti ed entrambi al termine di una tappa che aveva preso il via da Chôlet. Come quella odierna, le frazioni del 1998 e del 2008 non presentavano difficoltà di sorta e si sono entrambe concluse con una volata generale firmata da un grande specialista dell'esercizio. Tredici anni fa fu Re Leone Cipollini a piazzare la sua zampata, precedendo Zabel e Mengin (Ferrigato fu quarto, Guidi nono), cogliendo così la sua settima vittoria alla Grande Boucle (avrebbe conquistato l'ottava l'indomani). Dieci anni dopo è toccato a Mark Cavendish apporre la sua firma per cominciare proprio qui la sua serie vincente che in quattro anni l'ha portato a raggiungere quota 16. 

Le Mans

La cittadina, situata nella regione della Loira, è conosciuta soprattutto per la celeberrima 24 ore, competizione automobilistica riproposta annualmente all'interno del Circuit de la Sarthe che, lungo i suoi oltre 13 km, sfrutta per gran parte strade di campagna ordinariamente aperte al traffico regolare. La corsa comincia tradizionalmente alle 16 del sabato, per poi concludersi esattamente un giorno dopo, lungo il quale tre piloti (ma in passato potevano essere due o anche uno solo) guidano a turno sfidando le altre scuderie. Curiosa fino a qualche decennio fa la partenza, che avveniva con i piloti in piedi, fuori dagli abitacoli, dalla parte opposta della strada rispetto alle automobili. Quando, alle 16 in putno, lo starter sventolava la bandiera, i piloti correvano verso le loro auto e davano il via alla gara. Per questioni di sicurezza questa usanza fu interrotta nel 1970.

Chateauroux

Due soli gli arrivi nella città dell'Indre (Centro), entrambi in tempi relativamente recenti ed entrambi al termine di una tappa che aveva preso il via da Chôlet. Come quella odierna, le frazioni del 1998 e del 2008 non presentavano difficoltà di sorta e si sono entrambe concluse con una volata generale firmata da un grande specialista dell'esercizio. Tredici anni fa fu Re Leone Cipollini a piazzare la sua zampata, precedendo Zabel e Mengin (Ferrigato fu quarto, Guidi nono), cogliendo così la sua settima vittoria alla Grande Boucle (avrebbe conquistato l'ottava l'indomani). Dieci anni dopo è toccato a Mark Cavendish apporre la sua firma per cominciare proprio qui la sua serie vincente che in quattro anni l'ha portato a raggiungere quota 16. 

Le Mans

La cittadina, situata nella regione della Loira, è conosciuta soprattutto per la celeberrima 24 ore, competizione automobilistica riproposta annualmente all'interno del Circuit de la Sarthe che, lungo i suoi oltre 13 km, sfrutta per gran parte strade di campagna ordinariamente aperte al traffico regolare. La corsa comincia tradizionalmente alle 16 del sabato, per poi concludersi esattamente un giorno dopo, lungo il quale tre piloti (ma in passato potevano essere due o anche uno solo) guidano a turno sfidando le altre scuderie. Curiosa fino a qualche decennio fa la partenza, che avveniva con i piloti in piedi, fuori dagli abitacoli, dalla parte opposta della strada rispetto alle automobili. Quando, alle 16 in putno, lo starter sventolava la bandiera, i piloti correvano verso le loro auto e davano il via alla gara. Per questioni di sicurezza questa usanza fu interrotta nel 1970.

Chateauroux

Due soli gli arrivi nella città dell'Indre (Centro), entrambi in tempi relativamente recenti ed entrambi al termine di una tappa che aveva preso il via da Chôlet. Come quella odierna, le frazioni del 1998 e del 2008 non presentavano difficoltà di sorta e si sono entrambe concluse con una volata generale firmata da un grande specialista dell'esercizio. Tredici anni fa fu Re Leone Cipollini a piazzare la sua zampata, precedendo Zabel e Mengin (Ferrigato fu quarto, Guidi nono), cogliendo così la sua settima vittoria alla Grande Boucle (avrebbe conquistato l'ottava l'indomani). Dieci anni dopo è toccato a Mark Cavendish apporre la sua firma per cominciare proprio qui la sua serie vincente che in quattro anni l'ha portato a raggiungere quota 16. 

Le Mans

La cittadina, situata nella regione della Loira, è conosciuta soprattutto per la celeberrima 24 ore, competizione automobilistica riproposta annualmente all'interno del Circuit de la Sarthe che, lungo i suoi oltre 13 km, sfrutta per gran parte strade di campagna ordinariamente aperte al traffico regolare. La corsa comincia tradizionalmente alle 16 del sabato, per poi concludersi esattamente un giorno dopo, lungo il quale tre piloti (ma in passato potevano essere due o anche uno solo) guidano a turno sfidando le altre scuderie. Curiosa fino a qualche decennio fa la partenza, che avveniva con i piloti in piedi, fuori dagli abitacoli, dalla parte opposta della strada rispetto alle automobili. Quando, alle 16 in putno, lo starter sventolava la bandiera, i piloti correvano verso le loro auto e davano il via alla gara. Per questioni di sicurezza questa usanza fu interrotta nel 1970.

Chateauroux

Due soli gli arrivi nella città dell'Indre (Centro), entrambi in tempi relativamente recenti ed entrambi al termine di una tappa che aveva preso il via da Chôlet. Come quella odierna, le frazioni del 1998 e del 2008 non presentavano difficoltà di sorta e si sono entrambe concluse con una volata generale firmata da un grande specialista dell'esercizio. Tredici anni fa fu Re Leone Cipollini a piazzare la sua zampata, precedendo Zabel e Mengin (Ferrigato fu quarto, Guidi nono), cogliendo così la sua settima vittoria alla Grande Boucle (avrebbe conquistato l'ottava l'indomani). Dieci anni dopo è toccato a Mark Cavendish apporre la sua firma per cominciare proprio qui la sua serie vincente che in quattro anni l'ha portato a raggiungere quota 16. 

Meteo

12.20 - Le Mans
15.00 - Chaumont-sur-Loire
17.20 - Châteauroux

Soggetti Alternativi

Altro debuttante alla Grande Boucle, dopo che in carriera ha preso parte al Giro d'Italia 2004 (concludendolo) con la maglia della Chocolade Jacques. Atleta molto forte nelle categorie giovanili (vincitore del Palio del Recioto, 2° classificato al Liberazione e al Giro delle Regioni con due successi di tappa nel 2003), tra i professionisti non è riuscito ad esprimersi sugli stessi livelli, conquistando alcuni successi in patria o in corse minori. E' un passista veloce che tiene discretamente anche in salita e dopo due anni trascorsi alla ISD-Neri in questa stagione è approdato alla Lampre. Il suo compito principale in questo Tour de France sarà quello di aiutare Alessandro Petacchi nelle tappe a lui più congeniali, tuttavia può lavorare anche in favore di Cunego o entrare nelle fughe. L'importante è cercare di portare i capitani al successo a tutti i...Kostyuk!

Vivian Ghianni

Altro debuttante alla Grande Boucle, dopo che in carriera ha preso parte al Giro d'Italia 2004 (concludendolo) con la maglia della Chocolade Jacques. Atleta molto forte nelle categorie giovanili (vincitore del Palio del Recioto, 2° classificato al Liberazione e al Giro delle Regioni con due successi di tappa nel 2003), tra i professionisti non è riuscito ad esprimersi sugli stessi livelli, conquistando alcuni successi in patria o in corse minori. E' un passista veloce che tiene discretamente anche in salita e dopo due anni trascorsi alla ISD-Neri in questa stagione è approdato alla Lampre. Il suo compito principale in questo Tour de France sarà quello di aiutare Alessandro Petacchi nelle tappe a lui più congeniali, tuttavia può lavorare anche in favore di Cunego o entrare nelle fughe. L'importante è cercare di portare i capitani al successo a tutti i...Kostyuk!

Altro debuttante alla Grande Boucle, dopo che in carriera ha preso parte al Giro d'Italia 2004 (concludendolo) con la maglia della Chocolade Jacques. Atleta molto forte nelle categorie giovanili (vincitore del Palio del Recioto, 2° classificato al Liberazione e al Giro delle Regioni con due successi di tappa nel 2003), tra i professionisti non è riuscito ad esprimersi sugli stessi livelli, conquistando alcuni successi in patria o in corse minori. E' un passista veloce che tiene discretamente anche in salita e dopo due anni trascorsi alla ISD-Neri in questa stagione è approdato alla Lampre. Il suo compito principale in questo Tour de France sarà quello di aiutare Alessandro Petacchi nelle tappe a lui più congeniali, tuttavia può lavorare anche in favore di Cunego o entrare nelle fughe. L'importante è cercare di portare i capitani al successo a tutti i...Kostyuk!

Altro debuttante alla Grande Boucle, dopo che in carriera ha preso parte al Giro d'Italia 2004 (concludendolo) con la maglia della Chocolade Jacques. Atleta molto forte nelle categorie giovanili (vincitore del Palio del Recioto, 2° classificato al Liberazione e al Giro delle Regioni con due successi di tappa nel 2003), tra i professionisti non è riuscito ad esprimersi sugli stessi livelli, conquistando alcuni successi in patria o in corse minori. E' un passista veloce che tiene discretamente anche in salita e dopo due anni trascorsi alla ISD-Neri in questa stagione è approdato alla Lampre. Il suo compito principale in questo Tour de France sarà quello di aiutare Alessandro Petacchi nelle tappe a lui più congeniali, tuttavia può lavorare anche in favore di Cunego o entrare nelle fughe. L'importante è cercare di portare i capitani al successo a tutti i...Kostyuk!

Altro debuttante alla Grande Boucle, dopo che in carriera ha preso parte al Giro d'Italia 2004 (concludendolo) con la maglia della Chocolade Jacques. Atleta molto forte nelle categorie giovanili (vincitore del Palio del Recioto, 2° classificato al Liberazione e al Giro delle Regioni con due successi di tappa nel 2003), tra i professionisti non è riuscito ad esprimersi sugli stessi livelli, conquistando alcuni successi in patria o in corse minori. E' un passista veloce che tiene discretamente anche in salita e dopo due anni trascorsi alla ISD-Neri in questa stagione è approdato alla Lampre. Il suo compito principale in questo Tour de France sarà quello di aiutare Alessandro Petacchi nelle tappe a lui più congeniali, tuttavia può lavorare anche in favore di Cunego o entrare nelle fughe. L'importante è cercare di portare i capitani al successo a tutti i...Kostyuk!

Altro debuttante alla Grande Boucle, dopo che in carriera ha preso parte al Giro d'Italia 2004 (concludendolo) con la maglia della Chocolade Jacques. Atleta molto forte nelle categorie giovanili (vincitore del Palio del Recioto, 2° classificato al Liberazione e al Giro delle Regioni con due successi di tappa nel 2003), tra i professionisti non è riuscito ad esprimersi sugli stessi livelli, conquistando alcuni successi in patria o in corse minori. E' un passista veloce che tiene discretamente anche in salita e dopo due anni trascorsi alla ISD-Neri in questa stagione è approdato alla Lampre. Il suo compito principale in questo Tour de France sarà quello di aiutare Alessandro Petacchi nelle tappe a lui più congeniali, tuttavia può lavorare anche in favore di Cunego o entrare nelle fughe. L'importante è cercare di portare i capitani al successo a tutti i...Kostyuk!

TourTweet

MarkCavendish: Cerco di spiegare Twitter ai miei direttori sportivi. Brian Holm pensa sia una sorta di gioco, Rolf Aldag una chat. Frustrante.

nicholasroche: Buongiorno a tutti. Tappa lunga oggi e al 100% sarà volata. Pronostico: Cave, tyler, thor.

GeraintThomas86: Adoro il fatto che non ci siano abbuoni all'arrivo. Così ho tenuto un altro giorno la maglia al riparo dalle grinfie di Edvald.

tomasvaitkus: Un altro giorno delle mie tre settimane in vacanza in Francia è passato nel migliore dei modi. Tutto il giorno a nuotare e a divertirmi nell'acqua.

La classifica al contrario

Jimmy EngoulventCi mancava una bella volata corposa in questo avvio di Tour, e alla sesta tappa è arrivata: a giocarsi il successo al contrario sono stati ben 21 corridori, che hanno staccato di 12'26" il povero Boasson Hagen, e che hanno dato vita a un finale incertissimo e palpitante. Tra gli altri, anche dei corridori abbastanza rinomati, come il campione di Francia Chavanel, o come il siciliano Tiralongo; ma più di tutti, in una situazione del genere, era favorito André Greipel: giusto Gert Steegmans, anch'egli presente nel drappello, poteva sperare di insidiare il tedesco. E invece, siccome la vita reale (e quindi lo sport) non è il copione di una fiction di Rai1, non tutto va nella maniera più scontata.
Può capitare che gli uomini più pronosticati siano appannati, e allora in quel caso emergono altre capacità. E tra queste, come non citare l'invereconda costanza con cui Vincent Jérôme frequenta i quartieri bassi degli ordini d'arrivo? Uno più caparbio di lui non c'è in tutto il Tour. Anche a Lisieux il nostro Perdent ha preso in mano la situazione, ha lanciato la volata e poi, forse pentito di tanto cannibalismo, pare abbia dato un colpetto di pedale in più proprio sul più bello. I campioni più grandi sono spesso anche i più generosi. In questo caso Jérôme ha lasciato la vittoria all'onestissimo Jimmy Engoulvent, già quarto nella quarta tappa, e che da tempo aspettava un successo del genere, e che con questa affermazione avrà buone chance di avere un rinnovo contrattuale con la Saur.
Secondo, come detto, Jérôme, poi Steegmans, Tiralongo e Pablo Urtasun.
Ma alla favola, che continua, di Perdent, fa da contraltare la giornata nerissima di Dmitriy Muravyev: perso il treno dei migliori, il Volpone delle Steppe si è visto scavalcare in classifica da ben tre rivali, ed è scivolato al quinto posto (a 15'39" da Jérôme). Il secondo è ora Jesús Hernández, talmente gregario nell'anima da non aver ancora centrato un piazzamento di tappa decente, pur avendo giorno dopo giorno scalato la classifica. L'uomo di fiducia di Contador paga ora 11'19" alla maglia nera; terzo è Engels, che dopo il giorno di gloria e rientrato nei ranghi, scivolando a 14'24" dal capoclassifica; quarto un nuovo ingresso, il giovane russo Isaichev, che, a 15'03" da Jérôme, inizia a dare un senso alla presenza della Katusha a questo Tour.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Jimmy EngoulventCi mancava una bella volata corposa in questo avvio di Tour, e alla sesta tappa è arrivata: a giocarsi il successo al contrario sono stati ben 21 corridori, che hanno staccato di 12'26" il povero Boasson Hagen, e che hanno dato vita a un finale incertissimo e palpitante. Tra gli altri, anche dei corridori abbastanza rinomati, come il campione di Francia Chavanel, o come il siciliano Tiralongo; ma più di tutti, in una situazione del genere, era favorito André Greipel: giusto Gert Steegmans, anch'egli presente nel drappello, poteva sperare di insidiare il tedesco. E invece, siccome la vita reale (e quindi lo sport) non è il copione di una fiction di Rai1, non tutto va nella maniera più scontata.
Può capitare che gli uomini più pronosticati siano appannati, e allora in quel caso emergono altre capacità. E tra queste, come non citare l'invereconda costanza con cui Vincent Jérôme frequenta i quartieri bassi degli ordini d'arrivo? Uno più caparbio di lui non c'è in tutto il Tour. Anche a Lisieux il nostro Perdent ha preso in mano la situazione, ha lanciato la volata e poi, forse pentito di tanto cannibalismo, pare abbia dato un colpetto di pedale in più proprio sul più bello. I campioni più grandi sono spesso anche i più generosi. In questo caso Jérôme ha lasciato la vittoria all'onestissimo Jimmy Engoulvent, già quarto nella quarta tappa, e che da tempo aspettava un successo del genere, e che con questa affermazione avrà buone chance di avere un rinnovo contrattuale con la Saur.
Secondo, come detto, Jérôme, poi Steegmans, Tiralongo e Pablo Urtasun.
Ma alla favola, che continua, di Perdent, fa da contraltare la giornata nerissima di Dmitriy Muravyev: perso il treno dei migliori, il Volpone delle Steppe si è visto scavalcare in classifica da ben tre rivali, ed è scivolato al quinto posto (a 15'39" da Jérôme). Il secondo è ora Jesús Hernández, talmente gregario nell'anima da non aver ancora centrato un piazzamento di tappa decente, pur avendo giorno dopo giorno scalato la classifica. L'uomo di fiducia di Contador paga ora 11'19" alla maglia nera; terzo è Engels, che dopo il giorno di gloria e rientrato nei ranghi, scivolando a 14'24" dal capoclassifica; quarto un nuovo ingresso, il giovane russo Isaichev, che, a 15'03" da Jérôme, inizia a dare un senso alla presenza della Katusha a questo Tour.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 7a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 7a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 7a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 7a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 7a tappa

La classifica al contrario

Jimmy EngoulventCi mancava una bella volata corposa in questo avvio di Tour, e alla sesta tappa è arrivata: a giocarsi il successo al contrario sono stati ben 21 corridori, che hanno staccato di 12'26" il povero Boasson Hagen, e che hanno dato vita a un finale incertissimo e palpitante. Tra gli altri, anche dei corridori abbastanza rinomati, come il campione di Francia Chavanel, o come il siciliano Tiralongo; ma più di tutti, in una situazione del genere, era favorito André Greipel: giusto Gert Steegmans, anch'egli presente nel drappello, poteva sperare di insidiare il tedesco. E invece, siccome la vita reale (e quindi lo sport) non è il copione di una fiction di Rai1, non tutto va nella maniera più scontata.
Può capitare che gli uomini più pronosticati siano appannati, e allora in quel caso emergono altre capacità. E tra queste, come non citare l'invereconda costanza con cui Vincent Jérôme frequenta i quartieri bassi degli ordini d'arrivo? Uno più caparbio di lui non c'è in tutto il Tour. Anche a Lisieux il nostro Perdent ha preso in mano la situazione, ha lanciato la volata e poi, forse pentito di tanto cannibalismo, pare abbia dato un colpetto di pedale in più proprio sul più bello. I campioni più grandi sono spesso anche i più generosi. In questo caso Jérôme ha lasciato la vittoria all'onestissimo Jimmy Engoulvent, già quarto nella quarta tappa, e che da tempo aspettava un successo del genere, e che con questa affermazione avrà buone chance di avere un rinnovo contrattuale con la Saur.
Secondo, come detto, Jérôme, poi Steegmans, Tiralongo e Pablo Urtasun.
Ma alla favola, che continua, di Perdent, fa da contraltare la giornata nerissima di Dmitriy Muravyev: perso il treno dei migliori, il Volpone delle Steppe si è visto scavalcare in classifica da ben tre rivali, ed è scivolato al quinto posto (a 15'39" da Jérôme). Il secondo è ora Jesús Hernández, talmente gregario nell'anima da non aver ancora centrato un piazzamento di tappa decente, pur avendo giorno dopo giorno scalato la classifica. L'uomo di fiducia di Contador paga ora 11'19" alla maglia nera; terzo è Engels, che dopo il giorno di gloria e rientrato nei ranghi, scivolando a 14'24" dal capoclassifica; quarto un nuovo ingresso, il giovane russo Isaichev, che, a 15'03" da Jérôme, inizia a dare un senso alla presenza della Katusha a questo Tour.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Jimmy EngoulventCi mancava una bella volata corposa in questo avvio di Tour, e alla sesta tappa è arrivata: a giocarsi il successo al contrario sono stati ben 21 corridori, che hanno staccato di 12'26" il povero Boasson Hagen, e che hanno dato vita a un finale incertissimo e palpitante. Tra gli altri, anche dei corridori abbastanza rinomati, come il campione di Francia Chavanel, o come il siciliano Tiralongo; ma più di tutti, in una situazione del genere, era favorito André Greipel: giusto Gert Steegmans, anch'egli presente nel drappello, poteva sperare di insidiare il tedesco. E invece, siccome la vita reale (e quindi lo sport) non è il copione di una fiction di Rai1, non tutto va nella maniera più scontata.
Può capitare che gli uomini più pronosticati siano appannati, e allora in quel caso emergono altre capacità. E tra queste, come non citare l'invereconda costanza con cui Vincent Jérôme frequenta i quartieri bassi degli ordini d'arrivo? Uno più caparbio di lui non c'è in tutto il Tour. Anche a Lisieux il nostro Perdent ha preso in mano la situazione, ha lanciato la volata e poi, forse pentito di tanto cannibalismo, pare abbia dato un colpetto di pedale in più proprio sul più bello. I campioni più grandi sono spesso anche i più generosi. In questo caso Jérôme ha lasciato la vittoria all'onestissimo Jimmy Engoulvent, già quarto nella quarta tappa, e che da tempo aspettava un successo del genere, e che con questa affermazione avrà buone chance di avere un rinnovo contrattuale con la Saur.
Secondo, come detto, Jérôme, poi Steegmans, Tiralongo e Pablo Urtasun.
Ma alla favola, che continua, di Perdent, fa da contraltare la giornata nerissima di Dmitriy Muravyev: perso il treno dei migliori, il Volpone delle Steppe si è visto scavalcare in classifica da ben tre rivali, ed è scivolato al quinto posto (a 15'39" da Jérôme). Il secondo è ora Jesús Hernández, talmente gregario nell'anima da non aver ancora centrato un piazzamento di tappa decente, pur avendo giorno dopo giorno scalato la classifica. L'uomo di fiducia di Contador paga ora 11'19" alla maglia nera; terzo è Engels, che dopo il giorno di gloria e rientrato nei ranghi, scivolando a 14'24" dal capoclassifica; quarto un nuovo ingresso, il giovane russo Isaichev, che, a 15'03" da Jérôme, inizia a dare un senso alla presenza della Katusha a questo Tour.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Jimmy EngoulventCi mancava una bella volata corposa in questo avvio di Tour, e alla sesta tappa è arrivata: a giocarsi il successo al contrario sono stati ben 21 corridori, che hanno staccato di 12'26" il povero Boasson Hagen, e che hanno dato vita a un finale incertissimo e palpitante. Tra gli altri, anche dei corridori abbastanza rinomati, come il campione di Francia Chavanel, o come il siciliano Tiralongo; ma più di tutti, in una situazione del genere, era favorito André Greipel: giusto Gert Steegmans, anch'egli presente nel drappello, poteva sperare di insidiare il tedesco. E invece, siccome la vita reale (e quindi lo sport) non è il copione di una fiction di Rai1, non tutto va nella maniera più scontata.
Può capitare che gli uomini più pronosticati siano appannati, e allora in quel caso emergono altre capacità. E tra queste, come non citare l'invereconda costanza con cui Vincent Jérôme frequenta i quartieri bassi degli ordini d'arrivo? Uno più caparbio di lui non c'è in tutto il Tour. Anche a Lisieux il nostro Perdent ha preso in mano la situazione, ha lanciato la volata e poi, forse pentito di tanto cannibalismo, pare abbia dato un colpetto di pedale in più proprio sul più bello. I campioni più grandi sono spesso anche i più generosi. In questo caso Jérôme ha lasciato la vittoria all'onestissimo Jimmy Engoulvent, già quarto nella quarta tappa, e che da tempo aspettava un successo del genere, e che con questa affermazione avrà buone chance di avere un rinnovo contrattuale con la Saur.
Secondo, come detto, Jérôme, poi Steegmans, Tiralongo e Pablo Urtasun.
Ma alla favola, che continua, di Perdent, fa da contraltare la giornata nerissima di Dmitriy Muravyev: perso il treno dei migliori, il Volpone delle Steppe si è visto scavalcare in classifica da ben tre rivali, ed è scivolato al quinto posto (a 15'39" da Jérôme). Il secondo è ora Jesús Hernández, talmente gregario nell'anima da non aver ancora centrato un piazzamento di tappa decente, pur avendo giorno dopo giorno scalato la classifica. L'uomo di fiducia di Contador paga ora 11'19" alla maglia nera; terzo è Engels, che dopo il giorno di gloria e rientrato nei ranghi, scivolando a 14'24" dal capoclassifica; quarto un nuovo ingresso, il giovane russo Isaichev, che, a 15'03" da Jérôme, inizia a dare un senso alla presenza della Katusha a questo Tour.

Marco Grassi

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22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano