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TourNotes 2011 - 6a tappa: Dinan - Lisieux | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

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Altro giro, altra tappa da mal di testa per chi vorrà controllare la corsa. Impresa quantomai ardua sul percorso che da Dinan porterà, verso est, a Lisieux, attraverso un continuo alternarsi di salitelle e discese. Tenere un ritmo alto non sarà facile, e in una tappa del genere non ci sarebbe nulla di cui stupirsi vedendo una fuga (a patto che sia corposetta) arrivare in porto. I Gpm di giornata (quelli che daranno punti) sono la Côte de Saint-Michel-de-Montjoie, quella di Bourg-d'Ouilly e quella di Billot (a 30 km dal traguardo). Ma ancora una volta, alle difficoltà di un tracciato nervosissimo, si aggiungeranno quelle di un arrivo non certo banale: una salitella tra i -3 e i -1 potrebbe dare un'ulteriore rimescolata alle carte, tagliando fuori i soliti velocisti meno dotati sugli strappetti. Per loro, l'ultimo chilometro in piano potrebbe non essere sufficiente per permettere di giocare le proprie carte allo sprint.

Dinan

La località bretone ha ospitato per sei volte la Grande Boucle, con la particolarità che le prime cinque sono state consecutive, dal 1927 al 1931 e prevedevano sia un arrivo che una partenza all'indomani. Il 3 luglio 1930 a Dinan trionfò in solitaria Learco Guerra, con una fuga favorita anche dall'arcirivale e in quell'occasione compagno di nazionale Alfredo Binda - quell'anno pagato per non partecipare al Giro - che poi si prenderà la seconda piazza sul traguardo. Il mantovano si issò in testa alla classifica generale, ma dovette infine arrendersi al francese Leducq, non prima di aver vinto altre due frazioni. Dopo la vittoria dell'altro mantovano Fabio Battesini nel 1931 nella Dinan-Brest, dobbiamo attendere il 1995 per rivedere il Tour nel comune bretone. È la prima tappa in linea, dopo il prologo vinto da Durant e ci pensa Fabio Baldato a continuare la striscia vincente, cogliendo la prima delle sue due affermazioni alla Boucle, su Jalabert e Adbujaparov.

Lisieux

Il Pays d'Auge, di cui Lisieux è capoluogo, è la regione caratteristica della Normandia più incontaminata. Il comune - circa 23mila abitanti all'attivo - sorge in una posizione strategica, al centro di un triangolo formato dalle tre città normande più importanti, Caen, Rouen e Le Havre. Nell'estate del 1944 fu pesantemente bombardata dagli alleati, con diverse centinaia di vittime, prima della liberazione seguita al celeberrimo sbarco del D-day. Simbolo della cittadina l'immensa Basilica di Santa Teresa (può contenere oltre 4mila fedeli), seconda meta dei pellegrini in Francia (dopo Lourdes) e costruita dal 1929 al 1954. 

Giuseppe Cristiano
Dinan

La località bretone ha ospitato per sei volte la Grande Boucle, con la particolarità che le prime cinque sono state consecutive, dal 1927 al 1931 e prevedevano sia un arrivo che una partenza all'indomani. Il 3 luglio 1930 a Dinan trionfò in solitaria Learco Guerra, con una fuga favorita anche dall'arcirivale e in quell'occasione compagno di nazionale Alfredo Binda - quell'anno pagato per non partecipare al Giro - che poi si prenderà la seconda piazza sul traguardo. Il mantovano si issò in testa alla classifica generale, ma dovette infine arrendersi al francese Leducq, non prima di aver vinto altre due frazioni. Dopo la vittoria dell'altro mantovano Fabio Battesini nel 1931 nella Dinan-Brest, dobbiamo attendere il 1995 per rivedere il Tour nel comune bretone. È la prima tappa in linea, dopo il prologo vinto da Durant e ci pensa Fabio Baldato a continuare la striscia vincente, cogliendo la prima delle sue due affermazioni alla Boucle, su Jalabert e Adbujaparov.

Lisieux

Il Pays d'Auge, di cui Lisieux è capoluogo, è la regione caratteristica della Normandia più incontaminata. Il comune - circa 23mila abitanti all'attivo - sorge in una posizione strategica, al centro di un triangolo formato dalle tre città normande più importanti, Caen, Rouen e Le Havre. Nell'estate del 1944 fu pesantemente bombardata dagli alleati, con diverse centinaia di vittime, prima della liberazione seguita al celeberrimo sbarco del D-day. Simbolo della cittadina l'immensa Basilica di Santa Teresa (può contenere oltre 4mila fedeli), seconda meta dei pellegrini in Francia (dopo Lourdes) e costruita dal 1929 al 1954. 

Dinan

La località bretone ha ospitato per sei volte la Grande Boucle, con la particolarità che le prime cinque sono state consecutive, dal 1927 al 1931 e prevedevano sia un arrivo che una partenza all'indomani. Il 3 luglio 1930 a Dinan trionfò in solitaria Learco Guerra, con una fuga favorita anche dall'arcirivale e in quell'occasione compagno di nazionale Alfredo Binda - quell'anno pagato per non partecipare al Giro - che poi si prenderà la seconda piazza sul traguardo. Il mantovano si issò in testa alla classifica generale, ma dovette infine arrendersi al francese Leducq, non prima di aver vinto altre due frazioni. Dopo la vittoria dell'altro mantovano Fabio Battesini nel 1931 nella Dinan-Brest, dobbiamo attendere il 1995 per rivedere il Tour nel comune bretone. È la prima tappa in linea, dopo il prologo vinto da Durant e ci pensa Fabio Baldato a continuare la striscia vincente, cogliendo la prima delle sue due affermazioni alla Boucle, su Jalabert e Adbujaparov.

Lisieux

Il Pays d'Auge, di cui Lisieux è capoluogo, è la regione caratteristica della Normandia più incontaminata. Il comune - circa 23mila abitanti all'attivo - sorge in una posizione strategica, al centro di un triangolo formato dalle tre città normande più importanti, Caen, Rouen e Le Havre. Nell'estate del 1944 fu pesantemente bombardata dagli alleati, con diverse centinaia di vittime, prima della liberazione seguita al celeberrimo sbarco del D-day. Simbolo della cittadina l'immensa Basilica di Santa Teresa (può contenere oltre 4mila fedeli), seconda meta dei pellegrini in Francia (dopo Lourdes) e costruita dal 1929 al 1954. 

Dinan

La località bretone ha ospitato per sei volte la Grande Boucle, con la particolarità che le prime cinque sono state consecutive, dal 1927 al 1931 e prevedevano sia un arrivo che una partenza all'indomani. Il 3 luglio 1930 a Dinan trionfò in solitaria Learco Guerra, con una fuga favorita anche dall'arcirivale e in quell'occasione compagno di nazionale Alfredo Binda - quell'anno pagato per non partecipare al Giro - che poi si prenderà la seconda piazza sul traguardo. Il mantovano si issò in testa alla classifica generale, ma dovette infine arrendersi al francese Leducq, non prima di aver vinto altre due frazioni. Dopo la vittoria dell'altro mantovano Fabio Battesini nel 1931 nella Dinan-Brest, dobbiamo attendere il 1995 per rivedere il Tour nel comune bretone. È la prima tappa in linea, dopo il prologo vinto da Durant e ci pensa Fabio Baldato a continuare la striscia vincente, cogliendo la prima delle sue due affermazioni alla Boucle, su Jalabert e Adbujaparov.

Lisieux

Il Pays d'Auge, di cui Lisieux è capoluogo, è la regione caratteristica della Normandia più incontaminata. Il comune - circa 23mila abitanti all'attivo - sorge in una posizione strategica, al centro di un triangolo formato dalle tre città normande più importanti, Caen, Rouen e Le Havre. Nell'estate del 1944 fu pesantemente bombardata dagli alleati, con diverse centinaia di vittime, prima della liberazione seguita al celeberrimo sbarco del D-day. Simbolo della cittadina l'immensa Basilica di Santa Teresa (può contenere oltre 4mila fedeli), seconda meta dei pellegrini in Francia (dopo Lourdes) e costruita dal 1929 al 1954. 

Dinan

La località bretone ha ospitato per sei volte la Grande Boucle, con la particolarità che le prime cinque sono state consecutive, dal 1927 al 1931 e prevedevano sia un arrivo che una partenza all'indomani. Il 3 luglio 1930 a Dinan trionfò in solitaria Learco Guerra, con una fuga favorita anche dall'arcirivale e in quell'occasione compagno di nazionale Alfredo Binda - quell'anno pagato per non partecipare al Giro - che poi si prenderà la seconda piazza sul traguardo. Il mantovano si issò in testa alla classifica generale, ma dovette infine arrendersi al francese Leducq, non prima di aver vinto altre due frazioni. Dopo la vittoria dell'altro mantovano Fabio Battesini nel 1931 nella Dinan-Brest, dobbiamo attendere il 1995 per rivedere il Tour nel comune bretone. È la prima tappa in linea, dopo il prologo vinto da Durant e ci pensa Fabio Baldato a continuare la striscia vincente, cogliendo la prima delle sue due affermazioni alla Boucle, su Jalabert e Adbujaparov.

Lisieux

Il Pays d'Auge, di cui Lisieux è capoluogo, è la regione caratteristica della Normandia più incontaminata. Il comune - circa 23mila abitanti all'attivo - sorge in una posizione strategica, al centro di un triangolo formato dalle tre città normande più importanti, Caen, Rouen e Le Havre. Nell'estate del 1944 fu pesantemente bombardata dagli alleati, con diverse centinaia di vittime, prima della liberazione seguita al celeberrimo sbarco del D-day. Simbolo della cittadina l'immensa Basilica di Santa Teresa (può contenere oltre 4mila fedeli), seconda meta dei pellegrini in Francia (dopo Lourdes) e costruita dal 1929 al 1954. 

Dinan

La località bretone ha ospitato per sei volte la Grande Boucle, con la particolarità che le prime cinque sono state consecutive, dal 1927 al 1931 e prevedevano sia un arrivo che una partenza all'indomani. Il 3 luglio 1930 a Dinan trionfò in solitaria Learco Guerra, con una fuga favorita anche dall'arcirivale e in quell'occasione compagno di nazionale Alfredo Binda - quell'anno pagato per non partecipare al Giro - che poi si prenderà la seconda piazza sul traguardo. Il mantovano si issò in testa alla classifica generale, ma dovette infine arrendersi al francese Leducq, non prima di aver vinto altre due frazioni. Dopo la vittoria dell'altro mantovano Fabio Battesini nel 1931 nella Dinan-Brest, dobbiamo attendere il 1995 per rivedere il Tour nel comune bretone. È la prima tappa in linea, dopo il prologo vinto da Durant e ci pensa Fabio Baldato a continuare la striscia vincente, cogliendo la prima delle sue due affermazioni alla Boucle, su Jalabert e Adbujaparov.

Lisieux

Il Pays d'Auge, di cui Lisieux è capoluogo, è la regione caratteristica della Normandia più incontaminata. Il comune - circa 23mila abitanti all'attivo - sorge in una posizione strategica, al centro di un triangolo formato dalle tre città normande più importanti, Caen, Rouen e Le Havre. Nell'estate del 1944 fu pesantemente bombardata dagli alleati, con diverse centinaia di vittime, prima della liberazione seguita al celeberrimo sbarco del D-day. Simbolo della cittadina l'immensa Basilica di Santa Teresa (può contenere oltre 4mila fedeli), seconda meta dei pellegrini in Francia (dopo Lourdes) e costruita dal 1929 al 1954. 

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Soggetti Alternativi

Terza partecipazione al Tour de France per lui dopo i due portati a termine nel 2009 e 2010. Approdato lo scorso anno all'AG2R dopo il debutto tra i pro con l'Agritubel, ha mostrato fin dalle categorie giovanili una buona adattabilità su vari percorsi (per lui anche un titolo nazionale francese nell'inseguimento su pista da juniores). E' principalmente un passista che però sa ben superare anche gli strappi ed ha un discreto spunto veloce. Tra le sue affermazioni la Volta ao Alentejo e la Boucles de l'Aulne nel 2009 e una tappa al Tour de l'Ain lo scorso anno. Quest'anno ha colto un buon 5° posto al campionato francese. Al Tour, oltre ad aiutare i propri capitani, ha la possibilità di vivere anche un pò alla giornata, cercando la fuga da lontano. In fondo anche per lui c'è sempre la necessità di andare al...Maxime!

Vivian Ghianni

Terza partecipazione al Tour de France per lui dopo i due portati a termine nel 2009 e 2010. Approdato lo scorso anno all'AG2R dopo il debutto tra i pro con l'Agritubel, ha mostrato fin dalle categorie giovanili una buona adattabilità su vari percorsi (per lui anche un titolo nazionale francese nell'inseguimento su pista da juniores). E' principalmente un passista che però sa ben superare anche gli strappi ed ha un discreto spunto veloce. Tra le sue affermazioni la Volta ao Alentejo e la Boucles de l'Aulne nel 2009 e una tappa al Tour de l'Ain lo scorso anno. Quest'anno ha colto un buon 5° posto al campionato francese. Al Tour, oltre ad aiutare i propri capitani, ha la possibilità di vivere anche un pò alla giornata, cercando la fuga da lontano. In fondo anche per lui c'è sempre la necessità di andare al...Maxime!

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Terza partecipazione al Tour de France per lui dopo i due portati a termine nel 2009 e 2010. Approdato lo scorso anno all'AG2R dopo il debutto tra i pro con l'Agritubel, ha mostrato fin dalle categorie giovanili una buona adattabilità su vari percorsi (per lui anche un titolo nazionale francese nell'inseguimento su pista da juniores). E' principalmente un passista che però sa ben superare anche gli strappi ed ha un discreto spunto veloce. Tra le sue affermazioni la Volta ao Alentejo e la Boucles de l'Aulne nel 2009 e una tappa al Tour de l'Ain lo scorso anno. Quest'anno ha colto un buon 5° posto al campionato francese. Al Tour, oltre ad aiutare i propri capitani, ha la possibilità di vivere anche un pò alla giornata, cercando la fuga da lontano. In fondo anche per lui c'è sempre la necessità di andare al...Maxime!

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Terza partecipazione al Tour de France per lui dopo i due portati a termine nel 2009 e 2010. Approdato lo scorso anno all'AG2R dopo il debutto tra i pro con l'Agritubel, ha mostrato fin dalle categorie giovanili una buona adattabilità su vari percorsi (per lui anche un titolo nazionale francese nell'inseguimento su pista da juniores). E' principalmente un passista che però sa ben superare anche gli strappi ed ha un discreto spunto veloce. Tra le sue affermazioni la Volta ao Alentejo e la Boucles de l'Aulne nel 2009 e una tappa al Tour de l'Ain lo scorso anno. Quest'anno ha colto un buon 5° posto al campionato francese. Al Tour, oltre ad aiutare i propri capitani, ha la possibilità di vivere anche un pò alla giornata, cercando la fuga da lontano. In fondo anche per lui c'è sempre la necessità di andare al...Maxime!

TourTweet

jjrojillas: E questa sarebbe la gara più bella del mondo? Dio mio, vieni a vedere! Squalificato perché vinco, forse Gilbert piace di più

janibrajkovic: Vorrei ringraziale l'ospedale di Guingamp per essere stato così gentile con me. Purtroppo non hanno potuto saldare la mia clavicola

MBurghardt83: Decisione sensata da parte del Tour quella di espellere il motociclista che ha fatto cadere Sörensen

MarkCavendish: Per favore, non importa se sei un giornalista, un fan o chiunque altro, bussare alla mia stanza d'albergo mi pare abbastanza inaccettabile

albertocontador: Ecco la mia maglietta estiva! http://yfrog.com/h3i9sqjmj

La classifica al contrario

Addy EngelsUna delle regole fondamentali dello sport è che non si può sempre vincere. A volte si deve anche lasciare spazio agli altri, e magari limitarsi a gestire una situazione comunque favorevole. Nella quinta tappa del Tour ci sono state purtroppo tante cadute a influenzare l'andamento della corsa, e Vincent Jérôme il dominatore ha preferito stare più tranquillo del solito. Il che vuol dire che è comunque finito ottavo nell'ordine d'arrivo al contrario, risultato di tutto rispetto se accoppiato agli sviluppi di classifica che vedremo.
Il vincitore di giornata è Addy Engels, ovvero l'uomo che ha accompagnato Tom Boonen nell'azione più importante della giornata: il campione di Mol aveva tentato una sortita solitaria a 60 km dal termine, ma la sua Quickstep non poteva rimanere insensibile a cotanto tentativo, così gli ha sganciato anche il più fido dei gregari per dargli una mano. Ma non era facile raggiungere Boonen, così Engels ci ha messo 20 km buoni prima di portarsi sul suo capitano. Poco male, Tom ha apprezzato lo sforzo e ha ceduto al compagno la vittoria (al contrario) di tappa. Alle spalle dei due Quickstep che hanno tagliato il traguardo praticamente in parata, lo spagnolo Velasco ha battuto in uno sprint a due Gert Steegmans, facendo così sfumare una fantastica tripletta per il team belga; solo 25" tra le due coppie, mentre il distacco del quinto (Gorka Izagirre) è stato di 4'35". L'ultimo di giornata, Cavendish, paga ben 13'08", il distacco più alto registrato in queste prime tappe.
Di record in record, intanto, il grande Jérôme ha sfondato il muro della mezz'ora di vantaggio sulla maglia gialla (per la precisione 33'57" su Hushovd), ma quel che più importa, ha dato una svolta alla sua classifica della maglia nera: il grande avversario di questo avvio di Tour, Muravyev, ha infatti avuto un mezzo passaggio a vuoto, e non solo si è fatto scavalcare al secondo posto da Engels (più che mai protagonista di giornata: in classifica Addy è a 5'27" da Perdent), ma ha pure perso oltre 6' dal leader, e ora è terzo a 8'47". Terpstra è quarto a 9'36" e Jesús Hernández, avvantaggiatosi rispetto al gemello di gregariato Navarro, è quinto a 11'19". Distacchi già pesanti che prefigurano la possibilità, per Jérôme, di dormire sonni tranquilli forse fino alle montagne.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Addy EngelsUna delle regole fondamentali dello sport è che non si può sempre vincere. A volte si deve anche lasciare spazio agli altri, e magari limitarsi a gestire una situazione comunque favorevole. Nella quinta tappa del Tour ci sono state purtroppo tante cadute a influenzare l'andamento della corsa, e Vincent Jérôme il dominatore ha preferito stare più tranquillo del solito. Il che vuol dire che è comunque finito ottavo nell'ordine d'arrivo al contrario, risultato di tutto rispetto se accoppiato agli sviluppi di classifica che vedremo.
Il vincitore di giornata è Addy Engels, ovvero l'uomo che ha accompagnato Tom Boonen nell'azione più importante della giornata: il campione di Mol aveva tentato una sortita solitaria a 60 km dal termine, ma la sua Quickstep non poteva rimanere insensibile a cotanto tentativo, così gli ha sganciato anche il più fido dei gregari per dargli una mano. Ma non era facile raggiungere Boonen, così Engels ci ha messo 20 km buoni prima di portarsi sul suo capitano. Poco male, Tom ha apprezzato lo sforzo e ha ceduto al compagno la vittoria (al contrario) di tappa. Alle spalle dei due Quickstep che hanno tagliato il traguardo praticamente in parata, lo spagnolo Velasco ha battuto in uno sprint a due Gert Steegmans, facendo così sfumare una fantastica tripletta per il team belga; solo 25" tra le due coppie, mentre il distacco del quinto (Gorka Izagirre) è stato di 4'35". L'ultimo di giornata, Cavendish, paga ben 13'08", il distacco più alto registrato in queste prime tappe.
Di record in record, intanto, il grande Jérôme ha sfondato il muro della mezz'ora di vantaggio sulla maglia gialla (per la precisione 33'57" su Hushovd), ma quel che più importa, ha dato una svolta alla sua classifica della maglia nera: il grande avversario di questo avvio di Tour, Muravyev, ha infatti avuto un mezzo passaggio a vuoto, e non solo si è fatto scavalcare al secondo posto da Engels (più che mai protagonista di giornata: in classifica Addy è a 5'27" da Perdent), ma ha pure perso oltre 6' dal leader, e ora è terzo a 8'47". Terpstra è quarto a 9'36" e Jesús Hernández, avvantaggiatosi rispetto al gemello di gregariato Navarro, è quinto a 11'19". Distacchi già pesanti che prefigurano la possibilità, per Jérôme, di dormire sonni tranquilli forse fino alle montagne.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 6a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 6a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 6a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 6a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 6a tappa

La classifica al contrario

Addy EngelsUna delle regole fondamentali dello sport è che non si può sempre vincere. A volte si deve anche lasciare spazio agli altri, e magari limitarsi a gestire una situazione comunque favorevole. Nella quinta tappa del Tour ci sono state purtroppo tante cadute a influenzare l'andamento della corsa, e Vincent Jérôme il dominatore ha preferito stare più tranquillo del solito. Il che vuol dire che è comunque finito ottavo nell'ordine d'arrivo al contrario, risultato di tutto rispetto se accoppiato agli sviluppi di classifica che vedremo.
Il vincitore di giornata è Addy Engels, ovvero l'uomo che ha accompagnato Tom Boonen nell'azione più importante della giornata: il campione di Mol aveva tentato una sortita solitaria a 60 km dal termine, ma la sua Quickstep non poteva rimanere insensibile a cotanto tentativo, così gli ha sganciato anche il più fido dei gregari per dargli una mano. Ma non era facile raggiungere Boonen, così Engels ci ha messo 20 km buoni prima di portarsi sul suo capitano. Poco male, Tom ha apprezzato lo sforzo e ha ceduto al compagno la vittoria (al contrario) di tappa. Alle spalle dei due Quickstep che hanno tagliato il traguardo praticamente in parata, lo spagnolo Velasco ha battuto in uno sprint a due Gert Steegmans, facendo così sfumare una fantastica tripletta per il team belga; solo 25" tra le due coppie, mentre il distacco del quinto (Gorka Izagirre) è stato di 4'35". L'ultimo di giornata, Cavendish, paga ben 13'08", il distacco più alto registrato in queste prime tappe.
Di record in record, intanto, il grande Jérôme ha sfondato il muro della mezz'ora di vantaggio sulla maglia gialla (per la precisione 33'57" su Hushovd), ma quel che più importa, ha dato una svolta alla sua classifica della maglia nera: il grande avversario di questo avvio di Tour, Muravyev, ha infatti avuto un mezzo passaggio a vuoto, e non solo si è fatto scavalcare al secondo posto da Engels (più che mai protagonista di giornata: in classifica Addy è a 5'27" da Perdent), ma ha pure perso oltre 6' dal leader, e ora è terzo a 8'47". Terpstra è quarto a 9'36" e Jesús Hernández, avvantaggiatosi rispetto al gemello di gregariato Navarro, è quinto a 11'19". Distacchi già pesanti che prefigurano la possibilità, per Jérôme, di dormire sonni tranquilli forse fino alle montagne.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Addy EngelsUna delle regole fondamentali dello sport è che non si può sempre vincere. A volte si deve anche lasciare spazio agli altri, e magari limitarsi a gestire una situazione comunque favorevole. Nella quinta tappa del Tour ci sono state purtroppo tante cadute a influenzare l'andamento della corsa, e Vincent Jérôme il dominatore ha preferito stare più tranquillo del solito. Il che vuol dire che è comunque finito ottavo nell'ordine d'arrivo al contrario, risultato di tutto rispetto se accoppiato agli sviluppi di classifica che vedremo.
Il vincitore di giornata è Addy Engels, ovvero l'uomo che ha accompagnato Tom Boonen nell'azione più importante della giornata: il campione di Mol aveva tentato una sortita solitaria a 60 km dal termine, ma la sua Quickstep non poteva rimanere insensibile a cotanto tentativo, così gli ha sganciato anche il più fido dei gregari per dargli una mano. Ma non era facile raggiungere Boonen, così Engels ci ha messo 20 km buoni prima di portarsi sul suo capitano. Poco male, Tom ha apprezzato lo sforzo e ha ceduto al compagno la vittoria (al contrario) di tappa. Alle spalle dei due Quickstep che hanno tagliato il traguardo praticamente in parata, lo spagnolo Velasco ha battuto in uno sprint a due Gert Steegmans, facendo così sfumare una fantastica tripletta per il team belga; solo 25" tra le due coppie, mentre il distacco del quinto (Gorka Izagirre) è stato di 4'35". L'ultimo di giornata, Cavendish, paga ben 13'08", il distacco più alto registrato in queste prime tappe.
Di record in record, intanto, il grande Jérôme ha sfondato il muro della mezz'ora di vantaggio sulla maglia gialla (per la precisione 33'57" su Hushovd), ma quel che più importa, ha dato una svolta alla sua classifica della maglia nera: il grande avversario di questo avvio di Tour, Muravyev, ha infatti avuto un mezzo passaggio a vuoto, e non solo si è fatto scavalcare al secondo posto da Engels (più che mai protagonista di giornata: in classifica Addy è a 5'27" da Perdent), ma ha pure perso oltre 6' dal leader, e ora è terzo a 8'47". Terpstra è quarto a 9'36" e Jesús Hernández, avvantaggiatosi rispetto al gemello di gregariato Navarro, è quinto a 11'19". Distacchi già pesanti che prefigurano la possibilità, per Jérôme, di dormire sonni tranquilli forse fino alle montagne.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Addy EngelsUna delle regole fondamentali dello sport è che non si può sempre vincere. A volte si deve anche lasciare spazio agli altri, e magari limitarsi a gestire una situazione comunque favorevole. Nella quinta tappa del Tour ci sono state purtroppo tante cadute a influenzare l'andamento della corsa, e Vincent Jérôme il dominatore ha preferito stare più tranquillo del solito. Il che vuol dire che è comunque finito ottavo nell'ordine d'arrivo al contrario, risultato di tutto rispetto se accoppiato agli sviluppi di classifica che vedremo.
Il vincitore di giornata è Addy Engels, ovvero l'uomo che ha accompagnato Tom Boonen nell'azione più importante della giornata: il campione di Mol aveva tentato una sortita solitaria a 60 km dal termine, ma la sua Quickstep non poteva rimanere insensibile a cotanto tentativo, così gli ha sganciato anche il più fido dei gregari per dargli una mano. Ma non era facile raggiungere Boonen, così Engels ci ha messo 20 km buoni prima di portarsi sul suo capitano. Poco male, Tom ha apprezzato lo sforzo e ha ceduto al compagno la vittoria (al contrario) di tappa. Alle spalle dei due Quickstep che hanno tagliato il traguardo praticamente in parata, lo spagnolo Velasco ha battuto in uno sprint a due Gert Steegmans, facendo così sfumare una fantastica tripletta per il team belga; solo 25" tra le due coppie, mentre il distacco del quinto (Gorka Izagirre) è stato di 4'35". L'ultimo di giornata, Cavendish, paga ben 13'08", il distacco più alto registrato in queste prime tappe.
Di record in record, intanto, il grande Jérôme ha sfondato il muro della mezz'ora di vantaggio sulla maglia gialla (per la precisione 33'57" su Hushovd), ma quel che più importa, ha dato una svolta alla sua classifica della maglia nera: il grande avversario di questo avvio di Tour, Muravyev, ha infatti avuto un mezzo passaggio a vuoto, e non solo si è fatto scavalcare al secondo posto da Engels (più che mai protagonista di giornata: in classifica Addy è a 5'27" da Perdent), ma ha pure perso oltre 6' dal leader, e ora è terzo a 8'47". Terpstra è quarto a 9'36" e Jesús Hernández, avvantaggiatosi rispetto al gemello di gregariato Navarro, è quinto a 11'19". Distacchi già pesanti che prefigurano la possibilità, per Jérôme, di dormire sonni tranquilli forse fino alle montagne.

Marco Grassi

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Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano