Il Portale del Ciclismo professionistico

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Un giro in senso antiorario intorno a Les Essarts (passando per Boulogne e La Merlatière), 23 km praticamente piattissimi, e le squadre che si fronteggeranno l'una contro l'altra, e tutte contro il tempo: sono gli ingredienti della seconda tappa, una cronosquadre che farà segnare i primi - contenuti - distacchi tra gli uomini di classifica, e che chiamerà a giocarsi il successo di giornata le squadre che meglio sanno esprimersi in questo esercizio: i lunghi rettilinei su cui sviluppare grandi velocità favoriranno senza dubbio i team specializzati in tali prove, tutti gli altri dovranno giocare in difesa.

Per quanto dimostrato nel recente passato, favorita d'obbligo della prova odierna è l'HTC-High Road, che Betclic.it quota a solo 2.75, nonostante non sia la formazione con il tasso di specialisti più alto del lotto, compensando però con un'ottima amalgama di squadra. Millar, Zabriskie, Hushovd, Vande Velde e compagnia fanno della Garmin-Cervélo la seconda della lista, ad appena pochi decimi di punto da Cavendish e soci (3 la loro quota), con la Radioshack di Leipheimer, Klöden, Horner e Brajkovic poco più in là, a 4
Ma il rapporto migliore tra qualità dell'organico e bontà della quota è secondo il nostro avviso della Leopard-Trek di Cancellara, Voigt, O'Grady, Fuglsang, Posthuma, quotata a 8 da Betclic.it e sicuramente tra le candidate alla vittoria di questa seconda frazione.

Les Essarts

Les Essarts, comune di 5000 anime nel cuore della Vandea. Un paesino che conserva 2 monumenti storici, un castello del XII secolo e la Chiesa di San Pietro, ricostruita nell'800 sulle rovine di un'antica chiesa romana, della quale son rimasti i resti di una cripta. Les Essarts paese rurale, almeno fino agli anni '60, quando l'industrializzazione ha colpito anche queste aree. In realtà l'industria vandeana è legata all'allevamento: 100 anni fa furono introdotti in queste zone i bovini Charolais dai fratelli Batiot, e oggi la Vandea è il secondo produttore nazionale di questa razza bovina. Inoltre in zona si trovano impianti di macellazione e imballaggio. Les Essarts è anche un paese sportivo e culturale, con 90 associazioni riconosciute dal suo comune.

Les Essarts

Non è la prima volta che il tour fa tappa a les Essarts: nel 2005 il primo sprint si disputò qui, in una tappa con partenza da Challans.  Fu un Tom Boonen nel suo anno di grazia (veniva dalla doppietta nella settimana santa) a vincere, davanti a McEwen, Hushovd e O'Grady. Tornado Tom farà bis il giorno dopo a Tours (grazie al declassamento di McEwen) ma non riuscirà a portare a casa la maglia verde: cade nella undicesima tappa ed è costretto a ritirarsi per un versamento al ginocchio.

Nicola Stufano
Les Essarts

Les Essarts, comune di 5000 anime nel cuore della Vandea. Un paesino che conserva 2 monumenti storici, un castello del XII secolo e la Chiesa di San Pietro, ricostruita nell'800 sulle rovine di un'antica chiesa romana, della quale son rimasti i resti di una cripta. Les Essarts paese rurale, almeno fino agli anni '60, quando l'industrializzazione ha colpito anche queste aree. In realtà l'industria vandeana è legata all'allevamento: 100 anni fa furono introdotti in queste zone i bovini Charolais dai fratelli Batiot, e oggi la Vandea è il secondo produttore nazionale di questa razza bovina. Inoltre in zona si trovano impianti di macellazione e imballaggio. Les Essarts è anche un paese sportivo e culturale, con 90 associazioni riconosciute dal suo comune.

Les Essarts

Non è la prima volta che il tour fa tappa a les Essarts: nel 2005 il primo sprint si disputò qui, in una tappa con partenza da Challans.  Fu un Tom Boonen nel suo anno di grazia (veniva dalla doppietta nella settimana santa) a vincere, davanti a McEwen, Hushovd e O'Grady. Tornado Tom farà bis il giorno dopo a Tours (grazie al declassamento di McEwen) ma non riuscirà a portare a casa la maglia verde: cade nella undicesima tappa ed è costretto a ritirarsi per un versamento al ginocchio.

Les Essarts

Les Essarts, comune di 5000 anime nel cuore della Vandea. Un paesino che conserva 2 monumenti storici, un castello del XII secolo e la Chiesa di San Pietro, ricostruita nell'800 sulle rovine di un'antica chiesa romana, della quale son rimasti i resti di una cripta. Les Essarts paese rurale, almeno fino agli anni '60, quando l'industrializzazione ha colpito anche queste aree. In realtà l'industria vandeana è legata all'allevamento: 100 anni fa furono introdotti in queste zone i bovini Charolais dai fratelli Batiot, e oggi la Vandea è il secondo produttore nazionale di questa razza bovina. Inoltre in zona si trovano impianti di macellazione e imballaggio. Les Essarts è anche un paese sportivo e culturale, con 90 associazioni riconosciute dal suo comune.

Les Essarts

Non è la prima volta che il tour fa tappa a les Essarts: nel 2005 il primo sprint si disputò qui, in una tappa con partenza da Challans.  Fu un Tom Boonen nel suo anno di grazia (veniva dalla doppietta nella settimana santa) a vincere, davanti a McEwen, Hushovd e O'Grady. Tornado Tom farà bis il giorno dopo a Tours (grazie al declassamento di McEwen) ma non riuscirà a portare a casa la maglia verde: cade nella undicesima tappa ed è costretto a ritirarsi per un versamento al ginocchio.

Les Essarts

Les Essarts, comune di 5000 anime nel cuore della Vandea. Un paesino che conserva 2 monumenti storici, un castello del XII secolo e la Chiesa di San Pietro, ricostruita nell'800 sulle rovine di un'antica chiesa romana, della quale son rimasti i resti di una cripta. Les Essarts paese rurale, almeno fino agli anni '60, quando l'industrializzazione ha colpito anche queste aree. In realtà l'industria vandeana è legata all'allevamento: 100 anni fa furono introdotti in queste zone i bovini Charolais dai fratelli Batiot, e oggi la Vandea è il secondo produttore nazionale di questa razza bovina. Inoltre in zona si trovano impianti di macellazione e imballaggio. Les Essarts è anche un paese sportivo e culturale, con 90 associazioni riconosciute dal suo comune.

Les Essarts

Non è la prima volta che il tour fa tappa a les Essarts: nel 2005 il primo sprint si disputò qui, in una tappa con partenza da Challans.  Fu un Tom Boonen nel suo anno di grazia (veniva dalla doppietta nella settimana santa) a vincere, davanti a McEwen, Hushovd e O'Grady. Tornado Tom farà bis il giorno dopo a Tours (grazie al declassamento di McEwen) ma non riuscirà a portare a casa la maglia verde: cade nella undicesima tappa ed è costretto a ritirarsi per un versamento al ginocchio.

Les Essarts

Les Essarts, comune di 5000 anime nel cuore della Vandea. Un paesino che conserva 2 monumenti storici, un castello del XII secolo e la Chiesa di San Pietro, ricostruita nell'800 sulle rovine di un'antica chiesa romana, della quale son rimasti i resti di una cripta. Les Essarts paese rurale, almeno fino agli anni '60, quando l'industrializzazione ha colpito anche queste aree. In realtà l'industria vandeana è legata all'allevamento: 100 anni fa furono introdotti in queste zone i bovini Charolais dai fratelli Batiot, e oggi la Vandea è il secondo produttore nazionale di questa razza bovina. Inoltre in zona si trovano impianti di macellazione e imballaggio. Les Essarts è anche un paese sportivo e culturale, con 90 associazioni riconosciute dal suo comune.

Les Essarts

Non è la prima volta che il tour fa tappa a les Essarts: nel 2005 il primo sprint si disputò qui, in una tappa con partenza da Challans.  Fu un Tom Boonen nel suo anno di grazia (veniva dalla doppietta nella settimana santa) a vincere, davanti a McEwen, Hushovd e O'Grady. Tornado Tom farà bis il giorno dopo a Tours (grazie al declassamento di McEwen) ma non riuscirà a portare a casa la maglia verde: cade nella undicesima tappa ed è costretto a ritirarsi per un versamento al ginocchio.

Les Essarts

Les Essarts, comune di 5000 anime nel cuore della Vandea. Un paesino che conserva 2 monumenti storici, un castello del XII secolo e la Chiesa di San Pietro, ricostruita nell'800 sulle rovine di un'antica chiesa romana, della quale son rimasti i resti di una cripta. Les Essarts paese rurale, almeno fino agli anni '60, quando l'industrializzazione ha colpito anche queste aree. In realtà l'industria vandeana è legata all'allevamento: 100 anni fa furono introdotti in queste zone i bovini Charolais dai fratelli Batiot, e oggi la Vandea è il secondo produttore nazionale di questa razza bovina. Inoltre in zona si trovano impianti di macellazione e imballaggio. Les Essarts è anche un paese sportivo e culturale, con 90 associazioni riconosciute dal suo comune.

Les Essarts

Non è la prima volta che il tour fa tappa a les Essarts: nel 2005 il primo sprint si disputò qui, in una tappa con partenza da Challans.  Fu un Tom Boonen nel suo anno di grazia (veniva dalla doppietta nella settimana santa) a vincere, davanti a McEwen, Hushovd e O'Grady. Tornado Tom farà bis il giorno dopo a Tours (grazie al declassamento di McEwen) ma non riuscirà a portare a casa la maglia verde: cade nella undicesima tappa ed è costretto a ritirarsi per un versamento al ginocchio.

Meteo

14.30 - Les Essarts
16.00 - Les Essarts
17.30 - Les Essarts

Soggetti Alternativi

Debuttante assoluto al Tour de France, è anche alla prima stagione in una squadra ProTour dopo qualche esperienza in squadre Continental. E' una delle giovani speranze ciclistiche del suo paese, grazie alle buoni doti sul passo e ad una buona tenuta sugli strappi. Il suo successo più importante l'ha ottenuto appena una settimana fa vincendo il titolo nazionale in linea (già conquistato tra gli Under 23) ma lo scorso anno si impose all'attenzione degli addetti ai lavori con la sua vittoria nella Liegi Espoirs (che si è affiancata ad una tappa nella Ronde de l'Isard e una nella Boucle de la Mayenne). La sua prima parte di stagione è stata positiva e la Garmin si è così convinta a portarlo alla Grande Boucle. Cercherà di aiutare i suoi capitani e se ne avrà occasione proverà a farsi vedere in una fuga. Perchè più che di Ramones lui va a ritmo di...Ramunas!

Vivian Ghianni

Debuttante assoluto al Tour de France, è anche alla prima stagione in una squadra ProTour dopo qualche esperienza in squadre Continental. E' una delle giovani speranze ciclistiche del suo paese, grazie alle buoni doti sul passo e ad una buona tenuta sugli strappi. Il suo successo più importante l'ha ottenuto appena una settimana fa vincendo il titolo nazionale in linea (già conquistato tra gli Under 23) ma lo scorso anno si impose all'attenzione degli addetti ai lavori con la sua vittoria nella Liegi Espoirs (che si è affiancata ad una tappa nella Ronde de l'Isard e una nella Boucle de la Mayenne). La sua prima parte di stagione è stata positiva e la Garmin si è così convinta a portarlo alla Grande Boucle. Cercherà di aiutare i suoi capitani e se ne avrà occasione proverà a farsi vedere in una fuga. Perchè più che di Ramones lui va a ritmo di...Ramunas!

Debuttante assoluto al Tour de France, è anche alla prima stagione in una squadra ProTour dopo qualche esperienza in squadre Continental. E' una delle giovani speranze ciclistiche del suo paese, grazie alle buoni doti sul passo e ad una buona tenuta sugli strappi. Il suo successo più importante l'ha ottenuto appena una settimana fa vincendo il titolo nazionale in linea (già conquistato tra gli Under 23) ma lo scorso anno si impose all'attenzione degli addetti ai lavori con la sua vittoria nella Liegi Espoirs (che si è affiancata ad una tappa nella Ronde de l'Isard e una nella Boucle de la Mayenne). La sua prima parte di stagione è stata positiva e la Garmin si è così convinta a portarlo alla Grande Boucle. Cercherà di aiutare i suoi capitani e se ne avrà occasione proverà a farsi vedere in una fuga. Perchè più che di Ramones lui va a ritmo di...Ramunas!

Debuttante assoluto al Tour de France, è anche alla prima stagione in una squadra ProTour dopo qualche esperienza in squadre Continental. E' una delle giovani speranze ciclistiche del suo paese, grazie alle buoni doti sul passo e ad una buona tenuta sugli strappi. Il suo successo più importante l'ha ottenuto appena una settimana fa vincendo il titolo nazionale in linea (già conquistato tra gli Under 23) ma lo scorso anno si impose all'attenzione degli addetti ai lavori con la sua vittoria nella Liegi Espoirs (che si è affiancata ad una tappa nella Ronde de l'Isard e una nella Boucle de la Mayenne). La sua prima parte di stagione è stata positiva e la Garmin si è così convinta a portarlo alla Grande Boucle. Cercherà di aiutare i suoi capitani e se ne avrà occasione proverà a farsi vedere in una fuga. Perchè più che di Ramones lui va a ritmo di...Ramunas!

Debuttante assoluto al Tour de France, è anche alla prima stagione in una squadra ProTour dopo qualche esperienza in squadre Continental. E' una delle giovani speranze ciclistiche del suo paese, grazie alle buoni doti sul passo e ad una buona tenuta sugli strappi. Il suo successo più importante l'ha ottenuto appena una settimana fa vincendo il titolo nazionale in linea (già conquistato tra gli Under 23) ma lo scorso anno si impose all'attenzione degli addetti ai lavori con la sua vittoria nella Liegi Espoirs (che si è affiancata ad una tappa nella Ronde de l'Isard e una nella Boucle de la Mayenne). La sua prima parte di stagione è stata positiva e la Garmin si è così convinta a portarlo alla Grande Boucle. Cercherà di aiutare i suoi capitani e se ne avrà occasione proverà a farsi vedere in una fuga. Perchè più che di Ramones lui va a ritmo di...Ramunas!

Debuttante assoluto al Tour de France, è anche alla prima stagione in una squadra ProTour dopo qualche esperienza in squadre Continental. E' una delle giovani speranze ciclistiche del suo paese, grazie alle buoni doti sul passo e ad una buona tenuta sugli strappi. Il suo successo più importante l'ha ottenuto appena una settimana fa vincendo il titolo nazionale in linea (già conquistato tra gli Under 23) ma lo scorso anno si impose all'attenzione degli addetti ai lavori con la sua vittoria nella Liegi Espoirs (che si è affiancata ad una tappa nella Ronde de l'Isard e una nella Boucle de la Mayenne). La sua prima parte di stagione è stata positiva e la Garmin si è così convinta a portarlo alla Grande Boucle. Cercherà di aiutare i suoi capitani e se ne avrà occasione proverà a farsi vedere in una fuga. Perchè più che di Ramones lui va a ritmo di...Ramunas!

TourTweet

RGUpdate (Robert Gesink): Spero che @laurenstendam passi una buona nottata. Le ginocchia sbucciate fanno male. Ma di sicuro "Rocky" starà bene, è duro come una pietra!

jesushernandez3: Inizio di Tour un po' difficile, abbiamo perso un po' di tempo, ma niente di definitivo, sapremo vincere questo Tour. Volere è potere!

A_Kolobnev: Prima tappa. Davvero ottime sensazioni oggi, volevo mettermi alla prova nello sprint finale ma sono rimasto coinvolto nella caduta ai meno due chilometri.

manuelquinziato: Tante cadute oggi. In una mi sono dovuto fermare e ho visto @mattgoss1986 correre davanti a me senza la sua bici!

La classifica al contrario

Vincent JérômeScusate, ma così non si può andare avanti, la giuria deve prendere il coraggio a piene mani e smettere di applicare i regolamenti alla cdc. Ma vi pare giusto che gente interessata alla fondamentale classifica al contrario, gente che deliberatamente s'è buttata chi in un fosso, chi su uno spartitraffico, chi addirittura addosso a pettorute spettatrici (nella vana speranza di unire il dilettevole al dilettevole?), gente insomma che ha fatto di tutto - mettendo anche a repentaglio la propria incolumità! - per raggiungere il sospirato fondo della classifica, poi si veda riesumare arbitrariamente e si veda affibbiare ritardi di 6" sol perché qualcuno ha deciso di neutralizzare i distacchi da un certo punto in poi? Tanta fatica sprecata, se si considera che è stato classificato col gruppo dei migliori anche chi si era infilato in un bar per un mojito prima del traguardo...
Da tutto il bailamme di Mont des Alouettes, emerge - di più, si staglia! - la figura di Vincent Jérôme, lo chiameremo d'ora in poi il Previdente Asociale, previdente perché, immaginando come potesse andare a finire, ha deciso di giocare il jolly-ruzzolone a 55 km dalla conclusione («Neutralizzatemi questo!», pare abbia poi detto ai giudici indicando uno sbrego di 78 cm sul body); e asociale perché, da lì in poi - sebbene non fosse il solo ad essere andato giù in quella caduta - ha preferito proseguire con una spettacolare azione solitaria fino al traguardo. Il risultato è che Vincent, o meglio, Perdent (d'ora in poi lo chiameremo anche così, qualcosa in contrario?) ha stracciato la concorrenza, anche quella di uno Jurgen Van de Walle che, essendo un riconosciuto esteta, aveva a sua volta esibito una caduta anche più spettacolare di quella di Jérôme, e anche più lontana dal traguardo, solo che, a conti fatti, meno efficace.
Quindi ordine d'arrivo che vede il francese della Europcar primo con 2'52" su VDW, 4'08" sulla coppia formata da Minard e Coyot (abbiamo come il sospetto che quest'ultimo sarà un beniamino di questa rubrica) e 5'12" su un bel plotoncino di corridori variamente spaesati. La classifica, vista la strana decisione degli organizzatori di non riconoscere abbuoni agli ultimi classificati, è identica. La maglia gialla è già lontana 12'02", ma del resto che Gilbert sia una pippa lo sanno ormai anche i bambini.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Vincent JérômeScusate, ma così non si può andare avanti, la giuria deve prendere il coraggio a piene mani e smettere di applicare i regolamenti alla cdc. Ma vi pare giusto che gente interessata alla fondamentale classifica al contrario, gente che deliberatamente s'è buttata chi in un fosso, chi su uno spartitraffico, chi addirittura addosso a pettorute spettatrici (nella vana speranza di unire il dilettevole al dilettevole?), gente insomma che ha fatto di tutto - mettendo anche a repentaglio la propria incolumità! - per raggiungere il sospirato fondo della classifica, poi si veda riesumare arbitrariamente e si veda affibbiare ritardi di 6" sol perché qualcuno ha deciso di neutralizzare i distacchi da un certo punto in poi? Tanta fatica sprecata, se si considera che è stato classificato col gruppo dei migliori anche chi si era infilato in un bar per un mojito prima del traguardo...
Da tutto il bailamme di Mont des Alouettes, emerge - di più, si staglia! - la figura di Vincent Jérôme, lo chiameremo d'ora in poi il Previdente Asociale, previdente perché, immaginando come potesse andare a finire, ha deciso di giocare il jolly-ruzzolone a 55 km dalla conclusione («Neutralizzatemi questo!», pare abbia poi detto ai giudici indicando uno sbrego di 78 cm sul body); e asociale perché, da lì in poi - sebbene non fosse il solo ad essere andato giù in quella caduta - ha preferito proseguire con una spettacolare azione solitaria fino al traguardo. Il risultato è che Vincent, o meglio, Perdent (d'ora in poi lo chiameremo anche così, qualcosa in contrario?) ha stracciato la concorrenza, anche quella di uno Jurgen Van de Walle che, essendo un riconosciuto esteta, aveva a sua volta esibito una caduta anche più spettacolare di quella di Jérôme, e anche più lontana dal traguardo, solo che, a conti fatti, meno efficace.
Quindi ordine d'arrivo che vede il francese della Europcar primo con 2'52" su VDW, 4'08" sulla coppia formata da Minard e Coyot (abbiamo come il sospetto che quest'ultimo sarà un beniamino di questa rubrica) e 5'12" su un bel plotoncino di corridori variamente spaesati. La classifica, vista la strana decisione degli organizzatori di non riconoscere abbuoni agli ultimi classificati, è identica. La maglia gialla è già lontana 12'02", ma del resto che Gilbert sia una pippa lo sanno ormai anche i bambini.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 2a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 2a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 2a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 2a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 2a tappa

La classifica al contrario

Vincent JérômeScusate, ma così non si può andare avanti, la giuria deve prendere il coraggio a piene mani e smettere di applicare i regolamenti alla cdc. Ma vi pare giusto che gente interessata alla fondamentale classifica al contrario, gente che deliberatamente s'è buttata chi in un fosso, chi su uno spartitraffico, chi addirittura addosso a pettorute spettatrici (nella vana speranza di unire il dilettevole al dilettevole?), gente insomma che ha fatto di tutto - mettendo anche a repentaglio la propria incolumità! - per raggiungere il sospirato fondo della classifica, poi si veda riesumare arbitrariamente e si veda affibbiare ritardi di 6" sol perché qualcuno ha deciso di neutralizzare i distacchi da un certo punto in poi? Tanta fatica sprecata, se si considera che è stato classificato col gruppo dei migliori anche chi si era infilato in un bar per un mojito prima del traguardo...
Da tutto il bailamme di Mont des Alouettes, emerge - di più, si staglia! - la figura di Vincent Jérôme, lo chiameremo d'ora in poi il Previdente Asociale, previdente perché, immaginando come potesse andare a finire, ha deciso di giocare il jolly-ruzzolone a 55 km dalla conclusione («Neutralizzatemi questo!», pare abbia poi detto ai giudici indicando uno sbrego di 78 cm sul body); e asociale perché, da lì in poi - sebbene non fosse il solo ad essere andato giù in quella caduta - ha preferito proseguire con una spettacolare azione solitaria fino al traguardo. Il risultato è che Vincent, o meglio, Perdent (d'ora in poi lo chiameremo anche così, qualcosa in contrario?) ha stracciato la concorrenza, anche quella di uno Jurgen Van de Walle che, essendo un riconosciuto esteta, aveva a sua volta esibito una caduta anche più spettacolare di quella di Jérôme, e anche più lontana dal traguardo, solo che, a conti fatti, meno efficace.
Quindi ordine d'arrivo che vede il francese della Europcar primo con 2'52" su VDW, 4'08" sulla coppia formata da Minard e Coyot (abbiamo come il sospetto che quest'ultimo sarà un beniamino di questa rubrica) e 5'12" su un bel plotoncino di corridori variamente spaesati. La classifica, vista la strana decisione degli organizzatori di non riconoscere abbuoni agli ultimi classificati, è identica. La maglia gialla è già lontana 12'02", ma del resto che Gilbert sia una pippa lo sanno ormai anche i bambini.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Vincent JérômeScusate, ma così non si può andare avanti, la giuria deve prendere il coraggio a piene mani e smettere di applicare i regolamenti alla cdc. Ma vi pare giusto che gente interessata alla fondamentale classifica al contrario, gente che deliberatamente s'è buttata chi in un fosso, chi su uno spartitraffico, chi addirittura addosso a pettorute spettatrici (nella vana speranza di unire il dilettevole al dilettevole?), gente insomma che ha fatto di tutto - mettendo anche a repentaglio la propria incolumità! - per raggiungere il sospirato fondo della classifica, poi si veda riesumare arbitrariamente e si veda affibbiare ritardi di 6" sol perché qualcuno ha deciso di neutralizzare i distacchi da un certo punto in poi? Tanta fatica sprecata, se si considera che è stato classificato col gruppo dei migliori anche chi si era infilato in un bar per un mojito prima del traguardo...
Da tutto il bailamme di Mont des Alouettes, emerge - di più, si staglia! - la figura di Vincent Jérôme, lo chiameremo d'ora in poi il Previdente Asociale, previdente perché, immaginando come potesse andare a finire, ha deciso di giocare il jolly-ruzzolone a 55 km dalla conclusione («Neutralizzatemi questo!», pare abbia poi detto ai giudici indicando uno sbrego di 78 cm sul body); e asociale perché, da lì in poi - sebbene non fosse il solo ad essere andato giù in quella caduta - ha preferito proseguire con una spettacolare azione solitaria fino al traguardo. Il risultato è che Vincent, o meglio, Perdent (d'ora in poi lo chiameremo anche così, qualcosa in contrario?) ha stracciato la concorrenza, anche quella di uno Jurgen Van de Walle che, essendo un riconosciuto esteta, aveva a sua volta esibito una caduta anche più spettacolare di quella di Jérôme, e anche più lontana dal traguardo, solo che, a conti fatti, meno efficace.
Quindi ordine d'arrivo che vede il francese della Europcar primo con 2'52" su VDW, 4'08" sulla coppia formata da Minard e Coyot (abbiamo come il sospetto che quest'ultimo sarà un beniamino di questa rubrica) e 5'12" su un bel plotoncino di corridori variamente spaesati. La classifica, vista la strana decisione degli organizzatori di non riconoscere abbuoni agli ultimi classificati, è identica. La maglia gialla è già lontana 12'02", ma del resto che Gilbert sia una pippa lo sanno ormai anche i bambini.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Vincent JérômeScusate, ma così non si può andare avanti, la giuria deve prendere il coraggio a piene mani e smettere di applicare i regolamenti alla cdc. Ma vi pare giusto che gente interessata alla fondamentale classifica al contrario, gente che deliberatamente s'è buttata chi in un fosso, chi su uno spartitraffico, chi addirittura addosso a pettorute spettatrici (nella vana speranza di unire il dilettevole al dilettevole?), gente insomma che ha fatto di tutto - mettendo anche a repentaglio la propria incolumità! - per raggiungere il sospirato fondo della classifica, poi si veda riesumare arbitrariamente e si veda affibbiare ritardi di 6" sol perché qualcuno ha deciso di neutralizzare i distacchi da un certo punto in poi? Tanta fatica sprecata, se si considera che è stato classificato col gruppo dei migliori anche chi si era infilato in un bar per un mojito prima del traguardo...
Da tutto il bailamme di Mont des Alouettes, emerge - di più, si staglia! - la figura di Vincent Jérôme, lo chiameremo d'ora in poi il Previdente Asociale, previdente perché, immaginando come potesse andare a finire, ha deciso di giocare il jolly-ruzzolone a 55 km dalla conclusione («Neutralizzatemi questo!», pare abbia poi detto ai giudici indicando uno sbrego di 78 cm sul body); e asociale perché, da lì in poi - sebbene non fosse il solo ad essere andato giù in quella caduta - ha preferito proseguire con una spettacolare azione solitaria fino al traguardo. Il risultato è che Vincent, o meglio, Perdent (d'ora in poi lo chiameremo anche così, qualcosa in contrario?) ha stracciato la concorrenza, anche quella di uno Jurgen Van de Walle che, essendo un riconosciuto esteta, aveva a sua volta esibito una caduta anche più spettacolare di quella di Jérôme, e anche più lontana dal traguardo, solo che, a conti fatti, meno efficace.
Quindi ordine d'arrivo che vede il francese della Europcar primo con 2'52" su VDW, 4'08" sulla coppia formata da Minard e Coyot (abbiamo come il sospetto che quest'ultimo sarà un beniamino di questa rubrica) e 5'12" su un bel plotoncino di corridori variamente spaesati. La classifica, vista la strana decisione degli organizzatori di non riconoscere abbuoni agli ultimi classificati, è identica. La maglia gialla è già lontana 12'02", ma del resto che Gilbert sia una pippa lo sanno ormai anche i bambini.

Marco Grassi

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