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TourNotes 2011 - 20a tappa: Grenoble - Grenoble (Cronometro) | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

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Se qualcuno avrà una sensazione di dejavu guardando il disegno di questa decisiva cronometro di Grenoble, non tema: ha tutte le ragioni del mondo, visto che la tappa è stata proposta pari pari appena poche settimane fa, nel Giro del Delfinato. La città ai piedi delle Alpi e il suo circondario saranno lo scenario della frazione decisiva e definitiva del Tour 2011, anche se, dopo tante montagne, la prova contro il tempo potrebbe anche risultare pleonastica se non per assestare qualche posizione di rincalzo. I chilometri da coprire sono 42.5, punteggiati da due salitelle (Brié-et-Angonnes e Saint-Martin-d'Uriage) che però rischiano (soprattutto in caso di pioggia) di risultare meno determinanti rispetto alla discesa della seconda. Nella tappa del Delfinato, per la cronaca, si è imposto Tony Martin, e possiamo ben dire che malgrado le salitelle la prova (che si sviluppa in senso antiorario come già la cronosquadre di Les Essarts e il disegno stesso dell'intero Tour) premia molto gli specialisti. A questo link, dal sito ufficiale della corsa, sarà possibile trovare gli orari di partenza e seguire, intermedio per intermedio, i tempi dei vari atleti.

Inutile dirlo, il favorito numero uno per la prova contro non può essere che lui, Fabian Cancellara, quotato da Betclic.it a 1.85. Martin, vincitore dell'identica prova del Delfinato, anche se non ha palesato una condizione ottimale in queste tre settimane, segue a 3.50, tutti gli altri sono lontanissimi. David Millar, che s'impose nella crono conclusiva del Giro a Milano viene dato a 12, Alberto Contador, a secco di tappe, a 15 così come Cadel Evans e il compagno Richie Porte. La sorpresa potrebbe essere il nostro Adriano Malori, chiamato ad un esame di maturità contro tanti specialisti di livello mondiale, che viene quotato a 25.
Per quanto riguarda la vittoria finale, lotta ovviamente ristretta a Evans e Andy Schleck con il primo favorito secondo Betclic.it, che lo quota a 1.45 contro i 2.75 del lussemburghese. Fievolissime speranze per il maggiore dei fratelli Schleck e per Contador, dati però a 75.

Grenoble

Partì da Grenoble l’ormai mitica tappa del Tour ’98 che a Les Deux Alpes vestì di giallo Pantani e vide affondare a 9 minuti Ullrich. Ma, come quest’anno, Grenoble ha ospitato altre cronometro individuali: nel 2001 Armstrong vinse la cronoscalata che arrivava a Chamrousse mentre al Delfinato la città sede dei Giochi Invernali del 1968 ha ospitato il cronoprologo nel 2007 (Wiggins su Leipheimer e Kashechkin) e quest’anno, sullo stesso percorso fatto alla Grande Boucle, la terza tappa vinta da Martin sullo sfortunato Wiggins.

Grenoble

Grenoble è il dodicesimo agglomerato urbano più grande di Francia e nei secoli ha visto nascere grandi personalità come lo scrittore Stendhal; il filosofo Emmanuel Mounier, famoso per la sua teoria della rivoluzione personalista e comunitaria; e il pilota René Arnoux che dal 1983 al 1985 fu in Ferrari. Non nacquero a Genoble ma decisero di mettere radici in questa città alpina il matematico Joseph Fourier, Jean-Jacques Rousseau e il cineasta Jean-Luc Godard, "rinchiuso" da diversi anni nel suo laboratorio sperimentale.

Marco Fiorilla
Grenoble

Partì da Grenoble l’ormai mitica tappa del Tour ’98 che a Les Deux Alpes vestì di giallo Pantani e vide affondare a 9 minuti Ullrich. Ma, come quest’anno, Grenoble ha ospitato altre cronometro individuali: nel 2001 Armstrong vinse la cronoscalata che arrivava a Chamrousse mentre al Delfinato la città sede dei Giochi Invernali del 1968 ha ospitato il cronoprologo nel 2007 (Wiggins su Leipheimer e Kashechkin) e quest’anno, sullo stesso percorso fatto alla Grande Boucle, la terza tappa vinta da Martin sullo sfortunato Wiggins.

Grenoble

Grenoble è il dodicesimo agglomerato urbano più grande di Francia e nei secoli ha visto nascere grandi personalità come lo scrittore Stendhal; il filosofo Emmanuel Mounier, famoso per la sua teoria della rivoluzione personalista e comunitaria; e il pilota René Arnoux che dal 1983 al 1985 fu in Ferrari. Non nacquero a Genoble ma decisero di mettere radici in questa città alpina il matematico Joseph Fourier, Jean-Jacques Rousseau e il cineasta Jean-Luc Godard, "rinchiuso" da diversi anni nel suo laboratorio sperimentale.

Grenoble

Partì da Grenoble l’ormai mitica tappa del Tour ’98 che a Les Deux Alpes vestì di giallo Pantani e vide affondare a 9 minuti Ullrich. Ma, come quest’anno, Grenoble ha ospitato altre cronometro individuali: nel 2001 Armstrong vinse la cronoscalata che arrivava a Chamrousse mentre al Delfinato la città sede dei Giochi Invernali del 1968 ha ospitato il cronoprologo nel 2007 (Wiggins su Leipheimer e Kashechkin) e quest’anno, sullo stesso percorso fatto alla Grande Boucle, la terza tappa vinta da Martin sullo sfortunato Wiggins.

Grenoble

Grenoble è il dodicesimo agglomerato urbano più grande di Francia e nei secoli ha visto nascere grandi personalità come lo scrittore Stendhal; il filosofo Emmanuel Mounier, famoso per la sua teoria della rivoluzione personalista e comunitaria; e il pilota René Arnoux che dal 1983 al 1985 fu in Ferrari. Non nacquero a Genoble ma decisero di mettere radici in questa città alpina il matematico Joseph Fourier, Jean-Jacques Rousseau e il cineasta Jean-Luc Godard, "rinchiuso" da diversi anni nel suo laboratorio sperimentale.

Grenoble

Partì da Grenoble l’ormai mitica tappa del Tour ’98 che a Les Deux Alpes vestì di giallo Pantani e vide affondare a 9 minuti Ullrich. Ma, come quest’anno, Grenoble ha ospitato altre cronometro individuali: nel 2001 Armstrong vinse la cronoscalata che arrivava a Chamrousse mentre al Delfinato la città sede dei Giochi Invernali del 1968 ha ospitato il cronoprologo nel 2007 (Wiggins su Leipheimer e Kashechkin) e quest’anno, sullo stesso percorso fatto alla Grande Boucle, la terza tappa vinta da Martin sullo sfortunato Wiggins.

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Grenoble è il dodicesimo agglomerato urbano più grande di Francia e nei secoli ha visto nascere grandi personalità come lo scrittore Stendhal; il filosofo Emmanuel Mounier, famoso per la sua teoria della rivoluzione personalista e comunitaria; e il pilota René Arnoux che dal 1983 al 1985 fu in Ferrari. Non nacquero a Genoble ma decisero di mettere radici in questa città alpina il matematico Joseph Fourier, Jean-Jacques Rousseau e il cineasta Jean-Luc Godard, "rinchiuso" da diversi anni nel suo laboratorio sperimentale.

Grenoble

Partì da Grenoble l’ormai mitica tappa del Tour ’98 che a Les Deux Alpes vestì di giallo Pantani e vide affondare a 9 minuti Ullrich. Ma, come quest’anno, Grenoble ha ospitato altre cronometro individuali: nel 2001 Armstrong vinse la cronoscalata che arrivava a Chamrousse mentre al Delfinato la città sede dei Giochi Invernali del 1968 ha ospitato il cronoprologo nel 2007 (Wiggins su Leipheimer e Kashechkin) e quest’anno, sullo stesso percorso fatto alla Grande Boucle, la terza tappa vinta da Martin sullo sfortunato Wiggins.

Grenoble

Grenoble è il dodicesimo agglomerato urbano più grande di Francia e nei secoli ha visto nascere grandi personalità come lo scrittore Stendhal; il filosofo Emmanuel Mounier, famoso per la sua teoria della rivoluzione personalista e comunitaria; e il pilota René Arnoux che dal 1983 al 1985 fu in Ferrari. Non nacquero a Genoble ma decisero di mettere radici in questa città alpina il matematico Joseph Fourier, Jean-Jacques Rousseau e il cineasta Jean-Luc Godard, "rinchiuso" da diversi anni nel suo laboratorio sperimentale.

Grenoble

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Grenoble

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Meteo

10.30 - Grenoble
13.45 - Grenoble
17.00 - Grenoble

Soggetti Alternativi

Si appresta a portare a termine il suo quinto Tour de France (finora è sempre arrivato a Parigi, così come è riuscito a concludere anche le due Vuelta a cui ha partecipato). Approdato in questa stagione alla Leopard - Trek dopo 9 stagioni alla Rabobank (contando anche quelle nel team Continental), è un ottimo passista che sa dare il meglio di sè nelle prove contro il tempo. Spesso infatti sono state proprio queste che gli hanno permesso di vincere più di una breve gara a tappe: tra queste il Circuit des Mines, il Sachsen Tour, la Tre Giorni di La Panne, il Giro del Lussemburgo e la Vuelta a Andalucia. Vanta anche un successo di tappa alla Parigi-Nizza. Dopo aver lavorato molto per i fratelli Schleck potrebbe sfruttare la prova a cronometro di Grenoble per regalarsi una bella prestazione, in modo tale che tutto sarà a posto, anzi a...Posthuma!

Vivian Ghianni

Si appresta a portare a termine il suo quinto Tour de France (finora è sempre arrivato a Parigi, così come è riuscito a concludere anche le due Vuelta a cui ha partecipato). Approdato in questa stagione alla Leopard - Trek dopo 9 stagioni alla Rabobank (contando anche quelle nel team Continental), è un ottimo passista che sa dare il meglio di sè nelle prove contro il tempo. Spesso infatti sono state proprio queste che gli hanno permesso di vincere più di una breve gara a tappe: tra queste il Circuit des Mines, il Sachsen Tour, la Tre Giorni di La Panne, il Giro del Lussemburgo e la Vuelta a Andalucia. Vanta anche un successo di tappa alla Parigi-Nizza. Dopo aver lavorato molto per i fratelli Schleck potrebbe sfruttare la prova a cronometro di Grenoble per regalarsi una bella prestazione, in modo tale che tutto sarà a posto, anzi a...Posthuma!

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Si appresta a portare a termine il suo quinto Tour de France (finora è sempre arrivato a Parigi, così come è riuscito a concludere anche le due Vuelta a cui ha partecipato). Approdato in questa stagione alla Leopard - Trek dopo 9 stagioni alla Rabobank (contando anche quelle nel team Continental), è un ottimo passista che sa dare il meglio di sè nelle prove contro il tempo. Spesso infatti sono state proprio queste che gli hanno permesso di vincere più di una breve gara a tappe: tra queste il Circuit des Mines, il Sachsen Tour, la Tre Giorni di La Panne, il Giro del Lussemburgo e la Vuelta a Andalucia. Vanta anche un successo di tappa alla Parigi-Nizza. Dopo aver lavorato molto per i fratelli Schleck potrebbe sfruttare la prova a cronometro di Grenoble per regalarsi una bella prestazione, in modo tale che tutto sarà a posto, anzi a...Posthuma!

Si appresta a portare a termine il suo quinto Tour de France (finora è sempre arrivato a Parigi, così come è riuscito a concludere anche le due Vuelta a cui ha partecipato). Approdato in questa stagione alla Leopard - Trek dopo 9 stagioni alla Rabobank (contando anche quelle nel team Continental), è un ottimo passista che sa dare il meglio di sè nelle prove contro il tempo. Spesso infatti sono state proprio queste che gli hanno permesso di vincere più di una breve gara a tappe: tra queste il Circuit des Mines, il Sachsen Tour, la Tre Giorni di La Panne, il Giro del Lussemburgo e la Vuelta a Andalucia. Vanta anche un successo di tappa alla Parigi-Nizza. Dopo aver lavorato molto per i fratelli Schleck potrebbe sfruttare la prova a cronometro di Grenoble per regalarsi una bella prestazione, in modo tale che tutto sarà a posto, anzi a...Posthuma!

Si appresta a portare a termine il suo quinto Tour de France (finora è sempre arrivato a Parigi, così come è riuscito a concludere anche le due Vuelta a cui ha partecipato). Approdato in questa stagione alla Leopard - Trek dopo 9 stagioni alla Rabobank (contando anche quelle nel team Continental), è un ottimo passista che sa dare il meglio di sè nelle prove contro il tempo. Spesso infatti sono state proprio queste che gli hanno permesso di vincere più di una breve gara a tappe: tra queste il Circuit des Mines, il Sachsen Tour, la Tre Giorni di La Panne, il Giro del Lussemburgo e la Vuelta a Andalucia. Vanta anche un successo di tappa alla Parigi-Nizza. Dopo aver lavorato molto per i fratelli Schleck potrebbe sfruttare la prova a cronometro di Grenoble per regalarsi una bella prestazione, in modo tale che tutto sarà a posto, anzi a...Posthuma!

TourTweet

jesushernandez3: Spettacolare giornata di ciclismo puro. Grazie ad Alberto Contador per averci dato un altra lezione su come vivere questo sport. Oggi le mie gambe giravano bene

MBurghardt83: È stato stupendo salire gli ultimi 13 km nel più grande stadio del mondo. Sensazioni incredibili, un grazie a tutti i tifosi sulle strade

AlbertoContador: Mi avete dato la forza per attaccare, mi sono divertito sulla bici. Grazie!

StueyOG: Salire l'Alpe d'Huez è stato incredibile. Quanti australiani! Grazie a tutti i supporter, è questo che rende questo sport così speciale...

La classifica al contrario

David MillarUltimi fuochi di Tour, forze che ormai sono al lumicino mentre i tapponi di montagna si sprecano, ed ecco che di nuovo non riusciamo ad avere una lotta vera e propria tra gli uomini di classifica, né tantomeno per un successo di tappa al sapore dell'impresa. Pazienza, ci si può benissimo divertire con le volate, come disse un di' quel bon vivant di Petacchi. E il divertimento non manca se ad apporre il proprio nome nell'elenco dei vincitori al contrario delle tappe del Tour, c'è David Millar, che ci teneva a farsi un po' vedere in giro perché il suo agente gli ha detto che l'esposizione mediatica è direttamente proporzionale alle copie vendute della sua autobiografia.
Il britannico vestito del consueto pigiamone Garmin ha battuto allo sprint 81 corridori giunti nel medesimo gruppo, un gruppo in verità ancora una volta fuori tempo massimo (come già avvenuto l'altro giorno, l'orgia del ripescaggio selvaggio ha privato Sergio Paulinho del successo di tappa: se non è record, lo sarà), ma ormai a fine Tour non c'è più tanta voglia di contestare, e anche lo stesso fumantino Rojas è stato visto stappare spumante in compagnia del suo nemico giurato Cavendish, per dire del clima nuovo che si respira in gruppo.
Un clima che comunque non ha impedito ieri questo bello sprint in cui Millar ha preceduto Pate, Dean, Vanotti e Martin, e via via tutti gli altri, in un ordine d'arrivo chiuso malamente da Pierre Rolland, a 25'27" da David.
La classifica non cambierebbe di una virgola se non fosse che un Vincent Jérôme ormai in disarmo e del tutto immeritevole del soprannome di Perdent che si era eroicamente conquistato sul campo nella prima metà di Tour, è andato in crisi un'altra volta, ha pagato 11'32" ai migliori ed è volato via dalla classifica, finendo per ora al dodicesimo posto della generale: praticamente uno scandalo. Jérôme rifletterà a lungo sugli errori di preparazione che gli hanno fatto fallire clamorosamente la terza settimana, nel frattempo gioiranno altri. Primo fra tutti, il nostro imperturbabile Fabio Sabatini, che a due giorni dalla fine e con due minuti (2'06" per la precisione) di vantaggio su CicloAmador, è convinto di poter gestire la situazione e di poter portare a casa l'agognata maglia nera. Gli altri sono più lontani e ormai difficilmente rientreranno in gioco, a partire da Pate terzo (a 7'36"), proseguendo con Burghardt quarto a 12'33" e Dumoulin quinto a 13'34". Intanto, tra tante brutte notizie in casa Europcar (dalla débâcle di Jérôme, all'ultimo posto odierno di Rolland), almeno una buona ne arriva: Thomas Voeckler è riuscito finalmente ad abbandonare l'ultima posizione della classifica al contrario! Ora al suo posto c'è Andy Schleck, che paga 3h50'36" al nostro Sabatini. La sfida è sfondare il muro delle 4 ore da qui a domani sera: ce la possiamo fare!

Marco Grassi

La classifica al contrario

David MillarUltimi fuochi di Tour, forze che ormai sono al lumicino mentre i tapponi di montagna si sprecano, ed ecco che di nuovo non riusciamo ad avere una lotta vera e propria tra gli uomini di classifica, né tantomeno per un successo di tappa al sapore dell'impresa. Pazienza, ci si può benissimo divertire con le volate, come disse un di' quel bon vivant di Petacchi. E il divertimento non manca se ad apporre il proprio nome nell'elenco dei vincitori al contrario delle tappe del Tour, c'è David Millar, che ci teneva a farsi un po' vedere in giro perché il suo agente gli ha detto che l'esposizione mediatica è direttamente proporzionale alle copie vendute della sua autobiografia.
Il britannico vestito del consueto pigiamone Garmin ha battuto allo sprint 81 corridori giunti nel medesimo gruppo, un gruppo in verità ancora una volta fuori tempo massimo (come già avvenuto l'altro giorno, l'orgia del ripescaggio selvaggio ha privato Sergio Paulinho del successo di tappa: se non è record, lo sarà), ma ormai a fine Tour non c'è più tanta voglia di contestare, e anche lo stesso fumantino Rojas è stato visto stappare spumante in compagnia del suo nemico giurato Cavendish, per dire del clima nuovo che si respira in gruppo.
Un clima che comunque non ha impedito ieri questo bello sprint in cui Millar ha preceduto Pate, Dean, Vanotti e Martin, e via via tutti gli altri, in un ordine d'arrivo chiuso malamente da Pierre Rolland, a 25'27" da David.
La classifica non cambierebbe di una virgola se non fosse che un Vincent Jérôme ormai in disarmo e del tutto immeritevole del soprannome di Perdent che si era eroicamente conquistato sul campo nella prima metà di Tour, è andato in crisi un'altra volta, ha pagato 11'32" ai migliori ed è volato via dalla classifica, finendo per ora al dodicesimo posto della generale: praticamente uno scandalo. Jérôme rifletterà a lungo sugli errori di preparazione che gli hanno fatto fallire clamorosamente la terza settimana, nel frattempo gioiranno altri. Primo fra tutti, il nostro imperturbabile Fabio Sabatini, che a due giorni dalla fine e con due minuti (2'06" per la precisione) di vantaggio su CicloAmador, è convinto di poter gestire la situazione e di poter portare a casa l'agognata maglia nera. Gli altri sono più lontani e ormai difficilmente rientreranno in gioco, a partire da Pate terzo (a 7'36"), proseguendo con Burghardt quarto a 12'33" e Dumoulin quinto a 13'34". Intanto, tra tante brutte notizie in casa Europcar (dalla débâcle di Jérôme, all'ultimo posto odierno di Rolland), almeno una buona ne arriva: Thomas Voeckler è riuscito finalmente ad abbandonare l'ultima posizione della classifica al contrario! Ora al suo posto c'è Andy Schleck, che paga 3h50'36" al nostro Sabatini. La sfida è sfondare il muro delle 4 ore da qui a domani sera: ce la possiamo fare!

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 20a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 20a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 20a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 20a tappa
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La classifica al contrario

David MillarUltimi fuochi di Tour, forze che ormai sono al lumicino mentre i tapponi di montagna si sprecano, ed ecco che di nuovo non riusciamo ad avere una lotta vera e propria tra gli uomini di classifica, né tantomeno per un successo di tappa al sapore dell'impresa. Pazienza, ci si può benissimo divertire con le volate, come disse un di' quel bon vivant di Petacchi. E il divertimento non manca se ad apporre il proprio nome nell'elenco dei vincitori al contrario delle tappe del Tour, c'è David Millar, che ci teneva a farsi un po' vedere in giro perché il suo agente gli ha detto che l'esposizione mediatica è direttamente proporzionale alle copie vendute della sua autobiografia.
Il britannico vestito del consueto pigiamone Garmin ha battuto allo sprint 81 corridori giunti nel medesimo gruppo, un gruppo in verità ancora una volta fuori tempo massimo (come già avvenuto l'altro giorno, l'orgia del ripescaggio selvaggio ha privato Sergio Paulinho del successo di tappa: se non è record, lo sarà), ma ormai a fine Tour non c'è più tanta voglia di contestare, e anche lo stesso fumantino Rojas è stato visto stappare spumante in compagnia del suo nemico giurato Cavendish, per dire del clima nuovo che si respira in gruppo.
Un clima che comunque non ha impedito ieri questo bello sprint in cui Millar ha preceduto Pate, Dean, Vanotti e Martin, e via via tutti gli altri, in un ordine d'arrivo chiuso malamente da Pierre Rolland, a 25'27" da David.
La classifica non cambierebbe di una virgola se non fosse che un Vincent Jérôme ormai in disarmo e del tutto immeritevole del soprannome di Perdent che si era eroicamente conquistato sul campo nella prima metà di Tour, è andato in crisi un'altra volta, ha pagato 11'32" ai migliori ed è volato via dalla classifica, finendo per ora al dodicesimo posto della generale: praticamente uno scandalo. Jérôme rifletterà a lungo sugli errori di preparazione che gli hanno fatto fallire clamorosamente la terza settimana, nel frattempo gioiranno altri. Primo fra tutti, il nostro imperturbabile Fabio Sabatini, che a due giorni dalla fine e con due minuti (2'06" per la precisione) di vantaggio su CicloAmador, è convinto di poter gestire la situazione e di poter portare a casa l'agognata maglia nera. Gli altri sono più lontani e ormai difficilmente rientreranno in gioco, a partire da Pate terzo (a 7'36"), proseguendo con Burghardt quarto a 12'33" e Dumoulin quinto a 13'34". Intanto, tra tante brutte notizie in casa Europcar (dalla débâcle di Jérôme, all'ultimo posto odierno di Rolland), almeno una buona ne arriva: Thomas Voeckler è riuscito finalmente ad abbandonare l'ultima posizione della classifica al contrario! Ora al suo posto c'è Andy Schleck, che paga 3h50'36" al nostro Sabatini. La sfida è sfondare il muro delle 4 ore da qui a domani sera: ce la possiamo fare!

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Il britannico vestito del consueto pigiamone Garmin ha battuto allo sprint 81 corridori giunti nel medesimo gruppo, un gruppo in verità ancora una volta fuori tempo massimo (come già avvenuto l'altro giorno, l'orgia del ripescaggio selvaggio ha privato Sergio Paulinho del successo di tappa: se non è record, lo sarà), ma ormai a fine Tour non c'è più tanta voglia di contestare, e anche lo stesso fumantino Rojas è stato visto stappare spumante in compagnia del suo nemico giurato Cavendish, per dire del clima nuovo che si respira in gruppo.
Un clima che comunque non ha impedito ieri questo bello sprint in cui Millar ha preceduto Pate, Dean, Vanotti e Martin, e via via tutti gli altri, in un ordine d'arrivo chiuso malamente da Pierre Rolland, a 25'27" da David.
La classifica non cambierebbe di una virgola se non fosse che un Vincent Jérôme ormai in disarmo e del tutto immeritevole del soprannome di Perdent che si era eroicamente conquistato sul campo nella prima metà di Tour, è andato in crisi un'altra volta, ha pagato 11'32" ai migliori ed è volato via dalla classifica, finendo per ora al dodicesimo posto della generale: praticamente uno scandalo. Jérôme rifletterà a lungo sugli errori di preparazione che gli hanno fatto fallire clamorosamente la terza settimana, nel frattempo gioiranno altri. Primo fra tutti, il nostro imperturbabile Fabio Sabatini, che a due giorni dalla fine e con due minuti (2'06" per la precisione) di vantaggio su CicloAmador, è convinto di poter gestire la situazione e di poter portare a casa l'agognata maglia nera. Gli altri sono più lontani e ormai difficilmente rientreranno in gioco, a partire da Pate terzo (a 7'36"), proseguendo con Burghardt quarto a 12'33" e Dumoulin quinto a 13'34". Intanto, tra tante brutte notizie in casa Europcar (dalla débâcle di Jérôme, all'ultimo posto odierno di Rolland), almeno una buona ne arriva: Thomas Voeckler è riuscito finalmente ad abbandonare l'ultima posizione della classifica al contrario! Ora al suo posto c'è Andy Schleck, che paga 3h50'36" al nostro Sabatini. La sfida è sfondare il muro delle 4 ore da qui a domani sera: ce la possiamo fare!

Marco Grassi

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David MillarUltimi fuochi di Tour, forze che ormai sono al lumicino mentre i tapponi di montagna si sprecano, ed ecco che di nuovo non riusciamo ad avere una lotta vera e propria tra gli uomini di classifica, né tantomeno per un successo di tappa al sapore dell'impresa. Pazienza, ci si può benissimo divertire con le volate, come disse un di' quel bon vivant di Petacchi. E il divertimento non manca se ad apporre il proprio nome nell'elenco dei vincitori al contrario delle tappe del Tour, c'è David Millar, che ci teneva a farsi un po' vedere in giro perché il suo agente gli ha detto che l'esposizione mediatica è direttamente proporzionale alle copie vendute della sua autobiografia.
Il britannico vestito del consueto pigiamone Garmin ha battuto allo sprint 81 corridori giunti nel medesimo gruppo, un gruppo in verità ancora una volta fuori tempo massimo (come già avvenuto l'altro giorno, l'orgia del ripescaggio selvaggio ha privato Sergio Paulinho del successo di tappa: se non è record, lo sarà), ma ormai a fine Tour non c'è più tanta voglia di contestare, e anche lo stesso fumantino Rojas è stato visto stappare spumante in compagnia del suo nemico giurato Cavendish, per dire del clima nuovo che si respira in gruppo.
Un clima che comunque non ha impedito ieri questo bello sprint in cui Millar ha preceduto Pate, Dean, Vanotti e Martin, e via via tutti gli altri, in un ordine d'arrivo chiuso malamente da Pierre Rolland, a 25'27" da David.
La classifica non cambierebbe di una virgola se non fosse che un Vincent Jérôme ormai in disarmo e del tutto immeritevole del soprannome di Perdent che si era eroicamente conquistato sul campo nella prima metà di Tour, è andato in crisi un'altra volta, ha pagato 11'32" ai migliori ed è volato via dalla classifica, finendo per ora al dodicesimo posto della generale: praticamente uno scandalo. Jérôme rifletterà a lungo sugli errori di preparazione che gli hanno fatto fallire clamorosamente la terza settimana, nel frattempo gioiranno altri. Primo fra tutti, il nostro imperturbabile Fabio Sabatini, che a due giorni dalla fine e con due minuti (2'06" per la precisione) di vantaggio su CicloAmador, è convinto di poter gestire la situazione e di poter portare a casa l'agognata maglia nera. Gli altri sono più lontani e ormai difficilmente rientreranno in gioco, a partire da Pate terzo (a 7'36"), proseguendo con Burghardt quarto a 12'33" e Dumoulin quinto a 13'34". Intanto, tra tante brutte notizie in casa Europcar (dalla débâcle di Jérôme, all'ultimo posto odierno di Rolland), almeno una buona ne arriva: Thomas Voeckler è riuscito finalmente ad abbandonare l'ultima posizione della classifica al contrario! Ora al suo posto c'è Andy Schleck, che paga 3h50'36" al nostro Sabatini. La sfida è sfondare il muro delle 4 ore da qui a domani sera: ce la possiamo fare!

Marco Grassi

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Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano