Il Portale del Ciclismo professionistico

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Si riparte da Pinerolo e si vola altissimo: il confine tra Italia e Francia viene stavolta scavalcato in cima al Colle dell'Agnello, 2744 metri per la vetta più alta del Tour 2011, affrontata per la prima volta da questo versante in una Grande Boucle. Già dopo una trentina di km di tappa inizia il falsopiano che porta all'inizio della salita: la quale misura 24 km, con pendenze medie del 6.5%, ma con gli ultimi 10 km costantemente al 10%. Un arrivo in cima sarebbe già fenomenale, e invece una volta scollinati saremo appena a metà dell'opera. Dopo 20 km di discesa fino a Château-Ville-Vieille, si attacca l'Izoard, 14 km al 7.3% medio, il che non è certo poco. Peccato che questa splendida accoppiata alpina venga un po' annacquata dagli ultimi 55 km della frazione: dopo 17 km di discesa fino a Briançon, si affronta quella sorta di autostrada di montagna che è il Galibier dal versante del Lautaret. Ovvero, dei circa 40 km che mancano alla vetta, meno della metà in falsopiano a salire leggerissimamente, e il resto (23 km) con pendenze del 5% e qualche breve tratto al 7. Fortuna che gli ultimi 3000 metri sono un po' più tosti, ma possiamo dire senza tema di smentita che il bellissimo percorso dei tre quarti di questa frazione viene svilito dall'ultimo quarto. Anche se è un quarto di nobiltà.

L'Alberto Contador intravisto in questo primo assaggio di Alpi è il favorito numero uno per Betclic.it che lo quota a 2.50, poco meno del rivale storico ma ultimamente un po' appannato Andy Schleck (a 3.75), mentre Cadel Evans, ottimo finora e che potrebbe avere dalla sua anche la possibilità di uno sprint ristretto tra i migliori, viene dato a 8, così come il maggiore dei fratelli lussemburghesi. In risalita le quote di Samuel Sánchez, a 6.50, mentre in pochi credono nell'impresa di Ivan Basso (a 15) o di Damiano Cunego (a 25). Tra i possibili fuggitivi quotati, occhio a David Moncoutié, dato a 50
L'australiano della BMC guida anche il borsino per la maglia gialla di Betclic.it con la quota di 1.85 contro i 2.50 di Contador e i 5.50 di Andy Schleck. Se credete in qualsiasi altra opzione affrettatevi a giocarla e le vincite saranno consistenti!

Pinerolo

La tradizione militare è di casa a Pinerolo. Qui ci fu la sede della Scuola d’Applicazione di Cavalleria, il Museo Nazionale dell’Arte di Cavalleria e la scuola Militare di Mascalcìa. Per contro movimenti insurrezionali e di Resistenza hanno trovato nei secoli il loro humus a Pinerolo, per esempio qui partirono i moti del 1821 e fu fondata la prima Casa di Mutuo Soccorso italiana. Negli anni ’70 invece nella cittadina piemontese furono arrestati i fondatori delle Brigate Rosse Renato Curcio e Alberto Franceschini.

Col du Galibier

Si festeggiano i 100 anni del Galibier al Tour e la carovana arriverà per la prima volta su questa mitica cima che con i suoi 2645 mt diventa il traguardo più alto nella storia della corsa. Nella storia recente del Tour diversi italiani sono passati in testa sul Galibier: Chioccioli (1992), Pantani (1998) e Garzelli (2003). Serre Chevalier ha invece portato bene nel 1993 a Tony Rominger. Lo svizzero vinse la Villard de Lans – Serre Chevalier e la Serre Chevalier - Isola 2000, piccole grandi soddisfazioni concesse da sua maestà Miguelon il navarro.

Marco Fiorilla
Pinerolo

La tradizione militare è di casa a Pinerolo. Qui ci fu la sede della Scuola d’Applicazione di Cavalleria, il Museo Nazionale dell’Arte di Cavalleria e la scuola Militare di Mascalcìa. Per contro movimenti insurrezionali e di Resistenza hanno trovato nei secoli il loro humus a Pinerolo, per esempio qui partirono i moti del 1821 e fu fondata la prima Casa di Mutuo Soccorso italiana. Negli anni ’70 invece nella cittadina piemontese furono arrestati i fondatori delle Brigate Rosse Renato Curcio e Alberto Franceschini.

Col du Galibier

Si festeggiano i 100 anni del Galibier al Tour e la carovana arriverà per la prima volta su questa mitica cima che con i suoi 2645 mt diventa il traguardo più alto nella storia della corsa. Nella storia recente del Tour diversi italiani sono passati in testa sul Galibier: Chioccioli (1992), Pantani (1998) e Garzelli (2003). Serre Chevalier ha invece portato bene nel 1993 a Tony Rominger. Lo svizzero vinse la Villard de Lans – Serre Chevalier e la Serre Chevalier - Isola 2000, piccole grandi soddisfazioni concesse da sua maestà Miguelon il navarro.

Pinerolo

La tradizione militare è di casa a Pinerolo. Qui ci fu la sede della Scuola d’Applicazione di Cavalleria, il Museo Nazionale dell’Arte di Cavalleria e la scuola Militare di Mascalcìa. Per contro movimenti insurrezionali e di Resistenza hanno trovato nei secoli il loro humus a Pinerolo, per esempio qui partirono i moti del 1821 e fu fondata la prima Casa di Mutuo Soccorso italiana. Negli anni ’70 invece nella cittadina piemontese furono arrestati i fondatori delle Brigate Rosse Renato Curcio e Alberto Franceschini.

Col du Galibier

Si festeggiano i 100 anni del Galibier al Tour e la carovana arriverà per la prima volta su questa mitica cima che con i suoi 2645 mt diventa il traguardo più alto nella storia della corsa. Nella storia recente del Tour diversi italiani sono passati in testa sul Galibier: Chioccioli (1992), Pantani (1998) e Garzelli (2003). Serre Chevalier ha invece portato bene nel 1993 a Tony Rominger. Lo svizzero vinse la Villard de Lans – Serre Chevalier e la Serre Chevalier - Isola 2000, piccole grandi soddisfazioni concesse da sua maestà Miguelon il navarro.

Pinerolo

La tradizione militare è di casa a Pinerolo. Qui ci fu la sede della Scuola d’Applicazione di Cavalleria, il Museo Nazionale dell’Arte di Cavalleria e la scuola Militare di Mascalcìa. Per contro movimenti insurrezionali e di Resistenza hanno trovato nei secoli il loro humus a Pinerolo, per esempio qui partirono i moti del 1821 e fu fondata la prima Casa di Mutuo Soccorso italiana. Negli anni ’70 invece nella cittadina piemontese furono arrestati i fondatori delle Brigate Rosse Renato Curcio e Alberto Franceschini.

Col du Galibier

Si festeggiano i 100 anni del Galibier al Tour e la carovana arriverà per la prima volta su questa mitica cima che con i suoi 2645 mt diventa il traguardo più alto nella storia della corsa. Nella storia recente del Tour diversi italiani sono passati in testa sul Galibier: Chioccioli (1992), Pantani (1998) e Garzelli (2003). Serre Chevalier ha invece portato bene nel 1993 a Tony Rominger. Lo svizzero vinse la Villard de Lans – Serre Chevalier e la Serre Chevalier - Isola 2000, piccole grandi soddisfazioni concesse da sua maestà Miguelon il navarro.

Pinerolo

La tradizione militare è di casa a Pinerolo. Qui ci fu la sede della Scuola d’Applicazione di Cavalleria, il Museo Nazionale dell’Arte di Cavalleria e la scuola Militare di Mascalcìa. Per contro movimenti insurrezionali e di Resistenza hanno trovato nei secoli il loro humus a Pinerolo, per esempio qui partirono i moti del 1821 e fu fondata la prima Casa di Mutuo Soccorso italiana. Negli anni ’70 invece nella cittadina piemontese furono arrestati i fondatori delle Brigate Rosse Renato Curcio e Alberto Franceschini.

Col du Galibier

Si festeggiano i 100 anni del Galibier al Tour e la carovana arriverà per la prima volta su questa mitica cima che con i suoi 2645 mt diventa il traguardo più alto nella storia della corsa. Nella storia recente del Tour diversi italiani sono passati in testa sul Galibier: Chioccioli (1992), Pantani (1998) e Garzelli (2003). Serre Chevalier ha invece portato bene nel 1993 a Tony Rominger. Lo svizzero vinse la Villard de Lans – Serre Chevalier e la Serre Chevalier - Isola 2000, piccole grandi soddisfazioni concesse da sua maestà Miguelon il navarro.

Pinerolo

La tradizione militare è di casa a Pinerolo. Qui ci fu la sede della Scuola d’Applicazione di Cavalleria, il Museo Nazionale dell’Arte di Cavalleria e la scuola Militare di Mascalcìa. Per contro movimenti insurrezionali e di Resistenza hanno trovato nei secoli il loro humus a Pinerolo, per esempio qui partirono i moti del 1821 e fu fondata la prima Casa di Mutuo Soccorso italiana. Negli anni ’70 invece nella cittadina piemontese furono arrestati i fondatori delle Brigate Rosse Renato Curcio e Alberto Franceschini.

Col du Galibier

Si festeggiano i 100 anni del Galibier al Tour e la carovana arriverà per la prima volta su questa mitica cima che con i suoi 2645 mt diventa il traguardo più alto nella storia della corsa. Nella storia recente del Tour diversi italiani sono passati in testa sul Galibier: Chioccioli (1992), Pantani (1998) e Garzelli (2003). Serre Chevalier ha invece portato bene nel 1993 a Tony Rominger. Lo svizzero vinse la Villard de Lans – Serre Chevalier e la Serre Chevalier - Isola 2000, piccole grandi soddisfazioni concesse da sua maestà Miguelon il navarro.

Meteo

11.30 - Pinerolo
14.30 - Colle dell'Agnello
17.05 - Col du Galibier

Soggetti Alternativi

Fatta eccezione per lo scorso anno, ha sempre partecipato alla Grande Boucle dal 2005 (per lui anche quattro partecipazioni al Giro d'Italia e tre alla Vuelta). Alla corte di Unzue fin dal 2005, dopo gli esordi nella Once e un'esperienza in Portogallo con LA-Pecol, è corridore abbastanza regolare che ha saputo dare il meglio di sè proprio nelle corse a tappe. Il suo maggior risultato è stato senza dubbio il 2° posto al Giro d'Italia dello scorso anno (dopo due decimi posti) ma anche al Tour ha fornito discrete prestazioni (13esimo nel 2007). Poche vittorie ma spesso di buona fattura: tra queste la tappa di Segovia alla Vuelta 2008, la Subida a Urkiola dello stesso anno, successi di tappa al Giro del Portogallo (due frazioni nel 2004), alla Vuelta Catalunya e al Tour du Limousin. In questo Tour vive perlopiù alla giornata, ragion per cui potrebbe provarci con un'azione da lontano. Occhio quindi, che se si arrabbia Arroyo...

Vivian Ghianni

Fatta eccezione per lo scorso anno, ha sempre partecipato alla Grande Boucle dal 2005 (per lui anche quattro partecipazioni al Giro d'Italia e tre alla Vuelta). Alla corte di Unzue fin dal 2005, dopo gli esordi nella Once e un'esperienza in Portogallo con LA-Pecol, è corridore abbastanza regolare che ha saputo dare il meglio di sè proprio nelle corse a tappe. Il suo maggior risultato è stato senza dubbio il 2° posto al Giro d'Italia dello scorso anno (dopo due decimi posti) ma anche al Tour ha fornito discrete prestazioni (13esimo nel 2007). Poche vittorie ma spesso di buona fattura: tra queste la tappa di Segovia alla Vuelta 2008, la Subida a Urkiola dello stesso anno, successi di tappa al Giro del Portogallo (due frazioni nel 2004), alla Vuelta Catalunya e al Tour du Limousin. In questo Tour vive perlopiù alla giornata, ragion per cui potrebbe provarci con un'azione da lontano. Occhio quindi, che se si arrabbia Arroyo...

Fatta eccezione per lo scorso anno, ha sempre partecipato alla Grande Boucle dal 2005 (per lui anche quattro partecipazioni al Giro d'Italia e tre alla Vuelta). Alla corte di Unzue fin dal 2005, dopo gli esordi nella Once e un'esperienza in Portogallo con LA-Pecol, è corridore abbastanza regolare che ha saputo dare il meglio di sè proprio nelle corse a tappe. Il suo maggior risultato è stato senza dubbio il 2° posto al Giro d'Italia dello scorso anno (dopo due decimi posti) ma anche al Tour ha fornito discrete prestazioni (13esimo nel 2007). Poche vittorie ma spesso di buona fattura: tra queste la tappa di Segovia alla Vuelta 2008, la Subida a Urkiola dello stesso anno, successi di tappa al Giro del Portogallo (due frazioni nel 2004), alla Vuelta Catalunya e al Tour du Limousin. In questo Tour vive perlopiù alla giornata, ragion per cui potrebbe provarci con un'azione da lontano. Occhio quindi, che se si arrabbia Arroyo...

Fatta eccezione per lo scorso anno, ha sempre partecipato alla Grande Boucle dal 2005 (per lui anche quattro partecipazioni al Giro d'Italia e tre alla Vuelta). Alla corte di Unzue fin dal 2005, dopo gli esordi nella Once e un'esperienza in Portogallo con LA-Pecol, è corridore abbastanza regolare che ha saputo dare il meglio di sè proprio nelle corse a tappe. Il suo maggior risultato è stato senza dubbio il 2° posto al Giro d'Italia dello scorso anno (dopo due decimi posti) ma anche al Tour ha fornito discrete prestazioni (13esimo nel 2007). Poche vittorie ma spesso di buona fattura: tra queste la tappa di Segovia alla Vuelta 2008, la Subida a Urkiola dello stesso anno, successi di tappa al Giro del Portogallo (due frazioni nel 2004), alla Vuelta Catalunya e al Tour du Limousin. In questo Tour vive perlopiù alla giornata, ragion per cui potrebbe provarci con un'azione da lontano. Occhio quindi, che se si arrabbia Arroyo...

Fatta eccezione per lo scorso anno, ha sempre partecipato alla Grande Boucle dal 2005 (per lui anche quattro partecipazioni al Giro d'Italia e tre alla Vuelta). Alla corte di Unzue fin dal 2005, dopo gli esordi nella Once e un'esperienza in Portogallo con LA-Pecol, è corridore abbastanza regolare che ha saputo dare il meglio di sè proprio nelle corse a tappe. Il suo maggior risultato è stato senza dubbio il 2° posto al Giro d'Italia dello scorso anno (dopo due decimi posti) ma anche al Tour ha fornito discrete prestazioni (13esimo nel 2007). Poche vittorie ma spesso di buona fattura: tra queste la tappa di Segovia alla Vuelta 2008, la Subida a Urkiola dello stesso anno, successi di tappa al Giro del Portogallo (due frazioni nel 2004), alla Vuelta Catalunya e al Tour du Limousin. In questo Tour vive perlopiù alla giornata, ragion per cui potrebbe provarci con un'azione da lontano. Occhio quindi, che se si arrabbia Arroyo...

Fatta eccezione per lo scorso anno, ha sempre partecipato alla Grande Boucle dal 2005 (per lui anche quattro partecipazioni al Giro d'Italia e tre alla Vuelta). Alla corte di Unzue fin dal 2005, dopo gli esordi nella Once e un'esperienza in Portogallo con LA-Pecol, è corridore abbastanza regolare che ha saputo dare il meglio di sè proprio nelle corse a tappe. Il suo maggior risultato è stato senza dubbio il 2° posto al Giro d'Italia dello scorso anno (dopo due decimi posti) ma anche al Tour ha fornito discrete prestazioni (13esimo nel 2007). Poche vittorie ma spesso di buona fattura: tra queste la tappa di Segovia alla Vuelta 2008, la Subida a Urkiola dello stesso anno, successi di tappa al Giro del Portogallo (due frazioni nel 2004), alla Vuelta Catalunya e al Tour du Limousin. In questo Tour vive perlopiù alla giornata, ragion per cui potrebbe provarci con un'azione da lontano. Occhio quindi, che se si arrabbia Arroyo...

TourTweet

richie_porte: Buon risveglio in Italia con un ottimo caffè. Sarà una tappa molto interessante, una di quelle che preferirei guardare dal divano, però...

GeraintThomas86: Credo che Eddie abbia consumato qualche caloria oggi. Ha appena divorato 3 welsh cake in un minuto!

CARLOSBARREDO: Mollema sta cercando di portarci un'altra vittoria. Personalmente sono molto triste, ho una buona condizione ma non riesco ad ottenere nessun risultato. Lo sport è anche questo...

jakob_fuglsang: Getto la spugna nella lotta scandinava. Congratulazioni alla Norvegia, rispetto per Edvald e Thor.

La classifica al contrario

Rui CostaColpo di scena al Tour, fermate le rotative, è la stampa bellezza e clamoroso al Cibali, e chi più ne ha più ne metta! Un italiano, partito a fari spenti e contro i favori dei pronostici che altri nomi facevano per la classifica al contrario, ebbene un italiano, alto bello moro e da maritare, è in testa alla più prestigiosa graduatoria del ciclismo mondiale. Fabio Sabatini è arrivato là dove voi umani non potreste immaginare: il primo posto al contrario del Tour de France, ci si lavorerebbe un'intera carriera, per una meta del genere.
Fabio ringrazia la scelleratezza che ha colpito all'improvviso la Movistar, destabilizzata dal tentativo di fuga ordinaria del suo Andrey Amador, che era maglia nera con ampio margine, ma che ha dimostrato con la sua azione di ieri di meritarsi appieno il soprannome di CicloAmador. Preso dall'ebbrezza della sua gioventù, il costaricano si è come dimenticato del suo ruolo in gara, ed è partito con altri 13 a cercare chissà quali fortune. Così facendo, si è autostaccato da tutti i rivali per la classifica al contrario, ed è incomprensibile come nel team spagnolo qualcuno non l'abbia ricondotto all'ordine.
Scoppiata l'anarchia in casa Movistar, Rui Costa (quello della fotina a lato) si è messo in testa di dare una lezione ulteriore allo sventato compagno di squadra, tirando a lungo il gruppetto dei primi al contrario, e scattando nel finale per andare a prendersi un successo di tappa che fa il paio con quello ordinario di sabato scorso, e che sa tanto di sfida a CicloAmador.
Rui Costa (che ha inflitto a Boasson Hagen ultimo 20'38" di distacco) ha chiuso la sua prova odierna con 6'03" su Ignatiev, messosi tardivamente sulle sue tracce, e con 6'23" su un gruppo foltissimo (i cui primi al passaggio sono stati Pineau, Cavendish e Millar) comprendente 91 corridori tra i quali, per l'appunto, Sabatini e tutti i primi della classifica. Il distacco di Amador dai rivali ammonta quindi a 11'55", quanto basta per costare al Casanova di San José la leadership.
In classifica Sabatini ha 2'06" sullo sventato centramericano, 7'36" su Pate, 9'31" su un Jérôme che nonostante tutto non molla, e 12'33" su Burghardt. Distacchi non trascurabili, ma per conservare questa maglia da qui a Parigi ci vorranno cento occhi. Attenzione massima e prontezza di riflessi per approfittare di ogni defaillance degli avversari! Tra i quali annoveriamo come sempre anche Thomas Voeckler, ancora ultimo della classifica anche se ieri ha avuto un sussulto d'orgoglio e ha ridotto di una trentina (scarsa) di secondi il distacco dal primo al contrario. Ora il vantaggio di Sabatini su T-Blanc è di 2h53'02": di sicuro l'alsaziano a primeggiare nella nostra classifica non ci riuscirà!

Marco Grassi

La classifica al contrario

Rui CostaColpo di scena al Tour, fermate le rotative, è la stampa bellezza e clamoroso al Cibali, e chi più ne ha più ne metta! Un italiano, partito a fari spenti e contro i favori dei pronostici che altri nomi facevano per la classifica al contrario, ebbene un italiano, alto bello moro e da maritare, è in testa alla più prestigiosa graduatoria del ciclismo mondiale. Fabio Sabatini è arrivato là dove voi umani non potreste immaginare: il primo posto al contrario del Tour de France, ci si lavorerebbe un'intera carriera, per una meta del genere.
Fabio ringrazia la scelleratezza che ha colpito all'improvviso la Movistar, destabilizzata dal tentativo di fuga ordinaria del suo Andrey Amador, che era maglia nera con ampio margine, ma che ha dimostrato con la sua azione di ieri di meritarsi appieno il soprannome di CicloAmador. Preso dall'ebbrezza della sua gioventù, il costaricano si è come dimenticato del suo ruolo in gara, ed è partito con altri 13 a cercare chissà quali fortune. Così facendo, si è autostaccato da tutti i rivali per la classifica al contrario, ed è incomprensibile come nel team spagnolo qualcuno non l'abbia ricondotto all'ordine.
Scoppiata l'anarchia in casa Movistar, Rui Costa (quello della fotina a lato) si è messo in testa di dare una lezione ulteriore allo sventato compagno di squadra, tirando a lungo il gruppetto dei primi al contrario, e scattando nel finale per andare a prendersi un successo di tappa che fa il paio con quello ordinario di sabato scorso, e che sa tanto di sfida a CicloAmador.
Rui Costa (che ha inflitto a Boasson Hagen ultimo 20'38" di distacco) ha chiuso la sua prova odierna con 6'03" su Ignatiev, messosi tardivamente sulle sue tracce, e con 6'23" su un gruppo foltissimo (i cui primi al passaggio sono stati Pineau, Cavendish e Millar) comprendente 91 corridori tra i quali, per l'appunto, Sabatini e tutti i primi della classifica. Il distacco di Amador dai rivali ammonta quindi a 11'55", quanto basta per costare al Casanova di San José la leadership.
In classifica Sabatini ha 2'06" sullo sventato centramericano, 7'36" su Pate, 9'31" su un Jérôme che nonostante tutto non molla, e 12'33" su Burghardt. Distacchi non trascurabili, ma per conservare questa maglia da qui a Parigi ci vorranno cento occhi. Attenzione massima e prontezza di riflessi per approfittare di ogni defaillance degli avversari! Tra i quali annoveriamo come sempre anche Thomas Voeckler, ancora ultimo della classifica anche se ieri ha avuto un sussulto d'orgoglio e ha ridotto di una trentina (scarsa) di secondi il distacco dal primo al contrario. Ora il vantaggio di Sabatini su T-Blanc è di 2h53'02": di sicuro l'alsaziano a primeggiare nella nostra classifica non ci riuscirà!

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 18a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 18a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 18a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 18a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 18a tappa

La classifica al contrario

Rui CostaColpo di scena al Tour, fermate le rotative, è la stampa bellezza e clamoroso al Cibali, e chi più ne ha più ne metta! Un italiano, partito a fari spenti e contro i favori dei pronostici che altri nomi facevano per la classifica al contrario, ebbene un italiano, alto bello moro e da maritare, è in testa alla più prestigiosa graduatoria del ciclismo mondiale. Fabio Sabatini è arrivato là dove voi umani non potreste immaginare: il primo posto al contrario del Tour de France, ci si lavorerebbe un'intera carriera, per una meta del genere.
Fabio ringrazia la scelleratezza che ha colpito all'improvviso la Movistar, destabilizzata dal tentativo di fuga ordinaria del suo Andrey Amador, che era maglia nera con ampio margine, ma che ha dimostrato con la sua azione di ieri di meritarsi appieno il soprannome di CicloAmador. Preso dall'ebbrezza della sua gioventù, il costaricano si è come dimenticato del suo ruolo in gara, ed è partito con altri 13 a cercare chissà quali fortune. Così facendo, si è autostaccato da tutti i rivali per la classifica al contrario, ed è incomprensibile come nel team spagnolo qualcuno non l'abbia ricondotto all'ordine.
Scoppiata l'anarchia in casa Movistar, Rui Costa (quello della fotina a lato) si è messo in testa di dare una lezione ulteriore allo sventato compagno di squadra, tirando a lungo il gruppetto dei primi al contrario, e scattando nel finale per andare a prendersi un successo di tappa che fa il paio con quello ordinario di sabato scorso, e che sa tanto di sfida a CicloAmador.
Rui Costa (che ha inflitto a Boasson Hagen ultimo 20'38" di distacco) ha chiuso la sua prova odierna con 6'03" su Ignatiev, messosi tardivamente sulle sue tracce, e con 6'23" su un gruppo foltissimo (i cui primi al passaggio sono stati Pineau, Cavendish e Millar) comprendente 91 corridori tra i quali, per l'appunto, Sabatini e tutti i primi della classifica. Il distacco di Amador dai rivali ammonta quindi a 11'55", quanto basta per costare al Casanova di San José la leadership.
In classifica Sabatini ha 2'06" sullo sventato centramericano, 7'36" su Pate, 9'31" su un Jérôme che nonostante tutto non molla, e 12'33" su Burghardt. Distacchi non trascurabili, ma per conservare questa maglia da qui a Parigi ci vorranno cento occhi. Attenzione massima e prontezza di riflessi per approfittare di ogni defaillance degli avversari! Tra i quali annoveriamo come sempre anche Thomas Voeckler, ancora ultimo della classifica anche se ieri ha avuto un sussulto d'orgoglio e ha ridotto di una trentina (scarsa) di secondi il distacco dal primo al contrario. Ora il vantaggio di Sabatini su T-Blanc è di 2h53'02": di sicuro l'alsaziano a primeggiare nella nostra classifica non ci riuscirà!

Marco Grassi

La classifica al contrario

Rui CostaColpo di scena al Tour, fermate le rotative, è la stampa bellezza e clamoroso al Cibali, e chi più ne ha più ne metta! Un italiano, partito a fari spenti e contro i favori dei pronostici che altri nomi facevano per la classifica al contrario, ebbene un italiano, alto bello moro e da maritare, è in testa alla più prestigiosa graduatoria del ciclismo mondiale. Fabio Sabatini è arrivato là dove voi umani non potreste immaginare: il primo posto al contrario del Tour de France, ci si lavorerebbe un'intera carriera, per una meta del genere.
Fabio ringrazia la scelleratezza che ha colpito all'improvviso la Movistar, destabilizzata dal tentativo di fuga ordinaria del suo Andrey Amador, che era maglia nera con ampio margine, ma che ha dimostrato con la sua azione di ieri di meritarsi appieno il soprannome di CicloAmador. Preso dall'ebbrezza della sua gioventù, il costaricano si è come dimenticato del suo ruolo in gara, ed è partito con altri 13 a cercare chissà quali fortune. Così facendo, si è autostaccato da tutti i rivali per la classifica al contrario, ed è incomprensibile come nel team spagnolo qualcuno non l'abbia ricondotto all'ordine.
Scoppiata l'anarchia in casa Movistar, Rui Costa (quello della fotina a lato) si è messo in testa di dare una lezione ulteriore allo sventato compagno di squadra, tirando a lungo il gruppetto dei primi al contrario, e scattando nel finale per andare a prendersi un successo di tappa che fa il paio con quello ordinario di sabato scorso, e che sa tanto di sfida a CicloAmador.
Rui Costa (che ha inflitto a Boasson Hagen ultimo 20'38" di distacco) ha chiuso la sua prova odierna con 6'03" su Ignatiev, messosi tardivamente sulle sue tracce, e con 6'23" su un gruppo foltissimo (i cui primi al passaggio sono stati Pineau, Cavendish e Millar) comprendente 91 corridori tra i quali, per l'appunto, Sabatini e tutti i primi della classifica. Il distacco di Amador dai rivali ammonta quindi a 11'55", quanto basta per costare al Casanova di San José la leadership.
In classifica Sabatini ha 2'06" sullo sventato centramericano, 7'36" su Pate, 9'31" su un Jérôme che nonostante tutto non molla, e 12'33" su Burghardt. Distacchi non trascurabili, ma per conservare questa maglia da qui a Parigi ci vorranno cento occhi. Attenzione massima e prontezza di riflessi per approfittare di ogni defaillance degli avversari! Tra i quali annoveriamo come sempre anche Thomas Voeckler, ancora ultimo della classifica anche se ieri ha avuto un sussulto d'orgoglio e ha ridotto di una trentina (scarsa) di secondi il distacco dal primo al contrario. Ora il vantaggio di Sabatini su T-Blanc è di 2h53'02": di sicuro l'alsaziano a primeggiare nella nostra classifica non ci riuscirà!

Marco Grassi

La classifica al contrario

Rui CostaColpo di scena al Tour, fermate le rotative, è la stampa bellezza e clamoroso al Cibali, e chi più ne ha più ne metta! Un italiano, partito a fari spenti e contro i favori dei pronostici che altri nomi facevano per la classifica al contrario, ebbene un italiano, alto bello moro e da maritare, è in testa alla più prestigiosa graduatoria del ciclismo mondiale. Fabio Sabatini è arrivato là dove voi umani non potreste immaginare: il primo posto al contrario del Tour de France, ci si lavorerebbe un'intera carriera, per una meta del genere.
Fabio ringrazia la scelleratezza che ha colpito all'improvviso la Movistar, destabilizzata dal tentativo di fuga ordinaria del suo Andrey Amador, che era maglia nera con ampio margine, ma che ha dimostrato con la sua azione di ieri di meritarsi appieno il soprannome di CicloAmador. Preso dall'ebbrezza della sua gioventù, il costaricano si è come dimenticato del suo ruolo in gara, ed è partito con altri 13 a cercare chissà quali fortune. Così facendo, si è autostaccato da tutti i rivali per la classifica al contrario, ed è incomprensibile come nel team spagnolo qualcuno non l'abbia ricondotto all'ordine.
Scoppiata l'anarchia in casa Movistar, Rui Costa (quello della fotina a lato) si è messo in testa di dare una lezione ulteriore allo sventato compagno di squadra, tirando a lungo il gruppetto dei primi al contrario, e scattando nel finale per andare a prendersi un successo di tappa che fa il paio con quello ordinario di sabato scorso, e che sa tanto di sfida a CicloAmador.
Rui Costa (che ha inflitto a Boasson Hagen ultimo 20'38" di distacco) ha chiuso la sua prova odierna con 6'03" su Ignatiev, messosi tardivamente sulle sue tracce, e con 6'23" su un gruppo foltissimo (i cui primi al passaggio sono stati Pineau, Cavendish e Millar) comprendente 91 corridori tra i quali, per l'appunto, Sabatini e tutti i primi della classifica. Il distacco di Amador dai rivali ammonta quindi a 11'55", quanto basta per costare al Casanova di San José la leadership.
In classifica Sabatini ha 2'06" sullo sventato centramericano, 7'36" su Pate, 9'31" su un Jérôme che nonostante tutto non molla, e 12'33" su Burghardt. Distacchi non trascurabili, ma per conservare questa maglia da qui a Parigi ci vorranno cento occhi. Attenzione massima e prontezza di riflessi per approfittare di ogni defaillance degli avversari! Tra i quali annoveriamo come sempre anche Thomas Voeckler, ancora ultimo della classifica anche se ieri ha avuto un sussulto d'orgoglio e ha ridotto di una trentina (scarsa) di secondi il distacco dal primo al contrario. Ora il vantaggio di Sabatini su T-Blanc è di 2h53'02": di sicuro l'alsaziano a primeggiare nella nostra classifica non ci riuscirà!

Marco Grassi

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Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano