Il Portale del Ciclismo professionistico

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La 17esima tappa del Tour regala all'Italia uno sconfinamento ricco di suggestioni, ma che probabilmente non inciderà in maniera profonda sulla classifica (anche se mai dire mai). Si parte da Gap e per 70 km non c'è nulla di rilevante nel profilo altimetrico, ma poi, dopo la Côte de Sainte-Marguerite e il passaggio dalla mitica Briançon, si affronta il Monginevro, dopo la cui cima si entra nella provincia di Torino. Non è ormai questa una montagna che possa fare la differenza (tantopiù se posta a 90 km dal traguardo); così come non si immagina che possa creare sconquassi la scalata al Sestrière, 11 km al 6.3% di pendenza media. Dalla celebre cima, 46 km di discesa fino a Villar Perosa e poi, su un percorso che ricalca la tappa del Giro vinta da Danilo Di Luca nel 2009, i 7 km del Pramartino, molto irregolari (tratti al 15-16% si alternano a momenti di - addirittura - pianura), prima della picchiata di 8 km verso il traguardo di Pinerolo. Non è comunque detto che una salita del genere, seppur di 2a categoria, non possa regalare un finale abbastanza spettacolare, anche alla luce di quanto visto ieri.

In una tappa come questa il pronostico è apertissimo perché le probabilità che una fuga da lontano abbia buon esito sono abbastanza elevate e per questo motivo le quote di BetClic.it sono tutte abbastanza alte e indovinare il vincitore può far guadagnare un bel gruzzoletto (di conseguenza la quota "altro" è bassissima, appena 1.30). In pole position troviamo Sylvain Chavanel e Philippe Gilbert entrambi a 15: il francese ci proverà sicuramente da lontano mentre il vallone ha buone tutte e due le opzioni, sia la fuga (ma la HTC potrebbe non lasciarlo andare), sia il testa a testa con i migliori (può limitare i danni in salita e vincere in volata). Particolarmente elevate ci sembrano le quotazioni di Cadel Evans e Thomas Voeckler, pagati addirittura 50 volte la posta in caso di successo: sulla maglia gialla ci sono sempre dubbi di tenuta ma finora ha stupito e in un arrivo ristretto può dire la sua mentre l'australiano è in grande condizione e ieri ha staccato tutti rivali per la classifica generale.

Gap

Oltre che numerosi arrivi, la cittadina di Gap ha ospitato anche parecchie partenze di tappe della Grande Boucle. La più recente, nel 2006, con arrivo all'Alpe d'Huez, vide una lunga fuga avvantaggiarsi nei chilometri iniziali, con Frank Schleck che riuscì a precedere Damiano Cunego e Stefano Garzelli (il varesino transitò per primo sull'Izoard) e cogliere il primo dei suoi due successi al Tour. Una fuga premiò anche Jakob Piil (anche lui in maglia CSC) tre anni prima nella Gap-Marsiglia e Chepe González nel 1996 nella Gap-Valence, mentre nel 1991 Gianni Bugno firmò la seconda vittoria consecutiva all'Alpe d'Huez, la cui frazione quell'anno partiva ancora da Gap. Soddisfazioni azzurre più indietro nel tempo nella classica Gap-Briançon vinta da Coppi nel '51 e da Battistini nel '60, mentre Defilippis s'impose nel '56 nella tappa che, come quest'anno, sconfinava in Italia, sfilando a braccia alzate sul traguardo della Gap-Torino.

Pinerolo

Il Tour de France sconfina in Italia arrivando a Pinerolo, città che, curiosamente, ha un gemellaggio proprio con la francese Gap dal 1963. Nella sua storia a Pinerolo si sono alternate diverse dominazioni tra Savoia e Francia e proprio durante un periodo di occupazione francese è nata la leggenda della "Maschera di Ferro", la cui rievocazione storia è una delle manifestazioni più importanti e conosciute della città. Un'altra curiosità in campo sportivo lega Pinerolo all'Uruguay: una delle squadre di calcio più famose del sudamerica, in Peñarol di Montevideo, prende il nome proprio dal comune piemontese.

Gap

Oltre che numerosi arrivi, la cittadina di Gap ha ospitato anche parecchie partenze di tappe della Grande Boucle. La più recente, nel 2006, con arrivo all'Alpe d'Huez, vide una lunga fuga avvantaggiarsi nei chilometri iniziali, con Frank Schleck che riuscì a precedere Damiano Cunego e Stefano Garzelli (il varesino transitò per primo sull'Izoard) e cogliere il primo dei suoi due successi al Tour. Una fuga premiò anche Jakob Piil (anche lui in maglia CSC) tre anni prima nella Gap-Marsiglia e Chepe González nel 1996 nella Gap-Valence, mentre nel 1991 Gianni Bugno firmò la seconda vittoria consecutiva all'Alpe d'Huez, la cui frazione quell'anno partiva ancora da Gap. Soddisfazioni azzurre più indietro nel tempo nella classica Gap-Briançon vinta da Coppi nel '51 e da Battistini nel '60, mentre Defilippis s'impose nel '56 nella tappa che, come quest'anno, sconfinava in Italia, sfilando a braccia alzate sul traguardo della Gap-Torino.

Pinerolo

Il Tour de France sconfina in Italia arrivando a Pinerolo, città che, curiosamente, ha un gemellaggio proprio con la francese Gap dal 1963. Nella sua storia a Pinerolo si sono alternate diverse dominazioni tra Savoia e Francia e proprio durante un periodo di occupazione francese è nata la leggenda della "Maschera di Ferro", la cui rievocazione storia è una delle manifestazioni più importanti e conosciute della città. Un'altra curiosità in campo sportivo lega Pinerolo all'Uruguay: una delle squadre di calcio più famose del sudamerica, in Peñarol di Montevideo, prende il nome proprio dal comune piemontese.

Gap

Oltre che numerosi arrivi, la cittadina di Gap ha ospitato anche parecchie partenze di tappe della Grande Boucle. La più recente, nel 2006, con arrivo all'Alpe d'Huez, vide una lunga fuga avvantaggiarsi nei chilometri iniziali, con Frank Schleck che riuscì a precedere Damiano Cunego e Stefano Garzelli (il varesino transitò per primo sull'Izoard) e cogliere il primo dei suoi due successi al Tour. Una fuga premiò anche Jakob Piil (anche lui in maglia CSC) tre anni prima nella Gap-Marsiglia e Chepe González nel 1996 nella Gap-Valence, mentre nel 1991 Gianni Bugno firmò la seconda vittoria consecutiva all'Alpe d'Huez, la cui frazione quell'anno partiva ancora da Gap. Soddisfazioni azzurre più indietro nel tempo nella classica Gap-Briançon vinta da Coppi nel '51 e da Battistini nel '60, mentre Defilippis s'impose nel '56 nella tappa che, come quest'anno, sconfinava in Italia, sfilando a braccia alzate sul traguardo della Gap-Torino.

Pinerolo

Il Tour de France sconfina in Italia arrivando a Pinerolo, città che, curiosamente, ha un gemellaggio proprio con la francese Gap dal 1963. Nella sua storia a Pinerolo si sono alternate diverse dominazioni tra Savoia e Francia e proprio durante un periodo di occupazione francese è nata la leggenda della "Maschera di Ferro", la cui rievocazione storia è una delle manifestazioni più importanti e conosciute della città. Un'altra curiosità in campo sportivo lega Pinerolo all'Uruguay: una delle squadre di calcio più famose del sudamerica, in Peñarol di Montevideo, prende il nome proprio dal comune piemontese.

Gap

Oltre che numerosi arrivi, la cittadina di Gap ha ospitato anche parecchie partenze di tappe della Grande Boucle. La più recente, nel 2006, con arrivo all'Alpe d'Huez, vide una lunga fuga avvantaggiarsi nei chilometri iniziali, con Frank Schleck che riuscì a precedere Damiano Cunego e Stefano Garzelli (il varesino transitò per primo sull'Izoard) e cogliere il primo dei suoi due successi al Tour. Una fuga premiò anche Jakob Piil (anche lui in maglia CSC) tre anni prima nella Gap-Marsiglia e Chepe González nel 1996 nella Gap-Valence, mentre nel 1991 Gianni Bugno firmò la seconda vittoria consecutiva all'Alpe d'Huez, la cui frazione quell'anno partiva ancora da Gap. Soddisfazioni azzurre più indietro nel tempo nella classica Gap-Briançon vinta da Coppi nel '51 e da Battistini nel '60, mentre Defilippis s'impose nel '56 nella tappa che, come quest'anno, sconfinava in Italia, sfilando a braccia alzate sul traguardo della Gap-Torino.

Pinerolo

Il Tour de France sconfina in Italia arrivando a Pinerolo, città che, curiosamente, ha un gemellaggio proprio con la francese Gap dal 1963. Nella sua storia a Pinerolo si sono alternate diverse dominazioni tra Savoia e Francia e proprio durante un periodo di occupazione francese è nata la leggenda della "Maschera di Ferro", la cui rievocazione storia è una delle manifestazioni più importanti e conosciute della città. Un'altra curiosità in campo sportivo lega Pinerolo all'Uruguay: una delle squadre di calcio più famose del sudamerica, in Peñarol di Montevideo, prende il nome proprio dal comune piemontese.

Gap

Oltre che numerosi arrivi, la cittadina di Gap ha ospitato anche parecchie partenze di tappe della Grande Boucle. La più recente, nel 2006, con arrivo all'Alpe d'Huez, vide una lunga fuga avvantaggiarsi nei chilometri iniziali, con Frank Schleck che riuscì a precedere Damiano Cunego e Stefano Garzelli (il varesino transitò per primo sull'Izoard) e cogliere il primo dei suoi due successi al Tour. Una fuga premiò anche Jakob Piil (anche lui in maglia CSC) tre anni prima nella Gap-Marsiglia e Chepe González nel 1996 nella Gap-Valence, mentre nel 1991 Gianni Bugno firmò la seconda vittoria consecutiva all'Alpe d'Huez, la cui frazione quell'anno partiva ancora da Gap. Soddisfazioni azzurre più indietro nel tempo nella classica Gap-Briançon vinta da Coppi nel '51 e da Battistini nel '60, mentre Defilippis s'impose nel '56 nella tappa che, come quest'anno, sconfinava in Italia, sfilando a braccia alzate sul traguardo della Gap-Torino.

Pinerolo

Il Tour de France sconfina in Italia arrivando a Pinerolo, città che, curiosamente, ha un gemellaggio proprio con la francese Gap dal 1963. Nella sua storia a Pinerolo si sono alternate diverse dominazioni tra Savoia e Francia e proprio durante un periodo di occupazione francese è nata la leggenda della "Maschera di Ferro", la cui rievocazione storia è una delle manifestazioni più importanti e conosciute della città. Un'altra curiosità in campo sportivo lega Pinerolo all'Uruguay: una delle squadre di calcio più famose del sudamerica, in Peñarol di Montevideo, prende il nome proprio dal comune piemontese.

Gap

Oltre che numerosi arrivi, la cittadina di Gap ha ospitato anche parecchie partenze di tappe della Grande Boucle. La più recente, nel 2006, con arrivo all'Alpe d'Huez, vide una lunga fuga avvantaggiarsi nei chilometri iniziali, con Frank Schleck che riuscì a precedere Damiano Cunego e Stefano Garzelli (il varesino transitò per primo sull'Izoard) e cogliere il primo dei suoi due successi al Tour. Una fuga premiò anche Jakob Piil (anche lui in maglia CSC) tre anni prima nella Gap-Marsiglia e Chepe González nel 1996 nella Gap-Valence, mentre nel 1991 Gianni Bugno firmò la seconda vittoria consecutiva all'Alpe d'Huez, la cui frazione quell'anno partiva ancora da Gap. Soddisfazioni azzurre più indietro nel tempo nella classica Gap-Briançon vinta da Coppi nel '51 e da Battistini nel '60, mentre Defilippis s'impose nel '56 nella tappa che, come quest'anno, sconfinava in Italia, sfilando a braccia alzate sul traguardo della Gap-Torino.

Pinerolo

Il Tour de France sconfina in Italia arrivando a Pinerolo, città che, curiosamente, ha un gemellaggio proprio con la francese Gap dal 1963. Nella sua storia a Pinerolo si sono alternate diverse dominazioni tra Savoia e Francia e proprio durante un periodo di occupazione francese è nata la leggenda della "Maschera di Ferro", la cui rievocazione storia è una delle manifestazioni più importanti e conosciute della città. Un'altra curiosità in campo sportivo lega Pinerolo all'Uruguay: una delle squadre di calcio più famose del sudamerica, in Peñarol di Montevideo, prende il nome proprio dal comune piemontese.

Meteo

12.30 - Gap
14.55 - Briançon
17.20 - Pinerolo

Soggetti Alternativi

Atleta esperto giunto alla sua sesta partecipazione al Tour de France (cinque quelli portati a termine), oltre ad aver preso parte anche a quattro Vuelta di Spagna (tre quelle concluse). Dopo gli esordi nella Relax-Fuenlabrada ha vestito le maglie di Us Postal, Discovery Channel, Astana e da questa stagione Saxo Bank. Può essere considerato come uno dei gregari per eccellenza, dal momento che è uno di quei corridori votati praticamente in toto ai propri capitani (nella fattispecie è uno degli uomini più fidati di Alberto Contador). Nessuna vittoria in undici stagioni da professionista in cui si annoverano ben pochi piazzamenti: tra i più importanti il 3° posto nel campionato nazionale spagnolo 2003 ed i terzi posti alla Clasica de Almeria 2004 e in una tappa del Delfinato 2005. Il suo compito in questa Grande Boucle sarà quello di essere uomo-ombra di Contador quando l'occasione lo richiede. Se dovesse andare in fuga potremmo dire di assistere ad una situazione nuova, anzi...Noval!

Vivian Ghianni

Atleta esperto giunto alla sua sesta partecipazione al Tour de France (cinque quelli portati a termine), oltre ad aver preso parte anche a quattro Vuelta di Spagna (tre quelle concluse). Dopo gli esordi nella Relax-Fuenlabrada ha vestito le maglie di Us Postal, Discovery Channel, Astana e da questa stagione Saxo Bank. Può essere considerato come uno dei gregari per eccellenza, dal momento che è uno di quei corridori votati praticamente in toto ai propri capitani (nella fattispecie è uno degli uomini più fidati di Alberto Contador). Nessuna vittoria in undici stagioni da professionista in cui si annoverano ben pochi piazzamenti: tra i più importanti il 3° posto nel campionato nazionale spagnolo 2003 ed i terzi posti alla Clasica de Almeria 2004 e in una tappa del Delfinato 2005. Il suo compito in questa Grande Boucle sarà quello di essere uomo-ombra di Contador quando l'occasione lo richiede. Se dovesse andare in fuga potremmo dire di assistere ad una situazione nuova, anzi...Noval!

Atleta esperto giunto alla sua sesta partecipazione al Tour de France (cinque quelli portati a termine), oltre ad aver preso parte anche a quattro Vuelta di Spagna (tre quelle concluse). Dopo gli esordi nella Relax-Fuenlabrada ha vestito le maglie di Us Postal, Discovery Channel, Astana e da questa stagione Saxo Bank. Può essere considerato come uno dei gregari per eccellenza, dal momento che è uno di quei corridori votati praticamente in toto ai propri capitani (nella fattispecie è uno degli uomini più fidati di Alberto Contador). Nessuna vittoria in undici stagioni da professionista in cui si annoverano ben pochi piazzamenti: tra i più importanti il 3° posto nel campionato nazionale spagnolo 2003 ed i terzi posti alla Clasica de Almeria 2004 e in una tappa del Delfinato 2005. Il suo compito in questa Grande Boucle sarà quello di essere uomo-ombra di Contador quando l'occasione lo richiede. Se dovesse andare in fuga potremmo dire di assistere ad una situazione nuova, anzi...Noval!

Atleta esperto giunto alla sua sesta partecipazione al Tour de France (cinque quelli portati a termine), oltre ad aver preso parte anche a quattro Vuelta di Spagna (tre quelle concluse). Dopo gli esordi nella Relax-Fuenlabrada ha vestito le maglie di Us Postal, Discovery Channel, Astana e da questa stagione Saxo Bank. Può essere considerato come uno dei gregari per eccellenza, dal momento che è uno di quei corridori votati praticamente in toto ai propri capitani (nella fattispecie è uno degli uomini più fidati di Alberto Contador). Nessuna vittoria in undici stagioni da professionista in cui si annoverano ben pochi piazzamenti: tra i più importanti il 3° posto nel campionato nazionale spagnolo 2003 ed i terzi posti alla Clasica de Almeria 2004 e in una tappa del Delfinato 2005. Il suo compito in questa Grande Boucle sarà quello di essere uomo-ombra di Contador quando l'occasione lo richiede. Se dovesse andare in fuga potremmo dire di assistere ad una situazione nuova, anzi...Noval!

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Atleta esperto giunto alla sua sesta partecipazione al Tour de France (cinque quelli portati a termine), oltre ad aver preso parte anche a quattro Vuelta di Spagna (tre quelle concluse). Dopo gli esordi nella Relax-Fuenlabrada ha vestito le maglie di Us Postal, Discovery Channel, Astana e da questa stagione Saxo Bank. Può essere considerato come uno dei gregari per eccellenza, dal momento che è uno di quei corridori votati praticamente in toto ai propri capitani (nella fattispecie è uno degli uomini più fidati di Alberto Contador). Nessuna vittoria in undici stagioni da professionista in cui si annoverano ben pochi piazzamenti: tra i più importanti il 3° posto nel campionato nazionale spagnolo 2003 ed i terzi posti alla Clasica de Almeria 2004 e in una tappa del Delfinato 2005. Il suo compito in questa Grande Boucle sarà quello di essere uomo-ombra di Contador quando l'occasione lo richiede. Se dovesse andare in fuga potremmo dire di assistere ad una situazione nuova, anzi...Noval!

TourTweet

MarkCavendish: Nessun segno di Bernie quando mi sono svegliato questa mattina. Forse stava preparando la colazione... No. Non ha neanche lasciato il numero di telefono. Che bastardo.

nicholasroche: Finale insidioso verso Pinerolo! Proveremo ad entrare nella fuga!

Roman86_K: @nicholasroche anche domani, ma stai in gruppo :) Sei in classifica! Io devo migliorare e vincere una tappa! :))

CARLOSBARREDO: @Roman86_K hahahahahaha buona idea... dormi bene e ci proveremo di nuovo domani!!!

richie_porte: Capitan Ovvio... ma oggi è stata veloce!

La classifica al contrario

Julian DeanIl bello del ciclismo è che anche un velocista, un bel giorno, può inventarsi attaccante e vincere una tappa sui Pirenei o sulle Alpi. I lettori più distratti penseranno che stiamo parlando di Thor Hushovd, e invece, anche se siamo nella stessa squadra, ogni riferimento è puramente (e non casualmente) indirizzato a Julian Dean. Il quale a giorni alterni prova a tirare volate a Tyler Farrar, ma quando può si prende sempre quei 5' di libertà per provare a dire la sua negli ordini d'arrivo al contrario. A Lourdes (guardacaso anche lì il suo capitano Hushovd vinse la tappa ordinaria) il neozelandese chiuse al secondo posto. Ieri invece non ha fatto sconti a nessuno e si è aggiudicato la tappa al contrario con uno splendido colpo da finisseur.
Dean ha preceduto Hivert e Gène di 56", Burghardt (già quarto l'altro giorno) di 1'11" e Charteau di 1'22". Thorone, che a Gap ha piegato Boasson Hagen e Hesjedal, paga al nostro 16'47".
In classifica Andrey Amador, al secolo CicloAmador per le sue indubbie doti velocipedistiche, è sempre primo, ma ieri è stato il giorno in cui Vincent Jérôme ha fatto un nuovo - e forse definitivo - balzo indietro. Il caro Perdent ha perso oltre 8' dalla maglia nera, che sommati ai precedenti 9'29" fanno 17'41": quarto in una classifica che fino a pochi giorni fa dominava, ce ne sarebbe di che chiudere col ciclismo per la delusione. La piazza d'onore è ora occupata da Fabio Sabatini, che come una formichina silenziosa ha giorno per giorno migliorato il suo rendimento, ed ora è a un passo dal paradiso. Certo, questo passo è lungo 9'49", ovvero il distacco che separa l'italiano dal Casanova di San José. Però intanto una ventina di secondi tra domenica e ieri il buon Fabio li ha recuperati, non è detto che debba interrompere la sua rimonta proprio sul più bello.
Completano la top 5 della generale Danny Pate, terzo a 17'25" da Amador, e Marcus Burghardt, ancora lui, quinto a 22'22". Thomas Voeckler ha vissuto un altro giorno in maglia gialla, ed è sempre più lontano dai vertici della classifica che conta: per ora il distacco è di 2h53'29", e l'appuntamento è sulle Alpi per sforare quota 3 ore. Non sarà facile, anche perché T-Blanc non sta dimostrando una grande gamba in questo Tour (...), ma siamo certi che già oggi questo simbolico muro verrà abbattuto.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Julian DeanIl bello del ciclismo è che anche un velocista, un bel giorno, può inventarsi attaccante e vincere una tappa sui Pirenei o sulle Alpi. I lettori più distratti penseranno che stiamo parlando di Thor Hushovd, e invece, anche se siamo nella stessa squadra, ogni riferimento è puramente (e non casualmente) indirizzato a Julian Dean. Il quale a giorni alterni prova a tirare volate a Tyler Farrar, ma quando può si prende sempre quei 5' di libertà per provare a dire la sua negli ordini d'arrivo al contrario. A Lourdes (guardacaso anche lì il suo capitano Hushovd vinse la tappa ordinaria) il neozelandese chiuse al secondo posto. Ieri invece non ha fatto sconti a nessuno e si è aggiudicato la tappa al contrario con uno splendido colpo da finisseur.
Dean ha preceduto Hivert e Gène di 56", Burghardt (già quarto l'altro giorno) di 1'11" e Charteau di 1'22". Thorone, che a Gap ha piegato Boasson Hagen e Hesjedal, paga al nostro 16'47".
In classifica Andrey Amador, al secolo CicloAmador per le sue indubbie doti velocipedistiche, è sempre primo, ma ieri è stato il giorno in cui Vincent Jérôme ha fatto un nuovo - e forse definitivo - balzo indietro. Il caro Perdent ha perso oltre 8' dalla maglia nera, che sommati ai precedenti 9'29" fanno 17'41": quarto in una classifica che fino a pochi giorni fa dominava, ce ne sarebbe di che chiudere col ciclismo per la delusione. La piazza d'onore è ora occupata da Fabio Sabatini, che come una formichina silenziosa ha giorno per giorno migliorato il suo rendimento, ed ora è a un passo dal paradiso. Certo, questo passo è lungo 9'49", ovvero il distacco che separa l'italiano dal Casanova di San José. Però intanto una ventina di secondi tra domenica e ieri il buon Fabio li ha recuperati, non è detto che debba interrompere la sua rimonta proprio sul più bello.
Completano la top 5 della generale Danny Pate, terzo a 17'25" da Amador, e Marcus Burghardt, ancora lui, quinto a 22'22". Thomas Voeckler ha vissuto un altro giorno in maglia gialla, ed è sempre più lontano dai vertici della classifica che conta: per ora il distacco è di 2h53'29", e l'appuntamento è sulle Alpi per sforare quota 3 ore. Non sarà facile, anche perché T-Blanc non sta dimostrando una grande gamba in questo Tour (...), ma siamo certi che già oggi questo simbolico muro verrà abbattuto.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 17a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 17a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 17a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 17a tappa
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La classifica al contrario

Julian DeanIl bello del ciclismo è che anche un velocista, un bel giorno, può inventarsi attaccante e vincere una tappa sui Pirenei o sulle Alpi. I lettori più distratti penseranno che stiamo parlando di Thor Hushovd, e invece, anche se siamo nella stessa squadra, ogni riferimento è puramente (e non casualmente) indirizzato a Julian Dean. Il quale a giorni alterni prova a tirare volate a Tyler Farrar, ma quando può si prende sempre quei 5' di libertà per provare a dire la sua negli ordini d'arrivo al contrario. A Lourdes (guardacaso anche lì il suo capitano Hushovd vinse la tappa ordinaria) il neozelandese chiuse al secondo posto. Ieri invece non ha fatto sconti a nessuno e si è aggiudicato la tappa al contrario con uno splendido colpo da finisseur.
Dean ha preceduto Hivert e Gène di 56", Burghardt (già quarto l'altro giorno) di 1'11" e Charteau di 1'22". Thorone, che a Gap ha piegato Boasson Hagen e Hesjedal, paga al nostro 16'47".
In classifica Andrey Amador, al secolo CicloAmador per le sue indubbie doti velocipedistiche, è sempre primo, ma ieri è stato il giorno in cui Vincent Jérôme ha fatto un nuovo - e forse definitivo - balzo indietro. Il caro Perdent ha perso oltre 8' dalla maglia nera, che sommati ai precedenti 9'29" fanno 17'41": quarto in una classifica che fino a pochi giorni fa dominava, ce ne sarebbe di che chiudere col ciclismo per la delusione. La piazza d'onore è ora occupata da Fabio Sabatini, che come una formichina silenziosa ha giorno per giorno migliorato il suo rendimento, ed ora è a un passo dal paradiso. Certo, questo passo è lungo 9'49", ovvero il distacco che separa l'italiano dal Casanova di San José. Però intanto una ventina di secondi tra domenica e ieri il buon Fabio li ha recuperati, non è detto che debba interrompere la sua rimonta proprio sul più bello.
Completano la top 5 della generale Danny Pate, terzo a 17'25" da Amador, e Marcus Burghardt, ancora lui, quinto a 22'22". Thomas Voeckler ha vissuto un altro giorno in maglia gialla, ed è sempre più lontano dai vertici della classifica che conta: per ora il distacco è di 2h53'29", e l'appuntamento è sulle Alpi per sforare quota 3 ore. Non sarà facile, anche perché T-Blanc non sta dimostrando una grande gamba in questo Tour (...), ma siamo certi che già oggi questo simbolico muro verrà abbattuto.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Julian DeanIl bello del ciclismo è che anche un velocista, un bel giorno, può inventarsi attaccante e vincere una tappa sui Pirenei o sulle Alpi. I lettori più distratti penseranno che stiamo parlando di Thor Hushovd, e invece, anche se siamo nella stessa squadra, ogni riferimento è puramente (e non casualmente) indirizzato a Julian Dean. Il quale a giorni alterni prova a tirare volate a Tyler Farrar, ma quando può si prende sempre quei 5' di libertà per provare a dire la sua negli ordini d'arrivo al contrario. A Lourdes (guardacaso anche lì il suo capitano Hushovd vinse la tappa ordinaria) il neozelandese chiuse al secondo posto. Ieri invece non ha fatto sconti a nessuno e si è aggiudicato la tappa al contrario con uno splendido colpo da finisseur.
Dean ha preceduto Hivert e Gène di 56", Burghardt (già quarto l'altro giorno) di 1'11" e Charteau di 1'22". Thorone, che a Gap ha piegato Boasson Hagen e Hesjedal, paga al nostro 16'47".
In classifica Andrey Amador, al secolo CicloAmador per le sue indubbie doti velocipedistiche, è sempre primo, ma ieri è stato il giorno in cui Vincent Jérôme ha fatto un nuovo - e forse definitivo - balzo indietro. Il caro Perdent ha perso oltre 8' dalla maglia nera, che sommati ai precedenti 9'29" fanno 17'41": quarto in una classifica che fino a pochi giorni fa dominava, ce ne sarebbe di che chiudere col ciclismo per la delusione. La piazza d'onore è ora occupata da Fabio Sabatini, che come una formichina silenziosa ha giorno per giorno migliorato il suo rendimento, ed ora è a un passo dal paradiso. Certo, questo passo è lungo 9'49", ovvero il distacco che separa l'italiano dal Casanova di San José. Però intanto una ventina di secondi tra domenica e ieri il buon Fabio li ha recuperati, non è detto che debba interrompere la sua rimonta proprio sul più bello.
Completano la top 5 della generale Danny Pate, terzo a 17'25" da Amador, e Marcus Burghardt, ancora lui, quinto a 22'22". Thomas Voeckler ha vissuto un altro giorno in maglia gialla, ed è sempre più lontano dai vertici della classifica che conta: per ora il distacco è di 2h53'29", e l'appuntamento è sulle Alpi per sforare quota 3 ore. Non sarà facile, anche perché T-Blanc non sta dimostrando una grande gamba in questo Tour (...), ma siamo certi che già oggi questo simbolico muro verrà abbattuto.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Julian DeanIl bello del ciclismo è che anche un velocista, un bel giorno, può inventarsi attaccante e vincere una tappa sui Pirenei o sulle Alpi. I lettori più distratti penseranno che stiamo parlando di Thor Hushovd, e invece, anche se siamo nella stessa squadra, ogni riferimento è puramente (e non casualmente) indirizzato a Julian Dean. Il quale a giorni alterni prova a tirare volate a Tyler Farrar, ma quando può si prende sempre quei 5' di libertà per provare a dire la sua negli ordini d'arrivo al contrario. A Lourdes (guardacaso anche lì il suo capitano Hushovd vinse la tappa ordinaria) il neozelandese chiuse al secondo posto. Ieri invece non ha fatto sconti a nessuno e si è aggiudicato la tappa al contrario con uno splendido colpo da finisseur.
Dean ha preceduto Hivert e Gène di 56", Burghardt (già quarto l'altro giorno) di 1'11" e Charteau di 1'22". Thorone, che a Gap ha piegato Boasson Hagen e Hesjedal, paga al nostro 16'47".
In classifica Andrey Amador, al secolo CicloAmador per le sue indubbie doti velocipedistiche, è sempre primo, ma ieri è stato il giorno in cui Vincent Jérôme ha fatto un nuovo - e forse definitivo - balzo indietro. Il caro Perdent ha perso oltre 8' dalla maglia nera, che sommati ai precedenti 9'29" fanno 17'41": quarto in una classifica che fino a pochi giorni fa dominava, ce ne sarebbe di che chiudere col ciclismo per la delusione. La piazza d'onore è ora occupata da Fabio Sabatini, che come una formichina silenziosa ha giorno per giorno migliorato il suo rendimento, ed ora è a un passo dal paradiso. Certo, questo passo è lungo 9'49", ovvero il distacco che separa l'italiano dal Casanova di San José. Però intanto una ventina di secondi tra domenica e ieri il buon Fabio li ha recuperati, non è detto che debba interrompere la sua rimonta proprio sul più bello.
Completano la top 5 della generale Danny Pate, terzo a 17'25" da Amador, e Marcus Burghardt, ancora lui, quinto a 22'22". Thomas Voeckler ha vissuto un altro giorno in maglia gialla, ed è sempre più lontano dai vertici della classifica che conta: per ora il distacco è di 2h53'29", e l'appuntamento è sulle Alpi per sforare quota 3 ore. Non sarà facile, anche perché T-Blanc non sta dimostrando una grande gamba in questo Tour (...), ma siamo certi che già oggi questo simbolico muro verrà abbattuto.

Marco Grassi

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Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano