Il Portale del Ciclismo professionistico

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Dopo tre giorni consecutivi sui Pirenei il Tour de France dà un'altra chance ai velocisti (nel weekend per evitare un afflusso ingestibile di tifosi in montagna), l'ultima prima dell'arrivo sui Campi Elisi. Lungo i 192 km tra Limoux e Montpellier non presenta insidie particolari: c'è solo un gpm di quarta categoria, la Côte de Villespassans, posizionato al km 82 di corsa; qualche spunto degno di interesse potremmo averlo, invece, a 47 km dall'arrivo perché in località Montagnac è posto il traguardo volante che assegnerà punti importanti per la classifica della maglia verde. Per il resto il copione dovrebbe essere quello classico. una fuga di quattro o cinque uomini tenuta sotto controllo dalle squadre dei velocisti per essere poi ripresa a poca distanza da Montpellier.

Dopo tre giorni molto difficili per Mark Cavendish, tra salite e accuse dei colleghi di essersi attaccato alle ammiraglie (pare che nel giorno di Saint Flour un ds della HTC abbia reclamato con la giuria per un passaggio di borraccia "lungo" per aiutare Amador - della Movistar - a rientrare nel gruppetto con la squadra spagnola che è stata poi multata), lo sprinter dell'Isola di Man torna ad essere il grande favorito nelle quotazioni di Betclic.it e viene dato addirittura a 1.50: dopo le parole di Rojas e Gilbert, però, tutti cercheranno di rendergli la vita più difficile possibile e nel finale non faranno sconti. Greipel è ancora una volta il secondo favorito, a 6.50, seguito da Farrar e Rojas, a 10, e da Petacchi, a 12. Almeno in partenza non viene scartata neanche l'ipotesi fuga da lontano: la quota "altro" è di 1.75.

Limoux

Limoux, piccolo paese della Linguadoca, è famosissimo per il suo particolarissimo Carnevale dove, per una settimana intera, si alternano per le strade bande e Pierrots. Gli abitanti di Limoux vanno fieri di questa festività vista come folklore allo stato puro. Le feste non si fermano alla settimana carnascialesca ma cominciano nel mese di gennaio e si protraggono per tutti i week-end del mese di marzo. Spettatori e persone in maschera danno vita a una vera e propria commedia improvvisata con diversi strumenti musicali. Secondo una tradizione che risalirebbe al XIV secolo il popolo festeggia, il martedì grasso, la fine delle regalie al monastero di Prouille percorrendo le vie del paese lanciando in aria doni e farina. Dal 1604 il carnevale si celebra a Limoux.

Montpellier

Ben 29 le precedenti edizioni in cui Montpellier ha ospitato una partenza o un arrivo di tappa (spesso entrambe). L'ultima volta, nel 2009, al termine della cronosquadre vinta dall'Astana di Armstrong e Contador, furono solo pochissimi centesimi di secondo ad impedire al texano di rivestire la maglia gialla, a vantaggio di Fabian Cancellara. In precedenza, nel 2007 e nel 2005 due sprint vincenti di Hunter e McEwen furono l'epilogo di una tappa che si concludeva a Montpellier. Nel '94, invece, a porre la sua firma fu Rolf Sörensen, al termine di una fuga comprendente anche Massimo Ghirotto, mentre il giorno successivo, nella Montpellier-Carpentras, assistemmo allo splendido assolo di Eros Poli sul Ventoux.

Marco Fiorilla
Limoux

Limoux, piccolo paese della Linguadoca, è famosissimo per il suo particolarissimo Carnevale dove, per una settimana intera, si alternano per le strade bande e Pierrots. Gli abitanti di Limoux vanno fieri di questa festività vista come folklore allo stato puro. Le feste non si fermano alla settimana carnascialesca ma cominciano nel mese di gennaio e si protraggono per tutti i week-end del mese di marzo. Spettatori e persone in maschera danno vita a una vera e propria commedia improvvisata con diversi strumenti musicali. Secondo una tradizione che risalirebbe al XIV secolo il popolo festeggia, il martedì grasso, la fine delle regalie al monastero di Prouille percorrendo le vie del paese lanciando in aria doni e farina. Dal 1604 il carnevale si celebra a Limoux.

Montpellier

Ben 29 le precedenti edizioni in cui Montpellier ha ospitato una partenza o un arrivo di tappa (spesso entrambe). L'ultima volta, nel 2009, al termine della cronosquadre vinta dall'Astana di Armstrong e Contador, furono solo pochissimi centesimi di secondo ad impedire al texano di rivestire la maglia gialla, a vantaggio di Fabian Cancellara. In precedenza, nel 2007 e nel 2005 due sprint vincenti di Hunter e McEwen furono l'epilogo di una tappa che si concludeva a Montpellier. Nel '94, invece, a porre la sua firma fu Rolf Sörensen, al termine di una fuga comprendente anche Massimo Ghirotto, mentre il giorno successivo, nella Montpellier-Carpentras, assistemmo allo splendido assolo di Eros Poli sul Ventoux.

Limoux

Limoux, piccolo paese della Linguadoca, è famosissimo per il suo particolarissimo Carnevale dove, per una settimana intera, si alternano per le strade bande e Pierrots. Gli abitanti di Limoux vanno fieri di questa festività vista come folklore allo stato puro. Le feste non si fermano alla settimana carnascialesca ma cominciano nel mese di gennaio e si protraggono per tutti i week-end del mese di marzo. Spettatori e persone in maschera danno vita a una vera e propria commedia improvvisata con diversi strumenti musicali. Secondo una tradizione che risalirebbe al XIV secolo il popolo festeggia, il martedì grasso, la fine delle regalie al monastero di Prouille percorrendo le vie del paese lanciando in aria doni e farina. Dal 1604 il carnevale si celebra a Limoux.

Montpellier

Ben 29 le precedenti edizioni in cui Montpellier ha ospitato una partenza o un arrivo di tappa (spesso entrambe). L'ultima volta, nel 2009, al termine della cronosquadre vinta dall'Astana di Armstrong e Contador, furono solo pochissimi centesimi di secondo ad impedire al texano di rivestire la maglia gialla, a vantaggio di Fabian Cancellara. In precedenza, nel 2007 e nel 2005 due sprint vincenti di Hunter e McEwen furono l'epilogo di una tappa che si concludeva a Montpellier. Nel '94, invece, a porre la sua firma fu Rolf Sörensen, al termine di una fuga comprendente anche Massimo Ghirotto, mentre il giorno successivo, nella Montpellier-Carpentras, assistemmo allo splendido assolo di Eros Poli sul Ventoux.

Limoux

Limoux, piccolo paese della Linguadoca, è famosissimo per il suo particolarissimo Carnevale dove, per una settimana intera, si alternano per le strade bande e Pierrots. Gli abitanti di Limoux vanno fieri di questa festività vista come folklore allo stato puro. Le feste non si fermano alla settimana carnascialesca ma cominciano nel mese di gennaio e si protraggono per tutti i week-end del mese di marzo. Spettatori e persone in maschera danno vita a una vera e propria commedia improvvisata con diversi strumenti musicali. Secondo una tradizione che risalirebbe al XIV secolo il popolo festeggia, il martedì grasso, la fine delle regalie al monastero di Prouille percorrendo le vie del paese lanciando in aria doni e farina. Dal 1604 il carnevale si celebra a Limoux.

Montpellier

Ben 29 le precedenti edizioni in cui Montpellier ha ospitato una partenza o un arrivo di tappa (spesso entrambe). L'ultima volta, nel 2009, al termine della cronosquadre vinta dall'Astana di Armstrong e Contador, furono solo pochissimi centesimi di secondo ad impedire al texano di rivestire la maglia gialla, a vantaggio di Fabian Cancellara. In precedenza, nel 2007 e nel 2005 due sprint vincenti di Hunter e McEwen furono l'epilogo di una tappa che si concludeva a Montpellier. Nel '94, invece, a porre la sua firma fu Rolf Sörensen, al termine di una fuga comprendente anche Massimo Ghirotto, mentre il giorno successivo, nella Montpellier-Carpentras, assistemmo allo splendido assolo di Eros Poli sul Ventoux.

Limoux

Limoux, piccolo paese della Linguadoca, è famosissimo per il suo particolarissimo Carnevale dove, per una settimana intera, si alternano per le strade bande e Pierrots. Gli abitanti di Limoux vanno fieri di questa festività vista come folklore allo stato puro. Le feste non si fermano alla settimana carnascialesca ma cominciano nel mese di gennaio e si protraggono per tutti i week-end del mese di marzo. Spettatori e persone in maschera danno vita a una vera e propria commedia improvvisata con diversi strumenti musicali. Secondo una tradizione che risalirebbe al XIV secolo il popolo festeggia, il martedì grasso, la fine delle regalie al monastero di Prouille percorrendo le vie del paese lanciando in aria doni e farina. Dal 1604 il carnevale si celebra a Limoux.

Montpellier

Ben 29 le precedenti edizioni in cui Montpellier ha ospitato una partenza o un arrivo di tappa (spesso entrambe). L'ultima volta, nel 2009, al termine della cronosquadre vinta dall'Astana di Armstrong e Contador, furono solo pochissimi centesimi di secondo ad impedire al texano di rivestire la maglia gialla, a vantaggio di Fabian Cancellara. In precedenza, nel 2007 e nel 2005 due sprint vincenti di Hunter e McEwen furono l'epilogo di una tappa che si concludeva a Montpellier. Nel '94, invece, a porre la sua firma fu Rolf Sörensen, al termine di una fuga comprendente anche Massimo Ghirotto, mentre il giorno successivo, nella Montpellier-Carpentras, assistemmo allo splendido assolo di Eros Poli sul Ventoux.

Limoux

Limoux, piccolo paese della Linguadoca, è famosissimo per il suo particolarissimo Carnevale dove, per una settimana intera, si alternano per le strade bande e Pierrots. Gli abitanti di Limoux vanno fieri di questa festività vista come folklore allo stato puro. Le feste non si fermano alla settimana carnascialesca ma cominciano nel mese di gennaio e si protraggono per tutti i week-end del mese di marzo. Spettatori e persone in maschera danno vita a una vera e propria commedia improvvisata con diversi strumenti musicali. Secondo una tradizione che risalirebbe al XIV secolo il popolo festeggia, il martedì grasso, la fine delle regalie al monastero di Prouille percorrendo le vie del paese lanciando in aria doni e farina. Dal 1604 il carnevale si celebra a Limoux.

Montpellier

Ben 29 le precedenti edizioni in cui Montpellier ha ospitato una partenza o un arrivo di tappa (spesso entrambe). L'ultima volta, nel 2009, al termine della cronosquadre vinta dall'Astana di Armstrong e Contador, furono solo pochissimi centesimi di secondo ad impedire al texano di rivestire la maglia gialla, a vantaggio di Fabian Cancellara. In precedenza, nel 2007 e nel 2005 due sprint vincenti di Hunter e McEwen furono l'epilogo di una tappa che si concludeva a Montpellier. Nel '94, invece, a porre la sua firma fu Rolf Sörensen, al termine di una fuga comprendente anche Massimo Ghirotto, mentre il giorno successivo, nella Montpellier-Carpentras, assistemmo allo splendido assolo di Eros Poli sul Ventoux.

Meteo

12.50 - Limoux
15.05 - Pierrerue
17.20 - Montpellier

Soggetti Alternativi

E' alla seconda esperienza consecutiva al Tour de France dopo quello portato a termine lo scorso anno. Atleta dotato di un gran fisico, fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra conquistando anche titoli italiani su pista nell'inseguimento (per lui anche un tricolore nel quartetto anche tra i professionisti). Molto forte sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, dopo una prima stagione di rodaggio si è fatto spesso notare lo scorso anno con belle prestazioni: su tutte la vittoria al Giro del Veneto ed il 5° posto nella Gand-Wevelgem. Quest'anno non è ancora riuscito a vincere ma in questo Tour de France, quando non è chiamato al duro lavoro di gregariato per Ivan Basso, può cercare di entrare nella fuga buona o di buttarsi nella mischia degli sprint, cosa che, peraltro, gli è già riuscita. Attenti, può essere un...Oss duro per tutti!

Vivian Ghianni

E' alla seconda esperienza consecutiva al Tour de France dopo quello portato a termine lo scorso anno. Atleta dotato di un gran fisico, fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra conquistando anche titoli italiani su pista nell'inseguimento (per lui anche un tricolore nel quartetto anche tra i professionisti). Molto forte sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, dopo una prima stagione di rodaggio si è fatto spesso notare lo scorso anno con belle prestazioni: su tutte la vittoria al Giro del Veneto ed il 5° posto nella Gand-Wevelgem. Quest'anno non è ancora riuscito a vincere ma in questo Tour de France, quando non è chiamato al duro lavoro di gregariato per Ivan Basso, può cercare di entrare nella fuga buona o di buttarsi nella mischia degli sprint, cosa che, peraltro, gli è già riuscita. Attenti, può essere un...Oss duro per tutti!

E' alla seconda esperienza consecutiva al Tour de France dopo quello portato a termine lo scorso anno. Atleta dotato di un gran fisico, fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra conquistando anche titoli italiani su pista nell'inseguimento (per lui anche un tricolore nel quartetto anche tra i professionisti). Molto forte sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, dopo una prima stagione di rodaggio si è fatto spesso notare lo scorso anno con belle prestazioni: su tutte la vittoria al Giro del Veneto ed il 5° posto nella Gand-Wevelgem. Quest'anno non è ancora riuscito a vincere ma in questo Tour de France, quando non è chiamato al duro lavoro di gregariato per Ivan Basso, può cercare di entrare nella fuga buona o di buttarsi nella mischia degli sprint, cosa che, peraltro, gli è già riuscita. Attenti, può essere un...Oss duro per tutti!

E' alla seconda esperienza consecutiva al Tour de France dopo quello portato a termine lo scorso anno. Atleta dotato di un gran fisico, fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra conquistando anche titoli italiani su pista nell'inseguimento (per lui anche un tricolore nel quartetto anche tra i professionisti). Molto forte sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, dopo una prima stagione di rodaggio si è fatto spesso notare lo scorso anno con belle prestazioni: su tutte la vittoria al Giro del Veneto ed il 5° posto nella Gand-Wevelgem. Quest'anno non è ancora riuscito a vincere ma in questo Tour de France, quando non è chiamato al duro lavoro di gregariato per Ivan Basso, può cercare di entrare nella fuga buona o di buttarsi nella mischia degli sprint, cosa che, peraltro, gli è già riuscita. Attenti, può essere un...Oss duro per tutti!

E' alla seconda esperienza consecutiva al Tour de France dopo quello portato a termine lo scorso anno. Atleta dotato di un gran fisico, fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra conquistando anche titoli italiani su pista nell'inseguimento (per lui anche un tricolore nel quartetto anche tra i professionisti). Molto forte sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, dopo una prima stagione di rodaggio si è fatto spesso notare lo scorso anno con belle prestazioni: su tutte la vittoria al Giro del Veneto ed il 5° posto nella Gand-Wevelgem. Quest'anno non è ancora riuscito a vincere ma in questo Tour de France, quando non è chiamato al duro lavoro di gregariato per Ivan Basso, può cercare di entrare nella fuga buona o di buttarsi nella mischia degli sprint, cosa che, peraltro, gli è già riuscita. Attenti, può essere un...Oss duro per tutti!

E' alla seconda esperienza consecutiva al Tour de France dopo quello portato a termine lo scorso anno. Atleta dotato di un gran fisico, fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra conquistando anche titoli italiani su pista nell'inseguimento (per lui anche un tricolore nel quartetto anche tra i professionisti). Molto forte sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, dopo una prima stagione di rodaggio si è fatto spesso notare lo scorso anno con belle prestazioni: su tutte la vittoria al Giro del Veneto ed il 5° posto nella Gand-Wevelgem. Quest'anno non è ancora riuscito a vincere ma in questo Tour de France, quando non è chiamato al duro lavoro di gregariato per Ivan Basso, può cercare di entrare nella fuga buona o di buttarsi nella mischia degli sprint, cosa che, peraltro, gli è già riuscita. Attenti, può essere un...Oss duro per tutti!

TourTweet

MBurghardt83: Già finita la prima parte del giorno. Controllo Antidoping. Era già sveglio così non è stato troppo male

andy_schleck: Non mi lamento mai dei controlli antidoping ma oggi ne ho avuto uno dopo l'arrivo e uno appena arrivato in hotel

andy_schleck: C'era solo un'ora in mezzo, ragazzi voi dovete parlarvi un po' meglio! Questo non va bene e non mostra rispetto per i corridori

manuelquinziato: Sull'ultima salita ho visto un bel gruppo di ragazzi con una foto di Xavi Tondo sulle loro t-shirts! Molto emozionante! Ci manchi Xavi!

laurenstendam: Tutto ok fino ad un certo punto. Nessuna frattura. Solo future cicatrici. Vedremo domani se riuscirò a partire. Grazie a tutti del supporto

La classifica al contrario

Andrey AmadorUtilizziamo le prime righe della nostra rubrica per rispondere alle centinaia di lettori che ci hanno scritto imbufaliti perché nella puntata di ieri non abbiamo messo la fotina di Andrey Amador, nuovo re della classifica al contrario. Ma benedetti ragazzi, state un po' calmi, la fotina viene dedicata al vincitore di tappa, da che mondo è mondo! E poi sapevamo, eravamo intimamente certi, che il Casanova di San José non avrebbe tardato a far sua una frazione, spinto più che mai dal pensiero di possedere il simbolo del primato inverso. E infatti, non passano nemmeno 24 ore, che il bel centramericano, al grido di «Amador non è certo un pollo!» fa sua la tappa di Plateau de Beille, una delle più prestigiose dell'intero Tour.
E vince, il nostro CicloAmador, con la maglia nera, dimostrando che le sue spalle sono abbastanza larghe per gestire anche tutte le pressioni che comporta il solo indossare quella casacca così carica di storia. Una casacca per cui si sarebbe disposti a tutto o quasi (si dice che Andrey abbia finto una foratura l'altro giorno, per avvantaggiarsi nel finale della frazione di Lourdes), e che una volta che la indossi ti dà una carica in più, ma una volta che la perdi vai dritto dritto in depressione.
Ne sa qualcosa Vincent Jérôme, 12 giorni di dominio in nero, e ora che non è più leader di niente, ha perso praticamente il senso di identità, vagola per il gruppo chiedendosi «ma io chi sono? da dove vengo? dove vado?», ovvero le tipiche domande che ormai fanno scendere il latte alle ginocchia anche ai filosofi più vetusti. Vagolando vagolando, il caro Perdent prende un'altra piccola bastonata pirenaica, lascia per strada 3'01" e vede allontanarsi il primo, che ormai lo precede in classifica di 7'54".
La tappa, posto il grande margine che i nostri eroi hanno messo tra sé e quei trenini radiocomandati che hanno lottato per il successo ordinario (per la cronaca: Jelle Vanendert chiude a 27'35" da Amador), vede in realtà distacchi abbastanza contenuti tra i big della classifica al contrario. A Plateau Amador precede il nostro Leonardo Bertagnolli (miglior piazzamento per un italiano in questa edizione della Grande Boucle) di 26", identico distacco di Fofonov; quarto al traguardo è Turgot a 36", quinto Dumoulin a 41". In classifica il Casanova di San José rafforza la propria leadership: del ritardo di Jérôme abbiamo già detto, poi Sabatini segue in terza posizione a 8'33" da CicloAmador, Engoulvent è già lontanissimo a 18'56", Pate quinto paga 20'50". Thomas Voeckler, che non riesce a schiodarsi dall'ultima posizione, è a 2h41'32": ma abbia coraggio, T-Blanc, ché non gli può andare sempre così male: e prima o poi, se ci crede fermamente, riuscirà a cedere quell'infamante maglia gialla!

Marco Grassi

La classifica al contrario

Andrey AmadorUtilizziamo le prime righe della nostra rubrica per rispondere alle centinaia di lettori che ci hanno scritto imbufaliti perché nella puntata di ieri non abbiamo messo la fotina di Andrey Amador, nuovo re della classifica al contrario. Ma benedetti ragazzi, state un po' calmi, la fotina viene dedicata al vincitore di tappa, da che mondo è mondo! E poi sapevamo, eravamo intimamente certi, che il Casanova di San José non avrebbe tardato a far sua una frazione, spinto più che mai dal pensiero di possedere il simbolo del primato inverso. E infatti, non passano nemmeno 24 ore, che il bel centramericano, al grido di «Amador non è certo un pollo!» fa sua la tappa di Plateau de Beille, una delle più prestigiose dell'intero Tour.
E vince, il nostro CicloAmador, con la maglia nera, dimostrando che le sue spalle sono abbastanza larghe per gestire anche tutte le pressioni che comporta il solo indossare quella casacca così carica di storia. Una casacca per cui si sarebbe disposti a tutto o quasi (si dice che Andrey abbia finto una foratura l'altro giorno, per avvantaggiarsi nel finale della frazione di Lourdes), e che una volta che la indossi ti dà una carica in più, ma una volta che la perdi vai dritto dritto in depressione.
Ne sa qualcosa Vincent Jérôme, 12 giorni di dominio in nero, e ora che non è più leader di niente, ha perso praticamente il senso di identità, vagola per il gruppo chiedendosi «ma io chi sono? da dove vengo? dove vado?», ovvero le tipiche domande che ormai fanno scendere il latte alle ginocchia anche ai filosofi più vetusti. Vagolando vagolando, il caro Perdent prende un'altra piccola bastonata pirenaica, lascia per strada 3'01" e vede allontanarsi il primo, che ormai lo precede in classifica di 7'54".
La tappa, posto il grande margine che i nostri eroi hanno messo tra sé e quei trenini radiocomandati che hanno lottato per il successo ordinario (per la cronaca: Jelle Vanendert chiude a 27'35" da Amador), vede in realtà distacchi abbastanza contenuti tra i big della classifica al contrario. A Plateau Amador precede il nostro Leonardo Bertagnolli (miglior piazzamento per un italiano in questa edizione della Grande Boucle) di 26", identico distacco di Fofonov; quarto al traguardo è Turgot a 36", quinto Dumoulin a 41". In classifica il Casanova di San José rafforza la propria leadership: del ritardo di Jérôme abbiamo già detto, poi Sabatini segue in terza posizione a 8'33" da CicloAmador, Engoulvent è già lontanissimo a 18'56", Pate quinto paga 20'50". Thomas Voeckler, che non riesce a schiodarsi dall'ultima posizione, è a 2h41'32": ma abbia coraggio, T-Blanc, ché non gli può andare sempre così male: e prima o poi, se ci crede fermamente, riuscirà a cedere quell'infamante maglia gialla!

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 15a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 15a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 15a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 15a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 15a tappa

La classifica al contrario

Andrey AmadorUtilizziamo le prime righe della nostra rubrica per rispondere alle centinaia di lettori che ci hanno scritto imbufaliti perché nella puntata di ieri non abbiamo messo la fotina di Andrey Amador, nuovo re della classifica al contrario. Ma benedetti ragazzi, state un po' calmi, la fotina viene dedicata al vincitore di tappa, da che mondo è mondo! E poi sapevamo, eravamo intimamente certi, che il Casanova di San José non avrebbe tardato a far sua una frazione, spinto più che mai dal pensiero di possedere il simbolo del primato inverso. E infatti, non passano nemmeno 24 ore, che il bel centramericano, al grido di «Amador non è certo un pollo!» fa sua la tappa di Plateau de Beille, una delle più prestigiose dell'intero Tour.
E vince, il nostro CicloAmador, con la maglia nera, dimostrando che le sue spalle sono abbastanza larghe per gestire anche tutte le pressioni che comporta il solo indossare quella casacca così carica di storia. Una casacca per cui si sarebbe disposti a tutto o quasi (si dice che Andrey abbia finto una foratura l'altro giorno, per avvantaggiarsi nel finale della frazione di Lourdes), e che una volta che la indossi ti dà una carica in più, ma una volta che la perdi vai dritto dritto in depressione.
Ne sa qualcosa Vincent Jérôme, 12 giorni di dominio in nero, e ora che non è più leader di niente, ha perso praticamente il senso di identità, vagola per il gruppo chiedendosi «ma io chi sono? da dove vengo? dove vado?», ovvero le tipiche domande che ormai fanno scendere il latte alle ginocchia anche ai filosofi più vetusti. Vagolando vagolando, il caro Perdent prende un'altra piccola bastonata pirenaica, lascia per strada 3'01" e vede allontanarsi il primo, che ormai lo precede in classifica di 7'54".
La tappa, posto il grande margine che i nostri eroi hanno messo tra sé e quei trenini radiocomandati che hanno lottato per il successo ordinario (per la cronaca: Jelle Vanendert chiude a 27'35" da Amador), vede in realtà distacchi abbastanza contenuti tra i big della classifica al contrario. A Plateau Amador precede il nostro Leonardo Bertagnolli (miglior piazzamento per un italiano in questa edizione della Grande Boucle) di 26", identico distacco di Fofonov; quarto al traguardo è Turgot a 36", quinto Dumoulin a 41". In classifica il Casanova di San José rafforza la propria leadership: del ritardo di Jérôme abbiamo già detto, poi Sabatini segue in terza posizione a 8'33" da CicloAmador, Engoulvent è già lontanissimo a 18'56", Pate quinto paga 20'50". Thomas Voeckler, che non riesce a schiodarsi dall'ultima posizione, è a 2h41'32": ma abbia coraggio, T-Blanc, ché non gli può andare sempre così male: e prima o poi, se ci crede fermamente, riuscirà a cedere quell'infamante maglia gialla!

Marco Grassi

La classifica al contrario

Andrey AmadorUtilizziamo le prime righe della nostra rubrica per rispondere alle centinaia di lettori che ci hanno scritto imbufaliti perché nella puntata di ieri non abbiamo messo la fotina di Andrey Amador, nuovo re della classifica al contrario. Ma benedetti ragazzi, state un po' calmi, la fotina viene dedicata al vincitore di tappa, da che mondo è mondo! E poi sapevamo, eravamo intimamente certi, che il Casanova di San José non avrebbe tardato a far sua una frazione, spinto più che mai dal pensiero di possedere il simbolo del primato inverso. E infatti, non passano nemmeno 24 ore, che il bel centramericano, al grido di «Amador non è certo un pollo!» fa sua la tappa di Plateau de Beille, una delle più prestigiose dell'intero Tour.
E vince, il nostro CicloAmador, con la maglia nera, dimostrando che le sue spalle sono abbastanza larghe per gestire anche tutte le pressioni che comporta il solo indossare quella casacca così carica di storia. Una casacca per cui si sarebbe disposti a tutto o quasi (si dice che Andrey abbia finto una foratura l'altro giorno, per avvantaggiarsi nel finale della frazione di Lourdes), e che una volta che la indossi ti dà una carica in più, ma una volta che la perdi vai dritto dritto in depressione.
Ne sa qualcosa Vincent Jérôme, 12 giorni di dominio in nero, e ora che non è più leader di niente, ha perso praticamente il senso di identità, vagola per il gruppo chiedendosi «ma io chi sono? da dove vengo? dove vado?», ovvero le tipiche domande che ormai fanno scendere il latte alle ginocchia anche ai filosofi più vetusti. Vagolando vagolando, il caro Perdent prende un'altra piccola bastonata pirenaica, lascia per strada 3'01" e vede allontanarsi il primo, che ormai lo precede in classifica di 7'54".
La tappa, posto il grande margine che i nostri eroi hanno messo tra sé e quei trenini radiocomandati che hanno lottato per il successo ordinario (per la cronaca: Jelle Vanendert chiude a 27'35" da Amador), vede in realtà distacchi abbastanza contenuti tra i big della classifica al contrario. A Plateau Amador precede il nostro Leonardo Bertagnolli (miglior piazzamento per un italiano in questa edizione della Grande Boucle) di 26", identico distacco di Fofonov; quarto al traguardo è Turgot a 36", quinto Dumoulin a 41". In classifica il Casanova di San José rafforza la propria leadership: del ritardo di Jérôme abbiamo già detto, poi Sabatini segue in terza posizione a 8'33" da CicloAmador, Engoulvent è già lontanissimo a 18'56", Pate quinto paga 20'50". Thomas Voeckler, che non riesce a schiodarsi dall'ultima posizione, è a 2h41'32": ma abbia coraggio, T-Blanc, ché non gli può andare sempre così male: e prima o poi, se ci crede fermamente, riuscirà a cedere quell'infamante maglia gialla!

Marco Grassi

La classifica al contrario

Andrey AmadorUtilizziamo le prime righe della nostra rubrica per rispondere alle centinaia di lettori che ci hanno scritto imbufaliti perché nella puntata di ieri non abbiamo messo la fotina di Andrey Amador, nuovo re della classifica al contrario. Ma benedetti ragazzi, state un po' calmi, la fotina viene dedicata al vincitore di tappa, da che mondo è mondo! E poi sapevamo, eravamo intimamente certi, che il Casanova di San José non avrebbe tardato a far sua una frazione, spinto più che mai dal pensiero di possedere il simbolo del primato inverso. E infatti, non passano nemmeno 24 ore, che il bel centramericano, al grido di «Amador non è certo un pollo!» fa sua la tappa di Plateau de Beille, una delle più prestigiose dell'intero Tour.
E vince, il nostro CicloAmador, con la maglia nera, dimostrando che le sue spalle sono abbastanza larghe per gestire anche tutte le pressioni che comporta il solo indossare quella casacca così carica di storia. Una casacca per cui si sarebbe disposti a tutto o quasi (si dice che Andrey abbia finto una foratura l'altro giorno, per avvantaggiarsi nel finale della frazione di Lourdes), e che una volta che la indossi ti dà una carica in più, ma una volta che la perdi vai dritto dritto in depressione.
Ne sa qualcosa Vincent Jérôme, 12 giorni di dominio in nero, e ora che non è più leader di niente, ha perso praticamente il senso di identità, vagola per il gruppo chiedendosi «ma io chi sono? da dove vengo? dove vado?», ovvero le tipiche domande che ormai fanno scendere il latte alle ginocchia anche ai filosofi più vetusti. Vagolando vagolando, il caro Perdent prende un'altra piccola bastonata pirenaica, lascia per strada 3'01" e vede allontanarsi il primo, che ormai lo precede in classifica di 7'54".
La tappa, posto il grande margine che i nostri eroi hanno messo tra sé e quei trenini radiocomandati che hanno lottato per il successo ordinario (per la cronaca: Jelle Vanendert chiude a 27'35" da Amador), vede in realtà distacchi abbastanza contenuti tra i big della classifica al contrario. A Plateau Amador precede il nostro Leonardo Bertagnolli (miglior piazzamento per un italiano in questa edizione della Grande Boucle) di 26", identico distacco di Fofonov; quarto al traguardo è Turgot a 36", quinto Dumoulin a 41". In classifica il Casanova di San José rafforza la propria leadership: del ritardo di Jérôme abbiamo già detto, poi Sabatini segue in terza posizione a 8'33" da CicloAmador, Engoulvent è già lontanissimo a 18'56", Pate quinto paga 20'50". Thomas Voeckler, che non riesce a schiodarsi dall'ultima posizione, è a 2h41'32": ma abbia coraggio, T-Blanc, ché non gli può andare sempre così male: e prima o poi, se ci crede fermamente, riuscirà a cedere quell'infamante maglia gialla!

Marco Grassi

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23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano