Il Portale del Ciclismo professionistico

.

La terza tappa consecutiva sui Pirenei propone un altro arrivo in salita, a Plateau de Beille, al termine di una cavalcata attraverso 6 Gpm che però potrebbero sortire minori effetti rispetto alla frazione di Luz-Ardiden. Nel dettaglio: si parte da Saint-Gaudens e subito si incrocia il Portet d'Aspet, Gpm di 2a categoria su cui potrebbe già partire la fuga del giorno. Il successivo Col de la Core (14 km al 5.7%) sarà ancora troppo lontano (oltre 100 km) dal traguardo; il discorso potrebbe farsi più interessante tra Col de Latrape, Col d'Agnes e Port de Lers, in rapida successione tra il km 90 e il 120 (e soprattutto l'Agnes ha pendenze da non sottovalutare: 10 km all'8% medio), ma ciò vale solo in teoria, perché dopo lo scollinamento dal Port de Lers il gruppo sarà atteso da 10 km di discesa, 15 di falsopiano digradante, e 10 di pianura: quanto basta per smontare fantasie d'attacco da parte degli uomini di classifica. I quali rinvieranno - comme d'habitude in tappe del genere - ogni velleità alla scalata conclusiva. Quella di Plateau de Beille, ovvero quei quasi 16 km con pendenza media vicina all'8% e punte del 10 su un'ascesa comunque abbastanza regolare. In ogni caso, una tappa in cui nessuno potrà minimamente nascondersi.

Tornano di scena gli uomini di classifica e in testa alle quotazioni di Betclic.it c'è Andy Schleck, dato a 3, nonostante la prestazione non brillantissima di Luz Ardiden. A poca distanza però Alberto Contador, a 4 e il fratello Frank, a 4.5. Più interessanti le quotazioni di Ivan Basso, dato a 12 (così come Cadel Evans) e Damiano Cunego, addirittura a 22 che nell'arrivo in salita di due giorni fa hanno dimostrato di valere i migliori.
Si fa interessante anche la lotta per la maglia gialla di Parigi. Comanda anche qui il più giovane degli Schleck, con una quota di 2.30, seguono Evans a 3.75, il fratello a 4.25, Contador, salito fino a 5.25, mentre Basso può essere giocato con un'allettante quota di 15.

Saint-Gaudens

Saint Gaudens ha una vita culturale e sportiva abbastanza intensa. Qui c'è il centro nazionale delle arti da strada e vi si svolgono molti festival tra cui uno molto rinomato di jazz. A Saint Gaudens si celebra anche la cultura dei Pirenei durante il Salon de la Montagne mentre ogni tre anni si tiene anche un festival dell'agricoltura dei Pirenei. Per quanto riguarda lo sport a Saint Gaudens fanno tappa anche il circuito mondiale di Tennis Femminile e una competizione internazionale di Trial Indoor.

Plateau de Beille

Chi arriva per primo a Plateau de Beille vince il Tour. Successe a Pantani che nella nebbia dopo 40 km di fuga riuscì a rosicchiare i primi minuti a Ullrich. Ma anche ad Armstrong nel 2002 e nel 2004. Nel primo caso era già in giallo mentre nell'anno del sesto Tour c'era T-Blanc leader. Quattro anni fa è spettato a Contador continuare questa bella tradizione. Lo spagnolo firmò il suo primo successo parziale al Tour davanti a Rasmussen che a quel punto guidava saldamente la generale prima di essere costretto dalla sua squadra ad abbandonare la corsa. La Route du Sud e la Ronde de l'Isard hanno anche scalato la salita di Plateau de Beille. Negli anni si contano vittorie di Casagrande, Leipheimer (crono) e del talentuoso Sicard.

Marco Fiorilla
Saint-Gaudens

Saint Gaudens ha una vita culturale e sportiva abbastanza intensa. Qui c'è il centro nazionale delle arti da strada e vi si svolgono molti festival tra cui uno molto rinomato di jazz. A Saint Gaudens si celebra anche la cultura dei Pirenei durante il Salon de la Montagne mentre ogni tre anni si tiene anche un festival dell'agricoltura dei Pirenei. Per quanto riguarda lo sport a Saint Gaudens fanno tappa anche il circuito mondiale di Tennis Femminile e una competizione internazionale di Trial Indoor.

Plateau de Beille

Chi arriva per primo a Plateau de Beille vince il Tour. Successe a Pantani che nella nebbia dopo 40 km di fuga riuscì a rosicchiare i primi minuti a Ullrich. Ma anche ad Armstrong nel 2002 e nel 2004. Nel primo caso era già in giallo mentre nell'anno del sesto Tour c'era T-Blanc leader. Quattro anni fa è spettato a Contador continuare questa bella tradizione. Lo spagnolo firmò il suo primo successo parziale al Tour davanti a Rasmussen che a quel punto guidava saldamente la generale prima di essere costretto dalla sua squadra ad abbandonare la corsa. La Route du Sud e la Ronde de l'Isard hanno anche scalato la salita di Plateau de Beille. Negli anni si contano vittorie di Casagrande, Leipheimer (crono) e del talentuoso Sicard.

Saint-Gaudens

Saint Gaudens ha una vita culturale e sportiva abbastanza intensa. Qui c'è il centro nazionale delle arti da strada e vi si svolgono molti festival tra cui uno molto rinomato di jazz. A Saint Gaudens si celebra anche la cultura dei Pirenei durante il Salon de la Montagne mentre ogni tre anni si tiene anche un festival dell'agricoltura dei Pirenei. Per quanto riguarda lo sport a Saint Gaudens fanno tappa anche il circuito mondiale di Tennis Femminile e una competizione internazionale di Trial Indoor.

Plateau de Beille

Chi arriva per primo a Plateau de Beille vince il Tour. Successe a Pantani che nella nebbia dopo 40 km di fuga riuscì a rosicchiare i primi minuti a Ullrich. Ma anche ad Armstrong nel 2002 e nel 2004. Nel primo caso era già in giallo mentre nell'anno del sesto Tour c'era T-Blanc leader. Quattro anni fa è spettato a Contador continuare questa bella tradizione. Lo spagnolo firmò il suo primo successo parziale al Tour davanti a Rasmussen che a quel punto guidava saldamente la generale prima di essere costretto dalla sua squadra ad abbandonare la corsa. La Route du Sud e la Ronde de l'Isard hanno anche scalato la salita di Plateau de Beille. Negli anni si contano vittorie di Casagrande, Leipheimer (crono) e del talentuoso Sicard.

Saint-Gaudens

Saint Gaudens ha una vita culturale e sportiva abbastanza intensa. Qui c'è il centro nazionale delle arti da strada e vi si svolgono molti festival tra cui uno molto rinomato di jazz. A Saint Gaudens si celebra anche la cultura dei Pirenei durante il Salon de la Montagne mentre ogni tre anni si tiene anche un festival dell'agricoltura dei Pirenei. Per quanto riguarda lo sport a Saint Gaudens fanno tappa anche il circuito mondiale di Tennis Femminile e una competizione internazionale di Trial Indoor.

Plateau de Beille

Chi arriva per primo a Plateau de Beille vince il Tour. Successe a Pantani che nella nebbia dopo 40 km di fuga riuscì a rosicchiare i primi minuti a Ullrich. Ma anche ad Armstrong nel 2002 e nel 2004. Nel primo caso era già in giallo mentre nell'anno del sesto Tour c'era T-Blanc leader. Quattro anni fa è spettato a Contador continuare questa bella tradizione. Lo spagnolo firmò il suo primo successo parziale al Tour davanti a Rasmussen che a quel punto guidava saldamente la generale prima di essere costretto dalla sua squadra ad abbandonare la corsa. La Route du Sud e la Ronde de l'Isard hanno anche scalato la salita di Plateau de Beille. Negli anni si contano vittorie di Casagrande, Leipheimer (crono) e del talentuoso Sicard.

Saint-Gaudens

Saint Gaudens ha una vita culturale e sportiva abbastanza intensa. Qui c'è il centro nazionale delle arti da strada e vi si svolgono molti festival tra cui uno molto rinomato di jazz. A Saint Gaudens si celebra anche la cultura dei Pirenei durante il Salon de la Montagne mentre ogni tre anni si tiene anche un festival dell'agricoltura dei Pirenei. Per quanto riguarda lo sport a Saint Gaudens fanno tappa anche il circuito mondiale di Tennis Femminile e una competizione internazionale di Trial Indoor.

Plateau de Beille

Chi arriva per primo a Plateau de Beille vince il Tour. Successe a Pantani che nella nebbia dopo 40 km di fuga riuscì a rosicchiare i primi minuti a Ullrich. Ma anche ad Armstrong nel 2002 e nel 2004. Nel primo caso era già in giallo mentre nell'anno del sesto Tour c'era T-Blanc leader. Quattro anni fa è spettato a Contador continuare questa bella tradizione. Lo spagnolo firmò il suo primo successo parziale al Tour davanti a Rasmussen che a quel punto guidava saldamente la generale prima di essere costretto dalla sua squadra ad abbandonare la corsa. La Route du Sud e la Ronde de l'Isard hanno anche scalato la salita di Plateau de Beille. Negli anni si contano vittorie di Casagrande, Leipheimer (crono) e del talentuoso Sicard.

Saint-Gaudens

Saint Gaudens ha una vita culturale e sportiva abbastanza intensa. Qui c'è il centro nazionale delle arti da strada e vi si svolgono molti festival tra cui uno molto rinomato di jazz. A Saint Gaudens si celebra anche la cultura dei Pirenei durante il Salon de la Montagne mentre ogni tre anni si tiene anche un festival dell'agricoltura dei Pirenei. Per quanto riguarda lo sport a Saint Gaudens fanno tappa anche il circuito mondiale di Tennis Femminile e una competizione internazionale di Trial Indoor.

Plateau de Beille

Chi arriva per primo a Plateau de Beille vince il Tour. Successe a Pantani che nella nebbia dopo 40 km di fuga riuscì a rosicchiare i primi minuti a Ullrich. Ma anche ad Armstrong nel 2002 e nel 2004. Nel primo caso era già in giallo mentre nell'anno del sesto Tour c'era T-Blanc leader. Quattro anni fa è spettato a Contador continuare questa bella tradizione. Lo spagnolo firmò il suo primo successo parziale al Tour davanti a Rasmussen che a quel punto guidava saldamente la generale prima di essere costretto dalla sua squadra ad abbandonare la corsa. La Route du Sud e la Ronde de l'Isard hanno anche scalato la salita di Plateau de Beille. Negli anni si contano vittorie di Casagrande, Leipheimer (crono) e del talentuoso Sicard.

Meteo

12.00 - Saint-Gaudens
14.35 - Ustou
17.05 - Plateau de Beille

Soggetti Alternativi

Fa parte della schiera di debuttanti alla Grande Boucle ma in carriera ha già disputato anche un Giro d'Italia e una Vuelta di Spagna, portando entrambe le gare a termine. Corridore completo nelle categorie giovanili (si ricordano una sua vittoria in una tappa del Giro della Valle d'Aosta 2006, il 6° posto al Palio del Recioto e al GP Tell, il 9° al Giro delle Regioni e il 10° al mondiale nel 2007 tra gli Under 23), tra i professionisti ha mostrato finora discrete doti da passista-scalatore anche se non è ancora riuscito a vincere nessuna corsa (migliori risultati i secondi posti al campionato nazionale kazako a cronometro nel 2008 e nella classifica finale del Presidential Tour of Turkey di quest'anno). Era partito in questo Tour con l'obiettivo di aiutare Vinokourov ma dopo il ritiro di quest'ultimo ha più libertà d'azione per cercare magari la fuga da lontano. Se davvero gli riuscirà l'assolo, beh non resta che stare ad ascoltarlo stando tutti...Zeits!

Vivian Ghianni

Fa parte della schiera di debuttanti alla Grande Boucle ma in carriera ha già disputato anche un Giro d'Italia e una Vuelta di Spagna, portando entrambe le gare a termine. Corridore completo nelle categorie giovanili (si ricordano una sua vittoria in una tappa del Giro della Valle d'Aosta 2006, il 6° posto al Palio del Recioto e al GP Tell, il 9° al Giro delle Regioni e il 10° al mondiale nel 2007 tra gli Under 23), tra i professionisti ha mostrato finora discrete doti da passista-scalatore anche se non è ancora riuscito a vincere nessuna corsa (migliori risultati i secondi posti al campionato nazionale kazako a cronometro nel 2008 e nella classifica finale del Presidential Tour of Turkey di quest'anno). Era partito in questo Tour con l'obiettivo di aiutare Vinokourov ma dopo il ritiro di quest'ultimo ha più libertà d'azione per cercare magari la fuga da lontano. Se davvero gli riuscirà l'assolo, beh non resta che stare ad ascoltarlo stando tutti...Zeits!

Fa parte della schiera di debuttanti alla Grande Boucle ma in carriera ha già disputato anche un Giro d'Italia e una Vuelta di Spagna, portando entrambe le gare a termine. Corridore completo nelle categorie giovanili (si ricordano una sua vittoria in una tappa del Giro della Valle d'Aosta 2006, il 6° posto al Palio del Recioto e al GP Tell, il 9° al Giro delle Regioni e il 10° al mondiale nel 2007 tra gli Under 23), tra i professionisti ha mostrato finora discrete doti da passista-scalatore anche se non è ancora riuscito a vincere nessuna corsa (migliori risultati i secondi posti al campionato nazionale kazako a cronometro nel 2008 e nella classifica finale del Presidential Tour of Turkey di quest'anno). Era partito in questo Tour con l'obiettivo di aiutare Vinokourov ma dopo il ritiro di quest'ultimo ha più libertà d'azione per cercare magari la fuga da lontano. Se davvero gli riuscirà l'assolo, beh non resta che stare ad ascoltarlo stando tutti...Zeits!

Fa parte della schiera di debuttanti alla Grande Boucle ma in carriera ha già disputato anche un Giro d'Italia e una Vuelta di Spagna, portando entrambe le gare a termine. Corridore completo nelle categorie giovanili (si ricordano una sua vittoria in una tappa del Giro della Valle d'Aosta 2006, il 6° posto al Palio del Recioto e al GP Tell, il 9° al Giro delle Regioni e il 10° al mondiale nel 2007 tra gli Under 23), tra i professionisti ha mostrato finora discrete doti da passista-scalatore anche se non è ancora riuscito a vincere nessuna corsa (migliori risultati i secondi posti al campionato nazionale kazako a cronometro nel 2008 e nella classifica finale del Presidential Tour of Turkey di quest'anno). Era partito in questo Tour con l'obiettivo di aiutare Vinokourov ma dopo il ritiro di quest'ultimo ha più libertà d'azione per cercare magari la fuga da lontano. Se davvero gli riuscirà l'assolo, beh non resta che stare ad ascoltarlo stando tutti...Zeits!

Fa parte della schiera di debuttanti alla Grande Boucle ma in carriera ha già disputato anche un Giro d'Italia e una Vuelta di Spagna, portando entrambe le gare a termine. Corridore completo nelle categorie giovanili (si ricordano una sua vittoria in una tappa del Giro della Valle d'Aosta 2006, il 6° posto al Palio del Recioto e al GP Tell, il 9° al Giro delle Regioni e il 10° al mondiale nel 2007 tra gli Under 23), tra i professionisti ha mostrato finora discrete doti da passista-scalatore anche se non è ancora riuscito a vincere nessuna corsa (migliori risultati i secondi posti al campionato nazionale kazako a cronometro nel 2008 e nella classifica finale del Presidential Tour of Turkey di quest'anno). Era partito in questo Tour con l'obiettivo di aiutare Vinokourov ma dopo il ritiro di quest'ultimo ha più libertà d'azione per cercare magari la fuga da lontano. Se davvero gli riuscirà l'assolo, beh non resta che stare ad ascoltarlo stando tutti...Zeits!

Fa parte della schiera di debuttanti alla Grande Boucle ma in carriera ha già disputato anche un Giro d'Italia e una Vuelta di Spagna, portando entrambe le gare a termine. Corridore completo nelle categorie giovanili (si ricordano una sua vittoria in una tappa del Giro della Valle d'Aosta 2006, il 6° posto al Palio del Recioto e al GP Tell, il 9° al Giro delle Regioni e il 10° al mondiale nel 2007 tra gli Under 23), tra i professionisti ha mostrato finora discrete doti da passista-scalatore anche se non è ancora riuscito a vincere nessuna corsa (migliori risultati i secondi posti al campionato nazionale kazako a cronometro nel 2008 e nella classifica finale del Presidential Tour of Turkey di quest'anno). Era partito in questo Tour con l'obiettivo di aiutare Vinokourov ma dopo il ritiro di quest'ultimo ha più libertà d'azione per cercare magari la fuga da lontano. Se davvero gli riuscirà l'assolo, beh non resta che stare ad ascoltarlo stando tutti...Zeits!

TourTweet

jeremyroy: Per mantenere questa bella maglia a pois dovrei essere ancora nella fuga o nei primi 6 all'arrivo. #TDF duro duro.

tvangarderen88: Ho appena visto che sono in 63a posizione. Se tutto va bene posso finire in 69a.

jakob:fuglsang (ieri): Ancora qualche problema alla schiena e al fianco... spero che domani andrà meglio. Avrò bisogno di tutta la forza che ho!

franventoso (ieri): Solo qualcuno veramente speciale può fare quello che ha fatto oggi @DanieleColli 8° a Stresa dopo tutto quello che ha passato che solo lui sa. Grande Dani

millarmind: Quale è il peggior incubo di un ciclista professionista? Correre da solo verso una vittoria di tappa al Tour de France e sapere che Thor Hushovd ti sta inseguendo. Paura del Dio del Tuono.

La classifica al contrario

Romain ZingleLa tappa di Lourdes, ah la tappa di Lourdes! Ce la ricorderemo, questo è poco ma sicuro. Ce la ricorderemo perché qualcuno di nostra conoscenza, guardando le altimetrie di questi giorni, ha detto tra sé e sé: «Ma cosa sarà mai questa frazione in mezzo a due tapponi pirenaici? Quasi quasi la prendo sottogamba». E così fece, lo sventurato. Il quale, l'avrete capito tutti, risponde al nome di Vincent Jérôme, beniamino di tutte le terre emerse da quando, a inizio Tour, ha conquistato una maglia nera che poi non ha mollato più.
Non l'ha mollata fino a ieri, perché, per l'appunto, nella tappa di Lourdes il ragazzo è andato - pare - in crisi mistica e ha perso tutti i riferimenti. Non si è preoccupato quando i vari Boom, Klöden, Isaichev si staccavano a inizio tappa, «tanto si ritireranno», pensava, già contento per il fatto che avesse abbandonato il Tour pure Gert Steegmans, che era secondo e che non ha preso il via da Pau. Ma il fatto che effettivamente pure Isaichev (che era terzo) abbia lasciato la corsa, ha definitivamente fatto perdere la testa a Perdent, che sull'Aubisque ha fatto il gradasso accanto al compagno di squadra in maglia gialla (Voeckler, per chi si fosse distratto), e ha clamorosamente trascurato di marcare il quarto della generale, Andrey Amador.
Il costaricano, zitto zitto, si è via via sfilato, ed è rimasto nascosto nelle pieghe del gruppone che è andato a giocarsi la tappa. Da questo corposo drappello nel finale è uscito Romain Zingle, belga detto Zingle Bells in quanto crede ancora a Babbo Natale. Il corridore della Cofidis ha vestito i panni dell'uomo solo (a Zingle man...) e ha ottenuto questa prestigiosa vittoria al contrario affibbiando agli inseguitori un distacco di 5'33". Nel gruppo è stato Julian Dean a precedere in volata Pate, Izagirre e Bonnet. Thor Hushovd, vincitore di giornata, è arrivato a 27'41", mentre Jérôme è giunto quasi a metà strada, a 18'17", ma quel che più conta, a 12'44" dal gruppo di Amador: a nulla è servito, nel finale di tappa, il disperato tentativo di Perdent di staccarsi il più possibile, una volta resosi conto della frittata che stava facendo: ormai i buoi erano scappati dalla stalla.
Da tutto ciò deriva una vera e propria rivoluzione in classifica. Il Casanova del Costarica, anche noto come CicloAmador (viste alcune sue prestazioni in bici...) prende la testa, si veste di nero e ora guarda dall'alto in basso Jérôme, che insegue a 4'53", e che da qui in poi dovrà ritrovare se stesso se vorrà tornare a occupare il posto più importante del Tour. Intanto, passetto dopo passetto, migliora di giorno in giorno il nostro Fabio Sabatini, che ora è terzo nella generale a 7'43" da Amador, nel cui gruppo il corridore della Liquigas è riuscito a rimanere. Quarto Engoulvent a 18'06", quinto Pate a 20'09", 171esimo e ultimo Thomas Voeckler, a 2h14'45". Oggi, comunque e volendo, ci sarebbe terreno per un nuovo terremoto in classifica. Aspettiamo fiduciosi l'evolversi degli eventi.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Romain ZingleLa tappa di Lourdes, ah la tappa di Lourdes! Ce la ricorderemo, questo è poco ma sicuro. Ce la ricorderemo perché qualcuno di nostra conoscenza, guardando le altimetrie di questi giorni, ha detto tra sé e sé: «Ma cosa sarà mai questa frazione in mezzo a due tapponi pirenaici? Quasi quasi la prendo sottogamba». E così fece, lo sventurato. Il quale, l'avrete capito tutti, risponde al nome di Vincent Jérôme, beniamino di tutte le terre emerse da quando, a inizio Tour, ha conquistato una maglia nera che poi non ha mollato più.
Non l'ha mollata fino a ieri, perché, per l'appunto, nella tappa di Lourdes il ragazzo è andato - pare - in crisi mistica e ha perso tutti i riferimenti. Non si è preoccupato quando i vari Boom, Klöden, Isaichev si staccavano a inizio tappa, «tanto si ritireranno», pensava, già contento per il fatto che avesse abbandonato il Tour pure Gert Steegmans, che era secondo e che non ha preso il via da Pau. Ma il fatto che effettivamente pure Isaichev (che era terzo) abbia lasciato la corsa, ha definitivamente fatto perdere la testa a Perdent, che sull'Aubisque ha fatto il gradasso accanto al compagno di squadra in maglia gialla (Voeckler, per chi si fosse distratto), e ha clamorosamente trascurato di marcare il quarto della generale, Andrey Amador.
Il costaricano, zitto zitto, si è via via sfilato, ed è rimasto nascosto nelle pieghe del gruppone che è andato a giocarsi la tappa. Da questo corposo drappello nel finale è uscito Romain Zingle, belga detto Zingle Bells in quanto crede ancora a Babbo Natale. Il corridore della Cofidis ha vestito i panni dell'uomo solo (a Zingle man...) e ha ottenuto questa prestigiosa vittoria al contrario affibbiando agli inseguitori un distacco di 5'33". Nel gruppo è stato Julian Dean a precedere in volata Pate, Izagirre e Bonnet. Thor Hushovd, vincitore di giornata, è arrivato a 27'41", mentre Jérôme è giunto quasi a metà strada, a 18'17", ma quel che più conta, a 12'44" dal gruppo di Amador: a nulla è servito, nel finale di tappa, il disperato tentativo di Perdent di staccarsi il più possibile, una volta resosi conto della frittata che stava facendo: ormai i buoi erano scappati dalla stalla.
Da tutto ciò deriva una vera e propria rivoluzione in classifica. Il Casanova del Costarica, anche noto come CicloAmador (viste alcune sue prestazioni in bici...) prende la testa, si veste di nero e ora guarda dall'alto in basso Jérôme, che insegue a 4'53", e che da qui in poi dovrà ritrovare se stesso se vorrà tornare a occupare il posto più importante del Tour. Intanto, passetto dopo passetto, migliora di giorno in giorno il nostro Fabio Sabatini, che ora è terzo nella generale a 7'43" da Amador, nel cui gruppo il corridore della Liquigas è riuscito a rimanere. Quarto Engoulvent a 18'06", quinto Pate a 20'09", 171esimo e ultimo Thomas Voeckler, a 2h14'45". Oggi, comunque e volendo, ci sarebbe terreno per un nuovo terremoto in classifica. Aspettiamo fiduciosi l'evolversi degli eventi.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 14a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 14a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 14a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 14a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 14a tappa

La classifica al contrario

Romain ZingleLa tappa di Lourdes, ah la tappa di Lourdes! Ce la ricorderemo, questo è poco ma sicuro. Ce la ricorderemo perché qualcuno di nostra conoscenza, guardando le altimetrie di questi giorni, ha detto tra sé e sé: «Ma cosa sarà mai questa frazione in mezzo a due tapponi pirenaici? Quasi quasi la prendo sottogamba». E così fece, lo sventurato. Il quale, l'avrete capito tutti, risponde al nome di Vincent Jérôme, beniamino di tutte le terre emerse da quando, a inizio Tour, ha conquistato una maglia nera che poi non ha mollato più.
Non l'ha mollata fino a ieri, perché, per l'appunto, nella tappa di Lourdes il ragazzo è andato - pare - in crisi mistica e ha perso tutti i riferimenti. Non si è preoccupato quando i vari Boom, Klöden, Isaichev si staccavano a inizio tappa, «tanto si ritireranno», pensava, già contento per il fatto che avesse abbandonato il Tour pure Gert Steegmans, che era secondo e che non ha preso il via da Pau. Ma il fatto che effettivamente pure Isaichev (che era terzo) abbia lasciato la corsa, ha definitivamente fatto perdere la testa a Perdent, che sull'Aubisque ha fatto il gradasso accanto al compagno di squadra in maglia gialla (Voeckler, per chi si fosse distratto), e ha clamorosamente trascurato di marcare il quarto della generale, Andrey Amador.
Il costaricano, zitto zitto, si è via via sfilato, ed è rimasto nascosto nelle pieghe del gruppone che è andato a giocarsi la tappa. Da questo corposo drappello nel finale è uscito Romain Zingle, belga detto Zingle Bells in quanto crede ancora a Babbo Natale. Il corridore della Cofidis ha vestito i panni dell'uomo solo (a Zingle man...) e ha ottenuto questa prestigiosa vittoria al contrario affibbiando agli inseguitori un distacco di 5'33". Nel gruppo è stato Julian Dean a precedere in volata Pate, Izagirre e Bonnet. Thor Hushovd, vincitore di giornata, è arrivato a 27'41", mentre Jérôme è giunto quasi a metà strada, a 18'17", ma quel che più conta, a 12'44" dal gruppo di Amador: a nulla è servito, nel finale di tappa, il disperato tentativo di Perdent di staccarsi il più possibile, una volta resosi conto della frittata che stava facendo: ormai i buoi erano scappati dalla stalla.
Da tutto ciò deriva una vera e propria rivoluzione in classifica. Il Casanova del Costarica, anche noto come CicloAmador (viste alcune sue prestazioni in bici...) prende la testa, si veste di nero e ora guarda dall'alto in basso Jérôme, che insegue a 4'53", e che da qui in poi dovrà ritrovare se stesso se vorrà tornare a occupare il posto più importante del Tour. Intanto, passetto dopo passetto, migliora di giorno in giorno il nostro Fabio Sabatini, che ora è terzo nella generale a 7'43" da Amador, nel cui gruppo il corridore della Liquigas è riuscito a rimanere. Quarto Engoulvent a 18'06", quinto Pate a 20'09", 171esimo e ultimo Thomas Voeckler, a 2h14'45". Oggi, comunque e volendo, ci sarebbe terreno per un nuovo terremoto in classifica. Aspettiamo fiduciosi l'evolversi degli eventi.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Romain ZingleLa tappa di Lourdes, ah la tappa di Lourdes! Ce la ricorderemo, questo è poco ma sicuro. Ce la ricorderemo perché qualcuno di nostra conoscenza, guardando le altimetrie di questi giorni, ha detto tra sé e sé: «Ma cosa sarà mai questa frazione in mezzo a due tapponi pirenaici? Quasi quasi la prendo sottogamba». E così fece, lo sventurato. Il quale, l'avrete capito tutti, risponde al nome di Vincent Jérôme, beniamino di tutte le terre emerse da quando, a inizio Tour, ha conquistato una maglia nera che poi non ha mollato più.
Non l'ha mollata fino a ieri, perché, per l'appunto, nella tappa di Lourdes il ragazzo è andato - pare - in crisi mistica e ha perso tutti i riferimenti. Non si è preoccupato quando i vari Boom, Klöden, Isaichev si staccavano a inizio tappa, «tanto si ritireranno», pensava, già contento per il fatto che avesse abbandonato il Tour pure Gert Steegmans, che era secondo e che non ha preso il via da Pau. Ma il fatto che effettivamente pure Isaichev (che era terzo) abbia lasciato la corsa, ha definitivamente fatto perdere la testa a Perdent, che sull'Aubisque ha fatto il gradasso accanto al compagno di squadra in maglia gialla (Voeckler, per chi si fosse distratto), e ha clamorosamente trascurato di marcare il quarto della generale, Andrey Amador.
Il costaricano, zitto zitto, si è via via sfilato, ed è rimasto nascosto nelle pieghe del gruppone che è andato a giocarsi la tappa. Da questo corposo drappello nel finale è uscito Romain Zingle, belga detto Zingle Bells in quanto crede ancora a Babbo Natale. Il corridore della Cofidis ha vestito i panni dell'uomo solo (a Zingle man...) e ha ottenuto questa prestigiosa vittoria al contrario affibbiando agli inseguitori un distacco di 5'33". Nel gruppo è stato Julian Dean a precedere in volata Pate, Izagirre e Bonnet. Thor Hushovd, vincitore di giornata, è arrivato a 27'41", mentre Jérôme è giunto quasi a metà strada, a 18'17", ma quel che più conta, a 12'44" dal gruppo di Amador: a nulla è servito, nel finale di tappa, il disperato tentativo di Perdent di staccarsi il più possibile, una volta resosi conto della frittata che stava facendo: ormai i buoi erano scappati dalla stalla.
Da tutto ciò deriva una vera e propria rivoluzione in classifica. Il Casanova del Costarica, anche noto come CicloAmador (viste alcune sue prestazioni in bici...) prende la testa, si veste di nero e ora guarda dall'alto in basso Jérôme, che insegue a 4'53", e che da qui in poi dovrà ritrovare se stesso se vorrà tornare a occupare il posto più importante del Tour. Intanto, passetto dopo passetto, migliora di giorno in giorno il nostro Fabio Sabatini, che ora è terzo nella generale a 7'43" da Amador, nel cui gruppo il corridore della Liquigas è riuscito a rimanere. Quarto Engoulvent a 18'06", quinto Pate a 20'09", 171esimo e ultimo Thomas Voeckler, a 2h14'45". Oggi, comunque e volendo, ci sarebbe terreno per un nuovo terremoto in classifica. Aspettiamo fiduciosi l'evolversi degli eventi.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Romain ZingleLa tappa di Lourdes, ah la tappa di Lourdes! Ce la ricorderemo, questo è poco ma sicuro. Ce la ricorderemo perché qualcuno di nostra conoscenza, guardando le altimetrie di questi giorni, ha detto tra sé e sé: «Ma cosa sarà mai questa frazione in mezzo a due tapponi pirenaici? Quasi quasi la prendo sottogamba». E così fece, lo sventurato. Il quale, l'avrete capito tutti, risponde al nome di Vincent Jérôme, beniamino di tutte le terre emerse da quando, a inizio Tour, ha conquistato una maglia nera che poi non ha mollato più.
Non l'ha mollata fino a ieri, perché, per l'appunto, nella tappa di Lourdes il ragazzo è andato - pare - in crisi mistica e ha perso tutti i riferimenti. Non si è preoccupato quando i vari Boom, Klöden, Isaichev si staccavano a inizio tappa, «tanto si ritireranno», pensava, già contento per il fatto che avesse abbandonato il Tour pure Gert Steegmans, che era secondo e che non ha preso il via da Pau. Ma il fatto che effettivamente pure Isaichev (che era terzo) abbia lasciato la corsa, ha definitivamente fatto perdere la testa a Perdent, che sull'Aubisque ha fatto il gradasso accanto al compagno di squadra in maglia gialla (Voeckler, per chi si fosse distratto), e ha clamorosamente trascurato di marcare il quarto della generale, Andrey Amador.
Il costaricano, zitto zitto, si è via via sfilato, ed è rimasto nascosto nelle pieghe del gruppone che è andato a giocarsi la tappa. Da questo corposo drappello nel finale è uscito Romain Zingle, belga detto Zingle Bells in quanto crede ancora a Babbo Natale. Il corridore della Cofidis ha vestito i panni dell'uomo solo (a Zingle man...) e ha ottenuto questa prestigiosa vittoria al contrario affibbiando agli inseguitori un distacco di 5'33". Nel gruppo è stato Julian Dean a precedere in volata Pate, Izagirre e Bonnet. Thor Hushovd, vincitore di giornata, è arrivato a 27'41", mentre Jérôme è giunto quasi a metà strada, a 18'17", ma quel che più conta, a 12'44" dal gruppo di Amador: a nulla è servito, nel finale di tappa, il disperato tentativo di Perdent di staccarsi il più possibile, una volta resosi conto della frittata che stava facendo: ormai i buoi erano scappati dalla stalla.
Da tutto ciò deriva una vera e propria rivoluzione in classifica. Il Casanova del Costarica, anche noto come CicloAmador (viste alcune sue prestazioni in bici...) prende la testa, si veste di nero e ora guarda dall'alto in basso Jérôme, che insegue a 4'53", e che da qui in poi dovrà ritrovare se stesso se vorrà tornare a occupare il posto più importante del Tour. Intanto, passetto dopo passetto, migliora di giorno in giorno il nostro Fabio Sabatini, che ora è terzo nella generale a 7'43" da Amador, nel cui gruppo il corridore della Liquigas è riuscito a rimanere. Quarto Engoulvent a 18'06", quinto Pate a 20'09", 171esimo e ultimo Thomas Voeckler, a 2h14'45". Oggi, comunque e volendo, ci sarebbe terreno per un nuovo terremoto in classifica. Aspettiamo fiduciosi l'evolversi degli eventi.

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano