Il Portale del Ciclismo professionistico

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Il consueto pedaggio che il Tour quasi annualmente paga alla città di Pau, vede stavolta la famigerata tappa finto-pirenaica partire (e non arrivare) dalla località celebre per essere troppo lontana dalle montagne. Poco più di 150 km per una frazione che vedrà 90 km di schermaglie su un terreno appena accidentato (due côtes giusto per movimentare un po' l'altimetria), prima dell'approdo al Col d'Aubisque. Oltre 16 km di ascesa con una pendenza media del 7%, ma dalla cima al traguardo mancheranno più di 40 km: per attaccare su questa salita bisognerà essere veramente molto molto motivati. E anche se i 30 km di discesa (contrappuntati dalla breve contropendenza del Soulor) fino ad Ayzac-Ost potranno lasciare più o meno invariati i distacchi registrati al Gpm dell'Aubisque, allo stesso modo potranno permettere dei rientri in gruppo da parte di gregari che torneranno utilissimi nei 13 km di inseguimento finale sul piano, fino all'arrivo di Lourdes. E ancora una volta, il rischio che la montagna nella tappa di Pau partorisca il solito topolino, è tangibile.

Nelle quote di Betclic.it regna l'incertezza per la tappa odierna. Se escludiamo l'opzione "Altro" (data addirittura a 1.75, il che significa una forte propensione verso le fughe), il principale favorito è Philippe Gilbert, quotato alla bellezza di 12, seguito da vicino da Cadel Evans e Samuel Sánchez, a 15 e da Damiano Cunego a 20. Tra i fugaioli, i più accreditati sono i francesi David Moncoutié (a 20), Sandy Casar (a 25) Hubert Dupont e Anthony Charteau (entrambi a 30).

Pau

Non solo il Tour de France passa da Pau. A fronte delle tantissime tappe partite e arrivate in questo grande centro dell'Aquitania, anche altre corse a tappe han fatto visita alla città del biker Cedric Garcia. Il Criterium Internazionale nel 2000 si concluse con la crono individuale di Pau vinta da Brochard su Olano. Allo spagnolo andò la generale spodestando Piepoli. Il Tour dei Pirenei del 2006 ha invece visto vincere a Pau El Fares, fresco stagista alla Cofidis. Nel 2009 invece la Route du Sud è partita da Pau. La prima tappa (Pau-Pau) fu vinta da Rousseau mentre la seconda (Pau-Pierrefitte Nestalas) fu appannaggio di Niemec, poi vincitore della Route.

Lourdes

Per ironia della sorte la città di Bernardette secondo la leggenda deve il suo nome e il suo stemma (un'aquila con nel becco una trota argentata) a un saraceno di nome Mirat che aveva conquistato la città trincerandovisi all'interno. Carlo Magno così la cinse d'assedio. Leggenda vuole che un'aquila fosse stata vista dagli assediati mentre volava con una trota nel becco. Il volatile avrebbe fatto dono della trota agli assediati che ne fecero pervenire una parte all'imperatore in segno della loro resistenza. Carlo Magno, compresa la difficoltà della conquista, propose un accordo a Mirat: il possesso della città in cambio della conversione al Cattolicesimo. Mirat accetò facendosi battezzare col nome di Lorus, da cui poi verrà fatto derivare Lourdes.

Marco Fiorilla
Pau

Non solo il Tour de France passa da Pau. A fronte delle tantissime tappe partite e arrivate in questo grande centro dell'Aquitania, anche altre corse a tappe han fatto visita alla città del biker Cedric Garcia. Il Criterium Internazionale nel 2000 si concluse con la crono individuale di Pau vinta da Brochard su Olano. Allo spagnolo andò la generale spodestando Piepoli. Il Tour dei Pirenei del 2006 ha invece visto vincere a Pau El Fares, fresco stagista alla Cofidis. Nel 2009 invece la Route du Sud è partita da Pau. La prima tappa (Pau-Pau) fu vinta da Rousseau mentre la seconda (Pau-Pierrefitte Nestalas) fu appannaggio di Niemec, poi vincitore della Route.

Lourdes

Per ironia della sorte la città di Bernardette secondo la leggenda deve il suo nome e il suo stemma (un'aquila con nel becco una trota argentata) a un saraceno di nome Mirat che aveva conquistato la città trincerandovisi all'interno. Carlo Magno così la cinse d'assedio. Leggenda vuole che un'aquila fosse stata vista dagli assediati mentre volava con una trota nel becco. Il volatile avrebbe fatto dono della trota agli assediati che ne fecero pervenire una parte all'imperatore in segno della loro resistenza. Carlo Magno, compresa la difficoltà della conquista, propose un accordo a Mirat: il possesso della città in cambio della conversione al Cattolicesimo. Mirat accetò facendosi battezzare col nome di Lorus, da cui poi verrà fatto derivare Lourdes.

Pau

Non solo il Tour de France passa da Pau. A fronte delle tantissime tappe partite e arrivate in questo grande centro dell'Aquitania, anche altre corse a tappe han fatto visita alla città del biker Cedric Garcia. Il Criterium Internazionale nel 2000 si concluse con la crono individuale di Pau vinta da Brochard su Olano. Allo spagnolo andò la generale spodestando Piepoli. Il Tour dei Pirenei del 2006 ha invece visto vincere a Pau El Fares, fresco stagista alla Cofidis. Nel 2009 invece la Route du Sud è partita da Pau. La prima tappa (Pau-Pau) fu vinta da Rousseau mentre la seconda (Pau-Pierrefitte Nestalas) fu appannaggio di Niemec, poi vincitore della Route.

Lourdes

Per ironia della sorte la città di Bernardette secondo la leggenda deve il suo nome e il suo stemma (un'aquila con nel becco una trota argentata) a un saraceno di nome Mirat che aveva conquistato la città trincerandovisi all'interno. Carlo Magno così la cinse d'assedio. Leggenda vuole che un'aquila fosse stata vista dagli assediati mentre volava con una trota nel becco. Il volatile avrebbe fatto dono della trota agli assediati che ne fecero pervenire una parte all'imperatore in segno della loro resistenza. Carlo Magno, compresa la difficoltà della conquista, propose un accordo a Mirat: il possesso della città in cambio della conversione al Cattolicesimo. Mirat accetò facendosi battezzare col nome di Lorus, da cui poi verrà fatto derivare Lourdes.

Pau

Non solo il Tour de France passa da Pau. A fronte delle tantissime tappe partite e arrivate in questo grande centro dell'Aquitania, anche altre corse a tappe han fatto visita alla città del biker Cedric Garcia. Il Criterium Internazionale nel 2000 si concluse con la crono individuale di Pau vinta da Brochard su Olano. Allo spagnolo andò la generale spodestando Piepoli. Il Tour dei Pirenei del 2006 ha invece visto vincere a Pau El Fares, fresco stagista alla Cofidis. Nel 2009 invece la Route du Sud è partita da Pau. La prima tappa (Pau-Pau) fu vinta da Rousseau mentre la seconda (Pau-Pierrefitte Nestalas) fu appannaggio di Niemec, poi vincitore della Route.

Lourdes

Per ironia della sorte la città di Bernardette secondo la leggenda deve il suo nome e il suo stemma (un'aquila con nel becco una trota argentata) a un saraceno di nome Mirat che aveva conquistato la città trincerandovisi all'interno. Carlo Magno così la cinse d'assedio. Leggenda vuole che un'aquila fosse stata vista dagli assediati mentre volava con una trota nel becco. Il volatile avrebbe fatto dono della trota agli assediati che ne fecero pervenire una parte all'imperatore in segno della loro resistenza. Carlo Magno, compresa la difficoltà della conquista, propose un accordo a Mirat: il possesso della città in cambio della conversione al Cattolicesimo. Mirat accetò facendosi battezzare col nome di Lorus, da cui poi verrà fatto derivare Lourdes.

Pau

Non solo il Tour de France passa da Pau. A fronte delle tantissime tappe partite e arrivate in questo grande centro dell'Aquitania, anche altre corse a tappe han fatto visita alla città del biker Cedric Garcia. Il Criterium Internazionale nel 2000 si concluse con la crono individuale di Pau vinta da Brochard su Olano. Allo spagnolo andò la generale spodestando Piepoli. Il Tour dei Pirenei del 2006 ha invece visto vincere a Pau El Fares, fresco stagista alla Cofidis. Nel 2009 invece la Route du Sud è partita da Pau. La prima tappa (Pau-Pau) fu vinta da Rousseau mentre la seconda (Pau-Pierrefitte Nestalas) fu appannaggio di Niemec, poi vincitore della Route.

Lourdes

Per ironia della sorte la città di Bernardette secondo la leggenda deve il suo nome e il suo stemma (un'aquila con nel becco una trota argentata) a un saraceno di nome Mirat che aveva conquistato la città trincerandovisi all'interno. Carlo Magno così la cinse d'assedio. Leggenda vuole che un'aquila fosse stata vista dagli assediati mentre volava con una trota nel becco. Il volatile avrebbe fatto dono della trota agli assediati che ne fecero pervenire una parte all'imperatore in segno della loro resistenza. Carlo Magno, compresa la difficoltà della conquista, propose un accordo a Mirat: il possesso della città in cambio della conversione al Cattolicesimo. Mirat accetò facendosi battezzare col nome di Lorus, da cui poi verrà fatto derivare Lourdes.

Pau

Non solo il Tour de France passa da Pau. A fronte delle tantissime tappe partite e arrivate in questo grande centro dell'Aquitania, anche altre corse a tappe han fatto visita alla città del biker Cedric Garcia. Il Criterium Internazionale nel 2000 si concluse con la crono individuale di Pau vinta da Brochard su Olano. Allo spagnolo andò la generale spodestando Piepoli. Il Tour dei Pirenei del 2006 ha invece visto vincere a Pau El Fares, fresco stagista alla Cofidis. Nel 2009 invece la Route du Sud è partita da Pau. La prima tappa (Pau-Pau) fu vinta da Rousseau mentre la seconda (Pau-Pierrefitte Nestalas) fu appannaggio di Niemec, poi vincitore della Route.

Lourdes

Per ironia della sorte la città di Bernardette secondo la leggenda deve il suo nome e il suo stemma (un'aquila con nel becco una trota argentata) a un saraceno di nome Mirat che aveva conquistato la città trincerandovisi all'interno. Carlo Magno così la cinse d'assedio. Leggenda vuole che un'aquila fosse stata vista dagli assediati mentre volava con una trota nel becco. Il volatile avrebbe fatto dono della trota agli assediati che ne fecero pervenire una parte all'imperatore in segno della loro resistenza. Carlo Magno, compresa la difficoltà della conquista, propose un accordo a Mirat: il possesso della città in cambio della conversione al Cattolicesimo. Mirat accetò facendosi battezzare col nome di Lorus, da cui poi verrà fatto derivare Lourdes.

Meteo

13.30 - Pau
15.25 - Sévignacq-Meyracq
17.25 - Lourdes

Soggetti Alternativi

Per il secondo anno consecutivo partecipa al Tour de France, dopo aver portato a termine anche due Giri d'Italia. In buona mostra nelle categorie giovanili (campione belga da Under 23, vittorie in alcune corse francesi, ha praticato anche ciclocross), è un passista-scalatore che tra i professionisti non ha probabilmente ancora espresso al meglio il suo potenziale. Finora una tappa del Giro d'Austria 2009 è finita nel suo palmarès ma vi sono state più che discrete prestazioni sia in brevi corse a tappe sia in corse di un giorno (due volte nei primi 20 al Giro di Lombardia). In questo Tour de France può cercare la vittoria di tappa con una fuga da lontano, per cercare di migliorare il 3° posto di Gap dello scorso anno (a Super Besse ha già ottenuto un bel sesto posto). Può provarci quindi, anzi Deve...nyns! 

Vivian Ghianni

Per il secondo anno consecutivo partecipa al Tour de France, dopo aver portato a termine anche due Giri d'Italia. In buona mostra nelle categorie giovanili (campione belga da Under 23, vittorie in alcune corse francesi, ha praticato anche ciclocross), è un passista-scalatore che tra i professionisti non ha probabilmente ancora espresso al meglio il suo potenziale. Finora una tappa del Giro d'Austria 2009 è finita nel suo palmarès ma vi sono state più che discrete prestazioni sia in brevi corse a tappe sia in corse di un giorno (due volte nei primi 20 al Giro di Lombardia). In questo Tour de France può cercare la vittoria di tappa con una fuga da lontano, per cercare di migliorare il 3° posto di Gap dello scorso anno (a Super Besse ha già ottenuto un bel sesto posto). Può provarci quindi, anzi Deve...nyns! 

Per il secondo anno consecutivo partecipa al Tour de France, dopo aver portato a termine anche due Giri d'Italia. In buona mostra nelle categorie giovanili (campione belga da Under 23, vittorie in alcune corse francesi, ha praticato anche ciclocross), è un passista-scalatore che tra i professionisti non ha probabilmente ancora espresso al meglio il suo potenziale. Finora una tappa del Giro d'Austria 2009 è finita nel suo palmarès ma vi sono state più che discrete prestazioni sia in brevi corse a tappe sia in corse di un giorno (due volte nei primi 20 al Giro di Lombardia). In questo Tour de France può cercare la vittoria di tappa con una fuga da lontano, per cercare di migliorare il 3° posto di Gap dello scorso anno (a Super Besse ha già ottenuto un bel sesto posto). Può provarci quindi, anzi Deve...nyns! 

Per il secondo anno consecutivo partecipa al Tour de France, dopo aver portato a termine anche due Giri d'Italia. In buona mostra nelle categorie giovanili (campione belga da Under 23, vittorie in alcune corse francesi, ha praticato anche ciclocross), è un passista-scalatore che tra i professionisti non ha probabilmente ancora espresso al meglio il suo potenziale. Finora una tappa del Giro d'Austria 2009 è finita nel suo palmarès ma vi sono state più che discrete prestazioni sia in brevi corse a tappe sia in corse di un giorno (due volte nei primi 20 al Giro di Lombardia). In questo Tour de France può cercare la vittoria di tappa con una fuga da lontano, per cercare di migliorare il 3° posto di Gap dello scorso anno (a Super Besse ha già ottenuto un bel sesto posto). Può provarci quindi, anzi Deve...nyns! 

Per il secondo anno consecutivo partecipa al Tour de France, dopo aver portato a termine anche due Giri d'Italia. In buona mostra nelle categorie giovanili (campione belga da Under 23, vittorie in alcune corse francesi, ha praticato anche ciclocross), è un passista-scalatore che tra i professionisti non ha probabilmente ancora espresso al meglio il suo potenziale. Finora una tappa del Giro d'Austria 2009 è finita nel suo palmarès ma vi sono state più che discrete prestazioni sia in brevi corse a tappe sia in corse di un giorno (due volte nei primi 20 al Giro di Lombardia). In questo Tour de France può cercare la vittoria di tappa con una fuga da lontano, per cercare di migliorare il 3° posto di Gap dello scorso anno (a Super Besse ha già ottenuto un bel sesto posto). Può provarci quindi, anzi Deve...nyns! 

Per il secondo anno consecutivo partecipa al Tour de France, dopo aver portato a termine anche due Giri d'Italia. In buona mostra nelle categorie giovanili (campione belga da Under 23, vittorie in alcune corse francesi, ha praticato anche ciclocross), è un passista-scalatore che tra i professionisti non ha probabilmente ancora espresso al meglio il suo potenziale. Finora una tappa del Giro d'Austria 2009 è finita nel suo palmarès ma vi sono state più che discrete prestazioni sia in brevi corse a tappe sia in corse di un giorno (due volte nei primi 20 al Giro di Lombardia). In questo Tour de France può cercare la vittoria di tappa con una fuga da lontano, per cercare di migliorare il 3° posto di Gap dello scorso anno (a Super Besse ha già ottenuto un bel sesto posto). Può provarci quindi, anzi Deve...nyns! 

TourTweet

thejensie (Jens Voigt): Sono veramente orgoglioso dei due Schleck, sono stati fantastici oggi, è stato divertente correre per loro e per me è un onore essere loro amico

tvangarderen: @petervelits ha avuto sfortuna oggi. Ho fatto quel che potevo per aiutarlo e sono ancora fiducioso in una sua top-10 a Parigi

CARLOSBARREDO: Per lo meno un asturiano ha fatto la storia oggi. Complimenti Samu, gran numero!

millarmind: Non è arrivato prima di tutti oggi, ma ai miei occhi Geraint Thomas è stato guidato dall'anima di Octave Lapize, 101 anni dopo

La classifica al contrario

Borut BozicQualche giorno fa dicevamo di come a volte nelle tappe più banali possano succedere le cose più impensabili; allo stesso modo, oggi possiamo affermare l'esatto contrario: è nei tapponi più attesi che spesso non succede proprio niente. Prendete la prima frazione pirenaica, disputata ieri tra Carmaux e la salita di Luz-Ardiden: ci aspettavamo chissà che cosa, e invece non c'è stata una vera lotta tra gli uomini di classifica, tanto che ha tagliato il traguardo tutto insieme un gruppone formato da 80 corridori. Onore e meriti comunque a Borut Bozic, che ha avuto la forza di battere allo sprint cotanta rivalità, segnalando peraltro che in Vacansoleil non esiste solo Hoogerland...
Nel gruppo dei migliori (che si è comunque preso la soddisfazione di relegare a 33'05" di distacco il vincitore ordinario di giornata, Samuel Sánchez) è stato Lars Boom a conquistare la piazza d'onore, davanti a Hushovd (nientemeno che il Campione del Mondo scende su questi lidi!), Bonnet e un omino che tutti noi conosciamo col soprannome di Perdent.
Proprio lui, Vincent Jérôme, si conferma maglia nera dopo la crisi nera di mercoledì, e conserva invariati tutti i distacchi sui tapini che da dodici tappe vanamente lo inseguono: 2'40" su Steegmans, 7'04" su Isaichev, 7'51" su Amador, 15'34" su Sabatini e mettiamoci pure i 17'35" che paga il buon Muravyev, salito al sesto posto grazie al tracollo di Addy Engels, scivolato malamente in 17esima posizione. Non sappiamo se Thomas Voeckler abbia dato tutto per non perdere la maglia gialla, o se abbia tenuto da parte qualche energia per le altre tappe pirenaiche; fatto sta che, malgrado tutti gli sforzi, T-Blanc non ha potuto evitare un'altra mazzata da parte dei nostri eroi: ora son 2h08'05" a separarlo da Perdent. Ma se dobbiamo dar retta alle sensazioni, scommetteremmo che questo margine tenderà ad aumentare da oggi in avanti.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Borut BozicQualche giorno fa dicevamo di come a volte nelle tappe più banali possano succedere le cose più impensabili; allo stesso modo, oggi possiamo affermare l'esatto contrario: è nei tapponi più attesi che spesso non succede proprio niente. Prendete la prima frazione pirenaica, disputata ieri tra Carmaux e la salita di Luz-Ardiden: ci aspettavamo chissà che cosa, e invece non c'è stata una vera lotta tra gli uomini di classifica, tanto che ha tagliato il traguardo tutto insieme un gruppone formato da 80 corridori. Onore e meriti comunque a Borut Bozic, che ha avuto la forza di battere allo sprint cotanta rivalità, segnalando peraltro che in Vacansoleil non esiste solo Hoogerland...
Nel gruppo dei migliori (che si è comunque preso la soddisfazione di relegare a 33'05" di distacco il vincitore ordinario di giornata, Samuel Sánchez) è stato Lars Boom a conquistare la piazza d'onore, davanti a Hushovd (nientemeno che il Campione del Mondo scende su questi lidi!), Bonnet e un omino che tutti noi conosciamo col soprannome di Perdent.
Proprio lui, Vincent Jérôme, si conferma maglia nera dopo la crisi nera di mercoledì, e conserva invariati tutti i distacchi sui tapini che da dodici tappe vanamente lo inseguono: 2'40" su Steegmans, 7'04" su Isaichev, 7'51" su Amador, 15'34" su Sabatini e mettiamoci pure i 17'35" che paga il buon Muravyev, salito al sesto posto grazie al tracollo di Addy Engels, scivolato malamente in 17esima posizione. Non sappiamo se Thomas Voeckler abbia dato tutto per non perdere la maglia gialla, o se abbia tenuto da parte qualche energia per le altre tappe pirenaiche; fatto sta che, malgrado tutti gli sforzi, T-Blanc non ha potuto evitare un'altra mazzata da parte dei nostri eroi: ora son 2h08'05" a separarlo da Perdent. Ma se dobbiamo dar retta alle sensazioni, scommetteremmo che questo margine tenderà ad aumentare da oggi in avanti.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2011 – 13a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 13a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 13a tappa
Rassegna TourNotes 2011 – 13a tappa
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La classifica al contrario

Borut BozicQualche giorno fa dicevamo di come a volte nelle tappe più banali possano succedere le cose più impensabili; allo stesso modo, oggi possiamo affermare l'esatto contrario: è nei tapponi più attesi che spesso non succede proprio niente. Prendete la prima frazione pirenaica, disputata ieri tra Carmaux e la salita di Luz-Ardiden: ci aspettavamo chissà che cosa, e invece non c'è stata una vera lotta tra gli uomini di classifica, tanto che ha tagliato il traguardo tutto insieme un gruppone formato da 80 corridori. Onore e meriti comunque a Borut Bozic, che ha avuto la forza di battere allo sprint cotanta rivalità, segnalando peraltro che in Vacansoleil non esiste solo Hoogerland...
Nel gruppo dei migliori (che si è comunque preso la soddisfazione di relegare a 33'05" di distacco il vincitore ordinario di giornata, Samuel Sánchez) è stato Lars Boom a conquistare la piazza d'onore, davanti a Hushovd (nientemeno che il Campione del Mondo scende su questi lidi!), Bonnet e un omino che tutti noi conosciamo col soprannome di Perdent.
Proprio lui, Vincent Jérôme, si conferma maglia nera dopo la crisi nera di mercoledì, e conserva invariati tutti i distacchi sui tapini che da dodici tappe vanamente lo inseguono: 2'40" su Steegmans, 7'04" su Isaichev, 7'51" su Amador, 15'34" su Sabatini e mettiamoci pure i 17'35" che paga il buon Muravyev, salito al sesto posto grazie al tracollo di Addy Engels, scivolato malamente in 17esima posizione. Non sappiamo se Thomas Voeckler abbia dato tutto per non perdere la maglia gialla, o se abbia tenuto da parte qualche energia per le altre tappe pirenaiche; fatto sta che, malgrado tutti gli sforzi, T-Blanc non ha potuto evitare un'altra mazzata da parte dei nostri eroi: ora son 2h08'05" a separarlo da Perdent. Ma se dobbiamo dar retta alle sensazioni, scommetteremmo che questo margine tenderà ad aumentare da oggi in avanti.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Borut BozicQualche giorno fa dicevamo di come a volte nelle tappe più banali possano succedere le cose più impensabili; allo stesso modo, oggi possiamo affermare l'esatto contrario: è nei tapponi più attesi che spesso non succede proprio niente. Prendete la prima frazione pirenaica, disputata ieri tra Carmaux e la salita di Luz-Ardiden: ci aspettavamo chissà che cosa, e invece non c'è stata una vera lotta tra gli uomini di classifica, tanto che ha tagliato il traguardo tutto insieme un gruppone formato da 80 corridori. Onore e meriti comunque a Borut Bozic, che ha avuto la forza di battere allo sprint cotanta rivalità, segnalando peraltro che in Vacansoleil non esiste solo Hoogerland...
Nel gruppo dei migliori (che si è comunque preso la soddisfazione di relegare a 33'05" di distacco il vincitore ordinario di giornata, Samuel Sánchez) è stato Lars Boom a conquistare la piazza d'onore, davanti a Hushovd (nientemeno che il Campione del Mondo scende su questi lidi!), Bonnet e un omino che tutti noi conosciamo col soprannome di Perdent.
Proprio lui, Vincent Jérôme, si conferma maglia nera dopo la crisi nera di mercoledì, e conserva invariati tutti i distacchi sui tapini che da dodici tappe vanamente lo inseguono: 2'40" su Steegmans, 7'04" su Isaichev, 7'51" su Amador, 15'34" su Sabatini e mettiamoci pure i 17'35" che paga il buon Muravyev, salito al sesto posto grazie al tracollo di Addy Engels, scivolato malamente in 17esima posizione. Non sappiamo se Thomas Voeckler abbia dato tutto per non perdere la maglia gialla, o se abbia tenuto da parte qualche energia per le altre tappe pirenaiche; fatto sta che, malgrado tutti gli sforzi, T-Blanc non ha potuto evitare un'altra mazzata da parte dei nostri eroi: ora son 2h08'05" a separarlo da Perdent. Ma se dobbiamo dar retta alle sensazioni, scommetteremmo che questo margine tenderà ad aumentare da oggi in avanti.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Borut BozicQualche giorno fa dicevamo di come a volte nelle tappe più banali possano succedere le cose più impensabili; allo stesso modo, oggi possiamo affermare l'esatto contrario: è nei tapponi più attesi che spesso non succede proprio niente. Prendete la prima frazione pirenaica, disputata ieri tra Carmaux e la salita di Luz-Ardiden: ci aspettavamo chissà che cosa, e invece non c'è stata una vera lotta tra gli uomini di classifica, tanto che ha tagliato il traguardo tutto insieme un gruppone formato da 80 corridori. Onore e meriti comunque a Borut Bozic, che ha avuto la forza di battere allo sprint cotanta rivalità, segnalando peraltro che in Vacansoleil non esiste solo Hoogerland...
Nel gruppo dei migliori (che si è comunque preso la soddisfazione di relegare a 33'05" di distacco il vincitore ordinario di giornata, Samuel Sánchez) è stato Lars Boom a conquistare la piazza d'onore, davanti a Hushovd (nientemeno che il Campione del Mondo scende su questi lidi!), Bonnet e un omino che tutti noi conosciamo col soprannome di Perdent.
Proprio lui, Vincent Jérôme, si conferma maglia nera dopo la crisi nera di mercoledì, e conserva invariati tutti i distacchi sui tapini che da dodici tappe vanamente lo inseguono: 2'40" su Steegmans, 7'04" su Isaichev, 7'51" su Amador, 15'34" su Sabatini e mettiamoci pure i 17'35" che paga il buon Muravyev, salito al sesto posto grazie al tracollo di Addy Engels, scivolato malamente in 17esima posizione. Non sappiamo se Thomas Voeckler abbia dato tutto per non perdere la maglia gialla, o se abbia tenuto da parte qualche energia per le altre tappe pirenaiche; fatto sta che, malgrado tutti gli sforzi, T-Blanc non ha potuto evitare un'altra mazzata da parte dei nostri eroi: ora son 2h08'05" a separarlo da Perdent. Ma se dobbiamo dar retta alle sensazioni, scommetteremmo che questo margine tenderà ad aumentare da oggi in avanti.

Marco Grassi

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