Il Portale del Ciclismo professionistico

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Dopo il primo giorno di riposo del Tour de France gli uomini di classifica sono nuovamente chiamati ad una prova di forza e resistenza in montagna: lungo di 204 km tra Morzine e Saint-Jean-de-Maurienne ci saranno ben cinque Gpm, uno Hors Categorie, due di prima, uno di seconda e uno di quarta. La prima parte della frazione sarà molto temibile, con tre salite abbastanza lunghe e impegnative in rapida successione: si inizia con il Col de la Colombière (16.5 km al 6.7%), poi il Col des Aravis (7.6 km al 5.9%) ed infine il Col des Saisies (14.4 km al 5.1%). Nascerà sicuramente una fuga abbastanza numerosa, visto che ci saranno corridori che punteranno a vincere la tappa e altri che saranno interessanti per prima cosa ai tanti punti per la maglia a pois in palio su queste vette: ci sono anche buone possibilità che questa fuga vada in porto, anche se la BMC è molto più forte che al Giro e ad Evans potrebbe far piacere tenere la maglia gialla. Dopo il Col des Saises ci sarà un tratto abbastanza lungo di discesa e pianura, che porterà i corridori fino ai piedi del Col de la Madeleine: qua si scatenerà la battaglia tra i più forti, perché la salita misura ben 25.5 km (pendenza media del 6.2%) ed è molto irregolare e può favorire gli attacchi. Dalla vetta mancheranno 32 km: i primi 19 tutti in discesa, gli ultimi 13 in pianura, con un paio di strappetti facili negli ultimi tre chilometri. Per chi andrà andrà in difficoltà sulla Madeleine sarà una giornata durissima: in discesa si può provare a rientrare, ma il rischio è che il distacco aumenti sempre di più. Bastano due o tre minuti per dire addio a tutti i sogni di gloria.

Morzine-Avoriaz

Posizionata al centro del comprensorio sciistico denominato Portes du Soleil (Porte del Sole), Morzine è una delle più importanti mete turistiche, sia in estate che in inverno, della Francia. Al comune di Morzine, situato a circa 1000 metri s.l.m., appartiene infatti la nota stazione sciistica di Avoriaz, posta 800 metri più in alto rispetto a Morzine, dove spesso si svolgono prove di Coppa del Mondo di sci alpino. Ma anche in estate è possibile praticare sport nello splendido scenario di Morzine-Avoriaz: si possono effettuare escursioni in montagna, a piedi o in mountain bike, nonché cimentarsi in attività particolari come il paracadutismo, tra le cime alpine, o il rafting, nelle acque del fiume Dranse, che taglia in due parti il paese.

Saint-Jean-de-Maurienne

Da Saint-Jean-de-Maurienne prese il via la famigerata 17esima tappa del Tour 2006 vinta da Floyd Landis. Curiosamente si arrivava a Morzine, sede di partenza della tappa di oggi. E anche allora si affrontavano il Col des Aravis e il Col de la Colombière. Conquistata la maglia gialla sull'Alpe d'Huez a discapito di Pereiro, l'americano aveva però accusato un pesante distacco (più di 8 minuti) nella tappa successiva di La Toussuire. Rinunciare alla lotta per la successione al trono di Re Lance? Niente affatto, perché, alla partenza di-Saint-Jean-de-Maurienne, Landis si presenta imbottito di testosterone e dopo 125 km di fuga arriva a Morzine infliggendo 5'40" a Sastre e oltre 7' a Pereiro. Non è ancora in giallo, lo sarà a Parigi, ma sarà una gloria destinata a svanire.

Marco Fiorilla
Morzine-Avoriaz

Posizionata al centro del comprensorio sciistico denominato Portes du Soleil (Porte del Sole), Morzine è una delle più importanti mete turistiche, sia in estate che in inverno, della Francia. Al comune di Morzine, situato a circa 1000 metri s.l.m., appartiene infatti la nota stazione sciistica di Avoriaz, posta 800 metri più in alto rispetto a Morzine, dove spesso si svolgono prove di Coppa del Mondo di sci alpino. Ma anche in estate è possibile praticare sport nello splendido scenario di Morzine-Avoriaz: si possono effettuare escursioni in montagna, a piedi o in mountain bike, nonché cimentarsi in attività particolari come il paracadutismo, tra le cime alpine, o il rafting, nelle acque del fiume Dranse, che taglia in due parti il paese.

Saint-Jean-de-Maurienne

Da Saint-Jean-de-Maurienne prese il via la famigerata 17esima tappa del Tour 2006 vinta da Floyd Landis. Curiosamente si arrivava a Morzine, sede di partenza della tappa di oggi. E anche allora si affrontavano il Col des Aravis e il Col de la Colombière. Conquistata la maglia gialla sull'Alpe d'Huez a discapito di Pereiro, l'americano aveva però accusato un pesante distacco (più di 8 minuti) nella tappa successiva di La Toussuire. Rinunciare alla lotta per la successione al trono di Re Lance? Niente affatto, perché, alla partenza di-Saint-Jean-de-Maurienne, Landis si presenta imbottito di testosterone e dopo 125 km di fuga arriva a Morzine infliggendo 5'40" a Sastre e oltre 7' a Pereiro. Non è ancora in giallo, lo sarà a Parigi, ma sarà una gloria destinata a svanire.

Morzine-Avoriaz

Posizionata al centro del comprensorio sciistico denominato Portes du Soleil (Porte del Sole), Morzine è una delle più importanti mete turistiche, sia in estate che in inverno, della Francia. Al comune di Morzine, situato a circa 1000 metri s.l.m., appartiene infatti la nota stazione sciistica di Avoriaz, posta 800 metri più in alto rispetto a Morzine, dove spesso si svolgono prove di Coppa del Mondo di sci alpino. Ma anche in estate è possibile praticare sport nello splendido scenario di Morzine-Avoriaz: si possono effettuare escursioni in montagna, a piedi o in mountain bike, nonché cimentarsi in attività particolari come il paracadutismo, tra le cime alpine, o il rafting, nelle acque del fiume Dranse, che taglia in due parti il paese.

Saint-Jean-de-Maurienne

Da Saint-Jean-de-Maurienne prese il via la famigerata 17esima tappa del Tour 2006 vinta da Floyd Landis. Curiosamente si arrivava a Morzine, sede di partenza della tappa di oggi. E anche allora si affrontavano il Col des Aravis e il Col de la Colombière. Conquistata la maglia gialla sull'Alpe d'Huez a discapito di Pereiro, l'americano aveva però accusato un pesante distacco (più di 8 minuti) nella tappa successiva di La Toussuire. Rinunciare alla lotta per la successione al trono di Re Lance? Niente affatto, perché, alla partenza di-Saint-Jean-de-Maurienne, Landis si presenta imbottito di testosterone e dopo 125 km di fuga arriva a Morzine infliggendo 5'40" a Sastre e oltre 7' a Pereiro. Non è ancora in giallo, lo sarà a Parigi, ma sarà una gloria destinata a svanire.

Morzine-Avoriaz

Posizionata al centro del comprensorio sciistico denominato Portes du Soleil (Porte del Sole), Morzine è una delle più importanti mete turistiche, sia in estate che in inverno, della Francia. Al comune di Morzine, situato a circa 1000 metri s.l.m., appartiene infatti la nota stazione sciistica di Avoriaz, posta 800 metri più in alto rispetto a Morzine, dove spesso si svolgono prove di Coppa del Mondo di sci alpino. Ma anche in estate è possibile praticare sport nello splendido scenario di Morzine-Avoriaz: si possono effettuare escursioni in montagna, a piedi o in mountain bike, nonché cimentarsi in attività particolari come il paracadutismo, tra le cime alpine, o il rafting, nelle acque del fiume Dranse, che taglia in due parti il paese.

Saint-Jean-de-Maurienne

Da Saint-Jean-de-Maurienne prese il via la famigerata 17esima tappa del Tour 2006 vinta da Floyd Landis. Curiosamente si arrivava a Morzine, sede di partenza della tappa di oggi. E anche allora si affrontavano il Col des Aravis e il Col de la Colombière. Conquistata la maglia gialla sull'Alpe d'Huez a discapito di Pereiro, l'americano aveva però accusato un pesante distacco (più di 8 minuti) nella tappa successiva di La Toussuire. Rinunciare alla lotta per la successione al trono di Re Lance? Niente affatto, perché, alla partenza di-Saint-Jean-de-Maurienne, Landis si presenta imbottito di testosterone e dopo 125 km di fuga arriva a Morzine infliggendo 5'40" a Sastre e oltre 7' a Pereiro. Non è ancora in giallo, lo sarà a Parigi, ma sarà una gloria destinata a svanire.

Morzine-Avoriaz

Posizionata al centro del comprensorio sciistico denominato Portes du Soleil (Porte del Sole), Morzine è una delle più importanti mete turistiche, sia in estate che in inverno, della Francia. Al comune di Morzine, situato a circa 1000 metri s.l.m., appartiene infatti la nota stazione sciistica di Avoriaz, posta 800 metri più in alto rispetto a Morzine, dove spesso si svolgono prove di Coppa del Mondo di sci alpino. Ma anche in estate è possibile praticare sport nello splendido scenario di Morzine-Avoriaz: si possono effettuare escursioni in montagna, a piedi o in mountain bike, nonché cimentarsi in attività particolari come il paracadutismo, tra le cime alpine, o il rafting, nelle acque del fiume Dranse, che taglia in due parti il paese.

Saint-Jean-de-Maurienne

Da Saint-Jean-de-Maurienne prese il via la famigerata 17esima tappa del Tour 2006 vinta da Floyd Landis. Curiosamente si arrivava a Morzine, sede di partenza della tappa di oggi. E anche allora si affrontavano il Col des Aravis e il Col de la Colombière. Conquistata la maglia gialla sull'Alpe d'Huez a discapito di Pereiro, l'americano aveva però accusato un pesante distacco (più di 8 minuti) nella tappa successiva di La Toussuire. Rinunciare alla lotta per la successione al trono di Re Lance? Niente affatto, perché, alla partenza di-Saint-Jean-de-Maurienne, Landis si presenta imbottito di testosterone e dopo 125 km di fuga arriva a Morzine infliggendo 5'40" a Sastre e oltre 7' a Pereiro. Non è ancora in giallo, lo sarà a Parigi, ma sarà una gloria destinata a svanire.

Morzine-Avoriaz

Posizionata al centro del comprensorio sciistico denominato Portes du Soleil (Porte del Sole), Morzine è una delle più importanti mete turistiche, sia in estate che in inverno, della Francia. Al comune di Morzine, situato a circa 1000 metri s.l.m., appartiene infatti la nota stazione sciistica di Avoriaz, posta 800 metri più in alto rispetto a Morzine, dove spesso si svolgono prove di Coppa del Mondo di sci alpino. Ma anche in estate è possibile praticare sport nello splendido scenario di Morzine-Avoriaz: si possono effettuare escursioni in montagna, a piedi o in mountain bike, nonché cimentarsi in attività particolari come il paracadutismo, tra le cime alpine, o il rafting, nelle acque del fiume Dranse, che taglia in due parti il paese.

Saint-Jean-de-Maurienne

Da Saint-Jean-de-Maurienne prese il via la famigerata 17esima tappa del Tour 2006 vinta da Floyd Landis. Curiosamente si arrivava a Morzine, sede di partenza della tappa di oggi. E anche allora si affrontavano il Col des Aravis e il Col de la Colombière. Conquistata la maglia gialla sull'Alpe d'Huez a discapito di Pereiro, l'americano aveva però accusato un pesante distacco (più di 8 minuti) nella tappa successiva di La Toussuire. Rinunciare alla lotta per la successione al trono di Re Lance? Niente affatto, perché, alla partenza di-Saint-Jean-de-Maurienne, Landis si presenta imbottito di testosterone e dopo 125 km di fuga arriva a Morzine infliggendo 5'40" a Sastre e oltre 7' a Pereiro. Non è ancora in giallo, lo sarà a Parigi, ma sarà una gloria destinata a svanire.

Meteo

11.30 - Morzine-Avoriaz
14.55 - Albertville
17.15 - Saint-Jean-de-Maurinne

Soggetti Alternativi

È alla seconda grande corsa a tappe della carriera dopo aver disputato (e concluso) il Giro 2009. Prima stagione nelle file della Sky per lui che ha probabilmente nelle gare dal percorso misto, in grado di produrre una certa selezione, il terreno ideale per esprimersi. È stato autore di discrete prestazioni anche in arrivi in salita di una certa entità, lui che nel 2006 fu 4° al Tour de l'Avenir. Non è ancora riuscito a vincere tra i professionisti e molti ricordano l'occasione della vita, sfumata lo scorso anno a Faenza al Giro. Al Tour per aiutare Wiggins, potrebbe cercare di mettersi in luce con un'azione a lunga gittata. Magari sotto un bel... blue Sky!

Vivian Ghianni

È alla seconda grande corsa a tappe della carriera dopo aver disputato (e concluso) il Giro 2009. Prima stagione nelle file della Sky per lui che ha probabilmente nelle gare dal percorso misto, in grado di produrre una certa selezione, il terreno ideale per esprimersi. È stato autore di discrete prestazioni anche in arrivi in salita di una certa entità, lui che nel 2006 fu 4° al Tour de l'Avenir. Non è ancora riuscito a vincere tra i professionisti e molti ricordano l'occasione della vita, sfumata lo scorso anno a Faenza al Giro. Al Tour per aiutare Wiggins, potrebbe cercare di mettersi in luce con un'azione a lunga gittata. Magari sotto un bel... blue Sky!

È alla seconda grande corsa a tappe della carriera dopo aver disputato (e concluso) il Giro 2009. Prima stagione nelle file della Sky per lui che ha probabilmente nelle gare dal percorso misto, in grado di produrre una certa selezione, il terreno ideale per esprimersi. È stato autore di discrete prestazioni anche in arrivi in salita di una certa entità, lui che nel 2006 fu 4° al Tour de l'Avenir. Non è ancora riuscito a vincere tra i professionisti e molti ricordano l'occasione della vita, sfumata lo scorso anno a Faenza al Giro. Al Tour per aiutare Wiggins, potrebbe cercare di mettersi in luce con un'azione a lunga gittata. Magari sotto un bel... blue Sky!

È alla seconda grande corsa a tappe della carriera dopo aver disputato (e concluso) il Giro 2009. Prima stagione nelle file della Sky per lui che ha probabilmente nelle gare dal percorso misto, in grado di produrre una certa selezione, il terreno ideale per esprimersi. È stato autore di discrete prestazioni anche in arrivi in salita di una certa entità, lui che nel 2006 fu 4° al Tour de l'Avenir. Non è ancora riuscito a vincere tra i professionisti e molti ricordano l'occasione della vita, sfumata lo scorso anno a Faenza al Giro. Al Tour per aiutare Wiggins, potrebbe cercare di mettersi in luce con un'azione a lunga gittata. Magari sotto un bel... blue Sky!

È alla seconda grande corsa a tappe della carriera dopo aver disputato (e concluso) il Giro 2009. Prima stagione nelle file della Sky per lui che ha probabilmente nelle gare dal percorso misto, in grado di produrre una certa selezione, il terreno ideale per esprimersi. È stato autore di discrete prestazioni anche in arrivi in salita di una certa entità, lui che nel 2006 fu 4° al Tour de l'Avenir. Non è ancora riuscito a vincere tra i professionisti e molti ricordano l'occasione della vita, sfumata lo scorso anno a Faenza al Giro. Al Tour per aiutare Wiggins, potrebbe cercare di mettersi in luce con un'azione a lunga gittata. Magari sotto un bel... blue Sky!

È alla seconda grande corsa a tappe della carriera dopo aver disputato (e concluso) il Giro 2009. Prima stagione nelle file della Sky per lui che ha probabilmente nelle gare dal percorso misto, in grado di produrre una certa selezione, il terreno ideale per esprimersi. È stato autore di discrete prestazioni anche in arrivi in salita di una certa entità, lui che nel 2006 fu 4° al Tour de l'Avenir. Non è ancora riuscito a vincere tra i professionisti e molti ricordano l'occasione della vita, sfumata lo scorso anno a Faenza al Giro. Al Tour per aiutare Wiggins, potrebbe cercare di mettersi in luce con un'azione a lunga gittata. Magari sotto un bel... blue Sky!

TourTwitter

Roman86_K: Una bella dormita dopo il giorno di riposo, spero che oggi vada tutto bene. Tappa lunga e durissima, oggi voglio avere buone gambe, è molto importante.

mcewenrobbie: Giusto per rendere una giornata dura ancora più dura... 7 e 30, sveglia per controllo del sangue UCI. Avevo bisogno di un po' di sonno e sangue extra, ma a quanto pare me l'hanno scippato...

Jakob_fuglsang (ieri): Giorno di riposo niente male qui a Morzine... Ottima notizia: Bjarne ha annunciato che la Sunguard continuerà come sponsor e che un altro sposnor principale è stato trovato

LeviLeipheimer (ieri): Uno dei migliori giorni di riposo che abbia mai avuto al TdF: una bella dormita, un'ottima pedalata, buon cibo, massaggi, chiro, film e orizzontale più a lungo possibile...

albertocontador (ieri): Guardate che regalo mi hanno fatto! Peccato solo che temo che domani non mi lasceranno correre con questa...;-) http://tweetphoto.com/32308988

Touchez pas au Grisbi (Jacques Becker, 1954)

La locandina di Touchez pas au Grisbi - Foto criterionreflections.blogspot.com

Quando sei vecchio ogni errore costa il doppio. Perché quando sbagli da giovane puoi dire di avere tanto tempo per rimediare. Quando sbagli da vecchio, spesso non avrai un'altra chance per far meglio (o per cancellare l'errore precedente). O per partecipare a un altro Tour de France l'anno prossimo, nel caso tu sia uscito di classifica troppo presto. Ecco: sbagliare l'uscita di scena, che iattura! Jean Gabin, in arte Max, la sua uscita di scena la sogna spettacolare: un ultimo colpo, 50 chili d'oro per svoltare definitivamente, lasciare la malavita e darsi a tutti gli spassi possibili. Ma per fare un colpo del genere occorre essere in più d'uno, e se uno dei compagni d'azione non sa tenere la bocca ben cucita, finisce che il boss nemico (interpretato dal grande Lino Ventura) rapisce questo complice di Max e chiede al vecchio gangster il risultato della rapina dei lingotti d'oro: il bottino, in pratica. Il grisbi, come dicono in Francia (e sarà ovviamente scontro mortale tra le due bande rivali). Si sarebbe potuto ritirare prima di finire nei guai, il vecchio Max? Cosa l'ha tenuto in pista, aveva davvero bisogno di quell'oro per cambiare definitivamente vita? O aveva solo la necessità di sapere di essere ancora vivo, rispettato, di contare ancora qualcosa? Quanto si può sentire onnipotente un uomo, maschio, macho, sempre abituato a comandare anche nelle piccole cose? Al punto forse da non vedere più i propri limiti, o da non capire che quando sei vecchio, è facilissimo che trovi un giovane che ti mette nel sacco, prima o poi. O che ripeschi un antico nemico che fa di tutto per mandare all'aria l'intero tutto il tuo lavoro. Non è nemmeno nulla di scandaloso: il ciclo della vita prevede proprio questo: il nuovo rimpiazza il vecchio. Sia che esso abbia l'aria stanca e la faccia sconfitta di Gabin nelle inquadrature perfettamente crudeli di Becker; sia che abbia l'espressione di un campione dello sport.

Marco Grassi

Touchez pas au Grisbi (Jacques Becker, 1954)

La locandina di Touchez pas au Grisbi - Foto criterionreflections.blogspot.com

Quando sei vecchio ogni errore costa il doppio. Perché quando sbagli da giovane puoi dire di avere tanto tempo per rimediare. Quando sbagli da vecchio, spesso non avrai un'altra chance per far meglio (o per cancellare l'errore precedente). O per partecipare a un altro Tour de France l'anno prossimo, nel caso tu sia uscito di classifica troppo presto. Ecco: sbagliare l'uscita di scena, che iattura! Jean Gabin, in arte Max, la sua uscita di scena la sogna spettacolare: un ultimo colpo, 50 chili d'oro per svoltare definitivamente, lasciare la malavita e darsi a tutti gli spassi possibili. Ma per fare un colpo del genere occorre essere in più d'uno, e se uno dei compagni d'azione non sa tenere la bocca ben cucita, finisce che il boss nemico (interpretato dal grande Lino Ventura) rapisce questo complice di Max e chiede al vecchio gangster il risultato della rapina dei lingotti d'oro: il bottino, in pratica. Il grisbi, come dicono in Francia (e sarà ovviamente scontro mortale tra le due bande rivali). Si sarebbe potuto ritirare prima di finire nei guai, il vecchio Max? Cosa l'ha tenuto in pista, aveva davvero bisogno di quell'oro per cambiare definitivamente vita? O aveva solo la necessità di sapere di essere ancora vivo, rispettato, di contare ancora qualcosa? Quanto si può sentire onnipotente un uomo, maschio, macho, sempre abituato a comandare anche nelle piccole cose? Al punto forse da non vedere più i propri limiti, o da non capire che quando sei vecchio, è facilissimo che trovi un giovane che ti mette nel sacco, prima o poi. O che ripeschi un antico nemico che fa di tutto per mandare all'aria l'intero tutto il tuo lavoro. Non è nemmeno nulla di scandaloso: il ciclo della vita prevede proprio questo: il nuovo rimpiazza il vecchio. Sia che esso abbia l'aria stanca e la faccia sconfitta di Gabin nelle inquadrature perfettamente crudeli di Becker; sia che abbia l'espressione di un campione dello sport.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2010 – 9a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 9a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 9a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 9a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 9a tappa

Touchez pas au Grisbi (Jacques Becker, 1954)

La locandina di Touchez pas au Grisbi - Foto criterionreflections.blogspot.com

Quando sei vecchio ogni errore costa il doppio. Perché quando sbagli da giovane puoi dire di avere tanto tempo per rimediare. Quando sbagli da vecchio, spesso non avrai un'altra chance per far meglio (o per cancellare l'errore precedente). O per partecipare a un altro Tour de France l'anno prossimo, nel caso tu sia uscito di classifica troppo presto. Ecco: sbagliare l'uscita di scena, che iattura! Jean Gabin, in arte Max, la sua uscita di scena la sogna spettacolare: un ultimo colpo, 50 chili d'oro per svoltare definitivamente, lasciare la malavita e darsi a tutti gli spassi possibili. Ma per fare un colpo del genere occorre essere in più d'uno, e se uno dei compagni d'azione non sa tenere la bocca ben cucita, finisce che il boss nemico (interpretato dal grande Lino Ventura) rapisce questo complice di Max e chiede al vecchio gangster il risultato della rapina dei lingotti d'oro: il bottino, in pratica. Il grisbi, come dicono in Francia (e sarà ovviamente scontro mortale tra le due bande rivali). Si sarebbe potuto ritirare prima di finire nei guai, il vecchio Max? Cosa l'ha tenuto in pista, aveva davvero bisogno di quell'oro per cambiare definitivamente vita? O aveva solo la necessità di sapere di essere ancora vivo, rispettato, di contare ancora qualcosa? Quanto si può sentire onnipotente un uomo, maschio, macho, sempre abituato a comandare anche nelle piccole cose? Al punto forse da non vedere più i propri limiti, o da non capire che quando sei vecchio, è facilissimo che trovi un giovane che ti mette nel sacco, prima o poi. O che ripeschi un antico nemico che fa di tutto per mandare all'aria l'intero tutto il tuo lavoro. Non è nemmeno nulla di scandaloso: il ciclo della vita prevede proprio questo: il nuovo rimpiazza il vecchio. Sia che esso abbia l'aria stanca e la faccia sconfitta di Gabin nelle inquadrature perfettamente crudeli di Becker; sia che abbia l'espressione di un campione dello sport.

Marco Grassi

Touchez pas au Grisbi (Jacques Becker, 1954)

La locandina di Touchez pas au Grisbi - Foto criterionreflections.blogspot.com

Quando sei vecchio ogni errore costa il doppio. Perché quando sbagli da giovane puoi dire di avere tanto tempo per rimediare. Quando sbagli da vecchio, spesso non avrai un'altra chance per far meglio (o per cancellare l'errore precedente). O per partecipare a un altro Tour de France l'anno prossimo, nel caso tu sia uscito di classifica troppo presto. Ecco: sbagliare l'uscita di scena, che iattura! Jean Gabin, in arte Max, la sua uscita di scena la sogna spettacolare: un ultimo colpo, 50 chili d'oro per svoltare definitivamente, lasciare la malavita e darsi a tutti gli spassi possibili. Ma per fare un colpo del genere occorre essere in più d'uno, e se uno dei compagni d'azione non sa tenere la bocca ben cucita, finisce che il boss nemico (interpretato dal grande Lino Ventura) rapisce questo complice di Max e chiede al vecchio gangster il risultato della rapina dei lingotti d'oro: il bottino, in pratica. Il grisbi, come dicono in Francia (e sarà ovviamente scontro mortale tra le due bande rivali). Si sarebbe potuto ritirare prima di finire nei guai, il vecchio Max? Cosa l'ha tenuto in pista, aveva davvero bisogno di quell'oro per cambiare definitivamente vita? O aveva solo la necessità di sapere di essere ancora vivo, rispettato, di contare ancora qualcosa? Quanto si può sentire onnipotente un uomo, maschio, macho, sempre abituato a comandare anche nelle piccole cose? Al punto forse da non vedere più i propri limiti, o da non capire che quando sei vecchio, è facilissimo che trovi un giovane che ti mette nel sacco, prima o poi. O che ripeschi un antico nemico che fa di tutto per mandare all'aria l'intero tutto il tuo lavoro. Non è nemmeno nulla di scandaloso: il ciclo della vita prevede proprio questo: il nuovo rimpiazza il vecchio. Sia che esso abbia l'aria stanca e la faccia sconfitta di Gabin nelle inquadrature perfettamente crudeli di Becker; sia che abbia l'espressione di un campione dello sport.

Marco Grassi

Touchez pas au Grisbi (Jacques Becker, 1954)

La locandina di Touchez pas au Grisbi - Foto criterionreflections.blogspot.com

Quando sei vecchio ogni errore costa il doppio. Perché quando sbagli da giovane puoi dire di avere tanto tempo per rimediare. Quando sbagli da vecchio, spesso non avrai un'altra chance per far meglio (o per cancellare l'errore precedente). O per partecipare a un altro Tour de France l'anno prossimo, nel caso tu sia uscito di classifica troppo presto. Ecco: sbagliare l'uscita di scena, che iattura! Jean Gabin, in arte Max, la sua uscita di scena la sogna spettacolare: un ultimo colpo, 50 chili d'oro per svoltare definitivamente, lasciare la malavita e darsi a tutti gli spassi possibili. Ma per fare un colpo del genere occorre essere in più d'uno, e se uno dei compagni d'azione non sa tenere la bocca ben cucita, finisce che il boss nemico (interpretato dal grande Lino Ventura) rapisce questo complice di Max e chiede al vecchio gangster il risultato della rapina dei lingotti d'oro: il bottino, in pratica. Il grisbi, come dicono in Francia (e sarà ovviamente scontro mortale tra le due bande rivali). Si sarebbe potuto ritirare prima di finire nei guai, il vecchio Max? Cosa l'ha tenuto in pista, aveva davvero bisogno di quell'oro per cambiare definitivamente vita? O aveva solo la necessità di sapere di essere ancora vivo, rispettato, di contare ancora qualcosa? Quanto si può sentire onnipotente un uomo, maschio, macho, sempre abituato a comandare anche nelle piccole cose? Al punto forse da non vedere più i propri limiti, o da non capire che quando sei vecchio, è facilissimo che trovi un giovane che ti mette nel sacco, prima o poi. O che ripeschi un antico nemico che fa di tutto per mandare all'aria l'intero tutto il tuo lavoro. Non è nemmeno nulla di scandaloso: il ciclo della vita prevede proprio questo: il nuovo rimpiazza il vecchio. Sia che esso abbia l'aria stanca e la faccia sconfitta di Gabin nelle inquadrature perfettamente crudeli di Becker; sia che abbia l'espressione di un campione dello sport.

Marco Grassi

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