Non dura come la precedente, ma pur sempre insidiosa, l'undicesima tappa attraversa le zone dello Zoncolan ma prende strade diverse. Dopo 88 km facilissimi si arriva a Ovaro, da cui si procede però verso la Forcella di Lavardet, salita che è sì lunga 25 km, ma che per gran parte è poco più che un falsopiano. Negli ultimi 9 km l'ascesa si fa più impegnativa, ma di rado supera la pendenza del 7%; e una volta alla Forcella, si sale ancora un po' (su un tratto non certo impervio) fino al Gpm di Sella Ciampigotto. 17 km di discesa precedono il dentello di Pieve di Cadore prima che si scenda ancor più a valle, fino ad arrivare (dopo quasi 20 km di pianura) a Longarone. Da qui rotta verso la Diga del Vajont (a 50 anni dalla tragica frana), dove l'arrivo è posto, dopo 6 km di salita molto irregolare, anche se a tratti (e soprattutto in cima) insidiosissima dal punto di vista altimetrico.
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@Ilgerva77 (Luca Paolini): Queste sono le cose che mi fanno ridere del ciclismo...!è da Marina di Ascea che ho gli stessi numeri! pic.twitter.com/9i7rhMRkvQ # poverinoi Una lavata ed un'asciugata non sembrano neanche adoperati!vediamo se domani mi danno ancora 50chf di multa!notte pic.twitter.com/9i7rhMRkvQ
@eliaviviani: A volte gli stimoli che si hanno fanno la differenza, grazie amore (@ElenaCecchini92), spero di aver fatto bene nel tuo Friuli
@DarioCataldo: I'M BACK!!! Finalmente la gamba ha ripreso a girare, giusto in tempo per lanciare @UranRigoberto all'attacco. Il #giro deve ancora iniziare!
@tludvigsson: Bellissima vista da qui. Oa siamo vicini alla Slovenia ;) Ieri non è stata una giornata facile... pic.twitter.com/9i7rhMRkvQ
@TiraAstana (Paolo Tiralongo): In bici si fa fatica quando si sta bene,pensate quando si sta male.Ma io questo @giroditalia lo voglio vincere con @VincenzoNibali
Soltanto una volta il Giro d'Italia ha fatto tappa a Tarvisio. Era il 1971 e nei 100 km della 16a frazione che partiva da Lubiana fu Dino Zandegù a vincere in volata davanti a Felice Gimondi e Marino Basso. Il Giro era partito dalla Puglia, con una cronosquadre vinta dalla Salvarani, il giorno successivo la vittoria andò proprio di Marino Basso, che vestì la rosa. Enrico Paolini, Ugo Colombo ed Aldo Moser indossarono la maglia più ambita. A quest'ultimo la strapperà dopo un solo giorno Claudio Michelotto, nella San Vincenzo-Casciana Terme. Proprio il corridore allora in forza alla Scic era in maglia rosa a Tarvisio e la terrà anche il giorno successivo alla vittoria di Zandegù (l'unica in quell'edizione della corsa), nella Tarvisio-Großglockner, di Pierfranco Vianelli. Tutto si decise nella 18a tappa, la Lienz-Falcade: vittoria di tappa a Felice Gimondi vinse davanti al belga Herman Vanspringel ed allo svedese Gösta Pettersson. Proprio lo svedese balzerà al comando della classifica e nelle tre frazioni successive che portarono il gruppo fino a Milano si difenderà egregiamente (a podio andarono il belga della Molteni Herman Van Springel ed il corridore di San Giorgio su Legnano Ugo Colombo, in forza alla Filotex). Pettersson è ad oggi l'unico svedese ad aver vinto il Giro d'Italia.