Il Portale del Ciclismo professionistico

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Ancora tantissima pianura da Modena a Fano per una prima parte del Giro che certamente farà la felicità di passisti e velocisti. Praticamente un drittone che attraverserà parte dell'Emilia percorrendo l'omonima via, passando per Bologna per poi approdare in Romagna con i passaggi per Imola, Faenza, Forlì, Cesena, Rimini, Riccione e Cattolica. A Gabicce Mare lo scenario cambia, e la salitella di Gabicce Monte sarà seguita da un bel giretto di 20 km sulla splendida e tortuosa Strada Panoramica Adriatica, prima della picchiata verso Pesaro e dei 15 km che precedono l'arrivo di Fano. Se qualcuno proverà a muoversi sulla salita, troverà quindi terreno abbastanza favorevole per tenere in vita l'attacco; ciò non vuol dire che non verrà comunque ripreso nel tratto finale, ma l'andatura alta - che necessariamente avremo in questo frangente - potrà rimanere nelle gambe dei velocisti meno avvezzi ai percorsi tecnici.

Oggi i colpi di mano non sono ammessi. Certo, c'è lo strappo di Gabicce Monte a meno di 20 chilometri dall'arrivo di Fano ma è facile prevedere che le squadre interessate alla volata, Sky e Orica-GreenEDGE su tutte (ma non solo), cercheranno di tener cucita la corsa. Anche i bookmakers vedono lo sprint come la soluzione più semplice, tant'è che la vittoria di Mark Cavendish è data a 1.65, Goss a 5.50, Farrar (che potrebbe vestire la rosa stasera) a 10, JJ Haedo a 16, Démare a 17. I nostri: Guardini a 28, Chicchi a 30, Bennati a 40, Modolo a 48. Per la maglia rosa è favorito Basso (3.50) seguito da Joaquim Rodríguez, dopo ieri (4.50), quindi Kreuziger (5.00) e Scarponi (5.50)

Modena

Con questa sono 17 le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Modena. Per mettere da parte ogni sorta di superstizione basti dire che le partenze da qui sono soltanto 9. L'ultima partenza modenese risale al 2008 ed ha visto trionfare nell'arrivo di Cittadella un ancora giovane Mark Cavendish su Daniele Bennati. A Milano sarebbe stato Contador a conquistare la sua prima rosa. Per trovare la partenza precedente temporalmente bisogna andare indietro di ben 33 anni: era il 1975 e nella frazione che terminava ad Ancona s'impose il campione belga Patrick Sercu sul connazionale Rik Van Linden nel Giro che sarebbe andato a Fausto Bertoglio. L'anno precedente fu lo spagnolo José Manuel Fuente ad imporsi nella Modena-Il Ciocco davanti ad un Eddy Merckx che avrebbe conquistato l'ultima delle sue 5 corse rosa in carniere. Nel 1961 Adriano Zamboni trionfò a Vicenza mentre nel '53 ben due frazioni fecero tappa a Modena. L'11a tappa era una cronosquadre con arrivo sempre a Modena e vide la vittoria della Bianchi di Coppi (avrebbe conquistato la maglia rosa); quella seguente, con arrivo a Genova, fu vinta da Giorgio Albani sul transalpino Raphael Geminiani. Nel '49 la Modena-Montecatini Terme vide Adolfo Leoni avere ragione del Campionissimo, che vestirà la rosa a fine corsa. Ancora Leoni nel '40 nella Modena-Ferrara, con Landi relegato alla piazza d'onore in un Giro che avrebbe visto vincere nuovamente Coppi.

Fano

Fano è la terza città più popolata delle Marche dopo Ancona e Pesaro. Si trova nella provincia di Pesaro e Urbino e conta all'incirca 64 mila abitanti. Circondata dalle colline e di fronte al Mar Adriatico, a sud confina con la Piana del Metauro. Anticamente era un possedimento romano, Fanum Fortunae, che rimanda al Tempio della Fortuna, eretto a testimonianza della battaglia del Metauro, dove le legioni romane -  era il 207 a.C. - sconfissero l'esercito cartaginese comandato da Asdrubale, fratello di Annibale. L'Arco di Augusto è senza dubbio il luogo più noto di Fano, nonché il suo simbolo. Costruito sul punto in cui la via Flaminia s'innesta nel decumano massimo della città, questa spettacolare opera architettonica risalirebbe al 9 d.C. Altri luoghi da visitare sono le mura volute dall'Imperatore Augusto, la Porta della Mandria, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Chiesa di Santa Maria Nuova. Fano ospita inoltre una serie di eventi culturali e musicali, nonché enogastronomici ed anche per gli amanti dell'antiquariato, ma la manifestazione per la quale si distingue è indubbiamente il suo Carnevale. Si tratta del più antico dopo quello di Venezia (risale al 1347). Carri allegorici e fuochi d'artificio, sì, ma anche alcuni elementi che lo fanno distinguere dagli altri carnevali. Quali? Il Getto (lancio di grandi quantità di dolciumi dai carri), la Musica Arabita, prodotta con strumenti musicali e non. Il Carnevale di Fano raccoglie ogni anno circa 100.000 visitatori.

Francesco Sulas
Modena

Con questa sono 17 le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Modena. Per mettere da parte ogni sorta di superstizione basti dire che le partenze da qui sono soltanto 9. L'ultima partenza modenese risale al 2008 ed ha visto trionfare nell'arrivo di Cittadella un ancora giovane Mark Cavendish su Daniele Bennati. A Milano sarebbe stato Contador a conquistare la sua prima rosa. Per trovare la partenza precedente temporalmente bisogna andare indietro di ben 33 anni: era il 1975 e nella frazione che terminava ad Ancona s'impose il campione belga Patrick Sercu sul connazionale Rik Van Linden nel Giro che sarebbe andato a Fausto Bertoglio. L'anno precedente fu lo spagnolo José Manuel Fuente ad imporsi nella Modena-Il Ciocco davanti ad un Eddy Merckx che avrebbe conquistato l'ultima delle sue 5 corse rosa in carniere. Nel 1961 Adriano Zamboni trionfò a Vicenza mentre nel '53 ben due frazioni fecero tappa a Modena. L'11a tappa era una cronosquadre con arrivo sempre a Modena e vide la vittoria della Bianchi di Coppi (avrebbe conquistato la maglia rosa); quella seguente, con arrivo a Genova, fu vinta da Giorgio Albani sul transalpino Raphael Geminiani. Nel '49 la Modena-Montecatini Terme vide Adolfo Leoni avere ragione del Campionissimo, che vestirà la rosa a fine corsa. Ancora Leoni nel '40 nella Modena-Ferrara, con Landi relegato alla piazza d'onore in un Giro che avrebbe visto vincere nuovamente Coppi.

Fano

Fano è la terza città più popolata delle Marche dopo Ancona e Pesaro. Si trova nella provincia di Pesaro e Urbino e conta all'incirca 64 mila abitanti. Circondata dalle colline e di fronte al Mar Adriatico, a sud confina con la Piana del Metauro. Anticamente era un possedimento romano, Fanum Fortunae, che rimanda al Tempio della Fortuna, eretto a testimonianza della battaglia del Metauro, dove le legioni romane -  era il 207 a.C. - sconfissero l'esercito cartaginese comandato da Asdrubale, fratello di Annibale. L'Arco di Augusto è senza dubbio il luogo più noto di Fano, nonché il suo simbolo. Costruito sul punto in cui la via Flaminia s'innesta nel decumano massimo della città, questa spettacolare opera architettonica risalirebbe al 9 d.C. Altri luoghi da visitare sono le mura volute dall'Imperatore Augusto, la Porta della Mandria, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Chiesa di Santa Maria Nuova. Fano ospita inoltre una serie di eventi culturali e musicali, nonché enogastronomici ed anche per gli amanti dell'antiquariato, ma la manifestazione per la quale si distingue è indubbiamente il suo Carnevale. Si tratta del più antico dopo quello di Venezia (risale al 1347). Carri allegorici e fuochi d'artificio, sì, ma anche alcuni elementi che lo fanno distinguere dagli altri carnevali. Quali? Il Getto (lancio di grandi quantità di dolciumi dai carri), la Musica Arabita, prodotta con strumenti musicali e non. Il Carnevale di Fano raccoglie ogni anno circa 100.000 visitatori.

Modena

Con questa sono 17 le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Modena. Per mettere da parte ogni sorta di superstizione basti dire che le partenze da qui sono soltanto 9. L'ultima partenza modenese risale al 2008 ed ha visto trionfare nell'arrivo di Cittadella un ancora giovane Mark Cavendish su Daniele Bennati. A Milano sarebbe stato Contador a conquistare la sua prima rosa. Per trovare la partenza precedente temporalmente bisogna andare indietro di ben 33 anni: era il 1975 e nella frazione che terminava ad Ancona s'impose il campione belga Patrick Sercu sul connazionale Rik Van Linden nel Giro che sarebbe andato a Fausto Bertoglio. L'anno precedente fu lo spagnolo José Manuel Fuente ad imporsi nella Modena-Il Ciocco davanti ad un Eddy Merckx che avrebbe conquistato l'ultima delle sue 5 corse rosa in carniere. Nel 1961 Adriano Zamboni trionfò a Vicenza mentre nel '53 ben due frazioni fecero tappa a Modena. L'11a tappa era una cronosquadre con arrivo sempre a Modena e vide la vittoria della Bianchi di Coppi (avrebbe conquistato la maglia rosa); quella seguente, con arrivo a Genova, fu vinta da Giorgio Albani sul transalpino Raphael Geminiani. Nel '49 la Modena-Montecatini Terme vide Adolfo Leoni avere ragione del Campionissimo, che vestirà la rosa a fine corsa. Ancora Leoni nel '40 nella Modena-Ferrara, con Landi relegato alla piazza d'onore in un Giro che avrebbe visto vincere nuovamente Coppi.

Fano

Fano è la terza città più popolata delle Marche dopo Ancona e Pesaro. Si trova nella provincia di Pesaro e Urbino e conta all'incirca 64 mila abitanti. Circondata dalle colline e di fronte al Mar Adriatico, a sud confina con la Piana del Metauro. Anticamente era un possedimento romano, Fanum Fortunae, che rimanda al Tempio della Fortuna, eretto a testimonianza della battaglia del Metauro, dove le legioni romane -  era il 207 a.C. - sconfissero l'esercito cartaginese comandato da Asdrubale, fratello di Annibale. L'Arco di Augusto è senza dubbio il luogo più noto di Fano, nonché il suo simbolo. Costruito sul punto in cui la via Flaminia s'innesta nel decumano massimo della città, questa spettacolare opera architettonica risalirebbe al 9 d.C. Altri luoghi da visitare sono le mura volute dall'Imperatore Augusto, la Porta della Mandria, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Chiesa di Santa Maria Nuova. Fano ospita inoltre una serie di eventi culturali e musicali, nonché enogastronomici ed anche per gli amanti dell'antiquariato, ma la manifestazione per la quale si distingue è indubbiamente il suo Carnevale. Si tratta del più antico dopo quello di Venezia (risale al 1347). Carri allegorici e fuochi d'artificio, sì, ma anche alcuni elementi che lo fanno distinguere dagli altri carnevali. Quali? Il Getto (lancio di grandi quantità di dolciumi dai carri), la Musica Arabita, prodotta con strumenti musicali e non. Il Carnevale di Fano raccoglie ogni anno circa 100.000 visitatori.

Modena

Con questa sono 17 le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Modena. Per mettere da parte ogni sorta di superstizione basti dire che le partenze da qui sono soltanto 9. L'ultima partenza modenese risale al 2008 ed ha visto trionfare nell'arrivo di Cittadella un ancora giovane Mark Cavendish su Daniele Bennati. A Milano sarebbe stato Contador a conquistare la sua prima rosa. Per trovare la partenza precedente temporalmente bisogna andare indietro di ben 33 anni: era il 1975 e nella frazione che terminava ad Ancona s'impose il campione belga Patrick Sercu sul connazionale Rik Van Linden nel Giro che sarebbe andato a Fausto Bertoglio. L'anno precedente fu lo spagnolo José Manuel Fuente ad imporsi nella Modena-Il Ciocco davanti ad un Eddy Merckx che avrebbe conquistato l'ultima delle sue 5 corse rosa in carniere. Nel 1961 Adriano Zamboni trionfò a Vicenza mentre nel '53 ben due frazioni fecero tappa a Modena. L'11a tappa era una cronosquadre con arrivo sempre a Modena e vide la vittoria della Bianchi di Coppi (avrebbe conquistato la maglia rosa); quella seguente, con arrivo a Genova, fu vinta da Giorgio Albani sul transalpino Raphael Geminiani. Nel '49 la Modena-Montecatini Terme vide Adolfo Leoni avere ragione del Campionissimo, che vestirà la rosa a fine corsa. Ancora Leoni nel '40 nella Modena-Ferrara, con Landi relegato alla piazza d'onore in un Giro che avrebbe visto vincere nuovamente Coppi.

Fano

Fano è la terza città più popolata delle Marche dopo Ancona e Pesaro. Si trova nella provincia di Pesaro e Urbino e conta all'incirca 64 mila abitanti. Circondata dalle colline e di fronte al Mar Adriatico, a sud confina con la Piana del Metauro. Anticamente era un possedimento romano, Fanum Fortunae, che rimanda al Tempio della Fortuna, eretto a testimonianza della battaglia del Metauro, dove le legioni romane -  era il 207 a.C. - sconfissero l'esercito cartaginese comandato da Asdrubale, fratello di Annibale. L'Arco di Augusto è senza dubbio il luogo più noto di Fano, nonché il suo simbolo. Costruito sul punto in cui la via Flaminia s'innesta nel decumano massimo della città, questa spettacolare opera architettonica risalirebbe al 9 d.C. Altri luoghi da visitare sono le mura volute dall'Imperatore Augusto, la Porta della Mandria, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Chiesa di Santa Maria Nuova. Fano ospita inoltre una serie di eventi culturali e musicali, nonché enogastronomici ed anche per gli amanti dell'antiquariato, ma la manifestazione per la quale si distingue è indubbiamente il suo Carnevale. Si tratta del più antico dopo quello di Venezia (risale al 1347). Carri allegorici e fuochi d'artificio, sì, ma anche alcuni elementi che lo fanno distinguere dagli altri carnevali. Quali? Il Getto (lancio di grandi quantità di dolciumi dai carri), la Musica Arabita, prodotta con strumenti musicali e non. Il Carnevale di Fano raccoglie ogni anno circa 100.000 visitatori.

Modena

Con questa sono 17 le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Modena. Per mettere da parte ogni sorta di superstizione basti dire che le partenze da qui sono soltanto 9. L'ultima partenza modenese risale al 2008 ed ha visto trionfare nell'arrivo di Cittadella un ancora giovane Mark Cavendish su Daniele Bennati. A Milano sarebbe stato Contador a conquistare la sua prima rosa. Per trovare la partenza precedente temporalmente bisogna andare indietro di ben 33 anni: era il 1975 e nella frazione che terminava ad Ancona s'impose il campione belga Patrick Sercu sul connazionale Rik Van Linden nel Giro che sarebbe andato a Fausto Bertoglio. L'anno precedente fu lo spagnolo José Manuel Fuente ad imporsi nella Modena-Il Ciocco davanti ad un Eddy Merckx che avrebbe conquistato l'ultima delle sue 5 corse rosa in carniere. Nel 1961 Adriano Zamboni trionfò a Vicenza mentre nel '53 ben due frazioni fecero tappa a Modena. L'11a tappa era una cronosquadre con arrivo sempre a Modena e vide la vittoria della Bianchi di Coppi (avrebbe conquistato la maglia rosa); quella seguente, con arrivo a Genova, fu vinta da Giorgio Albani sul transalpino Raphael Geminiani. Nel '49 la Modena-Montecatini Terme vide Adolfo Leoni avere ragione del Campionissimo, che vestirà la rosa a fine corsa. Ancora Leoni nel '40 nella Modena-Ferrara, con Landi relegato alla piazza d'onore in un Giro che avrebbe visto vincere nuovamente Coppi.

Fano

Fano è la terza città più popolata delle Marche dopo Ancona e Pesaro. Si trova nella provincia di Pesaro e Urbino e conta all'incirca 64 mila abitanti. Circondata dalle colline e di fronte al Mar Adriatico, a sud confina con la Piana del Metauro. Anticamente era un possedimento romano, Fanum Fortunae, che rimanda al Tempio della Fortuna, eretto a testimonianza della battaglia del Metauro, dove le legioni romane -  era il 207 a.C. - sconfissero l'esercito cartaginese comandato da Asdrubale, fratello di Annibale. L'Arco di Augusto è senza dubbio il luogo più noto di Fano, nonché il suo simbolo. Costruito sul punto in cui la via Flaminia s'innesta nel decumano massimo della città, questa spettacolare opera architettonica risalirebbe al 9 d.C. Altri luoghi da visitare sono le mura volute dall'Imperatore Augusto, la Porta della Mandria, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Chiesa di Santa Maria Nuova. Fano ospita inoltre una serie di eventi culturali e musicali, nonché enogastronomici ed anche per gli amanti dell'antiquariato, ma la manifestazione per la quale si distingue è indubbiamente il suo Carnevale. Si tratta del più antico dopo quello di Venezia (risale al 1347). Carri allegorici e fuochi d'artificio, sì, ma anche alcuni elementi che lo fanno distinguere dagli altri carnevali. Quali? Il Getto (lancio di grandi quantità di dolciumi dai carri), la Musica Arabita, prodotta con strumenti musicali e non. Il Carnevale di Fano raccoglie ogni anno circa 100.000 visitatori.

Modena

Con questa sono 17 le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Modena. Per mettere da parte ogni sorta di superstizione basti dire che le partenze da qui sono soltanto 9. L'ultima partenza modenese risale al 2008 ed ha visto trionfare nell'arrivo di Cittadella un ancora giovane Mark Cavendish su Daniele Bennati. A Milano sarebbe stato Contador a conquistare la sua prima rosa. Per trovare la partenza precedente temporalmente bisogna andare indietro di ben 33 anni: era il 1975 e nella frazione che terminava ad Ancona s'impose il campione belga Patrick Sercu sul connazionale Rik Van Linden nel Giro che sarebbe andato a Fausto Bertoglio. L'anno precedente fu lo spagnolo José Manuel Fuente ad imporsi nella Modena-Il Ciocco davanti ad un Eddy Merckx che avrebbe conquistato l'ultima delle sue 5 corse rosa in carniere. Nel 1961 Adriano Zamboni trionfò a Vicenza mentre nel '53 ben due frazioni fecero tappa a Modena. L'11a tappa era una cronosquadre con arrivo sempre a Modena e vide la vittoria della Bianchi di Coppi (avrebbe conquistato la maglia rosa); quella seguente, con arrivo a Genova, fu vinta da Giorgio Albani sul transalpino Raphael Geminiani. Nel '49 la Modena-Montecatini Terme vide Adolfo Leoni avere ragione del Campionissimo, che vestirà la rosa a fine corsa. Ancora Leoni nel '40 nella Modena-Ferrara, con Landi relegato alla piazza d'onore in un Giro che avrebbe visto vincere nuovamente Coppi.

Fano

Fano è la terza città più popolata delle Marche dopo Ancona e Pesaro. Si trova nella provincia di Pesaro e Urbino e conta all'incirca 64 mila abitanti. Circondata dalle colline e di fronte al Mar Adriatico, a sud confina con la Piana del Metauro. Anticamente era un possedimento romano, Fanum Fortunae, che rimanda al Tempio della Fortuna, eretto a testimonianza della battaglia del Metauro, dove le legioni romane -  era il 207 a.C. - sconfissero l'esercito cartaginese comandato da Asdrubale, fratello di Annibale. L'Arco di Augusto è senza dubbio il luogo più noto di Fano, nonché il suo simbolo. Costruito sul punto in cui la via Flaminia s'innesta nel decumano massimo della città, questa spettacolare opera architettonica risalirebbe al 9 d.C. Altri luoghi da visitare sono le mura volute dall'Imperatore Augusto, la Porta della Mandria, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Chiesa di Santa Maria Nuova. Fano ospita inoltre una serie di eventi culturali e musicali, nonché enogastronomici ed anche per gli amanti dell'antiquariato, ma la manifestazione per la quale si distingue è indubbiamente il suo Carnevale. Si tratta del più antico dopo quello di Venezia (risale al 1347). Carri allegorici e fuochi d'artificio, sì, ma anche alcuni elementi che lo fanno distinguere dagli altri carnevali. Quali? Il Getto (lancio di grandi quantità di dolciumi dai carri), la Musica Arabita, prodotta con strumenti musicali e non. Il Carnevale di Fano raccoglie ogni anno circa 100.000 visitatori.

Meteo

12.30 - Modena
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Soggetti Alternativi

Un altro dei debuttanti assoluti in questo Giro è questo 24enne belga approdato in questa stagione alla Lotto Belisol dopo alcune esperienze in Continental del suo Paese. Corridore che se la cava molto bene sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, seppe farsi apprezzare dagli appassionati italiani già da juniores, vincendo nel 2006 il prestigioso Trofeo Paganessi. Da professionista alcune vittorie tra Francia e Belgio (in una tappa della Ronde de l'Oise riuscì a battere Arnaud Demare) con la ciliegina sulla torta del GP Cerami, vinto nello scorso aprile anticipando il gruppo con una stoccata nel finale. La corsa rosa rappresenta una nuova esperienza per lui ed assieme a Meersman potrebbe farsi vedere in qualche sprint non troppo adatto ai velocisti puri o magari in qualche fuga. Con il sogno, per un giorno almeno, di sentirsi...InviciBille!

Vivian Ghianni

Un altro dei debuttanti assoluti in questo Giro è questo 24enne belga approdato in questa stagione alla Lotto Belisol dopo alcune esperienze in Continental del suo Paese. Corridore che se la cava molto bene sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, seppe farsi apprezzare dagli appassionati italiani già da juniores, vincendo nel 2006 il prestigioso Trofeo Paganessi. Da professionista alcune vittorie tra Francia e Belgio (in una tappa della Ronde de l'Oise riuscì a battere Arnaud Demare) con la ciliegina sulla torta del GP Cerami, vinto nello scorso aprile anticipando il gruppo con una stoccata nel finale. La corsa rosa rappresenta una nuova esperienza per lui ed assieme a Meersman potrebbe farsi vedere in qualche sprint non troppo adatto ai velocisti puri o magari in qualche fuga. Con il sogno, per un giorno almeno, di sentirsi...InviciBille!

Un altro dei debuttanti assoluti in questo Giro è questo 24enne belga approdato in questa stagione alla Lotto Belisol dopo alcune esperienze in Continental del suo Paese. Corridore che se la cava molto bene sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, seppe farsi apprezzare dagli appassionati italiani già da juniores, vincendo nel 2006 il prestigioso Trofeo Paganessi. Da professionista alcune vittorie tra Francia e Belgio (in una tappa della Ronde de l'Oise riuscì a battere Arnaud Demare) con la ciliegina sulla torta del GP Cerami, vinto nello scorso aprile anticipando il gruppo con una stoccata nel finale. La corsa rosa rappresenta una nuova esperienza per lui ed assieme a Meersman potrebbe farsi vedere in qualche sprint non troppo adatto ai velocisti puri o magari in qualche fuga. Con il sogno, per un giorno almeno, di sentirsi...InviciBille!

Un altro dei debuttanti assoluti in questo Giro è questo 24enne belga approdato in questa stagione alla Lotto Belisol dopo alcune esperienze in Continental del suo Paese. Corridore che se la cava molto bene sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, seppe farsi apprezzare dagli appassionati italiani già da juniores, vincendo nel 2006 il prestigioso Trofeo Paganessi. Da professionista alcune vittorie tra Francia e Belgio (in una tappa della Ronde de l'Oise riuscì a battere Arnaud Demare) con la ciliegina sulla torta del GP Cerami, vinto nello scorso aprile anticipando il gruppo con una stoccata nel finale. La corsa rosa rappresenta una nuova esperienza per lui ed assieme a Meersman potrebbe farsi vedere in qualche sprint non troppo adatto ai velocisti puri o magari in qualche fuga. Con il sogno, per un giorno almeno, di sentirsi...InviciBille!

Un altro dei debuttanti assoluti in questo Giro è questo 24enne belga approdato in questa stagione alla Lotto Belisol dopo alcune esperienze in Continental del suo Paese. Corridore che se la cava molto bene sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, seppe farsi apprezzare dagli appassionati italiani già da juniores, vincendo nel 2006 il prestigioso Trofeo Paganessi. Da professionista alcune vittorie tra Francia e Belgio (in una tappa della Ronde de l'Oise riuscì a battere Arnaud Demare) con la ciliegina sulla torta del GP Cerami, vinto nello scorso aprile anticipando il gruppo con una stoccata nel finale. La corsa rosa rappresenta una nuova esperienza per lui ed assieme a Meersman potrebbe farsi vedere in qualche sprint non troppo adatto ai velocisti puri o magari in qualche fuga. Con il sogno, per un giorno almeno, di sentirsi...InviciBille!

Un altro dei debuttanti assoluti in questo Giro è questo 24enne belga approdato in questa stagione alla Lotto Belisol dopo alcune esperienze in Continental del suo Paese. Corridore che se la cava molto bene sul passo e dotato anche di buon spunto veloce, seppe farsi apprezzare dagli appassionati italiani già da juniores, vincendo nel 2006 il prestigioso Trofeo Paganessi. Da professionista alcune vittorie tra Francia e Belgio (in una tappa della Ronde de l'Oise riuscì a battere Arnaud Demare) con la ciliegina sulla torta del GP Cerami, vinto nello scorso aprile anticipando il gruppo con una stoccata nel finale. La corsa rosa rappresenta una nuova esperienza per lui ed assieme a Meersman potrebbe farsi vedere in qualche sprint non troppo adatto ai velocisti puri o magari in qualche fuga. Con il sogno, per un giorno almeno, di sentirsi...InviciBille!

 

@marcopinotti: Ho fatto molte cronosquadre e posso garantire che con un @taylorphinney a pieno servizio avremmo vinto a mani basse oggi...

@Vaughters: @marcopinotti E io posso garantire che se mia zia avesse avuto le palle sarebbe stata mio zio...

@taylorphinney: Un grazie GIGANTE a tutti i miei tifosi! Mi avete incoraggiato moltissimo in questi giorni duri... Veramente!

@AndreaGuardini: Mi piacciono le sfide: questo #Giro, il mio 1° @giroditalia diventa una sfida con me stesso! Far girare la fortuna e arrivare a Milano!!!

@MarkCavendish (ieri): A voler essere onesti, non ho avuto ottime sensazioni durante la cronosquadre. @TeamSky ha lavorato molto bene e ha chiuso al nono posto. Congratulazioni alla Garmin

@DarioCataldo: Ieri sera avevo pronosticato al nostro DS che la nostra @opqscyclingteam sarebbe arrivata tra la 3° e la 6° posizione, consapevoli di essere all'altezza

@Benna80: Non riesco a capire chi sostiene che la nostra TTT è stata deludente. Nessuno di noi ha mai dichiarato di voler vincere questa prova. Siamo arrivati a soli 6" dal terzo posto e siamo in netta corsa con i nostri uomini di classifica, era questo il nostro obiettivo.

@MarkCavendish (oggi): Un altro motivo per vincere oggi. @petatodd sarà all'arrivo con la piccola principessa Delilah. Penso sia anche un'altra ragione per non farsi male!


La maglia rosa virtuale

Juan Antonio Flecha vittorioso sul traguardo di FanoDopo Geraint Thomas e Mark Cavendish è ancora una volta la Sky a fare festa nel nostro Giro d'Italia virtuale (visita il sito PcCiclismo.net per scaricare il gioco): la quinta da Modena e Fano, però, ha riservato grosse sorprese e l'epilogo non è stato favorevole ai velocisti come invece ci si sarebbe potuti aspettare sulla carta.

A vincere sul traguardo di Fano è stato lo spagnolo Juan Antonio Flecha che ha finalizzato nel migliore dei modi una fuga partita da lontano. Che non sarebbe stata una giornata facile per il plotone lo si è capito già dopo pochi chilometri: partenza velocissima e scatti e controscatti da parte di tantissimi corridori; dopo una decina di chilometri sono riusciti a sganciarsi prima 5 e poi 12 uomini, decisamente troppi per il gruppo della maglia rosa Alex Rasmussen. Da gruppo di 12, però, sono riusciti a sganciarsi in otto e qui è partita la fuga del giorno: gli attaccanti erano Vermote, De Greef, Hansen, Flecha, Nizzolo, Rollin, Lastras e Brutt.

Gli otto uomini al comando hanno guadagnato terreno lentamente ma in modo costante fino a toccare i 6' netti: troppo per un gruppo che ha tardato a reagire e che nel finale ha trovato un grande ostacolo nelle salitelle del percorso e in un vento molto forte. Quando gli inseguitori hanno alzato il ritmo, in salita molti velocisti e alcuni gregari si sono staccati andando così a favorire gli attaccanti: davanti intanti a 20 km dall'arrivo hanno perso contatto Nizzolo e Vermote mentre ai meno 15 erano rimasti in testa solo Flecha, Rollin, Hansen e De Greef.

La Lotto con due uomini davanti sembrava la favoriti ma uno scatto secco di Flecha a nove chilometri dal traguardo non ha lasciato scampo ai compagni di fuga: Hansen e De Greef erano stanchi, Rollin s'è mosso tardi e lo spagnolo è scappato via tutto solo. Alla fine Flecha ha tagliato il traguardo con 18" di vantaggio su Rollin, Hansen e De Greef nell'ordine mentre il gruppo è arrivato a 1'23": questo dato significa anche che Juan Antonio Flecha oltre al successo di tappa ha conquistato anche la maglia rosa con Rasmussen che è ora staccato di 49". Invariate le altre classifiche con Farrar in rosso, Bobridge in bianco e Lancaster in verde.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Nella cronosquadre era logico aspettarsi che fosse appunto una squadra a dominare nella nostra classifica al contrario. I pronostici della vigilia si addensavano sulla Euskaltel, ma dobbiamo riconoscere che avevamo sbagliato arancioni: sono stati infatti i Rabobank a dare una forte impronta di sé alla quarta frazione del Giro. Un dominio che passa attraverso il successo di tappa di Theo Bos (motivatissimo ad arrivare in solitaria, lui che di solito vince in volata), bravo a precedere il compagno di squadra Tom Leezer; e che viene sublimato dalla conquista della maglia nera da parte di Dennis Van Winden: non c'è che dire, è un vero e proprio squadrone quello messo in campo dai banchieri olandesi nella corsa rosa. Bos ha staccato di 53" Leezer e di 1'17" la coppia della Euskaltel (eccoli!) formata da Mínguez e Txurruka, terzo e quarto al traguardo. Quinto il francese Feillu (a 1'21" da Bos), e sesto - nonché primo degli italiani - Andrea Guardini, a 1'26"; gli ultimi di giornata sono i 6 Garmin (Navardauskas in testa) classificati ex aequo a 8'09" dal vincitore. In classifica, poi, fuochi d'artificio, con la crisi della ex maglia nera Ben Hermans, e con Van Winden che è stato subito pronto ad approfittare della defaillance del rivale, e che ora guida con 1'32" su Miguel Mínguez, 2'39" sullo stesso Bos, 3'09" su Hermans e 3'27" su Keizer. Navardauskas, che paga 14'14" al capoclassifica, è malinconicamente ultimo, ma se gli va bene, oggi il suo compagno Farrar (al momento penultimo) grazie a qualche abbuono potrà sostituirlo in quella scomodissima posizione.

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Juan Antonio Flecha vittorioso sul traguardo di FanoDopo Geraint Thomas e Mark Cavendish è ancora una volta la Sky a fare festa nel nostro Giro d'Italia virtuale (visita il sito PcCiclismo.net per scaricare il gioco): la quinta da Modena e Fano, però, ha riservato grosse sorprese e l'epilogo non è stato favorevole ai velocisti come invece ci si sarebbe potuti aspettare sulla carta.

A vincere sul traguardo di Fano è stato lo spagnolo Juan Antonio Flecha che ha finalizzato nel migliore dei modi una fuga partita da lontano. Che non sarebbe stata una giornata facile per il plotone lo si è capito già dopo pochi chilometri: partenza velocissima e scatti e controscatti da parte di tantissimi corridori; dopo una decina di chilometri sono riusciti a sganciarsi prima 5 e poi 12 uomini, decisamente troppi per il gruppo della maglia rosa Alex Rasmussen. Da gruppo di 12, però, sono riusciti a sganciarsi in otto e qui è partita la fuga del giorno: gli attaccanti erano Vermote, De Greef, Hansen, Flecha, Nizzolo, Rollin, Lastras e Brutt.

Gli otto uomini al comando hanno guadagnato terreno lentamente ma in modo costante fino a toccare i 6' netti: troppo per un gruppo che ha tardato a reagire e che nel finale ha trovato un grande ostacolo nelle salitelle del percorso e in un vento molto forte. Quando gli inseguitori hanno alzato il ritmo, in salita molti velocisti e alcuni gregari si sono staccati andando così a favorire gli attaccanti: davanti intanti a 20 km dall'arrivo hanno perso contatto Nizzolo e Vermote mentre ai meno 15 erano rimasti in testa solo Flecha, Rollin, Hansen e De Greef.

La Lotto con due uomini davanti sembrava la favoriti ma uno scatto secco di Flecha a nove chilometri dal traguardo non ha lasciato scampo ai compagni di fuga: Hansen e De Greef erano stanchi, Rollin s'è mosso tardi e lo spagnolo è scappato via tutto solo. Alla fine Flecha ha tagliato il traguardo con 18" di vantaggio su Rollin, Hansen e De Greef nell'ordine mentre il gruppo è arrivato a 1'23": questo dato significa anche che Juan Antonio Flecha oltre al successo di tappa ha conquistato anche la maglia rosa con Rasmussen che è ora staccato di 49". Invariate le altre classifiche con Farrar in rosso, Bobridge in bianco e Lancaster in verde.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Nella cronosquadre era logico aspettarsi che fosse appunto una squadra a dominare nella nostra classifica al contrario. I pronostici della vigilia si addensavano sulla Euskaltel, ma dobbiamo riconoscere che avevamo sbagliato arancioni: sono stati infatti i Rabobank a dare una forte impronta di sé alla quarta frazione del Giro. Un dominio che passa attraverso il successo di tappa di Theo Bos (motivatissimo ad arrivare in solitaria, lui che di solito vince in volata), bravo a precedere il compagno di squadra Tom Leezer; e che viene sublimato dalla conquista della maglia nera da parte di Dennis Van Winden: non c'è che dire, è un vero e proprio squadrone quello messo in campo dai banchieri olandesi nella corsa rosa. Bos ha staccato di 53" Leezer e di 1'17" la coppia della Euskaltel (eccoli!) formata da Mínguez e Txurruka, terzo e quarto al traguardo. Quinto il francese Feillu (a 1'21" da Bos), e sesto - nonché primo degli italiani - Andrea Guardini, a 1'26"; gli ultimi di giornata sono i 6 Garmin (Navardauskas in testa) classificati ex aequo a 8'09" dal vincitore. In classifica, poi, fuochi d'artificio, con la crisi della ex maglia nera Ben Hermans, e con Van Winden che è stato subito pronto ad approfittare della defaillance del rivale, e che ora guida con 1'32" su Miguel Mínguez, 2'39" sullo stesso Bos, 3'09" su Hermans e 3'27" su Keizer. Navardauskas, che paga 14'14" al capoclassifica, è malinconicamente ultimo, ma se gli va bene, oggi il suo compagno Farrar (al momento penultimo) grazie a qualche abbuono potrà sostituirlo in quella scomodissima posizione.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2012 - 5a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 5a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 5a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 5a tappa
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La maglia rosa virtuale

Juan Antonio Flecha vittorioso sul traguardo di FanoDopo Geraint Thomas e Mark Cavendish è ancora una volta la Sky a fare festa nel nostro Giro d'Italia virtuale (visita il sito PcCiclismo.net per scaricare il gioco): la quinta da Modena e Fano, però, ha riservato grosse sorprese e l'epilogo non è stato favorevole ai velocisti come invece ci si sarebbe potuti aspettare sulla carta.

A vincere sul traguardo di Fano è stato lo spagnolo Juan Antonio Flecha che ha finalizzato nel migliore dei modi una fuga partita da lontano. Che non sarebbe stata una giornata facile per il plotone lo si è capito già dopo pochi chilometri: partenza velocissima e scatti e controscatti da parte di tantissimi corridori; dopo una decina di chilometri sono riusciti a sganciarsi prima 5 e poi 12 uomini, decisamente troppi per il gruppo della maglia rosa Alex Rasmussen. Da gruppo di 12, però, sono riusciti a sganciarsi in otto e qui è partita la fuga del giorno: gli attaccanti erano Vermote, De Greef, Hansen, Flecha, Nizzolo, Rollin, Lastras e Brutt.

Gli otto uomini al comando hanno guadagnato terreno lentamente ma in modo costante fino a toccare i 6' netti: troppo per un gruppo che ha tardato a reagire e che nel finale ha trovato un grande ostacolo nelle salitelle del percorso e in un vento molto forte. Quando gli inseguitori hanno alzato il ritmo, in salita molti velocisti e alcuni gregari si sono staccati andando così a favorire gli attaccanti: davanti intanti a 20 km dall'arrivo hanno perso contatto Nizzolo e Vermote mentre ai meno 15 erano rimasti in testa solo Flecha, Rollin, Hansen e De Greef.

La Lotto con due uomini davanti sembrava la favoriti ma uno scatto secco di Flecha a nove chilometri dal traguardo non ha lasciato scampo ai compagni di fuga: Hansen e De Greef erano stanchi, Rollin s'è mosso tardi e lo spagnolo è scappato via tutto solo. Alla fine Flecha ha tagliato il traguardo con 18" di vantaggio su Rollin, Hansen e De Greef nell'ordine mentre il gruppo è arrivato a 1'23": questo dato significa anche che Juan Antonio Flecha oltre al successo di tappa ha conquistato anche la maglia rosa con Rasmussen che è ora staccato di 49". Invariate le altre classifiche con Farrar in rosso, Bobridge in bianco e Lancaster in verde.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Nella cronosquadre era logico aspettarsi che fosse appunto una squadra a dominare nella nostra classifica al contrario. I pronostici della vigilia si addensavano sulla Euskaltel, ma dobbiamo riconoscere che avevamo sbagliato arancioni: sono stati infatti i Rabobank a dare una forte impronta di sé alla quarta frazione del Giro. Un dominio che passa attraverso il successo di tappa di Theo Bos (motivatissimo ad arrivare in solitaria, lui che di solito vince in volata), bravo a precedere il compagno di squadra Tom Leezer; e che viene sublimato dalla conquista della maglia nera da parte di Dennis Van Winden: non c'è che dire, è un vero e proprio squadrone quello messo in campo dai banchieri olandesi nella corsa rosa. Bos ha staccato di 53" Leezer e di 1'17" la coppia della Euskaltel (eccoli!) formata da Mínguez e Txurruka, terzo e quarto al traguardo. Quinto il francese Feillu (a 1'21" da Bos), e sesto - nonché primo degli italiani - Andrea Guardini, a 1'26"; gli ultimi di giornata sono i 6 Garmin (Navardauskas in testa) classificati ex aequo a 8'09" dal vincitore. In classifica, poi, fuochi d'artificio, con la crisi della ex maglia nera Ben Hermans, e con Van Winden che è stato subito pronto ad approfittare della defaillance del rivale, e che ora guida con 1'32" su Miguel Mínguez, 2'39" sullo stesso Bos, 3'09" su Hermans e 3'27" su Keizer. Navardauskas, che paga 14'14" al capoclassifica, è malinconicamente ultimo, ma se gli va bene, oggi il suo compagno Farrar (al momento penultimo) grazie a qualche abbuono potrà sostituirlo in quella scomodissima posizione.

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Juan Antonio Flecha vittorioso sul traguardo di FanoDopo Geraint Thomas e Mark Cavendish è ancora una volta la Sky a fare festa nel nostro Giro d'Italia virtuale (visita il sito PcCiclismo.net per scaricare il gioco): la quinta da Modena e Fano, però, ha riservato grosse sorprese e l'epilogo non è stato favorevole ai velocisti come invece ci si sarebbe potuti aspettare sulla carta.

A vincere sul traguardo di Fano è stato lo spagnolo Juan Antonio Flecha che ha finalizzato nel migliore dei modi una fuga partita da lontano. Che non sarebbe stata una giornata facile per il plotone lo si è capito già dopo pochi chilometri: partenza velocissima e scatti e controscatti da parte di tantissimi corridori; dopo una decina di chilometri sono riusciti a sganciarsi prima 5 e poi 12 uomini, decisamente troppi per il gruppo della maglia rosa Alex Rasmussen. Da gruppo di 12, però, sono riusciti a sganciarsi in otto e qui è partita la fuga del giorno: gli attaccanti erano Vermote, De Greef, Hansen, Flecha, Nizzolo, Rollin, Lastras e Brutt.

Gli otto uomini al comando hanno guadagnato terreno lentamente ma in modo costante fino a toccare i 6' netti: troppo per un gruppo che ha tardato a reagire e che nel finale ha trovato un grande ostacolo nelle salitelle del percorso e in un vento molto forte. Quando gli inseguitori hanno alzato il ritmo, in salita molti velocisti e alcuni gregari si sono staccati andando così a favorire gli attaccanti: davanti intanti a 20 km dall'arrivo hanno perso contatto Nizzolo e Vermote mentre ai meno 15 erano rimasti in testa solo Flecha, Rollin, Hansen e De Greef.

La Lotto con due uomini davanti sembrava la favoriti ma uno scatto secco di Flecha a nove chilometri dal traguardo non ha lasciato scampo ai compagni di fuga: Hansen e De Greef erano stanchi, Rollin s'è mosso tardi e lo spagnolo è scappato via tutto solo. Alla fine Flecha ha tagliato il traguardo con 18" di vantaggio su Rollin, Hansen e De Greef nell'ordine mentre il gruppo è arrivato a 1'23": questo dato significa anche che Juan Antonio Flecha oltre al successo di tappa ha conquistato anche la maglia rosa con Rasmussen che è ora staccato di 49". Invariate le altre classifiche con Farrar in rosso, Bobridge in bianco e Lancaster in verde.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Nella cronosquadre era logico aspettarsi che fosse appunto una squadra a dominare nella nostra classifica al contrario. I pronostici della vigilia si addensavano sulla Euskaltel, ma dobbiamo riconoscere che avevamo sbagliato arancioni: sono stati infatti i Rabobank a dare una forte impronta di sé alla quarta frazione del Giro. Un dominio che passa attraverso il successo di tappa di Theo Bos (motivatissimo ad arrivare in solitaria, lui che di solito vince in volata), bravo a precedere il compagno di squadra Tom Leezer; e che viene sublimato dalla conquista della maglia nera da parte di Dennis Van Winden: non c'è che dire, è un vero e proprio squadrone quello messo in campo dai banchieri olandesi nella corsa rosa. Bos ha staccato di 53" Leezer e di 1'17" la coppia della Euskaltel (eccoli!) formata da Mínguez e Txurruka, terzo e quarto al traguardo. Quinto il francese Feillu (a 1'21" da Bos), e sesto - nonché primo degli italiani - Andrea Guardini, a 1'26"; gli ultimi di giornata sono i 6 Garmin (Navardauskas in testa) classificati ex aequo a 8'09" dal vincitore. In classifica, poi, fuochi d'artificio, con la crisi della ex maglia nera Ben Hermans, e con Van Winden che è stato subito pronto ad approfittare della defaillance del rivale, e che ora guida con 1'32" su Miguel Mínguez, 2'39" sullo stesso Bos, 3'09" su Hermans e 3'27" su Keizer. Navardauskas, che paga 14'14" al capoclassifica, è malinconicamente ultimo, ma se gli va bene, oggi il suo compagno Farrar (al momento penultimo) grazie a qualche abbuono potrà sostituirlo in quella scomodissima posizione.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Nella cronosquadre era logico aspettarsi che fosse appunto una squadra a dominare nella nostra classifica al contrario. I pronostici della vigilia si addensavano sulla Euskaltel, ma dobbiamo riconoscere che avevamo sbagliato arancioni: sono stati infatti i Rabobank a dare una forte impronta di sé alla quarta frazione del Giro. Un dominio che passa attraverso il successo di tappa di Theo Bos (motivatissimo ad arrivare in solitaria, lui che di solito vince in volata), bravo a precedere il compagno di squadra Tom Leezer; e che viene sublimato dalla conquista della maglia nera da parte di Dennis Van Winden: non c'è che dire, è un vero e proprio squadrone quello messo in campo dai banchieri olandesi nella corsa rosa. Bos ha staccato di 53" Leezer e di 1'17" la coppia della Euskaltel (eccoli!) formata da Mínguez e Txurruka, terzo e quarto al traguardo. Quinto il francese Feillu (a 1'21" da Bos), e sesto - nonché primo degli italiani - Andrea Guardini, a 1'26"; gli ultimi di giornata sono i 6 Garmin (Navardauskas in testa) classificati ex aequo a 8'09" dal vincitore. In classifica, poi, fuochi d'artificio, con la crisi della ex maglia nera Ben Hermans, e con Van Winden che è stato subito pronto ad approfittare della defaillance del rivale, e che ora guida con 1'32" su Miguel Mínguez, 2'39" sullo stesso Bos, 3'09" su Hermans e 3'27" su Keizer. Navardauskas, che paga 14'14" al capoclassifica, è malinconicamente ultimo, ma se gli va bene, oggi il suo compagno Farrar (al momento penultimo) grazie a qualche abbuono potrà sostituirlo in quella scomodissima posizione.

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Juan Antonio Flecha vittorioso sul traguardo di FanoDopo Geraint Thomas e Mark Cavendish è ancora una volta la Sky a fare festa nel nostro Giro d'Italia virtuale (visita il sito PcCiclismo.net per scaricare il gioco): la quinta da Modena e Fano, però, ha riservato grosse sorprese e l'epilogo non è stato favorevole ai velocisti come invece ci si sarebbe potuti aspettare sulla carta.

A vincere sul traguardo di Fano è stato lo spagnolo Juan Antonio Flecha che ha finalizzato nel migliore dei modi una fuga partita da lontano. Che non sarebbe stata una giornata facile per il plotone lo si è capito già dopo pochi chilometri: partenza velocissima e scatti e controscatti da parte di tantissimi corridori; dopo una decina di chilometri sono riusciti a sganciarsi prima 5 e poi 12 uomini, decisamente troppi per il gruppo della maglia rosa Alex Rasmussen. Da gruppo di 12, però, sono riusciti a sganciarsi in otto e qui è partita la fuga del giorno: gli attaccanti erano Vermote, De Greef, Hansen, Flecha, Nizzolo, Rollin, Lastras e Brutt.

Gli otto uomini al comando hanno guadagnato terreno lentamente ma in modo costante fino a toccare i 6' netti: troppo per un gruppo che ha tardato a reagire e che nel finale ha trovato un grande ostacolo nelle salitelle del percorso e in un vento molto forte. Quando gli inseguitori hanno alzato il ritmo, in salita molti velocisti e alcuni gregari si sono staccati andando così a favorire gli attaccanti: davanti intanti a 20 km dall'arrivo hanno perso contatto Nizzolo e Vermote mentre ai meno 15 erano rimasti in testa solo Flecha, Rollin, Hansen e De Greef.

La Lotto con due uomini davanti sembrava la favoriti ma uno scatto secco di Flecha a nove chilometri dal traguardo non ha lasciato scampo ai compagni di fuga: Hansen e De Greef erano stanchi, Rollin s'è mosso tardi e lo spagnolo è scappato via tutto solo. Alla fine Flecha ha tagliato il traguardo con 18" di vantaggio su Rollin, Hansen e De Greef nell'ordine mentre il gruppo è arrivato a 1'23": questo dato significa anche che Juan Antonio Flecha oltre al successo di tappa ha conquistato anche la maglia rosa con Rasmussen che è ora staccato di 49". Invariate le altre classifiche con Farrar in rosso, Bobridge in bianco e Lancaster in verde.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Nella cronosquadre era logico aspettarsi che fosse appunto una squadra a dominare nella nostra classifica al contrario. I pronostici della vigilia si addensavano sulla Euskaltel, ma dobbiamo riconoscere che avevamo sbagliato arancioni: sono stati infatti i Rabobank a dare una forte impronta di sé alla quarta frazione del Giro. Un dominio che passa attraverso il successo di tappa di Theo Bos (motivatissimo ad arrivare in solitaria, lui che di solito vince in volata), bravo a precedere il compagno di squadra Tom Leezer; e che viene sublimato dalla conquista della maglia nera da parte di Dennis Van Winden: non c'è che dire, è un vero e proprio squadrone quello messo in campo dai banchieri olandesi nella corsa rosa. Bos ha staccato di 53" Leezer e di 1'17" la coppia della Euskaltel (eccoli!) formata da Mínguez e Txurruka, terzo e quarto al traguardo. Quinto il francese Feillu (a 1'21" da Bos), e sesto - nonché primo degli italiani - Andrea Guardini, a 1'26"; gli ultimi di giornata sono i 6 Garmin (Navardauskas in testa) classificati ex aequo a 8'09" dal vincitore. In classifica, poi, fuochi d'artificio, con la crisi della ex maglia nera Ben Hermans, e con Van Winden che è stato subito pronto ad approfittare della defaillance del rivale, e che ora guida con 1'32" su Miguel Mínguez, 2'39" sullo stesso Bos, 3'09" su Hermans e 3'27" su Keizer. Navardauskas, che paga 14'14" al capoclassifica, è malinconicamente ultimo, ma se gli va bene, oggi il suo compagno Farrar (al momento penultimo) grazie a qualche abbuono potrà sostituirlo in quella scomodissima posizione.

Marco Grassi

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