Il Portale del Ciclismo professionistico

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Frazione poco più accidentata della precedente (e non ci voleva molto) soprattutto nella prima metà; da Horsens (poche decine di chilometri a est di Herning) si punta il litorale est della penisola danese, per un giro in senso orario che riporterà, da sud, la carovana a ripassare per una prima volta da Horsens. Quindi un altro giro, stavolta a nord e in senso antiorario, passando dal Gpm di giornata (ben 159 metri, questa volta!), posto al km 103. Chiuso quest'8 virtuale disegnato dalla planimetria, la corsa tornerà a Horsens per un circuito cittadino di una quindicina di chilometri da ripetere 3 volte, e che farà da epilogo a questa seconda opportunità per i velocisti puri.

Sarà praticamente impossibile riuscire a sfuggire alle squadre dei velocisti anche perché la Sky ha fatto vedere ieri che ha uomini forti in grado di tenere cucita la corsa (uno su tutti Stannard) ed in più avrà sicuramente un buon aiuto dalla BMC che vorrà difendere la maglia rosa di Phinney. Dopo la vittoria a Herning il favorito per il successo di tappa sarà sempre più Mark Cavendish che è forte, è in forma e ha un'ottima squadra accanto: i bookmaker hanno portato la quota ad appena 1.65, con tutti gli altri contendenti, a partire da Goss, sopra al 10. In pratica tutto dipenderà proprio dal campione del mondo: se farà tutto bene la vittoria è scontata, se invece ci sarà qualche errore le altre squadre dovranno essere brave a cogliere al volo l'opportunità e con il circuito finale da ripetere tre volte qualcuno potrebbe anche studiarsi bene gli ultimi chilometri per inventarsi qualcosa di diverso. In classifica generale ancora un volta non ci sarà nessun velocista in grado di insidiare Phinney con gli abbuoni visto che Cavendish ha 27" di ritardo: vincendo sia la tappa che il traguardo volante il bottino massimo sarebbe di 26"; l'americano, comunque, non potrà passare una giornata molto tranquilla visto l'inconveniente che già l'ha fatto tremare ieri.

Horsens

Situata nell'estremità orientale della penisola dello Jutland, Horsens è una cittadina di 54000 abitanti, ma nel suo comune può contare una popolazione di 83500 persone. L'omonimo fiordo è il più orientale della penisola dello Jutland. Il nome parrebbe derivare dall'antico danese, hors (cavallo) e næs (promontorio). Le prime tracce della città risalgono al X Secolo. La città è oggi un notevole polo industriale sempre più in espansione, specie per quanto concerne l'elettronica e la grafica. Non per nulla qui si trova l'unico Museo dell'Industria Danese. Polo industriale ma anche polo culturale. Le star della musica di tutto il Mondo si sono esibite almeno una volta in vita loro ad Horsens mentre a marzo si tiene il Festival del crimine, dove la letteratura, i thriller ed i misteri divengono parte della città. Città che, grazie al Festival Medievale Europeo, l'ultimo venerdì e sabato di ogni agosto cambia veste e diventa il più grande mercato medievale di tutto il Nord Europa, con attrazioni e possibilità di svago per le famiglie e molto divertimento per i bambini. Horsens è anche conosciuta per avere il carcere di Statsfængsel, costruito nel 1853 e dove furono rinchiusi, tra gli altri, il Ministro della Giustizia danese Peter Adler Alberti. L'ultima esecuzione nel carcere avvenne nel 1892, quando la ghigliottina calò su Jens Nielsen.

Horsens

Come Rabobank è sinonimo di ciclismo olandese e spesso di vivaio, Glud & Marstrand-LRØ rappresenta la squadra Continental danese dove crescono i migliori talenti. Nata nel 2000, la Glud & Marstrand-LRØ ha sì a cuore i risultati - è dopo la Saxo Bank la squadra danese più vincente - ma è soprattutto interessata alla buona crescita dei ragazzi, in gran parte Under 23. Una volta riconosciuti i talenti della Glud & Marstrand-LRØ, le World Tour, con un trattamento particolare per la connazionale Saxo Bank, vengono a pescare in questo bacino che pare povero ed invece sforna potenziali campioni. Kasper Klostergaard, originario peraltro di Horsens, ha vestito la maglia della Glud & Marstrand-LRØ ed anche colui il quale viene definito come il nuovo Riis, Juul Jensen, proviene da questa piccola grande squadra. Stesso discorso per Troels Vinther e Mads Christensen, non certo nomi altisonanti (per alcuni di loro è soltanto questione di tempo prima che si sblocchino) ma che testimoniano come la continuità di un gruppo di lavoro che da 12 anni sforna talenti venga premiata. La Glud & Marstrand-LRØ è insomma l'anticamera della Saxo Bank (che, ripetiamo, gode di un trattamento speciale in campo giovani, ma il discorso vale per ogni World Tour) e del successo di un ciclismo danese che ancora non vede una stella luminosa brillare nel cielo della Scandinavia.

Francesco Sulas
Horsens

Situata nell'estremità orientale della penisola dello Jutland, Horsens è una cittadina di 54000 abitanti, ma nel suo comune può contare una popolazione di 83500 persone. L'omonimo fiordo è il più orientale della penisola dello Jutland. Il nome parrebbe derivare dall'antico danese, hors (cavallo) e næs (promontorio). Le prime tracce della città risalgono al X Secolo. La città è oggi un notevole polo industriale sempre più in espansione, specie per quanto concerne l'elettronica e la grafica. Non per nulla qui si trova l'unico Museo dell'Industria Danese. Polo industriale ma anche polo culturale. Le star della musica di tutto il Mondo si sono esibite almeno una volta in vita loro ad Horsens mentre a marzo si tiene il Festival del crimine, dove la letteratura, i thriller ed i misteri divengono parte della città. Città che, grazie al Festival Medievale Europeo, l'ultimo venerdì e sabato di ogni agosto cambia veste e diventa il più grande mercato medievale di tutto il Nord Europa, con attrazioni e possibilità di svago per le famiglie e molto divertimento per i bambini. Horsens è anche conosciuta per avere il carcere di Statsfængsel, costruito nel 1853 e dove furono rinchiusi, tra gli altri, il Ministro della Giustizia danese Peter Adler Alberti. L'ultima esecuzione nel carcere avvenne nel 1892, quando la ghigliottina calò su Jens Nielsen.

Horsens

Come Rabobank è sinonimo di ciclismo olandese e spesso di vivaio, Glud & Marstrand-LRØ rappresenta la squadra Continental danese dove crescono i migliori talenti. Nata nel 2000, la Glud & Marstrand-LRØ ha sì a cuore i risultati - è dopo la Saxo Bank la squadra danese più vincente - ma è soprattutto interessata alla buona crescita dei ragazzi, in gran parte Under 23. Una volta riconosciuti i talenti della Glud & Marstrand-LRØ, le World Tour, con un trattamento particolare per la connazionale Saxo Bank, vengono a pescare in questo bacino che pare povero ed invece sforna potenziali campioni. Kasper Klostergaard, originario peraltro di Horsens, ha vestito la maglia della Glud & Marstrand-LRØ ed anche colui il quale viene definito come il nuovo Riis, Juul Jensen, proviene da questa piccola grande squadra. Stesso discorso per Troels Vinther e Mads Christensen, non certo nomi altisonanti (per alcuni di loro è soltanto questione di tempo prima che si sblocchino) ma che testimoniano come la continuità di un gruppo di lavoro che da 12 anni sforna talenti venga premiata. La Glud & Marstrand-LRØ è insomma l'anticamera della Saxo Bank (che, ripetiamo, gode di un trattamento speciale in campo giovani, ma il discorso vale per ogni World Tour) e del successo di un ciclismo danese che ancora non vede una stella luminosa brillare nel cielo della Scandinavia.

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Situata nell'estremità orientale della penisola dello Jutland, Horsens è una cittadina di 54000 abitanti, ma nel suo comune può contare una popolazione di 83500 persone. L'omonimo fiordo è il più orientale della penisola dello Jutland. Il nome parrebbe derivare dall'antico danese, hors (cavallo) e næs (promontorio). Le prime tracce della città risalgono al X Secolo. La città è oggi un notevole polo industriale sempre più in espansione, specie per quanto concerne l'elettronica e la grafica. Non per nulla qui si trova l'unico Museo dell'Industria Danese. Polo industriale ma anche polo culturale. Le star della musica di tutto il Mondo si sono esibite almeno una volta in vita loro ad Horsens mentre a marzo si tiene il Festival del crimine, dove la letteratura, i thriller ed i misteri divengono parte della città. Città che, grazie al Festival Medievale Europeo, l'ultimo venerdì e sabato di ogni agosto cambia veste e diventa il più grande mercato medievale di tutto il Nord Europa, con attrazioni e possibilità di svago per le famiglie e molto divertimento per i bambini. Horsens è anche conosciuta per avere il carcere di Statsfængsel, costruito nel 1853 e dove furono rinchiusi, tra gli altri, il Ministro della Giustizia danese Peter Adler Alberti. L'ultima esecuzione nel carcere avvenne nel 1892, quando la ghigliottina calò su Jens Nielsen.

Horsens

Come Rabobank è sinonimo di ciclismo olandese e spesso di vivaio, Glud & Marstrand-LRØ rappresenta la squadra Continental danese dove crescono i migliori talenti. Nata nel 2000, la Glud & Marstrand-LRØ ha sì a cuore i risultati - è dopo la Saxo Bank la squadra danese più vincente - ma è soprattutto interessata alla buona crescita dei ragazzi, in gran parte Under 23. Una volta riconosciuti i talenti della Glud & Marstrand-LRØ, le World Tour, con un trattamento particolare per la connazionale Saxo Bank, vengono a pescare in questo bacino che pare povero ed invece sforna potenziali campioni. Kasper Klostergaard, originario peraltro di Horsens, ha vestito la maglia della Glud & Marstrand-LRØ ed anche colui il quale viene definito come il nuovo Riis, Juul Jensen, proviene da questa piccola grande squadra. Stesso discorso per Troels Vinther e Mads Christensen, non certo nomi altisonanti (per alcuni di loro è soltanto questione di tempo prima che si sblocchino) ma che testimoniano come la continuità di un gruppo di lavoro che da 12 anni sforna talenti venga premiata. La Glud & Marstrand-LRØ è insomma l'anticamera della Saxo Bank (che, ripetiamo, gode di un trattamento speciale in campo giovani, ma il discorso vale per ogni World Tour) e del successo di un ciclismo danese che ancora non vede una stella luminosa brillare nel cielo della Scandinavia.

Horsens

Situata nell'estremità orientale della penisola dello Jutland, Horsens è una cittadina di 54000 abitanti, ma nel suo comune può contare una popolazione di 83500 persone. L'omonimo fiordo è il più orientale della penisola dello Jutland. Il nome parrebbe derivare dall'antico danese, hors (cavallo) e næs (promontorio). Le prime tracce della città risalgono al X Secolo. La città è oggi un notevole polo industriale sempre più in espansione, specie per quanto concerne l'elettronica e la grafica. Non per nulla qui si trova l'unico Museo dell'Industria Danese. Polo industriale ma anche polo culturale. Le star della musica di tutto il Mondo si sono esibite almeno una volta in vita loro ad Horsens mentre a marzo si tiene il Festival del crimine, dove la letteratura, i thriller ed i misteri divengono parte della città. Città che, grazie al Festival Medievale Europeo, l'ultimo venerdì e sabato di ogni agosto cambia veste e diventa il più grande mercato medievale di tutto il Nord Europa, con attrazioni e possibilità di svago per le famiglie e molto divertimento per i bambini. Horsens è anche conosciuta per avere il carcere di Statsfængsel, costruito nel 1853 e dove furono rinchiusi, tra gli altri, il Ministro della Giustizia danese Peter Adler Alberti. L'ultima esecuzione nel carcere avvenne nel 1892, quando la ghigliottina calò su Jens Nielsen.

Horsens

Come Rabobank è sinonimo di ciclismo olandese e spesso di vivaio, Glud & Marstrand-LRØ rappresenta la squadra Continental danese dove crescono i migliori talenti. Nata nel 2000, la Glud & Marstrand-LRØ ha sì a cuore i risultati - è dopo la Saxo Bank la squadra danese più vincente - ma è soprattutto interessata alla buona crescita dei ragazzi, in gran parte Under 23. Una volta riconosciuti i talenti della Glud & Marstrand-LRØ, le World Tour, con un trattamento particolare per la connazionale Saxo Bank, vengono a pescare in questo bacino che pare povero ed invece sforna potenziali campioni. Kasper Klostergaard, originario peraltro di Horsens, ha vestito la maglia della Glud & Marstrand-LRØ ed anche colui il quale viene definito come il nuovo Riis, Juul Jensen, proviene da questa piccola grande squadra. Stesso discorso per Troels Vinther e Mads Christensen, non certo nomi altisonanti (per alcuni di loro è soltanto questione di tempo prima che si sblocchino) ma che testimoniano come la continuità di un gruppo di lavoro che da 12 anni sforna talenti venga premiata. La Glud & Marstrand-LRØ è insomma l'anticamera della Saxo Bank (che, ripetiamo, gode di un trattamento speciale in campo giovani, ma il discorso vale per ogni World Tour) e del successo di un ciclismo danese che ancora non vede una stella luminosa brillare nel cielo della Scandinavia.

Horsens

Situata nell'estremità orientale della penisola dello Jutland, Horsens è una cittadina di 54000 abitanti, ma nel suo comune può contare una popolazione di 83500 persone. L'omonimo fiordo è il più orientale della penisola dello Jutland. Il nome parrebbe derivare dall'antico danese, hors (cavallo) e næs (promontorio). Le prime tracce della città risalgono al X Secolo. La città è oggi un notevole polo industriale sempre più in espansione, specie per quanto concerne l'elettronica e la grafica. Non per nulla qui si trova l'unico Museo dell'Industria Danese. Polo industriale ma anche polo culturale. Le star della musica di tutto il Mondo si sono esibite almeno una volta in vita loro ad Horsens mentre a marzo si tiene il Festival del crimine, dove la letteratura, i thriller ed i misteri divengono parte della città. Città che, grazie al Festival Medievale Europeo, l'ultimo venerdì e sabato di ogni agosto cambia veste e diventa il più grande mercato medievale di tutto il Nord Europa, con attrazioni e possibilità di svago per le famiglie e molto divertimento per i bambini. Horsens è anche conosciuta per avere il carcere di Statsfængsel, costruito nel 1853 e dove furono rinchiusi, tra gli altri, il Ministro della Giustizia danese Peter Adler Alberti. L'ultima esecuzione nel carcere avvenne nel 1892, quando la ghigliottina calò su Jens Nielsen.

Horsens

Come Rabobank è sinonimo di ciclismo olandese e spesso di vivaio, Glud & Marstrand-LRØ rappresenta la squadra Continental danese dove crescono i migliori talenti. Nata nel 2000, la Glud & Marstrand-LRØ ha sì a cuore i risultati - è dopo la Saxo Bank la squadra danese più vincente - ma è soprattutto interessata alla buona crescita dei ragazzi, in gran parte Under 23. Una volta riconosciuti i talenti della Glud & Marstrand-LRØ, le World Tour, con un trattamento particolare per la connazionale Saxo Bank, vengono a pescare in questo bacino che pare povero ed invece sforna potenziali campioni. Kasper Klostergaard, originario peraltro di Horsens, ha vestito la maglia della Glud & Marstrand-LRØ ed anche colui il quale viene definito come il nuovo Riis, Juul Jensen, proviene da questa piccola grande squadra. Stesso discorso per Troels Vinther e Mads Christensen, non certo nomi altisonanti (per alcuni di loro è soltanto questione di tempo prima che si sblocchino) ma che testimoniano come la continuità di un gruppo di lavoro che da 12 anni sforna talenti venga premiata. La Glud & Marstrand-LRØ è insomma l'anticamera della Saxo Bank (che, ripetiamo, gode di un trattamento speciale in campo giovani, ma il discorso vale per ogni World Tour) e del successo di un ciclismo danese che ancora non vede una stella luminosa brillare nel cielo della Scandinavia.

Horsens

Situata nell'estremità orientale della penisola dello Jutland, Horsens è una cittadina di 54000 abitanti, ma nel suo comune può contare una popolazione di 83500 persone. L'omonimo fiordo è il più orientale della penisola dello Jutland. Il nome parrebbe derivare dall'antico danese, hors (cavallo) e næs (promontorio). Le prime tracce della città risalgono al X Secolo. La città è oggi un notevole polo industriale sempre più in espansione, specie per quanto concerne l'elettronica e la grafica. Non per nulla qui si trova l'unico Museo dell'Industria Danese. Polo industriale ma anche polo culturale. Le star della musica di tutto il Mondo si sono esibite almeno una volta in vita loro ad Horsens mentre a marzo si tiene il Festival del crimine, dove la letteratura, i thriller ed i misteri divengono parte della città. Città che, grazie al Festival Medievale Europeo, l'ultimo venerdì e sabato di ogni agosto cambia veste e diventa il più grande mercato medievale di tutto il Nord Europa, con attrazioni e possibilità di svago per le famiglie e molto divertimento per i bambini. Horsens è anche conosciuta per avere il carcere di Statsfængsel, costruito nel 1853 e dove furono rinchiusi, tra gli altri, il Ministro della Giustizia danese Peter Adler Alberti. L'ultima esecuzione nel carcere avvenne nel 1892, quando la ghigliottina calò su Jens Nielsen.

Horsens

Come Rabobank è sinonimo di ciclismo olandese e spesso di vivaio, Glud & Marstrand-LRØ rappresenta la squadra Continental danese dove crescono i migliori talenti. Nata nel 2000, la Glud & Marstrand-LRØ ha sì a cuore i risultati - è dopo la Saxo Bank la squadra danese più vincente - ma è soprattutto interessata alla buona crescita dei ragazzi, in gran parte Under 23. Una volta riconosciuti i talenti della Glud & Marstrand-LRØ, le World Tour, con un trattamento particolare per la connazionale Saxo Bank, vengono a pescare in questo bacino che pare povero ed invece sforna potenziali campioni. Kasper Klostergaard, originario peraltro di Horsens, ha vestito la maglia della Glud & Marstrand-LRØ ed anche colui il quale viene definito come il nuovo Riis, Juul Jensen, proviene da questa piccola grande squadra. Stesso discorso per Troels Vinther e Mads Christensen, non certo nomi altisonanti (per alcuni di loro è soltanto questione di tempo prima che si sblocchino) ma che testimoniano come la continuità di un gruppo di lavoro che da 12 anni sforna talenti venga premiata. La Glud & Marstrand-LRØ è insomma l'anticamera della Saxo Bank (che, ripetiamo, gode di un trattamento speciale in campo giovani, ma il discorso vale per ogni World Tour) e del successo di un ciclismo danese che ancora non vede una stella luminosa brillare nel cielo della Scandinavia.

Meteo

11.35 - Horsens
13.50 - Kattrup
16.10 - Horsens

Soggetti Alternativi

Altro debuttante in un grande giro alla terza stagione tra i professionisti. Atleta molto veloce ma capace di tenere meglio in salita rispetto agli sprinter puri, già da dilettante ha saputo ottenere buoni risultati, sfiorando il podio all'Europeo (4° nel 2009). Ottima invece la sua prima stagione da pro con la Cofidis, con ben 4 successi (Samyn, tappa e classifica generale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e Nokere-Koerse) e altre buonissime prestazioni (spicca il quinto posto alla Parigi-Bruxelles). Meno appariscente la seconda annata (un successo in Austria per lui) ma la GreenEDGE ha deciso di puntare su di lui. Disputa il Giro con l'obiettivo di fare esperienza e di pilotare al meglio Matthew Goss negli arrivi a ranghi compatti. Perchè lui non è chicchessia, lui è Keukeleire!

Vivian Ghianni

Altro debuttante in un grande giro alla terza stagione tra i professionisti. Atleta molto veloce ma capace di tenere meglio in salita rispetto agli sprinter puri, già da dilettante ha saputo ottenere buoni risultati, sfiorando il podio all'Europeo (4° nel 2009). Ottima invece la sua prima stagione da pro con la Cofidis, con ben 4 successi (Samyn, tappa e classifica generale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e Nokere-Koerse) e altre buonissime prestazioni (spicca il quinto posto alla Parigi-Bruxelles). Meno appariscente la seconda annata (un successo in Austria per lui) ma la GreenEDGE ha deciso di puntare su di lui. Disputa il Giro con l'obiettivo di fare esperienza e di pilotare al meglio Matthew Goss negli arrivi a ranghi compatti. Perchè lui non è chicchessia, lui è Keukeleire!

Altro debuttante in un grande giro alla terza stagione tra i professionisti. Atleta molto veloce ma capace di tenere meglio in salita rispetto agli sprinter puri, già da dilettante ha saputo ottenere buoni risultati, sfiorando il podio all'Europeo (4° nel 2009). Ottima invece la sua prima stagione da pro con la Cofidis, con ben 4 successi (Samyn, tappa e classifica generale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e Nokere-Koerse) e altre buonissime prestazioni (spicca il quinto posto alla Parigi-Bruxelles). Meno appariscente la seconda annata (un successo in Austria per lui) ma la GreenEDGE ha deciso di puntare su di lui. Disputa il Giro con l'obiettivo di fare esperienza e di pilotare al meglio Matthew Goss negli arrivi a ranghi compatti. Perchè lui non è chicchessia, lui è Keukeleire!

Altro debuttante in un grande giro alla terza stagione tra i professionisti. Atleta molto veloce ma capace di tenere meglio in salita rispetto agli sprinter puri, già da dilettante ha saputo ottenere buoni risultati, sfiorando il podio all'Europeo (4° nel 2009). Ottima invece la sua prima stagione da pro con la Cofidis, con ben 4 successi (Samyn, tappa e classifica generale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e Nokere-Koerse) e altre buonissime prestazioni (spicca il quinto posto alla Parigi-Bruxelles). Meno appariscente la seconda annata (un successo in Austria per lui) ma la GreenEDGE ha deciso di puntare su di lui. Disputa il Giro con l'obiettivo di fare esperienza e di pilotare al meglio Matthew Goss negli arrivi a ranghi compatti. Perchè lui non è chicchessia, lui è Keukeleire!

Altro debuttante in un grande giro alla terza stagione tra i professionisti. Atleta molto veloce ma capace di tenere meglio in salita rispetto agli sprinter puri, già da dilettante ha saputo ottenere buoni risultati, sfiorando il podio all'Europeo (4° nel 2009). Ottima invece la sua prima stagione da pro con la Cofidis, con ben 4 successi (Samyn, tappa e classifica generale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e Nokere-Koerse) e altre buonissime prestazioni (spicca il quinto posto alla Parigi-Bruxelles). Meno appariscente la seconda annata (un successo in Austria per lui) ma la GreenEDGE ha deciso di puntare su di lui. Disputa il Giro con l'obiettivo di fare esperienza e di pilotare al meglio Matthew Goss negli arrivi a ranghi compatti. Perchè lui non è chicchessia, lui è Keukeleire!

Altro debuttante in un grande giro alla terza stagione tra i professionisti. Atleta molto veloce ma capace di tenere meglio in salita rispetto agli sprinter puri, già da dilettante ha saputo ottenere buoni risultati, sfiorando il podio all'Europeo (4° nel 2009). Ottima invece la sua prima stagione da pro con la Cofidis, con ben 4 successi (Samyn, tappa e classifica generale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e Nokere-Koerse) e altre buonissime prestazioni (spicca il quinto posto alla Parigi-Bruxelles). Meno appariscente la seconda annata (un successo in Austria per lui) ma la GreenEDGE ha deciso di puntare su di lui. Disputa il Giro con l'obiettivo di fare esperienza e di pilotare al meglio Matthew Goss negli arrivi a ranghi compatti. Perchè lui non è chicchessia, lui è Keukeleire!

GiroTweet

AlfredoBalloni: Il mio sogno? Correre la prima tappa del #giro in Italia con questa maglia http://pic.twitter.com/kceWgsc0

enrigasparotto: Buon viaggio a tutto il personale dei team che si smazza 1500km in bus,camion e mezzi vari!andate piano che anche se arrivate 1h più tardi a noi cambia poco!!meglio la pelle salva!!siete unici!!senza di voi a questo @giroditalia noi non pedaleremo!!GRAZIE!!

micacquarone: Caro Jan, non posso credere che non sarai qui oggi ma sono sicuro che dalle stelle ti godrai lo spettacolo rosa del @giroditalia a Horsens #giro

enrigasparotto: #ilmiogiro seconda tappa in linea e ultima in Danimarca..giornata speciale..dedicata a Wouter!!non servono commenti ma ognuno di noi rifletta

AndreaGuardini: Pronti per la 3'Tappa del #giro , le botte ci sono...ma la motivazione c'è!!!

MarkCavendish: Ricordando Wouter Weylandt, che tristemente ci ha lasciati un anno fa #ww108

La maglia rosa virtuale

Tyler Farrar lanciatissimo verso la vittoria a Horsens

Dopo il secondo posto conquistato nella seconda tappa alle spalle di Mark Cavendish, Tyler Farrar ha trovato subito modo per rifarsi sul traguardo di Horsens: l'americano della Garmin ha infatti concretizzato al meglio un grande lavoro della squadra nelle fasi centrali della terza tappa e poi non ha sbagliato niente in volata.

La terza tappa del Giro d'Italia virtuale, simulato con gli aggiornamenti fornitici dal gruppo di PcCiclismo.net, è stata caratterizzata da una fuga di ben dieci corridori partita al chilometro 6: l'iniziatore di questo tentativo è stato l'argentino Lucas Haedo che poi è stato raggiunto da Rollin e Bonnet (FDJ), Tuft e Keukeleire (GreenEDGE), Lagutin (Vacansoleil), Seubert (NetApp), Navardauskas (Garmin), Hansen (Lotto) ed Ignatiev (Katusha). Un gruppo così numeroso e ricco di validi passisti faceva ovviamente paura al gruppo: il vantaggio massimo è stato di 3'47" qualche chilometro dopo il gpm Ejer Bavnehøj (vinto da Haedo). I fuggitivi, però, si sono gestiti con astuzia e nel finale hanno aumentato il ritmo selezionandosi a più riprese tra attacchi e contrattacchi: il più convinto è stato il canadese Dominique Rollin che è stato ripreso ad appena 3000 metri dal traguardo, grazie ad un gran forcing della Vacansoleil.

In queste fasi così concitate dell'inseguimento Cavendish è rimasto intruppato nel gruppo e non riuscendo a trovare varchi per risalire il gruppo s'è rialzato prima dell'ultimo chilometro. La stessa sorte è capitata anche a Guardini e Kristoff con Farrar che si è quindi ritrovato la strada spianata verso il successo: in seconda posizione s'è piazzato Francesco Chicchi che ha anticipato per meno di mezza ruota l'olandese Theo Bos; quarto posto per Roberto Ferrari, quinto per Sacha Modolo. Grazie ai 20" di abbuono riservati al vincitore Farrar è riuscito a fare un bel balzo in avanti in classifica ed è andato a posizionarsi in sesta posizione a 8" da Geraint Thomas, ancora in maglia rosa. Non cambiano anche i padroni della maglia bianca e di quella verde (sì, quella dei gpm per noi è ancora verde), rispettivamente sulle spalle di Phinney e Lancaster, mentre Farrar è primo nella classifica a punti.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Lo sappiamo, le prime tappe di un giro di tre settimane sono spesso molto nervose ma al tempo stesso sono ideali per porre le basi per la vittoria finale della classifica al contrario: il grosso problema è che bisogna scegliere il momento giusto per attaccare perché altrimenti si rischia di rimanere coinvolti in neutralizzazioni dei distacchi non troppo gradite. Ieri il colpo geniale l'ha fatto il belga Ben Hermans che è riuscito a smarcarsi dal controllo del gruppo senza quasi essere visto e si è involato tutto solo verso il successo: una straordinaria impresa visto che il ragazzo della RadioShack è riuscito a rifilare 6'44" a Dennis Van Winden, 6'56" a Oliver Kaisen e addirittura 9'50" a Mark Cavendish, ultimo classificato della tappa. Questo Ben Hermans, comunque, è un ragazzo tutto da seguire, con un potenziale veramente interessante: non è da tutti vincere la prima tappa in linea a 25 anni e soprattutto alla prima partecipazione in un grande giro; per certe cose di solito serve l'esperienza di anni di professionismo, ma lui probabilmente ha la classifica al contrario nel sangue e potrebbe essere un vero dominatore dei prossimi anni. Con questa impresa Hermans ha conquistato anche la testa della classifica ed il suo margine di vantaggio è già notevole: Kaisen è secondo a 6'56", Van Winden perde 7'06" mentre il primo italiano è Marco Coledan, sesto a 8'15"; sempre più ultimo invece Taylor Phinney che pure aveva tentato un attacco da grande finisseur, salvo poi farsi riprendere: il suo ritardo in classifica è salito a 10'55".

Sebastiano Cipriani

La maglia rosa virtuale

Tyler Farrar lanciatissimo verso la vittoria a Horsens

Dopo il secondo posto conquistato nella seconda tappa alle spalle di Mark Cavendish, Tyler Farrar ha trovato subito modo per rifarsi sul traguardo di Horsens: l'americano della Garmin ha infatti concretizzato al meglio un grande lavoro della squadra nelle fasi centrali della terza tappa e poi non ha sbagliato niente in volata.

La terza tappa del Giro d'Italia virtuale, simulato con gli aggiornamenti fornitici dal gruppo di PcCiclismo.net, è stata caratterizzata da una fuga di ben dieci corridori partita al chilometro 6: l'iniziatore di questo tentativo è stato l'argentino Lucas Haedo che poi è stato raggiunto da Rollin e Bonnet (FDJ), Tuft e Keukeleire (GreenEDGE), Lagutin (Vacansoleil), Seubert (NetApp), Navardauskas (Garmin), Hansen (Lotto) ed Ignatiev (Katusha). Un gruppo così numeroso e ricco di validi passisti faceva ovviamente paura al gruppo: il vantaggio massimo è stato di 3'47" qualche chilometro dopo il gpm Ejer Bavnehøj (vinto da Haedo). I fuggitivi, però, si sono gestiti con astuzia e nel finale hanno aumentato il ritmo selezionandosi a più riprese tra attacchi e contrattacchi: il più convinto è stato il canadese Dominique Rollin che è stato ripreso ad appena 3000 metri dal traguardo, grazie ad un gran forcing della Vacansoleil.

In queste fasi così concitate dell'inseguimento Cavendish è rimasto intruppato nel gruppo e non riuscendo a trovare varchi per risalire il gruppo s'è rialzato prima dell'ultimo chilometro. La stessa sorte è capitata anche a Guardini e Kristoff con Farrar che si è quindi ritrovato la strada spianata verso il successo: in seconda posizione s'è piazzato Francesco Chicchi che ha anticipato per meno di mezza ruota l'olandese Theo Bos; quarto posto per Roberto Ferrari, quinto per Sacha Modolo. Grazie ai 20" di abbuono riservati al vincitore Farrar è riuscito a fare un bel balzo in avanti in classifica ed è andato a posizionarsi in sesta posizione a 8" da Geraint Thomas, ancora in maglia rosa. Non cambiano anche i padroni della maglia bianca e di quella verde (sì, quella dei gpm per noi è ancora verde), rispettivamente sulle spalle di Phinney e Lancaster, mentre Farrar è primo nella classifica a punti.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Lo sappiamo, le prime tappe di un giro di tre settimane sono spesso molto nervose ma al tempo stesso sono ideali per porre le basi per la vittoria finale della classifica al contrario: il grosso problema è che bisogna scegliere il momento giusto per attaccare perché altrimenti si rischia di rimanere coinvolti in neutralizzazioni dei distacchi non troppo gradite. Ieri il colpo geniale l'ha fatto il belga Ben Hermans che è riuscito a smarcarsi dal controllo del gruppo senza quasi essere visto e si è involato tutto solo verso il successo: una straordinaria impresa visto che il ragazzo della RadioShack è riuscito a rifilare 6'44" a Dennis Van Winden, 6'56" a Oliver Kaisen e addirittura 9'50" a Mark Cavendish, ultimo classificato della tappa. Questo Ben Hermans, comunque, è un ragazzo tutto da seguire, con un potenziale veramente interessante: non è da tutti vincere la prima tappa in linea a 25 anni e soprattutto alla prima partecipazione in un grande giro; per certe cose di solito serve l'esperienza di anni di professionismo, ma lui probabilmente ha la classifica al contrario nel sangue e potrebbe essere un vero dominatore dei prossimi anni. Con questa impresa Hermans ha conquistato anche la testa della classifica ed il suo margine di vantaggio è già notevole: Kaisen è secondo a 6'56", Van Winden perde 7'06" mentre il primo italiano è Marco Coledan, sesto a 8'15"; sempre più ultimo invece Taylor Phinney che pure aveva tentato un attacco da grande finisseur, salvo poi farsi riprendere: il suo ritardo in classifica è salito a 10'55".

Sebastiano Cipriani

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2012 - 3a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 3a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 3a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 3a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 3a tappa

La maglia rosa virtuale

Tyler Farrar lanciatissimo verso la vittoria a Horsens

Dopo il secondo posto conquistato nella seconda tappa alle spalle di Mark Cavendish, Tyler Farrar ha trovato subito modo per rifarsi sul traguardo di Horsens: l'americano della Garmin ha infatti concretizzato al meglio un grande lavoro della squadra nelle fasi centrali della terza tappa e poi non ha sbagliato niente in volata.

La terza tappa del Giro d'Italia virtuale, simulato con gli aggiornamenti fornitici dal gruppo di PcCiclismo.net, è stata caratterizzata da una fuga di ben dieci corridori partita al chilometro 6: l'iniziatore di questo tentativo è stato l'argentino Lucas Haedo che poi è stato raggiunto da Rollin e Bonnet (FDJ), Tuft e Keukeleire (GreenEDGE), Lagutin (Vacansoleil), Seubert (NetApp), Navardauskas (Garmin), Hansen (Lotto) ed Ignatiev (Katusha). Un gruppo così numeroso e ricco di validi passisti faceva ovviamente paura al gruppo: il vantaggio massimo è stato di 3'47" qualche chilometro dopo il gpm Ejer Bavnehøj (vinto da Haedo). I fuggitivi, però, si sono gestiti con astuzia e nel finale hanno aumentato il ritmo selezionandosi a più riprese tra attacchi e contrattacchi: il più convinto è stato il canadese Dominique Rollin che è stato ripreso ad appena 3000 metri dal traguardo, grazie ad un gran forcing della Vacansoleil.

In queste fasi così concitate dell'inseguimento Cavendish è rimasto intruppato nel gruppo e non riuscendo a trovare varchi per risalire il gruppo s'è rialzato prima dell'ultimo chilometro. La stessa sorte è capitata anche a Guardini e Kristoff con Farrar che si è quindi ritrovato la strada spianata verso il successo: in seconda posizione s'è piazzato Francesco Chicchi che ha anticipato per meno di mezza ruota l'olandese Theo Bos; quarto posto per Roberto Ferrari, quinto per Sacha Modolo. Grazie ai 20" di abbuono riservati al vincitore Farrar è riuscito a fare un bel balzo in avanti in classifica ed è andato a posizionarsi in sesta posizione a 8" da Geraint Thomas, ancora in maglia rosa. Non cambiano anche i padroni della maglia bianca e di quella verde (sì, quella dei gpm per noi è ancora verde), rispettivamente sulle spalle di Phinney e Lancaster, mentre Farrar è primo nella classifica a punti.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Lo sappiamo, le prime tappe di un giro di tre settimane sono spesso molto nervose ma al tempo stesso sono ideali per porre le basi per la vittoria finale della classifica al contrario: il grosso problema è che bisogna scegliere il momento giusto per attaccare perché altrimenti si rischia di rimanere coinvolti in neutralizzazioni dei distacchi non troppo gradite. Ieri il colpo geniale l'ha fatto il belga Ben Hermans che è riuscito a smarcarsi dal controllo del gruppo senza quasi essere visto e si è involato tutto solo verso il successo: una straordinaria impresa visto che il ragazzo della RadioShack è riuscito a rifilare 6'44" a Dennis Van Winden, 6'56" a Oliver Kaisen e addirittura 9'50" a Mark Cavendish, ultimo classificato della tappa. Questo Ben Hermans, comunque, è un ragazzo tutto da seguire, con un potenziale veramente interessante: non è da tutti vincere la prima tappa in linea a 25 anni e soprattutto alla prima partecipazione in un grande giro; per certe cose di solito serve l'esperienza di anni di professionismo, ma lui probabilmente ha la classifica al contrario nel sangue e potrebbe essere un vero dominatore dei prossimi anni. Con questa impresa Hermans ha conquistato anche la testa della classifica ed il suo margine di vantaggio è già notevole: Kaisen è secondo a 6'56", Van Winden perde 7'06" mentre il primo italiano è Marco Coledan, sesto a 8'15"; sempre più ultimo invece Taylor Phinney che pure aveva tentato un attacco da grande finisseur, salvo poi farsi riprendere: il suo ritardo in classifica è salito a 10'55".

Sebastiano Cipriani

La maglia rosa virtuale

Tyler Farrar lanciatissimo verso la vittoria a Horsens

Dopo il secondo posto conquistato nella seconda tappa alle spalle di Mark Cavendish, Tyler Farrar ha trovato subito modo per rifarsi sul traguardo di Horsens: l'americano della Garmin ha infatti concretizzato al meglio un grande lavoro della squadra nelle fasi centrali della terza tappa e poi non ha sbagliato niente in volata.

La terza tappa del Giro d'Italia virtuale, simulato con gli aggiornamenti fornitici dal gruppo di PcCiclismo.net, è stata caratterizzata da una fuga di ben dieci corridori partita al chilometro 6: l'iniziatore di questo tentativo è stato l'argentino Lucas Haedo che poi è stato raggiunto da Rollin e Bonnet (FDJ), Tuft e Keukeleire (GreenEDGE), Lagutin (Vacansoleil), Seubert (NetApp), Navardauskas (Garmin), Hansen (Lotto) ed Ignatiev (Katusha). Un gruppo così numeroso e ricco di validi passisti faceva ovviamente paura al gruppo: il vantaggio massimo è stato di 3'47" qualche chilometro dopo il gpm Ejer Bavnehøj (vinto da Haedo). I fuggitivi, però, si sono gestiti con astuzia e nel finale hanno aumentato il ritmo selezionandosi a più riprese tra attacchi e contrattacchi: il più convinto è stato il canadese Dominique Rollin che è stato ripreso ad appena 3000 metri dal traguardo, grazie ad un gran forcing della Vacansoleil.

In queste fasi così concitate dell'inseguimento Cavendish è rimasto intruppato nel gruppo e non riuscendo a trovare varchi per risalire il gruppo s'è rialzato prima dell'ultimo chilometro. La stessa sorte è capitata anche a Guardini e Kristoff con Farrar che si è quindi ritrovato la strada spianata verso il successo: in seconda posizione s'è piazzato Francesco Chicchi che ha anticipato per meno di mezza ruota l'olandese Theo Bos; quarto posto per Roberto Ferrari, quinto per Sacha Modolo. Grazie ai 20" di abbuono riservati al vincitore Farrar è riuscito a fare un bel balzo in avanti in classifica ed è andato a posizionarsi in sesta posizione a 8" da Geraint Thomas, ancora in maglia rosa. Non cambiano anche i padroni della maglia bianca e di quella verde (sì, quella dei gpm per noi è ancora verde), rispettivamente sulle spalle di Phinney e Lancaster, mentre Farrar è primo nella classifica a punti.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Lo sappiamo, le prime tappe di un giro di tre settimane sono spesso molto nervose ma al tempo stesso sono ideali per porre le basi per la vittoria finale della classifica al contrario: il grosso problema è che bisogna scegliere il momento giusto per attaccare perché altrimenti si rischia di rimanere coinvolti in neutralizzazioni dei distacchi non troppo gradite. Ieri il colpo geniale l'ha fatto il belga Ben Hermans che è riuscito a smarcarsi dal controllo del gruppo senza quasi essere visto e si è involato tutto solo verso il successo: una straordinaria impresa visto che il ragazzo della RadioShack è riuscito a rifilare 6'44" a Dennis Van Winden, 6'56" a Oliver Kaisen e addirittura 9'50" a Mark Cavendish, ultimo classificato della tappa. Questo Ben Hermans, comunque, è un ragazzo tutto da seguire, con un potenziale veramente interessante: non è da tutti vincere la prima tappa in linea a 25 anni e soprattutto alla prima partecipazione in un grande giro; per certe cose di solito serve l'esperienza di anni di professionismo, ma lui probabilmente ha la classifica al contrario nel sangue e potrebbe essere un vero dominatore dei prossimi anni. Con questa impresa Hermans ha conquistato anche la testa della classifica ed il suo margine di vantaggio è già notevole: Kaisen è secondo a 6'56", Van Winden perde 7'06" mentre il primo italiano è Marco Coledan, sesto a 8'15"; sempre più ultimo invece Taylor Phinney che pure aveva tentato un attacco da grande finisseur, salvo poi farsi riprendere: il suo ritardo in classifica è salito a 10'55".

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Lo sappiamo, le prime tappe di un giro di tre settimane sono spesso molto nervose ma al tempo stesso sono ideali per porre le basi per la vittoria finale della classifica al contrario: il grosso problema è che bisogna scegliere il momento giusto per attaccare perché altrimenti si rischia di rimanere coinvolti in neutralizzazioni dei distacchi non troppo gradite. Ieri il colpo geniale l'ha fatto il belga Ben Hermans che è riuscito a smarcarsi dal controllo del gruppo senza quasi essere visto e si è involato tutto solo verso il successo: una straordinaria impresa visto che il ragazzo della RadioShack è riuscito a rifilare 6'44" a Dennis Van Winden, 6'56" a Oliver Kaisen e addirittura 9'50" a Mark Cavendish, ultimo classificato della tappa. Questo Ben Hermans, comunque, è un ragazzo tutto da seguire, con un potenziale veramente interessante: non è da tutti vincere la prima tappa in linea a 25 anni e soprattutto alla prima partecipazione in un grande giro; per certe cose di solito serve l'esperienza di anni di professionismo, ma lui probabilmente ha la classifica al contrario nel sangue e potrebbe essere un vero dominatore dei prossimi anni. Con questa impresa Hermans ha conquistato anche la testa della classifica ed il suo margine di vantaggio è già notevole: Kaisen è secondo a 6'56", Van Winden perde 7'06" mentre il primo italiano è Marco Coledan, sesto a 8'15"; sempre più ultimo invece Taylor Phinney che pure aveva tentato un attacco da grande finisseur, salvo poi farsi riprendere: il suo ritardo in classifica è salito a 10'55".

Sebastiano Cipriani

La maglia rosa virtuale

Tyler Farrar lanciatissimo verso la vittoria a Horsens

Dopo il secondo posto conquistato nella seconda tappa alle spalle di Mark Cavendish, Tyler Farrar ha trovato subito modo per rifarsi sul traguardo di Horsens: l'americano della Garmin ha infatti concretizzato al meglio un grande lavoro della squadra nelle fasi centrali della terza tappa e poi non ha sbagliato niente in volata.

La terza tappa del Giro d'Italia virtuale, simulato con gli aggiornamenti fornitici dal gruppo di PcCiclismo.net, è stata caratterizzata da una fuga di ben dieci corridori partita al chilometro 6: l'iniziatore di questo tentativo è stato l'argentino Lucas Haedo che poi è stato raggiunto da Rollin e Bonnet (FDJ), Tuft e Keukeleire (GreenEDGE), Lagutin (Vacansoleil), Seubert (NetApp), Navardauskas (Garmin), Hansen (Lotto) ed Ignatiev (Katusha). Un gruppo così numeroso e ricco di validi passisti faceva ovviamente paura al gruppo: il vantaggio massimo è stato di 3'47" qualche chilometro dopo il gpm Ejer Bavnehøj (vinto da Haedo). I fuggitivi, però, si sono gestiti con astuzia e nel finale hanno aumentato il ritmo selezionandosi a più riprese tra attacchi e contrattacchi: il più convinto è stato il canadese Dominique Rollin che è stato ripreso ad appena 3000 metri dal traguardo, grazie ad un gran forcing della Vacansoleil.

In queste fasi così concitate dell'inseguimento Cavendish è rimasto intruppato nel gruppo e non riuscendo a trovare varchi per risalire il gruppo s'è rialzato prima dell'ultimo chilometro. La stessa sorte è capitata anche a Guardini e Kristoff con Farrar che si è quindi ritrovato la strada spianata verso il successo: in seconda posizione s'è piazzato Francesco Chicchi che ha anticipato per meno di mezza ruota l'olandese Theo Bos; quarto posto per Roberto Ferrari, quinto per Sacha Modolo. Grazie ai 20" di abbuono riservati al vincitore Farrar è riuscito a fare un bel balzo in avanti in classifica ed è andato a posizionarsi in sesta posizione a 8" da Geraint Thomas, ancora in maglia rosa. Non cambiano anche i padroni della maglia bianca e di quella verde (sì, quella dei gpm per noi è ancora verde), rispettivamente sulle spalle di Phinney e Lancaster, mentre Farrar è primo nella classifica a punti.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Lo sappiamo, le prime tappe di un giro di tre settimane sono spesso molto nervose ma al tempo stesso sono ideali per porre le basi per la vittoria finale della classifica al contrario: il grosso problema è che bisogna scegliere il momento giusto per attaccare perché altrimenti si rischia di rimanere coinvolti in neutralizzazioni dei distacchi non troppo gradite. Ieri il colpo geniale l'ha fatto il belga Ben Hermans che è riuscito a smarcarsi dal controllo del gruppo senza quasi essere visto e si è involato tutto solo verso il successo: una straordinaria impresa visto che il ragazzo della RadioShack è riuscito a rifilare 6'44" a Dennis Van Winden, 6'56" a Oliver Kaisen e addirittura 9'50" a Mark Cavendish, ultimo classificato della tappa. Questo Ben Hermans, comunque, è un ragazzo tutto da seguire, con un potenziale veramente interessante: non è da tutti vincere la prima tappa in linea a 25 anni e soprattutto alla prima partecipazione in un grande giro; per certe cose di solito serve l'esperienza di anni di professionismo, ma lui probabilmente ha la classifica al contrario nel sangue e potrebbe essere un vero dominatore dei prossimi anni. Con questa impresa Hermans ha conquistato anche la testa della classifica ed il suo margine di vantaggio è già notevole: Kaisen è secondo a 6'56", Van Winden perde 7'06" mentre il primo italiano è Marco Coledan, sesto a 8'15"; sempre più ultimo invece Taylor Phinney che pure aveva tentato un attacco da grande finisseur, salvo poi farsi riprendere: il suo ritardo in classifica è salito a 10'55".

Sebastiano Cipriani

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