Possiamo dividere questa frazione idealmente in due metà. I primi 100 km saranno abbastanza innocui, a parte la salita di Sella di Roa che comunque non dovrebbe comportare nessun tipo di selezione. Dopo essere entrati nella seconda metà comincerà l'interminabile Passo Manghen, 20 km al 7.5% medio, ma con gli ultimi sei costantemente in doppia cifra. Ma non sarà che un pur gustoso antipasto. Infatti, dopo la discesa e un breve tratto facile utile a riorganizzare le idee, si salirà verso il Passo di Pampeago che avrà in comune con l'omonimo traguardo di tappa delle edizioni del 2008, 2003 e 1999 (solo per ricordare le ultime) i primi 7.7 km al 10% (con la seconda parte più pendente della prima), a cui andranno aggiunti altri 2.7 km molto impegnativi e, in cima, il gruppo dei big potrebbe già essere ridotto all'osso. Ma mancheranno ancora 38 km per chiudere questo terribile "anello della morte", con il Passo Lavazé (poco più di 6 km all'8.6% medio ma con una prima metà parecchio ostica) che comincerà da Novale, dopo 8 km di discesa e successivamente l'Alpe di Pampeago classica che già abbiamo descritto. Un vero e proprio tappone che sicuramente lascerà il segno.
Il tappone che porterà i corridori sull’Alpe di Pampeago ha tre grandi favoriti, tutti messi sotto quota 10 da Leaderbet.com. In pole troviamo Domenico Pozzovivo (3.25) che potrebbe approfittare della situazione di classifica peggiore rispetto a Basso (4.50) e alla maglia rosa Rodriguez, terzo favorito con quota 6.50. Potrebbero approfittare della lotta tra i big nel finale anche Nieve e Rujano, entrambi dati a 17.00, mentre alla coppia colombiana del Team Sky formata da Henao e Uran Leaderbet.com ha assegnato un vantaggioso 34.00. Il vero affare sarebbe invece indovinare un exploit di Tiralongo o Brambilla che moltiplicherebbe 81 volte la posta in palio. E se andasse via una fuga con corridori di secondo piano? Leaderbet.com mette tre gruppi di corridori a 101.00, 151.00 e 201.00. Nel primo gruppo segnaliamo Samoilau, nel secondo Hermans e nell’ultimo Golas.
Villaggio paleoveneto costruito in epoca pre-romana su tre alture nei pressi di un'ansa del Sile, l'antica Tarvisium divenne municipio all'indomani della sottomissione della Gallia Cisalpina da parte dei Romani. La vicinanza con la strada Postumia ne fece uno dei principali snodi commerciali. Il XVIII secolo rappresenta il punto più elevato per Treviso, in quanto vi si costruiscono monumenti, palazzi, teatri. Seguirà a questi fasti la dominazione straniera, prima da parte dei francesi e, successivamente a Campoformio, degli austriaci. Questi ultimi si distingono per le opere pubbliche. Nel centro di Treviso si trovano meravigliosi palazzi come quello della Ragione, dei Monti di Pietà, della Prefettura, oltre al Duomo, alla Chiesa di San Nicolò ed al Battistero. Fuori città sono da ammirare le ville (Manfrin-Margherita, Minelli, Albrizzi-Franchetti, Palazzi-Taverna), con giardini stupendi. A Treviso si svolge annualmente uno dei maggiori festival nazionali dedicati alla musica antica per organo e la città è sede di diversi cori polifonici e popolari, come il coro Stella Alpina. Particolare di Treviso è infine il radicchio rosso Igp con cui cucinare deliziosi spezzatini, risotti e frittate.