Il Portale del Ciclismo professionistico

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La Tappa Bartali del Giro 2012 è anche la più lunga della corsa rosa. Facile altimetricamente, ma davvero interminabile, tra Umbria e Toscana. I primi 150 km li possiamo definire proprio piatti, poi il Poggio alla Croce (Gpm di 3a categoria) spezza un po' la monotonia dell'altimetria, ma non saranno un altro paio di dolci colline a far male al gruppo. Ben più incerto il finale di tappa, con la salita di Vico (caratteristica del Trofeo Del Rosso) che sarà affrontata a una dozzina di chilometri dal traguardo e che potrebbe favorire l'attacco di un gruppetto ed evitare la volata a ranghi compatti, che rimane comunque un'ipotesi assolutamente non da scartare. In ogni caso, una frazione che poco inciderà sull'economia generale della corsa.

La lunga tappa di Montecatini dovrebbe esaltare gli sprinter resistenti. E il GPM posto a poco più di 10 km dall'arrivo potrebbe trasformare l'11a tappa del Giro in una mini Sanremo: Leaderbet.com si affida allora a due ex vincitori della Classicissima, Cavendish e Goss. Il folletto dell'isola di Man ha una quota molto bassa, 1.92, mentre l'australiano potrebbe fruttare di più con l'interessante quotazione di 5.25. Dopo la vittoria di Frosinone potrebbe riprovarci anche Ventoso, Leaderbet.com lo da infatti a 23.00, mentre il compagno di squadra Visconti preovando un'imboscata nel finale pagherebbe 50 volte la posta in palio. Stessa quota anche per Ballan. Interessanti inoltre le quote riservate da Leaderbet.com a due giovani sprinter italiani: sia Nizzolo che Modolo sono dati a 55.00. Ma l'affare migliore oggi forse lo fa chi scommette su Renshaw: con 3 euro puntati sull'uomo Rabobank se ne possono vincere quasi 100.

Assisi

Comune di 28 mila abitanti in Provincia di Perugia, Assisi è nota per essere il luogo dove nacque e visse San Francesco, patrono d'Italia. Villaggio abitato sin dal IV Secolo a.C., conobbe la decandenza con la caduta dell'Impero ed il saccheggio dei Goti. Bizantina fino al XII secolo, Assisi fu quindi conquistata da Federico Barbarossa. Passò successivamente nelle mani dello Stato Pontificio, poi sotto i Perugini, i Montefeltro, i Visconti e gli Sforza. Subì diversi saccheggì, prima da parte delle truppe degli stessi Sforza, quindi da parte di Napoleone. Cittadina tra le più belle d'Italia, vanta monumenti imperdibili come la Basilica dedicata a San Francesco, suddivisa in superiore ed inferiore e dal 2000 patrimonio dell'UNESCO. Da visitare anche la Basilica di Santa Chiara, di epoca gotica come quella di San Francesco, la Piazza del Comune con annesso Tempio di Minerva e la Rocca maggiore. L'anfiteatro romano, la Torre ed il Palazzo del Capitano del Popolo ed il Palazzo dei priori sono monumenti che fanno di Assisi uno dei maggiori centri culturali dell'Italia. Il 3 e 4 ottobre si svolge la Festa di San Francesco, con solenni cerimonie liturgiche e manifestazioni civiche per celebrare il santo mentre, per uscire dal sacro, a fine novembre si tiene la Rassegna cinematografica di Assisi.

Montecatini Terme

Sono tredici le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Montecatini Terme ed in dodici occasioni è stata arrivo di tappa. Nel '31 Learco Guerra vinse la 9a tappa e nel '35 Giuseppe Olmo la 13a frazione. L'anno dopo fu Raffaele Di Paco ad imporsi mentre nel 1938 toccò a Walter Generati vincere qui. Il '46 è l'anno di Bartali ma su questo traguardo s'impone Adolfo Leoni, così come avverrà tre anni più tardi (ma la maglia rosa finirà a Fausto Coppi). Angelo Conterno vince la Bologna-Montecatini Terme nell'edizione del '52 che vedrà la vittoria finale ancora di Coppi. Nel '57 tocca al belga Rik Van Steenbergen precedere Giorgio Albani nella SIena-Montecatini in un Giro che finirà a Gastone Nencini. Il 1962 vede solo la partenza alla volta di Perugia mentre nell '69 il Giro si ferma qui per tre giorni: la Mirandola-Montecatini va a Merckx (ma la corsa sarà di Gimondi), così come la cronometro con partenza ed arrivo qui. Dodici anni più tardi trionfa il norvegese Knut Knudsen, Giro a Giovanni Battaglin. Nel 2001, come accaduto nel '62, Montecatini ospita solo la partenza della tappa che terminerà a Reggio Emilia con vittoria di Pietro Caucchioli (maglia rosa a Simoni). L'ultima toccata del Giro qui risale al 2003: nella tappa partita da Arezzo, la 9a di quell'edizione, fu Mario Cipollini a sprintare su McEwen e Petacchi. In rosa c'è Garzelli e sarà il suo ultimo giorno in quanto nella tappa successiva, la Montecatini-Faenza, il varesino dovrà cedere definitivamente le insegne del primato a Gilberto Simoni, autore di una superba imboscata (tappa ad Arvesen).

Francesco Sulas
Assisi

Comune di 28 mila abitanti in Provincia di Perugia, Assisi è nota per essere il luogo dove nacque e visse San Francesco, patrono d'Italia. Villaggio abitato sin dal IV Secolo a.C., conobbe la decandenza con la caduta dell'Impero ed il saccheggio dei Goti. Bizantina fino al XII secolo, Assisi fu quindi conquistata da Federico Barbarossa. Passò successivamente nelle mani dello Stato Pontificio, poi sotto i Perugini, i Montefeltro, i Visconti e gli Sforza. Subì diversi saccheggì, prima da parte delle truppe degli stessi Sforza, quindi da parte di Napoleone. Cittadina tra le più belle d'Italia, vanta monumenti imperdibili come la Basilica dedicata a San Francesco, suddivisa in superiore ed inferiore e dal 2000 patrimonio dell'UNESCO. Da visitare anche la Basilica di Santa Chiara, di epoca gotica come quella di San Francesco, la Piazza del Comune con annesso Tempio di Minerva e la Rocca maggiore. L'anfiteatro romano, la Torre ed il Palazzo del Capitano del Popolo ed il Palazzo dei priori sono monumenti che fanno di Assisi uno dei maggiori centri culturali dell'Italia. Il 3 e 4 ottobre si svolge la Festa di San Francesco, con solenni cerimonie liturgiche e manifestazioni civiche per celebrare il santo mentre, per uscire dal sacro, a fine novembre si tiene la Rassegna cinematografica di Assisi.

Montecatini Terme

Sono tredici le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Montecatini Terme ed in dodici occasioni è stata arrivo di tappa. Nel '31 Learco Guerra vinse la 9a tappa e nel '35 Giuseppe Olmo la 13a frazione. L'anno dopo fu Raffaele Di Paco ad imporsi mentre nel 1938 toccò a Walter Generati vincere qui. Il '46 è l'anno di Bartali ma su questo traguardo s'impone Adolfo Leoni, così come avverrà tre anni più tardi (ma la maglia rosa finirà a Fausto Coppi). Angelo Conterno vince la Bologna-Montecatini Terme nell'edizione del '52 che vedrà la vittoria finale ancora di Coppi. Nel '57 tocca al belga Rik Van Steenbergen precedere Giorgio Albani nella SIena-Montecatini in un Giro che finirà a Gastone Nencini. Il 1962 vede solo la partenza alla volta di Perugia mentre nell '69 il Giro si ferma qui per tre giorni: la Mirandola-Montecatini va a Merckx (ma la corsa sarà di Gimondi), così come la cronometro con partenza ed arrivo qui. Dodici anni più tardi trionfa il norvegese Knut Knudsen, Giro a Giovanni Battaglin. Nel 2001, come accaduto nel '62, Montecatini ospita solo la partenza della tappa che terminerà a Reggio Emilia con vittoria di Pietro Caucchioli (maglia rosa a Simoni). L'ultima toccata del Giro qui risale al 2003: nella tappa partita da Arezzo, la 9a di quell'edizione, fu Mario Cipollini a sprintare su McEwen e Petacchi. In rosa c'è Garzelli e sarà il suo ultimo giorno in quanto nella tappa successiva, la Montecatini-Faenza, il varesino dovrà cedere definitivamente le insegne del primato a Gilberto Simoni, autore di una superba imboscata (tappa ad Arvesen).

Assisi

Comune di 28 mila abitanti in Provincia di Perugia, Assisi è nota per essere il luogo dove nacque e visse San Francesco, patrono d'Italia. Villaggio abitato sin dal IV Secolo a.C., conobbe la decandenza con la caduta dell'Impero ed il saccheggio dei Goti. Bizantina fino al XII secolo, Assisi fu quindi conquistata da Federico Barbarossa. Passò successivamente nelle mani dello Stato Pontificio, poi sotto i Perugini, i Montefeltro, i Visconti e gli Sforza. Subì diversi saccheggì, prima da parte delle truppe degli stessi Sforza, quindi da parte di Napoleone. Cittadina tra le più belle d'Italia, vanta monumenti imperdibili come la Basilica dedicata a San Francesco, suddivisa in superiore ed inferiore e dal 2000 patrimonio dell'UNESCO. Da visitare anche la Basilica di Santa Chiara, di epoca gotica come quella di San Francesco, la Piazza del Comune con annesso Tempio di Minerva e la Rocca maggiore. L'anfiteatro romano, la Torre ed il Palazzo del Capitano del Popolo ed il Palazzo dei priori sono monumenti che fanno di Assisi uno dei maggiori centri culturali dell'Italia. Il 3 e 4 ottobre si svolge la Festa di San Francesco, con solenni cerimonie liturgiche e manifestazioni civiche per celebrare il santo mentre, per uscire dal sacro, a fine novembre si tiene la Rassegna cinematografica di Assisi.

Montecatini Terme

Sono tredici le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Montecatini Terme ed in dodici occasioni è stata arrivo di tappa. Nel '31 Learco Guerra vinse la 9a tappa e nel '35 Giuseppe Olmo la 13a frazione. L'anno dopo fu Raffaele Di Paco ad imporsi mentre nel 1938 toccò a Walter Generati vincere qui. Il '46 è l'anno di Bartali ma su questo traguardo s'impone Adolfo Leoni, così come avverrà tre anni più tardi (ma la maglia rosa finirà a Fausto Coppi). Angelo Conterno vince la Bologna-Montecatini Terme nell'edizione del '52 che vedrà la vittoria finale ancora di Coppi. Nel '57 tocca al belga Rik Van Steenbergen precedere Giorgio Albani nella SIena-Montecatini in un Giro che finirà a Gastone Nencini. Il 1962 vede solo la partenza alla volta di Perugia mentre nell '69 il Giro si ferma qui per tre giorni: la Mirandola-Montecatini va a Merckx (ma la corsa sarà di Gimondi), così come la cronometro con partenza ed arrivo qui. Dodici anni più tardi trionfa il norvegese Knut Knudsen, Giro a Giovanni Battaglin. Nel 2001, come accaduto nel '62, Montecatini ospita solo la partenza della tappa che terminerà a Reggio Emilia con vittoria di Pietro Caucchioli (maglia rosa a Simoni). L'ultima toccata del Giro qui risale al 2003: nella tappa partita da Arezzo, la 9a di quell'edizione, fu Mario Cipollini a sprintare su McEwen e Petacchi. In rosa c'è Garzelli e sarà il suo ultimo giorno in quanto nella tappa successiva, la Montecatini-Faenza, il varesino dovrà cedere definitivamente le insegne del primato a Gilberto Simoni, autore di una superba imboscata (tappa ad Arvesen).

Assisi

Comune di 28 mila abitanti in Provincia di Perugia, Assisi è nota per essere il luogo dove nacque e visse San Francesco, patrono d'Italia. Villaggio abitato sin dal IV Secolo a.C., conobbe la decandenza con la caduta dell'Impero ed il saccheggio dei Goti. Bizantina fino al XII secolo, Assisi fu quindi conquistata da Federico Barbarossa. Passò successivamente nelle mani dello Stato Pontificio, poi sotto i Perugini, i Montefeltro, i Visconti e gli Sforza. Subì diversi saccheggì, prima da parte delle truppe degli stessi Sforza, quindi da parte di Napoleone. Cittadina tra le più belle d'Italia, vanta monumenti imperdibili come la Basilica dedicata a San Francesco, suddivisa in superiore ed inferiore e dal 2000 patrimonio dell'UNESCO. Da visitare anche la Basilica di Santa Chiara, di epoca gotica come quella di San Francesco, la Piazza del Comune con annesso Tempio di Minerva e la Rocca maggiore. L'anfiteatro romano, la Torre ed il Palazzo del Capitano del Popolo ed il Palazzo dei priori sono monumenti che fanno di Assisi uno dei maggiori centri culturali dell'Italia. Il 3 e 4 ottobre si svolge la Festa di San Francesco, con solenni cerimonie liturgiche e manifestazioni civiche per celebrare il santo mentre, per uscire dal sacro, a fine novembre si tiene la Rassegna cinematografica di Assisi.

Montecatini Terme

Sono tredici le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Montecatini Terme ed in dodici occasioni è stata arrivo di tappa. Nel '31 Learco Guerra vinse la 9a tappa e nel '35 Giuseppe Olmo la 13a frazione. L'anno dopo fu Raffaele Di Paco ad imporsi mentre nel 1938 toccò a Walter Generati vincere qui. Il '46 è l'anno di Bartali ma su questo traguardo s'impone Adolfo Leoni, così come avverrà tre anni più tardi (ma la maglia rosa finirà a Fausto Coppi). Angelo Conterno vince la Bologna-Montecatini Terme nell'edizione del '52 che vedrà la vittoria finale ancora di Coppi. Nel '57 tocca al belga Rik Van Steenbergen precedere Giorgio Albani nella SIena-Montecatini in un Giro che finirà a Gastone Nencini. Il 1962 vede solo la partenza alla volta di Perugia mentre nell '69 il Giro si ferma qui per tre giorni: la Mirandola-Montecatini va a Merckx (ma la corsa sarà di Gimondi), così come la cronometro con partenza ed arrivo qui. Dodici anni più tardi trionfa il norvegese Knut Knudsen, Giro a Giovanni Battaglin. Nel 2001, come accaduto nel '62, Montecatini ospita solo la partenza della tappa che terminerà a Reggio Emilia con vittoria di Pietro Caucchioli (maglia rosa a Simoni). L'ultima toccata del Giro qui risale al 2003: nella tappa partita da Arezzo, la 9a di quell'edizione, fu Mario Cipollini a sprintare su McEwen e Petacchi. In rosa c'è Garzelli e sarà il suo ultimo giorno in quanto nella tappa successiva, la Montecatini-Faenza, il varesino dovrà cedere definitivamente le insegne del primato a Gilberto Simoni, autore di una superba imboscata (tappa ad Arvesen).

Assisi

Comune di 28 mila abitanti in Provincia di Perugia, Assisi è nota per essere il luogo dove nacque e visse San Francesco, patrono d'Italia. Villaggio abitato sin dal IV Secolo a.C., conobbe la decandenza con la caduta dell'Impero ed il saccheggio dei Goti. Bizantina fino al XII secolo, Assisi fu quindi conquistata da Federico Barbarossa. Passò successivamente nelle mani dello Stato Pontificio, poi sotto i Perugini, i Montefeltro, i Visconti e gli Sforza. Subì diversi saccheggì, prima da parte delle truppe degli stessi Sforza, quindi da parte di Napoleone. Cittadina tra le più belle d'Italia, vanta monumenti imperdibili come la Basilica dedicata a San Francesco, suddivisa in superiore ed inferiore e dal 2000 patrimonio dell'UNESCO. Da visitare anche la Basilica di Santa Chiara, di epoca gotica come quella di San Francesco, la Piazza del Comune con annesso Tempio di Minerva e la Rocca maggiore. L'anfiteatro romano, la Torre ed il Palazzo del Capitano del Popolo ed il Palazzo dei priori sono monumenti che fanno di Assisi uno dei maggiori centri culturali dell'Italia. Il 3 e 4 ottobre si svolge la Festa di San Francesco, con solenni cerimonie liturgiche e manifestazioni civiche per celebrare il santo mentre, per uscire dal sacro, a fine novembre si tiene la Rassegna cinematografica di Assisi.

Montecatini Terme

Sono tredici le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Montecatini Terme ed in dodici occasioni è stata arrivo di tappa. Nel '31 Learco Guerra vinse la 9a tappa e nel '35 Giuseppe Olmo la 13a frazione. L'anno dopo fu Raffaele Di Paco ad imporsi mentre nel 1938 toccò a Walter Generati vincere qui. Il '46 è l'anno di Bartali ma su questo traguardo s'impone Adolfo Leoni, così come avverrà tre anni più tardi (ma la maglia rosa finirà a Fausto Coppi). Angelo Conterno vince la Bologna-Montecatini Terme nell'edizione del '52 che vedrà la vittoria finale ancora di Coppi. Nel '57 tocca al belga Rik Van Steenbergen precedere Giorgio Albani nella SIena-Montecatini in un Giro che finirà a Gastone Nencini. Il 1962 vede solo la partenza alla volta di Perugia mentre nell '69 il Giro si ferma qui per tre giorni: la Mirandola-Montecatini va a Merckx (ma la corsa sarà di Gimondi), così come la cronometro con partenza ed arrivo qui. Dodici anni più tardi trionfa il norvegese Knut Knudsen, Giro a Giovanni Battaglin. Nel 2001, come accaduto nel '62, Montecatini ospita solo la partenza della tappa che terminerà a Reggio Emilia con vittoria di Pietro Caucchioli (maglia rosa a Simoni). L'ultima toccata del Giro qui risale al 2003: nella tappa partita da Arezzo, la 9a di quell'edizione, fu Mario Cipollini a sprintare su McEwen e Petacchi. In rosa c'è Garzelli e sarà il suo ultimo giorno in quanto nella tappa successiva, la Montecatini-Faenza, il varesino dovrà cedere definitivamente le insegne del primato a Gilberto Simoni, autore di una superba imboscata (tappa ad Arvesen).

Assisi

Comune di 28 mila abitanti in Provincia di Perugia, Assisi è nota per essere il luogo dove nacque e visse San Francesco, patrono d'Italia. Villaggio abitato sin dal IV Secolo a.C., conobbe la decandenza con la caduta dell'Impero ed il saccheggio dei Goti. Bizantina fino al XII secolo, Assisi fu quindi conquistata da Federico Barbarossa. Passò successivamente nelle mani dello Stato Pontificio, poi sotto i Perugini, i Montefeltro, i Visconti e gli Sforza. Subì diversi saccheggì, prima da parte delle truppe degli stessi Sforza, quindi da parte di Napoleone. Cittadina tra le più belle d'Italia, vanta monumenti imperdibili come la Basilica dedicata a San Francesco, suddivisa in superiore ed inferiore e dal 2000 patrimonio dell'UNESCO. Da visitare anche la Basilica di Santa Chiara, di epoca gotica come quella di San Francesco, la Piazza del Comune con annesso Tempio di Minerva e la Rocca maggiore. L'anfiteatro romano, la Torre ed il Palazzo del Capitano del Popolo ed il Palazzo dei priori sono monumenti che fanno di Assisi uno dei maggiori centri culturali dell'Italia. Il 3 e 4 ottobre si svolge la Festa di San Francesco, con solenni cerimonie liturgiche e manifestazioni civiche per celebrare il santo mentre, per uscire dal sacro, a fine novembre si tiene la Rassegna cinematografica di Assisi.

Montecatini Terme

Sono tredici le volte in cui il Giro d'Italia ha toccato Montecatini Terme ed in dodici occasioni è stata arrivo di tappa. Nel '31 Learco Guerra vinse la 9a tappa e nel '35 Giuseppe Olmo la 13a frazione. L'anno dopo fu Raffaele Di Paco ad imporsi mentre nel 1938 toccò a Walter Generati vincere qui. Il '46 è l'anno di Bartali ma su questo traguardo s'impone Adolfo Leoni, così come avverrà tre anni più tardi (ma la maglia rosa finirà a Fausto Coppi). Angelo Conterno vince la Bologna-Montecatini Terme nell'edizione del '52 che vedrà la vittoria finale ancora di Coppi. Nel '57 tocca al belga Rik Van Steenbergen precedere Giorgio Albani nella SIena-Montecatini in un Giro che finirà a Gastone Nencini. Il 1962 vede solo la partenza alla volta di Perugia mentre nell '69 il Giro si ferma qui per tre giorni: la Mirandola-Montecatini va a Merckx (ma la corsa sarà di Gimondi), così come la cronometro con partenza ed arrivo qui. Dodici anni più tardi trionfa il norvegese Knut Knudsen, Giro a Giovanni Battaglin. Nel 2001, come accaduto nel '62, Montecatini ospita solo la partenza della tappa che terminerà a Reggio Emilia con vittoria di Pietro Caucchioli (maglia rosa a Simoni). L'ultima toccata del Giro qui risale al 2003: nella tappa partita da Arezzo, la 9a di quell'edizione, fu Mario Cipollini a sprintare su McEwen e Petacchi. In rosa c'è Garzelli e sarà il suo ultimo giorno in quanto nella tappa successiva, la Montecatini-Faenza, il varesino dovrà cedere definitivamente le insegne del primato a Gilberto Simoni, autore di una superba imboscata (tappa ad Arvesen).

Meteo

10.55 - Assisi
14.10 - Terranuova Bracciolini
17.20 - Montecatini Terme

Soggetti Alternativi

Primo grande giro anche per questo giovane belga, che compirà 23 anni nel prossimo mese di luglio. Questa è per lui la seconda stagione tra i professionisti, dopo che nelle categorie giovanili ha saputo cogliere un buon numero di vittorie, con buone prestazioni anche tra gli Under 23 (campione nazionale a cronometro, 8° nel Fiandre Espoirs nel 2009). E' un passista che sa ben comportarsi nelle cronometro di breve o media lunghezza ed è discretamente veloce. Quest'anno, proprio in virtù di una bella prestazione nel prologo, ha fatto sua la classifica finale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali, centrando così il primo successo da professionista. Disputa questo Giro aiutando Chicchi nella preparazione degli sprint ma le sue tirate potrebbero tornare utili, all'occorrenza, anche a Dario Cataldo. Altro che sorso di Vermut, qualcuno potrebbe bersi un...Vermote!

Vivian Ghianni

Primo grande giro anche per questo giovane belga, che compirà 23 anni nel prossimo mese di luglio. Questa è per lui la seconda stagione tra i professionisti, dopo che nelle categorie giovanili ha saputo cogliere un buon numero di vittorie, con buone prestazioni anche tra gli Under 23 (campione nazionale a cronometro, 8° nel Fiandre Espoirs nel 2009). E' un passista che sa ben comportarsi nelle cronometro di breve o media lunghezza ed è discretamente veloce. Quest'anno, proprio in virtù di una bella prestazione nel prologo, ha fatto sua la classifica finale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali, centrando così il primo successo da professionista. Disputa questo Giro aiutando Chicchi nella preparazione degli sprint ma le sue tirate potrebbero tornare utili, all'occorrenza, anche a Dario Cataldo. Altro che sorso di Vermut, qualcuno potrebbe bersi un...Vermote!

Primo grande giro anche per questo giovane belga, che compirà 23 anni nel prossimo mese di luglio. Questa è per lui la seconda stagione tra i professionisti, dopo che nelle categorie giovanili ha saputo cogliere un buon numero di vittorie, con buone prestazioni anche tra gli Under 23 (campione nazionale a cronometro, 8° nel Fiandre Espoirs nel 2009). E' un passista che sa ben comportarsi nelle cronometro di breve o media lunghezza ed è discretamente veloce. Quest'anno, proprio in virtù di una bella prestazione nel prologo, ha fatto sua la classifica finale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali, centrando così il primo successo da professionista. Disputa questo Giro aiutando Chicchi nella preparazione degli sprint ma le sue tirate potrebbero tornare utili, all'occorrenza, anche a Dario Cataldo. Altro che sorso di Vermut, qualcuno potrebbe bersi un...Vermote!

Primo grande giro anche per questo giovane belga, che compirà 23 anni nel prossimo mese di luglio. Questa è per lui la seconda stagione tra i professionisti, dopo che nelle categorie giovanili ha saputo cogliere un buon numero di vittorie, con buone prestazioni anche tra gli Under 23 (campione nazionale a cronometro, 8° nel Fiandre Espoirs nel 2009). E' un passista che sa ben comportarsi nelle cronometro di breve o media lunghezza ed è discretamente veloce. Quest'anno, proprio in virtù di una bella prestazione nel prologo, ha fatto sua la classifica finale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali, centrando così il primo successo da professionista. Disputa questo Giro aiutando Chicchi nella preparazione degli sprint ma le sue tirate potrebbero tornare utili, all'occorrenza, anche a Dario Cataldo. Altro che sorso di Vermut, qualcuno potrebbe bersi un...Vermote!

Primo grande giro anche per questo giovane belga, che compirà 23 anni nel prossimo mese di luglio. Questa è per lui la seconda stagione tra i professionisti, dopo che nelle categorie giovanili ha saputo cogliere un buon numero di vittorie, con buone prestazioni anche tra gli Under 23 (campione nazionale a cronometro, 8° nel Fiandre Espoirs nel 2009). E' un passista che sa ben comportarsi nelle cronometro di breve o media lunghezza ed è discretamente veloce. Quest'anno, proprio in virtù di una bella prestazione nel prologo, ha fatto sua la classifica finale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali, centrando così il primo successo da professionista. Disputa questo Giro aiutando Chicchi nella preparazione degli sprint ma le sue tirate potrebbero tornare utili, all'occorrenza, anche a Dario Cataldo. Altro che sorso di Vermut, qualcuno potrebbe bersi un...Vermote!

Primo grande giro anche per questo giovane belga, che compirà 23 anni nel prossimo mese di luglio. Questa è per lui la seconda stagione tra i professionisti, dopo che nelle categorie giovanili ha saputo cogliere un buon numero di vittorie, con buone prestazioni anche tra gli Under 23 (campione nazionale a cronometro, 8° nel Fiandre Espoirs nel 2009). E' un passista che sa ben comportarsi nelle cronometro di breve o media lunghezza ed è discretamente veloce. Quest'anno, proprio in virtù di una bella prestazione nel prologo, ha fatto sua la classifica finale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali, centrando così il primo successo da professionista. Disputa questo Giro aiutando Chicchi nella preparazione degli sprint ma le sue tirate potrebbero tornare utili, all'occorrenza, anche a Dario Cataldo. Altro che sorso di Vermut, qualcuno potrebbe bersi un...Vermote!

GiroTweet

@taylorphinney: Una ragazza carina che urlava mi ha chiesto il numero di telefono alla partenza oggi... Devo dirlo, è stata la prima volta che mi è capitato! Ego esagerato, Haha

@taylorphinney: Mi sono sentito come una bella pupa che viene rimorchiata al centro commerciale! Quindi sì, le ho dato il numero. #girolovestory (finché lei non mi uccide)

@taylorphinney: #girolovestory aggiornamento: Ho appena preso il telefono, la ragazza non ha ancora scritto o chiamato. Bella mossa amica, bella mossa! Mi tieni sulle spine!

@taylorphinney: #girolovestory aggiornamento: Mi ha trovato su Twitter! Le ho detto che Facebook è un meglio come Social Network... Devo ancora essere beccato! Buonanotte!

@AndreaGuardini: Oggi qui al @girod'italia sarà una luuuunnga giornata... Tappa di 258 km... mai fatti in vita mia... testiamoci!

@HansenAdam: Se avessi qui il mio arco composto, quel cane che sta abbaiando da due ore non lo farebbe più

@enricogasparotto: Tappa più lunga del @giroditalia..di solito prima e dopo gare di questa lunghezza faccio scarico..parole di @SimonePonzi..CONDIVIDO

La maglia rosa virtuale

Geraint Thomas e Thomas De Gendt all'attacco nel finale di tappaE con questa fanno sei. È veramente incredibile il dominio che sta imponendo la Sky su questo Giro d'Italia virtuale (scopri il gioco su PcCiclismo.net): dopo aver esultato con Geraint Thomas, Mark Cavendish (due oggi), Juan Antonio Flecha e Rigoberto Uran, nell'undicesima tappa con arrivo a Montecatini lo squadrone britannico è andato di nuovo a segno con il gallese Geraint Thomas, già vincitore della cronometro inaugurale di Herning.

In questa frazione c'è stato davvero poco da segnalare prima degli ultimi 15 chilometri anche perché l'unico tentativo vero di fuga è partito intorno al chilometro 90 di gara e ai meno 55 era già stato annullato: Lancaster, Mazzati, Pirazzi e Seubert non sono infatti mai riusciti a guadagnare più di tre minuti lungo un percorso che è stato reso molto duro dal chilometraggio elevato.

Nel finale, però, grazie alla salita di Vico è successo di tutto in gruppo. Sulle prime rampe dell'ultimo gran premio della montagna hanno attaccato Geraint Thomas e Thomas De Gendt che sono riusciti subit a guadagnare una ventina di secondi: il corridore della Sky e quello della Vacansoleil hanno trovato un ottimo accordo e sono scappati via. Alle loro spalle invece il gruppo s'è spezzato in più tronconi tra salita e discesa e nella prima parte sono rimasti solo una trentina di uomini tra cui tutti i migliori, un po' come successe a Porto Recanati nella tappa del Giro 2010.

Questa selezione ha fatto sì che non ci fosse troppa organizzazione nell'inseguimento e così nell'ultimo tratto di pianura De Gendt e Thomas sono riusciti a mantere un vantaggio stabile sui 15" e sono arrivati a giocarsi la volata: Thomas è partito da davanti e De Gendt s'è dovuto accontentare della seconda posizione. La prima parte del gruppo ha recuperato tantissimo nell'ultimo tratto ed arrivata con un ritardo di 7": nella volata per il terzo posto, che metteva in palio anche 8" di abbuono, ha avuto incredibilmente la meglio Ryder Hesjedal che ha così rafforzato la sua maglia rosa portando il vantaggio sul primo inseguitore a 27". Grazie al secondo posto di tappa il belga De Gendt è risalito fino alla sesta posizione in classifica a 1'28" dalla maglia rosa.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Questa Euskaltel-Euskadi fa proprio sul serio e tutti i giorni trova il modo di sorprendere gli avversari con azioni combinate di forza nel finale di tappa. Se ad Assisi Miguel Mínguez Ayala aveva lasciato al fido Victor Cabedo le luci della ribalta nell'arrivo in parata, ieri il buon Miguel s'è preso tutto e, nonostante il nuovo arrivo di coppia in parata (questa volta il partner è stato l'altra nostra conoscenza Adrian Saez de Arregi Egurrola), ha vinto la frazione con oltre due minuti e mezzo sul terzo classificato e scalzato Theo Bos, distanziato di 8'33", dal vertice della classifica generale. I baschi, ormai s'è capito, stanno vivendo un momento di forma eccezionale, ci mettono anche un'ottima dose di coraggio e saranno per tutti ossi durissimi da distanziare da qui a Milano.

Ci piacerebbe sorvolare sulle disgrazie della maglia rosa Joaquim Rodríguez, ma il dovere di cronaca ci impone di menzionare il suo distacco dalla vetta della classifica, ulteriormente lievitato a quasi due ore, precisamente 1h58'40".

Giuseppe Cristiano

La classifica al contrario

Lo scrivevamo qualche giorno fa, e lo confermiamo più che mai ora: la Euskaltel è una di quelle squadre nate per far sognare gli appassionati di questa rubrica al Giro d'Italia. Ad Assisi gli uomini in arancione hanno piazzato due dei loro ai primi due posti dell'ordine d'arrivo, e se il primo, Victor Cabedo, è un giovane che ambisce a fare il massimo tesoro dell'esperienza che sta vivendo nella corsa rosa (la sua prima gara a tappe in carriera), il secondo ha già da tempo adocchiato il bersaglio grosso: si avvicina, poi gira al largo, poi si riappropinqua, quindi si fa un altro giretto... ma Miguel Mínguez è sempre lì, e non è certo casuale che oggi si sia avvantaggiato nel finale insieme al compagno, guadagnando 44" su Kristoff e 2' su Bobridge e Bonnet (solo a 11'36" di ritardo il 190esimo e ultimo Joaquim Rodríguez): è chiaro che Mínguez punta alla classifica generale, nella quale per il momento c'è sempre Theo Bos in testa, con 1'33" sullo stesso Mínguez, risalito dalla quarta alla seconda posizione. Sono così scalati in terza e quarta piazza Hunt (a 2'41") e Guardini (a 2'56"), mentre Phinney è da tempo spiaggiato al quinto posto (ora ha 4'30" di ritardo). Giornata comunque negativa per Bos, che ha visto crollare i margini che aveva sugli immediati inseguitori. L'ultimo, tra gli inseguitori appunto, è JRO, che paga 1h47'40": e da lì, dal 190esimo posto, non dev'essere un gran bel Giro per il catalano...

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Geraint Thomas e Thomas De Gendt all'attacco nel finale di tappaE con questa fanno sei. È veramente incredibile il dominio che sta imponendo la Sky su questo Giro d'Italia virtuale (scopri il gioco su PcCiclismo.net): dopo aver esultato con Geraint Thomas, Mark Cavendish (due oggi), Juan Antonio Flecha e Rigoberto Uran, nell'undicesima tappa con arrivo a Montecatini lo squadrone britannico è andato di nuovo a segno con il gallese Geraint Thomas, già vincitore della cronometro inaugurale di Herning.

In questa frazione c'è stato davvero poco da segnalare prima degli ultimi 15 chilometri anche perché l'unico tentativo vero di fuga è partito intorno al chilometro 90 di gara e ai meno 55 era già stato annullato: Lancaster, Mazzati, Pirazzi e Seubert non sono infatti mai riusciti a guadagnare più di tre minuti lungo un percorso che è stato reso molto duro dal chilometraggio elevato.

Nel finale, però, grazie alla salita di Vico è successo di tutto in gruppo. Sulle prime rampe dell'ultimo gran premio della montagna hanno attaccato Geraint Thomas e Thomas De Gendt che sono riusciti subit a guadagnare una ventina di secondi: il corridore della Sky e quello della Vacansoleil hanno trovato un ottimo accordo e sono scappati via. Alle loro spalle invece il gruppo s'è spezzato in più tronconi tra salita e discesa e nella prima parte sono rimasti solo una trentina di uomini tra cui tutti i migliori, un po' come successe a Porto Recanati nella tappa del Giro 2010.

Questa selezione ha fatto sì che non ci fosse troppa organizzazione nell'inseguimento e così nell'ultimo tratto di pianura De Gendt e Thomas sono riusciti a mantere un vantaggio stabile sui 15" e sono arrivati a giocarsi la volata: Thomas è partito da davanti e De Gendt s'è dovuto accontentare della seconda posizione. La prima parte del gruppo ha recuperato tantissimo nell'ultimo tratto ed arrivata con un ritardo di 7": nella volata per il terzo posto, che metteva in palio anche 8" di abbuono, ha avuto incredibilmente la meglio Ryder Hesjedal che ha così rafforzato la sua maglia rosa portando il vantaggio sul primo inseguitore a 27". Grazie al secondo posto di tappa il belga De Gendt è risalito fino alla sesta posizione in classifica a 1'28" dalla maglia rosa.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Questa Euskaltel-Euskadi fa proprio sul serio e tutti i giorni trova il modo di sorprendere gli avversari con azioni combinate di forza nel finale di tappa. Se ad Assisi Miguel Mínguez Ayala aveva lasciato al fido Victor Cabedo le luci della ribalta nell'arrivo in parata, ieri il buon Miguel s'è preso tutto e, nonostante il nuovo arrivo di coppia in parata (questa volta il partner è stato l'altra nostra conoscenza Adrian Saez de Arregi Egurrola), ha vinto la frazione con oltre due minuti e mezzo sul terzo classificato e scalzato Theo Bos, distanziato di 8'33", dal vertice della classifica generale. I baschi, ormai s'è capito, stanno vivendo un momento di forma eccezionale, ci mettono anche un'ottima dose di coraggio e saranno per tutti ossi durissimi da distanziare da qui a Milano.

Ci piacerebbe sorvolare sulle disgrazie della maglia rosa Joaquim Rodríguez, ma il dovere di cronaca ci impone di menzionare il suo distacco dalla vetta della classifica, ulteriormente lievitato a quasi due ore, precisamente 1h58'40".

Giuseppe Cristiano

La classifica al contrario

Lo scrivevamo qualche giorno fa, e lo confermiamo più che mai ora: la Euskaltel è una di quelle squadre nate per far sognare gli appassionati di questa rubrica al Giro d'Italia. Ad Assisi gli uomini in arancione hanno piazzato due dei loro ai primi due posti dell'ordine d'arrivo, e se il primo, Victor Cabedo, è un giovane che ambisce a fare il massimo tesoro dell'esperienza che sta vivendo nella corsa rosa (la sua prima gara a tappe in carriera), il secondo ha già da tempo adocchiato il bersaglio grosso: si avvicina, poi gira al largo, poi si riappropinqua, quindi si fa un altro giretto... ma Miguel Mínguez è sempre lì, e non è certo casuale che oggi si sia avvantaggiato nel finale insieme al compagno, guadagnando 44" su Kristoff e 2' su Bobridge e Bonnet (solo a 11'36" di ritardo il 190esimo e ultimo Joaquim Rodríguez): è chiaro che Mínguez punta alla classifica generale, nella quale per il momento c'è sempre Theo Bos in testa, con 1'33" sullo stesso Mínguez, risalito dalla quarta alla seconda posizione. Sono così scalati in terza e quarta piazza Hunt (a 2'41") e Guardini (a 2'56"), mentre Phinney è da tempo spiaggiato al quinto posto (ora ha 4'30" di ritardo). Giornata comunque negativa per Bos, che ha visto crollare i margini che aveva sugli immediati inseguitori. L'ultimo, tra gli inseguitori appunto, è JRO, che paga 1h47'40": e da lì, dal 190esimo posto, non dev'essere un gran bel Giro per il catalano...

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2012 - 11a tappa
Rassegna GiroNotes 2012 - 11a tappa
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Rassegna GiroNotes 2012 - 11a tappa
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La maglia rosa virtuale

Geraint Thomas e Thomas De Gendt all'attacco nel finale di tappaE con questa fanno sei. È veramente incredibile il dominio che sta imponendo la Sky su questo Giro d'Italia virtuale (scopri il gioco su PcCiclismo.net): dopo aver esultato con Geraint Thomas, Mark Cavendish (due oggi), Juan Antonio Flecha e Rigoberto Uran, nell'undicesima tappa con arrivo a Montecatini lo squadrone britannico è andato di nuovo a segno con il gallese Geraint Thomas, già vincitore della cronometro inaugurale di Herning.

In questa frazione c'è stato davvero poco da segnalare prima degli ultimi 15 chilometri anche perché l'unico tentativo vero di fuga è partito intorno al chilometro 90 di gara e ai meno 55 era già stato annullato: Lancaster, Mazzati, Pirazzi e Seubert non sono infatti mai riusciti a guadagnare più di tre minuti lungo un percorso che è stato reso molto duro dal chilometraggio elevato.

Nel finale, però, grazie alla salita di Vico è successo di tutto in gruppo. Sulle prime rampe dell'ultimo gran premio della montagna hanno attaccato Geraint Thomas e Thomas De Gendt che sono riusciti subit a guadagnare una ventina di secondi: il corridore della Sky e quello della Vacansoleil hanno trovato un ottimo accordo e sono scappati via. Alle loro spalle invece il gruppo s'è spezzato in più tronconi tra salita e discesa e nella prima parte sono rimasti solo una trentina di uomini tra cui tutti i migliori, un po' come successe a Porto Recanati nella tappa del Giro 2010.

Questa selezione ha fatto sì che non ci fosse troppa organizzazione nell'inseguimento e così nell'ultimo tratto di pianura De Gendt e Thomas sono riusciti a mantere un vantaggio stabile sui 15" e sono arrivati a giocarsi la volata: Thomas è partito da davanti e De Gendt s'è dovuto accontentare della seconda posizione. La prima parte del gruppo ha recuperato tantissimo nell'ultimo tratto ed arrivata con un ritardo di 7": nella volata per il terzo posto, che metteva in palio anche 8" di abbuono, ha avuto incredibilmente la meglio Ryder Hesjedal che ha così rafforzato la sua maglia rosa portando il vantaggio sul primo inseguitore a 27". Grazie al secondo posto di tappa il belga De Gendt è risalito fino alla sesta posizione in classifica a 1'28" dalla maglia rosa.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Questa Euskaltel-Euskadi fa proprio sul serio e tutti i giorni trova il modo di sorprendere gli avversari con azioni combinate di forza nel finale di tappa. Se ad Assisi Miguel Mínguez Ayala aveva lasciato al fido Victor Cabedo le luci della ribalta nell'arrivo in parata, ieri il buon Miguel s'è preso tutto e, nonostante il nuovo arrivo di coppia in parata (questa volta il partner è stato l'altra nostra conoscenza Adrian Saez de Arregi Egurrola), ha vinto la frazione con oltre due minuti e mezzo sul terzo classificato e scalzato Theo Bos, distanziato di 8'33", dal vertice della classifica generale. I baschi, ormai s'è capito, stanno vivendo un momento di forma eccezionale, ci mettono anche un'ottima dose di coraggio e saranno per tutti ossi durissimi da distanziare da qui a Milano.

Ci piacerebbe sorvolare sulle disgrazie della maglia rosa Joaquim Rodríguez, ma il dovere di cronaca ci impone di menzionare il suo distacco dalla vetta della classifica, ulteriormente lievitato a quasi due ore, precisamente 1h58'40".

Giuseppe Cristiano

La classifica al contrario

Lo scrivevamo qualche giorno fa, e lo confermiamo più che mai ora: la Euskaltel è una di quelle squadre nate per far sognare gli appassionati di questa rubrica al Giro d'Italia. Ad Assisi gli uomini in arancione hanno piazzato due dei loro ai primi due posti dell'ordine d'arrivo, e se il primo, Victor Cabedo, è un giovane che ambisce a fare il massimo tesoro dell'esperienza che sta vivendo nella corsa rosa (la sua prima gara a tappe in carriera), il secondo ha già da tempo adocchiato il bersaglio grosso: si avvicina, poi gira al largo, poi si riappropinqua, quindi si fa un altro giretto... ma Miguel Mínguez è sempre lì, e non è certo casuale che oggi si sia avvantaggiato nel finale insieme al compagno, guadagnando 44" su Kristoff e 2' su Bobridge e Bonnet (solo a 11'36" di ritardo il 190esimo e ultimo Joaquim Rodríguez): è chiaro che Mínguez punta alla classifica generale, nella quale per il momento c'è sempre Theo Bos in testa, con 1'33" sullo stesso Mínguez, risalito dalla quarta alla seconda posizione. Sono così scalati in terza e quarta piazza Hunt (a 2'41") e Guardini (a 2'56"), mentre Phinney è da tempo spiaggiato al quinto posto (ora ha 4'30" di ritardo). Giornata comunque negativa per Bos, che ha visto crollare i margini che aveva sugli immediati inseguitori. L'ultimo, tra gli inseguitori appunto, è JRO, che paga 1h47'40": e da lì, dal 190esimo posto, non dev'essere un gran bel Giro per il catalano...

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Geraint Thomas e Thomas De Gendt all'attacco nel finale di tappaE con questa fanno sei. È veramente incredibile il dominio che sta imponendo la Sky su questo Giro d'Italia virtuale (scopri il gioco su PcCiclismo.net): dopo aver esultato con Geraint Thomas, Mark Cavendish (due oggi), Juan Antonio Flecha e Rigoberto Uran, nell'undicesima tappa con arrivo a Montecatini lo squadrone britannico è andato di nuovo a segno con il gallese Geraint Thomas, già vincitore della cronometro inaugurale di Herning.

In questa frazione c'è stato davvero poco da segnalare prima degli ultimi 15 chilometri anche perché l'unico tentativo vero di fuga è partito intorno al chilometro 90 di gara e ai meno 55 era già stato annullato: Lancaster, Mazzati, Pirazzi e Seubert non sono infatti mai riusciti a guadagnare più di tre minuti lungo un percorso che è stato reso molto duro dal chilometraggio elevato.

Nel finale, però, grazie alla salita di Vico è successo di tutto in gruppo. Sulle prime rampe dell'ultimo gran premio della montagna hanno attaccato Geraint Thomas e Thomas De Gendt che sono riusciti subit a guadagnare una ventina di secondi: il corridore della Sky e quello della Vacansoleil hanno trovato un ottimo accordo e sono scappati via. Alle loro spalle invece il gruppo s'è spezzato in più tronconi tra salita e discesa e nella prima parte sono rimasti solo una trentina di uomini tra cui tutti i migliori, un po' come successe a Porto Recanati nella tappa del Giro 2010.

Questa selezione ha fatto sì che non ci fosse troppa organizzazione nell'inseguimento e così nell'ultimo tratto di pianura De Gendt e Thomas sono riusciti a mantere un vantaggio stabile sui 15" e sono arrivati a giocarsi la volata: Thomas è partito da davanti e De Gendt s'è dovuto accontentare della seconda posizione. La prima parte del gruppo ha recuperato tantissimo nell'ultimo tratto ed arrivata con un ritardo di 7": nella volata per il terzo posto, che metteva in palio anche 8" di abbuono, ha avuto incredibilmente la meglio Ryder Hesjedal che ha così rafforzato la sua maglia rosa portando il vantaggio sul primo inseguitore a 27". Grazie al secondo posto di tappa il belga De Gendt è risalito fino alla sesta posizione in classifica a 1'28" dalla maglia rosa.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Questa Euskaltel-Euskadi fa proprio sul serio e tutti i giorni trova il modo di sorprendere gli avversari con azioni combinate di forza nel finale di tappa. Se ad Assisi Miguel Mínguez Ayala aveva lasciato al fido Victor Cabedo le luci della ribalta nell'arrivo in parata, ieri il buon Miguel s'è preso tutto e, nonostante il nuovo arrivo di coppia in parata (questa volta il partner è stato l'altra nostra conoscenza Adrian Saez de Arregi Egurrola), ha vinto la frazione con oltre due minuti e mezzo sul terzo classificato e scalzato Theo Bos, distanziato di 8'33", dal vertice della classifica generale. I baschi, ormai s'è capito, stanno vivendo un momento di forma eccezionale, ci mettono anche un'ottima dose di coraggio e saranno per tutti ossi durissimi da distanziare da qui a Milano.

Ci piacerebbe sorvolare sulle disgrazie della maglia rosa Joaquim Rodríguez, ma il dovere di cronaca ci impone di menzionare il suo distacco dalla vetta della classifica, ulteriormente lievitato a quasi due ore, precisamente 1h58'40".

Giuseppe Cristiano

La classifica al contrario

Lo scrivevamo qualche giorno fa, e lo confermiamo più che mai ora: la Euskaltel è una di quelle squadre nate per far sognare gli appassionati di questa rubrica al Giro d'Italia. Ad Assisi gli uomini in arancione hanno piazzato due dei loro ai primi due posti dell'ordine d'arrivo, e se il primo, Victor Cabedo, è un giovane che ambisce a fare il massimo tesoro dell'esperienza che sta vivendo nella corsa rosa (la sua prima gara a tappe in carriera), il secondo ha già da tempo adocchiato il bersaglio grosso: si avvicina, poi gira al largo, poi si riappropinqua, quindi si fa un altro giretto... ma Miguel Mínguez è sempre lì, e non è certo casuale che oggi si sia avvantaggiato nel finale insieme al compagno, guadagnando 44" su Kristoff e 2' su Bobridge e Bonnet (solo a 11'36" di ritardo il 190esimo e ultimo Joaquim Rodríguez): è chiaro che Mínguez punta alla classifica generale, nella quale per il momento c'è sempre Theo Bos in testa, con 1'33" sullo stesso Mínguez, risalito dalla quarta alla seconda posizione. Sono così scalati in terza e quarta piazza Hunt (a 2'41") e Guardini (a 2'56"), mentre Phinney è da tempo spiaggiato al quinto posto (ora ha 4'30" di ritardo). Giornata comunque negativa per Bos, che ha visto crollare i margini che aveva sugli immediati inseguitori. L'ultimo, tra gli inseguitori appunto, è JRO, che paga 1h47'40": e da lì, dal 190esimo posto, non dev'essere un gran bel Giro per il catalano...

Marco Grassi

La classifica al contrario

Questa Euskaltel-Euskadi fa proprio sul serio e tutti i giorni trova il modo di sorprendere gli avversari con azioni combinate di forza nel finale di tappa. Se ad Assisi Miguel Mínguez Ayala aveva lasciato al fido Victor Cabedo le luci della ribalta nell'arrivo in parata, ieri il buon Miguel s'è preso tutto e, nonostante il nuovo arrivo di coppia in parata (questa volta il partner è stato l'altra nostra conoscenza Adrian Saez de Arregi Egurrola), ha vinto la frazione con oltre due minuti e mezzo sul terzo classificato e scalzato Theo Bos, distanziato di 8'33", dal vertice della classifica generale. I baschi, ormai s'è capito, stanno vivendo un momento di forma eccezionale, ci mettono anche un'ottima dose di coraggio e saranno per tutti ossi durissimi da distanziare da qui a Milano.

Ci piacerebbe sorvolare sulle disgrazie della maglia rosa Joaquim Rodríguez, ma il dovere di cronaca ci impone di menzionare il suo distacco dalla vetta della classifica, ulteriormente lievitato a quasi due ore, precisamente 1h58'40".

Giuseppe Cristiano

La classifica al contrario

Lo scrivevamo qualche giorno fa, e lo confermiamo più che mai ora: la Euskaltel è una di quelle squadre nate per far sognare gli appassionati di questa rubrica al Giro d'Italia. Ad Assisi gli uomini in arancione hanno piazzato due dei loro ai primi due posti dell'ordine d'arrivo, e se il primo, Victor Cabedo, è un giovane che ambisce a fare il massimo tesoro dell'esperienza che sta vivendo nella corsa rosa (la sua prima gara a tappe in carriera), il secondo ha già da tempo adocchiato il bersaglio grosso: si avvicina, poi gira al largo, poi si riappropinqua, quindi si fa un altro giretto... ma Miguel Mínguez è sempre lì, e non è certo casuale che oggi si sia avvantaggiato nel finale insieme al compagno, guadagnando 44" su Kristoff e 2' su Bobridge e Bonnet (solo a 11'36" di ritardo il 190esimo e ultimo Joaquim Rodríguez): è chiaro che Mínguez punta alla classifica generale, nella quale per il momento c'è sempre Theo Bos in testa, con 1'33" sullo stesso Mínguez, risalito dalla quarta alla seconda posizione. Sono così scalati in terza e quarta piazza Hunt (a 2'41") e Guardini (a 2'56"), mentre Phinney è da tempo spiaggiato al quinto posto (ora ha 4'30" di ritardo). Giornata comunque negativa per Bos, che ha visto crollare i margini che aveva sugli immediati inseguitori. L'ultimo, tra gli inseguitori appunto, è JRO, che paga 1h47'40": e da lì, dal 190esimo posto, non dev'essere un gran bel Giro per il catalano...

Marco Grassi

La maglia rosa virtuale

Geraint Thomas e Thomas De Gendt all'attacco nel finale di tappaE con questa fanno sei. È veramente incredibile il dominio che sta imponendo la Sky su questo Giro d'Italia virtuale (scopri il gioco su PcCiclismo.net): dopo aver esultato con Geraint Thomas, Mark Cavendish (due oggi), Juan Antonio Flecha e Rigoberto Uran, nell'undicesima tappa con arrivo a Montecatini lo squadrone britannico è andato di nuovo a segno con il gallese Geraint Thomas, già vincitore della cronometro inaugurale di Herning.

In questa frazione c'è stato davvero poco da segnalare prima degli ultimi 15 chilometri anche perché l'unico tentativo vero di fuga è partito intorno al chilometro 90 di gara e ai meno 55 era già stato annullato: Lancaster, Mazzati, Pirazzi e Seubert non sono infatti mai riusciti a guadagnare più di tre minuti lungo un percorso che è stato reso molto duro dal chilometraggio elevato.

Nel finale, però, grazie alla salita di Vico è successo di tutto in gruppo. Sulle prime rampe dell'ultimo gran premio della montagna hanno attaccato Geraint Thomas e Thomas De Gendt che sono riusciti subit a guadagnare una ventina di secondi: il corridore della Sky e quello della Vacansoleil hanno trovato un ottimo accordo e sono scappati via. Alle loro spalle invece il gruppo s'è spezzato in più tronconi tra salita e discesa e nella prima parte sono rimasti solo una trentina di uomini tra cui tutti i migliori, un po' come successe a Porto Recanati nella tappa del Giro 2010.

Questa selezione ha fatto sì che non ci fosse troppa organizzazione nell'inseguimento e così nell'ultimo tratto di pianura De Gendt e Thomas sono riusciti a mantere un vantaggio stabile sui 15" e sono arrivati a giocarsi la volata: Thomas è partito da davanti e De Gendt s'è dovuto accontentare della seconda posizione. La prima parte del gruppo ha recuperato tantissimo nell'ultimo tratto ed arrivata con un ritardo di 7": nella volata per il terzo posto, che metteva in palio anche 8" di abbuono, ha avuto incredibilmente la meglio Ryder Hesjedal che ha così rafforzato la sua maglia rosa portando il vantaggio sul primo inseguitore a 27". Grazie al secondo posto di tappa il belga De Gendt è risalito fino alla sesta posizione in classifica a 1'28" dalla maglia rosa.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Questa Euskaltel-Euskadi fa proprio sul serio e tutti i giorni trova il modo di sorprendere gli avversari con azioni combinate di forza nel finale di tappa. Se ad Assisi Miguel Mínguez Ayala aveva lasciato al fido Victor Cabedo le luci della ribalta nell'arrivo in parata, ieri il buon Miguel s'è preso tutto e, nonostante il nuovo arrivo di coppia in parata (questa volta il partner è stato l'altra nostra conoscenza Adrian Saez de Arregi Egurrola), ha vinto la frazione con oltre due minuti e mezzo sul terzo classificato e scalzato Theo Bos, distanziato di 8'33", dal vertice della classifica generale. I baschi, ormai s'è capito, stanno vivendo un momento di forma eccezionale, ci mettono anche un'ottima dose di coraggio e saranno per tutti ossi durissimi da distanziare da qui a Milano.

Ci piacerebbe sorvolare sulle disgrazie della maglia rosa Joaquim Rodríguez, ma il dovere di cronaca ci impone di menzionare il suo distacco dalla vetta della classifica, ulteriormente lievitato a quasi due ore, precisamente 1h58'40".

Giuseppe Cristiano

La classifica al contrario

Lo scrivevamo qualche giorno fa, e lo confermiamo più che mai ora: la Euskaltel è una di quelle squadre nate per far sognare gli appassionati di questa rubrica al Giro d'Italia. Ad Assisi gli uomini in arancione hanno piazzato due dei loro ai primi due posti dell'ordine d'arrivo, e se il primo, Victor Cabedo, è un giovane che ambisce a fare il massimo tesoro dell'esperienza che sta vivendo nella corsa rosa (la sua prima gara a tappe in carriera), il secondo ha già da tempo adocchiato il bersaglio grosso: si avvicina, poi gira al largo, poi si riappropinqua, quindi si fa un altro giretto... ma Miguel Mínguez è sempre lì, e non è certo casuale che oggi si sia avvantaggiato nel finale insieme al compagno, guadagnando 44" su Kristoff e 2' su Bobridge e Bonnet (solo a 11'36" di ritardo il 190esimo e ultimo Joaquim Rodríguez): è chiaro che Mínguez punta alla classifica generale, nella quale per il momento c'è sempre Theo Bos in testa, con 1'33" sullo stesso Mínguez, risalito dalla quarta alla seconda posizione. Sono così scalati in terza e quarta piazza Hunt (a 2'41") e Guardini (a 2'56"), mentre Phinney è da tempo spiaggiato al quinto posto (ora ha 4'30" di ritardo). Giornata comunque negativa per Bos, che ha visto crollare i margini che aveva sugli immediati inseguitori. L'ultimo, tra gli inseguitori appunto, è JRO, che paga 1h47'40": e da lì, dal 190esimo posto, non dev'essere un gran bel Giro per il catalano...

Marco Grassi

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