Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Ritorna anche l'arrivo sul più alto vulcano d'Europa. Due i versanti da affrontare, entrambi lunghissimi. Quello messinese, che si approccia dopo poco più di 60 km di tappa, è lungo quasi 30 km e arriva fino ai 1631 metri di località Lenza. 35 km di discesa fino al traguardo volante di Acireale precederanno un falsopiano (a salire) di 27 chilometri fino a Nicolosi, punto di partenza della vera e propria ascesa conclusiva, altri 20 km fino al traguardo di Rifugio Sapienza. Le pendenze non saranno impossibili e si terranno sempre al di sotto del 9%, per una media di poco superiore al 6.5%, negli ultimi 15 chilometri. Niente di trascendentale ma la doppia scalata, unita al grande caldo che i corridori potranno trovare, farà sì che si vedano senz'altro un po' di distacchi tra gli uomini destinati a far classifica.

Dopo la dimostrazione di forza di ieri, Alberto Contador è considerato il favorito da Betclic.it, con una quota di 4. Seguono a ruota gli altri favoriti di questo Giro, Michele Scarponi (a 5), Vincenzo Nibali (a 7) e Joaquim Rodríguez (a 8). I due italiani conoscono molto bene l'ascesa verso il vulcano siciliano, ma difficilmente vorranno rischiare un attacco già al termine della prima settimana di corsa. Chi invece non ha troppo da perdere è José Rujano, già settimo a Montevergine, e che potrebbe approfittare del controllo tra i big per sferrare un attacco vincente. Betclic.it lo quota a 22 e noi ci puntiano i nostri soliti due euro. 

Messina

Affacciata con il suo porto ricco di andirivieni sullo stretto che ne porta il nome, è detta anche "Porta della Sicilia" per la sua collocazione geografica. Fondata dai Greci nel 730 a.C. con il nome "Zancle", fu conquistata dai Romani nel 264 a.C. per poi soggiacere in seguito a Bizantini, Arabi ed ai Normanni. Sotto il dominio Svevo angioino aragonese divenne il fulcro commerciale del Regno di Sicilia grazie al suo porto, ne divenne capitale insieme a Palermo. Appartiene al Regno d'Italia solo dal 1860, dopo la spedizione dei Mille. Il suo stemma è rappresentato da uno scudo a testa di cavallo, di rosso alla croce d'oro, circondato da due tralci di vite al naturale fruttati d'oro, timbrato dalla corona di città. Ma Messina, oltre che per la sua storia, è la città che ha dato i natali allo Squalo dello Stretto, Vincenzo Nibali. L'uomo di punta della Liquigas ci terrà a far bene oggi, nella tappa che attraversa la sua Terra.

Etna

Lava, fumo e lapilli dell'Etna hanno scortato il Giro solamente due volte nella storia e sempre con partenza da Catania. Nel 1967 si impose Franco Bitossi nella settima tappa di un Giro d'Italia che verrà vinto da Gimondi ma che in vetta all'Etna vedrà Michele Dancelli in rosa (José Pérez Francés strapperà il primato nella tappa successiva, la Reggio Calabria - Cosenza). Nel 1989 solo due italiani nella top ten del Mungibeddu, come viene soprannominato l'Etna. Il lusitano Acacio da Silva davanti al colombiano Luis Herrera ed all'elvetico Tony Rominger, questo il verdetto del vulcano. Acacio da Silva fece suo il primato dopo la prima tappa in cui s'era vestito di rosa Jean-Paul Van Poppel. Il portoghese sarà capoclassifica per un solo giorno e la corsa del 1989 verrà vinta da Laurent Fignon.

Francesco Sulas
Messina

Affacciata con il suo porto ricco di andirivieni sullo stretto che ne porta il nome, è detta anche "Porta della Sicilia" per la sua collocazione geografica. Fondata dai Greci nel 730 a.C. con il nome "Zancle", fu conquistata dai Romani nel 264 a.C. per poi soggiacere in seguito a Bizantini, Arabi ed ai Normanni. Sotto il dominio Svevo angioino aragonese divenne il fulcro commerciale del Regno di Sicilia grazie al suo porto, ne divenne capitale insieme a Palermo. Appartiene al Regno d'Italia solo dal 1860, dopo la spedizione dei Mille. Il suo stemma è rappresentato da uno scudo a testa di cavallo, di rosso alla croce d'oro, circondato da due tralci di vite al naturale fruttati d'oro, timbrato dalla corona di città. Ma Messina, oltre che per la sua storia, è la città che ha dato i natali allo Squalo dello Stretto, Vincenzo Nibali. L'uomo di punta della Liquigas ci terrà a far bene oggi, nella tappa che attraversa la sua Terra.

Etna

Lava, fumo e lapilli dell'Etna hanno scortato il Giro solamente due volte nella storia e sempre con partenza da Catania. Nel 1967 si impose Franco Bitossi nella settima tappa di un Giro d'Italia che verrà vinto da Gimondi ma che in vetta all'Etna vedrà Michele Dancelli in rosa (José Pérez Francés strapperà il primato nella tappa successiva, la Reggio Calabria - Cosenza). Nel 1989 solo due italiani nella top ten del Mungibeddu, come viene soprannominato l'Etna. Il lusitano Acacio da Silva davanti al colombiano Luis Herrera ed all'elvetico Tony Rominger, questo il verdetto del vulcano. Acacio da Silva fece suo il primato dopo la prima tappa in cui s'era vestito di rosa Jean-Paul Van Poppel. Il portoghese sarà capoclassifica per un solo giorno e la corsa del 1989 verrà vinta da Laurent Fignon.

Messina

Affacciata con il suo porto ricco di andirivieni sullo stretto che ne porta il nome, è detta anche "Porta della Sicilia" per la sua collocazione geografica. Fondata dai Greci nel 730 a.C. con il nome "Zancle", fu conquistata dai Romani nel 264 a.C. per poi soggiacere in seguito a Bizantini, Arabi ed ai Normanni. Sotto il dominio Svevo angioino aragonese divenne il fulcro commerciale del Regno di Sicilia grazie al suo porto, ne divenne capitale insieme a Palermo. Appartiene al Regno d'Italia solo dal 1860, dopo la spedizione dei Mille. Il suo stemma è rappresentato da uno scudo a testa di cavallo, di rosso alla croce d'oro, circondato da due tralci di vite al naturale fruttati d'oro, timbrato dalla corona di città. Ma Messina, oltre che per la sua storia, è la città che ha dato i natali allo Squalo dello Stretto, Vincenzo Nibali. L'uomo di punta della Liquigas ci terrà a far bene oggi, nella tappa che attraversa la sua Terra.

Etna

Lava, fumo e lapilli dell'Etna hanno scortato il Giro solamente due volte nella storia e sempre con partenza da Catania. Nel 1967 si impose Franco Bitossi nella settima tappa di un Giro d'Italia che verrà vinto da Gimondi ma che in vetta all'Etna vedrà Michele Dancelli in rosa (José Pérez Francés strapperà il primato nella tappa successiva, la Reggio Calabria - Cosenza). Nel 1989 solo due italiani nella top ten del Mungibeddu, come viene soprannominato l'Etna. Il lusitano Acacio da Silva davanti al colombiano Luis Herrera ed all'elvetico Tony Rominger, questo il verdetto del vulcano. Acacio da Silva fece suo il primato dopo la prima tappa in cui s'era vestito di rosa Jean-Paul Van Poppel. Il portoghese sarà capoclassifica per un solo giorno e la corsa del 1989 verrà vinta da Laurent Fignon.

Messina

Affacciata con il suo porto ricco di andirivieni sullo stretto che ne porta il nome, è detta anche "Porta della Sicilia" per la sua collocazione geografica. Fondata dai Greci nel 730 a.C. con il nome "Zancle", fu conquistata dai Romani nel 264 a.C. per poi soggiacere in seguito a Bizantini, Arabi ed ai Normanni. Sotto il dominio Svevo angioino aragonese divenne il fulcro commerciale del Regno di Sicilia grazie al suo porto, ne divenne capitale insieme a Palermo. Appartiene al Regno d'Italia solo dal 1860, dopo la spedizione dei Mille. Il suo stemma è rappresentato da uno scudo a testa di cavallo, di rosso alla croce d'oro, circondato da due tralci di vite al naturale fruttati d'oro, timbrato dalla corona di città. Ma Messina, oltre che per la sua storia, è la città che ha dato i natali allo Squalo dello Stretto, Vincenzo Nibali. L'uomo di punta della Liquigas ci terrà a far bene oggi, nella tappa che attraversa la sua Terra.

Etna

Lava, fumo e lapilli dell'Etna hanno scortato il Giro solamente due volte nella storia e sempre con partenza da Catania. Nel 1967 si impose Franco Bitossi nella settima tappa di un Giro d'Italia che verrà vinto da Gimondi ma che in vetta all'Etna vedrà Michele Dancelli in rosa (José Pérez Francés strapperà il primato nella tappa successiva, la Reggio Calabria - Cosenza). Nel 1989 solo due italiani nella top ten del Mungibeddu, come viene soprannominato l'Etna. Il lusitano Acacio da Silva davanti al colombiano Luis Herrera ed all'elvetico Tony Rominger, questo il verdetto del vulcano. Acacio da Silva fece suo il primato dopo la prima tappa in cui s'era vestito di rosa Jean-Paul Van Poppel. Il portoghese sarà capoclassifica per un solo giorno e la corsa del 1989 verrà vinta da Laurent Fignon.

Messina

Affacciata con il suo porto ricco di andirivieni sullo stretto che ne porta il nome, è detta anche "Porta della Sicilia" per la sua collocazione geografica. Fondata dai Greci nel 730 a.C. con il nome "Zancle", fu conquistata dai Romani nel 264 a.C. per poi soggiacere in seguito a Bizantini, Arabi ed ai Normanni. Sotto il dominio Svevo angioino aragonese divenne il fulcro commerciale del Regno di Sicilia grazie al suo porto, ne divenne capitale insieme a Palermo. Appartiene al Regno d'Italia solo dal 1860, dopo la spedizione dei Mille. Il suo stemma è rappresentato da uno scudo a testa di cavallo, di rosso alla croce d'oro, circondato da due tralci di vite al naturale fruttati d'oro, timbrato dalla corona di città. Ma Messina, oltre che per la sua storia, è la città che ha dato i natali allo Squalo dello Stretto, Vincenzo Nibali. L'uomo di punta della Liquigas ci terrà a far bene oggi, nella tappa che attraversa la sua Terra.

Etna

Lava, fumo e lapilli dell'Etna hanno scortato il Giro solamente due volte nella storia e sempre con partenza da Catania. Nel 1967 si impose Franco Bitossi nella settima tappa di un Giro d'Italia che verrà vinto da Gimondi ma che in vetta all'Etna vedrà Michele Dancelli in rosa (José Pérez Francés strapperà il primato nella tappa successiva, la Reggio Calabria - Cosenza). Nel 1989 solo due italiani nella top ten del Mungibeddu, come viene soprannominato l'Etna. Il lusitano Acacio da Silva davanti al colombiano Luis Herrera ed all'elvetico Tony Rominger, questo il verdetto del vulcano. Acacio da Silva fece suo il primato dopo la prima tappa in cui s'era vestito di rosa Jean-Paul Van Poppel. Il portoghese sarà capoclassifica per un solo giorno e la corsa del 1989 verrà vinta da Laurent Fignon.

Messina

Affacciata con il suo porto ricco di andirivieni sullo stretto che ne porta il nome, è detta anche "Porta della Sicilia" per la sua collocazione geografica. Fondata dai Greci nel 730 a.C. con il nome "Zancle", fu conquistata dai Romani nel 264 a.C. per poi soggiacere in seguito a Bizantini, Arabi ed ai Normanni. Sotto il dominio Svevo angioino aragonese divenne il fulcro commerciale del Regno di Sicilia grazie al suo porto, ne divenne capitale insieme a Palermo. Appartiene al Regno d'Italia solo dal 1860, dopo la spedizione dei Mille. Il suo stemma è rappresentato da uno scudo a testa di cavallo, di rosso alla croce d'oro, circondato da due tralci di vite al naturale fruttati d'oro, timbrato dalla corona di città. Ma Messina, oltre che per la sua storia, è la città che ha dato i natali allo Squalo dello Stretto, Vincenzo Nibali. L'uomo di punta della Liquigas ci terrà a far bene oggi, nella tappa che attraversa la sua Terra.

Etna

Lava, fumo e lapilli dell'Etna hanno scortato il Giro solamente due volte nella storia e sempre con partenza da Catania. Nel 1967 si impose Franco Bitossi nella settima tappa di un Giro d'Italia che verrà vinto da Gimondi ma che in vetta all'Etna vedrà Michele Dancelli in rosa (José Pérez Francés strapperà il primato nella tappa successiva, la Reggio Calabria - Cosenza). Nel 1989 solo due italiani nella top ten del Mungibeddu, come viene soprannominato l'Etna. Il lusitano Acacio da Silva davanti al colombiano Luis Herrera ed all'elvetico Tony Rominger, questo il verdetto del vulcano. Acacio da Silva fece suo il primato dopo la prima tappa in cui s'era vestito di rosa Jean-Paul Van Poppel. Il portoghese sarà capoclassifica per un solo giorno e la corsa del 1989 verrà vinta da Laurent Fignon.

Meteo

12.40 - Messina
15.00 - Etna
17.15 - Etna

Soggetti Alternativi

Altro debuttante in una grande corsa a tappe alla seconda stagione tra i professionisti. Fin dalle categorie giovanili ha mostrato buone doti sul passo, conquistando anche alcuni titoli nazionali (sia in linea che a cronometro, l'ultimo dei quali nel 2009 tra gli Under 23), oltre ad avere una discreta tenuta in salita. Ciò gli ha permesso di mettersi in mostra in alcune gare a tappe: due volte nei primi 10 al Tour de l'Avenir (10° nel 2008 e 7° nel 2009) e 6° classificato alla Ronde de l'Isard (con un successo di tappa) nel 2009. Per lui buone prestazioni anche alla Liegi Espoirs (due volte 9°) e un 6° posto al mondiale a cronometro Under 23 nel 2008. Affronta il suo primo Giro per fare innanzitutto esperienza e per aiutare i suoi capitani (soprattutto Le Mevèl) nelle tappe più impegnative. E chissà che non arrivi una buona mattina anche per...Stetina !

Vivian Ghianni

Altro debuttante in una grande corsa a tappe alla seconda stagione tra i professionisti. Fin dalle categorie giovanili ha mostrato buone doti sul passo, conquistando anche alcuni titoli nazionali (sia in linea che a cronometro, l'ultimo dei quali nel 2009 tra gli Under 23), oltre ad avere una discreta tenuta in salita. Ciò gli ha permesso di mettersi in mostra in alcune gare a tappe: due volte nei primi 10 al Tour de l'Avenir (10° nel 2008 e 7° nel 2009) e 6° classificato alla Ronde de l'Isard (con un successo di tappa) nel 2009. Per lui buone prestazioni anche alla Liegi Espoirs (due volte 9°) e un 6° posto al mondiale a cronometro Under 23 nel 2008. Affronta il suo primo Giro per fare innanzitutto esperienza e per aiutare i suoi capitani (soprattutto Le Mevèl) nelle tappe più impegnative. E chissà che non arrivi una buona mattina anche per...Stetina !

Altro debuttante in una grande corsa a tappe alla seconda stagione tra i professionisti. Fin dalle categorie giovanili ha mostrato buone doti sul passo, conquistando anche alcuni titoli nazionali (sia in linea che a cronometro, l'ultimo dei quali nel 2009 tra gli Under 23), oltre ad avere una discreta tenuta in salita. Ciò gli ha permesso di mettersi in mostra in alcune gare a tappe: due volte nei primi 10 al Tour de l'Avenir (10° nel 2008 e 7° nel 2009) e 6° classificato alla Ronde de l'Isard (con un successo di tappa) nel 2009. Per lui buone prestazioni anche alla Liegi Espoirs (due volte 9°) e un 6° posto al mondiale a cronometro Under 23 nel 2008. Affronta il suo primo Giro per fare innanzitutto esperienza e per aiutare i suoi capitani (soprattutto Le Mevèl) nelle tappe più impegnative. E chissà che non arrivi una buona mattina anche per...Stetina !

Altro debuttante in una grande corsa a tappe alla seconda stagione tra i professionisti. Fin dalle categorie giovanili ha mostrato buone doti sul passo, conquistando anche alcuni titoli nazionali (sia in linea che a cronometro, l'ultimo dei quali nel 2009 tra gli Under 23), oltre ad avere una discreta tenuta in salita. Ciò gli ha permesso di mettersi in mostra in alcune gare a tappe: due volte nei primi 10 al Tour de l'Avenir (10° nel 2008 e 7° nel 2009) e 6° classificato alla Ronde de l'Isard (con un successo di tappa) nel 2009. Per lui buone prestazioni anche alla Liegi Espoirs (due volte 9°) e un 6° posto al mondiale a cronometro Under 23 nel 2008. Affronta il suo primo Giro per fare innanzitutto esperienza e per aiutare i suoi capitani (soprattutto Le Mevèl) nelle tappe più impegnative. E chissà che non arrivi una buona mattina anche per...Stetina !

Altro debuttante in una grande corsa a tappe alla seconda stagione tra i professionisti. Fin dalle categorie giovanili ha mostrato buone doti sul passo, conquistando anche alcuni titoli nazionali (sia in linea che a cronometro, l'ultimo dei quali nel 2009 tra gli Under 23), oltre ad avere una discreta tenuta in salita. Ciò gli ha permesso di mettersi in mostra in alcune gare a tappe: due volte nei primi 10 al Tour de l'Avenir (10° nel 2008 e 7° nel 2009) e 6° classificato alla Ronde de l'Isard (con un successo di tappa) nel 2009. Per lui buone prestazioni anche alla Liegi Espoirs (due volte 9°) e un 6° posto al mondiale a cronometro Under 23 nel 2008. Affronta il suo primo Giro per fare innanzitutto esperienza e per aiutare i suoi capitani (soprattutto Le Mevèl) nelle tappe più impegnative. E chissà che non arrivi una buona mattina anche per...Stetina !

Altro debuttante in una grande corsa a tappe alla seconda stagione tra i professionisti. Fin dalle categorie giovanili ha mostrato buone doti sul passo, conquistando anche alcuni titoli nazionali (sia in linea che a cronometro, l'ultimo dei quali nel 2009 tra gli Under 23), oltre ad avere una discreta tenuta in salita. Ciò gli ha permesso di mettersi in mostra in alcune gare a tappe: due volte nei primi 10 al Tour de l'Avenir (10° nel 2008 e 7° nel 2009) e 6° classificato alla Ronde de l'Isard (con un successo di tappa) nel 2009. Per lui buone prestazioni anche alla Liegi Espoirs (due volte 9°) e un 6° posto al mondiale a cronometro Under 23 nel 2008. Affronta il suo primo Giro per fare innanzitutto esperienza e per aiutare i suoi capitani (soprattutto Le Mevèl) nelle tappe più impegnative. E chissà che non arrivi una buona mattina anche per...Stetina !

GiroTweet

mikaelcherel: Inizio di Giro reso complicato da una bella rinofaringite, ora va meglio! 11° nella tappa di oggi.

rinaldonoce: La condizione cresce molto velocemente, oggi un ottavo posto che da fiducia.... Alle prossime tappe!!

GiovanniEllena: Che Giro, dopo qualche giorno si può pensare a Twitter. Per ora grande squadra, buon lavoro e discreto raccolto. E domani Etna!

cammeyercyclist: Oggi ci sposteremo via nave, bus, bici, auto e aereo.

bdlancaster: Io piuttosto pescherei! http://yfrog.com/h0sa9rvuj

La corsa nella corsa

Per qualche ora ha dato ben più di un grattacapo agli organizzatori ma finalmente ci siamo, oggi si arriva sulla "Muntagna". L'Etna è circondato alla base da una ferrovia a scartamento ridotto ma l'ultima corsa attorno al vulcano catanese si è disputata nel 2005. Si trattava del Giro dell'Etna, appunto. Una corsa che si snodava sulle strade che corrono alla base del vulcano e che vede la luce nel 1980. Contrariamente a quanto si potrebbe dedurre, la corsa non era molto selettiva e, se si sbircia un po' nell'albo d'oro, si troveranno molte ruote veloci. Non è il caso di Wladimiro Panizza, vincitore dell'edizione '80, la prima e di quella del 1982. In mezzo ci fu la stoccata di Saronni mentre dal 1984 al 1986 fu Moser ad imporsi. Il trentino è il plurivincitore della corsa (3 edizioni furono sue). Troviamo anche un paio di vittorie di Adriano Baffi, quella di Cipollini, nel 1991, Stefano Zanini, Biagio Conte, Fabiano Fontanelli. Nel 2002 la corsa è andata a Baldato, e nel 2003 a Pozzato. L'ultima edizione, quella del 2004, è stata vinta da Leonardo Bertagnolli. Per chi, dopo una settimana di corse su strada, avesse voglia di variare il repertorio, consigliamo invece l'Etna Bike, manifestazione su MTB giunta una settimana fa alla sua quinta edizione. Amatori ed agonisti delle ruote grasse esplorano "a Muntagna" in quella che è considerata la granfondo del vulcano.

Francesco Sulas

La corsa nella corsa

Per qualche ora ha dato ben più di un grattacapo agli organizzatori ma finalmente ci siamo, oggi si arriva sulla "Muntagna". L'Etna è circondato alla base da una ferrovia a scartamento ridotto ma l'ultima corsa attorno al vulcano catanese si è disputata nel 2005. Si trattava del Giro dell'Etna, appunto. Una corsa che si snodava sulle strade che corrono alla base del vulcano e che vede la luce nel 1980. Contrariamente a quanto si potrebbe dedurre, la corsa non era molto selettiva e, se si sbircia un po' nell'albo d'oro, si troveranno molte ruote veloci. Non è il caso di Wladimiro Panizza, vincitore dell'edizione '80, la prima e di quella del 1982. In mezzo ci fu la stoccata di Saronni mentre dal 1984 al 1986 fu Moser ad imporsi. Il trentino è il plurivincitore della corsa (3 edizioni furono sue). Troviamo anche un paio di vittorie di Adriano Baffi, quella di Cipollini, nel 1991, Stefano Zanini, Biagio Conte, Fabiano Fontanelli. Nel 2002 la corsa è andata a Baldato, e nel 2003 a Pozzato. L'ultima edizione, quella del 2004, è stata vinta da Leonardo Bertagnolli. Per chi, dopo una settimana di corse su strada, avesse voglia di variare il repertorio, consigliamo invece l'Etna Bike, manifestazione su MTB giunta una settimana fa alla sua quinta edizione. Amatori ed agonisti delle ruote grasse esplorano "a Muntagna" in quella che è considerata la granfondo del vulcano.

Francesco Sulas

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2011 – 9a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 9a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 9a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 9a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 9a tappa

La corsa nella corsa

Per qualche ora ha dato ben più di un grattacapo agli organizzatori ma finalmente ci siamo, oggi si arriva sulla "Muntagna". L'Etna è circondato alla base da una ferrovia a scartamento ridotto ma l'ultima corsa attorno al vulcano catanese si è disputata nel 2005. Si trattava del Giro dell'Etna, appunto. Una corsa che si snodava sulle strade che corrono alla base del vulcano e che vede la luce nel 1980. Contrariamente a quanto si potrebbe dedurre, la corsa non era molto selettiva e, se si sbircia un po' nell'albo d'oro, si troveranno molte ruote veloci. Non è il caso di Wladimiro Panizza, vincitore dell'edizione '80, la prima e di quella del 1982. In mezzo ci fu la stoccata di Saronni mentre dal 1984 al 1986 fu Moser ad imporsi. Il trentino è il plurivincitore della corsa (3 edizioni furono sue). Troviamo anche un paio di vittorie di Adriano Baffi, quella di Cipollini, nel 1991, Stefano Zanini, Biagio Conte, Fabiano Fontanelli. Nel 2002 la corsa è andata a Baldato, e nel 2003 a Pozzato. L'ultima edizione, quella del 2004, è stata vinta da Leonardo Bertagnolli. Per chi, dopo una settimana di corse su strada, avesse voglia di variare il repertorio, consigliamo invece l'Etna Bike, manifestazione su MTB giunta una settimana fa alla sua quinta edizione. Amatori ed agonisti delle ruote grasse esplorano "a Muntagna" in quella che è considerata la granfondo del vulcano.

Francesco Sulas

La corsa nella corsa

Per qualche ora ha dato ben più di un grattacapo agli organizzatori ma finalmente ci siamo, oggi si arriva sulla "Muntagna". L'Etna è circondato alla base da una ferrovia a scartamento ridotto ma l'ultima corsa attorno al vulcano catanese si è disputata nel 2005. Si trattava del Giro dell'Etna, appunto. Una corsa che si snodava sulle strade che corrono alla base del vulcano e che vede la luce nel 1980. Contrariamente a quanto si potrebbe dedurre, la corsa non era molto selettiva e, se si sbircia un po' nell'albo d'oro, si troveranno molte ruote veloci. Non è il caso di Wladimiro Panizza, vincitore dell'edizione '80, la prima e di quella del 1982. In mezzo ci fu la stoccata di Saronni mentre dal 1984 al 1986 fu Moser ad imporsi. Il trentino è il plurivincitore della corsa (3 edizioni furono sue). Troviamo anche un paio di vittorie di Adriano Baffi, quella di Cipollini, nel 1991, Stefano Zanini, Biagio Conte, Fabiano Fontanelli. Nel 2002 la corsa è andata a Baldato, e nel 2003 a Pozzato. L'ultima edizione, quella del 2004, è stata vinta da Leonardo Bertagnolli. Per chi, dopo una settimana di corse su strada, avesse voglia di variare il repertorio, consigliamo invece l'Etna Bike, manifestazione su MTB giunta una settimana fa alla sua quinta edizione. Amatori ed agonisti delle ruote grasse esplorano "a Muntagna" in quella che è considerata la granfondo del vulcano.

Francesco Sulas

La corsa nella corsa

Per qualche ora ha dato ben più di un grattacapo agli organizzatori ma finalmente ci siamo, oggi si arriva sulla "Muntagna". L'Etna è circondato alla base da una ferrovia a scartamento ridotto ma l'ultima corsa attorno al vulcano catanese si è disputata nel 2005. Si trattava del Giro dell'Etna, appunto. Una corsa che si snodava sulle strade che corrono alla base del vulcano e che vede la luce nel 1980. Contrariamente a quanto si potrebbe dedurre, la corsa non era molto selettiva e, se si sbircia un po' nell'albo d'oro, si troveranno molte ruote veloci. Non è il caso di Wladimiro Panizza, vincitore dell'edizione '80, la prima e di quella del 1982. In mezzo ci fu la stoccata di Saronni mentre dal 1984 al 1986 fu Moser ad imporsi. Il trentino è il plurivincitore della corsa (3 edizioni furono sue). Troviamo anche un paio di vittorie di Adriano Baffi, quella di Cipollini, nel 1991, Stefano Zanini, Biagio Conte, Fabiano Fontanelli. Nel 2002 la corsa è andata a Baldato, e nel 2003 a Pozzato. L'ultima edizione, quella del 2004, è stata vinta da Leonardo Bertagnolli. Per chi, dopo una settimana di corse su strada, avesse voglia di variare il repertorio, consigliamo invece l'Etna Bike, manifestazione su MTB giunta una settimana fa alla sua quinta edizione. Amatori ed agonisti delle ruote grasse esplorano "a Muntagna" in quella che è considerata la granfondo del vulcano.

Francesco Sulas

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano