Il Portale del Ciclismo professionistico

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Si parte con una cronosquadre, come successo nel 2007, 2008 e 2009. Priva di ogni tipo di asperità, il successo parziale sarà questione per le squadre ben affiatate e con tanti specialisti. Le compagini più "leggere" potranno contenere i ritardi nell'ordine del minuto e mezzo o poco di più. 
A questo link l'ordine e gli orari di partenza dei team.

Quest'anno sarà Betclic.it il nostro sito di riferimento per le scommesse giornaliere e, come l'anno scorso, vi sfideremo sul forum (con scommesse vere e non) a dimostrarvi più abili della Redazione di Cicloweb. L'HTC-Highroad, vincitrice della prova nel 2009, è data come favorita assoluta della prova di apertura, quotata a 1.70, decisamente poco per chi ama il rischio ma sicuramente squadra da battere in un esercizio in cui è difficile inventarsi qualcosa dalla sera alla mattina. Chi volesse osare ha una Garmin-Cervélo, storicamente sempre competitiva nelle cronosquadre, a 4.50 e Liquigas (vincitrice 12 mesi fa a Cuneo) e Rabobank (prima nell'analoga prova alla recente Tirreno-Adriatico) date rispettivamente a 15 e a 18. Decisamente allettante. Noi preferiamo partire adagio e piazziamo 5 euro su Cavendish e soci.

Registrandosi su Betclic.it è possibile anche cominciare già a puntare qualche euro sulle classifiche finali. Contador è l'ovvio favorito (addirittura a 1.65) per la rosa di Milano ma per ora lo snobbiamo e mettiamo 2 euro sui nostri alfieri Nibali (a 6) e Scarponi (a 8), ammettendo però che anche il sornione Menchov a 15 è un'offerta ottima. Più aperti i giochi per la maglia verde di miglior scalatore, per la quale ci facciamo allettare da un Rujano dato a 9. Due euro pure sul piccolo venezuelano. Con un Giro così duro, difficile prevedere che la classifica a punti vada sulle spalle di un velocista (il più quotato è Petacchi a 30, comunque rischiabile, in fin dei conti) e anche qui gli occhi sono tutti su Contador (2.75). Il 7 di Scarponi ci pare un buon compromesso e l'ultimo euro lo affidiamo ancora al marchigiano.

Venaria Reale

L'edizione numero 94 della corsa rosa prenderà il via da Venaria Reale, un tempo chiamata Altessano Superiore. Con la sua reggia costruita tra il 1658 ed il 1679. La reggia fu voluta da Carlo Emanuele II di Savoia, e progettata dagli architetti Amedeo di Castellamonte e Michelangelo Garove. Daneggiata dai francesi prima nel 1693, quindi nuovamente nel 1706, a seguito dell'assedio di Torino, fu restaurata a partire dal 1999 e riaperta il 13 ottobre 2007. Dal 1997 la Reggia di Venaria è inoltre Patrimonio Mondiale dell'umanità dell'U.N.E.S.C.O. Oltre alla Reggia, Venaria può vantare la Chiesa di Sant'Uberto, realizzata da Filippo Juvarra, e gli appartamenti Reali di Borgo Castello, posti nel Parco regionale La Mandria.

Torino

La prima tappa del Giro che arriva a Torino - prima capitale dell'Italia - è la penultima della corsa rosa del 1909, nella quale sotto alla Mole si poté asisstere ad una vittoria di Luigi Ganna, cui andrà anche la maglia rosa. Nel 1961 fu l'iberico Poblet ad imporsi nella prima tappa davanti a Balmamion e Cestari. Più di recente, nel 1982, Torino ha ospitato l'ultima frazione a crono, vinta da Hinault davanti a Moser, con il "tasso" che si aggiudicò anche la classifica generale. Ancora una cronometro nel 2005, da Chieri al capoluogo piemontese. Fu allora Ivan Basso, ritornato in piene forze dopo la crisi dello Stelvio, a mettersi tutti dietro, rifilando 9" a Karpets e 20" al compagno di squadra, nonché specialista, David Zabriskie. Il giorno prima il varesino si era imposto nella frazione culminante al Colle di Tenda, nel Giro che sarà il secondo di Paolo Savoldelli.

Francesco Sulas
Venaria Reale

L'edizione numero 94 della corsa rosa prenderà il via da Venaria Reale, un tempo chiamata Altessano Superiore. Con la sua reggia costruita tra il 1658 ed il 1679. La reggia fu voluta da Carlo Emanuele II di Savoia, e progettata dagli architetti Amedeo di Castellamonte e Michelangelo Garove. Daneggiata dai francesi prima nel 1693, quindi nuovamente nel 1706, a seguito dell'assedio di Torino, fu restaurata a partire dal 1999 e riaperta il 13 ottobre 2007. Dal 1997 la Reggia di Venaria è inoltre Patrimonio Mondiale dell'umanità dell'U.N.E.S.C.O. Oltre alla Reggia, Venaria può vantare la Chiesa di Sant'Uberto, realizzata da Filippo Juvarra, e gli appartamenti Reali di Borgo Castello, posti nel Parco regionale La Mandria.

Torino

La prima tappa del Giro che arriva a Torino - prima capitale dell'Italia - è la penultima della corsa rosa del 1909, nella quale sotto alla Mole si poté asisstere ad una vittoria di Luigi Ganna, cui andrà anche la maglia rosa. Nel 1961 fu l'iberico Poblet ad imporsi nella prima tappa davanti a Balmamion e Cestari. Più di recente, nel 1982, Torino ha ospitato l'ultima frazione a crono, vinta da Hinault davanti a Moser, con il "tasso" che si aggiudicò anche la classifica generale. Ancora una cronometro nel 2005, da Chieri al capoluogo piemontese. Fu allora Ivan Basso, ritornato in piene forze dopo la crisi dello Stelvio, a mettersi tutti dietro, rifilando 9" a Karpets e 20" al compagno di squadra, nonché specialista, David Zabriskie. Il giorno prima il varesino si era imposto nella frazione culminante al Colle di Tenda, nel Giro che sarà il secondo di Paolo Savoldelli.

Venaria Reale

L'edizione numero 94 della corsa rosa prenderà il via da Venaria Reale, un tempo chiamata Altessano Superiore. Con la sua reggia costruita tra il 1658 ed il 1679. La reggia fu voluta da Carlo Emanuele II di Savoia, e progettata dagli architetti Amedeo di Castellamonte e Michelangelo Garove. Daneggiata dai francesi prima nel 1693, quindi nuovamente nel 1706, a seguito dell'assedio di Torino, fu restaurata a partire dal 1999 e riaperta il 13 ottobre 2007. Dal 1997 la Reggia di Venaria è inoltre Patrimonio Mondiale dell'umanità dell'U.N.E.S.C.O. Oltre alla Reggia, Venaria può vantare la Chiesa di Sant'Uberto, realizzata da Filippo Juvarra, e gli appartamenti Reali di Borgo Castello, posti nel Parco regionale La Mandria.

Torino

La prima tappa del Giro che arriva a Torino - prima capitale dell'Italia - è la penultima della corsa rosa del 1909, nella quale sotto alla Mole si poté asisstere ad una vittoria di Luigi Ganna, cui andrà anche la maglia rosa. Nel 1961 fu l'iberico Poblet ad imporsi nella prima tappa davanti a Balmamion e Cestari. Più di recente, nel 1982, Torino ha ospitato l'ultima frazione a crono, vinta da Hinault davanti a Moser, con il "tasso" che si aggiudicò anche la classifica generale. Ancora una cronometro nel 2005, da Chieri al capoluogo piemontese. Fu allora Ivan Basso, ritornato in piene forze dopo la crisi dello Stelvio, a mettersi tutti dietro, rifilando 9" a Karpets e 20" al compagno di squadra, nonché specialista, David Zabriskie. Il giorno prima il varesino si era imposto nella frazione culminante al Colle di Tenda, nel Giro che sarà il secondo di Paolo Savoldelli.

Venaria Reale

L'edizione numero 94 della corsa rosa prenderà il via da Venaria Reale, un tempo chiamata Altessano Superiore. Con la sua reggia costruita tra il 1658 ed il 1679. La reggia fu voluta da Carlo Emanuele II di Savoia, e progettata dagli architetti Amedeo di Castellamonte e Michelangelo Garove. Daneggiata dai francesi prima nel 1693, quindi nuovamente nel 1706, a seguito dell'assedio di Torino, fu restaurata a partire dal 1999 e riaperta il 13 ottobre 2007. Dal 1997 la Reggia di Venaria è inoltre Patrimonio Mondiale dell'umanità dell'U.N.E.S.C.O. Oltre alla Reggia, Venaria può vantare la Chiesa di Sant'Uberto, realizzata da Filippo Juvarra, e gli appartamenti Reali di Borgo Castello, posti nel Parco regionale La Mandria.

Torino

La prima tappa del Giro che arriva a Torino - prima capitale dell'Italia - è la penultima della corsa rosa del 1909, nella quale sotto alla Mole si poté asisstere ad una vittoria di Luigi Ganna, cui andrà anche la maglia rosa. Nel 1961 fu l'iberico Poblet ad imporsi nella prima tappa davanti a Balmamion e Cestari. Più di recente, nel 1982, Torino ha ospitato l'ultima frazione a crono, vinta da Hinault davanti a Moser, con il "tasso" che si aggiudicò anche la classifica generale. Ancora una cronometro nel 2005, da Chieri al capoluogo piemontese. Fu allora Ivan Basso, ritornato in piene forze dopo la crisi dello Stelvio, a mettersi tutti dietro, rifilando 9" a Karpets e 20" al compagno di squadra, nonché specialista, David Zabriskie. Il giorno prima il varesino si era imposto nella frazione culminante al Colle di Tenda, nel Giro che sarà il secondo di Paolo Savoldelli.

Venaria Reale

L'edizione numero 94 della corsa rosa prenderà il via da Venaria Reale, un tempo chiamata Altessano Superiore. Con la sua reggia costruita tra il 1658 ed il 1679. La reggia fu voluta da Carlo Emanuele II di Savoia, e progettata dagli architetti Amedeo di Castellamonte e Michelangelo Garove. Daneggiata dai francesi prima nel 1693, quindi nuovamente nel 1706, a seguito dell'assedio di Torino, fu restaurata a partire dal 1999 e riaperta il 13 ottobre 2007. Dal 1997 la Reggia di Venaria è inoltre Patrimonio Mondiale dell'umanità dell'U.N.E.S.C.O. Oltre alla Reggia, Venaria può vantare la Chiesa di Sant'Uberto, realizzata da Filippo Juvarra, e gli appartamenti Reali di Borgo Castello, posti nel Parco regionale La Mandria.

Torino

La prima tappa del Giro che arriva a Torino - prima capitale dell'Italia - è la penultima della corsa rosa del 1909, nella quale sotto alla Mole si poté asisstere ad una vittoria di Luigi Ganna, cui andrà anche la maglia rosa. Nel 1961 fu l'iberico Poblet ad imporsi nella prima tappa davanti a Balmamion e Cestari. Più di recente, nel 1982, Torino ha ospitato l'ultima frazione a crono, vinta da Hinault davanti a Moser, con il "tasso" che si aggiudicò anche la classifica generale. Ancora una cronometro nel 2005, da Chieri al capoluogo piemontese. Fu allora Ivan Basso, ritornato in piene forze dopo la crisi dello Stelvio, a mettersi tutti dietro, rifilando 9" a Karpets e 20" al compagno di squadra, nonché specialista, David Zabriskie. Il giorno prima il varesino si era imposto nella frazione culminante al Colle di Tenda, nel Giro che sarà il secondo di Paolo Savoldelli.

Venaria Reale

L'edizione numero 94 della corsa rosa prenderà il via da Venaria Reale, un tempo chiamata Altessano Superiore. Con la sua reggia costruita tra il 1658 ed il 1679. La reggia fu voluta da Carlo Emanuele II di Savoia, e progettata dagli architetti Amedeo di Castellamonte e Michelangelo Garove. Daneggiata dai francesi prima nel 1693, quindi nuovamente nel 1706, a seguito dell'assedio di Torino, fu restaurata a partire dal 1999 e riaperta il 13 ottobre 2007. Dal 1997 la Reggia di Venaria è inoltre Patrimonio Mondiale dell'umanità dell'U.N.E.S.C.O. Oltre alla Reggia, Venaria può vantare la Chiesa di Sant'Uberto, realizzata da Filippo Juvarra, e gli appartamenti Reali di Borgo Castello, posti nel Parco regionale La Mandria.

Torino

La prima tappa del Giro che arriva a Torino - prima capitale dell'Italia - è la penultima della corsa rosa del 1909, nella quale sotto alla Mole si poté asisstere ad una vittoria di Luigi Ganna, cui andrà anche la maglia rosa. Nel 1961 fu l'iberico Poblet ad imporsi nella prima tappa davanti a Balmamion e Cestari. Più di recente, nel 1982, Torino ha ospitato l'ultima frazione a crono, vinta da Hinault davanti a Moser, con il "tasso" che si aggiudicò anche la classifica generale. Ancora una cronometro nel 2005, da Chieri al capoluogo piemontese. Fu allora Ivan Basso, ritornato in piene forze dopo la crisi dello Stelvio, a mettersi tutti dietro, rifilando 9" a Karpets e 20" al compagno di squadra, nonché specialista, David Zabriskie. Il giorno prima il varesino si era imposto nella frazione culminante al Colle di Tenda, nel Giro che sarà il secondo di Paolo Savoldelli.

Meteo

15.50 - Venaria Reale
16.45 - Torino
17.40 - Torino

Soggetti Alternativi

Al secondo anno nelle file dell'HTC fa in questo Giro d'Italia il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Ottimo passista, ha sempre dato il meglio di sè nelle cronometro, come dimostra il titolo mondiale contro il tempo vinto da juniores nel 2004 e l'argento e il bronzo iridati nella medesima specialità da Under 23 (2008 e 2009). Vanta anche titoli nazionali su pista nell'inseguimento mentre su strada ha conquistato anche il Thüringen-Rundfahrt nel 2008. Per lui l'obiettivo è fare esperienza ed aiutare i propri capitani, fornendo un prezioso contributo soprattutto nella cronometro a squadre inaugurale. Dove magari ci si attende una prestazione da Great...sch!

Vivian Ghianni

Al secondo anno nelle file dell'HTC fa in questo Giro d'Italia il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Ottimo passista, ha sempre dato il meglio di sè nelle cronometro, come dimostra il titolo mondiale contro il tempo vinto da juniores nel 2004 e l'argento e il bronzo iridati nella medesima specialità da Under 23 (2008 e 2009). Vanta anche titoli nazionali su pista nell'inseguimento mentre su strada ha conquistato anche il Thüringen-Rundfahrt nel 2008. Per lui l'obiettivo è fare esperienza ed aiutare i propri capitani, fornendo un prezioso contributo soprattutto nella cronometro a squadre inaugurale. Dove magari ci si attende una prestazione da Great...sch!

Al secondo anno nelle file dell'HTC fa in questo Giro d'Italia il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Ottimo passista, ha sempre dato il meglio di sè nelle cronometro, come dimostra il titolo mondiale contro il tempo vinto da juniores nel 2004 e l'argento e il bronzo iridati nella medesima specialità da Under 23 (2008 e 2009). Vanta anche titoli nazionali su pista nell'inseguimento mentre su strada ha conquistato anche il Thüringen-Rundfahrt nel 2008. Per lui l'obiettivo è fare esperienza ed aiutare i propri capitani, fornendo un prezioso contributo soprattutto nella cronometro a squadre inaugurale. Dove magari ci si attende una prestazione da Great...sch!

Al secondo anno nelle file dell'HTC fa in questo Giro d'Italia il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Ottimo passista, ha sempre dato il meglio di sè nelle cronometro, come dimostra il titolo mondiale contro il tempo vinto da juniores nel 2004 e l'argento e il bronzo iridati nella medesima specialità da Under 23 (2008 e 2009). Vanta anche titoli nazionali su pista nell'inseguimento mentre su strada ha conquistato anche il Thüringen-Rundfahrt nel 2008. Per lui l'obiettivo è fare esperienza ed aiutare i propri capitani, fornendo un prezioso contributo soprattutto nella cronometro a squadre inaugurale. Dove magari ci si attende una prestazione da Great...sch!

Al secondo anno nelle file dell'HTC fa in questo Giro d'Italia il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Ottimo passista, ha sempre dato il meglio di sè nelle cronometro, come dimostra il titolo mondiale contro il tempo vinto da juniores nel 2004 e l'argento e il bronzo iridati nella medesima specialità da Under 23 (2008 e 2009). Vanta anche titoli nazionali su pista nell'inseguimento mentre su strada ha conquistato anche il Thüringen-Rundfahrt nel 2008. Per lui l'obiettivo è fare esperienza ed aiutare i propri capitani, fornendo un prezioso contributo soprattutto nella cronometro a squadre inaugurale. Dove magari ci si attende una prestazione da Great...sch!

Al secondo anno nelle file dell'HTC fa in questo Giro d'Italia il suo debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Ottimo passista, ha sempre dato il meglio di sè nelle cronometro, come dimostra il titolo mondiale contro il tempo vinto da juniores nel 2004 e l'argento e il bronzo iridati nella medesima specialità da Under 23 (2008 e 2009). Vanta anche titoli nazionali su pista nell'inseguimento mentre su strada ha conquistato anche il Thüringen-Rundfahrt nel 2008. Per lui l'obiettivo è fare esperienza ed aiutare i propri capitani, fornendo un prezioso contributo soprattutto nella cronometro a squadre inaugurale. Dove magari ci si attende una prestazione da Great...sch!

GiroTweet

Tom_Stamsnijder: Cosa c'è di sbagliato in questa foto?  http://yfrog.com/h87hbsgj 
Chissà per quanto tempo sarò danese in questo Giro...

bdlancaster: Il nostro meccanico kiwi Kris è gasato di avere un corridore kiwi in squadra ora http://yfrog.com/h2b82zzj

bdlancaster 2: Il Giro, l'unica corsa ciclistica in cui bisogna fare una maratona prima della prima tappa http://yfrog.com/h3kewkgj

Kristoff87: Appena finita la presentazione delle squadre più lunga della storia...

RobbieHunter: Anche quest'anno sono riuscito a perdermi il compleanno di mia moglie a causa di una corsa. Ancora un altro e potrei essere ucciso! Spero sia comunque un buon compleanno.

La corsa nella corsa

Per questa terza edizione del GiroNotes, inauguriamo quest'anno una nuova rubrica, che ci porterà a delineare i tratti di una corsa che si disputa(va) nel territorio toccato dalla tappa del giorno.

L'arrivo dell'ultima Milano-Torino disputata, con Di Luca vittorioso su Soler © BettiniphotoLa Milano-Torino ha visto la Monarchia e la Repubblica, vincitori italiani e stranieri, l'autunno e la primavera. L'esperienza non le manca, essendo la Classica italiana più antica. Succede che nel 1876 otto ragazzi si sfidino nel percorso tra le due grandi città del Nord Italia, con la metà di essi che si ritira prima di aver concluso i 150 chilometri preventivati. Non succede così a Paolo Magretti, uno studente di Ingegneria che, partito da Milano insieme agli altri sfidanti alle 4 del mattino, giungerà a Torino, acclamato dalla folla, soltanto nel tardo pomeriggio. La gara viene riproposta solo 18 anni dopo e non con continuità. Non disputata per ovvie ragioni durante le due Guerre Mondiali, la Milano-Torino acquista in séguito una certa continuità. Si disputa sempre in Ottobre tranne nel 2006 e nel 2007 quando, per ragioni di calendario, viene spostata a Marzo. Annovera nel suo albo d'oro vincitori illustrissimi del rango di Ferdi Kübler, Miguel Poblet, Franco Balmamion, Vito Taccone, Gianni Motta, Franco Bitossi, Roger de Vlaeminck, Giovanni Battaglin, Francesco Moser e Giuseppe Saronni, Laurent Jalabert. Una sola difficoltà nel percorso: la collina di Superga. Lì, si fa la differenza. Lì scappò via nel 2007, nell'ultima edizione disputatasi, Danilo Di Luca con Mauricio Soler a ruota. I due arrivarono sul lungo Po ed il Killer di Spoltore vinse facilmente la volata a due, all'alba di una stagione per lui strepitosa. Milano o Torino, autunno o primavera, Monarchia o Repubblica, questa è una corsa di cui si sente la mancanza.

Francesco Sulas

La corsa nella corsa

Per questa terza edizione del GiroNotes, inauguriamo quest'anno una nuova rubrica, che ci porterà a delineare i tratti di una corsa che si disputa(va) nel territorio toccato dalla tappa del giorno.

L'arrivo dell'ultima Milano-Torino disputata, con Di Luca vittorioso su Soler © BettiniphotoLa Milano-Torino ha visto la Monarchia e la Repubblica, vincitori italiani e stranieri, l'autunno e la primavera. L'esperienza non le manca, essendo la Classica italiana più antica. Succede che nel 1876 otto ragazzi si sfidino nel percorso tra le due grandi città del Nord Italia, con la metà di essi che si ritira prima di aver concluso i 150 chilometri preventivati. Non succede così a Paolo Magretti, uno studente di Ingegneria che, partito da Milano insieme agli altri sfidanti alle 4 del mattino, giungerà a Torino, acclamato dalla folla, soltanto nel tardo pomeriggio. La gara viene riproposta solo 18 anni dopo e non con continuità. Non disputata per ovvie ragioni durante le due Guerre Mondiali, la Milano-Torino acquista in séguito una certa continuità. Si disputa sempre in Ottobre tranne nel 2006 e nel 2007 quando, per ragioni di calendario, viene spostata a Marzo. Annovera nel suo albo d'oro vincitori illustrissimi del rango di Ferdi Kübler, Miguel Poblet, Franco Balmamion, Vito Taccone, Gianni Motta, Franco Bitossi, Roger de Vlaeminck, Giovanni Battaglin, Francesco Moser e Giuseppe Saronni, Laurent Jalabert. Una sola difficoltà nel percorso: la collina di Superga. Lì, si fa la differenza. Lì scappò via nel 2007, nell'ultima edizione disputatasi, Danilo Di Luca con Mauricio Soler a ruota. I due arrivarono sul lungo Po ed il Killer di Spoltore vinse facilmente la volata a due, all'alba di una stagione per lui strepitosa. Milano o Torino, autunno o primavera, Monarchia o Repubblica, questa è una corsa di cui si sente la mancanza.

Francesco Sulas

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2011 – 1a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 1a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 1a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 1a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 1a tappa

La corsa nella corsa

Per questa terza edizione del GiroNotes, inauguriamo quest'anno una nuova rubrica, che ci porterà a delineare i tratti di una corsa che si disputa(va) nel territorio toccato dalla tappa del giorno.

L'arrivo dell'ultima Milano-Torino disputata, con Di Luca vittorioso su Soler © BettiniphotoLa Milano-Torino ha visto la Monarchia e la Repubblica, vincitori italiani e stranieri, l'autunno e la primavera. L'esperienza non le manca, essendo la Classica italiana più antica. Succede che nel 1876 otto ragazzi si sfidino nel percorso tra le due grandi città del Nord Italia, con la metà di essi che si ritira prima di aver concluso i 150 chilometri preventivati. Non succede così a Paolo Magretti, uno studente di Ingegneria che, partito da Milano insieme agli altri sfidanti alle 4 del mattino, giungerà a Torino, acclamato dalla folla, soltanto nel tardo pomeriggio. La gara viene riproposta solo 18 anni dopo e non con continuità. Non disputata per ovvie ragioni durante le due Guerre Mondiali, la Milano-Torino acquista in séguito una certa continuità. Si disputa sempre in Ottobre tranne nel 2006 e nel 2007 quando, per ragioni di calendario, viene spostata a Marzo. Annovera nel suo albo d'oro vincitori illustrissimi del rango di Ferdi Kübler, Miguel Poblet, Franco Balmamion, Vito Taccone, Gianni Motta, Franco Bitossi, Roger de Vlaeminck, Giovanni Battaglin, Francesco Moser e Giuseppe Saronni, Laurent Jalabert. Una sola difficoltà nel percorso: la collina di Superga. Lì, si fa la differenza. Lì scappò via nel 2007, nell'ultima edizione disputatasi, Danilo Di Luca con Mauricio Soler a ruota. I due arrivarono sul lungo Po ed il Killer di Spoltore vinse facilmente la volata a due, all'alba di una stagione per lui strepitosa. Milano o Torino, autunno o primavera, Monarchia o Repubblica, questa è una corsa di cui si sente la mancanza.

Francesco Sulas

La corsa nella corsa

Per questa terza edizione del GiroNotes, inauguriamo quest'anno una nuova rubrica, che ci porterà a delineare i tratti di una corsa che si disputa(va) nel territorio toccato dalla tappa del giorno.

L'arrivo dell'ultima Milano-Torino disputata, con Di Luca vittorioso su Soler © BettiniphotoLa Milano-Torino ha visto la Monarchia e la Repubblica, vincitori italiani e stranieri, l'autunno e la primavera. L'esperienza non le manca, essendo la Classica italiana più antica. Succede che nel 1876 otto ragazzi si sfidino nel percorso tra le due grandi città del Nord Italia, con la metà di essi che si ritira prima di aver concluso i 150 chilometri preventivati. Non succede così a Paolo Magretti, uno studente di Ingegneria che, partito da Milano insieme agli altri sfidanti alle 4 del mattino, giungerà a Torino, acclamato dalla folla, soltanto nel tardo pomeriggio. La gara viene riproposta solo 18 anni dopo e non con continuità. Non disputata per ovvie ragioni durante le due Guerre Mondiali, la Milano-Torino acquista in séguito una certa continuità. Si disputa sempre in Ottobre tranne nel 2006 e nel 2007 quando, per ragioni di calendario, viene spostata a Marzo. Annovera nel suo albo d'oro vincitori illustrissimi del rango di Ferdi Kübler, Miguel Poblet, Franco Balmamion, Vito Taccone, Gianni Motta, Franco Bitossi, Roger de Vlaeminck, Giovanni Battaglin, Francesco Moser e Giuseppe Saronni, Laurent Jalabert. Una sola difficoltà nel percorso: la collina di Superga. Lì, si fa la differenza. Lì scappò via nel 2007, nell'ultima edizione disputatasi, Danilo Di Luca con Mauricio Soler a ruota. I due arrivarono sul lungo Po ed il Killer di Spoltore vinse facilmente la volata a due, all'alba di una stagione per lui strepitosa. Milano o Torino, autunno o primavera, Monarchia o Repubblica, questa è una corsa di cui si sente la mancanza.

Francesco Sulas

La corsa nella corsa

Per questa terza edizione del GiroNotes, inauguriamo quest'anno una nuova rubrica, che ci porterà a delineare i tratti di una corsa che si disputa(va) nel territorio toccato dalla tappa del giorno.

L'arrivo dell'ultima Milano-Torino disputata, con Di Luca vittorioso su Soler © BettiniphotoLa Milano-Torino ha visto la Monarchia e la Repubblica, vincitori italiani e stranieri, l'autunno e la primavera. L'esperienza non le manca, essendo la Classica italiana più antica. Succede che nel 1876 otto ragazzi si sfidino nel percorso tra le due grandi città del Nord Italia, con la metà di essi che si ritira prima di aver concluso i 150 chilometri preventivati. Non succede così a Paolo Magretti, uno studente di Ingegneria che, partito da Milano insieme agli altri sfidanti alle 4 del mattino, giungerà a Torino, acclamato dalla folla, soltanto nel tardo pomeriggio. La gara viene riproposta solo 18 anni dopo e non con continuità. Non disputata per ovvie ragioni durante le due Guerre Mondiali, la Milano-Torino acquista in séguito una certa continuità. Si disputa sempre in Ottobre tranne nel 2006 e nel 2007 quando, per ragioni di calendario, viene spostata a Marzo. Annovera nel suo albo d'oro vincitori illustrissimi del rango di Ferdi Kübler, Miguel Poblet, Franco Balmamion, Vito Taccone, Gianni Motta, Franco Bitossi, Roger de Vlaeminck, Giovanni Battaglin, Francesco Moser e Giuseppe Saronni, Laurent Jalabert. Una sola difficoltà nel percorso: la collina di Superga. Lì, si fa la differenza. Lì scappò via nel 2007, nell'ultima edizione disputatasi, Danilo Di Luca con Mauricio Soler a ruota. I due arrivarono sul lungo Po ed il Killer di Spoltore vinse facilmente la volata a due, all'alba di una stagione per lui strepitosa. Milano o Torino, autunno o primavera, Monarchia o Repubblica, questa è una corsa di cui si sente la mancanza.

Francesco Sulas

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