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GiroNotes 2011 - 19a tappa: Bergamo - Macugnaga | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

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Anche la 19a tappa si aprirà con un centinaio di chilometri di pianura, finiti i quali però non saremo che a metà dell'opera (209 i km totali): il Mottarone, dal versante di Gignese, darà fastidio soprattutto negli ultimi 5 km (con pendenze tra l'8 e il 12%), ma i 74 km dal Gpm al traguardo terranno probabilmente bassa la voglia di attaccare. Si arriva comunque in quota, a Macugnaga, dopo una salita lunghissima (quasi 30 km), che parte forte nei primi 2000 metri, per poi smorzarsi decisamente (anche con un paio di km di leggera discesa). Gli ultimi 10 km, un po' più costanti come pendenze (intorno al 6%) non saranno comunque quelli che decideranno il Giro.

Ancora una frazione over-200 chilometri e ancora un arrivo in salita. Molto probabile una fuga di corridori abbastanza lontani in classifica desiderosi di riscatto e Betclic.it propone i nomi di Stefano Garzelli e Giovanni Visconti, desiderosi di riscattare le delusioni dei giorni scorsi (ripreso e staccato sull'ultima salita del tappone dolomitico il primo, declassato a Tirano il secondo) quotati rispettivamente a 8 e a 16. Probabilmente ultima chiamata anche per i finora deludenti Danilo Di Luca ed Emanuele Sella (entrambi dati a 30). Tra gli uomini di alta classifica, le quote scendono un po', con Contador dato a 6, Nibali a 7, Scarponi a 8 e Rujano a 9.
Bergamo

In ben otto edizioni si è colorata di rosa, ospitando il Giro d'Italia. La prima fu addirittura nel 1912, con la vittoria di Vincenzo Borgarello nella Milano - Bergamo. La seconda volta di questa città nel Giro fu nell'edizione del '38. Quel Giro, vinto da Giovanni Valetti, vide l'affermazione bergamasca di Diego Marabelli nella quart'ultima frazione. Il '52 vede la vittoria di Oreste Conte, con Fausto Coppi a guardar tutti dall'alto in basso, verso la sua terza affermazione nella corsa rosa. Nel '76 Felice Gimondi conquistò proprio qui, nella penultima giornata di gare, la maglia rosa che porterà a Milano. Vinse a Bergamo davanti all'eterno rivale, Eddy Merckx. Nel 1983 un Saronni in maglia rosa, e vincitore finale, tagliò per primo il traguardo di Bergamo. Dopo la vittoria parziale dell'elvetico Tony Rominger nel 1988 si arriva agli anni 2000. Nel 2007 Garzelli conquistò Bergamo Alta davanti a Simoni mentre nel 2009 un assolo di Siutsou diede la vittoria al bielorusso compagno di squadra del Bergamasco Marco Pinotti, prima maglia rosa di questo Giro

Macugnaga

Dal centro del paese si può vedere la cima del Monte Rosa, che domina su questo borgo montano. Meta invernale assai rinomata er via dei vicini ghiacciai che vi si trovano, Macugnaga offre splendidi scorci anche nella stagione estiva, esibendo i suoi ruscelli, cascate, torrenti. È una meta ideale per praticare trekking o per semplici passeggiate in famiglia. Si trova nella Valle Anzasca ed i primi insediamenti in questa zona si registrano nel XIII Secolo, con un popolo proveniente dall'elvetica Val di Saas: i Walser. Ancora oggi sono visibili le tipiche abitazioni Walser ed uno splendido esempio ne è la Casa Museo Walser, in frazione Borca. Qui troviamo anche la miniera d'oro di Guia, la prima in Italia ad aprire un Museo per ricordare la fatica derivante dall'estrazione dell'oro dalla roccia. Macugnaga vanta una grandissima storia alpinistica legata soprattutto alla famosa parete est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi. Con i suoi 2600 metri d'altezza e una larghezza di circa 3 chilometri, la parete, spazzata in continuazione dalle valanghe, è l'unica nel sistema alpino di dimensioni himalayane. A Staffa, sede del comune di Macugnaga, vi è il Museo storico dell’Alpinismo

Francesco Sulas
Bergamo

In ben otto edizioni si è colorata di rosa, ospitando il Giro d'Italia. La prima fu addirittura nel 1912, con la vittoria di Vincenzo Borgarello nella Milano - Bergamo. La seconda volta di questa città nel Giro fu nell'edizione del '38. Quel Giro, vinto da Giovanni Valetti, vide l'affermazione bergamasca di Diego Marabelli nella quart'ultima frazione. Il '52 vede la vittoria di Oreste Conte, con Fausto Coppi a guardar tutti dall'alto in basso, verso la sua terza affermazione nella corsa rosa. Nel '76 Felice Gimondi conquistò proprio qui, nella penultima giornata di gare, la maglia rosa che porterà a Milano. Vinse a Bergamo davanti all'eterno rivale, Eddy Merckx. Nel 1983 un Saronni in maglia rosa, e vincitore finale, tagliò per primo il traguardo di Bergamo. Dopo la vittoria parziale dell'elvetico Tony Rominger nel 1988 si arriva agli anni 2000. Nel 2007 Garzelli conquistò Bergamo Alta davanti a Simoni mentre nel 2009 un assolo di Siutsou diede la vittoria al bielorusso compagno di squadra del Bergamasco Marco Pinotti, prima maglia rosa di questo Giro

Macugnaga

Dal centro del paese si può vedere la cima del Monte Rosa, che domina su questo borgo montano. Meta invernale assai rinomata er via dei vicini ghiacciai che vi si trovano, Macugnaga offre splendidi scorci anche nella stagione estiva, esibendo i suoi ruscelli, cascate, torrenti. È una meta ideale per praticare trekking o per semplici passeggiate in famiglia. Si trova nella Valle Anzasca ed i primi insediamenti in questa zona si registrano nel XIII Secolo, con un popolo proveniente dall'elvetica Val di Saas: i Walser. Ancora oggi sono visibili le tipiche abitazioni Walser ed uno splendido esempio ne è la Casa Museo Walser, in frazione Borca. Qui troviamo anche la miniera d'oro di Guia, la prima in Italia ad aprire un Museo per ricordare la fatica derivante dall'estrazione dell'oro dalla roccia. Macugnaga vanta una grandissima storia alpinistica legata soprattutto alla famosa parete est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi. Con i suoi 2600 metri d'altezza e una larghezza di circa 3 chilometri, la parete, spazzata in continuazione dalle valanghe, è l'unica nel sistema alpino di dimensioni himalayane. A Staffa, sede del comune di Macugnaga, vi è il Museo storico dell’Alpinismo

Bergamo

In ben otto edizioni si è colorata di rosa, ospitando il Giro d'Italia. La prima fu addirittura nel 1912, con la vittoria di Vincenzo Borgarello nella Milano - Bergamo. La seconda volta di questa città nel Giro fu nell'edizione del '38. Quel Giro, vinto da Giovanni Valetti, vide l'affermazione bergamasca di Diego Marabelli nella quart'ultima frazione. Il '52 vede la vittoria di Oreste Conte, con Fausto Coppi a guardar tutti dall'alto in basso, verso la sua terza affermazione nella corsa rosa. Nel '76 Felice Gimondi conquistò proprio qui, nella penultima giornata di gare, la maglia rosa che porterà a Milano. Vinse a Bergamo davanti all'eterno rivale, Eddy Merckx. Nel 1983 un Saronni in maglia rosa, e vincitore finale, tagliò per primo il traguardo di Bergamo. Dopo la vittoria parziale dell'elvetico Tony Rominger nel 1988 si arriva agli anni 2000. Nel 2007 Garzelli conquistò Bergamo Alta davanti a Simoni mentre nel 2009 un assolo di Siutsou diede la vittoria al bielorusso compagno di squadra del Bergamasco Marco Pinotti, prima maglia rosa di questo Giro

Macugnaga

Dal centro del paese si può vedere la cima del Monte Rosa, che domina su questo borgo montano. Meta invernale assai rinomata er via dei vicini ghiacciai che vi si trovano, Macugnaga offre splendidi scorci anche nella stagione estiva, esibendo i suoi ruscelli, cascate, torrenti. È una meta ideale per praticare trekking o per semplici passeggiate in famiglia. Si trova nella Valle Anzasca ed i primi insediamenti in questa zona si registrano nel XIII Secolo, con un popolo proveniente dall'elvetica Val di Saas: i Walser. Ancora oggi sono visibili le tipiche abitazioni Walser ed uno splendido esempio ne è la Casa Museo Walser, in frazione Borca. Qui troviamo anche la miniera d'oro di Guia, la prima in Italia ad aprire un Museo per ricordare la fatica derivante dall'estrazione dell'oro dalla roccia. Macugnaga vanta una grandissima storia alpinistica legata soprattutto alla famosa parete est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi. Con i suoi 2600 metri d'altezza e una larghezza di circa 3 chilometri, la parete, spazzata in continuazione dalle valanghe, è l'unica nel sistema alpino di dimensioni himalayane. A Staffa, sede del comune di Macugnaga, vi è il Museo storico dell’Alpinismo

Bergamo

In ben otto edizioni si è colorata di rosa, ospitando il Giro d'Italia. La prima fu addirittura nel 1912, con la vittoria di Vincenzo Borgarello nella Milano - Bergamo. La seconda volta di questa città nel Giro fu nell'edizione del '38. Quel Giro, vinto da Giovanni Valetti, vide l'affermazione bergamasca di Diego Marabelli nella quart'ultima frazione. Il '52 vede la vittoria di Oreste Conte, con Fausto Coppi a guardar tutti dall'alto in basso, verso la sua terza affermazione nella corsa rosa. Nel '76 Felice Gimondi conquistò proprio qui, nella penultima giornata di gare, la maglia rosa che porterà a Milano. Vinse a Bergamo davanti all'eterno rivale, Eddy Merckx. Nel 1983 un Saronni in maglia rosa, e vincitore finale, tagliò per primo il traguardo di Bergamo. Dopo la vittoria parziale dell'elvetico Tony Rominger nel 1988 si arriva agli anni 2000. Nel 2007 Garzelli conquistò Bergamo Alta davanti a Simoni mentre nel 2009 un assolo di Siutsou diede la vittoria al bielorusso compagno di squadra del Bergamasco Marco Pinotti, prima maglia rosa di questo Giro

Macugnaga

Dal centro del paese si può vedere la cima del Monte Rosa, che domina su questo borgo montano. Meta invernale assai rinomata er via dei vicini ghiacciai che vi si trovano, Macugnaga offre splendidi scorci anche nella stagione estiva, esibendo i suoi ruscelli, cascate, torrenti. È una meta ideale per praticare trekking o per semplici passeggiate in famiglia. Si trova nella Valle Anzasca ed i primi insediamenti in questa zona si registrano nel XIII Secolo, con un popolo proveniente dall'elvetica Val di Saas: i Walser. Ancora oggi sono visibili le tipiche abitazioni Walser ed uno splendido esempio ne è la Casa Museo Walser, in frazione Borca. Qui troviamo anche la miniera d'oro di Guia, la prima in Italia ad aprire un Museo per ricordare la fatica derivante dall'estrazione dell'oro dalla roccia. Macugnaga vanta una grandissima storia alpinistica legata soprattutto alla famosa parete est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi. Con i suoi 2600 metri d'altezza e una larghezza di circa 3 chilometri, la parete, spazzata in continuazione dalle valanghe, è l'unica nel sistema alpino di dimensioni himalayane. A Staffa, sede del comune di Macugnaga, vi è il Museo storico dell’Alpinismo

Bergamo

In ben otto edizioni si è colorata di rosa, ospitando il Giro d'Italia. La prima fu addirittura nel 1912, con la vittoria di Vincenzo Borgarello nella Milano - Bergamo. La seconda volta di questa città nel Giro fu nell'edizione del '38. Quel Giro, vinto da Giovanni Valetti, vide l'affermazione bergamasca di Diego Marabelli nella quart'ultima frazione. Il '52 vede la vittoria di Oreste Conte, con Fausto Coppi a guardar tutti dall'alto in basso, verso la sua terza affermazione nella corsa rosa. Nel '76 Felice Gimondi conquistò proprio qui, nella penultima giornata di gare, la maglia rosa che porterà a Milano. Vinse a Bergamo davanti all'eterno rivale, Eddy Merckx. Nel 1983 un Saronni in maglia rosa, e vincitore finale, tagliò per primo il traguardo di Bergamo. Dopo la vittoria parziale dell'elvetico Tony Rominger nel 1988 si arriva agli anni 2000. Nel 2007 Garzelli conquistò Bergamo Alta davanti a Simoni mentre nel 2009 un assolo di Siutsou diede la vittoria al bielorusso compagno di squadra del Bergamasco Marco Pinotti, prima maglia rosa di questo Giro

Macugnaga

Dal centro del paese si può vedere la cima del Monte Rosa, che domina su questo borgo montano. Meta invernale assai rinomata er via dei vicini ghiacciai che vi si trovano, Macugnaga offre splendidi scorci anche nella stagione estiva, esibendo i suoi ruscelli, cascate, torrenti. È una meta ideale per praticare trekking o per semplici passeggiate in famiglia. Si trova nella Valle Anzasca ed i primi insediamenti in questa zona si registrano nel XIII Secolo, con un popolo proveniente dall'elvetica Val di Saas: i Walser. Ancora oggi sono visibili le tipiche abitazioni Walser ed uno splendido esempio ne è la Casa Museo Walser, in frazione Borca. Qui troviamo anche la miniera d'oro di Guia, la prima in Italia ad aprire un Museo per ricordare la fatica derivante dall'estrazione dell'oro dalla roccia. Macugnaga vanta una grandissima storia alpinistica legata soprattutto alla famosa parete est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi. Con i suoi 2600 metri d'altezza e una larghezza di circa 3 chilometri, la parete, spazzata in continuazione dalle valanghe, è l'unica nel sistema alpino di dimensioni himalayane. A Staffa, sede del comune di Macugnaga, vi è il Museo storico dell’Alpinismo

Bergamo

In ben otto edizioni si è colorata di rosa, ospitando il Giro d'Italia. La prima fu addirittura nel 1912, con la vittoria di Vincenzo Borgarello nella Milano - Bergamo. La seconda volta di questa città nel Giro fu nell'edizione del '38. Quel Giro, vinto da Giovanni Valetti, vide l'affermazione bergamasca di Diego Marabelli nella quart'ultima frazione. Il '52 vede la vittoria di Oreste Conte, con Fausto Coppi a guardar tutti dall'alto in basso, verso la sua terza affermazione nella corsa rosa. Nel '76 Felice Gimondi conquistò proprio qui, nella penultima giornata di gare, la maglia rosa che porterà a Milano. Vinse a Bergamo davanti all'eterno rivale, Eddy Merckx. Nel 1983 un Saronni in maglia rosa, e vincitore finale, tagliò per primo il traguardo di Bergamo. Dopo la vittoria parziale dell'elvetico Tony Rominger nel 1988 si arriva agli anni 2000. Nel 2007 Garzelli conquistò Bergamo Alta davanti a Simoni mentre nel 2009 un assolo di Siutsou diede la vittoria al bielorusso compagno di squadra del Bergamasco Marco Pinotti, prima maglia rosa di questo Giro

Macugnaga

Dal centro del paese si può vedere la cima del Monte Rosa, che domina su questo borgo montano. Meta invernale assai rinomata er via dei vicini ghiacciai che vi si trovano, Macugnaga offre splendidi scorci anche nella stagione estiva, esibendo i suoi ruscelli, cascate, torrenti. È una meta ideale per praticare trekking o per semplici passeggiate in famiglia. Si trova nella Valle Anzasca ed i primi insediamenti in questa zona si registrano nel XIII Secolo, con un popolo proveniente dall'elvetica Val di Saas: i Walser. Ancora oggi sono visibili le tipiche abitazioni Walser ed uno splendido esempio ne è la Casa Museo Walser, in frazione Borca. Qui troviamo anche la miniera d'oro di Guia, la prima in Italia ad aprire un Museo per ricordare la fatica derivante dall'estrazione dell'oro dalla roccia. Macugnaga vanta una grandissima storia alpinistica legata soprattutto alla famosa parete est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi. Con i suoi 2600 metri d'altezza e una larghezza di circa 3 chilometri, la parete, spazzata in continuazione dalle valanghe, è l'unica nel sistema alpino di dimensioni himalayane. A Staffa, sede del comune di Macugnaga, vi è il Museo storico dell’Alpinismo

Meteo

11.25 - Bergamo
15.10 - Mottarone
17.15 - Macugnaga

Soggetti Alternativi

Disputa il suo primo Giro d'Italia solamente a 36 anni dopo aver partecipato per due volte alla Vuelta (10° nel 2004 e 12° nel 2005). Il tutto si spiega con la sua lunga militanza in piccole formazioni portoghesi che gli ha spesso precluso determinati palcoscenici. E' uno scalatore capace di difendersi molto bene anche a cronometro e queste doti gli sono servite per vincere ben 4 volte (una a tavolino) la classifica finale del Giro del Portogallo (mentre lo scorso anno ha conquistato anche la Volta ao Alentejo). Ha preso parte a questo Giro per mettere la sua esperienza al servizio dei suoi capitani Denis Menchov e Carlos Sastre ma se avrà via libera potrebbe mettersi in evidenza in una delle ultime tappe impegnative. Per metter magari le cose nero su...Blanco!

Vivian Ghianni

Disputa il suo primo Giro d'Italia solamente a 36 anni dopo aver partecipato per due volte alla Vuelta (10° nel 2004 e 12° nel 2005). Il tutto si spiega con la sua lunga militanza in piccole formazioni portoghesi che gli ha spesso precluso determinati palcoscenici. E' uno scalatore capace di difendersi molto bene anche a cronometro e queste doti gli sono servite per vincere ben 4 volte (una a tavolino) la classifica finale del Giro del Portogallo (mentre lo scorso anno ha conquistato anche la Volta ao Alentejo). Ha preso parte a questo Giro per mettere la sua esperienza al servizio dei suoi capitani Denis Menchov e Carlos Sastre ma se avrà via libera potrebbe mettersi in evidenza in una delle ultime tappe impegnative. Per metter magari le cose nero su...Blanco!

Disputa il suo primo Giro d'Italia solamente a 36 anni dopo aver partecipato per due volte alla Vuelta (10° nel 2004 e 12° nel 2005). Il tutto si spiega con la sua lunga militanza in piccole formazioni portoghesi che gli ha spesso precluso determinati palcoscenici. E' uno scalatore capace di difendersi molto bene anche a cronometro e queste doti gli sono servite per vincere ben 4 volte (una a tavolino) la classifica finale del Giro del Portogallo (mentre lo scorso anno ha conquistato anche la Volta ao Alentejo). Ha preso parte a questo Giro per mettere la sua esperienza al servizio dei suoi capitani Denis Menchov e Carlos Sastre ma se avrà via libera potrebbe mettersi in evidenza in una delle ultime tappe impegnative. Per metter magari le cose nero su...Blanco!

Disputa il suo primo Giro d'Italia solamente a 36 anni dopo aver partecipato per due volte alla Vuelta (10° nel 2004 e 12° nel 2005). Il tutto si spiega con la sua lunga militanza in piccole formazioni portoghesi che gli ha spesso precluso determinati palcoscenici. E' uno scalatore capace di difendersi molto bene anche a cronometro e queste doti gli sono servite per vincere ben 4 volte (una a tavolino) la classifica finale del Giro del Portogallo (mentre lo scorso anno ha conquistato anche la Volta ao Alentejo). Ha preso parte a questo Giro per mettere la sua esperienza al servizio dei suoi capitani Denis Menchov e Carlos Sastre ma se avrà via libera potrebbe mettersi in evidenza in una delle ultime tappe impegnative. Per metter magari le cose nero su...Blanco!

Disputa il suo primo Giro d'Italia solamente a 36 anni dopo aver partecipato per due volte alla Vuelta (10° nel 2004 e 12° nel 2005). Il tutto si spiega con la sua lunga militanza in piccole formazioni portoghesi che gli ha spesso precluso determinati palcoscenici. E' uno scalatore capace di difendersi molto bene anche a cronometro e queste doti gli sono servite per vincere ben 4 volte (una a tavolino) la classifica finale del Giro del Portogallo (mentre lo scorso anno ha conquistato anche la Volta ao Alentejo). Ha preso parte a questo Giro per mettere la sua esperienza al servizio dei suoi capitani Denis Menchov e Carlos Sastre ma se avrà via libera potrebbe mettersi in evidenza in una delle ultime tappe impegnative. Per metter magari le cose nero su...Blanco!

Disputa il suo primo Giro d'Italia solamente a 36 anni dopo aver partecipato per due volte alla Vuelta (10° nel 2004 e 12° nel 2005). Il tutto si spiega con la sua lunga militanza in piccole formazioni portoghesi che gli ha spesso precluso determinati palcoscenici. E' uno scalatore capace di difendersi molto bene anche a cronometro e queste doti gli sono servite per vincere ben 4 volte (una a tavolino) la classifica finale del Giro del Portogallo (mentre lo scorso anno ha conquistato anche la Volta ao Alentejo). Ha preso parte a questo Giro per mettere la sua esperienza al servizio dei suoi capitani Denis Menchov e Carlos Sastre ma se avrà via libera potrebbe mettersi in evidenza in una delle ultime tappe impegnative. Per metter magari le cose nero su...Blanco!

GiroTweet

jesushernandez23: Un giorno in più, una fuga in più, un giorno in meno per vincere questo Giro. Oggi dodicesimo di tappa pensando sempre al giorno seguente.

marcopinotti: Oggi è stata più una classica che una tappa di un Grande Giro. Come sempre quando si passa da Bergamo. Che giornata per me! Rivedendo la gara, sono molto orgoglioso della mia corsa.

Roman86_K: Un'altra giornata veramente veloce è finita. Finalmente un po' di relax in camera. Prima di due tappe lunghe e difficili e della crono di Milano. Speriamo di far vedere qualcosa di buono. Complimenti al mio ex-compagno Eros Capecchi per la sua prima grande vittoria.

cammeyercyclist: Non posso dire di aver mai fatto più di 100 km in meno di due ore...

Carlos_Sastre: Sono riuscito ad entrare nella fuga ma ero praticamente fuso... 

La corsa nella corsa

Jasper Stuyven sul podio dell'ultima tappa del 2010Dopo aver dato spazio a corse per professionisti, dilettanti e donne, oggi facciamo un salto nella categoria juniores per presentare una delle corse di maggior blasone che si corrono sul territorio italiano. Si parte da Bergamo, provincia che ospita la Tre Giorni Orobica, breve corsa a tappe di carattere internazionale che si disputa nel periodo estivo. Assieme alla vicina Tre-3 Bresciana è uno dei banchi di prova per i ragazzi di 17-18 anni che si stanno avvicinando al dilettantismo e che spesso ha regalato al pubblico vincitori di grande blasone.

La prima edizione è stata disputata nel 1999, con la vittoria di Daniele Rossi, succeduto nell'albo d'oro dallo sfortunato Andrea Curino, perito in un incidente stradale qualche anno dopo.

Poi sono venute le edizioni di Francesco Gavazzi (2002), impostosi su Davide Viganò, Enrico Peruffo (2003) e, udite udite, di Eros Capecchi (2004), vincitore ieri della tappa di San Pellegrino Terme.

Stefano Locatelli, uno degli scalatori più dotati nell'attuale gruppo dei dilettanti, ha fatto sua la corsa nel 2006 e nel 2007, aggiudicandosi anche tre tappe (altre due sono andate al suo omonimo e ora neoprofessionista Paolo), poi è stata la volta di Fabio Felline, vero dominatore della categoria, mentre l'ultima edizione s'è tinta di arcobaleno con la vittoria di tappa del campione del mondo, il belga Stuyven (nella foto), nell'anno dell'unica vittoria straniera, andata all'australiano Jay McCarthy. 

Purtroppo gli organizzatori del Team 2003 di Antonio Torri hanno fatto già sapere che l'edizione 2011 non avrà luogo. Si spera di ritornare, con nuove motivazioni, già dall'anno prossimo.

Giuseppe Cristiano

La corsa nella corsa

Jasper Stuyven sul podio dell'ultima tappa del 2010Dopo aver dato spazio a corse per professionisti, dilettanti e donne, oggi facciamo un salto nella categoria juniores per presentare una delle corse di maggior blasone che si corrono sul territorio italiano. Si parte da Bergamo, provincia che ospita la Tre Giorni Orobica, breve corsa a tappe di carattere internazionale che si disputa nel periodo estivo. Assieme alla vicina Tre-3 Bresciana è uno dei banchi di prova per i ragazzi di 17-18 anni che si stanno avvicinando al dilettantismo e che spesso ha regalato al pubblico vincitori di grande blasone.

La prima edizione è stata disputata nel 1999, con la vittoria di Daniele Rossi, succeduto nell'albo d'oro dallo sfortunato Andrea Curino, perito in un incidente stradale qualche anno dopo.

Poi sono venute le edizioni di Francesco Gavazzi (2002), impostosi su Davide Viganò, Enrico Peruffo (2003) e, udite udite, di Eros Capecchi (2004), vincitore ieri della tappa di San Pellegrino Terme.

Stefano Locatelli, uno degli scalatori più dotati nell'attuale gruppo dei dilettanti, ha fatto sua la corsa nel 2006 e nel 2007, aggiudicandosi anche tre tappe (altre due sono andate al suo omonimo e ora neoprofessionista Paolo), poi è stata la volta di Fabio Felline, vero dominatore della categoria, mentre l'ultima edizione s'è tinta di arcobaleno con la vittoria di tappa del campione del mondo, il belga Stuyven (nella foto), nell'anno dell'unica vittoria straniera, andata all'australiano Jay McCarthy. 

Purtroppo gli organizzatori del Team 2003 di Antonio Torri hanno fatto già sapere che l'edizione 2011 non avrà luogo. Si spera di ritornare, con nuove motivazioni, già dall'anno prossimo.

Giuseppe Cristiano

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2011 – 19a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 19a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 19a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 19a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 19a tappa

La corsa nella corsa

Jasper Stuyven sul podio dell'ultima tappa del 2010Dopo aver dato spazio a corse per professionisti, dilettanti e donne, oggi facciamo un salto nella categoria juniores per presentare una delle corse di maggior blasone che si corrono sul territorio italiano. Si parte da Bergamo, provincia che ospita la Tre Giorni Orobica, breve corsa a tappe di carattere internazionale che si disputa nel periodo estivo. Assieme alla vicina Tre-3 Bresciana è uno dei banchi di prova per i ragazzi di 17-18 anni che si stanno avvicinando al dilettantismo e che spesso ha regalato al pubblico vincitori di grande blasone.

La prima edizione è stata disputata nel 1999, con la vittoria di Daniele Rossi, succeduto nell'albo d'oro dallo sfortunato Andrea Curino, perito in un incidente stradale qualche anno dopo.

Poi sono venute le edizioni di Francesco Gavazzi (2002), impostosi su Davide Viganò, Enrico Peruffo (2003) e, udite udite, di Eros Capecchi (2004), vincitore ieri della tappa di San Pellegrino Terme.

Stefano Locatelli, uno degli scalatori più dotati nell'attuale gruppo dei dilettanti, ha fatto sua la corsa nel 2006 e nel 2007, aggiudicandosi anche tre tappe (altre due sono andate al suo omonimo e ora neoprofessionista Paolo), poi è stata la volta di Fabio Felline, vero dominatore della categoria, mentre l'ultima edizione s'è tinta di arcobaleno con la vittoria di tappa del campione del mondo, il belga Stuyven (nella foto), nell'anno dell'unica vittoria straniera, andata all'australiano Jay McCarthy. 

Purtroppo gli organizzatori del Team 2003 di Antonio Torri hanno fatto già sapere che l'edizione 2011 non avrà luogo. Si spera di ritornare, con nuove motivazioni, già dall'anno prossimo.

Giuseppe Cristiano

La corsa nella corsa

Jasper Stuyven sul podio dell'ultima tappa del 2010Dopo aver dato spazio a corse per professionisti, dilettanti e donne, oggi facciamo un salto nella categoria juniores per presentare una delle corse di maggior blasone che si corrono sul territorio italiano. Si parte da Bergamo, provincia che ospita la Tre Giorni Orobica, breve corsa a tappe di carattere internazionale che si disputa nel periodo estivo. Assieme alla vicina Tre-3 Bresciana è uno dei banchi di prova per i ragazzi di 17-18 anni che si stanno avvicinando al dilettantismo e che spesso ha regalato al pubblico vincitori di grande blasone.

La prima edizione è stata disputata nel 1999, con la vittoria di Daniele Rossi, succeduto nell'albo d'oro dallo sfortunato Andrea Curino, perito in un incidente stradale qualche anno dopo.

Poi sono venute le edizioni di Francesco Gavazzi (2002), impostosi su Davide Viganò, Enrico Peruffo (2003) e, udite udite, di Eros Capecchi (2004), vincitore ieri della tappa di San Pellegrino Terme.

Stefano Locatelli, uno degli scalatori più dotati nell'attuale gruppo dei dilettanti, ha fatto sua la corsa nel 2006 e nel 2007, aggiudicandosi anche tre tappe (altre due sono andate al suo omonimo e ora neoprofessionista Paolo), poi è stata la volta di Fabio Felline, vero dominatore della categoria, mentre l'ultima edizione s'è tinta di arcobaleno con la vittoria di tappa del campione del mondo, il belga Stuyven (nella foto), nell'anno dell'unica vittoria straniera, andata all'australiano Jay McCarthy. 

Purtroppo gli organizzatori del Team 2003 di Antonio Torri hanno fatto già sapere che l'edizione 2011 non avrà luogo. Si spera di ritornare, con nuove motivazioni, già dall'anno prossimo.

Giuseppe Cristiano

La corsa nella corsa

Jasper Stuyven sul podio dell'ultima tappa del 2010Dopo aver dato spazio a corse per professionisti, dilettanti e donne, oggi facciamo un salto nella categoria juniores per presentare una delle corse di maggior blasone che si corrono sul territorio italiano. Si parte da Bergamo, provincia che ospita la Tre Giorni Orobica, breve corsa a tappe di carattere internazionale che si disputa nel periodo estivo. Assieme alla vicina Tre-3 Bresciana è uno dei banchi di prova per i ragazzi di 17-18 anni che si stanno avvicinando al dilettantismo e che spesso ha regalato al pubblico vincitori di grande blasone.

La prima edizione è stata disputata nel 1999, con la vittoria di Daniele Rossi, succeduto nell'albo d'oro dallo sfortunato Andrea Curino, perito in un incidente stradale qualche anno dopo.

Poi sono venute le edizioni di Francesco Gavazzi (2002), impostosi su Davide Viganò, Enrico Peruffo (2003) e, udite udite, di Eros Capecchi (2004), vincitore ieri della tappa di San Pellegrino Terme.

Stefano Locatelli, uno degli scalatori più dotati nell'attuale gruppo dei dilettanti, ha fatto sua la corsa nel 2006 e nel 2007, aggiudicandosi anche tre tappe (altre due sono andate al suo omonimo e ora neoprofessionista Paolo), poi è stata la volta di Fabio Felline, vero dominatore della categoria, mentre l'ultima edizione s'è tinta di arcobaleno con la vittoria di tappa del campione del mondo, il belga Stuyven (nella foto), nell'anno dell'unica vittoria straniera, andata all'australiano Jay McCarthy. 

Purtroppo gli organizzatori del Team 2003 di Antonio Torri hanno fatto già sapere che l'edizione 2011 non avrà luogo. Si spera di ritornare, con nuove motivazioni, già dall'anno prossimo.

Giuseppe Cristiano

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24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano