Il Portale del Ciclismo professionistico

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Il fine settimana si chiude con il classico tappone dolomitico, lungo quasi 230 km. In apertura si affronta la salita di Piancavallo, un 1a categoria che metterà subito acido lattico nelle gambe di molti. Qui può partire una fuga che si dispiegherà sui successivi 100 km, punteggiati dalla sola salita di Forcella Cibiana. Dopo la discesa di quest'ultima, si punterà verso Cortina d'Ampezzo e successivamente verso Pocol per imboccare il Passo Giau, Cima Coppi del Giro coi suoi 2236 metri s.l.m. (l'ascesa misura 8.6 km all'8.3%, pendenza massima attorno all'11%). Quindi picchiata verso Caprile e il traguardo volante di Rocca Pietore, breve falsopiano e poi comincia il Passo Fedaia con, come al solito, le severe rampe di Malga Ciapela a propiziare un eventuale attacco: saranno 8 i chilometri da Sottoguda al Gpm, e 7 di questi avranno pendenze costantemente sopra il 10%. Dopo lo scollinamento dall'asfissiante Fedaia, ad oltre 2000 metri, solo discesa fino a Pera di Fassa, da cui cominceranno i 6.5 km finali, anch'essi parecchio impegnativi (punte del 16% su una salita irregolarissima, con brevi tratti in contropendenza a interrompere settori tra il 9 e l'11%, e con un'ultimo chilometro da togliere il fiato), verso il Rifugio Gardeccia.

Betclic.it vede ancora la maglia rosa Alberto Contador come gran favorito della tappa, quotandolo a 2.50, seguito dal trionfatore sullo Zoncolan Igor Antón (a 6). I tanti punti in palio sui Gpm alletteranno però tanti corridori non troppo vicini in classifica a provare la fuga sin dai primi chilometri per raccattarne quanti più possibile e magari giocarsi la vittoria di tappa se non ci sarà una reazione decisa dei big. Tra i papabili vediamo sicuramente José Rujano (che Betclic.it dà a 9), Stefano Garzelli (a 18), Emanuele Sella (a 25) e, perché no, Carlos Sastre (a 40).

Conegliano

Questa cittadina ha ospitato negli anni due partenze e due arrivi del Giro d'Italia. Nel 1977 fu teatro della vittoria di Pierino Gavazzi, impostosi in volata su Marc Demeyer e Marino Basso. Era la seconda semitappa della sedicesima frazione del Giro e Francesco Moser indossava ancora la magli rosa. La perderà il giorno dopo, nella Cortina d'Ampezzo - Pinzolo, a beneficio del belga Michel Pollentier. Sarà sua la classifica finale di quell'anno. Nel 2002 Mario Cipolini, nel suo anno di grazia (veniva dalla vittoria alla Sanremo, farà suo il Mondiale di Zolder), precedette il povero Isaac Gálvez ed Alessandro Petacchi. A dimostrazione che da Conegliano si parte per le Dolomiti anche in quest'occasione la maglia rosa, Jens Heppner, cedette il simbolo del primato nell afrazione successiva, che portava a Corvara. Evans vestirà la maglia di leader per un giorno, visto che crollerà letteralmente nell'ascesa verso Folgaria. Era il primo Giro corso da Scarponi e fu una corsa "ad eliminazione" (Evans che cedette in maglia rosa, Garzelli e Simoni estromessi per doping, Francesco Casagrande squalificato per comportamento scorretto), vinta a sorpresa da Paolo Savoldelli.

Gardeccia-Val di Fassa

Questo è il nome del rifugio, mentre il toponimo è Torri del Vajolet. per una strada, irta, stretta e sterrata, vi si giunge. Era la fine del XIX Secolo quando Bepo de Medil e suo padre, Giuseppe, trascorrendo qui le estati per la fienagione ed il pascolo delle mucche, videro transitare turisti ed alpinisti diretti al Vajolet. Nel 1902 decisero perciò di costruire un piccolo rifugio, al fine di dare ospitalità ai viandanti. Il Rifugio Gardeccia è stato frequantato anche da personaggi illustri come Re Alberto I del Belgio e l'alpinista Giovanni Battista "Tita" Piaz, noto come il "Diavolo delle Dolomiti". Situato a 1949 metri s.l.m., il Rifugio Gardeccia è un vero e proprio angolo di paradiso. Nei suoi dintorni si possono trovare passeggiate per famiglie ed escursioni più impegnative, ferrate e tracciati da Mountain Bike. Circondato dall'imponente Gruppo del Catinaccio, il Rifugio offre paesaggi suggestivi di cui si può godere anche attraverso il Sentiero delle Leggende, che collega Ciampedie a Gardeccia. Il Giro torna a farvi tappa dopo l'arrivo del 1976.

Francesco Sulas
Conegliano

Questa cittadina ha ospitato negli anni due partenze e due arrivi del Giro d'Italia. Nel 1977 fu teatro della vittoria di Pierino Gavazzi, impostosi in volata su Marc Demeyer e Marino Basso. Era la seconda semitappa della sedicesima frazione del Giro e Francesco Moser indossava ancora la magli rosa. La perderà il giorno dopo, nella Cortina d'Ampezzo - Pinzolo, a beneficio del belga Michel Pollentier. Sarà sua la classifica finale di quell'anno. Nel 2002 Mario Cipolini, nel suo anno di grazia (veniva dalla vittoria alla Sanremo, farà suo il Mondiale di Zolder), precedette il povero Isaac Gálvez ed Alessandro Petacchi. A dimostrazione che da Conegliano si parte per le Dolomiti anche in quest'occasione la maglia rosa, Jens Heppner, cedette il simbolo del primato nell afrazione successiva, che portava a Corvara. Evans vestirà la maglia di leader per un giorno, visto che crollerà letteralmente nell'ascesa verso Folgaria. Era il primo Giro corso da Scarponi e fu una corsa "ad eliminazione" (Evans che cedette in maglia rosa, Garzelli e Simoni estromessi per doping, Francesco Casagrande squalificato per comportamento scorretto), vinta a sorpresa da Paolo Savoldelli.

Gardeccia-Val di Fassa

Questo è il nome del rifugio, mentre il toponimo è Torri del Vajolet. per una strada, irta, stretta e sterrata, vi si giunge. Era la fine del XIX Secolo quando Bepo de Medil e suo padre, Giuseppe, trascorrendo qui le estati per la fienagione ed il pascolo delle mucche, videro transitare turisti ed alpinisti diretti al Vajolet. Nel 1902 decisero perciò di costruire un piccolo rifugio, al fine di dare ospitalità ai viandanti. Il Rifugio Gardeccia è stato frequantato anche da personaggi illustri come Re Alberto I del Belgio e l'alpinista Giovanni Battista "Tita" Piaz, noto come il "Diavolo delle Dolomiti". Situato a 1949 metri s.l.m., il Rifugio Gardeccia è un vero e proprio angolo di paradiso. Nei suoi dintorni si possono trovare passeggiate per famiglie ed escursioni più impegnative, ferrate e tracciati da Mountain Bike. Circondato dall'imponente Gruppo del Catinaccio, il Rifugio offre paesaggi suggestivi di cui si può godere anche attraverso il Sentiero delle Leggende, che collega Ciampedie a Gardeccia. Il Giro torna a farvi tappa dopo l'arrivo del 1976.

Conegliano

Questa cittadina ha ospitato negli anni due partenze e due arrivi del Giro d'Italia. Nel 1977 fu teatro della vittoria di Pierino Gavazzi, impostosi in volata su Marc Demeyer e Marino Basso. Era la seconda semitappa della sedicesima frazione del Giro e Francesco Moser indossava ancora la magli rosa. La perderà il giorno dopo, nella Cortina d'Ampezzo - Pinzolo, a beneficio del belga Michel Pollentier. Sarà sua la classifica finale di quell'anno. Nel 2002 Mario Cipolini, nel suo anno di grazia (veniva dalla vittoria alla Sanremo, farà suo il Mondiale di Zolder), precedette il povero Isaac Gálvez ed Alessandro Petacchi. A dimostrazione che da Conegliano si parte per le Dolomiti anche in quest'occasione la maglia rosa, Jens Heppner, cedette il simbolo del primato nell afrazione successiva, che portava a Corvara. Evans vestirà la maglia di leader per un giorno, visto che crollerà letteralmente nell'ascesa verso Folgaria. Era il primo Giro corso da Scarponi e fu una corsa "ad eliminazione" (Evans che cedette in maglia rosa, Garzelli e Simoni estromessi per doping, Francesco Casagrande squalificato per comportamento scorretto), vinta a sorpresa da Paolo Savoldelli.

Gardeccia-Val di Fassa

Questo è il nome del rifugio, mentre il toponimo è Torri del Vajolet. per una strada, irta, stretta e sterrata, vi si giunge. Era la fine del XIX Secolo quando Bepo de Medil e suo padre, Giuseppe, trascorrendo qui le estati per la fienagione ed il pascolo delle mucche, videro transitare turisti ed alpinisti diretti al Vajolet. Nel 1902 decisero perciò di costruire un piccolo rifugio, al fine di dare ospitalità ai viandanti. Il Rifugio Gardeccia è stato frequantato anche da personaggi illustri come Re Alberto I del Belgio e l'alpinista Giovanni Battista "Tita" Piaz, noto come il "Diavolo delle Dolomiti". Situato a 1949 metri s.l.m., il Rifugio Gardeccia è un vero e proprio angolo di paradiso. Nei suoi dintorni si possono trovare passeggiate per famiglie ed escursioni più impegnative, ferrate e tracciati da Mountain Bike. Circondato dall'imponente Gruppo del Catinaccio, il Rifugio offre paesaggi suggestivi di cui si può godere anche attraverso il Sentiero delle Leggende, che collega Ciampedie a Gardeccia. Il Giro torna a farvi tappa dopo l'arrivo del 1976.

Conegliano

Questa cittadina ha ospitato negli anni due partenze e due arrivi del Giro d'Italia. Nel 1977 fu teatro della vittoria di Pierino Gavazzi, impostosi in volata su Marc Demeyer e Marino Basso. Era la seconda semitappa della sedicesima frazione del Giro e Francesco Moser indossava ancora la magli rosa. La perderà il giorno dopo, nella Cortina d'Ampezzo - Pinzolo, a beneficio del belga Michel Pollentier. Sarà sua la classifica finale di quell'anno. Nel 2002 Mario Cipolini, nel suo anno di grazia (veniva dalla vittoria alla Sanremo, farà suo il Mondiale di Zolder), precedette il povero Isaac Gálvez ed Alessandro Petacchi. A dimostrazione che da Conegliano si parte per le Dolomiti anche in quest'occasione la maglia rosa, Jens Heppner, cedette il simbolo del primato nell afrazione successiva, che portava a Corvara. Evans vestirà la maglia di leader per un giorno, visto che crollerà letteralmente nell'ascesa verso Folgaria. Era il primo Giro corso da Scarponi e fu una corsa "ad eliminazione" (Evans che cedette in maglia rosa, Garzelli e Simoni estromessi per doping, Francesco Casagrande squalificato per comportamento scorretto), vinta a sorpresa da Paolo Savoldelli.

Gardeccia-Val di Fassa

Questo è il nome del rifugio, mentre il toponimo è Torri del Vajolet. per una strada, irta, stretta e sterrata, vi si giunge. Era la fine del XIX Secolo quando Bepo de Medil e suo padre, Giuseppe, trascorrendo qui le estati per la fienagione ed il pascolo delle mucche, videro transitare turisti ed alpinisti diretti al Vajolet. Nel 1902 decisero perciò di costruire un piccolo rifugio, al fine di dare ospitalità ai viandanti. Il Rifugio Gardeccia è stato frequantato anche da personaggi illustri come Re Alberto I del Belgio e l'alpinista Giovanni Battista "Tita" Piaz, noto come il "Diavolo delle Dolomiti". Situato a 1949 metri s.l.m., il Rifugio Gardeccia è un vero e proprio angolo di paradiso. Nei suoi dintorni si possono trovare passeggiate per famiglie ed escursioni più impegnative, ferrate e tracciati da Mountain Bike. Circondato dall'imponente Gruppo del Catinaccio, il Rifugio offre paesaggi suggestivi di cui si può godere anche attraverso il Sentiero delle Leggende, che collega Ciampedie a Gardeccia. Il Giro torna a farvi tappa dopo l'arrivo del 1976.

Conegliano

Questa cittadina ha ospitato negli anni due partenze e due arrivi del Giro d'Italia. Nel 1977 fu teatro della vittoria di Pierino Gavazzi, impostosi in volata su Marc Demeyer e Marino Basso. Era la seconda semitappa della sedicesima frazione del Giro e Francesco Moser indossava ancora la magli rosa. La perderà il giorno dopo, nella Cortina d'Ampezzo - Pinzolo, a beneficio del belga Michel Pollentier. Sarà sua la classifica finale di quell'anno. Nel 2002 Mario Cipolini, nel suo anno di grazia (veniva dalla vittoria alla Sanremo, farà suo il Mondiale di Zolder), precedette il povero Isaac Gálvez ed Alessandro Petacchi. A dimostrazione che da Conegliano si parte per le Dolomiti anche in quest'occasione la maglia rosa, Jens Heppner, cedette il simbolo del primato nell afrazione successiva, che portava a Corvara. Evans vestirà la maglia di leader per un giorno, visto che crollerà letteralmente nell'ascesa verso Folgaria. Era il primo Giro corso da Scarponi e fu una corsa "ad eliminazione" (Evans che cedette in maglia rosa, Garzelli e Simoni estromessi per doping, Francesco Casagrande squalificato per comportamento scorretto), vinta a sorpresa da Paolo Savoldelli.

Gardeccia-Val di Fassa

Questo è il nome del rifugio, mentre il toponimo è Torri del Vajolet. per una strada, irta, stretta e sterrata, vi si giunge. Era la fine del XIX Secolo quando Bepo de Medil e suo padre, Giuseppe, trascorrendo qui le estati per la fienagione ed il pascolo delle mucche, videro transitare turisti ed alpinisti diretti al Vajolet. Nel 1902 decisero perciò di costruire un piccolo rifugio, al fine di dare ospitalità ai viandanti. Il Rifugio Gardeccia è stato frequantato anche da personaggi illustri come Re Alberto I del Belgio e l'alpinista Giovanni Battista "Tita" Piaz, noto come il "Diavolo delle Dolomiti". Situato a 1949 metri s.l.m., il Rifugio Gardeccia è un vero e proprio angolo di paradiso. Nei suoi dintorni si possono trovare passeggiate per famiglie ed escursioni più impegnative, ferrate e tracciati da Mountain Bike. Circondato dall'imponente Gruppo del Catinaccio, il Rifugio offre paesaggi suggestivi di cui si può godere anche attraverso il Sentiero delle Leggende, che collega Ciampedie a Gardeccia. Il Giro torna a farvi tappa dopo l'arrivo del 1976.

Conegliano

Questa cittadina ha ospitato negli anni due partenze e due arrivi del Giro d'Italia. Nel 1977 fu teatro della vittoria di Pierino Gavazzi, impostosi in volata su Marc Demeyer e Marino Basso. Era la seconda semitappa della sedicesima frazione del Giro e Francesco Moser indossava ancora la magli rosa. La perderà il giorno dopo, nella Cortina d'Ampezzo - Pinzolo, a beneficio del belga Michel Pollentier. Sarà sua la classifica finale di quell'anno. Nel 2002 Mario Cipolini, nel suo anno di grazia (veniva dalla vittoria alla Sanremo, farà suo il Mondiale di Zolder), precedette il povero Isaac Gálvez ed Alessandro Petacchi. A dimostrazione che da Conegliano si parte per le Dolomiti anche in quest'occasione la maglia rosa, Jens Heppner, cedette il simbolo del primato nell afrazione successiva, che portava a Corvara. Evans vestirà la maglia di leader per un giorno, visto che crollerà letteralmente nell'ascesa verso Folgaria. Era il primo Giro corso da Scarponi e fu una corsa "ad eliminazione" (Evans che cedette in maglia rosa, Garzelli e Simoni estromessi per doping, Francesco Casagrande squalificato per comportamento scorretto), vinta a sorpresa da Paolo Savoldelli.

Gardeccia-Val di Fassa

Questo è il nome del rifugio, mentre il toponimo è Torri del Vajolet. per una strada, irta, stretta e sterrata, vi si giunge. Era la fine del XIX Secolo quando Bepo de Medil e suo padre, Giuseppe, trascorrendo qui le estati per la fienagione ed il pascolo delle mucche, videro transitare turisti ed alpinisti diretti al Vajolet. Nel 1902 decisero perciò di costruire un piccolo rifugio, al fine di dare ospitalità ai viandanti. Il Rifugio Gardeccia è stato frequantato anche da personaggi illustri come Re Alberto I del Belgio e l'alpinista Giovanni Battista "Tita" Piaz, noto come il "Diavolo delle Dolomiti". Situato a 1949 metri s.l.m., il Rifugio Gardeccia è un vero e proprio angolo di paradiso. Nei suoi dintorni si possono trovare passeggiate per famiglie ed escursioni più impegnative, ferrate e tracciati da Mountain Bike. Circondato dall'imponente Gruppo del Catinaccio, il Rifugio offre paesaggi suggestivi di cui si può godere anche attraverso il Sentiero delle Leggende, che collega Ciampedie a Gardeccia. Il Giro torna a farvi tappa dopo l'arrivo del 1976.

Meteo

10.40 - Conegliano
14.10 - Forcella Cibiana
17.15 - Rifugio Gardeccia

Soggetti Alternativi

Solamente a 31 anni è riuscito a debuttare in una grande corsa a tappe (naturalmente è il suo primo Giro d'Italia) dopo aver speso nove stagioni da professionista in piccole squadre (due annate in maglia Amore&Vita e ben sette con la Miche). E' un ottimo scalatore che ha saputo mettersi in mostra soprattutto in brevi corse a tappe: ha vinto infatti il Giro di Slovenia nel 2005 e la Route du Sud nel 2009 ma ha trionfato anche sull'Alpe di Pampeago nel Giro del Trentino 2009 ed ha vinto una tappa alla Coppi e Bartali 2010. Oltre ad altre vittorie e vari piazzamenti si ricordano anche i suoi successi al Giro di Toscana 2006, al Giro del Medio Brenta 2003 e al Gp Rio Saliceto 2004. L'obiettivo del suo Giro è principalmente uno: essere il principale riferimento per Michele Scarponi nelle tappe più dure. In attesa di un premio in questa Lampre ci vuole un...Przemyslaw!

Vivian Ghianni

Solamente a 31 anni è riuscito a debuttare in una grande corsa a tappe (naturalmente è il suo primo Giro d'Italia) dopo aver speso nove stagioni da professionista in piccole squadre (due annate in maglia Amore&Vita e ben sette con la Miche). E' un ottimo scalatore che ha saputo mettersi in mostra soprattutto in brevi corse a tappe: ha vinto infatti il Giro di Slovenia nel 2005 e la Route du Sud nel 2009 ma ha trionfato anche sull'Alpe di Pampeago nel Giro del Trentino 2009 ed ha vinto una tappa alla Coppi e Bartali 2010. Oltre ad altre vittorie e vari piazzamenti si ricordano anche i suoi successi al Giro di Toscana 2006, al Giro del Medio Brenta 2003 e al Gp Rio Saliceto 2004. L'obiettivo del suo Giro è principalmente uno: essere il principale riferimento per Michele Scarponi nelle tappe più dure. In attesa di un premio in questa Lampre ci vuole un...Przemyslaw!

Solamente a 31 anni è riuscito a debuttare in una grande corsa a tappe (naturalmente è il suo primo Giro d'Italia) dopo aver speso nove stagioni da professionista in piccole squadre (due annate in maglia Amore&Vita e ben sette con la Miche). E' un ottimo scalatore che ha saputo mettersi in mostra soprattutto in brevi corse a tappe: ha vinto infatti il Giro di Slovenia nel 2005 e la Route du Sud nel 2009 ma ha trionfato anche sull'Alpe di Pampeago nel Giro del Trentino 2009 ed ha vinto una tappa alla Coppi e Bartali 2010. Oltre ad altre vittorie e vari piazzamenti si ricordano anche i suoi successi al Giro di Toscana 2006, al Giro del Medio Brenta 2003 e al Gp Rio Saliceto 2004. L'obiettivo del suo Giro è principalmente uno: essere il principale riferimento per Michele Scarponi nelle tappe più dure. In attesa di un premio in questa Lampre ci vuole un...Przemyslaw!

Solamente a 31 anni è riuscito a debuttare in una grande corsa a tappe (naturalmente è il suo primo Giro d'Italia) dopo aver speso nove stagioni da professionista in piccole squadre (due annate in maglia Amore&Vita e ben sette con la Miche). E' un ottimo scalatore che ha saputo mettersi in mostra soprattutto in brevi corse a tappe: ha vinto infatti il Giro di Slovenia nel 2005 e la Route du Sud nel 2009 ma ha trionfato anche sull'Alpe di Pampeago nel Giro del Trentino 2009 ed ha vinto una tappa alla Coppi e Bartali 2010. Oltre ad altre vittorie e vari piazzamenti si ricordano anche i suoi successi al Giro di Toscana 2006, al Giro del Medio Brenta 2003 e al Gp Rio Saliceto 2004. L'obiettivo del suo Giro è principalmente uno: essere il principale riferimento per Michele Scarponi nelle tappe più dure. In attesa di un premio in questa Lampre ci vuole un...Przemyslaw!

Solamente a 31 anni è riuscito a debuttare in una grande corsa a tappe (naturalmente è il suo primo Giro d'Italia) dopo aver speso nove stagioni da professionista in piccole squadre (due annate in maglia Amore&Vita e ben sette con la Miche). E' un ottimo scalatore che ha saputo mettersi in mostra soprattutto in brevi corse a tappe: ha vinto infatti il Giro di Slovenia nel 2005 e la Route du Sud nel 2009 ma ha trionfato anche sull'Alpe di Pampeago nel Giro del Trentino 2009 ed ha vinto una tappa alla Coppi e Bartali 2010. Oltre ad altre vittorie e vari piazzamenti si ricordano anche i suoi successi al Giro di Toscana 2006, al Giro del Medio Brenta 2003 e al Gp Rio Saliceto 2004. L'obiettivo del suo Giro è principalmente uno: essere il principale riferimento per Michele Scarponi nelle tappe più dure. In attesa di un premio in questa Lampre ci vuole un...Przemyslaw!

Solamente a 31 anni è riuscito a debuttare in una grande corsa a tappe (naturalmente è il suo primo Giro d'Italia) dopo aver speso nove stagioni da professionista in piccole squadre (due annate in maglia Amore&Vita e ben sette con la Miche). E' un ottimo scalatore che ha saputo mettersi in mostra soprattutto in brevi corse a tappe: ha vinto infatti il Giro di Slovenia nel 2005 e la Route du Sud nel 2009 ma ha trionfato anche sull'Alpe di Pampeago nel Giro del Trentino 2009 ed ha vinto una tappa alla Coppi e Bartali 2010. Oltre ad altre vittorie e vari piazzamenti si ricordano anche i suoi successi al Giro di Toscana 2006, al Giro del Medio Brenta 2003 e al Gp Rio Saliceto 2004. L'obiettivo del suo Giro è principalmente uno: essere il principale riferimento per Michele Scarponi nelle tappe più dure. In attesa di un premio in questa Lampre ci vuole un...Przemyslaw!

GiroTweet

MuriloFischerMF: Domenica, giorno per stare in famiglia e fare una passeggiata... se non fosse per i 230 km e 6100 metri di dislivello del Giro... da paura!

Peterkennaugh: Senza dubbio il giorno più duro del Giro, oggi. Fondamentalmente un giorno di sofferenza e nient'altro

richie_porte: mi sono goduto un po' di più lo Zoncolan rispetto all'anno scorso. Penso sia patetico farsi spingere dai tifosi lungo la salita...

laurent_didier: Investito da un'auto da dietro e caduto. Telaio rotto e 3 punti di sutura. 

La corsa nella corsa

Damiano Cunego a braccia alzate nella prima tappa del Giro del Trentino 2004Oggi arriviamo in Trentino-Alto Adige, terra di vacanze, di paesaggi meravigliosi e di corse. C'è chi si diletta con le granfondo - la più famosa della zona è la Maratona dles Dolomites - e chi da queste parti "fa la gamba" in vista del Giro d'Italia. Il Giro del Trentino è un ottimo campo per testare la propria forma in vista degli appuntamenti più importanti della stagione. Si corre prima della Liegi ed è un buon termometro per capire chi potrà aggiudicarsi la maglia rosa. Nasce nel 1979 ad opera di Guido Armistadi. In precedenza, nel '62 e nel '63, erano state disputate due gare in linea a Trento. Nel 1962 vinse Enzo Moser, un nome che è una garanzia in questa terra. Nel 1963 primeggiò Guido De Rosso. Due vittorie per Moser, stavolta Francesco, una per Saronni, due per Savoldelli e Francesco Casagrande. Damiano Cunego s'è aggiudicato il maggior numero di volte questa breve corsa a tappe (2004 - nella foto - 2006 e 2007) mentre le ultime due edizioni sono andate rispettivamente al kazako Vinokourov (in procinto di vincere la sua seconda Liegi), dopo un appassionante duello con Riccò sul filo dei centesimi ed a Scarponi nel 2011. Esiste anche la versione femminile di questa corsa a tappe, il cui anno di nascita è il 1994 (diventerà maggiorenne il prossimo Giugno), con vittoria di Imelda Chiappa su Roberta Bonanomi e Fabiana Luperini. Quest'ultima vincerà in carriera ben cinque edizioni di questa corsa ed il prossimo 17 Giugno proprio da qui si rimetterà in gioco, tentando di rompere l'egemonia britannica dell'ultimo biennio. Nel 2009 vinse infatti la gallese Nicole Cooke mentre nel 2010 l'inglese Emma Pooley, ipotecando la corsa dopo una lunga fuga sulla Mendola, già nella prima tappa. Montagne sì, in questa corsa, ma senza esagerare. Servono giusto per "fare la gamba".

Francesco Sulas

La corsa nella corsa

Damiano Cunego a braccia alzate nella prima tappa del Giro del Trentino 2004Oggi arriviamo in Trentino-Alto Adige, terra di vacanze, di paesaggi meravigliosi e di corse. C'è chi si diletta con le granfondo - la più famosa della zona è la Maratona dles Dolomites - e chi da queste parti "fa la gamba" in vista del Giro d'Italia. Il Giro del Trentino è un ottimo campo per testare la propria forma in vista degli appuntamenti più importanti della stagione. Si corre prima della Liegi ed è un buon termometro per capire chi potrà aggiudicarsi la maglia rosa. Nasce nel 1979 ad opera di Guido Armistadi. In precedenza, nel '62 e nel '63, erano state disputate due gare in linea a Trento. Nel 1962 vinse Enzo Moser, un nome che è una garanzia in questa terra. Nel 1963 primeggiò Guido De Rosso. Due vittorie per Moser, stavolta Francesco, una per Saronni, due per Savoldelli e Francesco Casagrande. Damiano Cunego s'è aggiudicato il maggior numero di volte questa breve corsa a tappe (2004 - nella foto - 2006 e 2007) mentre le ultime due edizioni sono andate rispettivamente al kazako Vinokourov (in procinto di vincere la sua seconda Liegi), dopo un appassionante duello con Riccò sul filo dei centesimi ed a Scarponi nel 2011. Esiste anche la versione femminile di questa corsa a tappe, il cui anno di nascita è il 1994 (diventerà maggiorenne il prossimo Giugno), con vittoria di Imelda Chiappa su Roberta Bonanomi e Fabiana Luperini. Quest'ultima vincerà in carriera ben cinque edizioni di questa corsa ed il prossimo 17 Giugno proprio da qui si rimetterà in gioco, tentando di rompere l'egemonia britannica dell'ultimo biennio. Nel 2009 vinse infatti la gallese Nicole Cooke mentre nel 2010 l'inglese Emma Pooley, ipotecando la corsa dopo una lunga fuga sulla Mendola, già nella prima tappa. Montagne sì, in questa corsa, ma senza esagerare. Servono giusto per "fare la gamba".

Francesco Sulas

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2011 – 15a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 15a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 15a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 15a tappa
Rassegna GiroNotes 2011 – 15a tappa

La corsa nella corsa

Damiano Cunego a braccia alzate nella prima tappa del Giro del Trentino 2004Oggi arriviamo in Trentino-Alto Adige, terra di vacanze, di paesaggi meravigliosi e di corse. C'è chi si diletta con le granfondo - la più famosa della zona è la Maratona dles Dolomites - e chi da queste parti "fa la gamba" in vista del Giro d'Italia. Il Giro del Trentino è un ottimo campo per testare la propria forma in vista degli appuntamenti più importanti della stagione. Si corre prima della Liegi ed è un buon termometro per capire chi potrà aggiudicarsi la maglia rosa. Nasce nel 1979 ad opera di Guido Armistadi. In precedenza, nel '62 e nel '63, erano state disputate due gare in linea a Trento. Nel 1962 vinse Enzo Moser, un nome che è una garanzia in questa terra. Nel 1963 primeggiò Guido De Rosso. Due vittorie per Moser, stavolta Francesco, una per Saronni, due per Savoldelli e Francesco Casagrande. Damiano Cunego s'è aggiudicato il maggior numero di volte questa breve corsa a tappe (2004 - nella foto - 2006 e 2007) mentre le ultime due edizioni sono andate rispettivamente al kazako Vinokourov (in procinto di vincere la sua seconda Liegi), dopo un appassionante duello con Riccò sul filo dei centesimi ed a Scarponi nel 2011. Esiste anche la versione femminile di questa corsa a tappe, il cui anno di nascita è il 1994 (diventerà maggiorenne il prossimo Giugno), con vittoria di Imelda Chiappa su Roberta Bonanomi e Fabiana Luperini. Quest'ultima vincerà in carriera ben cinque edizioni di questa corsa ed il prossimo 17 Giugno proprio da qui si rimetterà in gioco, tentando di rompere l'egemonia britannica dell'ultimo biennio. Nel 2009 vinse infatti la gallese Nicole Cooke mentre nel 2010 l'inglese Emma Pooley, ipotecando la corsa dopo una lunga fuga sulla Mendola, già nella prima tappa. Montagne sì, in questa corsa, ma senza esagerare. Servono giusto per "fare la gamba".

Francesco Sulas

La corsa nella corsa

Damiano Cunego a braccia alzate nella prima tappa del Giro del Trentino 2004Oggi arriviamo in Trentino-Alto Adige, terra di vacanze, di paesaggi meravigliosi e di corse. C'è chi si diletta con le granfondo - la più famosa della zona è la Maratona dles Dolomites - e chi da queste parti "fa la gamba" in vista del Giro d'Italia. Il Giro del Trentino è un ottimo campo per testare la propria forma in vista degli appuntamenti più importanti della stagione. Si corre prima della Liegi ed è un buon termometro per capire chi potrà aggiudicarsi la maglia rosa. Nasce nel 1979 ad opera di Guido Armistadi. In precedenza, nel '62 e nel '63, erano state disputate due gare in linea a Trento. Nel 1962 vinse Enzo Moser, un nome che è una garanzia in questa terra. Nel 1963 primeggiò Guido De Rosso. Due vittorie per Moser, stavolta Francesco, una per Saronni, due per Savoldelli e Francesco Casagrande. Damiano Cunego s'è aggiudicato il maggior numero di volte questa breve corsa a tappe (2004 - nella foto - 2006 e 2007) mentre le ultime due edizioni sono andate rispettivamente al kazako Vinokourov (in procinto di vincere la sua seconda Liegi), dopo un appassionante duello con Riccò sul filo dei centesimi ed a Scarponi nel 2011. Esiste anche la versione femminile di questa corsa a tappe, il cui anno di nascita è il 1994 (diventerà maggiorenne il prossimo Giugno), con vittoria di Imelda Chiappa su Roberta Bonanomi e Fabiana Luperini. Quest'ultima vincerà in carriera ben cinque edizioni di questa corsa ed il prossimo 17 Giugno proprio da qui si rimetterà in gioco, tentando di rompere l'egemonia britannica dell'ultimo biennio. Nel 2009 vinse infatti la gallese Nicole Cooke mentre nel 2010 l'inglese Emma Pooley, ipotecando la corsa dopo una lunga fuga sulla Mendola, già nella prima tappa. Montagne sì, in questa corsa, ma senza esagerare. Servono giusto per "fare la gamba".

Francesco Sulas

La corsa nella corsa

Damiano Cunego a braccia alzate nella prima tappa del Giro del Trentino 2004Oggi arriviamo in Trentino-Alto Adige, terra di vacanze, di paesaggi meravigliosi e di corse. C'è chi si diletta con le granfondo - la più famosa della zona è la Maratona dles Dolomites - e chi da queste parti "fa la gamba" in vista del Giro d'Italia. Il Giro del Trentino è un ottimo campo per testare la propria forma in vista degli appuntamenti più importanti della stagione. Si corre prima della Liegi ed è un buon termometro per capire chi potrà aggiudicarsi la maglia rosa. Nasce nel 1979 ad opera di Guido Armistadi. In precedenza, nel '62 e nel '63, erano state disputate due gare in linea a Trento. Nel 1962 vinse Enzo Moser, un nome che è una garanzia in questa terra. Nel 1963 primeggiò Guido De Rosso. Due vittorie per Moser, stavolta Francesco, una per Saronni, due per Savoldelli e Francesco Casagrande. Damiano Cunego s'è aggiudicato il maggior numero di volte questa breve corsa a tappe (2004 - nella foto - 2006 e 2007) mentre le ultime due edizioni sono andate rispettivamente al kazako Vinokourov (in procinto di vincere la sua seconda Liegi), dopo un appassionante duello con Riccò sul filo dei centesimi ed a Scarponi nel 2011. Esiste anche la versione femminile di questa corsa a tappe, il cui anno di nascita è il 1994 (diventerà maggiorenne il prossimo Giugno), con vittoria di Imelda Chiappa su Roberta Bonanomi e Fabiana Luperini. Quest'ultima vincerà in carriera ben cinque edizioni di questa corsa ed il prossimo 17 Giugno proprio da qui si rimetterà in gioco, tentando di rompere l'egemonia britannica dell'ultimo biennio. Nel 2009 vinse infatti la gallese Nicole Cooke mentre nel 2010 l'inglese Emma Pooley, ipotecando la corsa dopo una lunga fuga sulla Mendola, già nella prima tappa. Montagne sì, in questa corsa, ma senza esagerare. Servono giusto per "fare la gamba".

Francesco Sulas

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