Il fine settimana si chiude con il classico tappone dolomitico, lungo quasi 230 km. In apertura si affronta la salita di Piancavallo, un 1a categoria che metterà subito acido lattico nelle gambe di molti. Qui può partire una fuga che si dispiegherà sui successivi 100 km, punteggiati dalla sola salita di Forcella Cibiana. Dopo la discesa di quest'ultima, si punterà verso Cortina d'Ampezzo e successivamente verso Pocol per imboccare il Passo Giau, Cima Coppi del Giro coi suoi 2236 metri s.l.m. (l'ascesa misura 8.6 km all'8.3%, pendenza massima attorno all'11%). Quindi picchiata verso Caprile e il traguardo volante di Rocca Pietore, breve falsopiano e poi comincia il Passo Fedaia con, come al solito, le severe rampe di Malga Ciapela a propiziare un eventuale attacco: saranno 8 i chilometri da Sottoguda al Gpm, e 7 di questi avranno pendenze costantemente sopra il 10%. Dopo lo scollinamento dall'asfissiante Fedaia, ad oltre 2000 metri, solo discesa fino a Pera di Fassa, da cui cominceranno i 6.5 km finali, anch'essi parecchio impegnativi (punte del 16% su una salita irregolarissima, con brevi tratti in contropendenza a interrompere settori tra il 9 e l'11%, e con un'ultimo chilometro da togliere il fiato), verso il Rifugio Gardeccia.
Betclic.it vede ancora la maglia rosa Alberto Contador come gran favorito della tappa, quotandolo a 2.50, seguito dal trionfatore sullo Zoncolan Igor Antón (a 6). I tanti punti in palio sui Gpm alletteranno però tanti corridori non troppo vicini in classifica a provare la fuga sin dai primi chilometri per raccattarne quanti più possibile e magari giocarsi la vittoria di tappa se non ci sarà una reazione decisa dei big. Tra i papabili vediamo sicuramente José Rujano (che Betclic.it dà a 9), Stefano Garzelli (a 18), Emanuele Sella (a 25) e, perché no, Carlos Sastre (a 40).
Questa cittadina ha ospitato negli anni due partenze e due arrivi del Giro d'Italia. Nel 1977 fu teatro della vittoria di Pierino Gavazzi, impostosi in volata su Marc Demeyer e Marino Basso. Era la seconda semitappa della sedicesima frazione del Giro e Francesco Moser indossava ancora la magli rosa. La perderà il giorno dopo, nella Cortina d'Ampezzo - Pinzolo, a beneficio del belga Michel Pollentier. Sarà sua la classifica finale di quell'anno. Nel 2002 Mario Cipolini, nel suo anno di grazia (veniva dalla vittoria alla Sanremo, farà suo il Mondiale di Zolder), precedette il povero Isaac Gálvez ed Alessandro Petacchi. A dimostrazione che da Conegliano si parte per le Dolomiti anche in quest'occasione la maglia rosa, Jens Heppner, cedette il simbolo del primato nell afrazione successiva, che portava a Corvara. Evans vestirà la maglia di leader per un giorno, visto che crollerà letteralmente nell'ascesa verso Folgaria. Era il primo Giro corso da Scarponi e fu una corsa "ad eliminazione" (Evans che cedette in maglia rosa, Garzelli e Simoni estromessi per doping, Francesco Casagrande squalificato per comportamento scorretto), vinta a sorpresa da Paolo Savoldelli.