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Dilettanti 2016: Un Palio del Recioto da vero Guerreiro - Con Müller al Belvedere sono gli stranieri a dominare le internazionali di Pasqua | Cicloweb

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Dilettanti 2016: Un Palio del Recioto da vero Guerreiro - Con Müller al Belvedere sono gli stranieri a dominare le internazionali di Pasqua

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L'urlo di Guerreiro risuona a Negrar © Riccardo Scanferla

Tanta, tantissima internazionalità nella doppietta pasquale tradizionale Giro del Belvedere - Palio del Recioto, disputatasi tra lunedì e martedì, negli scenari dei colli vittoriani e della Valpolicella. Pure troppa, visto che i nostri atleti son rimasti a secco, col solo Bagioli riuscito a salire sul podio del Belvedere, ma tutto sommato poco male, vista la bontà dei confronti internazionali che proseguiranno a breve (la settimana prossima c'è già il Trofeo Piva). 

 

Belvedere e Recioto, percorsi più duri
Molte le analogie tra le due gare venete quest'anno: in entrambi i casi, fuga importante di 16 uomini che influenza il finale di gara, e percorsi induriti. Per il Belvedere, dopo 11 giri pianeggianti abbastanza facili, due giri lunghi sul tradizionale circuito del Montaner, con l'aggiunta di Via delle Longhe, un muro di 500 metri al 12%, per stuzzicare qualche contropiede. Il Recioto, di suo ancor più duro visto che già il circuito inziale col Colle Masua non è semplice, ha ulteriormente indurito i 35 km finali, aggiungendo un ulteriore muro prima della tradizionale salita di Corrubio e altri due passaggi dal paesello lessino da due ulteriori versanti prima della picchiata verso Negrar, rendendo la corsa più dura e al contempo anche più gustosa per il pubblico presente in cima. 

 

BMC perfetta a Cordignano, Eisenhart aiuta Müller
A Villa di Cordignano i protagonisti sono stati i BMC, autori di una corsa impeccabile sotto il piano tattico. Nel secondo giro pianeggiante è andata via la fuga di giornata, propiziata da Pietro Andreoletti (Zalf), Stefano Ippolito (Palazzago), Will Barta (Axeon), Alexander Kulikovski (Russia) ed Enrico Maguolo (Gaiaplast). Su di loro, nel corso del terzo giro, riescono a riportarsi Filippo Rocchetti (Zalf), Simone Bettinelli (Colpack), Logan Owen (Axeon), Raffaele Radice (Norda), Rocco Fuggiano (Altopack), Anders Hardhal (Tre-For), Raimondas Rumsas (Lituania), Dmitry Markov (Russia), Alan Banaszek (Polonia), Josip Rumac (Synergy Baku) e soprattutto Taylor Eisenhart (BMC), scalatore americano che già l'anno scorso si mise in luce su questo percorso. Il gruppo non lascia molto spazio a questo corposo tentativo, massimo due minuti, ma nel corso dell'ultimo giro pianeggiante Eisenhart, Ippolito, Owen, Rumac e Andreoletti riescono a produrre uno strappo che permetterà loro di guadagnare margine sul resto della fuga che si arrende sul primo dei due passaggi del Montaner.

Tale passaggio è però fatale ad Andreoletti, e questo cambia la fisionomia della gara, con la Zalf che si mette a caccia del quartetto di testa e arriva a chiudere su di loro poco dopo l'ultimo scollinamento di Via delle Longhe, con Bagioli e Vendrame che rientrano con altri 9 uomini. Tra questi c'è il campione elvetico Patrick Müller, in forza alla BMC, che aiutato al meglio da Eisenhart va a imporsi nello sprint ristretto su Nicola Bagioli e su un generosissimo Josip Rumac, il quale relega ai piedi del podio Andrea Marchi (Palazzago) e Andrea Vendrame. 

 

I 16 di Negrar vanno a giocarsi il Recioto
Corsa molto simile il giorno dopo a Negrar: nel primo giro del Palio del Recioto si forma in salita un tentativo di 14 unità, comprendente Antonio Soto (Aldro Team), Pascal Eenkhoorn (BMC Development Team) Anton Kuzmin (Astana City), Harm Vanouckle (Lotto Soudal), Jacopo Billi (General Store), Andrea Montagnoli (Hopplà-Petroli), Alexsandr Riabushenko (Palazzago), Michal Schlegel (Klein Costantia), Nikolay Cherkasov ed Evgenii Koberniak (Russia), Ruben Guerreiro e Krists Neilands (Axeon), Jalel Duranti (Viris) e Simone Guizzetti (Named). Un'azione che arriva a guadagnare 3', quando nel corso del terzo giro partono dal gruppo Alessandro Bresciani (Delio Gallina) e Stefan De Bod (Dimension Data), vicecampione sudafricano su strada e a cronometro. Sembra un'azione sconsiderata, anche quando dopo un giro e mezzo grazie alla spinta di De Bod i due riescono a rientrare, formando un gruppo di 16 unità. Eppure, di quei 16, l'unico a tenere quando i due corridori più forti del gruppetto, ossia Guerreiro e Schlegel, cambieranno passo salendo verso Torbe, sarà proprio De Bod: una gran gara quella del corridore sudafricano, purtroppo interrotta da una caduta in uno dei tanti insidiosissimi tratti in discesa che lo costringerà a inseguire il duo al comando.

 

Con Ghbreigzabhier un eritreo sul podio
Il gruppo si era avvicinato molto alla fuga, riducendo il gap a 1'15" sotto la spinta della Unieuro. Ma Guerreiro era riuscito a tener fresca la gamba e Schlegel non era stato da meno: il risultato è che quando attaccano il vantaggio si dilata, e già sul primo scollinamento a Corrubio si intuisce che saranno in due a giocarsi il successo, nonostante manchino 25 km all'arrivo. Dietro si infiamma così la lotta per il podio, col professionista russo Artem Nych prima e con l'accoppiata composta da Edward Ravasi (Colpack) e Amanuel Ghbreigzabhier (Dimension Data) poi in caccia degli altri fuggitivi. 

Guerreiro e Schlegel collaborano di comune accordo e sull'arrivo è il portoghese a battere nettamente il ceco, diventando il primo lusitano della storia sull'albo d'oro della corsa veronese. Il terzo gradino del podio andrà a Ghbreigzabhier a 1'12", il quale riuscirà ad evitare sulla linea la rimonta da Ravasi. Beffati i russi, con Cherkasov che salendo regolare era riuscito a stare a poca distanza del duo di testa in salita, perdendo tutto solo in discesa; l'ex fuggitivo giunge a 1'37", col compagno Nych sesto a 1'40". È poi un altro Axeon, Tao Geoghean Hart (nei 10 anche nel Belvedere), a regolare ciò che resta del gruppo a 1'59", battendo il vincitore di lunedì Müller, Marco Tecchio (Unieuro) e Filippo Fiorelli (Delio Gallina).

 

Guerreiro, un futuro a colori Sky?
La vittoria del talento portoghese coltivato da Axel Merckx è la più importante assieme alla Volta Portugal do Futuro, ed è il preludio a un passaggio al professionismo che si pensa avverrà ad alti livelli. Quel che si è evinto oggi a Negrar è che la Sky ha messo gli occhi su questo scalatorino con buone doti di fondo, adatto per un futuro da Ardenne e forse anche da grandi giri. A fare il nome della Sky in conferenza stampa è il rivale Schlegel, lingua lunga e decisamente forbita, che non ha nessun problema a dichiarare di sognare di vincere il Giro d'Italia, un giorno: passare non dovrebbe essere un problema, visto che la Klein Costantia è il vivaio della Etixx. E possiamo dire che i team Development, tra Etixx, Dimension Data e BMC (e non erano i soli presenti) abbiano ben messo in mostra quanto aiuti avere una grande struttura alle spalle, dando una bella mazzata alle squadre italiane che in questo momento non hanno forti corridori per questo tipo di percorsi. 

Nicola Stufano

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