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Dubai Tour 2016: Marcel Kittel, the winner takes all - Il tedesco inavvicinabile per tutti, batte Viviani e vince la corsa. Nizzolo alla fine è secondo

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Marcel Kittel taglia il traguardo a braccia alzate: il tedesco vince l'ultima tappa del Dubai Tour e conquista la generale © Tim De Waele

In caso di vittoria odierna di Marcel Kittel, Giacomo Nizzolo avrebbe dovuto terminare tra i primi tre per garantirsi la vittoria della classifica generale della terza edizione del Dubai Tour. Eventualità possibile, considerate forma e ruolino di marcia del velocista lombardo. A patto di non fare errori: e invece il ventisettenne meneghino perde le ruote dei compagni di squadra nelle fasi decisive della tappa, dovendo poi provare un'impossibile rimonta nel rettifilo conclusivo. La maglia blu di leader passa ad altri (Marcel Kittel, nello specifico) e non potrà quindi fare bella mostra nella casa dello sprinter azzurro assieme a quella gialla conquistata al Tour de Wallonie 2012.

 

Anche Rui Costa in fuga che passa primo ai due sprint
Come da tradizione la passerella finale è la Dubai-Burj Khalifa di 137 km, con l'arrivo posto davanti all'edificio più alto del mondo con i suoi 829.8 metri di altezza. Dopo 1 km parte il primo tentativo con i britannici Daniel Patten (Team Wiggins) e Peter Williams (ONE Pro Cycling) ma il gruppo risponde e li va immediatamente a riprendere.

La fuga parte al 7 km e, come ieri, è composta da sei atleti si tratta del britannico Mark Christian (Team Wiggins), dell'olandese Roy Curvers (Team Giant-Alpecin), del danese Sebastian Lander (ONE Pro Cycling), dello sloveno Jan Polanc (Lampre-Merida), dell'eritreo Daniel Teklehaymanot (Dimension Data) e soprattutto del portoghese Alberto Rui Costa (Lampre-Merida).

La presenza di due uomini in blufucsia è da vedersi, oltre che nella voglia di mettere km di qualità sulle gambe, anche in considerazione della classifica: l'iridato di Firenze era partito stamani essendo sedicesimo in classifica, a 37" dal leader Nizzolo: passando per primo nei due traguardi volanti, Rui Costa è riuscito a rosicchiare 6" che gli permettono di risalire fino al quattordiceismo posto.

 

Vantaggio massimo di 3'18", ma i sei ripresi ai meno 11 km
Anche questa quarta ed ultima frazione si sviluppa senza alcuna emozione, con il classico canovaccio: fuga che prende margine (il vantaggio massimo viene toccato al km 75, quando è di 3'18") e gruppo che dietro controlla senza dannarsi l'anima. Ai meno 50 km il gap è di 2'54" ma, da questo momento in poi, il plotone reagisce sotto l'impulso di Etixx-Quick Step e Movistar Team, desiderose di far concludere la tappa in volata per provare con i loro sprinter a conquistare la generale.

Ai meno 40 km scende sempre più il distacco, arrivando a 2'30"; si fa ancor più rapida è la riduzione nei successivi km quando ai meno 30 km è di 1'50" e ai meno 20 km è già inferiore al minuto, ossia di 45". Davanti si rompe l'accordo: Mark Christian tenta un attacco solitario ai meno 16 km, mentre Polanc decide di rialzarsi e attendere il gruppo. Il venticinquenne dell'Isola di Man, da abile pistard, prova a mantenere un'alta andatura ma rapidamente scoppia, venendo riassorbito ai meno 11.5 km.

 

Volata senza storia per Kittel, Nizzolo rimane intruppato
Negli ultimi km si avvicendano in testa diverse formazioni: prima è la volta della BMC Racing Team, quindi dell'Astana che mette tutti e gli otto uomini in fila indiana, poi brevemente Dimension Data e infine la Tinkoff che, soprattutto grazie a Manuele Boaro, conduce fino ai meno 3 km. Si assiste poi ad un bel duello fra i treni di Etixx-Quick Step e Trek-Segafredo, con Tony Martin costretto a lasciare Fabian Cancellara in prima posizione quando si passa sotto l'arco dell'ultimo km.

È perfetto il lavoro di Fabio Sabatini: il toscano prende l'ultima curva in prima posizione, con Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) ad inframezzarsi fra lui e capitan Kittel. Il tedesco lancia la sua volata e, alle sue calcagna, tentano una risposta Viviani e Cavnedish; appunto, tentano, perché di provare a rimontare sul ventisettenne non se ne parla nemmeno. Il veronese del Team Sky compie una signora volata ma, con un Kittel in simili condizioni, la vittoria è impresa difficilissima.

Trionfa dunque Kittel davanti a Elia Viviani (Team Sky) e Mark Cavendish (Dimension Data); in quarta posizione si piazza un eccellente Andrea Palini (SkyDive Dubai) e precede Sacha Modolo (Lampre-Merida), Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo) e Fabio Sabatini (Etixx-Quick Step). Nei 10 concludono il belga Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), lo slovacco Erik Baska (Tinkoff) e il britannico Yanto Barker (ONE Pro Cycling).

Complice la difficile volata di Nizzolo, costretto a rimontare molte posizioni dopo aver perso la ruota dei compagni e l'invisibilità nel finale di Lobato, Kittel fa sua anche la classifica generale: il sosia di Ivan Drago sopravanza Giacomo Nizzolo di 4" e Juan José Lobato (Movistar Team) di 6". Tra i primi 10 si classificano lo svizzero Silvan Dillier (BMC Racing Team) a 16", lo spagnolo Gorka Izagirre (Movistar Team) a 23", il belga Philippe Gilbert (BMC Racing Team) e lo svizzero Fabian Cancellara (Trek-Segafrdo) a 25", gli azzurri Daniele Bennati (Tinkoff) e Davide Rebellin (CCC Sprandi Polkowice) a 28" e infine il marocchino Soufiane Haddi (SkyDive Dubai) a 29".

Dopo un giorno di riposo parte della carovana si sposterà poco più a nord per il Tour of Qatar: presenti pochi dei protagonisti di questi ultimi quattro giorni come Cavendish, Modolo, Palini e Rebellin a cui si aggiungeranno Boasson Hagen, Kristoff, Van Avermaet come nomi di peso, a causa della diatriba che separa molti dei team Velon (Etixx, Sky e Tinkoff in testa) e ASO, società organizzatrice del Tour e anche della corsa qatariota.

Alberto Vigonesi

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