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Tour de France 2015: Nibali, una giornata indimenticabile - Parte sulla Croix-de-Fer, trionfa in solitaria ed ora è 4°. Quintana stacca Froome, ma è tardi | Cicloweb

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Tour de France 2015: Nibali, una giornata indimenticabile - Parte sulla Croix-de-Fer, trionfa in solitaria ed ora è 4°. Quintana stacca Froome, ma è tardi

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Sul traguardo di La Toussuire esplode la gioia di Vincenzo Nibali © Bettiniphoto

L'aspettava da La Pierre-Saint-Martin, primo arrivo in salita pirenaico, dove la prima, sfortunata settimana di Tour s'era materializzata in un distacco epocale. L'aspettava per far valere quel numero che porta sulla schiena, l'1: che sta per vincitore uscente ma, al tempo stesso, fuoriclasse. L'aspettava e basta, Vincenzo Nibali, una tappa così: la regina della Grande Boucle. È andato a conquistarla, e non certo partendo agli ultimi 5 km di salita. Sul Col de la Croix-de-Fer - quasi 60 km dall'arrivo - è partito lo Squalo.

Uno scatto che ha fatto infuriare Froome, che in quel momento era rimasto attardato e mezzo appiedato per un guaio meccanico: la maglia gialla avrebbe riservato a Nibali non certo complimenti, dopo l'arrivo. Una tappa (anzi, la tappa) dove si poteva rivoluzionare il Tour: per la vittoria, certo, ma anche per i piazzamenti. Per questi ultimi la dimostrazione vivente e vincente è Nibali, che ha attaccato senza timori da lontano e stasera è quarto. Per la generale Nairo Quintana può recriminare: ha strappato a Froome 30" in 6 km, che sono comunque pochi, ma chissà cosa sarebbe successo alla maglia gialla se fosse stata attaccata dal buon Nairo sin sulla Croix-de-Fer. La risposta, naturalmente, non l'avremo mai.

 

Dalla prima salita attacchi dei big e Sky sciolta
Si riprende il discorso là dove lo si era lasciato ieri, a Saint-Jean-de-Maurienne, con arrivo a La Toussuire dopo soli 138 km. In mezzo, e da affrontare subito, il Col du Chaussy, seguito dal Col de la Croix-de-Fer, quindi Col du Mollard e salita finale verso La Toussuire. Scattano proprio dopo il via un po' tutti: da Mathias Frank a Bauke Mollema e Andrew Talansky, poi raggiunti da Joaquim Rodríguez (punta ad incrementare la maglia a pois), Adriano Malori, Michael Rogers e Michele Scarponi.

Bisogna aspettare metà salita, davvero pochi chilometri, per vedere lo scatto di Alberto Contador, alla cui ruota si porta il solito Valverde. La situazione non si placa, con Vincenzo Nibali che fa il vuoto: nessuno tiene la ruota dello Squalo, che si porta sul gruppo di testa, dove trova Michele Scarponi. Si capisce ben presto che lo Squalo sta molto bene. Dietro, intanto, attacca ancora Contador, ed è sempre Valverde che lo tiene al guinzaglio.

La coppia spagnola che, per usare un eufemismo, non si ama, si riporta sulla testa della corsa e la situazione è tutta da ricreare. Intanto la Sky s'è squagliata e solo dopo il Col du Chaussy (dove transita per primo la maglia a pois Purito Rodríguez) si riporterà vicino al leader.

 

Urán e Bardet in discesa, poi è fuga a 22
Nella discesa allungano Rigoberto Urán ed il vincitore di ieri, Romain Bardet. Al traguardo volante di Épierre si forma la fuga, con 22 uomini: Tanel Kangert (Astana), Romain Bardet (AG2R La Mondiale), Roman Kreuziger e Michael Rogers (Tinkoff-Saxo), José Herrada e Adriano Malori (Movistar), Tony Gallopin e Tim Wellens (Lotto-Soudal), Joaquim Rodríguez ed Alberto Losada (Katusha), Rigoberto Urán (Etixx-QuickStep), Pierre Rolland, Cyril Gautier e Romain Sicard (Europcar), Steven Kruijswijk (Lotto.NL-Jumbo), Rubén Plaza (Lampre-Merida), Dylan Van Baarle (Cannondale-Garmin), Nicolas Edet (Cofidis), Stef Clement e Jarlinson Pantano (IAM), Stephen Cummings e, successivamente, Daniel Teklehaimanot (MTN-Qhubeka).

Nel gruppo maglia gialla lavora la Lotto.NL-Jumbo (Sky e Froome ringraziano), davanti guadagnano 2'50". Dopo il rifornimento, però, i fuggitivi, informati del grande lavoro della squadra olandese, perdono convinzione e con essa un pizzico di vantaggio: siamo sempre più vicini alla Croix-de-Fer ed i 22 davanti hanno poco più di un minuto e mezzo da gestire.

 

Sulla Croix-de-Fer Rolland saluta tutti
All'inizio della Croix-de-Fer si staccano dalla testa della corsa i due Lotto-Soudal, Tim Wellens e Tony Gallopin. Restano in venti al comando, con il gruppo maglia gialla, sempre tirato dai Lotto.NL-Jumbo, a poco più di due minuti. La situazione sta però per cambiare ed ecco che davanti scatta Rolland: lui che a La Toussuire ha già vinto nel 2012 - era il Tour di Wiggins - va via a 67 km dall'arrivo e resta subito da solo. In gruppo invece è l'Astana di Vincenzo Nibali a piazzarsi davanti e menare di brutto. La Sky perde subito i pezzi: Nicolas Roche prima, Geraint Thomas dopo (già sullo Chaussy s'era staccato, e non sarà un bel segnale). Saluta temporaneamente i primi anche il galletto Warren Barguil.

 

Scarponi fa l'andatura, restano in pochi
È criminale il ritmo di Michele Scarponi, alla cui ruota resta Vincenzo Nibali. Seguono Valverde, Contador, Froome, Quintana, Mollema, Gesink, Poels e Majka. Proprio Wouter Poels è l'ultimo uomo Sky che potrebbe restare con la maglia gialla, ma si stacca (rientrerà). Froome è isolato e scatta Vincenzo Nibali: gli vanno dietro la stessa maglia gialla, quindi Contador, Quintana, Valverde. Costoro si ritrovano con alcuni gregari partiti nella fuga dei 22: Kangert per Nibali, Kreuziger per Contador.

Proprio l'estone dell'Astana viene messo alla frusta da Nibali quando mancano 62 km all'arrivo. All'inseguimento di Pierre Rolland ci sono quindi Rubén Plaza e Rigoberto Urán (si sfilerà dopo non molto) a 52", con il gruppo dei migliori a 2'23". Nel plotoncino messo alla frusta dall'Astana troviamo Froome e Poels (Sky), Quintana e Valverde (Movistar), Contador e Majka (Tinkoff-Saxo), Nibali, Kangert e Scarponi (Astana), Edet (Cofidis), Gautier (Europcar).

 

Allunga Valverde, poi inizia il Nibali show
Ai -60, in un tornante a destra, parte deciso Alejandro Valverde: il vento è contrario ma il murciano piazza alcuni secondi tra sé ed il gruppetto, raggiungendo immediatamente Plaza. Il momento decisivo è però quando, con 59 km ancora da percorrere, Chris Froome è costretto a fermarsi per un guasto meccanico. Non perde troppo e, anche grazie a Poels, rientrerà facilmente sui primi. Ma intanto dall'ex gruppo maglia gialla è uscito Vincenzo Nibali.

 

Guaio meccanico per Froome mentre Vincenzo vola via
Il Campione italiano, che dopo l'arrivo dirà di non aver visto che Froome non c'era, prende subito diversi metri di vantaggio e nessuno degli altri lo segue. Froome rientra ma né Quintana, né Valverde o Contador agiscono per mettere in difficoltà la maglia gialla. Nibali intanto mette nel mirino Pierre Rolland, rimasto l'unico al comando; il francese della Europcar passa con 1'05" su Nibali, che a sua volta vanta un minuto netto sul gruppo maglia gialla.

Nella discesa Nibali imposta traiettorie quasi sempre ottimali e, più che altro, butta più di un'occhiata al tornante di sotto: vuol capire quanto sia distante da lui Rolland. Dietro invece Poels, Froome e Valverde fanno letteralmente a sportellate per condurre la danze in discesa. Non c'è tregua e quando la picchiata termina, solo pochi chilometri per alimentarsi, perché ha inizio il Col du Mollard: seconda categoria, terza asperità di giornata.

 

Sul Mollard Nibali e Rolland si ritrovano
Pierre Rolland può sempre vantare un minuto scarso su Vincenzo Nibali, mentre il gruppo, rialzatosi e rimpolpatosi, è a 2'15". Sul Mollard è José Herrada (Movistar) ad impostare un buon ritmo, che non sarà elevatissimo ma miete alcune vittime (ancora Warren Barguil, tra gli altri). Rolland passa in testa anche al Col du Mollard, ma aspetta Nibali, che infatti scollina ad un pugno di secondi dal francese. La discesa la fanno in due mentre dietro il gruppo maglia gialla transita a 1'45".

Nella picchiata Romain Bardet, che aveva piazzato uno scatto in cima al Mollard per prendere i punti del Gpm, si mette tra i due battistrada ed il gruppo maglia gialla. Sfortuna vuole che il deragliatore del cambio non funzioni, e così la corona anteriore non viene sfruttata. Scende con il rapportino, un 53x11 che lo costringe a pedalare ad altissima cadenza, facendo le traiettorie migliori: tutto ciò perché l'ammiraglia è lontana e gli cambierà la bici solo ai piedi della salita finale.

 

Salita finale: Nibali se ne va ai -16, Quintana ai -6
Davanti Nibali e Rolland vanno di comune accordo, ma fino a un certo punto. Il francese, che è al vento da molto, accusa la stanchezza, così ai -16 Nibali dà un accelerata. Ciao ciao Pierrot. Il gruppo maglia gialla è tirato dal Lotto.NL-Jumbo Steven Kruijswijk, che non si danna l'anima e così Nibali arriva ad avere oltre due minuti di vantaggio. Straborda, il messinese, fino a quando ai -6 non attacca Nairo Quintana. Un allungo atteso per tutto il Tour, che spesso s'è visto, ma non così deciso.

Per tutta la giornata si sperava di vedere il campesino in azione, per stanare la Sky da lontano.

Invece la Movistar opta per l'attesa e l'attendismo: a meno di sconvolgimenti enormi domani all'Alpe d'Huez, sarà proprio l'attendismo a consegnare il Tour a Froome (oltre ai meriti di Froome stesso, si capisce).

Nairo si porta dietro, com'è logico che sia, la maglia gialla, poi Contador e Valverde. I due spagnoli non reggono il ritmo elevatissimo ed anche Froome cede una trentina di secondi a Quintana. Tra sputi (verso La Toussuire) ed ombrelli (sulla Croix-de-Fer), la maglia gialla tenta di salvare il salvabile. Lucidissimo non lo è e la sua fortuna è che Quintana abbia atteso così tanto per partire.

 

Lo Squalo torna a mordere, Quintana solletica Froome
Là davanti, nel frattempo, Nibali ha perduto una bella fetta di vantaggio ma veleggia sereno verso il traguardo. Sulla linea d'arrivo lo Squalo torna a mordere ed esplode: tre settimane di discesa agli inferi del ciclismo e risalita lo portano ad esultare per un'impresa che può essere tranquillamente considerata tale. Quintana chiude a 44", con Froome a 1'14". A 2'26" il gruppo regolato da Pinot, con a ruota Valverde, Mollema, Gesink, Contador, Samuel Sánchez. Pierre Rolland, che per tutto il giorno ha cullato un sogno, taglia il traguardo a 2'35", undicesimo.

 

Chris ha ancora un buon vantaggio. Salta Geraint Thomas
La nuova generale può far piangere Quintana - a meno che, come detto, non conservi per domani il colpo migliore: la maglia gialla è ancora lontana 2'38" dal colombiano, con Valverde a 5'25" e Nibali a 6'44". Quinto è Contador, oggi in panne, staccato di 7'56". Seguono Gesink a 8'55", Frank a 12'39", Mollema a 13'22", Bardet a 14'08". Geraint Thomas, letteralmente saltato (ha chiuso a 22' da Nibali), passa dal quarto al quindicesimo posto. Il sopra citato Bardet, con coraggio ed abnegazione, strappa la maglia di miglior scalatore a Purito Rodríguez: ora il francese ha 90 punti, con Froome a quota 87 e Purito a 78 (in verde il costante Sagan, in bianco Quintana).

 

Alpe d'Huez, ultima fatica, ultima possibilità
Domani ultima tappa in cui ci si può inventar qualcosa, 110.5 km da Modane all'Alpe d'Huez: in mezzo a questa frazione breve (e si spera intensa), la Croix-de-Fer, affrontata dal lato percorso quest'oggi in discesa: poi ci sarà solo una salita finale lunga e storica a dire se Froome vincerà il suo secondo Tour o se Quintana si inventerà un numerone. E zitto zitto (ma neanche poi tanto) Vincenzo Nibali è lì, pienamente in forze (del gruppo dei migliori è di certo il più in palla, ad oggi), con il terzo posto di Valverde solamente a 1'19". Sognare la realtà si può, Vincenzo.

Francesco Sulas

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