Giro Rosa 2015: Annemiek, un déjà Van Vleuten - Come un anno fa, sua la crono d'apertura. Fantastica Scandolara

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Il 26° Giro Rosa è iniziato questa sera con un breve cronoprologo. È la prima edizione che prende il via dall'estero: Ljubljana, capitale della Slovenia dove ha sede la BTC City Ljubljana, squadra in discreta crescita, come tutto il movimento nazionale. È un fattore secondario (ma non troppo) che sia questo il primo Giro Rosa senza Marianne Vos: l'olandese, tra infortuni e cambi di programmazione (è intenzionata a correre la gara olimpica di MTB a Rio 2016), guarderà da casa sua, a Meeuwen, la corsa che ha vinto tre volte (2011, 2012 e 2014). Non vi mancava dal 2009 e nemmeno nel 2012, quando in maggio si ruppe la clavicola alla ParkHotel Rooding Hills Classic, diede forfait: vinse, anzi, lanciandosi verso l'oro olimpico e, in seguito, i Mondiali di Valkengurg.

 

Come l'anno scorso, prima rosa ad Annemiek Van Vleuten
Ciò che non cambia rispetto allo scorso anno è invece il formato - cronoaperitivo: allora a Caserta - e la prima maglia rosa, ovvero Annemiek Van Vleuten. Olandese, classe '82, ex calciatrice passata al ciclismo dopo un infortunio. Dodici mesi fa difendeva i colori della Rabo Liv, in questa stagione s'è messa in proprio nella Bigla, formazione svizzera. Ha coperto i 2 km del centro di Ljubljana in 2'48", un secondo meglio di Lucinda Brand, altra olandese. E di Olanda davanti ce n'è parecchia: oltre ad Annemiek Van Vleuten, Lucinda Brand, Roxane Knetemann ed Anna Van der Breggen, tutte di una Rabo Liv che cerca nella stessa Van der Breggen o nell'iridata Pauline Ferrand-Prévot la degna sostituta di Marianne Vos. Non basta, perché la quinta è Ellen Van Dijk, stessa nazionalità, squadra differente (corre nella Boels-Dolmans), un iride a crono alle spalle, nel 2013.

 

Ljubljana centro, si parte alle 19. Van Dijk subito in testa
Solo due chilometri nel centro della capitale slovena, con partenza, arrivo e doppia inversione di marcia su quel vialone chiamato Slovenska cesta. È la canadese Karol-Ann Canuel, atleta della Velocio-SRAM, la prima a prendere il via: sono le 19 in punto. Ellen Van Dijk scatta nove minuti dopo e, da passistona quale è, si piazza al comando con un tempo di 2'51". La scalza quasi subito Roxane Knetemann, figlia d'arte e gregaria provetta in Rabo Liv; stampa un 2'49" alto ma le basta per vestire, almeno virtualmente e per qualche decina di minuti, la maglia rosa. Alena Amialiusik, in attesa di capire se potrà fare il grande salto nella generale, perde tempo e chiude in 2'57", otto secondi dietro la Knetemann. Alto il tempo di Evelyn Stevens, statunitense della Boels-Dolmans che punta a far benissimo per l'ennesima edizione del Giro, ma intanto in passato ha vestito la maglia rosa per due giorni in totale (nel 2010 e nel 2012), portando a casa un podio (nel 2012 fu terza). Oggi corre in 2'55" e non va bene: farà meglio nella crono di Nebbiuno.

 

Valentina Scandolara, un missile piccolo piccolo
Alle 19:38 scatta Valentina Scandolara, veronese di Tregnago che corre da due stagioni nell'australiana Orica-AIS: stacca un bel 2'51" che non la proietterà in rosa, ma la issa al terzo posto provvisorio, a 2" da Roxane Knetemann ed a pari tempo con la Van Dijk (la differenza è di centesimi in favore dell'ex iridata). Sono quasi le venti quando parte Anna Van der Breggen. L'olandese che vuol far la capitana in casa Rabo Liv chiude ad un secondo dalla Knetemann, un 2'50" che la spara al secondo posto. Venti minuti più tardi Pauline Ferrand-Prévot, oggi spogliata della sua maglia con l'iride (la Campionessa del Mondo a crono, Lisa Brennauer, è assente), chiude in 2'54", e la Van der Breggen, avanti solamente di 4" rispetto alla compagna, pensa che forse da domani si correrà per lei, non per la bella francesina. Si vedrà.

 

Bene Elisa Longo Borghini, Brand rischia il colpaccio
In precedenza Elisa Longo Borghini, speranza italiana per la classifica finale, aveva chiuso con un buonissimo 2'55", mentre il neo acquisto della Bigla, Carmen Small, aveva corso in 2'57". Sono le 20:24, è tempo per Annemiek Van Vleuten di andarsi a prendere la prima maglia rosa di questo Giro: fatto! Stacca un 2'48" che nessuna riuscir ad eguagliare. Solo Lucinda Brand, l'ultima a partire, dà fastidio, ma il suo sogno rosa s'interrompe bruscamente. La gregaria con licenza di stupire (ormai non più) impiege un secondo di troppo per percorrere Slovenska cesta ed è seconda.

 

L'Olanda mette la quinta: cinque nelle prime cinque posizioni
La vittoria, con conseguente prima maglia rosa, va quindi ad Annemiek Van Vleuten, che di sera, vicino all'Italia, si sente ispirata, evidentemente. Ripete il brindisi dello scorso anno, con Lucinda Brand e Roxane Knetemann a 1". A 2" Anna Van der Breggen, a 3" Ellen Van Dijk, la sudafricana della Bigla Ashleigh Moolman, la nostra Valentina Scandolara. La veronese domani ripartirà con la maglia azzurra che contraddistingue la miglior italiana in classifica generale. Alle spalle della Scando la statunitense Megan Guarnier, con un distacco di 4", poi l'australiana Tiffany Cromwell a 5", mentre a 6" c'è un'altra olandese, l'ennesima: Chantal Blaak, decima. A ridosso delle prime dieci Katrin Garfoot, australiana dell'Orica che ha una gamba davvero ottima ultimamente, mentre Pauline Ferrand-Prévot insegue anche lei a 6", 12esima (domani indosserà la maglia bianca di miglior giovane). A 6" anche la nostra Elisa Longo Borghini, seconda delle italiane, fa capire che per la classifica finale bisognerà fare i conti anche con lei.

 

Domani si resta in Slovenia: tappa semplice (pare)
Domani ancora una frazione in terra slovena, l'ultima: 102.5 km con partenza da Kamnik ed arrivo nuovamente a Ljubljana. Sulla carta facile, ma quella salita di Lučine - 4 km con pendenze interessanti - potrebbero far male. Dista 39 km dall'arrivo, quindi si potrà provare ad escludere le velociste più deboli, anziché scappare via. Primi punti Gpm in palio e primi abbuoni (3", 2" ed 1" al traguardo volante di Škofja Loka) che potrebbero far comodo, ma la volata è pressoché assicurata. Poi al rientro in Italia, tra due giorni, le salite diverranno protagoniste lungo le strade della Gaiarine-San Fior. Lì Annemiek Van Vleuten dovrà sicuramente cedere la maglia a qualche collega. A meno che non lo faccia già domani, la bella di notte.