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Tour de Suisse 2015: Salita dura-secca, vittoria Durasek - Dumoulin, bella difesa della maglia gialla | Cicloweb

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Tour de Suisse 2015: Salita dura-secca, vittoria Durasek - Dumoulin, bella difesa della maglia gialla

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Kristijan Durasek vince con un bell'anticipo a Rotkreuz © Bettiniphoto

Seconda tappa del Giro di Svizzera e dopo l'antipastino rappresentato dai 5 km a cronometro di ieri, possiamo dire che oggi si è fatto già quasi sul serio, tra i contendenti della corsa elvetica.

Uno Jakob Fuglsang elettrizzato ha provocato una discreta selezione sulla salitella di Michaelskreutz, la generale ha assunto connotati più veritieri, e la giornata si è conclusa con la vittoria - frutto di una bella stoccata da finisseur - di Kristijan Durasek, uno dei più solidi e convincenti corridori "di seconda schiera" della Lampre-Merida che tanto sta vincendo quest'anno.

 

Agnoli nella fuga da lontano
I percorsi delle tappe del TDS invitano e inviteranno (ne avremo conferma nei prossimi giorni) alla fuga; oggi, nella Rotkreuz-Rotkreuz (stessa sede di ieri) si sono cimentati nell'esercizio più antico del ciclismo Luka Pibernik, sloveno della Lampre, Cameron Meyer, australiano della Orica, il ben noto Jürgen Roelandts, clasicómane belga della Lotto, e Valerio Agnoli, gran gregario di marca Astana.

Al quartetto (messosi in cammino intorno al km 20) non sono riusciti ad accodarsi Ben King e Simone Antonini, rimasti per un po' a bagnomaria; il vantaggio massimo è stato toccato al km 58 (a 103 dalla fine), ma non è stato superiore ai 3'20", segno della volontà del gruppo di controllare l'azione.

Con Agnoli e Roelandts che si sono staccati al primo passaggio dalla salita di Michaelskreutz, a 35 km dalla fine, i due superstiti hanno resistito per un altro giro del circuito finale, per essere raggiunti al secondo passaggio della citata rampa, a 15.5 km dalla conclusione.

 

Jakob Fuglsang e una gamba che scappa
In quel momento della corsa, qualcosa era già successo tra gli uomini di classifica. Ad esempio, l'atteso Michal Kwiatkowski, già deludente nella minicrono di ieri, si era staccato sin dal primo passaggio a Michaelskreutz. Avrebbe buscato all'arrivo oltre 10 minuti di ritardo. Vero che tale rampa era abbastanza complicata, quasi una rasoiata; ma la controprestazione del polacco Campione del Mondo è notevole.

Sul secondo passaggio, è stato Jakob Fuglsang a incaricarsi di promuovere degli affondo destinati a fare selezione.

Se sul primo allungo, ai 16 km, Julián Arredondo ha stoppato Fuglsang prima del rientro di numerosi avversari, sul secondo, ai -15, il novero dei corridori in grado di reagire è risultato abbastanza ridotto: Simon Spilak, Ion Izagirre, Domenico Pozzovivo (bentornato!), Geraint Thomas, Kristijan Durasek, Dani Moreno, Thibaut Pinot (non senza un po' di fatica).

 

L'azione a tre promossa da Fuglsang
Dopo un tentativo di Arredondo stoppato da Spilak, è stato ancora Fuglsang a piazzare un nuovo contropiede, ai 14 km; stavolta col danese dell'Astana è rimasto solo Thomas, che subito ha iniziato a collaborare; Spilak, spendendo molto, è riuscito a riportarsi sui due, e il terzetto è rimasto in avanscoperta sino al Gpm ai -12.6, per poi essere raggiunto in discesa (ai -11) da un sestetto formato da Pinot, Arredondo, Durasek, Moreno e anche Miguel Ángel López (giovane speranza dell'Astana) e il leader della corsa Tom Dumoulin, bravissimo a digerire la salita e a confermarsi nel drappello dei migliori.

Tutti gli altri, a partire da Pozzovivo, sono rimasti a oltre 20" dai primi, e si sono impegnati molto, nei 10 km di pianura finale, per inseguire, ma il loro sforzo era destinato a restare vano.

 

Un finale da classica
Le ultime battute della tappa sono state molto divertenti, con diversi attacchi e contrattacchi, proprio come nei migliori spartiti da grande classica.

A poco meno di 10 km dal traguardo, Pinot ha prodotto un bell'allungo, venendo raggiunto poco dopo da Thomas; sui due è poi rientrato anche Spilak, ma ai -7 il lavoro dei due Astana nel drappello inseguitore ha annullato l'azione.

Ai -3 ancora Pinot ha tentato di evadere, insieme a Fuglsang; ma l'attacco dei due è durato un chilometro ed è stato annullato pure questo (soprattutto grazie a Thomas).

 

La stoccata di Durasek
Dopo una buona trenata di Dumoulin, agli 800 metri è partito Durasek. Nessuno ha avuto la prontezza di riflessi (o di gambe) per mettersi al mozzo del croato, sicché quell'azione un po' alla chetichella è risultata vincente.

Il corridore della Lampre ha difeso benissimo i pochi secondi guadagnati sui più immediati inseguitori ed è andato a cogliere uno dei successi più importanti in carriera (a quasi 28 anni la perla del suo palmarès rimane la Tre Valli Varesine 2013).

Al secondo posto (a 4" dal vincitore) Dani Moreno ha battuto nella volatina Arredondo, Pinot, Thomas, Spilak, López, Fuglsang e Dumoulin. A 14" è arrivato il secondo drappello inseguitore, regolato da Peter Sagan su Ben Hermans e Bob Jungels; in questo gruppetto c'era anche Pozzovivo, 18esimo alla fine.

 

La classifica con Dumoulin ottimo leader
La generosa prova odierna vale a Tom Dumoulin almeno un'altra giornata da leader della corsa. L'olandese della Giant ha ribattuto con vigore agli attacchi avversari, difendendo la sua maglia gialla e i 7" che in classifica lo separano dal secondo, Thomas.

A seguire nella generale troviamo Dani Moreno a 11", Fuglsang a 14", Sagan e Steve Morabito (arrivato col secondo gruppetto) a 15", Pinot a 16", Durasek a 18", Jungels, Spilak e Arredondo a 19". Pozzovivo è 14esimo a 29" da Dumoulin.

Domani difficilmente vedremo rivolgimenti in classifica, visto che la terza tappa sarà breve e forse facile: da Quinto a Olivone son solo 117 km; è vero che subito in avvia si affronterà il difficile Gotthardpass col suo fondo stradale lastricato, ma dal ventesimo chilometro in avanti ci sarà tanto spazio per recuperare, nonostante qualche salitella nel finale.

Marco Grassi

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