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Trofeo San Vendemiano 2015: L'urlo di Moscon terrorizza tutti - Altra prova di forza del trentino. Grande cuore Nardelli | Cicloweb

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Trofeo San Vendemiano 2015: L'urlo di Moscon terrorizza tutti - Altra prova di forza del trentino. Grande cuore Nardelli

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Urlo di gioia per Moscon a San Vendemiano © Scanferla

Un Trofeo Città di San Vendemiano appassionantissimo, quello che ha visto sfidarsi i migliori corridori italiani (e australiani) sulle colline attorno a Conegliano. Con un esito ancora vincente per la Zalf e per quell Gianni Moscon che sembra non avere alcun rivale su questo tipo di terreni, ma concluso con soddisfazione anche per un altro trentino, Stefano Nardelli, giunto a un passaggio da un successo veramente clamoroso.

 

Alla partenza nessuna fuga duratura
Il primo breve circuito di 9 km da ripetersi 6 volte ha lanciato molti fuggitivi, ma nessuna azione è riuscita seriamente a prendere il largo, complice il fastidioso vento contrario sul rettifilo finale. Sono stati soprattutto gli uomini della Zappi's a tentare di lanciare l'azione iniziale, ai quali spesso è intervenuto in appoggio l'australiano Alexander Edmondson, vincitore del Giro delle Fiandre Under 23 oggi in veste soprattutto di gregario.

 

 

2 Zalf e 2 Trevigiani, come ai vecchi tempi
Sono però le 4 scalate a Ca' del Poggio a influenzare la gara. 4 passaggi sulla terribile rampa, una festa per i (tanti) tifosi oggi presenti sul muro, un inferno per gli atleti. A rompere il ghiaccio è Daniel Pearson (Zalf), tallonato da Giovanni Carboni, Stefano Nardelli (Unieuro) e seguito a ruota dal suo compagno Nicola Bagioli. Un'azione che prende corpo e che guadagna rapidamente 1'30": il solo sloveno Otonicar (Radenska) tenta un inseguimento ma è già troppo tardi per portarsi sotto.

 

 

Gli australiani si accollano l'inseguimento
Il vantaggio sale rapidamente fino a raggiungere i 3': sembra proprio che l'azione dei 4 di testa sia quella giusta. Nel secondo e nel terzo giro la situazione è cristallizzata, con l'Australia che prende le redini del gioco e tenta di riportare il gruppo sotto, consumando tutti i suoi uomini per Robert Power. La Colpack invece non sembra in grado di fare la corsa, complice l'assenza di alcuni uomini chiave in gara in Spagna. Si arriva così all'ultimo giro con la fuga che ha un margine di 1'40" in uno stato d'incertezza: arriverà? non arriverà?

 

 

L'ultimo pazzo giro: Moscon implacabile
La rimonta del gruppo, ormai ridotto a una trentina di unità, non fa tardi a consumarsi: i 4 di testa arrivano così all'ultima ascesa di Ca' del Poggio con soli 32" di vantaggio. Pearson e Carboni, i pesci-pilota designati, sono i primi a staccarsi. Ma anche l'azione di Bagioli e Nardelli si esaurisce quando da dietro arriva come un fulmine Gianni Moscon (Zalf), autore di una frustata delle sue: con molta fatica Robert Power riesce a rientrare sulla sua ruota. Entrambi saltano Nardelli, il quale tira comunque dritto e collina con 11" di ritardo sui primi 2 e 20" di vantaggio su un drappello di una ventina di unità.

 

Nardelli sfiora il miracolo
Cresce inesorabilmente il vantaggio di Moscon e Power, che raggiunge i 40" sul drappello e quasi i 20" su un Nardelli. I due, convinti di restare a giocarsela da soli, si guardano all'ultimo chilometro: Nardelli ne approfitta e fa un dritto, tentando di beffare entrambi. Ma Moscon non ci sta, lo riprende e lo salta nettamente, concedendo al corregionale un comunque meritevole secondo posto, mentre Power deve accontentarsi del terzo gradino del podio. Dietro, la volata per il quarto posto si risolve come da pronostico a favore di un comunque soddisfatto Simone Consonni (Colpack), il quale precede un Marlen Zmorka (Palazzago) in costante crescita e l'eterno piazzato Davide Gabburo (General Store).

 

Ai belgi la birra, ai veneti il prosecco
Col Trofeo Città di San Vendemiano si chiudeva il Trittico del Prosecco, aperto dal duetto Piva-Belvdere. Tre corse caratterizzate dall'essere disputate sulle colline dove nascono le migliori qualità di prosecco italiane, e difatti nel parterre il vino bianco scorre a fiumi. Ma la cosa degna di nota è proprio l'esistenza di un parterre, per una corsa di fatto dilettantistica: e di tribune per spettatori, di stand tecnici e gastronomici di vario tipo, a corredo di un'organizzazione impeccabile. A San Vendemiano la corsa è evento, come dovrebbe essere sempre.

 

Note di colore: quando la giuria dà i numeri
Un paio di note di colore, entrambe legate a uno scambio di persona legate ai numeri: verso la fine del tratto pianeggiante, il giudice di gara belga, che ha la nomea di essere uno abbastanza inflessibile, sbatte fuori un corridore in fuga, Andrea Cigana (Bibanese) per aver tagliato una rotonda: severo ma giusto, non fosse che il corridore in questione fosse un suo compagno di squadra, mentre il povero Cigana passava contemporaneamente dal lato corretto.
Nell'azione dell'ultimo giro, Power era stato inizialmente scambiato per un suo compagno di squadra, Miles Scotson, suscitando una certa perplessità. A pochi minuti dal termine della gara l'accompagnatore degli australiani, James Victor, è salito sul palco per spiegare che i due corridori si erano scambiati accidentalmente i numeri di gara, svelando l'arcano.

Nicola Stufano

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