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Europei Ciclocross 2014: Alice, salvagente nel Paese dei Belgi - Arzuffi bronzo a Lorsch, bene Teocchi. Bertolini osa e cade | Cicloweb

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Europei Ciclocross 2014: Alice, salvagente nel Paese dei Belgi - Arzuffi bronzo a Lorsch, bene Teocchi. Bertolini osa e cade

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A Lorsch Alice Maria Arzuffi conquista il bronzo tra le Under 23 © uec.chInvasione belga a Lorsch, e dov'è la novità? Quando c'è del fango di mezzo, in inverno, insomma, parlando di ciclocross, quello è il Paese faro. Di che ci stupiamo, perciò, se una cittadina tedesca viene annessa, almeno per un giorno, alla nazione nota anche per birra e cioccolato, pavé e fango? Non era né Superprestige né Bpost Bank Trofee, erano i Campionati Europei e tre prove su quattro vanno al Belgio. Ragazzini Juniores: Eli Iserbyt. Under 23: Wout Van Aert. Donne Élite: Sanne Cant. Rovina la festa nazionale Sabrina Stultiens, che non sarà belga, ma viene dall'Olanda e si porta a casa il titolo europeo tra le Under 23.

Lo scorso anno, a Mladá Boleslav, in Repubblica Ceca, il Belgio raccolse "appena" due ori su quattro prove. Fu la britannica Helen Wyman tra le donne, insieme all'olandese Annefleur Kalvenhaar (scomparsa lo scorso 23 agosto dopo un incidente nella Coppa del Mondo di MTB a Méribel), l'argine contro le prepotenti affermazioni di Yannick Peeters (Juniores) e Michael Vanthourenhout (Under 23) per un 2-2 tra Belgio e resto del Mondo.

Oggi, come detto, Sabrina Stultiens ha rovinato la festa ai migliori della disciplina, e ciò non stupisce troppo, visto che agli Europei è l'Olanda la nazione più vincente, con 15 ori dal 2003 ad oggi (11 invece per il Belgio). Stultiens che molti ricorderanno a Nyon, in Svizzera, Europei su strada. Molti la ricorderanno ma sarà uno degli incubi ricorrenti di Elena Cecchini, che con l'Europeo in tasca esultò troppo presto. Zac! La Stultiens, che tutto è fuorché veloce, bruciò la friulana.

Anche stamane ha vinto in uno sprint diverso, a due, contro la ceca Martina Mikulaskova. partiamo dalla gara donne Under 23 non tanto per simpatia verso la Stultiens, ma perché da qui, dalle Youth, le giovincelle, arriva l'unica medaglia azzurra di questi Europei. La porta, manco a farlo apposta, Alice Maria Arzuffi. Bronzo come dodici mesi fa, quando fu la prima delle non olandesi, alle spalle della povera Kalvenhaar ed ancora della Stultiens, in quell'occasione argento.

Alice, che dal prossimo anno correrà nella Giusfredi di Edita Pucinskaite, ha subito preso in mano la situazione, portandosi davanti con Martina Mikulaskova, Sabrina Stultiens, Yara Kastelijn e Chiara Teocchi. Quest'ultima, vincitrice della seconda tappa del GiroCross a Portoferraio lo scorso fine settimana, attraversa un momento di forma che stupisce pure lei: maglia rosa in patria, con le migliori all'Europeo: «Non pensavo di avere già una simile condizione fisica - commenta la Teocchi - perché la mia stagione nel ciclocross è partita tardi. Questo risultato mi fa essere ancor più fiduciosa per il resto della stagione».

Al secondo giro è stata la Mikulaskova a mettere il turbo, portandosi in testa alla corsa, mentre alle sue spalle l'inseguimento era orchestrato da Stultiens, Teocchi, al completo servizio di Alice Arzuffi, la francese Juliette Labous e con un'altra ceca ai piani alti, Nikola Noskova. Nell'ultimo giro Sabrina Stultiens si portava all'inseguimento di una Mikulaskova in flessione, con Alice Arzuffi che provava a tenere la ruota dell'olandese. Niente da fare, la Campionessa Europea su strada arrivava sulla Mikulaskova e si giocava il titolo europeo sul fango, vincendo lo sprint a due.

Terza, come detto, Alice Maria Arzuffi, staccata di 24", poi la stupenda Chiara Teocchi a 41", stesso distacco di Nikola Noskova. Sesta a 52" Juliette Labous, seguita dall'olandese Lizzy Witlox a 1'04", poi la francese Maelle Grossetete a 1'08", la tedesca Jessica Lambracht a 1'09", l'olandese Yara Kastelijn a 1'25". Diciottesima e ventunesima le altre due italiane: la prima è Alice Torcianti, che ha chiuso a 1'54" dalla Stultiens, la seconda Rebecca Gariboldi, che paga 2'24".

Sempre nella mattinata si era corsa la gara degli Juniores, con la doppietta belga, la prima di una lunga serie: Eli Iserbyt su Jappe Jaspers (lasciato comunque a 47"), il terzo è un olandese, Max Gulickx, staccato di 52". L'Italia aveva pure raccolto una top ten con Stefano Sala, settimo a 1'20" da Iserbyt, mentre gli altri azzurri erano lontani anni luce: 15° Giorgio Rossi a 2'21", 17° Antonio Folcarelli a 2'23", 22° Federico Mandelli a 2'49", 32° Edoardo Nichele a 3'48". La medaglia della Arzuffi poteva essere bissata tra gli Under dal nostro Gioele Bertolini.

«Ho osato troppo, sono volato via al primo giro. Ero 30°, ho recuperato il possibile». Questa la sintesi di un rammaricato Gioele Bertolini, maglia rosa al GiroCross, qui solamente 16° a 1'32" dal vincitore. Caduta nel primo giro, per troppo desiderio di ar bene: la mentalità è del vincente, di chi non corre per il pareggino ma vuol vincere fuori casa. A volte il contropiede ripaga, altre volte no; s'impara, più che dalle vittorie, dalle sconfitte. Quelle brucianti sono l'università dei campioni, nessuno ne è esente, né mai lo sarà. Da Gioele ci si aspettava ben altro, questo è chiaro, ma quando si debbono fare i conti con la sfortuna e gli inconvenienti, tutto viene cancellato e riscritto.

Vincere l'Europeo per il valtellinese era difficile. E così il titolo continentale va a quel Wout Van Aert che solo una settimana fa schiaffeggiava tal Sven Nys al Koppenbergcross, nonn la corsa di paese. Molto belga, molto sveglio, molto promettente, Van Aert non ha lasciato spazio ai rivali. Argento che finisce al collo di un altro belga, Laurens Sweeck, bronzo al ceco Jakub Skala. Medaglia di legno per l'olandese Stan Godrie, a 15", quindi un'altra coppia belga, Toon Aerts a 17" e Diether Sweeck a 26". Settimo il francese Clément Venturini a 28", poi l'olandese Martijn Budding a 30", il belga Daan Soete ed il francese Fabien Doubey, entrambi a 36". Fuori dai dieci il miglior italiano è il sopra citato Bertolini, con Nadir Colledani 24° a 3'10".

In conclusione la gara delle Élite, con la britannica Helen Wyman che veniva dal doppio successo continentale. Stavolta il titolo non è finito nella terra di Albione, ma a Sanne Cant. Ovviamente belga. Subito dopo due giri, 10 al comando: Sophie De Soer, Sanne Van Paassen, Lucie Chainel-Lefevre, Sanne Cant, Ellen Van Loy, Jolien Verschueren, Helen Wyman, Nikki Harris, Pavla Havlikova e Marlène Petit. A due tornate dal termine la Wyman ha tentato la via della tripletta, tallonata però dal gruppo delle big.

È toccato allora all'altra britannica, Nikki Harris, provare l'azione ad un giro e mezzo dalla fine. Con lei Sanne Cant e poco più indietro Sanne Van Paassen. Prima dell'ultimo giro una caduta metteva fuori gioco Sophie De Boer ed in testa tornava un quintetto: Nikki Harris, Sanne Cant, Pavla Havlikova, Helen Wyman e Sanne Van Paassen. Proprio nell'ultima tornata cedeva la Van Paassen, così restavano davanti Wyman, Harris, Cant ed Havlikova.

Era proprio Sanne Cant, la Campionessa del Belgio, ad aggiudicarsi il titolo, con Pavla Havlikova argento e Nikki Harris bronzo, rispettivamente a 3" e 5". Ai piedi del podio,a 12", Helen Wyman, quindi Ellen Van Loy e Jolien Verschueren a 27", Sanne Van Paassen a 35", la spagnola Rocio Gamonal Ferrera a 36", la coppia francese formata da Marlène Petit a 56" e Lucie Chainel-Lefevre a 1'39", decima di venti partenti e 19 che portano a termine la prova. Nessuna italiana al via.

Il ciclocross torna già domani, con una prova ben differente, il Superprestige di Ruddervoorde. Dalla trasferta tedesca marchiata Belgio, l'unica che ci salva, dati e medaglie alla mano, è Alice Maria Arzuffi. Con quella Chiara Teocchi che andrà tenuta ben d'occhio ed un Gioele Bertolini che non potrà cadere sempre. C'è di che sorridere, almeno un poco, e con un solo bronzo.

Francesco Sulas

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