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Dilettanti 2014: Cecchin, una vittoria mirata - Sua l'Astico-Brenta davanti a Gomirato. Masnada sorprende al Valdarno | Cicloweb

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Dilettanti 2014: Cecchin, una vittoria mirata - Sua l'Astico-Brenta davanti a Gomirato. Masnada sorprende al Valdarno

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L'urlo di Alberto Cecchin, vincitore dell'Astico-Brenta © Riccardo ScanferlaInizio settimana particolarmente intenso per i nostri dilettanti, impegnati nell'ultimo quarto di gare della stagione: l'estate sta finendo, e così le possibilità di mettersi in mostra per un posto tra i professionisti, ora o in futuro. In questo senso, l'Astico-Brenta è un'ottima vetrina per le ruote veloci dotate anche di resistenza su salite lunghe, per via del suo percorso, lungo e non facile, che risale la Valsugana per poi rientrare in Veneto dal Valico della Fricca e giungere a Schiavon. Grazie anche all'ottima gamba col quale è uscito dal Giro del Friuli, Alberto Cecchin si è rivelato il più veloce di tutti ed è riuscito a beffare il treno Zalf che ben conosce, avendo militato con la compagine di Castelfranco per ben quattro anni.

Sebbene l'arrivo allo sprint sia l'esito più frequente di questa corsa, la frazione è stata più che combattuta. Nelle prime fasi si è mossa una fuga a quattro di tutto rispetto: il trascinatore è Matvey Mamykin, portacolori della nazionale russa reduce dal Tour de l'Avenir. Con lui c'è Simone Antonini, fresco vincitore del Giro del Friuli, l'ex-professionista Alfredo Balloni (Nankang) ed il figlio d'arte Nicolò Martinello (CT Friuli). Sulla discesa del Valico della Fricca si aggregano in otto a loro e sono un compagno di Antonini (Luca Sacchetti), uno di Balloni (Nicola Dal Santo), uno di Martinello (Andrea Borso), gli Zalf Basso e Milani, nonché Matteo Collodel (Team Idea) e il primo anno Lorenzo Rota, della Mg.Kvis. E sarà proprio quest'ultimo, constatata la scarsa collaborazione nel gruppetto, a rompere gli indugi e andar via da solo a 40 km dal traguardo, mentre dietro gli altri inseguitori venivano riassorbiti. Spreafico (Idea) riesce ad agganciare Rota in vista della salita della Rosina, l'ultima asperità di giornata a 20 km dal traguardo, ma il gruppo è troppo vicino.

Sulla discesa della Rosina avviene un ulteriore azione, promossa dal sempre generoso Mirko Maestri (General Store), che vede presenti diversi uomini già in azione in precedenza, come Rota, Balloni, Spreafico e Antonini, ma anche uomini veloci come Cecchin (Marchiol), supportato anche da Vaccher, e Ballerini (Idea). Completano il quadro Enrico Salvador (Zalf), Andrea Barbetta (Sc Cene), i campani Merolese (Nankang) e Giustino (Vejus), presente col suo capitano Marcin Mrozek. Si ripete la stessa situazione di prima: non c'è sufficiente collaborazione ed un uomo solo rompe gli indugi. Mrozek è davvero generoso, ma si deve arrendere al treno Zalf in rimonta a 3 km dal traguardo.

Gomirato viene lanciato alla perfezione e sembra fatta per gli uomini di Rui e Faresin, ma non hanno fatto i conti con l'ex, che ha saputo evitare bene il buco aperto con maestria e supera in un testa a testa negli ultimi 200 metri il povero Gomirato, ancora una volta battuto in un'occasione importante. Decisiva per Cecchin la gamba con la quale è uscito dal Giro del Friuli, dove è stato anche leader per mezza giornata. Chissà che questa vittoria non consenta al velocista feltrino di avere qualche proposta da un team di livello più alto. Una vera urgenza per Gomirato, che il prossimo anno rischia seriamente di decidere tra una continental o appendere la bici al chiodo.

Al terzo posto invece si piazza un elemento più giovane, Davide Ballerini (Idea), rivelazione stagionale della compagine milanese con una vittoria all'attivo in Irlanda, il quale probabilmente continuerà a scorrazzare per l'Europa col team di Piscina e Gaffuri, viste le recenti conferme dalla dirigenza.

Fuori dal podio, il resto del treno Zalf con Eughert Zhupa, Nicola Rossi e Gianluca Milani occupa quarta, quinta e ottava posizione. Si rivede Alex Buttazzoni, sesto in questa occasione, mentre il mestrino Riccardo Ghezzo (Coppi Gazzera) coglie il primo piazzamento degno di nota della sua carriera. Chiudono la top ten Collodel e Maestri.

Ieri un'altra prova nazionale si è disputata in Toscana, il Giro Nazionale del Valdarno, regalandoci un'inattesa sorpresa nel rivedere Fausto Masnada all'attacco e addirittura, per la prima volta da dilettante, vincente. Una grande gratificazione per lo scalatore bergamasco, reduce da una stagione veramente difficile. Masnada è stato protagonista della fuga lunghissima, partita con altri tredici protagonisti al km 20 di corsa, mentre dietro la corsa si faceva tiratissima col gruppo già spezzato in due; invece il gruppetto di Masnada si seleziona a quattro elementi, poi Masnada a 20 km dall'arrivo resta solo sulle colline attorno a Figline Valdarno, inseguito da un tenacissimo Giuseppe Sannino (Pala Fenice), primo anno eppure già in evidenza in tante gare quest'anno. Ma Anche Sannino deve cedere e l'ultimo giro è un giro d'onore per Masnada; al secondo posto si classifica il Gragnano Devid Tintori, già in evidenza su queste strade nel weekend al Gp di Cerreto Guidi, lontano ben 57". Sannino alla fine viene premiato comunque con un terzo posto a 1'07". Poi giungono gli altri evasi del penultimo giro, ovvero un sorprendente Alessandro Ferrarotti (Overall CT) al miglior piazzamento stagionale ed il prossimo alla Mg.Kvis Stefano Nardelli (Gavardo) a 1'17". Sesto posto per Orrico, che ha ben difeso l'azione di Masnada, seguito da due campioni Élite, quello nazionale (Pacchiardo) e quello toscano (Brovelli); solo nono Ilya Koshevoy (Podenzano), mentre col suo decimo posto Simone Consonni dimostra di non essere soltanto corridore da volate, ancora una volta.

Nel frattempo, si disputava il Gp San Luigi di Sona nel veronese, obiettivo centrato dalla Zalf per riscattarsi dalla delusione dell'Astico-Brenta. Ci pensa Andrea Toniatti a imporsi sul muro di Sona che gli regalò il successo già nel 2012, complice una forma stratosferica già vista a Felino; la corsa è stata ben controllata dagli uomini Zalf, che nella fuga di nove corridori iniziale avevano messo dentro anche Giacomo Zilio. Daniel Rupiani (General Store) e Manuel Cazzaro (Ciclismo 2000) sono gli ultimi ad arrendersi, poi è Michele Gazzara (Coppi Gazzera) a fare il diavolo a quattro nel finale di gara, impegnando la Zalf in un inseguimento terminato solo a 500 metri dal termine. Il resto è storia già scritto, con Toniatti ad imporsi su Mirko Maestri, secondo per la settima volta in questa stagione, e sul compagno di squadra Gianluca Milani. Buoni piazzamenti per Nicolò Rocchi (Gaiaplast) e Cristian Comaglio (Gavardo) ai piedi del podio.

Chiudiamo con la Coppa Comune di Livraga, conclusasi in maniera abbastanza insolita. Decisiva una fuga di diciotto unità partita dopo un'ora di gara, che rappresentava bene tutte le squadre più forti tranne la Colpack presente col solo Lamon, eppure i bergamaschi han lasciato il lavoro sporco alla Pala-Fenice che pure aveva due uomini, Bonaiti e Hmouddan. Il risultato è che la fuga prende un vantaggio di 4', decisamente troppo per una gara dilettanti. Dentro ci sono Simion e Minali come uomini veloci, cosicché Alfio Locatelli (Viris) tenta l'anticipo e Matteo Trippi (Mastromarco) lo insegue. Il Campione italiano Juniores 2013, sebbene in posizione di stopper, non disdegna collaborazione e così i due ottengono un vantaggio lusinghiero per arrivare. Trippi pregusta già l'occasione per conquistare il primo successo dilettanti, sebbene Locatelli non sia proprio fermo in volata, ma la bici e forse un po' d'emozione lo tradiscono ed in volata salta la catena. Locatelli se ne accorge ed omaggia sul traguardo lo sfortunato atleta, sebbene abbia di che esultare, visto che non vinceva da più di un anno. Minali regola il gruppo inseguitore a 42", precedendo Stefano Perego (Viris) e Gabriele Campello (Cerone); Simion è solo sesto.

Archiviate anche queste gare, fari puntati alla prossima settimana, con cinque prove nazionali prima dei Mondiali. La prima, domenica, col GP Industria del Cuoio e delle Pelli.

Nicola Stufano

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