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Ladies Tour of Qatar WE 2014: Se Kirsten sgasa, Giorgia risponde - A Doha Bronzini è 2a. Wild si prende tappa e corsa | Cicloweb

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Ladies Tour of Qatar WE 2014: Se Kirsten sgasa, Giorgia risponde - A Doha Bronzini è 2a. Wild si prende tappa e corsa

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A Doha Kirsten Wild batte Giorgia Bronzini e vince il suo quarto Tour of Qatar © teamgiantshimano.comPrima di oggi, della trasferta in Qatar di Giorgia Bronzini non ci sarebbe rimasto molto. In una corsa per natura non certo indimenticabile, la due volte Campionessa del Mondo su strada aveva perduto il treno buono nella prima tappa, insieme alla Wiggle Honda tutta.

Si era rifatta nella seconda tappa, forse la più impegnativa, chiudendo davanti, ed anche ieri, quando pure non s'è scherzato nel far la selezione, Giorgia era lì con le migliori. Certo, se un problema meccanico ti lascia a piedi nel mezzo del deserto mentre davanti restano in dodici a menare come disperate, non ci si può fare molto, né si può pretendere dalla piacentina una forma super a febbraio, con una stagione davanti (l'anno scorso il primo centro arrivò il 16 marzo alla Classica Città di Padova).

Tutte queste considerazioni vengono in parte spazzate via dalla prestazione di oggi dell'italiana al secondo anno in Wiggle Honda. Siamo a fine corsa, in tutti i sensi: il traguardo di Doha, adatto a velociste scaltre e potenti, vede la Bronzini stare a ruota di Kirsten Wild. Quando l'olandese, come da copione, parte, Giorgia le va dietro. Sembra sul punto di poterla passare ma la maglia oro è più forte anche oggi e chiude questo Ladies Tour of Qatar con la terza vittoria stagionale. La Bronzini può essere ben felice della piazza d'onore.

Per quanto riguarda la Wild, è evidente che tra sabbia, ventagli e cammelli si trova a meraviglia. Dio sei edizioni del Ladies Tour of Qatar, ne ha vinte quattro (2009, 2010, 2013 e 2014); una, quella del 2012, le è sfuggita per colpa del complotto tedesco Arndt-Worrack, in fuga nella seconda tappa (la Wild chiuderà al terzo posto), all'altra, quella del 2011, andata ad un'olandese, Ellen Van Dijk, non era presente. Su 20 tappe disputate al Ladies Tour of Qatar la Wild ne ha vinte 9, il 45%.

Alla prima tappa, a Mesaieed, aveva regolato Olds ed Hosking, a Madinat Al Shamal copriva le spalle della compagna di team Amy Pieters; ieri, ad Al Khor, ed oggi a Doha s'è ricoperta nuovamente d'oro, concedendosi il lusso di altre due vittorie, sì in volata ma con almeno una bici di vantaggio sulla seconda.

E poteva il Team Giant-Shimano immaginare un inizio di stagione migliore? Nemmeno nei sogni. Quattro tappe, altrettanti successi, due diverse vincitrici, la maglia oro sempre in casa, a cui si unisce la maglia argento della classifica a punti (sempre con Wild) e la maglia bianca di miglior giovane (con Amy Pieters).

La passerella finale tanto passerella non è: la frazione è la più breve delle quattro - solo 85 km tra Sealine Beach Resort a Doha - ma il circuito finale presenta delle insidie. Lo sa bene la fuggitiva della prima ora Alexandra Burchenkova, a lungo e da subito al vento con l'australiana Jessie MacLean: la portacolori di RusVelo, quando mancano 25 km al termine, sbaglia ad imboccare la U del circuito, con la MacLean che, impietosita, attende il rientro. Ma da dietro rientra pure il gruppo ed iniziano scatti e controscatti.

La solita Anna Van der Breggen, già in bell'evidenza nella seconda tappa, forza diverse volte, ma il plotone è attento. Ci prova anche la nostra Valentina Scandolara, che dopo due giorni ad aiutare Emma Johansson e melissa Hoskins, solo ieri ha perduto terreno nei confronti delle primissime: succede. Il gruppo non lascia spazio nemmeno alla vivace atleta di Tregnago, e così ci si ricompatta.

Situazione che dura poco, perché ai -18 le Specialized-Lululemon iniziano ad allungare. La prima a partire è la tedesca Lisa Brennauer, seguita a ruota da Gracie Elvin (Orica-AIS), Chloe McConville (Australia) e Marta Tagliaferro (Alé-Cipollini-Galassia). Manca ancora troppo al traguardo ed il plotone più di 10" alle fuggitive non concede.

Ai -14 siamo di nuovo da capo, ma presto un'altra Specialized-Lululemon allunga di forza: è Chantal Blaak, in vell'evidenza durante questi quattro giorni. Guadagna una decina di secondi sul gruppo e transita per prima all'ultimo traguardo volante di giornata (seguita da Wild e Pieters. Il primo intermedio era andato a Wild, che aveva regolato Majerus e Pieters). Inutile dire che non ha speranze di arrivare, infatti viene ripresa ai -9 km.

A quel punto contrattacca un'altra Specialized-Lululemon, Elise Delzenne, come Chantal Blaak un neoacquisto, corridore tutta da scoprire e Campionessa di Francia in carica. La Delzenne si porta dietro Julia Soek (Giant-Shimano), Emilia Fahlin (Wiggle Honda) ed ancora Marta Tagliaferro (Alé-Cipollini-Galassia), oggi attivissima in un lavoro finalizzato alla buona riuscita della volata di Shelley Olds. Ai -4, con il quartetto ancora fuori, è Emma Johansson a tentare l'allungo; la svedese dell'Orica-AIS è a 35" dalla Wild, che per non sbagliare la segue, di fatto annientandone l'azione.

Il gruppo è allungatissimo, Delzenne, Soek, Fahlin e Tagliaferro vengono riprese in un amen: sarà volata compatta. Giorgia Bronzini attua la tattica giusta, battezzando la ruota della più in forma di tutte, Kirsten Wild. Si sgomita ma quando l'olandese apre il gas è difficile starle in scia. L'unica a riuscirci è appunto la Bronzini, che per un istante pare addirittura poter passare al Wild, ma la maglia oro va a vincere la sua terza corsa del 2014, mettendoci potenza e velocità, le sue doti peculiari.

Alle spalle Giorgia Bronzini può essere più che soddisfatta, mentre il gruppo chiude staccato. Terza piazza per la giovane sprinter targata Orica-AIS Melissa Hoskins, quindi Trixi Worrack, Jolien D'Hoore, Shelley Olds, Pascale Jeuland, Roxane Fournier, Lizzie Armitstead e la cinese Xiao Ling Luo.

Maria Giulia Confalonieri coglie una buona 11a piazza, proprio lei che già nel 2013 su questo traguardo chiuse al 6° posto. Elena Cecchini è 15a, preceduta di una posizione da Chloe Hosking, oggi non in giornata. Simona Frapporti, che in questo Tour of Qatar s'è vista poco o niente, è 18a, la Junior Claudia Cretti, classe '96 portata da Dino Salvoldi a far esperienza, ottiene una buonissima 22a piazza, con Annalisa Cucinotta 26a ed Arianna Fidanza, su questo traguardo 17a nel 2013, che chiude 36a.

La classifica finale vede, come già detto, Kirsten Wild riportare in Olanda la sua quarta maglia oro, con un'altra GIant-Shimano, Amy Pieters, 2a a 22". Chloe Hosking completa il podio a 36", quindi Emma Johansson a 50", Trixi Worrack a 1'02", Melissa Hoskins a 1'06", Jolien D'Hoore a 1'44", Elena Cecchini, migliore delle italiane, 8a a 1'55". Completano la top ten Tiffany Cromwell, staccata di 2'03", ed Iris Slappendel, a 2'31".

Valentina Scandolara, considerando il lavoro di gregariato svolto, coglie un'ottima 19a piazza, proprio davanti a Giorgia Bronzini. Altra atleta degna di menzione è Barbara Guarischi, 24a a quasi 13' ma 7a nella prima tappa e 6a ieri. Con Luisiana Pegoraro che l'ha fortemente voluta alla Alé-Cipollini-Galassia può essere l'annata buona per sbloccarsi e centrare la prima vittoria da Élite. Dieci posizioni più indietro rispetto alla Guarischi troviamo Marta Tagliaferro, nel pieno dell'azione solamente oggi. Ha tanti giorni davanti a sé per crescere.

Come già detto, ogni classifica è della Giant: generale ed a punti con la Wild, mentre la Pieters è la miglior giovane (davanti a Melissa Hoskins a 44", ed Elena Cecchini, a 1'33"). Giant-Shimano che nella graduatoria a squadre è sopravanzata dall'Orica-AIS, che ha messo più corridori davanti rispetto al team olandese: le australiane vincono per 1'44", con la Specialized-Lululemon 3a a 13'04".

La stagione permette subito di tirare il fiato (anche troppo), giusto per una settimana: si riparte il giorno di San Valentino, con gli innamorati del Centro America pronti a darsi battaglia al Grand Prix GSB, a El Salvador. Per chi non ha inviti o risorse per sciropparsi una trasferta al di là dell'Atlantico, l'appuntamento è al 1° marzo, con l'Omloop Het Nieuwsblad che aprirà la stagione europea.

Francesco Sulas

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