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Coppa del Mondo Namûr 2013: Mourey, una gioia vissuta nel fango - Nys, rimonta incompiuta. Van Der Haar resta leader

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Francis Mourey, vincitore della prova di CDM di Namûr © Sport.be-BelgaTra le challenge più importanti del ciclocross, la Coppa del Mondo è senz'altro quella che offre la maggiore varietà di situazioni, non foss'altro che per la partecipazione aperta a corridori provenienti da nazioni che solitamente non sono presenti nel Superprestige o nel Bpost Bank Trofee. E anche se poi spessissimo vincono lo stesso i belgi (o gli olandesi, vedi il leader di CdM Van Der Haar), può capitare la volta che ad alzare le braccia al traguardo sia un outsider. A Francis Mourey era già accaduto poco più di 7 anni fa (a Treviso nel novembre 2006), e oggi gli succede per la seconda volta.

Autore di una prova maiuscola su un percorso - quello di Namûr - molto difficile e ridotto in una fanghiglia senza soluzione di continuità dalla pioggia persistente, il francese della FDJ ha dato continuità alle buone prestazioni esibite in questa stagione di cross (è stato già secondo a Koksijde, un mese fa, e l'abbiamo visto vincere a mani basse pure in Italia, nel Ciclocross del Ponte due settimane fa), e si è preso la soddisfazione di arrivare tutto solo alla fine di una gara molto difficile e combattuta.

Ha anche avuto la possibilità di sfruttare alcune situazioni particolari (i due uomini che alla prova dei fatti erano - con lui - più in forma, ovvero Nys e Van Der Haar, sono stati rallentati da problemi nei primi due giri), ma indubbiamente gli va dato atto di aver fornito una prestazione coraggiosa dall'inizio e tatticamente perfetta.

La prova di Namûr è iniziata proprio con Mourey in testa a dettare il ritmo, tanto che al primo passaggio sotto allo striscione il francese era solo con qualche secondo su Walsleben, Van Amerongen, Taramarcaz, Meisen e Vantornout. Van Der Haar, partito non a spron battuto, era in rimonta; Sven Nys, invece, era preso in grossi guai: foratura subito in avvio per lui, lunga corsa verso il box, quasi un minuto lasciato lì nel fango, ritardo destinato ad ampliarsi per tutti i primi quattro giri (il gap del Campione del Mondo è arrivato a lambire il minuto e venti).

Gli altri uomini forti del cross fiammingo non attraversavano comunque momenti di grossa brillantezza: Pauwels s'è subito spento (certo fiaccato dagli sforzi per vincere ieri a Essen), Meeusen non è praticamente mai stato in grado di lottare coi primissimi, Albert era in una di quelle giornate non baciate dalla grazia (sempre a ruota, mai un'iniziativa, tenuto a galla dalla sua grande classe), e l'unico a dire qualcosa era Vantornout, che aveva da riscattarsi dopo l'opaca prova di ieri in Bpost Bank Trofee.

Il secondo giro ha visto Taramarcaz prendere il testimone da Mourey, andando all'attacco e chiamando la reazione di Walsleben, mentre Van Amerongen e il campione nazionale francese restavano più o meno a vista, e mentre Van Der Haar, su un ripido pendio, cadeva perdendo secondi preziosi e venendo risucchiato nelle retrovie. Nel corso della tornata, Vantornout e Albert si sono uniti a Meisen, formando un terzetto che inseguiva le prime due coppie, ma nel giro successivo Vantornout ha aperto un po' di gas e si è riportato su Van Amerongen e Mourey.

In apertura di quarto giro i primi 5 della gara (Taramarcaz, Walsleben, Van Amerongen, Mourey e Vantornout) si sono ricompattati, quindi Taramarcaz (anche per un problemino meccanico) ha perso qualche secondo ed è stato raggiunto da Albert, ma poi insieme al capitano della BKCP è riuscito nuovamente a rientrare nel quinto giro. Proprio mentre lo svizzero e il belga si rifacevano sotto, Mourey ha proposto un nuovo attacco, e stavolta non ha fatto sconti: partito a tutta, il francese ha iniziato il sesto giro già con 15" di vantaggio sul quintetto inseguitore, alle cui spalle agiva un drappello con Van Der Haar che cercava di rimontare ed era in compagnia di Van Kessel, Petrus e Meeusen. Ancora più indietro, Nys dava i primi segnali di ripresa, riducendo il gap dai gruppetti che lo precedevano e riportando il distacco dalla testa della corsa a meno di un minuto (50" da Mourey al passaggio).

Proprio sulla grande rimonta messa in atto dall'iridato si sono concentrate le attenzioni di tutti nei due giri successivi: nella sesta tornata il capitano della Crelan rosicchiava ben 20" a tutti, riportandosi a 30" da Mourey e a 15 dai suoi inseguitori (drappello che ora comprendeva anche Meeusen, bravo a rientrare su Albert e soci); nel corso del settimo giro, il grande aggancio: Nys ha raggiunto prima Van Der Haar, e poi, col giovane olandese, ha chiuso definitivamente lo scarto che lo separava dal gruppo dei migliori.

Non contento, Nys ha regalato mirabilie su un lungo rettilineo posto su un costone (il sentiero tagliava longitudinalmente la discesa: ergo, si rischiava di scivolare di lato): trovato a monte un centimetro di strada più scorrevole, l'ha percorso e ha rimontato così diverse posizioni nel gruppo (la sua rincorsa era iniziata già sulla salita precedente); ma ancora non bastava: l'ultimo tratto del rettilineo se l'è fatto direttamente a piedi, e così ha superato tutti, ma proprio tutti i compagni d'avventura, ritrovandosi in testa al gruppo all'uscita dal rettilineo, e pronto a involarsi per provare a chiudere in bellezza una fantastica rimonta.

Quando Nys ha provato a forzare per andarsene da solo, Albert e Vantornout hanno avuto la forza e la prontezza di non lasciarlo sfuggire, prendendogli la ruota e presentandosi con lui all'ultimo passaggio sotto lo striscione d'arrivo, in apertura di ottavo giro. Mourey, autore a sua volta di una gran settima tornata, a quel punto aveva 25" da amministrare, e possiamo anticipare che l'ha fatto benissimo nel giro conclusivo, ed è andato a vincere senza problemi.

Alle sue spalle, la lotta per i piazzamenti infuriava: nella prima metà del giro, Nys ha forzato un'altra volta, lasciandosi dietro Vantornout e ancor di più Albert. Ma sullo stesso rettilineo su cui al giro precedente aveva compiuto la sua azione più bella, è andato nel pallone, ha perso l'equilibrio e ha dovuto mettere piede a terra scivolando poi con la bici. Vantornout ne ha subito approfittato, passando veloce e andando a rincorrere il secondo posto di giornata (impresa riuscita, ha tagliato il traguardo a 24" da Mourey), e poi pure Albert è riuscito a superare il connazionale, assicurandosi il posticino sul podio (30" il suo ritardo finale dal vincitore).

Su Nys si è quindi portato pure un Van Der Haar in trance agonistica (il suo ottavo giro è stato in assoluto il più veloce della corsa), che però ha dovuto cedere nella volata a due per il quarto posto, a 35" da Mourey; Meeusen, Van Amerongen, Petrus, Walsleben e Taramarcaz, alla spicciolata, hanno completato la top ten. Solo 12esimo Pauwels, mentre il nostro Franzoi non è andato oltre la 19esima posizione, al termine di una gara meno brillante delle precedenti uscite di Coppa.

La classifica vede Van Der Haar rafforzare di poco la leadership, ora l'olandese ha 257 punti e il secondo, Walsleben, 244 (13 punti di distanza, alla vigilia erano solo 2); seguono Albert con 235, Vantornout con 231, Pauwels con 229 e Mourey con 210: tutto è ancora apertissimo. Franzoi è decimo con 156 punti, e per il momento precede pure Nys (12esimo a 149). Restano da disputare tre tappe di Coppa del Mondo, la prima è subito dietro l'angolo, a Heusden-Zolder il 26 dicembre: un Natale molto sobrio attende quelli che giovedì, nel giorno di Santo Stefano, vorranno essere al top nella lotta per la maglia di leader di CdM.

Marco Grassi

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