Campionato Italiano 2013: Quel Santaromita che non t'aspetti - A Fondo Ivan d'astuzia su Scarponi e Rebellin
- Campionato Nazionale su strada - Italia - Trofeo Melinda - Val di Non 2013
- Androni Giocattoli - Venezuela 2013
- BMC Racing Team 2013
- CCC Polsat Polkowice 2013
- Cannondale Pro Cycling Team 2013
- Lampre - Merida 2013
- Vini Fantini - Selle Italia 2013
- Alessandro De Marchi
- Damiano Caruso
- Davide Rebellin
- Filippo Fortin
- Ivan Santaromita
- Matteo Rabottini
- Michele Scarponi
- Omar Bertazzo
- Rinaldo Nocentini
- Simone Stortoni
- Stefano Borchi
- Uomini
Certi corridori hanno un fiuto particolare e quando sentono arrivare i Campionati Italiani non capiscono più niente, o capiscono tutto, dipende da come la si vuol mettere. Prendiamo un Giovanni Visconti: ne ha vinti tre e non sempre quand'era al top della forma. A questo giro il siciliano ha dovuto dare forfait e come lui tanti hanno preferito concentrarsi o sulla cronometro di domani o saltare direttamente la corsa.
Non è stato casuale se al via di Malè sono partiti 73 dei 74 corridori idonei (Marco Pinotti pensa già alla crono e non parte). Tra questi pochi c'è chi vede l'occasione di una vita in un Trofeo Melinda mascherato da Campionato Italiano e tra costoro ci sono sì Scarponi, Rebellin, Stortoni e De Marchi, ma c'è anche Ivan Santaromita.
Il classe '84 di Clivio, Varese, è gracilino (non a caso il suo profilo Twitter è @ivansantino), vince poco e pocede per trilogie: dal 2005 ha corso tre anni in Quickstep, altri tre in Liquigas, dal 2011 infine è alla BMC di Max Sciandri.
Vince poco, è un dato oggettivo, ma al Campionato Italiano si fa sempre valere: nel 2010 fu 2° alle spalle di Visconti e l'anno successivo ad Aci Catena 7°. L'anno scorso rimase tagliato fuori dai giochi per la vittoria e fu solo 11°, quest'anno ha deciso di levare un "1" alla posizione della stagione precedente.
Non è stato un compito facile, la concorrenza si chiamava Rebellin, che sebbene abbia quasi 42 anni un paio di Melinda li ha vinti. E poi c'era Scarponi, che aveva messo alla frusta il fido Simone Stortoni per tutto l'ultimo giro, prima di agire in prima persona. Eppure negli ultimi metri è uscito Santaromita, ha allungato, approfittato dell'eccessivo studio tra gli avversari, ed è arrivato sul traguardo a braccia alzate, senza troppi problemi. Il sogno di una vita si avvera sotto il sole trentino.
Si arrivava a Fondo ma si era partiti da Malè in soli 73, una rima triste. Sono 229 km quelli in programma con 107 km in linea, quindi si sarebbe entrati nel circuito di Fondo, 30.5 km da ripetere per quattro volte, con altrettante ascese a Ronzone.
Dopo nemmeno mille metri di corsa vanno in fuga Omar Bertazzo (Androni-Venezuela), Stefano Borchi (Vini Fantini-Selle Italia) e Filippo Fortin (Bardiani-CSF). Il vantaggio massimo del terzetto è di 8'43" al km 16 ma dietro lavora sodo la Cannondale che spera di portare al successo Moreno Moser, uno che corre in casa. Gli Scinto boys sono scatenati e così anche Proni si sgancia dal gruppo insieme al compagno Mattia Pozzo ed a Malaguti.
È solo il laziale che si porta sulla testa della corsa ed al secondo passaggio da Fondo troviamo in testa Proni insieme a Bertazzo, con Borchi e Fortin già staccati. Il gruppo è a 1'50". Prova anche l'azione personale sul Ronzone, Proni, staccando Bertazzo, ma viene ripreso dal gruppo quando mancano circa 55 km. Contrattacca Chiarini e si unisce a lui Mirko Selvaggi, ma i due non guadagnano più di 16", la Cannondale li tiene a cuocere e li va a riprendere. A 27 km dall'arrivo, siamo già nell'ultimo giro, scatta Pirazzi (era già andato in avanti in precedenza) e di fatto dà il via all'azione decisiva: in testa alla corsa rimangono Davide Rebellin, Alessandro De Marchi, Michele Scarponi, Simone Stortoni ed Ivan Santaromita.
Prova a riportarsi su di loro l'ottimo Diego Rosa prima, quindi un altro ragazzo in fora, Angelo Pagani, entrambi risucchiati dal gruppo. I cinque battistrada hanno sempre 18" di vantaggio sul gruppo dal quale si sganciano Marcato, Sella, Ponzi, Nocentini, ancora Pagani, Ulissi, Mori, De Negri, Rabottini, Finetto ed alcuni altri.
Mai in vista Moser così come Cunego, peccato per entrambi. Il caldo ed i ritmi elevati fanno sì che davanti mantengano il vantaggio e dietro fatichino a rincorrere; solo Nocentini, Rabottini e Damiano Caruso provano seriamente a riportarsi in testa ma il tentativo si scioglie nel breve volgere di pochi chilometri.
Quando i battistrada entrano negli ultimi 5 km di corsa se la giocano a viso aperto. Il primo scatto che fa male è di Michele Scarponi; si stacca Stortoni, che aveva lavorato fino a quel momento per il proprio capitano, e De Marchi, che forse aspettava uno tra Moser e Caruso ma s'è dovuto arrangiare con le sue poche forze. Rientrerà un paio di volte, il rosso di Buja e tenterà anche l'allungo sulla salita finale, ma i più in palla sono Scarponi, Santaromita e Rebellin.
Quest'ultimo teme Scarponi e viceversa, così la fase di studio tra i due, con un occhio a Santaromita, dura parecchio, in pratica finché non si entra nell'ultimo chilometro. È proprio quando il terzetto entra a Fondo che Santaromita ci spinge, a fondo. Rebellin capisce subito che l'azione è pericolosa ma forse non ne valuta bene la portata ed insegue blandamente (o con le forze residue). Pian piano il rettilineo d'arrivo accoglie Ivan Santaromita, quasi incredulo, mentre Scarponi cerca la rimonta. È troppo tardi.
Santaromita, che ha un buon feeling con il Trentino (quest'anno ha vinto una tappa del Giro del Trentino, la Pergine Valsugana-Condino), mentre in carriera vanta anche una Settimana Internazionale Coppi e Bartali (quella del 2010). Tornando al presente, il podio è completato da Michele Scarponi e Davide Rebellin, che forse è consapevole di aver perduto una grandissima occasione. A 20" giunge un esausto De Marchi mentre a 26" c'è il rimontante Nocentini, seguito da Rabottini a 30", Stortoni a 39", Gasparotto a 42", Damiano Caruso a 48" e Marco Marcato a 51".
Da dimenticare la prova del Campione uscente Franco Pellizotti, quella di Moreno Moser e di Damiano Cunego (rispettivamente 21°, 22° e 28°). Il 22° Trofeo Melinda, che per una stagione passa in secondo piano in favore del Campionato Italiano, va ad un meritevolissimo Ivan Santaromita. Uno che sgobba molto, ci prova spesso, va in fuga quando può, vince poco, ma quando vince...