Giro del Trentino 2013: Una Sky stellare e una fuga bidone - Cronosquadre ai britannici ma Cerny è leader a sorpresa

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È un pazzo Giro del Trentino (se non è ossimoro, poco ci manca) quello iniziato oggi. Parte dall'Austria, Lienz, vede un ceco di una squadra polacca - Josef Cerny, classe '93 - in maglia fucsia a fine giornata (sarà parte del marketing del Tour of Poland, che vedrà come primo arrivo di tappa Madonna di Campiglio?).

Tutto qui? Niente affatto. Dove la mettiamo la fuga bidone che anima e magari deciderà la corsa, fuga partita con l'inizio esatto della corsa, che lascia tutto il gruppo tranne otto a 6'51"? E la bottiglia che Bradley Wiggins, dopo aver debitamente utilizzato per annaffiare compagni e fotografi, spacca sul palco dopo la cronosquadre, confermandosi rockstar senza freni prima ancora che passista spaccatore? Tanta carne al fuoco, insomma, in Austria.

Partiamo dal mattino, prima semitappa, 128.5 km attorno a Lienz, il solo Iselsberg nel finale. Parrebbe roba da velocisti che tengono sugli strappi ed invece il gruppo si fa sfuggire la corsa di mano, ops! Vanno via subito infatti otto corridori: Maxime Bouet, Josef Cerny, Michael Rodríguez Galindo, Enzo Moyano, Xu Gang, Jacques Janse Van Rensburg, Pavel Kochetkov e Nicola Dal Santo.

Vantaggio che supera presto i 6', con una punta di 8'50" dopo 99 km. Androni Giocattoli-Venezuela e Vini Fantini-Selle Italia hanno provato l'inseguimento ma purtroppo il loro era solo un pianto sul latte versato. Sull'Iselsberg s'è decisa la corsa per chi era davanti: Michael Rodríguez Galindo, puledro della Colombia in rampa di lancio, è scattato, scollinando per primo. Lo seguiva solo Bouet, che lo raggiungeva nella discesa.

Si riportava sui due anche il ceco Josef Cerny, classe '93, alla prima gara di un certo livello in carriera. Lo sprint a tre ha premiato Bouet, che relegava alla piazza d'onore proprio Cerny e quindi Rodríguez Galindo. Dal Santo, Moyano e Kochetkov chiudevano a 39", Jacques Janse Van Rensburg a 41", Gang Xu, ultimo degli otto, a 1'11". Il gruppo chiudeva a 6'51" con Battaglin che precedeva Duque, Kennaugh e Felline.

Con Bouet sorprendentemente in maglia fucsia davanti a Cerny di 2" e Rodríguez Galindo di 4" si andava alla cronosquadre delle 16, corsa sulla distanza di 14.1 km sempre con partenza ed arrivo a Lienz. Esito scontato, visto che la Sky va a vincere chiudendo con una media di 55.136 km/h (nessun refuso) in 15'20", 13" meglio dell'Astana di Vincenzo Nibali e 16" più veloce della Lampre, il che è sempre una buona notizia.

L'AG2R la Mondiale di Maxime Bouet perde 1'05" dagli Sky mentre la CCC Polsat di Josef Cerny è sì solamente 12a ma a 52" dai britannici. La classifica generale dopo la prima tappa ci presenta perciò una classifica generale del tutto inaspettata e che potrebbe variare sì, di sicuro, ma forse poi non di molto da qui ai prossimi tre giorni.

Josef Cerny, nato l'11 maggio 1993, guida infatti con 11" su Bouet e 16" su Rodríguez Galindo. Jacques Janse Van Rensburg è a 44", Kochetkov a 49", Moyano a 50", Dal Santo a 59" ed il cinese Gang Xu a 2'05". Kennaugh, Knees, Siutsou, Wiggins, Cataldo e Zandio sono a 6'03", gli altri più indietro. Come recuperare sei minuti non tanto a Cerny, che è qui per fare esperienza e lo sta facendo alla grande, ma a uno come Bouet oppure al classe '89 della Colombia di Claudio Corti, Michael Rodríguez Galindo?

Non sarà semplice ma nei prossimi tre giorni ci saranno due arrivi in salita ed una tappa vallonatissima e molto adatta alle imboscate. Se Sega di Ala chiuderà la corsa e ci dirà se è un'ascesa più o meno dura di Punta Veleno, domani il gruppo affronterà i 224 km della Sillian-Vetriolo Terme, con arrivo in salita (per arrivare a Vetriolo Terme si percorreranno 13.5 km al 7.8% di pendenza media) ed il sempre impegnativo Passo Lavazè dopo 131.1 km.

Se vorranno iniziare a rosicchiare secondi a Cerny e soci, i big dovranno fare corsa dura già da lì, continuando poi ad erodere questo vantaggio che ad ora è un macigno tra Pergine Valsugana e Condino, concludendo la difficile opera a Sega di Ala.

Se il Giro del Trentino, con un cast eccellente che lo rendeva quest'anno più che mai il preludio al Giro d'Italia, fosse parso a qualcuno un filino moscio e non in grado di regalare emozioni, ecco che la fuga bidone di stamane ha prontamente ribaltato le carte in tavola. E per i prossimi tre giorni ci sarà da divertirsi in questo pazzo Giro del Trentino.