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Tre Valli Varesine 2012: David pedala sul Veilleux - Assolo del canadese, suo il Trittico. A podio Palini e Di Luca

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Il canadese David Veilleux taglia il traguardo di Luino e si aggiudica la 92a Tre Valli Varesine © BettiniphotoDopo il Giro d'Italia vinto da Ryder Hesjedal anche una corsa dal blasone minore ma non certo meno nobile come la Tre Valli Varesine prende la via del Canada. Tutto merito del giovane David Veilleux, classe '87, da un anno all'Europcar. Non è la prima vittoria da professionista di Veilleux ma è sicuramente quella di maggior prestigio. Se poi contiamo che in un sol colpo porta a casa la Tre Valli ed il diamante che spetta al vincitore del Trittico Lombardo, battendo il connazionale François Parisien e Giovanni Visconti il quadro è completo.

Il Canada, insomma, non è più da tempo solamente un simpatico Stato del Nord America che ogni tanto sforna un paio di corridori presentabili; si propone invece come una nuova potenza del ciclismo ed a conferma di ciò ci sono, per fare tre esempi, le prove su pista di ragazzi e ragazze canadesi, due gare World Tour ormai fisse in calendario oltre ad una squadra, la SpiderTech powered by C10, che parrebbe seriamente intenzionata a bussare alle porte della massima categoria del ciclismo in un futuro non troppo lontano. Una situazione in divenire che però, nel solo 2012, ci ha portato a vedere il primo canadese in maglia rosa - Ryder Hesjedal, appunto - seguito dal primo connazionale vincitore di una Tre Valli Varesina.

Una vittoria che arriva grazie ad un attacco ben orchestrato, ad un giro e mezzo dal termine. Se ci mettiamo poi un gruppetto inseguitore dove i più attivi hanno seguitato a guardarsi in volto, a scrutarsi i polpacci, ecco che il buon Veilleux, cui va dato atto della grande vittoria, guadagna quasi un minuto in men che non si dica.

L'arrivo in solitaria, il più bello in quanto permette di godere di ogni singolo applauso ricevuto, è soltanto una logica conseguenza. Veilleux ha attaccato, guadagnato e, mantenuto il margine di una cinquantina di secondi ull'ultima ascesa verso Dumienza, si è fiondato letteralmente su Luino, per porre la bandiera canadese sulle rive del Lago Maggiore.

La cronaca. I 198 km che da Campione d'Italia portano a Luino attraversando Valceresio, Valcuvia e Valganna non sono certo scontati. Il via viene dato alle 11.48 con 118 atleti al via. Subito scatti e controscatti, il risultato è che presto troviamo trentadue corridori in testa (tra di loro Battaglin, Rabottini e Visconti, divenuto leader del Trittico a causa dell'abbandono di Sacha Modolo, che aveva vinto la Coppa Bernocchi). Il gruppo dietro amministra e capisce che il plotone è troppo folto per dare un via libera. Viene così ripreso.

Sulle rampe del Brinzio se ne va Rabottini, seguito dai soli Felline e Madrazo. Dalla Valcuvia ci si porta in Valganna attraverso la Cima Coppi della Tre Valli, l'Alpe Tedesco. Lì Rabottini viene raggiunto da Felline e Madrazo, con il gruppo che insegue a 1'20" ed è tirato dalla Colnago-CSF Inox, tutta a disposizione di Domenico Pozzovivo. Il terzetto viene riassorbito e verso Luino, dov'è posto il traguardo della corsa. Ritroviamo una situazione di gruppo compatto ma non ci stanno il bresciano Marco Frapporti ed il colombiano Juan Pablo Valencia. Il primo dei quattro passaggi sotto al traguardo di Luino vede la coppia in testa, con il gruppo sempre tirato dalla Colnago-CSF Inox.

L'ascesa a Colmegnino mette in diffficoltà Frapporti mentre Valencia accelera decisamente e resta in testa da solo. Il gruppo sale non troppo deciso e così Valencia guadagna sino ad oltre un minuto ma successivamente il suo vantaggio si attesterà sui 47". A 48 km dall'arrivo il vantaggio di Valencia cala mentre il gruppo viaggia ad una velocità sostenibile. Se ne vanno perciò ancora Rabottini, Armèe, Felline, Parisien e Di Luca, approfittando dello scarso controllo applicato dal plotone. Non guadagnano molto su un gruppo allungatissimo ma al secondo passaggio da Luino (mancano 43 km all'arrivo) vanno a riprendere Juan Pablo Valencia.

È proprio superato il traguardo che Stefano Garzelli rompe gli indugi, seguito dall'infaticabile Fabio Felline e da Jeffry Johan Romero. Ripresi da François Parisien, Stefano Garzelli forza e fa esplodere la corsa, portandosi in testa con un gruppetto comprendente Giovanni Visconti, David López, Ángel Madrazo, Franco Pellizotti, Domenico Pozzovivo, Luca Dodi, Jarlinson Pantano, Luca Mazzanti, Paolo Bailetti, Francesco Reda, François Parisien, Alessandro Bisolti, Andrea Palini, Francesco Failli, Danilo Di Luca, Davide Mucelli, Thomas Voeckler ed i giovani stagisti della Lampre Luca Wackermann e Mattia Cattaneo. In salita scatta Luca Dodi, molto attivo anche alla Coppa Bernocchi ed all'Agostoni. Reda e Bailetti si portano all'inseguimento del portacolori del Team Idea che conserva 17" di vantaggio.

Il gruppo è tirato da Pozzovivo ed i due vengono riassorbiti mentre Dodi, grazie alla sua regolarità, mantiene 20" di vantaggio a 33.5 km dall'arrivo. La discesa fa selezione e se Dodi conserva pochi secondi dietro si sganciano in sei: Bailetti, Reda, Voeckler, Palini, Parisien, Failli ed appunto Dodi, che è stato ripreso. Inseguono ad una decina di secondi Veilleux, Madrazo, Visconti, Di Luca, Mazzanti, Mucelli, Wackermann e Felline. Pozzovivo e Pellizotti poco dietro.

Dopo il secondo passaggio da Luino (due giri al termine e 22 km da percorrere) si risale verso Dumienza. Di Luca e Wackermann si riportano facilmente sul gruppo dei battistrada. Lungo l'ascesa è Failli a forzare; lo seguono Bailetti con il canadese Parisien a ruota. Di Luca e Wackermann si riportano sui primi tre mentre Pozzovivo, con Cattaneo e Madrazo a ruota, fa parte del primo gruppo inseguitore. I gruppetti si ricompattano, complice anche la stanchezza dei corrridori protagonisti ed il gran caldo.

Quando mancano 17 km attacca il canadese dell'Europcar David Veilleux, che guadagna velocemente una decina di secondi sugli immediati inseguitori. Veilleux rischia nella discesa, collezionendo una sbandata ed un lungo clamoroso in sole due curve, ma transita per l'ultima volta sotto al traguardo di Luino con 37" su un Visconti in cerca di gloria e 56" sul gruppo inseguitore (nel quale si registra la caduta di Madrazo, fortunatamente senza conseguenze).

L'ultima tornata vive sull'attesa che qualcuno degli inseguitori di Veilleux (Palini, Di Luca, Parisien, Wackermann, Cattaneo, Madrazo, Reda, Bailetti, Voeckler e Pozzovivo) azzardi una mossa ma la corsa diventa una partita a scacchi ed è il canadese che si trova in testa a vincerla. In salita mantiene i 46" su un Visconti che verrà presto ripreso dal gruppo Di Luca, nel piano addirittura aumenta il vantaggio, portandosi ad avere 53" di margine. La discesa potrebbe essere condotta con tutta tranquillità, invece David rischia più volte, ma resta in piedi. Impresa che non riesce aa Giovanni Visconti, caduto in una curva a sinistra (quella dove Veilleux era andato lungo nella tornata precedente) e che si trascinerà dolorante sino al traguardo.

Il finale vede Veilleux giungere in Piazza Garibaldi, a Luino, tra due ali di folla, le braccia alzate, l'esultanza di chi sa di aver compiuto una bella impresa. Dietro ci si gioca il podio. Cattaneo parte lungo per poi lanciare Wackermann, che dchiude con un bel 5° posto, ma è palini a bruciare Di Luca in una volata che significa ormai ben poco. Al quarto posto un altro canadese, François Parisien, mentre Madrazo è sesto, seguito daa Reda, Bailetti, Pozzovivo e Cattaneo.

Giovani d'oggi, come David Veilleux, che vince il Trittico davanti al connazionale François Parisien ed a Giovanni Visconti; giovani di domani (ma non troppo), come Luca Wackermann e Mattia Cattaneo (rispettivamente classe '92 e '90) i quali sono rimasti con corridori ben più blasonati senza mostrare alcun imbarazzo, anzi; vecchiacci terribili, come Garzelli ma soprattutto Di Luca, che alla bell'età di 36 anni lotta come un ragazzino in mezzo a ragazzini, dimostrando di avere ancora la gamba giusta per fare la differenza.

Insomma, tra Bernocchi, Agostoni e Tre Valli Varesine gli spunti d'interesse non sono certo mancati, a cominciare da David Veilleux, giovane canadese che quando prende un minimo di margine se ne va e lo si rivede sul podio.

Francesco Sulas

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