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Tour de France 2012: Nibali, un podio da cui ripartire - A Vincenzo manca un altro passo | Cicloweb

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Tour de France 2012: Nibali, un podio da cui ripartire - A Vincenzo manca un altro passo

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Vincenzo Nibali è stato l'unico a provare a mettere in difficoltà la coppia Sky Wiggins-Froome © Bettiniphoto

 

Il Tour de France finalmente è arrivato a Parigi ed a distanza di sette anni l'Italia torna sul podio della classifica generale grazie a Vincenzo Nibali. Un risultato cercato, voluto e meritato, di cui abbiamo già scritto tanto nei giorni passati ma anche un risultato che, inevitabilmente, porta con sé tanti spunti di riflessione per quello che potrà accadere già dal prossimo anno perché da italiani abbiamo un bisogno immenso di un grande corridore con queste caratteristiche.

Per Vincenzo adesso ci sarà da pensare soprattutto alla prova su strada dei Giochi Olimpici che si correrà tra soli sei giorni e poi dopo ci non sarà ancora modo di staccare completamente la spina perché pure il Mondiale di Valkenburg sarebbe molto adatto allo Squalo dello Stretto. Il futuro del 27enne messinese, però, si comincerà a scrivere proprio nelle prossime settimane e non solo in gara: l'addio alla Liquigas (che cambierà nome) sembrerebbe certo e da tempo il nome di Nibali viene accostato a quello dell'Astana. Ad influire sulla carriera futura di Nibali saranno sicuramente gli interessi e gli obiettivi della nuova squadra ma per tutti varrà lo stesso dilemma: meglio puntare a vincere un Giro d'Italia o continuare ad insistere sul Tour de France?

Un corridore di 27 anni che è già stato capace di piazzarsi tra i primi tre in ognuno dei Grandi Giri e che ha appena raggiunto per la prima volta in carriera il podio della corsa più importante al mondo si trova davanti ad uno snodo cruciale. La grande specializzazione a cui abbiamo assistito negli ultimi anni ha fatto sì che nessuno fosse competitivo per la vittoria in due grandi corse a tappe consecutive (quest'anno Hesjedal pedalava molto bene a inizio Tour ma poi è caduto e non abbiamo riferimenti): questo non vuol dire che sia impossibile ma al momento, in assenza di fenomeni assoluti, sembra d'obbligo dover effettuare una scelta.

Il Giro d'Italia è la gara principale per i corridori italiani ed è innegabile che attualmente sia molto più alla portata per Nibali rispetto al Tour de France. Una vittoria al Giro farebbe aumentare sensibilmente la popolarità dello Squalo entro i nostri confini e se il risultati venisse abbinato ad altre grandi vittorie, magari nelle classiche, potremmo avere un idolo per tanti ragazzi. L'obiettivo Giro, però, avrebbe anche diversi risvolti negativi, soprattutto nel caso in cui Vincenzo non riuscisse a vincere: dopo questo Tour de France Nibali verrebbe in Italia da grandissimo favorito, le pressioni su du lui sarebbero molto elevate e un piazzamento sarebbe visto come un ridimensionamento.

Il Tour de France, invece, è il sogno della vita di tanti corridori e proprio per questo motivo tutti i più forti incentrano la propria stagione sulla Grande Boucle. La concorrenza sarebbe quindi spietata e dobbiamo considerare che quest'anno al via della Grande Boucle mancavano ottimi corridori come Alberto Contador e Andy Schleck che avrebbero reso molto più aspra e serrata la lotta per il podio. Nibali comunque compirà 28 anni a novembre, sta migliorando di stagione in stagione, margini per migliorare ancora ce ne sono e di certo non è uno che ha paura del confronto. Un altro problema è il rischio di fissarsi così tanto sul Tour de France da perdere di vista tutto il resto: nel passato abbiamo visto tanti buoni corridori fissarsi solo sulla corsa francese per ritrovarsi poi a fine carriera con alcuni podi ma senza neanche una vittoria, non al Tour, non al Giro e neanche alla Vuelta. D'altra parte l'obiettivo del Tour de France consentirebbe a Nibali di puntare anche alla classiche come la Sanremo o la Liegi, proprio come ha fatto quest'anno e come lui stesso avrebbe intenzione di fare in futuro: in ogni caso non si correrebbe comunque il rischio di una carriera "alla Beloki" o "alla Klöden".

Poi, come detto, il futuro di Nibali non dipenderà solo da Vincenzo stesso ma anche dalla sua squadra: se davvero andrà all'Astana la presenza di numerosi italiani nello staff gli potrebbe garantire una certa libertà e verità negli obiettivi; in più non dimentichiamoci di Alexandre Vinokourov che non ha mai puntato solo su una corsa e quindi, a maggior ragione facendo parte dello staff dirigenziale, vorrà vedere il capitano della propria squadra attivo e protagonista in tutte le gare. Poi bisognerà anche vedere se le indiscrezioni che parlano di un interesse della formazione kazaka per i fratelli Schleck si trasformeranno in qualcosa di più. Per ora è ancora presto per parlare ma di sicuro le prossime due stagioni saranno fondamentali per la carriera di quello che attualmente è il nostro miglior rappresentante nelle corse a tappe di tre settimane. La scelta della strada da intraprendere non è facile, è difficile esprimere un'opinione per noi seduti comodamente in poltrona, figuriamoci per chi si gioca tutto.

Sebastiano Cipriani

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