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Tour de Langkawi 2012: Guardini bagnato, record centrato - Decima in due anni per lui. Pelucchi secondo sotto la pioggia

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Andrea Guardini, vincitore a Kuala Terengganu della decima tappa in due Tour de Langkawi © BettiniphotoGliene mancava una, ad Andrea Guardini, per isolarsi in testa alla classifica dei corridori più vittoriosi al Tour de Langkawi davanti a Graeme Brown: e, senza attendere un giorno di più, il veneto l'ha centrata oggi a Kuala Terengganu, questa vittoria numero 10 in appena 2 edizioni disputate. Perfettamente coerente lui, 5 successi l'anno scorso, 5 quest'anno, ma chissà che domani quest'equilibrio non vada a farsi friggere, visto che, sempre a Kuala Terengganu, il gruppo è atteso a un'altra volatona, nella frazione conclusiva dell'edizione 2012 della gara malese.

Sarà una tappa facile (appena 115 km), ma se è per questo anche quella di oggi era una tappa facile; eppure la pioggia e l'asfalto bagnato l'hanno resa più insidiosa, e oltre a ciò una media vertiginosa (51 orari nelle prime due ore!) ha spezzato il fiato a più di un corridore. C'era un traguardo volante a meno di 40 km dalla partenza da Kemasiak, ed erano diversi, in gruppo, a voler sprintare: chi impegnato nella lotta per la classifica a punti (Guardini che inseguiva Iglinskiy); chi semplicemente per ragioni geografiche: molti dei malesi del gruppo vengono proprio da questa zona (è in gara peraltro anche il Terengganu Cycling Team) e ci tengono a farsi belli davanti ad amici e parenti.

Lo sprint in questione l'ha in effetti vinto uno del posto, Hariff Salleh, davanti a Keough, Guardini e Iglinsky. L'andatura non si è comunque placata dopo il traguardo volante, e solo un bel po' di chilometri più avanti è potuta nascere una fuga degna di nome: dopo diversi vani tentativi (tra cui uno in cui si son visti all'attacco Paolo Locatelli e Thomas Bertolini con Crosby e Dyachenko), al km 88 è stato Nathan Haas a portare via con sé Charteau, Janse Van Rensburg e McCann.

Per i quattro una settantina di chilometri in avanscoperta, passando per un vantaggio massimo di soli 2'36" e per un paio di sprint intermedi attraverso cui Janse Van Rensburg ha messo insieme 3" di abbuono che lo hanno avvicinato in classifica al leader Serpa. Il problema era che il sudafricano, nella generale, è appena 20esimo a 7' dal colombiano: motivo per cui la Androni si è del tutto disinteressata all'inseguimento.

Dal canto suo, la Farnese, con la pancia già piena, ha evitato di sprecarsi; e allora tutto il lavoro di ricucitura se l'è accollato la Drapac (protagonista nei primi giorni di Langkawi con Phelan e Lapthorne). Un lavoro decisamente ben fatto, visto che ai 6 km la fuga era annullata, e tutto era pronto per lo sprint. Peccato per il team australiano che una caduta ai 3 km abbia frazionato il gruppo, lasciando davanti una ventina di uomini tra i quali nemmeno uno della stessa Drapac: beffa notevole.

Chi invece c'era era la Farnese, ottimamente a guardia di Guardini e pronta a intervenire nel finale per lanciare il capitano in volata: prima dei giallo-fluo di Giuliani, hanno lavorato i verdi della Europcar (per Pelucchi) e i kazaki dell'Astana (per Iglinskiy), ma nonostante ciò, al momento del conquibus, chi è emerso prepotentemente è stato, una volta ancora, il 22enne di Tregnago.

Un'altra vittoria netta per Guardini, mentre alle sue spalle Matteo Pelucchi le provava tutte per rinvenire: anche una mossa azzardata, con mano tolta dal manubrio per spostare l'eritreo Tewelde sul rettilineo finale. Diciamo che la giuria ha chiuso un occhio, sicché il lombardo ha potuto salvare questo comunque discreto secondo posto. Terzo si è piazzato Kreder, quindi Keough, Colbrelli e, solo sesto, Iglinskiy: il fratello minore di Maxim si vede così sfilare dallo stesso Guardini la maglia blu della classifica a punti (ora Andrea è a quota 79 così come Valentin, ma a parità di punti contano i migliori piazzamenti dell'italiano).

Di Serpa leader della classifica abbiamo già detto, al suo fianco sul podio ideale ci sono sempre Rujanito (a 30") e Niño (a 56"): un dominio sudamericano che non è certo una novità al Langkawi, e che domani sarà quasi certamente sancito sul palco delle premiazioni, dopo l'ultima ininfluente tappa.

Marco Grassi

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