GiroDonne 2011: Anche il Mortirolo incorona Marianne - Vos tiene in salita e poi si scatena
- Giro d'Italia Internazionale Femminile WE 2011
- Diadora - Pasta Zara [Donne] 2011
- Garmin - Cervélo [Donne] 2011
- MCipollini - Giambenini [Donne] 2011
- Nederland Bloeit [Donne] 2011
- Carla Ryan
- Claudia Häusler Lichtenberg
- Emma Pooley
- Fabiana Luperini
- Ina-Yoko Teutenberg
- Judith Arndt
- Lucinda Brand
- Mara Abbott
- Marianne Vos
- Nicole Cooke
- Tatiana Guderzo
- Ciclismo femminile
Il Mortirolo emette il suo verdetto: non solo volate sul pavé, muri fermani e lotte con fior fiore di velociste. O meglio: questo e altro. Marianne Vos resiste ed anzi aumenta il vantaggio sulla diretta avversaria Emma Pooley, annunciata oggi come la principale favorita di tappa e - perché no? - in odor di maglia rosa. Niente di più lontano da quanto successo.
Vos vincente anche oggi in quel di Grosotto, Pooley staccata di 1'34" ed ora il gap in classifica per l'inglese di Norwich si fa ancor più ampio: 2'36" dalla Vos, l'arrivo di domani alle Torri di Fraele sarà decisivo, anche se molto ha lasciato ad intendere la giornata appena trascorsa. Ma andiamo con ordine.
Si parte da Rovato con il timore negli occhi e la consapevolezza che la tappa di oggi darà il primo scossone alla classifica. E che Marianne Vos cederà dinanzi a signore scalatrici come Pooley, Luperini, Guderzo, forse Abbott. Le rampe del Mortirolo non sono impossibili (si saliva dal versante di Edolo, quello percorso in discesa dai professionisti) ma ci sono strappi lunghi e impegntivi, strappi che fanno male.
"Qui la Vos avrà già ceduto", si mormora tra suiveurs. "Qui Marianne navigherà già a un minuto buono dalla Pooley, che oggi attacca". Il popolo del Mortirolo accorre numeroso sui tornanti del mostro, percorso dalle ragazze per la prima volta nella storia. Le prime rampe sono selettive, poi la strada spiana (relativamente) e, dopo Ponte Palù, ecco 2 km che fanno davvero male.
Davanti sbucano Lucinda Brand (gran corsa per lei: in fuga dal sedicesimo chilometro, alla fine sarà splendida terza), Ina-Yoko Teutenberg e Carla Ryan. Sono reduci dalla fuga del mattino contenente altra atlete ed hanno raggiunto un vantaggio massimo di 6'24" dopo 74 km. Dietro Brand, Teutenberg e Ryan c'è il gruppo inseguitore composto, tra le altre, da Arndt, Vos, Pooley, Häusler, Abbott, Moolman, Luperini, Guderzo ed altre atlete. Le tre in testa non desistono, a parte la Teutenberg, che accusa un leggero quanto giustificato calo.
Mentre Brand e Ryan proseguono nell'azione, dietro Pooley e Vos sono uscite decise. La scalatrice della Garmin - Cervélo pedala bene, sale sciolta ed agile. Come da suo stile, come sempre. La Vos spalleggia di più, ha una cadenza più lenta, ma va a vincere il Gpm e si butta nella discesa tortuosa e molto tecnica con maggior freschezza. L'olandese guadagna subito terreno, come ci si sarebbe aspettato, e si porta sola al comando. Un minuto sulle inseguitrici, mentre dietro cercano di tenere il ritmo.
È la nostra Tatiana Guderzo ad avvantaggiarsi sulle immediate rivali, andando ad ottenere un bellissimo secondo posto che la consacra leader sì delle italiane nonché della MCipollini - Giambenini. La Luperini ha infatti perso tempo mentre Nicole Cooke, forse galvanizzata dalla vittoria di due giorni fa, è scollinata sul Mortirolo in uno dei primi gruppi. Se la salita non ha favorito la Pooley, certo non l'ha fatto la discesa, noto tallone d'Achille dell'inglese. Alla fine il ritardo accusato sarà di 1'34" al traguardo.
Mara Abbott, che porta sulla schiena il numero 1, guadagnato a pane e sudore proprio sulle montagne del Giro 2010, arriverà ottava al traguardo. Non brillantissima - ma pur sempre a ridosso delle prime - sulle rampe del Mortirolo, la scalatrice della Diadora - Pasta Zara continua forse a patire i postumi della caduta di inizio Giugno. Non è la stessa Abbott di dodici mesi fa, insomma e forse dovrà accontentarsi di una vittoria di tappa.
Non è nemmeno la stessa Vos del 2010, se è per quello. In salita accusava i minuti da Abbott e Pooley. Quest'oggi, appena partita la Pooley, Marianne le è andata dietro, come se nulla fosse, senza batter ciglio, battendo, stracciando le avversarie. Commovente la dedica sul traguardo a Carly Hibberd, morta ieri in un incidente proprio qui in Valtellina. Un dito ad indicare il Cielo, così tanto in così poco.
Tra le italiane, a parte Tatiana Guderzo, di cui s'è già parlato, degna di menzione Elena Berlato. La sclevense della Top Girls approfitta delle sue attitudini di scalatrice e della caduta nella discesa del Mortirolo di Rasa Leleivyte (scollinata nel secondo gruppetto ma anche oggi stupendamente a ridosso delle migliori) per portarsi in testa alla classifica dedicata alle migliori giovani. Una maglia bianca che non basterà a placare la fame di quelle vittorie che ancora non arrivano («Ma ci proverò a partire già dalla tappa di domani») ma che sicuramente fa morale.
Domani 70 km, non moltissimi quindi, ma intensi. Da Teglio a Valdidentro, con una salita che evoca lo Stelvio per i suoi tornanti, ricorda il Mortirolo per le pendenze, riporta al Colle delle Finestre per i due chilometri finali completamente in sterrato. Garmin e Diadora, con Pooley e Abbott, dovranno dare battaglia sin dai primi metri per non far sì che l'ennesima frazione in cui la Vos dovrà "crollare" non si trasformi in un suo magico, ennesimo, irripetibile - ma letteralmente non troppo - trionfo.