Giro d'Italia 2011: Saxo padrona, bene Lampre - Giudizi, voti e curiosità sulle squadre: quante delusioni
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PREMI 31378 € (14a) |
L'ANALISI Non avranno conquistato la tanto agognata tappa, ma il bilancio può ritenersi ugualmente soddisfacente. Stefano Garzelli si è messo in mostra nella prima settimana lottando spalla a spalla con i favoriti e poi entrando in numerose azioni da lontano che lo hanno portato a vestire la maglia verde, difesa poi fino a Milano. Codol e Miholjevic sono stati fidi scudieri per il capitano. Buoni segnali, specie nella tappa del Sestrière, da Betancur, mentre Napolitano, anche a causa di qualche malanno, non si è mai visto. Voto: 6.5 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 66272 € (7a) |
L'ANALISI John Gadret, con la bella vittoria di tappa a Castelfidardo e la quarta posizione finale in classifica, è stata la vera rivelazione di questo Giro d'Italia. Costantemente nel gruppetto buono in salita, lo scalatore francese ha spesso potuto contare su un ottimo Hubert Dupont, anche lui interprete positivo in un paio di tapponi. Anonima la prova di Rinaldo Nocentini, atteso come possibile protagonista in qualche fuga ma che è riuscito a farsi vedere solo nell'arrivo di Tropea, classificandosi ottavo. Voto: 8 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 85629 € (4a) |
L'ANALISI L'ottimo giro della squadra di Gianni Savio passa indiscutibilmente per il rilancio ad altissimi livelli di José Rujano, che colleziona una vittoria e due secondi posti in tappe di alta montagna e risponde sempre presente - con rarissime eccezioni - quando la strada comincia a salire. Vicioso piazza la zampata nella triste tappa di Rapallo e Ferrari non vince ma è costantemente nelle primissime posizioni negli arrivi in volata. È un po' mancato Sella, mai in lotta per una top-10 che poteva essere alla sua portata, mentre Serpa, dopo una buona prima metà di Giro, si è sacrificato per la squadra. Voto: 8 |
IL MIGLIORE |
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PIAZZAMENTI
PREMI 9547 € (22a) |
L'ANALISI I rossoneri, al via senza grosse ambizioni, si sono fatti vedere, finché ne hanno avuto le forze, soprattutto con fughe da lontano. Ne è un emblema la lunga azione solitaria di Martin Kohler verso Orvieto, ripreso a soli 10 km dall'arrivo e che ha consentito allo svizzero di indossare la maglia verde. Vaghe note positive anche dai due piazzamenti allo sprint di Kristoff (bello soprattutto il 4° di Tropea) a cui va riconosciuto il merito di essere tra i pochi sprinter ad aver concluso la prova, e dalla sedicesima piazza finale di Tschopp, pur senza acuti. Voto: 4.5 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 16666 € (19a) |
L'ANALISI I Reverberi puntavano forte su Domenico Pozzovivo, ma lo scalatore lucano ha dovuto fare i conti con una bronchite che lo ha costretto al ritiro prima delle grandi montagne. I due velocisti Belletti e Modolo hanno raccolto qualche piazzamento (Manuel a podio a Parma), mentre il resto della squadra ha cercato di mettersi in mostra con qualche fuga. Bilancio: il quarto posto di Gianluca Brambilla (bella la prova del lecchese anche nella tappa del Sestrière) a San Pellegrino Terme e una maglia verde tenuta per qualche giorno prima dallo stesso Brambilla, poi da Savini. Voto: 4.5 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 39909 € (11a) |
L'ANALISI I baschi erano sbarcati in Italia con l'obiettivo di portare in patria una tappa e non si può dire che abbiano deluso le attese. Igor Antón sullo Zoncolan e Mikel Nieve sulle Dolomiti sono riusciti, nell'arco di due giorni, ad imporsi in due delle frazioni più significative dell'intero Giro. Senza dubbio è la miglior Euskaltel mai vista all'opera nella corsa rosa anche se i due alfieri naranja non sono poi riusciti a centrare top-10. Voto: 7 |
IL MIGLIORE |
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PIAZZAMENTI
PREMI 20624 € (17a) |
L'ANALISI Con Denis Menchov e Carlos Sastre ai nastri di partenza, l'ottavo posto del russo in classifica generale non può non essere considerato solo una magra consolazione. Se lo spagnolo ha costantemente sofferto il ritmo dei migliori in salita, il russo ha dato timidi segnali in qualche tappa, con il picco del quinto posto sullo Zoncolan. Dopo sole otto tappe è stato costretto al ritiro per un'infiammazione al ginocchio il colombiano Fabio Duarte, che comunque è riuscito a conquistare il miglior piazzamento della squadra, con il secondo posto di Orvieto. Voto: 4 |
IL MIGLIORE |
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PIAZZAMENTI
PREMI 74359 € (5a) |
L'ANALISI La formazione statunitense, con tre successi, è quella che ha vinto di più in questa edizione del Giro. Dopo il trionfo nella cronosquadre, Mark Cavendish ha fatto suoi due dei tre traguardi per velocisti puri, inchinandosi solo a Petacchi a Parma. Con Pinotti debilitato da antibiotici (il bergamasco sarà costretto al ritiro da una caduta, dopo il secondo posto sulle strade di casa), è toccato a Kanstantsin Siutsou curare la classifica. Il bielorusso ha pagato dazio in un paio di giornate ma con un'ottima crono finale è riuscito a riconquistare una meritata top-10. Voto: 7.5 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 37507 € (13a) |
L'ANALISI Il quinto posto di Joaquim Rodríguez in classifica generale è certamente la nota più positiva del Giro della compagine russa. Deludente lo zero nella casella delle tappe vinte e la prestazione offerta da Danilo Di Luca che, pur con qualche eccezione (il quarto posto di Fiuggi e il lavoro svolto per Purito in qualche tappa) ha offerto una prova inferiore alle attese. Tra gli altri, discreto Dani Moreno, vicinissimo al successo a Castelfidardo e che spesso si è reso utile per la causa. Voto: 5.5 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 190782 € (2a) |
L'ANALISI Con le due vittorie di Petacchi e Ulissi e il podio di Michele Scarponi, la squadra blu-fucsia è senza dubbio la formazione italiana che sorride di più al termine della corsa. Ale-jet si è dimostrato inossidabile e ha indossato anche i panni del gregario quando ce n'è stato bisogno, mentre il giovanissimo livornese si è confermato un cavallo di razza. Ottimo il lavoro di Niemiec, soprattutto nelle prime due settimane, un ingaggio veramente azzeccato per la compagine bresciana. Voto: 8 |
IL MIGLIORE |
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PIAZZAMENTI
PREMI 2279 € (23a) |
L'ANALISI Ironia della sorte, è stato proprio lo sfortunato Wouter Weylandt, a Parma, a conquistare l'unica top-10 della squadra nella loro breve avventura al Giro. Voto: n.g. |
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PIAZZAMENTI
PREMI 97918 € (3a) |
L'ANALISI Nonostante il podio di Vincenzo Nibali, la squadra di Amadio è tutt'altra cosa rispetto a quella ammirata nella passata edizione. Per cause varie Szmyd e Agnoli non hanno offerto una prestazione all'altezza, lasciando spesso troppo solo il loro capitano nelle tappe più impegnative. Il bel successo di Eros Capecchi a San Pellegrino Terme è un toccasana per il bilancio dei biancoverdi che per il Tour dovranno sicuramente allestire una squadra più competitiva se vorranno mettere Basso nelle condizioni migliori per provare a vincere. Voto: 6.5 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 73477 € (6a) |
L'ANALISI Sebbene ad David Arroyo non sia riuscito ripetere l'exploit dell'anno scorso, gli uomini di Unzue hanno portato a termine una corsa tutt'altro che deficitaria. Francisco Ventoso ha messo in riga tutti quanti a Fiuggi con uno sprint perentorio e Vasil Kiryienka si è reso protagonista di uno dei gesti atletici più belli dell'intero Giro tra Colle delle Finestre e Sestrière. Bravissimo anche Lastras, spesso in fuga e vicinissimo al colpo grosso in almeno tre occasioni. Voto: 7.5 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 44874 € (9a) |
L'ANALISI Pur presentandosi al via con una formazione senza grosse pretese, sin dalla cronosquadre di Torino avevano destato interesse con un ottimo quarto posto. Dopo la lunghissima fuga (con maglia verde indossata per un giorno) di Lang verso Parma, è stato il neoprofessionista Bart De Clerq a regalare la giornata perfetta con la vittoria (sofferta fino all'ultima pedalata) di Montevergine. Volitivo Bakelandts, in tante occasioni all'attacco e ripagato dalla vittoria nella classifica dei traguardi volanti. Voto: 7 |
IL MIGLIORE |
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PIAZZAMENTI
PREMI 66112 € (8a) |
L'ANALISI Abbastanza in linea con le aspettative il Giro della squadra di Beppe Martinelli che ha pagato un percorso troppo impegnativo per il proprio capitano Roman Kreuziger che comunque è riuscito a gestirsi al meglio nei giorni difficili e a prendersi un discreto sesto posto finale con annessa maglia bianca. Meritato il successo di Tiralongo a Macugnaga, mentre, dopo un inizio promettente, Francesco Masciarelli ha dovuto alzare bandiera bianca. Voto: 6 |
IL MIGLIORE |
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PIAZZAMENTI
PREMI 25725 € (15a) |
L'ANALISI La stoccata di Oscar Gatto a Tropea rimarrà per tanto tempo nella mente di Luca Scinto, anche perché quella del corridore veneto è stata la prima vittoria ottenuta al Giro dal vulcanico direttore sportivo. Come da tradizione, i giallofluo si sono visti spesso all'attacco e, se Visconti (buon terzo anche a Castelfidardo) non avesse commesso quell'ingenuità a Tirano, sarebbero stati addirittura due i successi. In ogni caso il bilancio è comunque positivo. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
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PIAZZAMENTI
PREMI 18536 € (18a) |
L'ANALISI Non possiamo certo dire che abbiano deluso perché gli obiettivi della vigilia non potevano essere troppo ambiziosi. A fine corsa si può dire di aver visto un Pineau e un Seeldraeyers spesso affaccendati a cercare la fuga giusta, ma senza troppa fortuna. L'ex maglia bianca è arrivato a giocarsi il successo a San Pellegrino, conquistando un terzo posto, miglior piazzamento della squadra. Con abnegazione Dario Cataldo ha ottenuto una discreta 13esima piazza finale, mentre Chicchi e Ciolek hanno fatto capolino, una volta per uno, nella top-10. Voto: 5 |
IL MIGLIORE |
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PIAZZAMENTI
PREMI 44105 € (10a) |
L'ANALISI Nonostante avessero riservato per il Tour le loro carte migliori, la corsa disputata degli orange è da elogiare. Pieter Weening ha messo a segno un bel colpo a Orvieto, riuscendo poi a indossare la maglia rosa per qualche giorno. Bella la prestazione lungo le tre settimane per Steven Kruijswijk, tante volte al livello dei migliori in salita, addirittura in crescendo negli ultimi giorni. Per lui il nono posto in generale e la maglia bianca sfiorata (l'aveva indossata per qualche tappa) sono un ottimo viatico per il futuro. Voto: 7.5 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 313991 € (1a) |
L'ANALISI Tutti per Alberto Contador è stato il motto dei ragazzi di Riis e altrimenti non poteva essere. Il madrileno ha messo sin da subito le cose in chiaro e ha ripagato gli sforzi dei suoi compagni (in salita i migliori sono stati Jesús Hernández e Daniel Navarro, mentre raramente s'è visto Richie Porte) con - oltre alla vittoria finale - due tappe e la maglia rossa della classifica a punti. Il bilancio avrebbe potuto essere più corposo se solo la maglia rosa fosse stata più "cattiva" in almeno un paio di occasioni. Voto: 9 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 12194 € (20a) |
L'ANALISI Gli unici sorrisi per il britannici possono essere spesi per le belle prove offerte da Davide Appollonio finché il molisano è rimasto in gara. A Ravenna per qualche istante è parso anche che il ragazzino - che fino ad allora era riuscito a conquistare altre 4 top-10 - potesse riuscire ad impensierire Mark Cavendish, finendo comunque davanti ad un'icona come Petacchi. Quasi nullo il resto della squadra, con Lövkvist lontanissimo in classifica e mai nelle posizioni importanti degli ordini d'arrivo. Voto: 4.5 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 39475 € (12a) |
L'ANALISI Con Tyler Farrar presto ritirato in seguito alla tragedia del suo amico Weylandt, è toccato a David Millar e Christophe Le Mével tenere alta la bandiera per il team di Vaughters. Il britannico è riuscito a prendere la maglia rosa proprio a Rapallo, per poi fare della cronometro dell'ultimo giorno il suo obiettivo, poi effettivamente centrato. Il francese ha veleggiato nelle posizioni alte della classifica finché ha potuto, riuscendo però a conservare fino alla fine la top-15. Stetina, 22esimo nella generale, è stato il terzo miglior giovane. Voto: 6.5 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 22307 € (16a) |
L'ANALISI Il fatto che i migliori piazzamenti siano arrivati nella cronosquadre (secondi) e nella crono finale (Popovich quinto) la dice lunga sul Giro sotto tono degli uomini di Bruyneel. Ci si aspettava una prestazione positiva da Tiago Machado che però è stato ostacolato da problemi fisici ed è finito lontanissimo dai migliori in classifica generale. Con gli uomini veloci McEwen (ritirato già dopo l'Etna) e Hunter mai competitivi è stato Yaroslav Popovych a cercare con insistenza la fuga ma con scarsi risultati. Voto: 4 |
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PIAZZAMENTI
PREMI 10504 € (21a) |
L'ANALISI Matteo Carrara aveva preparato tutto per il meglio per testarsi a fondo - forse per la prima volta in carriera - in una corsa di tre settimane. Il verdetto? Negativo. Dopo discrete prestazioni fino allo Zoncolan, è naufragato nella tappa del Gardeccia, chiudendo poi con un mesto 17esimo posto. Johnny Hoogerland si è fatto vedere in qualche tappa ma i suoi attacchi sono risultati spesso scriteriati e non hanno portato a niente di concreto. Solo due i piazzamenti della squadra nella top-10. Voto: 3 |
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