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Tour de France 2010: Tra aspettative e rendite reali - Il nostro pagellone delle 22 squadre

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Prima del Tour de France, man mano che le squadre ufficializzavano tramite i siti ufficiali e i comunicati stampa le varie selezioni per la Grande Boucle, vi abbiamo quotidianamente aggiornati con nomi, giudizi e voti delle 22 squadre.
A distanza di un mese, e soprattutto dopo le tre settimane di corsa, facciamo il punto tra aspettative (che vi ricordiamo tra parentesi) e rendimento, applaudendo o criticando le scelte di team manager, direttori sportivi e corridori.

AG2R La Mondiale (5.5): Il loro Tour non è partito bene, tra qualche caduta di troppo di Mondory in volata, la "furbizia" di Bouet a Spa ed il ritiro di Le Lay prima del pavé. Nell'analisi, non avevamo proprio considerato Riblon, che invece è stato il migliore dei suoi con la vittoria di tappa ad Ax-3 Domaines. Obiettivo centrato anche per Roche e la sua top 15, mentre è stata parecchio deludente la corsa di Nocentini, soprattutto dopo la maglia gialla dello scorso anno. Voto: 6

Contador e Vinokourov con la bandiera kazaka © Astana.luAstana (8): Stravince il confronto con il Team RadioShack e non solo. Si conferma squadra solida, con Navarro e Tiralongo sugli scudi, mentre forse in salita si sono visti poco Noval, De la Fuente e Hernández, comunque importanti negli equilibri di squadra così come Grivko e Iglinskiy. È mancata la vittoria di tappa con Contador (che raggiunge così Walkowiak '56, Nencini '60, Aimar '66, Lemond '90 e Pereiro '06 nell'elenco di coloro che han vinto la Boucle senza successi parziali), ma è arrivata quella con Vinokourov, pedina fondamentale soprattutto nella tappa di Pau. Voto: 9

Bbox Bouygues Telecom (6): Se Bernaudeau si fosse immaginato un Tour così, si sarebbe svegliato nel cuore della notte tutto sudato. Ed invece il team francese tira fuori dal cilindro un Tour de France pressoché perfetto, con due vittorie di tappa pirenaiche (Voeckler, in maglia di campione francese, e Fédrigo), aggiudicandosi anche una maglia a pois insperata con Charteau e piazzando spesso Turgot e Arashiro nei piani medio-alti degli sprint. Voto: 8

BMC Racing Team (7): Arrivata in Francia per stare vicino ad Evans, ha vissuto la giornata di gloria in cima ad Avoriaz, con quella maglia gialla indossata dal Campione del Mondo australiano. La gioia è durata poco, però, visto che la tappa successiva Cadel è stato costretto ad abidcare. Ballan ha sfiorato la vittoria di tappa col 2° posto a Bagnerès-de-Luchon. Voto: 4.5

Caisse d'Epargne (6): Ha provato ad animare la corsa, pur senza avere bene in testa l'obiettivo da conseguire. LL Sánchez beffato da Casar a Saint-Jean-du-Maurienne, Kiryienka beffato da Paulinho a Gap, Plaza beffato da Fédrigo a Pau, Moreau beffato da Charteau per la maglia a pois, tutto il team beffato dalla RadioShack nella classifica a squadre. Va detto che ci hanno provato, pur facendo un po' di confusione e non lanciando mai il veloce - ma non velocissimo - Rojas nelle fughe e piazzando gli stessi LL Sánchez e Plaza appena fuori dalla top ten. Voto: 5.5

Cervélo Test Team (6.5): Partiti in otto da Rotterdam (senza Florencio) e con un Sastre a mezzo servizio, il loro Tour s'è messo in positivo con la bella vittoria di Hushovd ad Arenberg. Poi lo spagnolo ha provato a far saltare il banco ed il norvegese ha intrapreso un bel duello con Petacchi, ma entrambi si sono visti sconfitti nelle loro velleità di ambire ad un successo di tappa ed alla terza maglia verde in carriera. Voto: 6

Cofidis, le Crédit en Ligne (5.5): Tour de France decisamente sotto tono per una squadra che, nonostante un team decisamente inferiore, si era portata a casa una tappa al Giro d'Italia. Dumoulin è spento, Taaramäe è anche sfortunato, Pauriol e Moinard non azzeccano mai la fuga giusta. Voto: 3

Rafael Valls è stato il migliore dei Footon © Footon-Servetto-Fuji.comEuskaltel-Euskadi (6): 2° a Morzine, 3° ad Ax-3 Domaines, 5° sul Tourmalet (dopo una caduta ad inizio tappa): tre piazzamenti che regalano il 4° posto in classifica generale a Samuel Sánchez, che forse in qualche discesa avrebbe potuto osare di più, ma che comunque conquista il suo miglior piazzamento alla Grande Boucle. Il resto della squadra è poca roba, ma si sapeva. Voto: 6.5

Footon-Servetto (5): Con nove debuttanti, non ci si poteva attendere molto. Sfortunato Cardoso (che qualche piazzamento allo sprint poteva portarlo), bravi Capecchi e Pérez Arrieta in qualche fuga e soprattutto Valls con il 2° posto a Station des Rousses. Voto: 5

FDJ (6): Ci ha pensato Sandy Casar a Saint-Jean-de-Maurienne a salvare il Tour de France del team di Madiot, che s'era fidato troppo del 10° posto dello scorso anno di Le Mével e non aveva portato neanche uno sprinter - tra Hutarovich e Sébastien Chavanel - per cercare qualche piazzamento salva-Boucle. Voto: 6

Garmin-Transitions (6.5): Squadra tosta che qualcosa, in un modo o nell'altro, tira sempre fuori: out Vande Velde sin da subito, ecco l'Hesjedal che non t'aspetti - in evidenza già sul pavé di Arenberg (in fuga e poi 4°) - giungere 7° in classifica (e 4° sul Tourmalet); out Farrar dopo un 2° e 3° posto, ecco tre piazzamenti (due 2° e un 3°) per Dean. Anche senza vittorie di tappa, un rendimento che sorride. Voto: 6

Lampre-Farnese Vini (6.5): Mai visti Spilak e Gavazzi, Malori ultimo in classifica (stoicamente, visto l'infortunio al ginocchio) e Cunego che ci prova spessissimo (3° a Saint-Jean-de-Maurienne, 4° a Pau), ma non riesce mai. L'unico che conferma le attese è AleJet Petacchi; anzi, per lui la Grande Boucle è eccelsa, con due successi di tappa (strepitoso quello a Reims) e la maglia verde riportata in Italia dopo 42 anni. Voto: 8

Liquigas-Doimo (7.5): Tour de France troppo brutto per essere vero: Basso va in crisi (da 10° in classifica) e l'unico atto di coraggio è quello di arrivare a Parigi. Kreuziger non migliora il 9° posto di un anno fa, e sembra pure meno "futuribile". Szmyd e Quinziato non sono quelli dei giorni migliori ed il solo Oss - con un paio di top ten e la strepitosa cavalcata di Bordeaux - fa sorridere il team italiano. Col senno di poi, portare Chicchi non sarebbe stata una brutta idea. Voto: 4.5

Van den Broeck, capitano dell'Omega Pharma © OmegaPharma-Lotto.beOmega Pharma-Lotto (5.5): A parte il pasticcio di Pau (con Van den Broeck che tenta la sortita e Lloyd, già in fuga, che tira) un Tour tutto sommato sufficiente per una squadra che non aveva certo frecce affilatissime al proprio arco. Il 5° posto dello stesso VdB dà nuova linfa ad un movimento fondamentale come quello belga per quanto riguarda i GT. Più preoccupante invece, il fatto che sia stato lo stagionato Aerts il miglior gregario in salita. Lo stesso Roelandts in volata è apparso ancora distante dai migliori. Voto: 6

Quick Step (6): Una prima settimana da incorniciare, con Pineau in maglia a pois e Chavanel che vince due tappe e va due volte in maglia gialla. Senza Boonen, si rischiava un bottino magro, ed invece Lefévère e i suoi direttori sportivi reinventano un team proletario e con voglia di andare in fuga. Non riesce lo stesso a Barredo, ripreso poco prima del traguardo di Pau. Voto: 7.5

Rabobank (7.5): Luci ed ombre in casa olandese nonostante il 3° posto - in grande rimonta - di Denis Menchov, ancora una volta sfortunato nell'ultima crono (a Roma una caduta, a Pauillac il vento) in cui poteva ambire al successo di tappa. Il 6° posto di Gesink è arrivato con tenacia, ma senza acuti, e la squadra è sembrata vuota di idee soprattutto in quel di Pau, gestendo male le pedine Gárate (3° a Station des Rousses) e Boom (irriconoscibile). Freire non sta bene (problemi al setto nasale) e si vede: per lui il 5° posto di Bordeaux è il miglior piazzamento. Voto: 7

Sky Professional Cycling Team (7): Altra grande delusione non tanto per la cattiva classifica di Wiggins (4° nel 2009), né per le batoste prese da Cancellara a cronometro dallo stesso campione britannico. È tutto il team a deludere, accontentandosi dei piazzamenti in volata di Boasson Hagen (unica fuga, con Flecha, nella tappa del Tourmalet...), credendo poco alle qualità sul passo dei vari Cummings e Pauwels, una volta perso per infortunio un grande interprete da fughe nei grandi giri come Gerrans. Voto: 3.5

Team HTC-Columbia (7): E chi se le ricorda le ambizioni di Rogers e Martin a inizio Tour, dopo l'ennesima scorpacciata di tappe (5, dopo le 6 del 2009 e le 4 del 2008) di Mark Cavendish? Da Montargis è cambiato il Tour non solo del folletto dell'Isola di Man, ma di tutta l'HTC, nonostante l'estromissione di Renshaw (forse poco importante per le vittorie di tappa, viste le successive volate, ma forse fondamentale per migliorare il 2° posto nella classifica a punti). L'austrliano e il tedesco, comunque, hanno deluso, ma almeno Martin s'è preso il 2° posto (3° Grabsch) nella cronometro finale dietro a Cancellara. Passaggio a vuoto anche per Monfort. Voto: 7

Team Katusha (6.5): L'ottavo posto di Joaquím Rodríguez al primo Tour de France è un ottimo lasciapassare per un buon voto, soprattutto perché accompagnato dalla vittoria di tappa a Mende. In verità la Katusha s'è appoggiata completamente sulle spalle di "Purito", vista l'inconsistenza dei vari Ivanov, Brutt e Vorganov in fuga, la stella calante di McEwen in volata, il ritiro affrettato di Karpets e i timidi tentativi di Kolobnev e Pliuschin. Voto: 6.5

La classifica a squadre è del Team RadioShack, ma non è stata la squadra migliore © BettiniphotoTeam Milram (6): Il 2° posto di Ciolek a Montargis rimarrà la nota più lieta di un Tour de France disastroso. Terpstra è costretto al ritiro presto, ma gli altri - da Wegmann a Knees, da Gerdemann a Rohregger - sono state presenze impalpabili per tutta la Boucle. Si salva Roberts ed il biondo velocista, che pur nell'assurdità di certe volate ha confermato di possedere buoni numeri (era nel gruppetto di Contador a Pau). Voto: 3

Team RadioShack (8): Può la classifica a squadre e la top ten di Horner (che senza i 4' di Morzine per stare accanto ad Armstrong, sulle prime, magari poteva essere anche un piazzamento migliore) mitigare la delusione per il definitivo addio ai piani alti della classifica di Sua Maestà Lance? La corsa in realtà gliela salva Paulinho vincendo a Gap, visto che sui Pirenei lo stesso Leipheimer salta e finisce 13esimo (con Klöden 14esimo). Ci si aspettava ben altro, anche se in fondo il bilancio non è così disastroso. Voto: 6

Team Saxo Bank (8): 6 giorni in maglia gialla con Cancellara, altri 6 con Andy Schleck, prologo di Rotterdam, crono di Pauillac (sempre lo svizzero), Morzine/Avoriaz e Tourmalet (il lussemburghese): il totale segna 4 tappe e 12 giorni in testa al Tour de France. Pesa l'infortunio a Fränk Schleck, che ha condizionato le tattiche per Alpi e Pirenei, e pesa soprattutto la poca consistenza della squadra in salita, a parte il giovane Fuglsang e, meno spesso, Chris Anker Sörensen. Il Tourmalet tirato da O'Grady e Cancellara non può mettere in croce uno come Contador e, soprattutto nella tappa di Pau, da uno come Riis ci si aspettava maggior battaglia e fantasia. Voto: 7.5

La Redazione

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