È Niki Terpstra il vincitore dell'edizione 112 della Parigi-Roubaix. A 8 km dalla fine troviamo in testa tre omega Pharma-Quick Step (Boonen, Terpstra e Stybar), due Giant-Shimano (Degenkolb e De Backer), due Sky (Wiggins e Thomas), Sagan, Cancellara, Langeveld e Vanmarcke. Ai -6 Niki Terpstra attacca e guadagna 11", poi 15", poi 20"... Dietro si guardano e così l'olandese dell'Omega Pharma-Quick Step può entrare da solo nel velodromo di Roubaix e riportare la corsa in Olanda dopo 14 anni (l'ultimo fu Knaven nel 2001).
A 24 km dall'arrivo, superato il settore 6 (Bourghelles, 4 stelle), il gruppo formato da Tom Boonen, Geraint Thomas, Thor Hushovd, Bert De Backer, Yannick Martinez e Bram Tankink viene raggiunto da Peter Sagan e Maarten Wynants. Ma nella seconda parte del settore 6, che da Bourghelles porta a a Wannehain (3 stelle), Boonen va via nuovamente in progressione. Dietro Fabian Cancellara reagisce e frantuma il gruppo, con Van Avermaet che cade. Agli otto di testa si aggiungono Boom, Wynants, Vandenbergh e Keukeleire.
Sul settore numero 8, Pont-Thibaut to Ennevelin, sempre in testa Tom Boonen, Geraint Thomas, Thor Hushovd, Bert De Backer, Yannick Martinez e Bram Tankink, ma dietro Sep Vanmarcke allunga deciso. Fabian Cancellara parte in progressione, marcato da Zdenek Stybar, Jens Keukeleire, Lars Boom. Il gruppo rientra e Peter Sagan parte in contropiede con Maarten Wynants a ruota. Sono ripresi dal gruppo (o ciò che ne rimane) mentre in testa, a 34 km dall'arrivo, Tom Boonen allunga deciso. Gli ex compagni di fuga si guardano, poi Geraint Thomas chiude sul belga.
Superato Mons-en-Pévèle il vantaggio del sestetto di testa composto da Tom Boonen, Geraint Thomas, Thor Hushovd, Bert De Backer, Yannick Martinez e Bram Tankink aumenta, ma il primo gruppo inseguitore vive un momento di stallo. Nessuna squadra vuole prendersi l'onere di inseguire. I Belkin vano in testa, di fatto rallentando, mentre Trek (per Cancellara), Belkin (per Vanmarcke, ma con Tankink in fuga) e Cannondale (per Sagan) non sono troppo attive. Ci sono anche Filippo Pozzato e Bradley Wiggins nel primo gruppo.
S'infiamma la corsa nel settore numero 13 della Parigi-Roubaix, quello che da Beuvry-la-Forêt porta a Orchies. Scatto bruciante di Tom Boonen, che si produce in una progressione fantastica, portandosi sul gruppo dei contrattaccanti formato da Boonen, Geraint Thomas, Yannick Martinez, Mathieu Ladagnous, Bert De Backer e Damien Gaudin. Ripresi e superarti anche gli ultimi tre attaccanti della prima ora che erano rimasti al comando (Andreas Schillinger, Benoit Jarrier e Tim De Troyer). La BMC tira per riportare il gruppo sui sei battistrada ed il distacco è di soli 12".
199 gli atleti che domattina si schiereranno al via di Compiègne per l'edizione 112 della Parigi-Roubaix. Favorito numero uno, nonché campione uscente (quindi numero 1 anche di dorsale) Fabian Cancellara, con Boonen che non può essere escluso dalla rosa dei pretendenti alla corsa, visto che l'ha già conquistata 4 volte in carriera. Sagan farà esperimenti, così come Wiggins e Phinney, mentre Vanmarcke è sorretto da una condizione eccellente e da un morale alle stelle.
Impossibile, nonostante la condizione non sia quella dei giorni migliori, non collocare Tom Boonen come primo leader dell'Omega Pharma-Quick Step per la Roubaix. Nel velodromo Tommeke ha vinto nel 2005, 2008, 2009 e 2012. Con Roger De Vlaeminck è colui che ne ha vinte di più: «Venerdì ho fatto una bella ricognizione, come ogni anno. Il percorso non è cambiato molto rispetto all'anno scorso, il pavé è il pavé. Adoro questa corsa, una delle più autentiche del mondo, dove si possono davvero mettere a confronto i vincitori di 30, 40 anni fa, con quelli di oggi.
24 formazioni per l'appuntamento che da qualche anno caratterizza la metà della Settimana Santa (ovvero i 7 giorni che vanno dalla domenica del Giro delle Fiandre a quella della Parigi-Roubaix): la Scheldeprijs, classica fiamminga che spessissimo sorride ai velocisti, schiererà ai nastri di partenza molti protagonisti della categoria, da Marcel Kittel (vincitore delle ultime due edizioni) a Tom Boonen, da Tyler Farrar ad Alessandro Petacchi (che qui s'impose nel 2009), da Alexander Kristoff a Peter Sagan, da Arnaud Démare a Theo Bos, da Michael Van Staeyen a Danilo Napolitano.