Dopo la dura tappa di ieri (201 km a 52 km/h di media), la World Port Classic s'è conclusa oggi con una frazione più tranquilla anche se ugualmente pianeggiante. Tre corridori (Claeys, Westra e Marycz) hanno provato a cercare fortuna con una fuga da lontano ma le squadre dei velocisti non si sono fatte sfuggire il traguardo finale di Rotterdam: negli ultimi chilometri è stata soprattutto la Rabobank ad imporre un ritmo elevatissimo per allungare il plotone e tenere Theo Bos nella posizione migliore per sprintare.
La prima tappa della World Ports Classic, due giorni complessivi di gare tra Rotterdam ed Anversa, vede la vittoria di Tom Boonen. Il portacolori dell'Omega Pharma QuickStep nella Rotterdam-Anversa (201 km) ha regolato in volata André Greipel ed il norvegese Alexander Kristoff. Subito ventagli nella prima parte di gara e gruppo spezzato. Davanti restano Brown, Renshaw, Leezer, Boonen, Ciolek, Maes, Van Keirsbulck, Fenn, Kluge, Sinkeldam, Veelers, Sieberg, Freire, Hoogerland, Mørkøv, Schorn e Vachon. Nel finale le carte si rimescolano ed il secondo gruppo si unifica al primo.
La sesta ed ultima tappa del Giro di Danimarca prevedeva 165 km tra Slagelse e Frederiksberg. La volata, nonostante alcune salitelle sparse sul percorso, è stata inevitabile e, così come aveva trionfato alla conclusione della Grande Boucle, così si impone al termine di una gara minore ma che serve comunque per preparare il finale di stagione. L'iridato in forza alla Sky (ancora per quanto?) ha preceduto allo sprint il bravissimo Matteo Pelucchi, sempre presente in questa settimana danese, ed André Greipel.
La prima delle due semitappe in programma al Giro di Danimarca vede vincitore il norvegese della Katusha Alexander Kristoff, che si è imposto nella Ringe-Odense, soltanto 90 km, su Andrew Fenn, Theo Bos e Mark Cavendish. Ottimo quinto posto per il nostro Sonny Colbrelli, che ha preceduto Cantwell e Von Hoff. Ottavo un altro italiano, Matteo Pelucchi, davanti a Boonen e Greipel, che vanno a chiudere la top ten. Lars Petter Nordhaug resta leader della corsa.
Come ogni anno la tappa di Velje del Giro di Danimarca è quella che riesce a creare una certa selezione in gruppo e anche questa volta è stato così: i numerosi brevi strappetti prima del traguardo hanno allungato e spezzato il gruppo e alla fine solo otto corridori sono stati classificati con lo stesso tempo. La vittoria è andata al norvegese Lars Petter Nordhaug che si è lasciato immediatamente alle spalle Wilco Keldermann e Ramunas Navardauskas, ma va elogiato il settimo posto di Nicola Boem, stagista della Colnago alla sua prima corsa tra i professionisti.
La seconda tappa del Giro di Danimarca, 211 km mossi da Løgstør a Aarhus, vedono come ieri la vittoria in volata del leader André Greipel. Il tedesco della Lotto Belisol ha preceduto sul traguardo di Aarhus Michael Van Staeyen e Steele Von Hoff. La tappa è vissuta su una fuga di Wallays, Marycz, Rathe e Thurau. Jelle Wallays ha provato ad andare al traguardo in perfetta solitudine ma il 23enne belga della Topsport Vlaanderen-Mercator è stato ripreso ad un paio di chilometri dal traguardo. Greipel si è imposto su Van Staeyen, Van Hoff, con Kristoff a seguire e Rowe quinto.
Vittoria di André Greipel nella prima tappa del Tour of Denmark. Nei 191 km con partenza ed arrivo a Randers c'è stata una fuga con Christopher Juul Jensen, Paolo Locatelli, Jesper Morkov, Morten Hoberg. Juul Jensen prova ad andarsene da solo ma guadagna solo 15" sugli ex compagni di fuga. Nel finale il gruppo si ricompatta ed allora è il polacco della Saxo Bank-Tinkoff, Jaroslaw Marycz, a tentare la sortita.
La Vattenfall Cyclassics, nota ai più come Classica di Amburgo, viene vinta dal Campione del Mondo tra gli Under 23 Arnaud Démare. Subito in fuga Jesse Sergent (RadioShack-Nissan), Gregor Gazvoda (AG2R La Mondiale) ed Andreas Dietziker (Team NetApp), che raggiungono un vantaggio massimo di 6'45" sul gruppo. La Liquigas di Sagan e la Sky di Boasson Hagen sono le prime a prendere l'iniziativa nell'inseguimento, che viene completato a 61 km dal traguardo. A 57 km se ne vanno Ladagnous, Mortensen, Popovych, Spilak, Pinotti, Juul Jensen e Bono ma il gruppo non lascia loro troppo margine.